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Conferenza Stampa di presentazione del “Vatican Longevity Summit: sfidare l’orologio del tempo”, 24.03.2025


 

Intervento di S.E. Mons. Vincenzo Paglia

Intervento del Prof. Padre Alberto Carrara

Intervento del Prof. Giulio Maira

Intervento del Prof. Venkatraman Ramakrishnan

Intervento del Prof. Juan Carlos Izpisúa Belmonte

Alle ore 12.15, di oggi presso la Sala Stampa della Santa Sede, Via della Conciliazione 54, ha avuto luogo la Conferenza Stampa di presentazione del “Vatican Longevity Summit: sfidare l’orologio del tempo”, che si svolge nel pomeriggio di oggi presso il Centro Conferenze dell’Augustinianum (via Paolo VI 25, Roma).

Sono intervenuti: S.E. Mons. Vincenzo Paglia, Presidente della Pontificia Accademia per la Vita; Prof. Padre Alberto Carrara, LC, Presidente del Comitato Organizzatore; Prof. Giulio Maira, Neurochirurgo e fondatore della Fondazione Atena; Prof. Venkatraman Ramakrishnan, Premio Nobel per la Chimica 2009; Prof. Juan Carlos Izpisúa Belmonte, Scienziato specializzato in Biologia delle cellule staminali e medicina rigenerativa.

Ne riportiamo di seguito gli interventi:

Intervento di S.E. Mons. Vincenzo Paglia

Testo in lingua italiana

Traduzione in lingua inglese

Testo in lingua italiana

Buongiorno a tutte e tutti voi. La Pontificia Accademia per la Vita ha deciso di patrocinare questo importante evento internazionale. Come sapete il tema dell’invecchiamento e dell’invecchiare bene, è al centro del mio interesse. È al centro dei miei interessi, non solo per motivi anagrafici, ma perché la buona vecchiaia è la cartina al tornasole del grado di civiltà di una Nazione.

La longevità non deve essere vista come un traguardo biologico, ma come un’opportunità per valorizzare l’anziano nel contesto sociale. Gli anziani non sono un peso per la società, ma una risorsa preziosa: la loro esperienza e la loro saggezza rappresentano un patrimonio culturale e umano insostituibile. Papa Francesco ricorda spesso che “un popolo che non custodisce gli anziani è un popolo senza futuro”, sottolineando la necessità di promuovere una cultura che riconosca il valore della terza età e contrasti l’emarginazione degli anziani.

In questo contesto, l’accesso equo alle scoperte scientifiche diventa un tema centrale. Le innovazioni in campo biomedico non devono essere privilegio di pochi, ma strumenti per migliorare la qualità della vita di tutti, indipendentemente dallo status socioeconomico. L’obiettivo non è solo vivere più a lungo, ma vivere meglio, prevenendo le patologie degenerative e garantendo a ciascuno la possibilità di un invecchiamento sano e dignitoso. La longevità, dunque, non è solo una questione di scienza, ma di giustizia, solidarietà e responsabilità collettiva.

[00388-IT.01] [Testo originale: Italiano]

Traduzione in lingua inglese

Good morning to all of you. The Pontifical Academy for Life has decided to sponsor this important international event. As you know, the topic of aging and aging well is at the center of my interest. It is at the center of my interest, not only for personal reasons, but because the quality of old age is the litmus test of the degree of civilization of a nation.

Longevity should not be seen simply as a biological goal but as an opportunity to enhance the elderly in the social context. The elderly are not a burden on society but a valuable resource: their experience and wisdom represent an irreplaceable cultural and human heritage. Pope Francis often reminds us that "a people that does not cherish the elderly is a people without a future," emphasizing the need to promote a culture that recognizes the value of old age and counteracts the marginalization of the elderly.

In this context, equitable access to scientific discoveries becomes a central issue. Biomedical innovations should not be the privilege of the few but tools to improve quality of life for everyone, regardless of socioeconomic status. The goal is not just to live longer but to live better, preventing degenerative diseases and ensuring that everyone has the opportunity for healthy and dignified aging. Longevity, then, is not just a matter of science but of justice, solidarity, and collective responsibility.

[00388-EN.01] [Original text: Italian]

Intervento del Prof. Padre Alberto Carrara

Testo in lingua italiana

Traduzione in lingua inglese

Testo in lingua italiana

Buongiorno a tutti i giornalisti e le giornaliste presenti. Oggi sappiamo che è importante preservare le funzioni cognitive attraverso un approccio integrato che coinvolge neuroscienze, psicologia, nutrizione e ambiente.

Fondamentale in questo senso è il modello dei sei pilastri della Brain Health, che include nutrizione, movimento, sonno, stimolazione cognitiva, gestione dello stress e relazioni sociali, dimostrando come il benessere cerebrale sia il vero motore di una longevità sana.

Non basta allungare la vita, bisogna migliorare il modo in cui la viviamo, ed è importante un approccio sistemico alla longevità. Nel mio intervento al Congresso esploro inoltre il ruolo della musica, dell’arte e delle esperienze sensoriali nel mantenimento della salute cognitiva, dimostrando come il cervello possa essere costantemente nutrito e stimolato. Un invito alla riflessione e all’azione per investire nella nostra salute cerebrale, costruendo un futuro in cui longevità e qualità della vita vadano di pari passo.

Questo evento unico nel suo genere, riunisce in Vaticano premi Nobel, scienziati di fama internazionale e leader mondiali per discutere i temi legati all’invecchiamento sano, sostenibile e integrale. Si svolge oggi pomeriggio lunedì 24 marzo, dalle ore 16:00 presso l’Auditorium del Centro Congressi Augustinianum in Vaticano. Il Segretario di stato vaticano, cardinale Pietro Parolin, interverrà per un saluto iniziale.

[00389-IT.01] [Testo originale: Italiano]

Traduzione in lingua inglese

Good morning to all the journalists present. Today we understand the importance of preserving cognitive function through an integrated approach involving neuroscience, psychology, nutrition, and the environment.

Fundamental to this is the six-pillar model of Brain Health, which includes nutrition, movement, sleep, cognitive stimulation, stress management, and social relationships, demonstrating how brain wellness is the true driver of healthy longevity.

It is not enough to extend life; we need to improve the way we live it, and a systematic approach to longevity is important. In my talk at the Congress, I also explore the role of music, art, and sensory experiences in maintaining cognitive health, demonstrating how the brain can be constantly nourished and stimulated. This is a call to reflection and action to invest in our brain health, building a future in which longevity and quality of life go hand in hand.

This unique event brings together Nobel laureates, internationally renowned scientists, and world leaders at the Vatican to discuss issues related to healthy, sustainable, and integral aging. It takes place the afternoon of Monday, March 24, starting at 4 p.m. at the Augustinianum Congress Center Auditorium in the Vatican. Vatican Secretary of State Cardinal Pietro Parolin will speak for an opening greeting.

[00389-EN.01] [Original text: Italian]

Intervento del Prof. Giulio Maira

Testo in lingua italiana

Traduzione in lingua inglese

Testo in lingua italiana

Buongiorno ai giornalisti ed alle giornaliste presenti questa mattina. Le domande che intendo pormi e porre, in questo Congresso, sono semplici ma fondamentali. Come preservare le capacità cognitive in un mondo in cui la vita si allunga? Quali sono le sfide neurologiche della longevità?

Un aspetto fondamentale è rappresentato dalle differenze di genere nell’invecchiamento cerebrale. Uomini e donne non invecchiano allo stesso modo: le variazioni ormonali, genetiche e metaboliche influenzano il declino cognitivo e il rischio di sviluppare patologie neurodegenerative, come l'Alzheimer, che colpisce in misura maggiore le donne. Tuttavia, la ricerca scientifica ha spesso trascurato queste differenze, portando a un gap di conoscenza che impatta direttamente sulla prevenzione e sulla terapia.

Un problema cruciale è rappresentato dagli stereotipi di genere negli studi farmacologici e nella ricerca preclinica, dove per decenni i modelli animali utilizzati sono stati prevalentemente maschi. Questa limitazione ha portato allo sviluppo di farmaci e trattamenti meno efficaci per le donne, compromettendo non solo la loro salute, ma anche l’healthspan, ovvero la durata della vita in buona salute. Colmare questo divario è essenziale per garantire un approccio equo e personalizzato alla longevità cognitiva e al benessere neurologico.

[00390-IT.01] [Testo originale: Italiano]

Traduzione in lingua inglese

Good morning to all the journalists present this morning. The questions I intend to pose in this Congress are simple but fundamental. How do we preserve cognitive abilities in a world where lifespans are getting longer? What are the neurological challenges of longevity?

A key issue is gender differences in brain aging. Men and women do not age in the same way: hormonal, genetic, and metabolic variations influence cognitive decline and the risk of developing neurodegenerative diseases, such as Alzheimer's which affects women to a greater extent. However, scientific research has often overlooked these differences, leading to a knowledge gap that directly impacts prevention and treatment.

A crucial problem is gender bias in drug studies and preclinical research, where for decades the animal models used have been predominantly male. This limitation has led to the development of less effective drugs and treatments for women, compromising not only their health but also their healthspan, or healthy lifespan. Closing this gap is essential to ensuring an equitable and personalized approach to cognitive longevity and neurological well-being.

[00390-EN.01] [Original text: Italian]

Intervento del Prof. Venkatraman Ramakrishnan

Testo in lingua inglese

Traduzione in lingua italiana

Testo in lingua inglese

Ribosomes, are the "molecular factories" that produce the proteins essential for life. Without healthy ribosomes, our cells age and deteriorate. But what if we could preserve their functionality to prolong health?

The ribosome translates genetic instructions into proteins, ensuring proper cellular functioning. However, as we age, ribosomes suffer accumulative damage that impairs their efficiency, leading to errors in protein production and contributing to cellular decline. Recent studies have shown that ribosomal malfunction is closely linked to disease processes such as neurodegeneration, cancer, and premature aging, paving the way for new therapeutic strategies to preserve ribosomal integrity and improve longevity.

Preserving ribosome function could be a key to slowing aging at the molecular level. Most advanced research is focusing on two main strategies: first, reducing ribosomal stress through nutritional and pharmacological interventions that modulate protein metabolism and increase ribosomal efficiency. Second, the possibility of reprogramming the ribosomes themselves to optimize protein synthesis and prevent the accumulation of misfolded proteins, a major cause of neurodegenerative diseases and aging-associated muscle decline.

The implications of these findings are revolutionary: if we could directly intervene in ribosomes, we could not only combat aging but also prevent chronic diseases and improve quality of life in old age.

[00391-EN.01] [Original text: English]

Traduzione in lingua italiana

I ribosomi, sono le “fabbriche molecolari” che producono le proteine essenziali per la vita. Senza ribosomi sani, le nostre cellule invecchiano e si deteriorano. Ma cosa accadrebbe se potessimo preservarne la funzionalità per prolungare la salute?

Il ribosoma traduce le istruzioni genetiche in proteine, garantendo il corretto funzionamento cellulare. Tuttavia, con l’avanzare dell’età, i ribosomi subiscono danni accumulativi che compromettono la loro efficienza, portando a errori nella produzione proteica e contribuendo al declino cellulare. Recenti studi hanno dimostrato che il malfunzionamento ribosomiale è strettamente legato a processi patologici come neurodegenerazione, cancro e invecchiamento precoce, aprendo la strada a nuove strategie terapeutiche per preservare la loro integrità e migliorare la longevità.

Preservare la funzionalità dei ribosomi potrebbe rappresentare una chiave per rallentare l’invecchiamento a livello molecolare. La ricerca più avanzata si sta concentrando su due strategie principali: da un lato, la riduzione dello stress ribosomiale attraverso interventi nutrizionali e farmacologici, che modulano il metabolismo proteico e aumentano l’efficienza ribosomiale. Dall’altro, la possibilità di riprogrammare i ribosomi stessi per ottimizzare la sintesi proteica e prevenire l’accumulo di proteine mal ripiegate, una delle cause principali delle malattie neurodegenerative e del declino muscolare associato all’invecchiamento.

Le implicazioni di queste scoperte sono rivoluzionarie: se riuscissimo a intervenire direttamente sui ribosomi, potremmo non solo contrastare l’invecchiamento, ma anche prevenire patologie croniche e migliorare la qualità della vita nelle età avanzate.

[00391-IT.01] [Testo originale: Inglese]

Intervento del Prof. Juan Carlos Izpisúa Belmonte

Testo in lingua inglese

Traduzione in lingua italiana

Testo in lingua inglese

My research aims to better understand human development and regenerative potential. Aging is not an inescapable fate, but a scientific frontier to be explored. In my talk at the Conference, I will show how the cellular reprogramming factors discovered by Nobel Laureate Yamanaka can revolutionize the length and quality of human life. Age-related diseases result from the progressive decline of our tissues and organs. However, groundbreaking studies show that manipulating epigenetic mechanisms could reverse this process, offering new opportunities to prevent and treat the diseases of aging. What can we learn from the longest-lived organisms on the planet? We have some animal species on our planet that manage to live long and healthy lives, opening up new perspectives for innovative cellular rejuvenation strategies. The goal is not just to extend life but to improve our biological resilience by reversing age-related degeneration.

[00392-EN.01] [Original text: English]

Traduzione in lingua italiana

La mia ricerca ha l’obiettivo di comprendere meglio lo sviluppo umano e le potenzialità rigenerative. L’invecchiamento non è un destino ineluttabile, ma una frontiera scientifica da esplorare. Nel mio intervento alla Conferenza, mostrerò come i fattori di riprogrammazione cellulare scoperti dal Premio Nobel Yamanaka possano rivoluzionare la durata e la qualità della vita umana. Le malattie legate all’età derivano dal progressivo declino dei nostri tessuti e organi.

Tuttavia, studi innovativi dimostrano che la manipolazione dei meccanismi epigenetici potrebbe invertire questo processo, offrendo nuove opportunità per prevenire e curare le patologie dell’invecchiamento. Cosa possiamo imparare dagli organismi più longevi del pianeta? Abbiamo sul nostro pianeta alcune specie animali che riescono a vivere a lungo e in salute, aprendo nuove prospettive per strategie innovative di ringiovanimento cellulare. L’obiettivo non è solo prolungare la vita, ma migliorare la nostra resilienza biologica, invertendo le degenerazioni legate all’età.

[00392-IT.01] [Testo originale: Inglese]

[B0202-XX.02]


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