Sala Stampa

www.vatican.va

Sala Stampa Back Top Print Pdf
Sala Stampa


Udienza ai Pellegrini delle Diocesi dell’Umbria, 13.09.2025


Questa mattina, nella Basilica Vaticana, il Santo Padre Leone XIV ha ricevuto in Udienza i partecipanti al Pellegrinaggio giubilare delle Diocesi dell’Umbria.

Pubblichiamo di seguito il saluto che il Papa ha rivolto ai presenti:

[ EN  - IT ]

Cari fratelli e sorelle, benvenuti.

Rivolgo un caro saluto a sua Eminenza, ai Vescovi presenti, ai sacerdoti, ai religiosi, alle religiose e a tutti voi.

Siete venuti a compiere il Pellegrinaggio giubilare, gesto in cui il segno fisico del cammino simboleggia un ben più importante itinerario spirituale di conversione e di rinnovamento. Avete percorso insieme un tratto di strada, pregando e meditando; avete attraversato la Porta Santa, il cui passaggio, nel perdono, ha segnato per ciascuno di voi l’inizio di una vita nuova; tra poco celebrerete l’Eucaristia, durante la quale offrirete al Signore tutto ciò che siete e che avete, uniti dallo Spirito in un solo Corpo.

Voi venite da una regione bellissima, sotto molti aspetti: cuore verde d’Italia, con la sua natura rigogliosa; scrigno d’arte, con i suoi borghi e le sue tradizioni; terra di santi e di sante. Ciascuna delle vostre comunità potrebbe raccontare una storia unica in questo senso, evocando nomi ben conosciuti e storie meno note. Vedervi qui insieme, fa pensare proprio alla bellezza del Corpo di Cristo nella sua variopinta armonia (cfr 1Cor 12,12-19). Ad essa rimandano i panorami delle vostre terre, in cui il creato si fonde con l’opera dell’uomo e arte e natura si richiamano a vicenda.

Ma soprattutto ne danno testimonianza i secoli di santità di cui le vostre contrade sono state scenario: le hanno percorse mistici e penitenti, poeti e teologi, anacoreti silenziosi, donne piene di fede e di coraggio, giovani entusiasti, che di epoca in epoca si sono passati la stessa, stupenda eredità: il Vangelo di Gesù. Sarebbe difficile nominarne alcuni senza trascurarne altri. Voglio però ricordare che, proprio dal loro fiume di bontà, ha attinto ispirazione e forza il giovanissimo Santo che è stato canonizzato domenica scorsa. E questo è importante, perché ci rammenta che il tesoro che abbiamo ricevuto continua a crescere, la vite a fiorire e a portare frutto, il buon mosto a fermentare e a spandere il suo aroma.

San Paolo VI diceva che «questo mondo nel quale viviamo ha bisogno di bellezza per non sprofondare nella disperazione» (Messaggio agli artisti, 8 dicembre 1965, 4) e aggiungeva: «La bellezza […] è quel frutto prezioso che resiste al logorio del tempo, che unisce le generazioni e le fa comunicare nell’ammirazione» (ibid.). Voi ne siete circondati, sotto vari aspetti: apprezzatela, amatela, lasciate che vi parli di Dio, e fatevene a vostra volta annunciatori. Vi invito a vivere così anche questa Eucaristia: grati, uniti, attenti, stupiti e pronti a partire dall’Altare come missionari d’amore e di pace.

Benedico di cuore tutti voi e le vostre comunità.

Cantiamo insieme il Pater noster.

[01127-IT.01] [Testo originale: Italiano]

[B0640-XX.02]