L’Udienza Generale di questa mattina si è svolta alle ore 9.00 in Piazza San Pietro, dove il Santo Padre Francesco ha incontrato gruppi di pellegrini e fedeli provenienti dall’Italia e da ogni parte del mondo.
Dopo aver riassunto la Sua catechesi nelle diverse lingue, il Santo Padre ha indirizzato particolari espressioni di saluto ai fedeli presenti.
Il testo qui di seguito include anche parti non lette che sono date ugualmente come pronunciate.
Ciclo di Catechesi. Lo Spirito e la Sposa. Lo Spirito Santo guida il popolo di Dio incontro a Gesù nostra speranza. 13. Una lettera scritta con lo Spirito del Dio vivente: Maria e lo Spirito Santo
Cari fratelli e sorelle, buongiorno!
Tra i diversi mezzi con cui lo Spirito Santo attua la sua opera di santificazione nella Chiesa – Parola di Dio, Sacramenti, preghiera – ce n’è uno in particolare ed è la pietà mariana. Nella tradizione cattolica c’è questo motto, questo detto: “Ad Iesum per Mariam”, cioè “a Gesù per mezzo di Maria”. La Madonna ci fa vedere Gesù. Lei ci apre le porte, sempre! La Madonna è la mamma che ci porta per mano verso Gesù. Mai la Madonna indica sé stessa, la Madonna indica Gesù. E questa è la pietà mariana: a Gesù per le mani della Madonna.
San Paolo definisce la comunità cristiana «una lettera di Cristo composta da noi, scritta non con inchiostro, ma con lo Spirito del Dio vivente, non su tavole di pietra, ma su tavole di cuori umani» (2 Cor 3,3). Maria, in quanto prima discepola e figura della Chiesa, è anch’essa una lettera scritta con lo Spirito del Dio vivente. Proprio per questo, ella può essere «conosciuta e letta da tutti gli uomini» (2 Cor 3,2), anche da chi non sa leggere libri di teologia, da quei “piccoli” ai quali Gesù dice che sono rivelati i misteri del Regno, nascosti ai sapienti (cfr Mt 11,25).
Dicendo il suo “sì” – quando Maria accetta e dice all’angelo: “sì, si faccia la volontà del Signore” e accetta di essere la mamma di Gesù –, è come se Maria dicesse a Dio: “Eccomi, sono una tavoletta da scrivere: lo Scrittore scriva ciò che vuole, faccia di me ciò che vuole il Signore di tutto” [1]. In quel tempo, si usava scrivere su tavolette incerate; oggi diremmo che Maria si offre come una pagina bianca su cui il Signore può scrivere ciò che vuole. Il “sì” di Maria all’angelo – ha scritto un noto esegeta – rappresenta «il vertice di ogni comportamento religioso davanti a Dio, poiché ella esprime, nella maniera più elevata, la passiva disponibilità unita all’attiva prontezza, il vuoto più profondo che si accompagna alla più grande pienezza» [2].
Ecco, dunque, come la Madre di Dio è strumento dello Spirito Santo nella sua opera di santificazione. In mezzo al profluvio interminabile di parole dette e scritte su Dio, sulla Chiesa e sulla santità (che pochissimi, o nessuno, è in grado di leggere e capire per intero) lei ci suggerisce due sole parole che tutti, anche i più semplici, possono pronunciare in ogni occasione: “Eccomi” e “fiat”. Maria è colei che ha detto “sì” al Signore e con il suo esempio e la sua intercessione ci spinge a dire anche noi il nostro “sì” a Lui, ogni volta che ci troviamo dinanzi a una obbedienza da attuare o a una prova da superare.
In ogni epoca della sua storia, ma in particolare in questo momento, la Chiesa si trova nella situazione in cui la comunità cristiana era all’indomani dell’Ascensione di Gesù al cielo. Deve predicare il Vangelo a tutte le genti, ma è in attesa della “potenza dall’alto” per poterlo fare. E non dimentichiamo che in quel momento, come si legge negli Atti degli Apostoli, i discepoli erano riuniti intorno a «Maria, la madre di Gesù» (At 1,14).
È vero che c’erano anche altre donne insieme con lei nel cenacolo, ma la sua presenza è diversa e unica fra tutte. Tra lei e lo Spirito Santo c’è un vincolo unico ed eternamente indistruttibile che è la persona stessa di Cristo, “concepito per opera dello Spirito Santo e nato da Maria Vergine”, come noi recitiamo nel Credo. L’evangelista Luca volutamente mette in risalto la corrispondenza tra la venuta dello Spirito Santo su Maria nell’Annunciazione e la sua venuta sui discepoli a Pentecoste, usando alcune espressioni identiche nell’uno e nell’altro caso.
San Francesco d’Assisi, in una sua preghiera, saluta la Vergine quale «figlia e ancella dell’altissimo Re il Padre celeste, madre del santissimo Signore Gesù Cristo, sposa dello Spirito Santo» [3]. Figlia del Padre, Madre del Figlio, Sposa dello Spirito Santo! Non si poteva illustrare con parole più semplici il rapporto unico di Maria con la Trinità.
Come tutte le immagini, anche questa di “sposa dello Spirito Santo” non va assolutizzata, ma presa per quel tanto di verità che contiene, ed è una verità molto bella. Ella è la sposa, ma è, prima ancora, la discepola dello Spirito Santo. Sposa e discepola. Impariamo da lei a essere docili alle ispirazioni dello Spirito, soprattutto quando Egli ci suggerisce di “alzarci in fretta” e andare ad aiutare qualcuno che ha bisogno di noi, come fece lei subito dopo che l’angelo la lasciò (cfr Lc 1,39). Grazie!
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[1] Cfr Origene, Commento al Vangelo di Luca, framm. 18 (GCS 49, p. 227).
[2] H. Schürmann, Das Lukasevangelium, Friburgo in Br. 1968: trad. ital. Brescia 1983, 154.
[3] Fonti Francescane, Assisi 1986, n. 281.
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Saluti
Je salue cordialement les pèlerins de langue française, en particuliers les jeunes du Lycée Blomet de Paris et ceux de l’Institution Stanislas de Nice. Mettons nos pas dans ceux de la Vierge Marie, pour rester attentifs dans nos vies au souffle de l’Esprit et aux besoins de nos frères. Que Dieu vous bénisse.
[Saluto cordialmente i pellegrini di lingua francese, in particolare i giovani del Liceo Blomet di Parigi e quelli dell'Istituzione Stanislas di Nizza. Seguiamo i passi della Vergine Maria, per restare pronti nella nostra vita al soffio dello Spirito e ai bisogni dei nostri fratelli. Dio vi benedica.]
I greet all the English-speaking pilgrims and visitors taking part in today’s Audience, especially the groups from England, Indonesia, Japan, Korea, the Netherlands, the Philippines, and the United States. In a particular way, I greet the priests, consecrated persons and seminarians from Tanzania, who have come to Rome for their studies. Upon all of you, and upon your families, I invoke the joy and peace of our Lord Jesus Christ. God bless you!
[Do il benvenuto a tutti i pellegrini di lingua inglese presenti all’odierna Udienza, specialmente ai gruppi provenienti da Corea, Filippine, Giappone, Indonesia, Inghilterra, Paesi Bassi, e Stati Uniti. In particolare, saluto i sacerdoti, consacrati e seminaristi della Tanzania giunti a Roma per gli studi. Su tutti voi e sulle vostre famiglie invoco la gioia e la pace del Signore nostro Gesù Cristo. Dio vi benedica!]
Herzlich grüße ich alle Pilger, insbesondere die Gruppe der Caritas aus der Erzdiözese Alba Iulia in Rumänien. Vertrauen wir uns der Jungfrau Maria, Tochter des Vaters, Mutter des Sohnes, Braut des Heiligen Geistes, an, damit sie uns hilft, immer in der Liebe des dreifaltigen Gottes zu bleiben, die uns zu Brüdern und Schwestern macht und uns dazu bewegt, als solche zu leben.
[Rivolgo un cordiale saluto a tutti i pellegrini, in particolare al gruppo della Caritas proveniente dall’Arcidiocesi di Alba Iulia in Romania. Affidiamoci alla Vergine Maria, Figlia del Padre, Madre del Figlio, Sposa dello Spirito Santo perché ci aiuti a rimanere sempre nell’amore del Dio trino che ci rende fratelli e ci spinge a vivere come tali.]
Saludo cordialmente a los peregrinos de lengua española. Pidamos a María, templo y sagrario del Espíritu Santo, que nos enseñe a ser dóciles a las inspiraciones de Dios, sobre todo cuando su Espíritu de amor nos urge a hacer el bien a los hermanos y hermanas que más lo necesitan. Que el Señor los bendiga y la Virgen los cuide. Muchas gracias.
Saúdo cordialmente os fiéis de língua portuguesa, de modo especial os que vieram de Goiânia e de Campinas, no Brasil. Que a Virgem Maria nos ensine a passiva disponibilidade em submeter-se à vontade de Deus e a ativa prontidão na ajuda dos mais necessitados, especialmente dos mais pobres. Que Deus vos abençoe!
[Saluto cordialmente i fedeli di lingua portoghese, in particolare quelli venuti da Goiânia e da Campinas, nel Brasile. La Vergine Maria ci insegni la passiva disponibilità nel sottomettersi alla volontà di Dio e la fattiva disponibilità nell’aiuto dei più bisognosi, soprattutto i più poveri. Dio vi benedica!]
أُحَيِّي المُؤمِنينَ النَّاطِقينَ باللغَةِ العربِيَّة. لِنُجَدِّدْ معًا قَولَنا ”نَعَم“ للهِ ولِمَشِيئَتِه، واثِقِينَ بِه، مِثلَ مريم. فهُوَ سَيَمنَحُنا حياةً جديدةً وأفضلَ. باركَكُم الرّبُّ جَميعًا وحَماكُم دائِمًا مِن كُلِّ شَرّ!
[Saluto i fedeli di lingua araba. Rinnoviamo insieme il nostro “sì” al Signore e alla sua volontà, fidandoci di Lui, come Maria. Egli ci donerà così una nuova e migliore vita. Il Signore vi benedica tutti e vi protegga sempre da ogni male!]
Pozdrawiam serdecznie pielgrzymów polskich. W waszych osobistych, rodzinnych i społecznych troskach, wzywajcie pomocy Matki Bożej, Królowej Polski, która strzegła Waszego Narodu w wielu trudnych momentach. Właśnie wspominaliście rocznicę odzyskania niepodległości, o którą Polacy walczyli także z różańcem w ręku. Czcijcie z wdzięcznością matczyne serce Maryi. Wszystkim Wam błogosławię.
[Saluto cordialmente i pellegrini polacchi. Nelle vostre preoccupazioni personali, familiari e sociali invocate l’aiuto della Madre di Dio, Regina della Polonia, che ha custodito la vostra Nazione in molti momenti difficili. Avete appena commemorato l’anniversario della riconquista dell’indipendenza, per la quale il popolo polacco ha combattuto anche con il rosario in mano. Venerate il cuore materno di Maria con gratitudine. Vi benedico tutti.]
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Rivolgo un cordiale benvenuto ai pellegrini di lingua italiana. In particolare, saluto la Polizia di Stato delle Provincie di Campobasso e Isernia, l’Associazione 50&più della Lombardia, l’Istituto Preziosissimo Sangue di Milano, la banda Giuseppe Verdi di Vallecorsa. Ha suonato bene, poi vi ascolteremo un’altra volta…
Il mio pensiero va infine ai giovani, agli ammalati, agli anziani, e agli sposi novelli. Incoraggio ciascuno a trovare ogni giorno forza e coraggio in Dio per vivere in pienezza la vocazione umana e cristiana.
E non dimentichiamo i Paesi in guerra. Fratelli e sorelle, la martoriata Ucraina soffre! Non dimentichiamo l’Ucraina; non dimentichiamo la Palestina, Israele, il Myanmar e tante nazioni in guerra. Non dimentichiamo quel gruppo di palestinesi mitragliati, innocenti… Preghiamo per la pace. Abbiamo tanto bisogno, tanto bisogno di pace!
A tutti la mia benedizione!