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L’Udienza Generale, 07.08.2024


L’Udienza Generale di questa mattina si è svolta alle ore 9.00 nell’Aula Paolo VI.

Nel discorso in lingua italiana il Papa, riprendendo il ciclo di catechesi “Lo Spirito e la Sposa. Lo Spirito Santo guida il popolo di Dio incontro a Gesù nostra speranza”, ha incentrato la Sua meditazione sul tema: “Incarnato per opera dello Spirito Santo da Maria vergine”. Come concepire e dare alla luce Gesù” (Lettura: Lc 1,30-31.34-35).

Dopo aver riassunto la Sua catechesi nelle diverse lingue, il Santo Padre ha indirizzato particolari espressioni di saluto ai fedeli presenti. Quindi ha rivolto un appello per la pace in Medio Oriente e in Ucraina, Myanmar e Sudan e un invito alla preghiera perché siano eliminate le discriminazioni etniche in Pakistan e Afghanistan.

L’Udienza Generale si è conclusa con la recita del Pater Noster e la Benedizione Apostolica.

[ AR  - DE  - EN  - ES  - FR  - HR  - IT  - PL  - PT ]

Il testo qui di seguito include anche parti non lette che sono date ugualmente come pronunciate.
 

Ciclo di Catechesi. Lo Spirito e la Sposa. Lo Spirito Santo guida il popolo di Dio incontro a Gesù nostra speranza. 5. “Incarnato per opera dello Spirito Santo da Maria vergine”. Come concepire e dare alla luce Gesù

Cari fratelli e sorelle, buongiorno!

Con la catechesi odierna entriamo nella seconda fase della storia della salvezza. Dopo aver contemplato lo Spirito Santo nell’opera della Creazione, lo contempleremo per alcune settimane nell’opera della Redenzione, cioè di Gesù Cristo. Passiamo, dunque, al Nuovo Testamento e vediamo lo Spirito Santo nel Nuovo Testamento.

Il tema di oggi è lo Spirito Santo nell’Incarnazione del Verbo. Nel Vangelo di Luca leggiamo: «Lo Spirito Santo scenderà su di te» - o Maria -, «su te stenderà la sua ombra la po­tenza dell’Altissimo» (1,35). L’evangelista Matteo conferma questo dato fondamentale che riguarda Maria e lo Spirito Santo, dicendo che Maria «si trovò incinta per opera dello Spirito Santo” (1,18).

La Chiesa ha raccolto questo dato rivelato e lo ha collocato ben presto nel cuore del suo Simbolo di fede. Nel Concilio Ecumenico di Costantinopoli, del 381 – quello che definì la divinità dello Spirito Santo –, tale articolo entrò nella formula del “Credo”, che si chiama appunto Niceno-Costantinopolitano, ed è quello che recitiamo in ogni Messa. Esso afferma che il Figlio di Dio «per opera dello Spirito Santo si è incarnato nel seno della Vergine Maria e si è fatto uomo».

Si tratta dunque di un dato di fede ecumenico, perché tutti i cristiani professano insieme quel medesimo Simbolo della fede. La pietà cattolica, da tempo immemorabile, ne ha tratto una delle sue preghiere quotidiane, l’Angelus.

Questo articolo di fede è il fondamento che permette di parlare di Maria come della Sposa per eccellenza, che è figura della Chiesa. Infatti Gesù – scrive San Leone Magno – «come è nato per opera dello Spirito Santo da una vergine madre, così rende feconda la Chiesa, sua Sposa illibata, con il soffio vitale dello stesso Spirito” [1]. Questo parallelismo è ripreso nella Costituzione dogmatica Lumen gentium del Vaticano II, che dice così: «Per la sua fede e obbedienza Maria generò sulla terra lo stes­so Figlio di Dio, senza contatto con uomo, ma adombrata dallo Spirito Santo. [...] Orbene, la Chiesa contemplando la santità mi­steriosa della Vergine, imitandone la carità e adempiendo fe­delmente la volontà del Padre, per mezzo della Parola accolta con fedeltà, diventa essa pure madre, poiché con la predicazione e il battesimo genera a una vita nuova e immortale i figli, concepiti ad opera dello Spirito Santo e nati da Dio» (nn.63,64).

Concludiamo con una riflessione pratica per la nostra vita, suggerita dall’insistenza della Scrittura sui verbi “concepire” e “partorire”. Nella profezia di Isaia sentiamo: «Ecco la vergine concepirà e partorirà un figlio» (7,14); e l’Angelo dice a Maria: «Concepirai un figlio, lo darai alla luce» (Lc 1,31). Maria ha prima concepito, poi partorito Gesù: prima lo ha accolto in sé, nel cuore e nella carne, poi lo ha dato alla luce.

Così avviene anche per la Chiesa: prima accoglie la Parola di Dio, lascia che “parli al suo cuore” (cfr Os 2,16) e le “riempia le viscere” (cfr Ez 3,3), secondo due espressioni bibliche, per poi darla alla luce con la vita e la predicazione. La seconda operazione è sterile senza la prima.

A Maria che domandava: «Come avverrà questo poiché non conosco uomo?», l’angelo rispose: «Lo Spirito Santo scenderà su di te» (Lc 1,34-35). Anche alla Chiesa, di fronte a compiti superiori alle sue forze, viene spontaneo porre la stessa domanda: “Come è possibile questo?”. Come è possibile annunciare Gesù Cristo e la sua salvezza a un mondo che sembra cercare solo benessere in questo mondo? Anche la risposta è la stessa di allora: «Riceverete la forza dallo Spirito Santo […] e di me sarete testimoni» (At 1,8). Così disse Gesù risorto agli Apostoli, quasi con le stesse parole rivolte a Maria nell’Annunciazione. Senza lo Spirito Santo la Chiesa non può andare avanti, la Chiesa non cresce, la Chiesa non può predicare.

Quello che si dice della Chiesa in generale, vale anche per noi, vale per ogni singolo battezzato. Ognuno di noi si trova a volte, nella vita, in situazioni superiori alle proprie forze e si domanda: “Come posso affrontare questa situazione?”. Aiuta, in questi casi, ricordare ripetere a sé stessi quello che l’angelo disse alla Vergine prima di congedarsi da lei: «Nulla è impossibile a Dio» (Lc 1,37).

Fratelli e sorelle, riprendiamo allora anche noi, ogni volta, il nostro cammino con questa confortante certezza nel cuore: “Nulla è impossibile a Dio”. E se noi crediamo questo, faremo miracoli. Nulla è impossibile a Dio.

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[1]  Discorso 12° sulla Passione, 3, 6: PL 54, 356.

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Saluti

Je salue cordialement les personnes de langue française, particulièrement l’Association des anciens élèves du Collège de la Retraite de Yaoundé. Frères et sœurs, confions toutes les personnes qui traversent des situations difficiles à la Vierge Marie, afin que, par son intersession, le Saint Esprit ravive dans leurs cœurs la certitude que rien n’est impossible à Dieu. Que Dieu vous bénisse !

[Rivolgo il mio cordiale saluto alle persone di lingua francese, in particolare all’Associazione degli ex alunni del Collège de la Retraite di Yaoundé. Fratelli e sorelle, affidiamo alla Vergine Maria tutti coloro che stanno attraversando situazioni difficili, affinché per sua intercessione lo Spirito Santo riaccenda nei loro cuori la certezza che nulla è impossibile a Dio. Dio vi benedica!]

I extend a cordial welcome to the English-speaking pilgrims and visitors taking part in today’s Audience, especially those from Ireland. I invoke upon you and your families the joy and peace of our Lord Jesus Christ. God bless you!

[Rivolgo un cordiale benvenuto a tutti i pellegrini di lingua inglese presenti all’odierna Udienza, specialmente a quelli provenienti dall’Irlanda. Invoco su tutti voi la gioia e la pace di nostro Signore Gesù Cristo. Dio vi benedica!]

Liebe Brüder und Schwestern deutscher Sprache, beten wir täglich den Angelus, den „Engel des Herrn“, um das Geheimnis der Menschwerdung des Wortes beständig zu betrachten und so den Menschen das Heil in Christus zu verkünden.

[Cari fratelli e sorelle di lingua tedesca, recitiamo ogni giorno la preghiera dell’Angelus per contemplare costantemente il mistero dell’Incarnazione del Verbo e così annunciare agli uomini la salvezza in Cristo.]

Saludo cordialmente a los peregrinos de lengua española. Se ve que hay muchos hoy. Hay muchos de lengua española, y veo banderas de varios países. La semana próxima celebraremos la solemnidad de la Asunción de la Virgen María. Pidámosle a nuestra Madre del cielo que interceda por nosotros para que acojamos las palabras de su Hijo, las encarnemos en nuestro obrar y vivamos siempre orientados hacia Él. Que Jesús los bendiga y la Virgen Santa los cuide. Muchas gracias.

Queridos peregrinos de língua portuguesa, a todos vós dirijo uma cordial saudação de boas-vindas e desejo que a vossa presença em Roma seja uma oportunidade para revigorar a fé: abandonai-vos completamente nas mãos da Mãe de Deus, e segui sempre o que vos inspirar. O Senhor vos abençoe!

[Cari pellegrini di lingua portoghese, a tutti voi rivolgo il mio cordiale benvenuto e auguro che la vostra presenza a Roma sia un’occasione per rinvigorire la fede: affidatevi totalmente nelle mani della Madre di Dio, e seguite sempre le sue ispirazioni. O Senhor vos abençoe!]

أُحَيِّي المُؤمِنينَ النَّاطِقينَ باللغَةِ العربِيَّة. نحن مدعوُّونَ إلى أنْ نَسيرَ بِثِقَةٍ مع اللهِ لأنَّ "ما مِن شَيءٍ يُعجِزُه"، وهذا اليقينُ هو ما يُعزِّزُ قلوبَنا ويقودُنا في مسيرَتِنا الرُّوحِيَّة. باركَكُم الرّبُّ جَميعًا وحَماكُم دائِمًا مِن كُلِّ شَرّ!

[Saluto i fedeli di lingua araba. Siamo chiamati a camminare con fiducia in Dio perché “Nulla è impossibile a Lui”, e questa certezza è ciò che rafforza i nostri cuori e ci guida nel nostro cammino spirituale. Il Signore vi benedica tutti e vi protegga ‎sempre da ogni male‎‎‎‏!]

Pozdrawiam serdecznie pielgrzymów polskich. Codziennie stajecie wobec wielu pytań i w sytuacjach życiowych, wobec których brak rozwiązań i zrozumienia. Właśnie w tych momentach, On pragnie objawić wam swoją czułą opiekę i moc miłości. Uczcie się od Maryi z Nazaretu postawy ufności i dziecięcego zawierzenia Bogu i Jego zbawczemu planowi. Wszystkim wam błogosławię.

[Saluto cordialmente i pellegrini polacchi. Ogni giorno vi trovate di fronte a molte domande e situazioni nella vita per le quali vi mancano soluzioni. Proprio in questi momenti Dio desidera rivelarvi la sua tenera sollecitudine e la forza dell’amore. Imparate da Maria di Nazareth un atteggiamento di fiducia e di affidamento filiale a Dio e al suo piano salvifico. Vi benedico tutti.]

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APPELLO

Continuo a seguire con grande preoccupazione la situazione in Medio Oriente, e ribadisco il mio appello a tutte le parti coinvolte affinché il conflitto non si allarghi e si cessi immediatamente il fuoco su tutti i fronti, a partire da Gaza, dove la situazione umanitaria è gravissima e insostenibile. Prego perché la ricerca sincera della pace estingua le contese, l'amore vinca l'odio e la vendetta sia disarmata dal perdono.

Vi chiedo di unirvi alla mia preghiera anche per la martoriata Ucraina, il Myanmar, il Sudan: queste popolazioni così provate dalla guerra possano presto ritrovare la tanto desiderata pace.

Uniamo i nostri sforzi e le nostre preghiere perché siano eliminate le discriminazioni etniche nelle regioni del Pakistan e dell’Afghanistan, specialmente le discriminazioni contro le donne.

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Rivolgo un cordiale benvenuto ai pellegrini di lingua italiana. In particolare, saluto i fedeli delle parrocchie di Castelbaldo, Masi, Piacenza d’Adige e Locri, ed auspico che il pellegrinaggio a Roma rafforzi la fede di ciascuno.

Il mio pensiero per i giovani, gli ammalati, gli anziani e gli sposi novelli prende lo spunto dalla festa della Trasfigurazione di Cristo che abbiamo celebrato ieri, giorno nel quale abbiamo ricordato pure la dipartita del mio venerato predecessore, San Paolo VI. Il volto luminoso del Signore sia per tutti voi motivo di speranza e di conforto.

E a tutti voi la mia benedizione!

[01223-IT.02] [Testo originale: Italiano]

[B0604-XX.02]