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L’Udienza Generale, 27.03.2024


Catechesi del Santo Padre in lingua italiana

Sintesi della catechesi e saluti nelle diverse lingue

L’Udienza Generale di questa mattina si è svolta alle ore 9.00 nell’Aula Paolo VI, dove il Santo Padre Francesco ha incontrato i gruppi di pellegrini e fedeli provenienti dall’Italia e da ogni parte del mondo.

Nel discorso in lingua italiana, il Papa, continuando il ciclo di catechesi su “I vizi e le virtù”, ha incentrato la sua riflessione sul tema La pazienza (Lettura: 1 Cor 13,4a-5b.7).

Dopo aver riassunto la Sua catechesi nelle diverse lingue, il Santo Padre ha indirizzato particolari espressioni di saluto ai fedeli presenti.

Prima dell’Udienza Generale in Aula Paolo VI, Papa Francesco ha incontrato brevemente Rami Elhanan e Bassam Aramin, il primo israeliano, il secondo palestinese, che hanno perso entrambi le figlie: Smadar, figlia di Rami Elhanan, fu vittima di un attentato nel 1997 a Gerusalemme; Abir, figlia di Bassam Aramin, fu uccisa nel 2007 da una pallottola di un soldato israeliano mentre usciva da scuola. La vicenda di Rami Elhanan e Bassam Aramin, e il loro impegno congiunto per la pace nella giustizia tramite l’Associazione The Parents Circle, è stata raccontata nel romanzo Apeirogon dello scrittore Colum McCann, presente all’Udienza di Papa Francesco con gli artisti il 23 giugno scorso, e vincitore del Premio Terzani.

L’Udienza Generale si è conclusa con la recita del Pater Noster e la Benedizione Apostolica.

Catechesi del Santo Padre in lingua italiana

[Il testo qui di seguito include anche parti non lette che sono date ugualmente come pronunciate]

Cari fratelli e sorelle, buongiorno!

Oggi l’udienza era prevista in Piazza, ma per la pioggia è stata trasferita qui dentro. È vero che sarete un po’ ammucchiati, ma almeno saremo non bagnati! Grazie della vostra pazienza.

Domenica scorsa abbiamo ascoltato il racconto della Passione del Signore. Alle sofferenze che subisce, Gesù risponde con una virtù che, pur non contemplata tra quelle tradizionali, è tanto importante: la virtù della pazienza. Essa riguarda la sopportazione di ciò che si patisce: non a caso pazienza ha la stessa radice di passione. E proprio nella Passione emerge la pazienza di Cristo, che con mitezza e mansuetudine accetta di essere arrestato, schiaffeggiato e condannato ingiustamente; davanti a Pilato non recrimina; sopporta gli insulti, gli sputi e la flagellazione dei soldati; porta il peso della croce; perdona chi lo inchioda al legno e sulla croce non risponde alle provocazioni, ma offre misericordia. Questa è la pazienza di Gesù. Tutto questo ci dice che la pazienza di Gesù non consiste in una stoica resistenza nel soffrire, ma è il frutto di un amore più grande.

L’Apostolo Paolo, nel cosiddetto “Inno alla carità” (cfr 1 Cor 13,4-7), congiunge strettamente amore e pazienza. Infatti, nel descrivere la prima qualità della carità, utilizza una parola che si traduce con “magnanima”, “paziente”. La carità è magnanima, è paziente. Essa esprime un concetto sorprendente, che torna spesso nella Bibbia: Dio, di fronte alla nostra infedeltà, si mostra «lento all’ira» (cfr Es 34,6; cfr Nm 14,18): anziché sfogare il proprio disgusto per il male e il peccato dell’uomo, si rivela più grande, pronto ogni volta a ricominciare da capo con infinita pazienza. Questo per Paolo è il primo tratto dell’amore di Dio, che davanti al peccato propone il perdono. Ma non solo: è il primo tratto di ogni grande amore, che sa rispondere al male col bene, che non si chiude nella rabbia e nello sconforto, ma persevera e rilancia. La pazienza che ricomincia. Dunque, alla radice della pazienza c’è l’amore, come dice Sant’Agostino: «Uno è tanto più forte a sopportare qualunque male, quanto in lui è maggiore l’amore di Dio» (De patientia, XVII).

Si potrebbe allora dire che non c’è migliore testimonianza dell’amore di Gesù che incontrare un cristiano paziente. Ma pensiamo anche a quante mamme e papà, lavoratori, medici e infermieri, ammalati che ogni giorno, nel nascondimento, abbelliscono il mondo con una santa pazienza! Come afferma la Scrittura, «è meglio la pazienza che la forza di un eroe» (Pr 16,32). Tuttavia, dobbiamo essere onesti: siamo spesso carenti di pazienza. Nel quotidiano siamo impazienti, tutti. Ne abbiamo bisogno come della “vitamina essenziale” per andare avanti, ma ci viene istintivo spazientirci e rispondere al male col male: è difficile stare calmi, controllare l’istinto, trattenere brutte risposte, disinnescare litigi e conflitti in famiglia, al lavoro o nella comunità cristiana. Subito viene la risposta, non siamo capaci di essere pazienti.

Ricordiamo però che la pazienza non è solo una necessità, è una chiamata: se Cristo è paziente, il cristiano è chiamato a essere paziente. E ciò chiede di andare controcorrente rispetto alla mentalità oggi diffusa, in cui dominano la fretta e il “tutto subito”; dove, anziché attendere che maturino le situazioni, si spremono le persone, pretendendo che cambino all’istante. Non dimentichiamo che la fretta e l’impazienza sono nemiche della vita spirituale. Perché? Dio è amore, e chi ama non si stanca, non è irascibile, non dà ultimatum, Dio è paziente, Dio sa attendere. Pensiamo al racconto del Padre misericordioso, che aspetta il figlio andato via di casa: soffre con pazienza, impaziente solo di abbracciarlo appena lo vede tornare (cfr Lc 15,21); o pensiamo alla parabola del grano e della zizzania, con il Signore che non ha fretta di sradicare il male prima del tempo, perché nulla vada perduto (cfr Mt 13,29-30). La pazienza ci fa salvare tutto.

Ma, fratelli e sorelle, come si fa ad accrescere la pazienza? Essendo, come insegna San Paolo, un frutto dello Spirito Santo (cfr Gal 5,22), va chiesta proprio allo Spirito di Cristo. Lui ci dà la forza mite della pazienza – è una forza mite la pazienza –, perché «è proprio della virtù cristiana non solo operare il bene, ma anche saper sopportare i mali» (S. Agostino, Discorsi, 46,13). Specialmente in questi giorni ci farà bene contemplare il Crocifisso per assimilarne la pazienza. Un bell’esercizio è anche quello di portare a Lui le persone più fastidiose, domandando la grazia di mettere in pratica nei loro riguardi quell’opera di misericordia tanto nota quanto disattesa: sopportare pazientemente le persone moleste. E non è facile. Pensiamo se noi facciamo questo: sopportare pazientemente le persone moleste. Si comincia dal chiedere di guardarle con compassione, con lo sguardo di Dio, sapendo distinguere i loro volti dai loro sbagli. Noi abbiamo l’abitudine di catalogare le persone con gli sbagli che fanno. No, non è buono questo. Cerchiamo le persone per i loro volti, per il loro cuore e non per gli sbagli!

Infine, per coltivare la pazienza, virtù che dà respiro alla vita, è bene ampliare lo sguardo. Ad esempio, non restringendo il campo del mondo ai nostri guai, come invita a fare l’Imitazione di Cristo: «Occorre dunque che tu rammenti le sofferenze più gravi degli altri, per imparare a sopportare le tue, piccole», ricordando che «non c’è cosa, per quanto piccola, purché sopportata per amore di Dio, che passi senza ricompensa presso Dio» (III, 19). E ancora, quando ci sentiamo nella morsa della prova, come insegna Giobbe, è bene aprirsi con speranza alla novità di Dio, nella ferma fiducia che Egli non lascia deluse le nostre attese. Pazienza è saper sopportare i mali.

E qui oggi, in questa udienza, ci sono due persone, due papà: uno israeliano e uno arabo. Ambedue hanno perso le loro figlie in questa guerra e ambedue sono amici. Non guardano all’inimicizia della guerra, ma guardano l’amicizia di due uomini che si vogliono bene e che sono passati per la stessa crocifissione. Pensiamo a questa testimonianza tanto bella di queste due persone che hanno sofferto nelle loro figlie la guerra della Terra Santa. Cari fratelli, grazie per la vostra testimonianza!

[00535-IT.02] [Testo originale: Italiano]

Sintesi della catechesi e saluti nelle diverse lingue

In lingua francese

Speaker :

Chers frères et sœurs,

dimanche dernier nous avons entendu le récit de la Passion. Aux souffrances qu’il endure Jésus répond par une vertu importante : la patience. Elle est l’endurance de ce que l’on souffre. La patience de Jésus n’est pas une résistance stoïque à la souffrance mais elle est le fruit d’un amour plus grand. Saint Paul dans son Hymne à la charité associe étroitement l’amour et la patience. Dans la Bible, face à l’infidélité de l’homme, Dieu manifeste son amour en étant lent à la colère. Son amour est toujours prêt à pardonner et à recommencer avec l’homme.

Nous manquons souvent de patience. Instinctivement nous nous impatientons et répondons au mal par le mal en oubliant que la hâte et l’impatience sont les ennemis de la vie spirituelle. Les Chrétiens sont appelés à être patients. Mais comment accroître notre patience ? Il faut la demander à l’Esprit-Saint. C’est lui qui donne la force aux chrétiens non seulement de faire le bien mais aussi de supporter le mal. Ensuite il faut élargir notre regard en portant le regard compatissant de Dieu sur les autres au-delà de leurs défauts. En ce temps de la Passion contemplons le Crucifié pour apprendre de lui la patience.

Santo Padre:

Saluto cordialmente i pellegrini di lingua francese, in particolare il Club Guerlédan di Rennes. La contemplazione della Passione del Signore ci dia la forza di perseverare umilmente nella fede nonostante le prove della vita. Dio vi benedica.

Speaker :

Je salue cordialement les pèlerins de langue française, en particulier: le Club Guerlédan de Rennes. Que la contemplation de la Passion du Seigneur nous donne la force de persévérer humblement dans la foi malgré les épreuves de la vie. Que Dieu vous bénisse.

[00536-FR.01] [Texte original: Français]

In lingua inglese

Speaker:

In our continuing catechesis on the virtues, we now turn to patience, which has its supreme model in the example of Jesus during his Passion. The patience of Jesus did not consist in a stoic endurance of suffering, but was the fruit of his love. Saint Paul also associates patience with the love of God, who is “slow to anger” and quick to repay evil with good. Indeed, Christian patience and forbearance is the most convincing witness to Christ’s love. This Holy Week, let us ask the grace of the Holy Spirit to imitate Christ in his patience and compassionate love, which forgives all wrongs and shows mercy even to his enemies.

Santo Padre:

Do il benvenuto a tutti i pellegrini di lingua inglese che partecipano all’Udienza di oggi, specialmente ai gruppi provenienti da Filippine, Pakistan, Canada e Stati Uniti d’America. Preparandoci al Sacro Triduo, invoco su tutti voi la grazia e la pace di nostro Signore Gesù Cristo. Dio vi benedica!

Speaker:

I extend a warm welcome to the English-speaking pilgrims and visitors participating in today’s Audience, especially the groups from the Philippines, Pakistan, Canada and the United States of America. As we prepare for the Sacred Triduum, I invoke upon all of you the grace and peace of our Lord Jesus Christ. God bless you!

[00537-EN.01] [Original text: English]

In lingua tedesca

Speaker:

Liebe Brüder und Schwestern, in der Leidesgeschichte unseres Herrn Jesus Christus zeigt sich die schier unerschöpfliche Geduld Gottes mit uns Menschen auf besondere Weise. So wollen wir heute ein wenig über diese bedeutende Tugend der Geduld nachdenken. Der Apostel Paulus verweist in seinem „Hohelied der Liebe“ auf den engen Zusammenhang zwischen der Liebe und der Geduld: Die Liebe ist langmütig, sie erträgt alles, glaubt alles, hofft alles, hält allem stand (vgl. 1 Kor 13,4.7). Es ist gewiss nicht einfach, diese Tugend zu verinnerlichen – zumal in unserer schnelllebigen und ungeduldigen Zeit. Aber sie ist gerade deshalb so wichtig für uns, für unsere zwischenmenschlichen Beziehungen, aber auch für unsere Beziehung zu Gott. Bitten wir also inständig um diese Frucht des Heiligen Geistes (vgl. Gal 5,22).

Santo Padre:

Rivolgo un cordiale saluto ai pellegrini di lingua tedesca. Vivere in modo giusto la Settimana Santa, significa entrare sempre più nella logica di Dio, quella dell’amore e del dono di sé. La celebrazione del Triduo Santo ci rafforzi nell’imitazione di Cristo e ci renda partecipi della sua vittoria pasquale.

Speaker:

Einen herzlichen Gruß richte ich an die Pilger deutscher Sprache. Die Karwoche recht leben, bedeutet sich immer mehr auf die Logik der Liebe Gottes einzulassen, die Logik der Liebe und der Hingabe. Die Feier des Heiligen Triduums stärke uns in der Nachfolge Christi und lasse uns an seinem Ostersieg Anteil erlangen.

[00538-DE.02] [Originalsprache: Deutsch]

In lingua spagnola

Queridos hermanos y hermanas:

Hoy reflexionamos sobre la virtud de la paciencia. En el relato de la Pasión —como escuchábamos el domingo pasado— la imagen de Cristo paciente nos interpela. Esta virtud se manifiesta como fortaleza y mansedumbre en el sufrimiento —las dos cosas—, y es una de las características del amor, como afirma san Pablo en el Himno a la caridad. Un ejemplo de paciencia lo vemos también en la parábola del Padre misericordioso, que no se cansa de esperar y siempre está dispuesto a perdonar.

En el mundo de hoy, donde se prioriza la inmediatez y predominan los apuros, ser pacientes es el mejor testimonio que podemos dar los cristianos. No es fácil vivir esta virtud, pero tengamos presente que es una llamada a configurarnos con Cristo. Y, ¿cómo se cultiva? Practicando en nuestra vida la obra de misericordia espiritual que nos invita a “sufrir con paciencia los defectos del prójimo”. No es fácil, pero se puede hacer. Pidámosle al Espíritu Santo que nos ayude.

Saludo cordialmente a los peregrinos de lengua española, de manera especial a los participantes en el Encuentro UNIV 2024. Los invito a vivir estos días santos contemplando a Cristo crucificado, que con su ejemplo nos enseña a amar y a ser pacientes, en la espera gozosa de la Resurrección. Que Jesús los bendiga y la Virgen Santa los cuide. Muchas gracias.

[00539-ES.02] [Texto original: Español]

In lingua portoghese

Speaker:

Nestes dias da Semana Santa, a Liturgia propõe-nos as páginas evangélicas da Paixão do Senhor. Nelas vemos Jesus sofrer com mansidão, pedindo perdão para quem o crucifica e derramando misericórdia. Eis a paciência de Cristo: não uma mera resistência estoica, mas o fruto dum amor muito grande, capaz de responder ao mal com o bem. Como o Pai, Jesus vê para além do nosso pecado, perdoa sempre e, com infinita paciência, está pronto a recomeçar tudo de novo. São Paulo, tendo em mente este agir magnânimo de Deus, diz que o amor é paciente. Resta-nos, por isso, imitar o Mestre que, sendo paciente, nos chama a ser como Ele.

Santo Padre:

Do il benvenuto a tutti i pellegrini di lingua portoghese, in particolare ai fedeli brasiliani di São Carlos. Nei giorni del Triduo Pasquale, siamo invitati a contemplare, nel silenzio orante, il Crocifisso. Ci aiuterà a crescere nell’umiltà e nella pazienza a somiglianza di Gesù. E il nostro tempo ne ha tanto bisogno. Grazie.

Speaker:

Dou as boas-vindas a todos os peregrinos de língua portuguesa, de modo particular aos fiéis brasileiros de São Carlos. Nos dias do Tríduo Pascal, somos convidados a contemplar, em silêncio orante, o Crucifixo. Isto ajudar-nos-á a crescer, à semelhança de Jesus, na humildade e na paciência, das quais o nosso tempo tem tanta necessidade. Obrigado.

[00540-PO.02] [Texto original: Português]

In lingua araba

Speaker:

تَكَلَّمَ قَداسَةُ البابا اليَومَ علَى فضيلةِ الصَّبر، وقال: فضيلةُ الصَّبرِ هي أنْ نَتَحَمَّلَ ما يأتينا مِن متاعِب. نرَى ذلك في آلامِ المسيحِ عندما أظهرَ صَبرَهُ أمامَ صالِبِيه. قالَ بولسُ الرَّسول إنَّ الصَّبرَ هو السِّمَةُ الأولَى لمِحَبَّةِ الله، الَّذي يَتَخِذُ مِوقِفَ المَغفِرَةِ أمامِ خطيئةِ الإنسان. بل هي السِّمَةُ الأولَى لكلِّ مَحَبَّةٍ كبيرةٍ تَعرِفُ أنْ تَرُدَّ على الشَّرِّ بالخَير. لكن أحيانًا نَفتَقِرُ إلى الصَّبرِ في حياتِنا، ونَفقِدُهُ لا إراديًّا فَنَرُدَّ على الشَّرِّ بالشَّرّ. الصَّبرُ هو دَعوَة: إنْ كانَ المسيحُ صابرًا، فالمسِيحيُّ مَدعُوٌ إلى أنْ يكونَ صابِرًا أمامَ العقليَّةِ السَّائِدَةِ اليوم، الَّتي فيها تُهَيمِنُ السُّرعة. علَينا ألَّا نَنسَى أنَّ التَّسَرُّعَ وعدمَ الصَّبرِ هما أعداءُ الحياةِ الرُّوحيَّة: فالله محبَّة، ومَن يُحِبُّ لا يَتعَب، ولا يَغضَب، ولا يُوَجِّهُ الإنذارات، بل يَعرِفُ أنْ يَنتَظِر. لكي نُنَمِّي صَبرَنا، علَينا أنْ نَطلُبَ ذلك مِن روحِ المسيح، الَّذي يُعطينا قوَّةَ الصَّبرِ الودِيعة. وأنْ نَتَأَمَّلَ في المصلوبِ لِنَقتَدِي بَصَبرِهِ فَنَصبِرَ على الآخرين. وأخيرًا أنْ نُوَسِّعَ نَظَرَنا، فلا نَحصُرَ العالمَ في مصائِبِنا، بل نَفتَحُ أنفُسَنا برجاءٍ على كلِّ ما هو جديدٍ في الله، ونحن واثقون ثقةً ثابِتَةً بأنَّهُ لنْ يُخَيِّبَ رجاءَنا.

Santo Padre:

Saluto i fedeli di lingua araba. Avvicinandosi alla festa della Pasqua, portiamo nella mente e nel cuore le sofferenze dei malati, dei poveri e degli emarginati, ricordando anche le vittime innocenti delle guerre, affinché il Cristo, con la sua Resurrezione, conceda a tutti la pace e la consolazione. A tutti voi di lingua araba, vedo tanti libanesi qui, il Signore vi benedica, benedica tutti e vi protegga ‎sempre da ogni male‎‎‎‏!

Speaker:

أُحيِّي المُؤمِنِينَ النَّاطِقِينَ بِاللُّغَةِ العَرَبِيَّة. باقتِرابِ عيدِ الفِصح، لِنَحمِلْ فِي أذهانِنا وفِي قُلوبِنا آلامَ المرضَى والفُقراءِ والمُهَمَّشِين، ولْنَتَذَكَّرْ ضحايا الحروبِ الأبرِياء، حتَّى يَمنَحَهُم المسيحُ جميعًا، بقِيامَتِهِ مِن بَينِ الأموات، السَّلامَ والتَّعزِيَة. إِلَى جَمِيعِ النَّاطِقِينَ بِاللُّغَةِ العَرَبِيَّة، أَرَى الكَثِير مِنَ اللُبنَانِيِّين هُنَا، باركَكُم الرّبُّ جَميعًا وحَماكُم دائِمًا مِن كُلِّ شَرّ!

[00541-AR.02] [Testo originale: Arabo]

In lingua polacca

Speaker:

Drodzy bracia i siostry, w minioną niedzielę słuchaliśmy opisu Męki Pańskiej, ukazującej wielką cierpliwość Chrystusa. Jezus łagodnie i z pokorą akceptuje aresztowanie, niesprawiedliwe skazanie; przed Piłatem nie skarży się; znosi obelgi, niesie ciężar krzyża; przebacza tym, którzy przybijają Go do drzewa. Cnota cierpliwości Jezusa nie polega jednak na stoickiej odporności na cierpienie, lecz jest owocem większej miłości, bowiem miłość i cierpliwość są ze sobą powiązane. Jak wiele jest matek i ojców, ludzi pracy, chorych, którzy upiększają świat świętą cierpliwością! Ale bądźmy szczerzy: często brakuje nam cierpliwości. Trzeba o nią prosić Ducha Chrystusa, by nie tylko umieć czynić dobro, ale także znosić zło, by odróżniać twarz trudnej osoby od jej wad. Kto kocha, jest niestrudzony, nie jest wybuchowy, nie stawia ultimatum, ale umie czekać. Kontemplujmy w tych dniach Ukrzyżowanego, ucząc się od Niego cierpliwości.

Santo Padre:

Saluto cordialmente i pellegrini polacchi.

In questi giorni, ci parla con forza la verità dell’amore sconfinato di Dio verso l’uomo peccatore. Poiché Dio ha sofferto così tanto per mostrare la sua misericordia a ciascuno di noi, siamo chiamati ad aprire i nostri cuori a questo amore, mostrando anche una grande pazienza verso il prossimo.

Vi benedico di cuore.

Speaker:

Serdecznie pozdrawiam pielgrzymów polskich.

W tych dniach mocno przemawia do nas prawda o bezgranicznej miłości Boga do grzesznego człowieka. Skoro Bóg tyle wycierpiał, by okazać każdemu z nas swoje miłosierdzie, jesteśmy wezwani aby otworzyć nasze serca na tę miłość, okazując także wielką cierpliwość bliźniemu.

Z serca Wam błogosławię.

[00542-PL.01] [Testo originale: Polacco]

In lingua italiana

Rivolgo un cordiale benvenuto ai pellegrini di lingua italiana: parrocchie, associazioni e scuole, in particolare agli alunni dell’Istituto Marconi di Gorgonzola e a quelli dell’Istituto Carlo Alberto Dalla Chiesa di Afragola.

Nell’intenso clima spirituale della Settimana Santa, saluto con affetto i giovani, i malati, gli anziani e gli sposi novelli. Invito ciascuno a vivere questi giorni nella preghiera, per aprirsi alla grazia di Cristo Redentore, fonte di gioia e di misericordia.

Fratelli e sorelle, preghiamo per la pace. Che il Signore ci dia la pace nella martoriata Ucraina, che sta soffrendo tanto sotto i bombardamenti; anche in Israele e Palestina, che ci sia la pace nella Terra Santa. Che il Signore dia la pace a tutti, come dono della sua Pasqua!

A tutti la mia Benedizione.

[00543-IT.02] [Testo originale: Italiano]

[B0251-XX.02]