Sala Stampa

www.vatican.va

Sala Stampa Back Top Print Pdf
Sala Stampa


L’Udienza Generale, 28.05.2025


Catechesi del Santo Padre in lingua italiana

Sintesi della catechesi e saluti nelle diverse lingue

Appello del Santo Padre

L’Udienza Generale di questa mattina si é svolta alle ore 10.00 in Piazza San Pietro dove il Santo Padre Leone XIV ha incontrato gruppi di pellegrini e fedeli provenienti dall’Italia e da ogni parte del mondo.

Nel discorso in lingua italiana, il Papa riprendendo il ciclo di catechesi che si svolge lungo l’intero Anno Giubilare, “Gesù Cristo nostra speranza”, ha incentrato la sua meditazione sul tema “Il samaritano. Passandogli accanto, vide e ne ebbe compassione. (Lc 10,33b)”

Dopo aver riassunto la Sua catechesi nelle diverse lingue, il Santo Padre ha indirizzato particolari espressioni di saluto ai fedeli presenti. Quindi ha rivolto un appello alla pace in Ucraina e ha invocato il cessate il fuoco nella Striscia di Gaza.

L’Udienza Generale si è conclusa con la recita del Pater Noster e la Benedizione Apostolica.

Catechesi del Santo Padre in lingua italiana

Cari fratelli e sorelle,

continuiamo a meditare su alcune parabole del Vangelo che sono un’occasione per cambiare prospettiva e aprirci alla speranza. La mancanza di speranza, a volte, è dovuta al fatto che ci fissiamo su un certo modo rigido e chiuso di vedere le cose, e le parabole ci aiutano a guardarle da un altro punto di vista.

Oggi vorrei parlarvi di una persona esperta, preparata, un dottore della Legge, che ha bisogno però di cambiare prospettiva, perché è concentrato su sé stesso e non si accorge degli altri (cfr Lc 10,25-37). Egli infatti interroga Gesù sul modo in cui si “eredita” la vita eterna, usando un’espressione che la intende come un diritto inequivocabile. Ma dietro questa domanda si nasconde forse proprio un bisogno di attenzione: l’unica parola su cui chiede spiegazioni a Gesù è il termine “prossimo”, che letteralmente vuol dire colui che è vicino.

Per questo Gesù racconta una parabola che è un cammino per trasformare quella domanda, per passare dal chi mi vuole bene? al chi ha voluto bene? La prima è una domanda immatura, la seconda è la domanda dell’adulto che ha compreso il senso della sua vita. La prima domanda è quella che pronunciamo quando ci mettiamo nell’angolo e aspettiamo, la seconda è quella che ci spinge a metterci in cammino.

La parabola che Gesù racconta ha, infatti, come scenario proprio una strada, ed è una strada difficile e impervia, come la vita. È la strada percorsa da un uomo che scende da Gerusalemme, la città sul monte, a Gerico, la città sotto il livello del mare. È un’immagine che già prelude a ciò che potrebbe succedere: accade infatti che quell’uomo viene assalito, bastonato, derubato e lasciato mezzo morto. È l’esperienza che capita quando le situazioni, le persone, a volte persino quelli di cui ci siamo fidati, ci tolgono tutto e ci lasciano in mezzo alla strada.

La vita però è fatta di incontri, e in questi incontri veniamo fuori per quello che siamo. Ci troviamo davanti all’altro, davanti alla sua fragilità e alla sua debolezza e possiamo decidere cosa fare: prendercene cura o fare finta di niente. Un sacerdote e un levita scendono per quella medesima strada. Sono persone che prestano servizio nel Tempio di Gerusalemme, che abitano nello spazio sacro. Eppure, la pratica del culto non porta automaticamente ad essere compassionevoli. Infatti, prima che una questione religiosa, la compassione è una questione di umanità! Prima di essere credenti, siamo chiamati a essere umani.

Possiamo immaginare che, dopo essere rimasti a lungo a Gerusalemme, quel sacerdote e quel levita abbiano fretta di tornare a casa. È proprio la fretta, così presente nella nostra vita, che molte volte ci impedisce di provare compassione. Chi pensa che il proprio viaggio debba avere la priorità, non è disposto a fermarsi per un altro.

Ma ecco che arriva qualcuno che effettivamente è capace di fermarsi: è un samaritano, uno quindi che appartiene a un popolo disprezzato (cfr 2Re 17). Nel suo caso, il testo non precisa la direzione, ma dice solo che era in viaggio. La religiosità qui non c’entra. Questo samaritano si ferma semplicemente perché è un uomo davanti a un altro uomo che ha bisogno di aiuto.

La compassione si esprime attraverso gesti concreti. L’evangelista Luca indugia sulle azioni del samaritano, che noi chiamiamo “buono”, ma che nel testo è semplicemente una persona: il samaritano si fa vicino, perché se vuoi aiutare qualcuno non puoi pensare di tenerti a distanza, ti devi coinvolgere, sporcare, forse contaminare; gli fascia le ferite dopo averle pulite con olio e vino; lo carica sulla sua cavalcatura, cioè se ne fa carico, perché si aiuta veramente se si è disposti a sentire il peso del dolore dell’altro; lo porta in un albergo dove spende dei soldi, “due denari”, più o meno due giornate di lavoro; e si impegna a tornare ed eventualmente a pagare ancora, perché l’altro non è un pacco da consegnare, ma qualcuno di cui prendersi cura.

Cari fratelli e sorelle, quando anche noi saremo capaci di interrompere il nostro viaggio e di avere compassione? Quando avremo capito che quell’uomo ferito lungo la strada rappresenta ognuno di noi. E allora la memoria di tutte le volte in cui Gesù si è fermato per prendersi cura di noi ci renderà più capaci di compassione.

Preghiamo, dunque, affinché possiamo crescere in umanità, così che le nostre relazioni siano più vere e più ricche di compassione. Chiediamo al Cuore di Cristo la grazia di avere sempre di più i suoi stessi sentimenti.

[00615-IT.01] [Testo originale: Italiano]

Sintesi della catechesi e saluti nelle diverse lingue

In lingua francese

Speaker:

Frères et sœurs, nous poursuivons notre méditation sur quelques paraboles de l’Évangile qui sont une occasion pour changer de perspective et nous ouvrir à l’espérance. Il est question aujourd’hui d’un docteur de la Loi qui est concentré sur lui-même et ne remarque pas les autres. Il veut connaître la signification du terme “prochain”. La parabole du bon Samaritain est un cheminement qui nous fait passer de la question qui m’aime? à celle de qui a aimé? La vie est faite de rencontres où nous sommes face à l’autre, face à sa fragilité et à sa faiblesse que je peux soigner ou faire comme si de rien n’était. La compassion est une question d’humanité. Avant d’être croyants, nous sommes appelés à être humains. Le Samaritain s’arrête car il est un homme devant un autre homme qui a besoin d’aide. La compassion s’exprime par des gestes concrets. Cet homme blessé sur la route représente chacun de nous. Le souvenir de toutes les fois où Jésus s’est arrêté pour prendre soin de nous, nous rendra plus capables de compassion.

Santo Padre:

Saluto cordialmente i pellegrini di lingua francese, in particolare i Patrons of the Arts dei Musei Vaticani del Belgio, nonché i pellegrini provenienti dalla Francia, dalla Svizzera, dal Togo e dal Canada.

Fratelli e sorelle, per intercessione della Beata Vergine Maria, chiediamo la grazia di coltivare relazioni autentiche e ricche di compassione.

Dio vi benedica!

Speaker:

Je salue cordialement les pèlerins de langue française, en particulier les Patrons of the Arts des Musées du Vatican de Belgique, ainsi que les pèlerins venus de France, de Suisse, du Togo et du Canada.

Frères et sœurs, par l’intercession de la Bienheureuse Vierge Marie, demandons la grâce de cultiver des relations vraies et riches de compassion.

Que Dieu vous bénisse!

[00616-FR.01] [Texte original: Français]

In lingua inglese

Dear brothers and sisters: In our continuing catechesis on the Jubilee theme of “Christ our Hope,” we turn to another parable: the Good Samaritan. Through this story, Jesus teaches us that eternal life is found through showing mercy. Just like the priest and the Levite who passed by on the other side, at times we fail to be true neighbours to those around us, caught up in our own interests and the busyness of life. The Good Samaritan surprises us by his compassion, and his example of generosity challenges us to lay aside our selfishness. We can also see ourselves in the man who fell into the hands of robbers, for we have all experienced the difficulties of life and the pain brought about by sin. In our frailty, we discover that Christ himself is the Good Samaritan who heals our wounds and restores our hope. Let us turn, then, to the Sacred Heart, model of true humanity, and ask him to make our heart ever more like his.

I am happy to welcome the English-speaking pilgrims and visitors taking part in today’s Audience, especially those coming from England, Scotland, Norway, Ghana, Kenya, Australia, China, Hong Kong, India, Indonesia, Myanmar, the Philippines, South Korea, Taiwan, Vietnam, Canada and the United States of America. As we prepare to commemorate the Lord’s Ascension into Heaven, I pray that each of you and your families may experience a renewal of hope and joy. God bless you all!

[00617-EN.02] [Original text: English]

In lingua tedesca

Speaker:

Liebe Brüder und Schwestern, im Evangelium antwortet Jesus auf die Frage des Gesetzeslehrers „Wer ist mein Nächster?“ mit dem Gleichnis vom barmherzigen Samariter, der sich selbst zum Nächsten dessen macht, der verletzt am Wegrand liegt. Im Gegensatz zu dem Priester und dem Leviten hält der Samariter an, um die nötige Hilfe zu leisten. Er handelt aus Mitgefühl und nimmt sich Zeit für seinen Nächsten. Jesus lädt uns ein, genauso zu handeln. Dies wird uns gelingen, wenn wir uns bewusstmachen, dass der verwundete Mann für einen jeden von uns steht. Denn Jesus selbst ist der Samariter, der dem Einzelnen seine Aufmerksamkeit schenkt und sich seines Elends erbarmt. Bitten wir um eine solche Gesinnung nach dem Herzen Jesu.

Santo Padre:

Cari fratelli e sorelle di lingua tedesca, l’imminente solennità dell’Ascensione del Signore orienta il nostro sguardo verso l’alto. Allo stesso tempo, ci ricorda la missione che Gesù Cristo ci ha affidato qui sulla terra. Lo Spirito Santo vi aiuti a compierla fedelmente.

Speaker:

Liebe Brüder und Schwestern deutscher Sprache, das bevorstehende Hochfest Christi Himmelfahrt lenkt unseren Blick zum Himmel. Gleichzeitig erinnert es uns an die Sendung, die Jesus Christus uns hier auf Erden anvertraut hat. Der Heilige Geist helfe euch, diese treu zu erfüllen.

[00618-DE.01] [Original sprache: Deutsch]

In lingua spagnola

Queridos hermanos y hermanas:

En esta catequesis releemos la parábola del buen samaritano. El Señor la dirige a un hombre que, a pesar de conocer las Escrituras, considera la salvación como un derecho que le es debido, algo que se puede adquirir. La parábola le ayuda a cambiar de perspectiva, y a pasar de centrarse en sí mismo a ser capaz de acoger a los otros, sintiéndose llamado a hacerse prójimo de los demás, sin importar quienes sean, y no sólo juzgar cercanas a las personas que lo aprecian.

La parábola gira en torno al camino que hace cada personaje, al modo de aproximarse a los demás y a cómo se comporta cada uno cuando ve al prójimo en dificultad. En definitiva, la parábola nos habla de compasión, de comprender que antes de ser creyentes debemos ser humanos. El texto nos pide reflexionar sobre nuestra capacidad de detenernos en el camino de la vida, de poner al otro por encima de nuestra prisa, de nuestro proyecto de viaje. Nos pide estar dispuestos a reducir las distancias, a implicarnos, a ensuciarnos si es necesario, a hacernos cargo del dolor del otro y gastar de lo nuestro, volviendo a su encuentro, porque el prójimo es para nosotros alguien cercano.

Saludo cordialmente a los peregrinos de lengua española, en modo particular a los grupos provenientes de España, México, Argentina, República Dominicana, Puerto Rico, Colombia, Guatemala y Chile. Los animo a contemplar con esperanza todas las veces que Jesús se detuvo ante nosotros cuando nos encontrábamos caídos al borde del camino, pidiéndole que nos dé entrañas de misericordia para tener la misma compasión con los demás que Él tuvo con nosotros. Muchas gracias.

[00619-ES.02] [Texto original: Español]

In lingua cinese

Speaker:

亲爱的弟兄姐妹们:

我们继续进行“耶稣基督—我们的希望”为主题的禧年要理讲授系列,今天我们对另一个比喻进行反思:慈善的撒玛黎雅人。透过这个故事,耶稣教导我们:慈悲为怀的人才能获得永生。

正如那位司祭和肋未人从旁边经过,有时我们因个人利益与生活的纷扰,无法真正走近身边的人。慈善的撒玛黎雅人的怜悯令我们惊讶,他慷慨的榜样激励我们摒弃我们的自私自利。

我们也能在那落入强盗之手的人身上看到自己,因为我们每个人都经历过生活的艰辛和罪恶带来的痛苦。

在我们的软弱中,我们发现那位慈善的撒玛黎雅人正是基督自己,祂医治我们的创伤,重新赐予我们希望。让我们转向耶稣圣心,真正人性的典范,恳求祂使我们的心愈来愈肖似祂的圣心。

Santo Padre:

Rivolgo il mio cordiale saluto alle persone di lingua cinese. Cari fratelli e sorelle, siate testimoni di Cristo risorto, cercando la sua presenza e il suo amore nella realtà di ogni giorno.

A tutti la mia benedizione!

Speaker:

我向讲中文的人们致以亲切的问候。亲爱的弟兄姐妹们,你们要成为复活基督的见证人,就必须在日常生活中寻找祂的临在与爱。

我降福大家!

[00620-AA.01] [Testo originale: Cinese]

In lingua portoghese

Speaker:

Continuamos a meditar sobre algumas parábolas do Evangelho que nos abrem à esperança. Um doutor da lei, centrado sobre si mesmo, interroga Jesus sobre quem é o “próximo” a quem deve amar. O Senhor, ao contar a parábola do Bom Samaritano, procura mudar a ótica: não se deve perguntar quem é o próximo, mas fazer-se próximo de todos os que necessitam. No caminho da vida, nos encontramos com o outro, com a sua fragilidade, e podemos decidir cuidar das suas feridas ou passar ao largo. Muitas vezes a pressa em tratar das nossas coisas impede-nos de experimentar a compaixão, que deve ser expressa em gestos concretos. O samaritano fez-se próximo daquele que estava ferido. Como Jesus faz conosco, assim devemos fazer com nossos irmãos e irmãs necessitados de auxílio.

Santo Padre:

Rivolgo un cordiale saluto a tutti i pellegrini di lingua portoghese, in modo speciale alla Camerata Jovem do Rio de Janeiro e ai gruppi venuti dal Brasile e da Portogallo. Per l’intercessione della Madre del Buon Consiglio chiediamo la grazia di avere nei nostri cuori gli stessi sentimenti del suo Figlio amato. Dio vi benedica!

Speaker:

Dirijo uma cordial saudação a todos os peregrinos de língua portuguesa, de modo especial à Camerata Jovem do Rio de Janeiro e aos grupos provenientes do Brasil e de Portugal. Pela intercessão da Mãe do Bom Conselho peçamos a graça de sentir no nosso coração os mesmos sentimentos do seu Filho amado. Deus vos abençoe!

[00621-PO.01] [Texto original: Português]

In lingua araba

أيّها الإخوة والأخوات الأعزّاء،

نواصل التأمّل في بعض أمثال الإنجيل، فهي فرصة لنغيّر رؤانا ونفتح أنفسنا على الرّجاء. فغياب الرّجاء، أحيانًا، يعود إلى حقيقة تمسّكنا بطريقة صلبة ومنغلقة في رؤية الأمور، أمّا الأمثال فتساعدنا لننظر إليها من منظور مختلف.

أودّ اليوم أن أكلِّمكم على شخص عالِم ومثقّف، وهو عالِم في الشّريعة، لكنّه كان بحاجة إلى أن يغيّر أفقه لأنّه كان يركّز على نفسه ولا ينتبه إلى الآخرين (راجع لوقا 10، 25-37). في الواقع، طرح على يسوع سؤالًا عن كيف ”يرِث“ الحياة الأبديّة، وكأنّه يعني بصيغة سؤاله أنّ ذلك حقٌّ له لا جدال فيه. لكن خلف هذا السّؤال كان يختفي أمر لا بد من التَنبُّه له: والكلمة الوحيدة التي طلب من يسوع توضيحها هي كلمة ”القريب“، التي تعني حرفيًّا: ”جارك والقريب منك“.

لهذا روى يسوع مثلًا يشكّل مسيرة لتبديل هذا السّؤال، والانتقال مِن ”مَن يحبّني؟“ إلى ”مَن الذي أحِبّ؟“. السّؤال الأوّل سؤال غير ناضج، أمّا الثّاني فهو سؤال الإنسان البالغ الذي فهم معنى حياته. السّؤال الأوّل هو سؤال نطرحه عندما نقف على حدة وننتظر، أمّا الثّاني فهو الذي يدفعنا إلى أن ننطلق في مسيرة مع غيرنا.

المثل الذي رواه يسوع حدث في الواقع على طريق، وهي طريق صعبة ووعرة، مثل الحياة. إنّها طريق سلكها رجل كان نازلًا من أورشليم، المدينة التي تقع على جبل، إلى أريحا، المدينة التي تقع تحت مستوى سطح البحر. وهي صورة تمهّد لما حدث: وقع ذلك الرّجل بِأَيدي اللُّصوص، الذين انهالوا عليه بالضَّرْب، وتَركوهُ بين حَيٍّ ومَيْت. إنّها خبرة نعيشها عندما نجد أنّ الظّروف، أو الأشخاص، وأحيانًا الذين وثقنا بهم، يجرِّدوننا من كلّ شيء ويتركوننا على قارعة الطّريق.

تتكوّن الحياة من لقاءات، وفي هذه اللقاءات نَظهر كما نحن. نجد أنفسنا أمام الآخر، أمام ضعفه وهشاشته، ويمكننا أن نختار: إمّا أن نهتمّ به أو أن نتجاهله. سَلَكَ الكاهن واللاوي نفس الطّريق. كانا يقّدمان خدمة في هيكل أورشليم، ويعيشان في المكان المقدّس. ومع ذلك، فإنّ ممارسة العبادة لا تجعلنا رحماء بصورة آلية. والشّفقة، قبل أن تكون موقفًا دينيًّا، هي موقف إنسانيّ! قبل أن نكون مؤمنين، نحن مدعوّون إلى أن نكون بشرًا.

يمكننا أن نتصوَّر أنّ الكاهن واللاويّ، بعد أن مكثا فترة طويلة في أورشليم، كانا على عجلة من أمرهما ليرجعا إلى بيتهما. والعجلة بالتّحديد، الحاضرة بقوّة في حياتنا، هي التي تمنعنا أحيانًا من أن نشعر بالشّفقة والرّحمة. الذي يفكّر أوّلًا في نفسه وفي رحلته، لن يكون مستعدًّا لأن يتوقّف من أجل الآخر.

وهنا يصل شخصٌ قادرٌ بالفعل أن يتوقّف: إنّه سامريّ، أي ينتمي إلى شعبٍ مُحتَقَر (راجع 2 ملوك 17). ولم يحدّد النّصّ وِجهَتّه، قال فقط إنّه كان مُسافِرًا. ولا علاقة لهذا الأمر بالتديُّن. توقّف هذا السّامريّ ببساطة لأنّه إنسان أمام إنسان آخر كان بحاجة إلى المساعدة.

يتمّ التّعبير عن الشّفقة بأعمال محسوسة. توقّف لوقا الإنجيليّ عند تصرّفات السّامريّ، الذي نسمّيه نحن ”الرّحيم“، لكنّه في النّصّ مجرّد إنسان: اقترب السّامريّ منه، فإن كنت تريد أن تساعد أحدًا، لا يمكنك أن تبقى بعيدًا عنه، بل يجب أن تقترب منه، وتشاركه في حالته، وربما يجب أن تتسخ يداك، وتتلوَّث. ثمَّ ضمّد جراحه بعد أن نظّفها بالزّيت والخمر. ثمَّ حمله على دابَّته، أي أخذه على عاتقه، لأنّ المساعدة الحقيقيّة هي عندما نكون مستعدّين لأن نشعر بثقل ألم الآخر. ثمَّ ذهب به إلى فندق وأنفق عليه المال، ”دينارين“، أي ما يعادل يومَي عمل تقريبًا. والتزم بأن يعود ويدفع المزيد إن لزم الأمر، لأنّ الآخر ليس طردًا يجب تسليمه، بل هو إنسان يجب الاهتمام به.

أيّها الإخوة والأخوات الأعزّاء، متى سنكون نحن أيضًا قادرين على أن نتوقّف في رحلتنا ونشعر بالشّفقة والرّحمة؟ عندما نفهم أن هذا الإنسان الجريح على الطّريق هو كلّ واحد منّا. إذّاك، نتذكَّر كلّ المرّات التي توقّف فيها يسوع ليهتمّ بنا، وتجعلنا هذه الذّكرى أكثر مقدرة على أن نُشفق ونرحم.

لنصلِّ إذًا لكي نتمكّن من النّمو في إنسانيّتنا، فتزداد علاقاتنا صدقًا وغنًى وشفقة ورحمة. لنطلب من قلب المسيح النّعمة لنزداد اقتداء به وبنفس مشاعره.

مِن إنجيلِ ربِّنا يسوعَ المسيحِ لِلقِدِّيسِ لوقا (10، 30-33)

أَجابَ يَسوع: «كانَ رَجُلٌ نازِلًا مِن أُورَشَليمَ إِلى أَريحا، فوقَعَ بِأَيدي اللُّصوص. فعَرَّوهُ وانهالوا علَيهِ بِالضَّرْب. ثُمَّ مَضَوا وقد تَركوهُ بَينَ حَيٍّ ومَيْت. فاتَّفَقَ أَنَّ كاهِنًا كانَ نازِلًا في ذلكَ الطَّريق، فرآهُ فمَالَ عَنه ومَضى. وكَذلِكَ وصَلَ لاوِيٌّ إِلى المَكان، فَرآهُ فمَالَ عَنهُ ومَضى. ووَصَلَ إِلَيه سامِرِيٌّ مُسافِرٌ ورَآهُ فأَشفَقَ علَيه.

كلامُ الرَّبّ

Speaker:

تَكلَّمَ قَداسَةُ البابا اليَومَ علَى مَثَلِ السَّامِرِيّ في إطارِ تعلِيمِهِ في موضوعِ يسوعَ المسيحِ هو رجاؤُنا، وقال: مَثَلُ السَّامريّ، يُساعِدُنا على أنْ نَنتَبِهَ إلى الآخرين. المَثَلُ يقولُ لنا إنَّ رجلًا كان نازِلًا من أورشليم إلى أريحا، فوقَعَ بِأَيدي اللُّصوص. فعَرَّوهُ وضَرَبُوه. ثُمَّ تَركُوهُ بَينَ حَيٍّ ومَيْت. ومَرَّ بِجانِبِهِ كاهنٌ وبعد ذلك لاويّ، واثناهما تَجاهلاه، بالرَّغمِ مِن أنَّهما كانا مُتَدَيِّنَين ويَخدُمان في هيكلِ أورشليم. أمَّا السَّامريّ، الَّذي كان يَنتَمي إلى شَعبٍ مُحتَقَر، فقد تَوَقَّفَ بِكُلِّ بَساطَةٍ وأظهَرَ رَحمَةً حقِيقِيَّةً بأعمالٍ مَحسُوسَة، فدَنا مِنهُ وأسعَفَه، ثُمَّ حَمَلَه وذَهَبَ بِه إِلى فُندُقٍ واعتَنَى بِأَمرِه. مُمارَسةُ العِبادَةِ لا تَجعَلُنا رُحماءَ بِصُورَةٍ آلية. والرَّحمَة، قَبلَ أنْ تكونَ مَوقِفًا دِينِيًّا، هي مَوقِفٌ إنسانِيّ! مَثَلُ السَّامريّ يَدعُونا إلى أنْ نَرَى في هذا الرَّجُلِ الجريحِ صُورَتَنا، وإلى أنْ نَتَذَكَّرَ كم مرَّةً تَوَقَّفَ فيها يسوعُ لِيَهتَمَّ بنا. ونَحنُ نَقتَدِي بيسوع، وبكُلِّ مَشاعِرِه، فَلنَتَوَقَّفْ عِندَ كلِّ إنسانٍ يَحتاجُ إلى مُساعَدَتِنا.

Santo Padre:

Saluto i fedeli di lingua araba. Siamo chiamati ad essere misericordiosi, come il Padre nostro è misericordioso. La Sua misericordia consiste nel guardare con occhi di compassione ogni essere umano. Il Signore vi benedica tutti e vi protegga ‎sempre da ogni male‎‎‎‏!

Speaker:

أُحيِّي المُؤْمِنِينَ النَّاطِقِينَ باللُغَةِ العَرَبِيَّة. نحن مَدعُوُّونَ إلى أن نكونَ رُحَماء، كما أنَّ أبانا رَحِيم. وَرَحمَتُهُ هي أنْ نَنظُرَ بِعُيونِ الرَّأفَةِ إلى كلِّ إنسان. بارَكَكُم الرَّبُّ جَميعًا وَحَماكُم دائِمًا مِنْ كُلِّ شَرّ!

[00622-AR.02] [Testo originale: Arabo]

In lingua polacca

Speaker:

Dziś skupiamy się na przypowieści o miłosiernym Samarytaninie. Pokazuje nam ona, że życie składa się ze spotkań, podczas których ujawnia się, kim naprawdę jesteśmy. Stajemy bowiem przed drugim człowiekiem, jego słabością i decydujemy, czy poświęcimy swój czas i mu pomożemy. Postawa Samarytanina, a więc człowieka należącego do ludu pogardzanego, świadczy o tym, że jesteśmy przede wszystkim ludźmi, a dopiero potem wierzącymi – ponieważ współczucie nie jest kwestią religijną, ale ludzką. Jeśli chcemy pomóc, musimy całkowicie się zaangażować i ponieść ciężar cierpienia bliźniego. Będziemy w stanie to zrobić, kiedy zrozumiemy, że ten poraniony człowiek na drodze przedstawia każdego z nas.

Santo Padre:

Saluto i pellegrini polacchi. Oggi ricordiamo il beato Cardinale Stefan Wyszyński, il vostro Primate del Millennio, che durante il periodo di persecuzione della Chiesa in Polonia, nonostante la detenzione, rimase un pastore fedele a Cristo. Con il sacrificio e il dialogo ha operato per l’unità della Chiesa e della società. La sua testimonianza sia per voi fonte di ispirazione nella sollecitudine per la Chiesa e per la Patria. Di cuore vi benedico.

Speaker:

Pozdrawiam pielgrzymów polskich. Dziś wspominamy bł. Kard. Stefana Wyszyńskiego, waszego Prymasa Tysiąclecia, który w czasach prześladowań Kościoła w Polsce – pomimo uwięzienia – pozostał pasterzem wiernym Chrystusowi. Poprzez ofiarę i dialog budował jedność w Kościele i społeczeństwie. Niech jego świadectwo inspiruje was do troski o Kościół i Ojczyznę. Z serca wam błogosławię.

[00623-PL.02] [Testo originale: Polacco]

In lingua italiana

Rivolgo un cordiale benvenuto ai pellegrini di lingua italiana. In particolare, saluto i Religiosi della Congregazione di Gesù e Maria (Eudisti) che ricordano il centenario di canonizzazione del loro fondatore; le Suore di San Giuseppe dell’Apparizione che hanno terminato il Capitolo Generale; i novizi del Frati Minori, le Missionarie e le ex allieve di Maria Ausiliatrice.

Saluto inoltre i gruppi parrocchiali, tra cui l’Unità pastorale Santa Lucia, Torricchio e Uzzano Castello, la parrocchia di Maria Santissima in Selva Candida di Roma e quella di San Giuseppe in Treviso.

Accolgo con affetto le scolaresche qui presenti, con un saluto speciale per l’Istituto Modugno-Moro di Barletta e la Scuola Giulio Cesare di Roma.

Il mio pensiero va infine ai giovani, agli ammalati e agli sposi novelli. Pensando alla imminente Solennità dell’Ascensione del Signore, incoraggio ciascuno a diffondere e testimoniare, come gli Apostoli, il Vangelo di Cristo. A tutti la mia benedizione!

[00624-IT.01] [Testo originale: Italiano]

Appello del Santo Padre

Testo in lingua italiana

In questi giorni il mio pensiero va spesso al popolo ucraino, colpito da nuovi, gravi attacchi contro civili e infrastrutture. Assicuro la mia vicinanza e la mia preghiera per tutte le vittime, in particolare per i bambini e le famiglie. Rinnovo con forza l’appello a fermare la guerra e a sostenere ogni iniziativa di dialogo e di pace. Chiedo a tutti di unirsi nella preghiera per la pace in Ucraina e ovunque si soffre per la guerra.

Dalla Striscia di Gaza si leva sempre più intenso al Cielo il pianto delle mamme e dei papà, che stringono a sé i corpi senza vita dei bambini, e che sono continuamente costretti a spostarsi alla ricerca di un po’ di cibo e di un riparo più sicuro dai bombardamenti. Ai responsabili rinnovo il mio appello: cessate il fuoco, siano liberati tutti gli ostaggi, si rispetti integralmente il diritto umanitario!

Maria, Regina della Pace, prega per noi!

[00625-IT.01] [Testo originale: Italiano]

Traduzione in lingua polacca

W ostatnich dniach moje myśli często kierują się ku narodowi ukraińskiemu dotkniętemu nowymi, poważnymi atakami na ludność cywilną i infrastrukturę. Zapewniam o mojej bliskości i modlitwie za wszystkie ofiary, a zwłaszcza za dzieci i rodziny. Ponownie z całą stanowczością wzywam do zaprzestania wojny i wsparcia wszelkich inicjatyw na rzecz dialogu i pokoju. Proszę wszystkich o zjednoczenie się w modlitwie o pokój na Ukrainie i wszędzie tam, gdzie ludzie cierpią z powodu wojny.

Ze Strefy Gazy coraz głośniej wznosi się ku niebu płacz matek i ojców, którzy tulą do siebie martwe ciała swoich dzieci i którzy są nieustannie zmuszani do przemieszczania się w poszukiwaniu odrobiny jedzenia i bezpieczniejszego schronienia przed bombardowaniami. Ponawiam mój apel do odpowiedzialnych: wstrzymajcie ogień, uwolnijcie wszystkich zakładników, niech będzie w pełni przestrzegane prawo humanitarne.

Maryjo, Królowa Pokoju, módl się za nami!

[00625-PL.01] [Testo originale: Italiano]

[B0353-XX.02]