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Questo pomeriggio, poco prima delle 15:00, Papa Francesco si è diretto a Civitavecchia, nel Nuovo Complesso Penitenziario, per celebrare la Santa Messa “in Coena Domini” con le persone lì detenute.

Arrivato prima delle 16:00, accolto dalle autorità del Carcere, il Papa si è recato nella Cappella, dove ha presieduto la Messa. Insieme ad alcuni detenuti, erano presenti una rappresentanza degli agenti e del personale della Casa Circondariale e alcune autorità, tra cui il Ministro della Giustizia italiano.

Durante la liturgia il Papa ha pronunciato a braccio la sua omelia, dopo le letture del giorno, parlando del segno della Lavanda dei piedi, “cosa strana” in questo mondo: “Gesù che lava i piedi al traditore, quello che lo vende”. Papa Francesco ha aggiunto “Gesù ci insegna questo, semplicemente: fra voi dovete lavarvi i piedi […]  uno serve l’altro, senza interesse: che bello sarebbe se questo fosse possibile farlo tutti i giorni e a tutta la gente”. Servire – il Papa ha continuato – è Gesù che al traditore dice “amico”, lo aspetta fino alla fine, perdona tutto: “Dio perdona tutto e Dio perdona sempre! Siamo noi che ci stanchiamo di chiedere perdono”. Ognuno di noi – ha detto il Papa - ha qualche cosa che porta da tempo nel cuore, “ma, chiedete perdono a Gesù”. E ha ricordato “C’è un Signore che giudica, ma è un giudizio strano: il Signore giudica e perdona”. E ha concluso esortando a seguire, con “la voglia di servire e perdonarci”.

Al termine dell’omelia, come è consueto, Papa Francesco ha ripetuto il gesto di Gesù durante l‘Ultima Cena, quando il Signore lavò i piedi ai suoi discepoli in segno di amore spinto fino al servizio e all’umiliazione, nei confronti di 12 detenuti, uomini e donne, tra cui persone di età diversa e di diversa nazionalità.

In conclusione della Messa, la Direttrice del Carcere ha rivolto alcune parole di ringraziamento al Santo Padre e offerto in dono una stampa del porto antico di Civitavecchia, alcuni prodotti dell’orto coltivato dai detenuti e alcune opere fatte dal personale e dai detenuti.

Dopo la celebrazione il Papa si è recato nella Sala dei colloqui dove ha salutato brevemente una cinquantina di persone, in rappresentanza dei detenuti, degli agenti e del personale della Casa Circondariale.

Prima di sera è rientrato a Casa Santa Marta.