Discorso del Santo Padre
Traduzione in lingua inglese
Questa mattina, nel Palazzo Apostolico Vaticano, il Santo Padre Francesco ha ricevuto in Udienza i partecipanti alla General Assembly and Conference della European Parents’ Association (EPA), in corso a Roma dal 10 all’11 novembre 2023, e ha rivolto loro il discorso che riportiamo di seguito:
Discorso del Santo Padre
Cari amici, buongiorno!
Sono contento di incontrarvi in occasione della vostra assemblea, per la quale auguro i migliori frutti, e questo mi offre l’opportunità di condividere con voi qualche riflessione sulla vocazione e la missione dei genitori.
Diventare genitori è una delle gioie più grandi della vita. Suscita nuove energie, slancio ed entusiasmo nelle coppie. Ma subito ci si trova di fronte a compiti educativi per i quali spesso ci si trova impreparati. Ad esempio: accudire con amore i figli e nello stesso tempo stimolarli a maturare e a diventare autonomi; aiutarli ad acquisire sane abitudini e buoni stili di vita, nel rispetto della loro personalità e dei loro doni, senza imporre le nostre aspettative; aiutarli ad affrontare serenamente il percorso scolastico. O ancora: trasmettere loro una positiva formazione all’affettività e alla sessualità; difenderli da minacce quali bullismo, alcol, fumo, pornografia, videogiochi violenti, azzardo, droga, eccetera.
Per questo sono molto importanti le reti di sostegno per i genitori, come le vostre associazioni. Tramite la condivisione di esperienze e di percorsi formativi, esse aiutano i genitori ad essere più preparati e soprattutto a non sentirsi soli e non scoraggiarsi.
La missione educativa dei genitori non è certo favorita oggi dal contesto culturale, almeno in Europa. Esso infatti è segnato dal soggettivismo etico e da un materialismo pratico. La dignità della persona umana è sempre affermata ma a volte di fatto non rispettata. I genitori si rendono conto ben presto che i loro figli sono immersi in questa atmosfera culturale. Ciò che essi “respirano”, ciò che assorbono dai media è spesso in contrasto con quanto fino a pochi decenni fa era considerato “normale” ma che ora sembra non esserlo più. Per questo i genitori si trovano ogni giorno a dover mostrare ai loro figli la bontà e la ragionevolezza di scelte e valori che non si possono più dare per scontati, come ad esempio il valore stesso del matrimonio e della famiglia, o la scelta di accogliere i figli come dono di Dio. E questo non è facile, perché si tratta di realtà che si trasmettono solo con la testimonianza della vita!
Di fronte a queste difficoltà, che possono essere scoraggianti, bisogna sostenersi a vicenda per accendere nei genitori una “passione” per l’educazione. Educare è umanizzare, è rendere l’uomo pienamente uomo. È vero, la cultura è cambiata, ma le esigenze del cuore umano conservano un nucleo immutabile che prima o poi viene fuori anche nei figli. Da lì bisogna sempre ripartire. Dio stesso ha inscritto nella nostra natura le esigenze insopprimibili di amore, di verità, di bellezza, di relazionalità e di donazione, di apertura al tu dell’altro e di apertura al Tu trascendente. Queste esigenze del cuore sono potenti alleati di ogni educatore. Facendole emergere, imparando ad ascoltarle, anche i nostri figli non avranno difficoltà a vedere il bene, il valore delle proposte educative dei loro genitori.
Il compito educativo può dirsi riuscito quando i figli scoprono la fondamentale positività della loro esistenza, del loro essere al mondo e quando, forti di questa convinzione, affrontano con fiducia e coraggio l’avventura della vita, convinti che anche loro hanno una missione da svolgere, una missione nella quale troveranno la loro realizzazione e la loro felicità.
Tutto questo, cari amici, presuppone la scoperta del grande amore di Dio per noi. Chi scopre che alla radice del proprio essere c’è l’amore di Dio Padre riconosce anche che la vita è buona, che essere nati è un bene e che amare è un bene. Dio stesso ha fatto di me un dono buono e io stesso sono un dono per i miei cari e per il mondo, e ognuno può dire questo. Questa certezza aiuta a non vivere mossi solamente da un’avvilente tendenza “al risparmio”, nella continua preoccupazione di preservarmi, di non coinvolgermi troppo, di non sporcarmi le mani. Ci sono queste trappole… La vita invece si apre a tutta la sua ricchezza e bellezza quando viene spesa, quando si “perde” per gli altri e così si trova veramente, come Gesù ci ha insegnato. La vita si apre a tutta la sua ricchezza quando si da, quando si dona. Questo è il grande compito educativo dei genitori: formare persone libere e generose che hanno conosciuto l’amore di Dio e che donano a piene mani ciò che sanno di aver ricevuto come dono. È un po’ – diciamo così – la trasmissione della gratuità, che non è facile trasmettere.
E qui ci sono anche le radici di una società sana. Perciò è importante che venga riconosciuto a tutti i livelli il ruolo sociale dei genitori. Educare un figlio è una vera opera sociale, perché significa formarlo alla relazionalità, al rispetto degli altri, alla cooperazione in vista di un obiettivo comune, formarlo alla responsabilità, al senso del dovere, al valore del sacrificio per il bene comune. Bel lavoro questo! Tutti valori che fanno di un giovane, di una giovane, una persona affidabile e leale, capace di dare il suo contributo al lavoro, alla convivenza civile, alla solidarietà. Altrimenti i figli crescono come “isole”, slegati dagli altri, incapaci di una visione comune, abituati a considerare i propri desideri come valori assoluti: figli capricciosi, ma di solito questo succede quando i genitori sono capricciosi! E così la società si decostruisce, si impoverisce e diventa sempre più debole e disumana.
Per questo è necessario tutelare il diritto dei genitori a crescere ed educare i figli con libertà, senza essere costretti in nessun ambito, particolarmente in quello scolastico, a dover accettare programmi educativi che siano in contrasto con le loro convinzioni e i loro valori. Questa è una sfida molto grande in questo momento.
La Chiesa è madre, la Chiesa cammina al fianco dei genitori e delle famiglie per sostenerli nel loro compito educativo. La Chiesa siamo noi. In questi anni stiamo portando avanti un “Patto educativo globale”, per consolidare l’impegno comune con tutte le istituzioni che si occupano dei giovani. E nello stesso tempo anche un “Patto per la famiglia”, tra attori culturali, accademici, istituzionali e pastorali, per mettere al centro la famiglia e le sue relazioni: uomo-donna, genitori-figli, legami fraterni. L’intento è quello di superare alcune “fratture” che attualmente indeboliscono i processi educativi: la frattura tra l’educazione e la trascendenza, la frattura nelle relazioni interpersonali, la frattura che allontana la società dalla famiglia creando disuguaglianze e nuove povertà.
Cari amici, vi incoraggio ad andare avanti con speranza nel vostro impegno – anche con coraggio, ci vuole coraggio oggi –, trovando sempre ispirazione e sostegno nelle testimonianze evangeliche dei santi genitori Maria e Giuseppe. Vi benedico di cuore. E, come sempre, dovete pagare l’entrata, e pregare per il Papa! Ne ho bisogno! Grazie.
[01719-IT.02] [Testo originale: Italiano]
Traduzione in lingua inglese
Dear friends, good morning!
I am pleased that we can meet on the occasion of your Assembly, and I offer you my prayerful good wishes that it will bear good fruit. Our meeting also allows me to share with you some reflections on the vocation and mission of parents.
Becoming a parent is one of life’s greatest joys, bringing new energy, momentum and enthusiasm to couples, who nonetheless often find themselves faced with educational responsibilities for which they have little preparation. We can think, for example, of the need to give children loving care while at the same time helping them to grow into maturity and independence; or helping them to acquire sound habits and healthy lifestyles while being sensitive to their individual personalities and gifts, and not imposing our own expectations. Similarly, helping them to adjust to school and to develop a positive approach to affectivity and sexuality, while at the same time protecting them from threats such as bullying, alcohol, tobacco use, pornography, violent video games, gambling, drugs and so forth.
This is why networks of support for parents, such as your own Association, are so important. By enabling parents to share experiences and educational pathways, such networks help them to be better prepared and, above all, not to feel abandoned or discouraged.
The educational mission of parents is certainly not encouraged by today’s cultural context, at least in Europe, marked as it is by ethical subjectivism and practical materialism. The dignity of the human person, while constantly affirmed, at times is not respected. Parents soon realize that their children are immersed in this cultural environment. What they absorb from the media is often at odds with what, until a few decades ago, was considered “normal” but is no longer the case. Parents thus find themselves constantly having to show their children the goodness and reasonableness of choices and values that can no longer be taken for granted, such as the importance of marriage and the family, or the decision to accept children as a gift from God. This is no easy task, since these are values that can only be passed on by the witness of life!
Faced with these difficulties, which can certainly be discouraging, there is a need for mutual support and encouragement, so that parents can be helped to develop a “passion” for their educational mission. To raise children is to teach them what it means to be fully human. The culture all around us may change, but the needs of the human heart remain the same, and eventually this is seen to be true, even in the lives of children. That must always be our starting point. God himself has planted in our nature an irrepressible need for love, truth and beauty, an openness to others in healthy relationships and an openness to himself as our Creator. These yearnings of the human heart are powerful allies of every educator. If children are helped to recognize them and to be sensitive to them, they will have no difficulty seeing the goodness and value of the example their parents set.
The work of education can be said to be successful when children come to realize the beauty of life in this world and grow confident and enthused about the prospect of embarking on the adventure of life, convinced that they too have a mission to carry out, a mission which will bring them great fulfillment and happiness.
All this, dear friends, presupposes the deeper realization of God’s immense love for us. When we realize that at the root of our being is the love of God our Father, then we see clearly that life is good, that being born is good and that loving is good. Everyone can say, “God himself has made me a good gift, and I myself am a gift to my loved ones and to the world”. This certainty helps us not to live a life shaped by a demeaning tendency to “hoard” material goods, a constant concern not to run risks, not to get overly involved, not to get our hands dirty, for there are such “traps”… Life blossoms in all its richness and beauty when it is generously given away, when, as Jesus taught, we “lose ourselves” for others and thus truly find ourselves. Life opens up to its full richness when we give, when we give of ourselves. This is the lofty educational mission of parents: to form free and generous persons who have come to know God’s love, and to bestow freely on others what they themselves have received as a gift. It is not easy to convey, but let us call this the “transmission of giving freely”.
Here too we find the roots of a healthy society. For this reason, it is important that the fundamental role of parents in the social order be acknowledged at every level. Raising children represents a genuine contribution to society, because it means training young people in sound and respectful relationships with others, a readiness to cooperate in view of a shared goal, forming them to take responsibility, a sense of duty and the value of sacrifice for sake of the common good. What good work this is! These are all values that make young people reliable, solid citizens, capable of contributing to the workplace, civic affairs and social solidarity. Lacking this, children grow up as “islands,” disconnected from others, incapable of a common vision, and accustomed to considering their own desires as absolute values. In that way, children become wayward, but this usually only happens when parents themselves are wayward! As a result, society “deconstructs”, grows impoverished and is progressively weakened and dehumanized.
There is a clear need, then, to protect the right of parents to raise and educate their children in freedom, without finding themselves constrained in any sphere, particularly in that of schooling, to accept educational programmes contrary to their beliefs and values. Indeed, this is a very great challenge at present.
The Church is a mother who accompanies parents and families and supports them in their work of education. We are the Church. In these years, we are working to advance a “Global Compact on Education,” in order to consolidate a shared commitment on the part of all institutions that deal with young people. At the same time, we are also promoting a “Compact on the Family” with cultural, academic, institutional and pastoral actors, in order to focus on the family and its various relationships: between man and woman, parents and children, brothers and sisters. The intent is to overcome a number of “breakdowns” that are presently weakening the world of education: the breakdown between education and transcendence, the breakdown in interpersonal relationships, and the breakdown that distances society from the family, creating inequalities and new forms of poverty.
Dear friends, I encourage you to move forward with hope in your commitment, and also with courage – which we greatly need today – drawing constant inspiration and support from the Gospel’s witness to the holy parents Mary and Joseph. And, as always, now you have to pay! So please pray for the Pope. I need this! Thank you.
[01719-EN.02] [Original text: Italian]
[B0786-XX.02]