L’Udienza Generale di questa mattina si è svolta alle ore 9.00 nell’Aula Paolo VI, dove il Santo Padre Francesco ha incontrato gruppi di pellegrini e fedeli provenienti dall’Italia e da ogni parte del mondo.
Dopo aver riassunto la Sua catechesi nelle diverse lingue, il Santo Padre ha indirizzato particolari espressioni di saluto ai fedeli presenti.
Il testo qui di seguito include anche parti non lette che sono date ugualmente come pronunciate.
Ciclo di Catechesi. Lo Spirito e la Sposa. Lo Spirito Santo guida il popolo di Dio incontro a Gesù nostra speranza. 6. “Lo Spirito del Signore è su di me”. Lo Spirito Santo nel Battesimo di Gesù
Cari fratelli e sorelle, buongiorno!
Oggi riflettiamo sullo Spirito Santo che viene su Gesù nel battesimo del Giordano e da Lui si diffonde nel suo corpo che è la Chiesa. Nel Vangelo di Marco la scena del battesimo di Gesù è così descritta: «In quei giorni, Gesù venne da Nazaret di Galilea e fu battezzato nel Giordano da Giovanni. E subito, uscendo dall’acqua, vide squarciarsi i cieli e lo Spirito discendere verso di lui come una colomba. E venne una voce dal cielo: “Tu sei il Figlio mio, l’amato: in te ho posto il mio compiacimento”» (Mc 1,9-11).
Tutta la Trinità si è data appuntamento, in quel momento, sulle rive del Giordano! C’è il Padre che si fa presente con la sua voce; c’è lo Spirito Santo che scende su Gesù in forma di colomba e c’è colui che il Padre proclama suo Figlio amato, Gesù. È un momento molto importante della Rivelazione, è un momento importante della storia della salvezza. Ci farà bene rileggere questo passo del Vangelo.
Che cosa è avvenuto di tanto importante nel battesimo di Gesù da indurre tutti gli Evangelisti a raccontarlo? La risposta la troviamo nelle parole che Gesù pronuncia, poco tempo dopo, nella sinagoga di Nazaret, con chiaro riferimento all’evento del Giordano: «Lo Spirito del Signore è sopra di me; per questo mi ha consacrato con l’unzione» (Lc 4,18).
Nel Giordano Dio Padre ha “unto di Spirito Santo”, cioè ha consacrato Gesù come Re, Profeta e Sacerdote. Infatti, con olio profumato venivano unti nell’Antico Testamento i re, i profeti e i sacerdoti. Nel caso di Cristo, al posto dell’olio fisico, c’è l’olio spirituale che è lo Spirito Santo, al posto del simbolo c’è la realtà: c’è lo Spirito stesso che scende su Gesù.
Gesù era pieno di Spirito Santo fin dal primo istante della sua Incarnazione. Quella però era una “grazia personale”, incomunicabile; ora, invece, con questa unzione, riceve la pienezza del dono dello Spirito ma per la sua missione che, come capo, comunicherà al suo corpo che è la Chiesa, e a ognuno di noi. Per questo la Chiesa è il nuovo “popolo regale, popolo profetico, popolo sacerdotale”. Il termine ebraico “Messia” e quello corrispondente in greco “Cristo” – Christós –, entrambi riferiti a Gesù, significano “unto”: è stato unto con l’olio della gioia, unto con lo Spirito Santo. Il nostro stesso nome di “cristiani” sarà spiegato dai Padri nel senso letterale: cristiani vuol dire “unti a imitazione di Cristo”. [1]
C’è un Salmo della Bibbia che parla di un olio profumato, versato sul capo del sommo sacerdote Aronne e che scende fino all’orlo della sua veste (cfr Sal 133,2). Questa immagine poetica dell’olio che scende, usata per descrivere la felicità del vivere insieme come fratelli, è diventata realtà spirituale e realtà mistica in Cristo e nella Chiesa. Cristo è il capo, il nostro Sommo Sacerdote, lo Spirito Santo è l’olio profumato e la Chiesa è il corpo di Cristo in cui esso si diffonde.
Abbiamo visto perché lo Spirito Santo, nella Bibbia, viene simboleggiato dal vento e, anzi, prende da esso il suo stesso nome, Ruah - vento. Vale la pena di domandarci anche perché esso è simboleggiato dall’olio, e quale insegnamento pratico possiamo trarre da questo simbolo. Nella Messa del Giovedì Santo, consacrando l’olio detto “Crisma”, il vescovo, riferendosi a coloro che riceveranno l’unzione nel Battesimo e nella Confermazione, dice così: «Questa unzione li penetri e li santifichi, perché, liberati dalla nativa corruzione e consacrati tempio della sua gloria, spandano il profumo di una vita santa». È un’applicazione che risale a San Paolo, che ai Corinzi scrive: «Noi siamo infatti, dinanzi a Dio, il profumo di Cristo» (2 Cor 2,15). L’unzione ci fa profumo, e anche una persona che vive con gioia la sua unzione profuma la Chiesa, profuma la comunità, profuma la famiglia con questo profumo spirituale.
Sappiamo che, purtroppo, a volte i cristiani non diffondono il profumo di Cristo, ma il cattivo odore del proprio peccato. E non dimentichiamo mai: il peccato ci allontana da Gesù, il peccato ci fa diventare olio cattivo. E il diavolo – non dimenticate questo – di solito, il diavolo entra dalle tasche – state attenti. E questo, tuttavia, non deve distoglierci dall’impegno di realizzare, per quanto possiamo e ognuno nel proprio ambiente, questa vocazione sublime di essere il buon odore di Cristo nel mondo. Il profumo di Cristo si sprigiona dai “frutti dello Spirito”, che sono «amore, gioia, pace, magnanimità, benevolenza, bontà, fedeltà, mitezza, dominio di sé» (Gal 5,22). Questo lo disse Paolo, e che bello trovare una persona che abbia queste virtù: una persona con amore, una persona gioiosa, una persona che crea la pace, una persona magnanima, non tirchia, una persona benevola che accoglie tutti, una persona buona. È bello trovare una persona buona, una persona fedele, una persona mite, che non sia orgogliosa… Se ci sforziamo di coltivare questi frutti e quando noi troviamo questa gente allora, senza che ce ne accorgiamo, qualcuno sentirà intorno a noi un po’ della fragranza dello Spirito di Cristo. Chiediamo allo Spirito Santo che ci faccia più consapevoli unti, unti da Lui.
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[1] Cfr S. Cirillo di Gerusalemme, Catechesi mistagogica, III,1.
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Saluti
Je salue cordialement les personnes de langue française, particulièrement les pèlerins des paroisses des Rives de la Bruche de France, ainsi que ceux du Burkina Faso et du diocèse d’Abidjan. En cette période de vacances, demandons la grâce du Saint Esprit afin de répandre, autant que possible et chacun dans son milieu, le bon parfum du Christ dans la vie de nos frères et sœurs. Que Dieu vous bénisse !
[Rivolgo un cordiale saluto alle persone di lingua francese, in particolare ai pellegrini provenienti dalle parrocchie delle Rives de la Bruche di Francia, e a quelli del Burkina Faso e della Diocesi di Abidjan. In questo periodo di vacanza, chiediamo la grazia dello Spirito Santo per diffondere, per quanto possiamo e ognuno nel proprio ambiente, il buon profumo di Cristo nella vita dei nostri fratelli e sorelle. Dio vi benedica!]
I extend a warm welcome to all the English-speaking pilgrims and visitors taking part in today’s Audience. Upon you and your families I invoke the joy and peace of our Lord Jesus Christ. May God bless you all!
[Do un cordiale benvenuto a tutti i pellegrini di lingua inglese presenti all’odierna Udienza. Su tutti voi e sulle vostre famiglie invoco la gioia e la pace del Signore nostro Gesù Cristo. Dio vi benedica!]
Liebe Gläubige deutscher Sprache! Bei der Taufe am Jordan hat Gott, der himmlische Vater, Jesus als seinen geliebten Sohn geoffenbart. Jesus Christus wieder in den Mittelpunkt der Aufmerksamkeit aller Gläubigen zu stellen war auch das besondere Anliegen des heiligen Pius X., dessen Gedenktag wir heute begehen. Auf seine Fürsprache hin lasse der Herr euch stets seine liebvolle Nähe erfahren!
[Cari fedeli di lingua tedesca! Nel battesimo nel Giordano, Dio, il Padre celeste, ha rivelato Gesù come suo Figlio prediletto. Riportare Gesù Cristo al centro dell’attenzione di tutti i credenti è stato anche il grande desiderio di San Pio X, di cui oggi celebriamo la memoria. Per sua intercessione, il Signore vi conceda di fare sempre esperienza della sua amorevole vicinanza!]
Saludo cordialmente a los peregrinos de lengua española. Veo banderas mexicanas, salvadoreñas, argentinas, uruguayas. ¡Cuántos hispanoparlantes! Los animo a difundir el perfume de Cristo por medio de los frutos del Espíritu Santo, es decir, dando testimonio del amor, la alegría, la paz, la afabilidad y la bondad, entre otros (cf. Ga 5,22). Que Jesús los bendiga y la Virgen Santa los cuide. Muchas gracias.
Saúdo cordialmente os fiéis de língua portuguesa, de modo especial os peregrinos da Paróquia Santa Rita de Cássia de Itumbiara. Ungidos pelo Espírito Santo, dom inefável do Altíssimo, renovemos o nosso empenho missionário em levar o perfume de Cristo a todo o mundo. Deus vos abençoe!
[Saluto cordialmente i fedeli di lingua portoghese, in modo speciale i pellegrini della Parrocchia Santa Rita de Cássia, di Itumbiara. Unti dallo Spirito Santo, dono ineffabile dell’Altissimo, rinnoviamo il nostro impegno missionario di portare il profumo di Cristo a tutto il mondo. Dio vi benedica!]
أُحَيِّي المُؤمِنينَ النَّاطِقينَ باللغَةِ العربِيَّة. لِيَكُنِ الرُّوحُ القُدُس في بدايةِ كلِّ نشاطٍ ولِقاءٍ وبِشارةٍ نقومُ بها. فهو يُحيِي الكنيسةَ ويُعيدُ إليها شبابَها. باركَكُم الرّبُّ جَميعًا وحَماكُم دائِمًا مِن كُلِّ شَرّ!
[Saluto i fedeli di lingua araba. Sia lo Spirito Santo all’inizio di ogni attività, incontro e annuncio. Egli vivifica e ringiovanisce la Chiesa. Il Signore vi benedica tutti e vi protegga sempre da ogni male!]
Pozdrawiam polskich pielgrzymów. Nasz świat, naznaczony wojnami i podziałami, bardziej niż kiedykolwiek potrzebuje owoców Ducha Świętego. Począwszy od waszych rodzin i środowisk pracy, wnoście w codzienne życie miłość, pokój i dobroć. Niech wasza modlitwa za przyczyną Matki Bożej Jasnogórskiej, do której w tych tygodniach tak licznie pieszo pielgrzymujecie, wyjedna światu dar upragnionego pokoju. Zawierzam was matczynej opiece Maryi i błogosławię waszej Ojczyźnie!
[Saluto i pellegrini polacchi. Il nostro mondo, segnato da guerre e divisioni, ha più che mai bisogno dei frutti dello Spirito Santo. A partire dalle vostre famiglie e dai vostri ambienti di lavoro, portate nella vostra vita quotidiana amore, pace e bontà. Le vostre preghiere per l’intercessione della Madonna di Jasna Góra, alla quale così numerosi vi recate in pellegrinaggio a piedi in queste settimane, concedano al mondo il dono della tanto desiderata pace. Vi affido alla materna protezione di Maria e benedico la vostra Patria!]
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Rivolgo un cordiale benvenuto ai pellegrini di lingua italiana. In particolare, saluto i fedeli delle parrocchie di San Domenico in Crotone, di San Rocco in Dolo e la Banda di Caprarola.
Oggi, commemorazione di San Pio X, in tante parti del mondo si celebra il giorno del catechista. Pensiamo ai nostri catechisti e alle nostre catechiste che portano avanti tanto lavoro e, in alcune parti del mondo, sono i primi a portare avanti la fede. Preghiamo oggi per i catechisti, che il Signore li faccia coraggiosi e possano andare avanti.
Il mio pensiero va infine ai giovani, agli ammalati, agli anziani e agli sposi novelli. Sull’empio del Santo Pontefice Pio X vi incoraggio ad aderire a Cristo con l’ascolto della sua Parola e con la testimonianza delle buone opere.
E per favore, non dimentichiamo la martoriata Ucraina che soffre tanto. Non dimentichiamo il Myanmar, il Sud Sudan, il Nord Kivu e tanti Paesi che sono in guerra. Preghiamo per la pace. E non dimentichiamo la Palestina e Israele: che ci sia la pace, lì.
A tutti voi la mia benedizione!