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Conferenza Stampa di Presentazione del V incontro dei Movimenti Popolari (21-24 ottobre) e del Pellegrinaggio Giubilare (25-26 ottobre), 15.10.2025


Intervento dell’Em.mo Card. M. Czerny, S.J.

Intervento di Don Mattia Ferrari

Intervento di Micheline Mwendike Kamate

Alle ore 12,00 di oggi,presso la Sala Stampa della Santa Sede, Via della Conciliazione, 54, ha avuto luogo laConferenza Stampa di presentazione del V incontro dei Movimenti Popolari (21-24 ottobre) e del Pellegrinaggio Giubilare (25-26 ottobre).

Sono intervenuti: Em.mo Card. M. Czerny, S.J., Prefetto del Dicastero per il Servizio dello Sviluppo Umano Integrale; Don Mattia Ferrari, coordinatore della piattaforma EMMP (Encuentro Mundial de Movimientos Populares); Micheline Mwendike Kamate, membro di Movimenti Popolari in Africa.

Pubblichiamo di seguito gli interventi:

Intervento dell’Em.mo Card. M. Czerny, S.J.

Last week, we met about the Church and the cry of the poor: “I have heard you, I have loved you –Dilexi te”. Today we meet about the poor responding to their enormous challenges and the Church accompanying them – the Popular Movements.

What do the poor want? Pope Leo answers with limpid simplicity: to “lead a more dignified life by developing their abilities and contributing their fair share” (DT 115).

But many fall seriously short of this worthy ideal. An estimated 78% to 85% of the global population lives on less than $20 a day.[1]

Until now, many development efforts have failed because outsiders, even very qualified ones, seem to think that development can occur without the direct involvement of the poor. If the great majority is prevented from developing adequately, then none of the planet’s really huge problems has any hope of being resolved.

St John Paul II rejects “a certain ‘paternalism’ that limit(s) itself to satisfying only the immediate needs of the poor” (DT 87).

Aparecida “insists on the need to consider marginalized communities as subjects … rather than as objects of charity on the part of others… Their experience of poverty gives them the ability to recognize aspects of reality that others cannot see; for this reason, society needs to listen to them. The same holds true for the Church” (DT 100).

Pope Francis, as Archbishop of Buenos Aires and then as Holy Father, listened, welcomed and encouraged them.

Similarly, Pope Leo identifies them: “All those persons who journey, not as individuals, but as a closely-bound community of all and for all, one that refuses to leave the poor and vulnerable behind... ‘Popular’ leaders, then, are those able to involve everyone... They do not shun or fear those young people who have experienced hurt or borne the weight of the cross” (DT 80).

Popular leaders know that solidarity “also means fighting against the structural causes of poverty and inequality; of the lack of work, land and housing; and of the denial of social and labour rights. It means confronting the destructive effects of the empire of money… Solidarity, understood in its deepest sense, is a way of making history, and this is what the popular movements are doing.” (DT 81).

For this reason, when different institutions think about the needs of the poor, it is necessary to “include popular movements and invigorate local, national and international governing structures with that torrent of moral energy that springs from including the excluded in the building of a common destiny” (DT 81).

“Our poor people,” said Mother Teresa, “are great people, are very lovable people, they do not need our pity and sympathy, they need our understanding love. They need our respect; they need that we treat them with dignity” (DT 77).

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[1] Sources include the World Economic Forum and studies by researchers like Max Roser, as well as older analyses (AI-generated).

[01340-EN.01] [Original text: English]

Intervento di Don Mattia Ferrari

L’incontro è una tappa di unprocessoiniziato in tante parti del mondo, dove i movimenti sociali formati dagli esclusi che si organizzano per lottare per l’abitare, il lavoro, la terra, il cibo e per costruire solidarietà e fraternità, hanno iniziato a camminare con la Chiesa.

Papa Francesco ha avviato degliincontriper promuovere l'accompagnamento e la collaborazione tra la Chiesa e i movimenti popolari. Nei quattro incontri mondiali, il Papa ha spiegato l'importanza dei movimenti popolari e il significato della loro relazione con la Chiesa. Questi interventi sono confluiti nell'EnciclicaFratelli Tutti.

Da quegli incontri è nata unapiattaforma,Encuentro Mundial de Movimientos Populares(EMMP), promossa da sei movimenti popolari di tutto il mondo[1] ,al servizio delle relazioni dei movimenti tra loro e con la Chiesa.

I primi dieci anni avevano il compito di aiutare i movimenti popolari ad esserericonosciutidalle istituzioni, dalla società, dalla Chiesa, come soggetti, come protagonisti della storia insieme agli altri attori sociali.

In questo momento storico aumentano le ingiustizie, si intensificano le violenze contro le persone migranti, si aggrava la dittatura di un’economia che uccide, si investe nell’economia di guerra, la crisi ecologica peggiora. I movimenti popolari e la Chiesa costituiscono lasperanzadi un altro mondo possibile, fondato non sull’individualismo ma sulla giustizia, sulla solidarietà e lafraternità.

I movimenti popolari sono chiamati oggi soprattutto a promuovere lerelazionitra di loro, con gli altri attori sociali, e con le Chiese locali.

Ringraziamo ilDicastero per il Servizio dello Sviluppo Umano Integrale, che ha accompagnato e sostenuto questo processo dall’inizio.

Ledelegazioni di rappresentanti dei movimenti popolaridi tutto il mondo che verranno al nuovo incontro sarannoaccompagnate da delegazioni delle Chiese locali, con mandato ufficiale. Sarà così, insieme, che si presenteranno anche all’Udienza conPapa Leone XIV. È un segno dellaChiesa sinodale che costruisce ponti, e missionaria che va alle periferie.

Il programma prevede tre grandi momenti.

-L’incontrosi svolgerà dal pomeriggio del 21 ottobre al 24 ottobre aSpin Time, che è casa di riferimento per tanti movimenti popolari, mentre l’Udienza di Papa Leone si svolgerà nell’Aula Paolo VI il 23 ottobre alle 16.

-Le sere del 22, 23 e 24 ottobre si terrà ilFestival, a Piazza Vittorio, organizzato con il supporto del Comune di Roma Capitale.

-IlPellegrinaggio giubilaredei movimenti popolari, il 25 e il 26 ottobre, che culminerà nella S. Messa del Giubileo delle équipe sinodali e degli organismi di partecipazione presieduta da Papa Leone e celebrata alle 10 nella Basilica di S. Pietro.

Ci apprestiamo a questo incontro con la gioia del Vangelo. Papa Leone nellaDilexi teci ricorda chel’amore della Chiesa verso i povericontinua a risplendere come un faro di speranza in questo mondo che brucia. È proprio perché sentono questo amore che i movimenti popolari camminano con la Chiesa.

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[1]Unione de Trabajadores Excluidos(UTEP, Argentina),Movimento dos Trabalhadores Rurais Sem TerraLa Via Campesina(MST, Brasile),Hermandad Obrera de Acción Católica-Movimiento Mundial de Trabajadores Cristianos(HOAC-MMTC, Spagna),Slum Dwellers International(SDI, Sud Africa) eMediterranea Saving Humans(Italia).

[01341-IT.01] [Testo originale: Italiano]

Intervento di Micheline Mwendike Kamate

Sono nata a Goma, nella Repubblica Democratica del Congo. Il mio Paese esporta minerali essenziali per la transizione energetica mondiale e produce materie prime per prodotti di lusso, ma migliaia di congolesi soffrono di insicurezza alimentare e di altre forme di povertà.

L’ingiustizia che i nostri popoli subiscono è il frutto di violenze strutturali che si sono accumulate nei secoli: la colonizzazione, il neocolonialismo, la dittatura di un’economia che uccide. Ho iniziato a far parte dei movimenti popolari perché ho sentito che dovevo fare la mia parte, insieme alle altre persone che subiscono le ingiustizie. Noi, movimenti popolari, lottiamo per la giustizia e pratichiamo la solidarietà come forma di vita. Insieme continuiamo a costruire, con umiltà e perseveranza, una società fraterna e un’economia solidale.

Il cammino è difficile, ma continuiamo a camminare mano nella mano, sapendo che quello che viviamo è più bello e più grande delle difficoltà che incontriamo.

Siamo grati all’EMMP, perché ci aiuta a costruire relazioni tra noi e con la Chiesa. E siamo grati al Dicastero per il Servizio dello Sviluppo Umano Integrale, perché supporta la Chiesa universale e le Chiese locali in questo cammino.

Ci avviciniamo al prossimo incontro con la gioia di incontrare rappresentanti dei movimenti popolari di tanti Paesi del mondo e le Chiese locali che li accompagnano. Vogliamo dare al mondo un messaggio di speranza: insieme, a partire da coloro che subiscono le ingiustizie e lottano contro di esse, possiamo costruire un altro mondo possibile, possiamo rendere la vita bella.

Davanti alle guerre, alle ingiustizie, alle violenze, alla corruzione, ha ancora senso sognare la fraternità? Noi crediamo di sì e pratichiamo questo sogno ogni giorno. Lo facciamo perché ci crediamo.

Sono qui perché, alla fine della giornata, quando mi rendo conto della grandezza del problema del mio popolo e della piccolezza del mio contributo e della mia persona, mi affido a Dio, che è e sarà sempre dalla parte dei poveri. Ed è Lui che ci dà la forza di lottare contro le ingiustizie. Si fa la propria parte, con l'umiltà di coloro che sono consapevoli della grandezza del problema ma che non si arrendono. Il futuro dell’umanità, come ha ricordato Papa Francesco, è soprattutto nelle mani dei popoli, nella loro capacità di organizzarsi e nelle loro mani che irrigano, con umiltà e convinzione, questo processo di cambiamento. Con la gioia di saperci accompagnati dalla Chiesa ci presenteremo a Papa Leone, per ringraziarlo e chiedere a lui e alla Chiesa di continuare a camminare insieme, prendendoci per mano, perché ci sia veramente una grande fraternità, secondo il sogno di Gesù.

[01342-IT.01] [Testo originale: Italiano]

[B0756-XX.02]