Intervento dell’Em.mo Card. José Tolentino de Mendonça
Intervento di Amelio Castro Grueso
Intervento di Giampaolo Mattei
Alle ore 12.00 di oggi, presso la Sala Stampa della Santa Sede, in Via della Conciliazione 54, ha avuto luogo la Conferenza Stampa di presentazione del Giubileo dello Sport che si terrà il 14 e 15 giugno 2025.
Sono intervenuti: l’Em.mo Card. José Tolentino de Mendonça, Prefetto del Dicastero per la Cultura e l’Educazione; Novella Calligaris, Ex Nuotatrice e Giornalista; Amelio Castro Grueso, Atleta Paralimpico; e Giampaolo Mattei, Presidente di Athletica Vaticana.
Pubblichiamo di seguito gli interventi dell’Em.mo Card. José Tolentino de Mendonça, di Amelio Castro Grueso e di Giampaolo Mattei:
Intervento dell’Em.mo Card. José Tolentino de Mendonça
Nel programmare questo Giubileo dello Sport, il Dicastero per la Cultura e l'Educazione, l'organismo responsabile del rapporto tra la Chiesa e il mondo dello sport, ha deciso di elaborare un programma poliedrico, che unisse i diversi attori e realtà della pratica e della pastorale sportive. Più che un programma di gare, il Dicastero ha voluto collegare lo sport alla sua essenza, cioè ascoltarlo come quello che è: una grande esperienza umana di ricerca di senso, di maturazione positiva della importanza del collettivo e della comunità. L’esperienza sportiva, infatti, chiede oggi da essere prospettata come una ricca e decisiva azione culturale, perché, di fatto, lo è profondamente.
Serve a molto ricordare che lo sport è oggi una dell’esperienze culturali più estese e determinanti in termine della trasmissione dei valori. Durante lo storico passaggio del Giro d'Italia in Vaticano il 1° giugno, promosso da questo Dicastero per la Cultura e l'Educazione e dal Governatorato della Città del Vaticano, Papa Leone ha detto ai ciclisti: «Siete modelli per i giovani di tutto il mondo». Questa frase mette bene in luce la alta responsabilità che lo sport rappresenta per la società.
Auspichiamo che questo Giubileo dello Sport possa risvegliare negli atleti e nell’ampio pubblico interessato questa consapevolezza: che anche loro sono missionari della speranza. Parlare dello sport non è solo parlare di sport: è sempre parlare dell’umano, delle sue ragioni di vita, delle sue gioie, dei suoi desideri di trascendenza e d’infinito. Vale la penna ascoltare con attenzione il mondo dello sport. Per questo, nella conferenza stampa, abbiamo tanto voluto dare spazio alle voci di Novella Calligaris e Amelio Castro Grueso.
Così, sabato mattina (il 14 giugno), dopo che avremo ascoltato insieme la catechesi di Papa Leone XIV nell’udienza giubilare, dove si aspetta un riferimento preciso al giubileo dello sport, organizzeremo il Convegno Internazionale “Lo slancio della speranza”, che si propone di riflettere sul valore umano, pedagogico e spirituale dello sport. Seguendo la metodologia della reciproca condivisione, ci propone di ascoltare le voci di chi è impegnato in prima persona nella pratica sportiva e di chi lavora nella pastorale dello sport. L'obiettivo è quello di discernere le strade che vanno percorse per affermare sempre di più lo sport come segno condiviso di speranza per tutti.
Un evento particolare dentro del Convegno sarà l’annuncio dei vincitori del Concorso fotografico “Sport in Motion” che il Dicastero ha promosso tra il novembre dello scorso anno e l'aprile di quest'anno. Con la partecipazione di moltissimi giovani provenienti da vari continenti, il concorso ha cercato di mettere insieme tre parole vicine, ma che possono ancora sviluppare molto il rapporto tra di se: giovani - arte - sport.
In altre parole, abbiamo voluto rileggere lo sport attraverso gli occhi dei giovani, perché loro sono privilegiati ricercatori e portatori di uno “sguardo di speranza”. In questo senso, vorrei ricordare le cinque categorie del concorso: Sport e famiglia; Sport e disabilità; Sport e politica; Sport ed ecologia; Sport e speranza.
Sabato alle 17.00, partendo da Piazza Pia, vivremo uno dei gesti giubilari più simbolici: il passaggio della Porta Santa della Basilica di San Pietro. In un momento organizzato in collaborazione con Athletica vaticana, pregheremo e cammineremo insieme, imparando ad essere artigiani della speranza e della pace. Il giornalista vaticano Giampaolo Mattei, Presidente di Athletica, vi esporrà i dettagli di questa proposta.
Ancora, in ambito culturale, sabato sera, in collaborazione con la Fondazione Piccolo America, verrà proiettato in Piazza San Cosimato a Trastevere il classico film di Hugh Hudson “Chariots of Fire”. Poiché il cinema è un'importante forma di narrazione, vogliamo ricordare quanto questo film abbia ancora da dirci oggi.
E indubbiamente, il grande momento di convergenza spirituale di questo Giubileo del mondo dello sport sarà la Santa Messa, domenica mattina, presieduta da Papa Leone XIV. Nella celebrazione massima del mistero della fede, le nostre speranze abbozzate e fragili guadagnano la forza di veri e concreti cammini di missione. Grazie.
[00716-IT.01] [Testo originale: Italiano]
Intervento di Amelio Castro Grueso
Ho partecipato alle Paralimpiadi di Parigi 2024 nella scherma: sono uno degli otto atleti del Team paralimpico dei rifugiati. Mai e poi mai avrei immaginato che la strada per la speranza della mia rinascita sarebbe passata per lo sport. Le mie speranze erano zero dopo che mia mamma è stata uccisa quando avevo sedici anni. Sono nato e cresciuto in una zona bellissima ma complicata della Colombia.
Quando ero solo in ospedale dopo l’incidente che a vent’anni mi ha fatto perdere l’uso delle gambe, mai e poi mai avrei immaginato che sarei stato protagonista in una Paralimpiade e soprattutto di una vita che mi rende felice. In ospedale sono stato abbandonato dalla mia famiglia, eppure quel periodo in ospedale è stato il migliore della mia vita perché lì, inchiodato al letto, ho scoperto l’amore di Dio, ho fatto esperienza della sua Grazia.
Un anno fa, a Parigi, ho tirato di scherma con i più forti al mondo. Sono stato ammesso ai Giochi proprio all’ultimo momento. Ho perso e ho vinto. Sempre “per poco”. Mi sono mancate qualche stoccata e soprattutto tanta esperienza. A sostenermi a Parigi era con me, nello stile del volontario, Daniele Pantoni, tecnico della nazionale italiana (alle Olimpiadi ha vinto la medaglia d’oro con due schermitrici da lui allenate) che mi è accanto come un secondo padre da quando l’ho conosciuto, nel 2018 a Calì, in una competizione internazionale. Mi sono avvicinato ed è scoccata l’amicizia.
Nella squadra paralimpica dei rifugiati mi sento, umilmente, una piccola voce di coloro che non hanno voce, attraverso l’esperienza sportiva.
A Parigi non ho vinto la medaglia. Ma ci ho creduto e ho imparato anche a godermi la sconfitta come momento fondamentale di crescita dopo che hai dato tutto te stesso. Con questo atteggiamento spero di vincere alle Paralimpiadi di Los Angeles nel 2028.
Quando nel settembre 2022 sono arrivato a Roma ho dormito - per un anno - all’ostello della Caritas diocesana a via Marsala, alla stazione Termini. Nel 2023 ho ottenuto lo status di rifugiato e ho vissuto, fino al gennaio scorso, nel centro del Sistema accoglienza e integrazione di secondo livello a Centocelle. Ora sto cercando di costruire una vita che non ruoti in strutture di accoglienza.
Per allenarmi, nel Centro sportivo delle Fiamme oro-Polizia di Stato a Tor di Quinto, ogni giorno da quasi 3 anni attraverso Roma con la mia carrozzina. Mi spingo, da solo, anche per 4 ore al giorno: non sempre si riesce ad accedere alle facilitazioni nei trasporti per le persone con disabilità. Sono caduto tante volte per strada ma sempre mi rialzo. E riparto.
Il mio sogno? Semplice: fare la volontà di Dio, essere suo strumento per testimoniare il suo amore alle persone che incontro in particolare nella realtà dello sport. So di non essere mai stato solo nella mia vita. E so che non sarò mai solo, perché Dio è accanto a me. Mi dicono che sono un po’ “loco” perché sorrido sempre, nonostante le mie vicissitudini. Ma come si fa a non sorridere quando tocchi con mano che il Signore mai ti abbandona? Con la grazia e l’amore di Dio non mi lascerò mai rubare la speranza.
[00712-IT.01] [Testo originale: Italiano]
Intervento di Giampaolo Mattei
Domenica 1° giugno abbiamo vissuto una prima, straordinaria, “tappa” che ha anticipato il Giubileo dello sport, con il passaggio in Vaticano dei ciclisti del Giro d’Italia: accolti, salutati, incoraggiati, benedetti e applauditi da Papa Leone XIV. Agli atleti il Papa ha ricordato il loro essere “modelli per i giovani di tutto il mondo” rilanciando una visione sportiva attenta“a tutto l’essere umano: corpo, mente, cuore e spirito”.
Il 27 maggio, con la Società sportiva calcio del Napoli, Leone XIV ha parlato anche di “squadra che lavora insieme”. Insistendo, in particolare, sull’ “aspetto educativo”. La questione, per il Papa, è “stare bene attenti alla qualità morale dell’esperienza sportiva a livello agonistico, perché c’è di mezzo la crescita umana dei giovani. Penso che ci siamo capiti, e non c’è bisogno di tante parole”.
Su queste linee vivrà il Giubileo dello Sport che non è un evento agonistico, un campionato, un torneo. E’ un’esperienza cristiana che gli sportivi – professionisti e amatori di ogni età, con dirigenti, allenatori, organizzatori, appassionati e i loro familiari – vivranno insieme. Come un’unica grande squadra, tutti con la stessa dignità senza guardare al medagliere. Un’esperienza di conversione che potrà consentire al mondo dello sport di prendere più consapevolezza del proprio ruolo, anche sulle questioni centrali di carattere inclusivo e sociale e della pace.
Momento particolarmente significativo e caratterizzante del Giubileo dello sport – il cui punto centrale è la celebrazione della Santa Messa, domenica 15, presieduta da Leone XIV – è il pellegrinaggio alla Porta Santa della Basilica di San Pietro.
L’appuntamento per il pellegrinaggio degli sportivi è sabato 14, alle ore 17, a Piazza Pia. Sulla scia dell’Udienza giubilare mattutina del Papa e dell’ascolto delle testimonianze all’Auditorium Augustinianum.
Nello stile della semplicità e della fraternità sportiva, il pellegrinaggio da Piazza Pia alla Porta Santa della Basilica di San Pietro è aperto a tutti gli sportivi, senza necessità di registrazioni.
A Piazza Pia sarà il Cardinale José Tolentino de Mendonça, Prefetto del Dicastero per la Cultura e l’Educazione, a presiedere un momento di preghiera prima dell’inizio del pellegrinaggio lungo via della Conciliazione che diverrà “pista” con un traguardo Alto.
In inglese e in italiano sarà proclamato il passo della Prima Lettera di San Paolo ai Corinzi (9, 24-27) e sarà recitata la preghiera del Padre Nostro. Il pellegrinaggio sarà accompagnato da canti nella tradizione della Comunità di Taizé, in considerazione della partecipazione di sportivi di diversi Paesi.
In questo contesto, una rappresentanza della Conferenza episcopale francese consegnerà ad Athletica Vaticana - l’Associazione polisportiva ufficiale della Santa Sede - la “Croce degli sportivi”, riferimento spirituale per le Olimpiadi e Paralimpiadi parigine del 2024 nella Cappella degli atleti nella chiesa della Maddalena. A questo passaggio sarà presente Thomas Bach, presidente del Comitato olimpico internazionale.
La stessa Croce è stata collocata nella Cappella per gli sportivi ai Giochi di Londra nel 2012 e Rio de Janeiro nel 2016. Benedetta da Papa Francesco in occasione della Giornata mondiale della Gioventù di Rio de Janeiro nel 2013, è stata portata anche alla Gmg di Lisbona nel 2023. Athletica Vaticana consegnerà la “Croce degli sportivi” alle Diocesi nel cui territorio, di volta in volta, si svolgeranno Olimpiadi e Paralimpiadi invernali ed estive. secondo la tradizione della Croce delle Giornate Mondiali della Gioventù.
[00713-IT.01] [Testo originale: Italiano]
[B0396-XX.02]