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L’Udienza Generale, 06.09.2023


Catechesi del Santo Padre in lingua italiana

Sintesi della catechesi e saluti nelle diverse lingue

L’Udienza Generale di questa mattina si è svolta alle ore 9.00 in Piazza San Pietro.

Nel discorso in lingua italiana il Papa ha incentrato la Sua meditazione sul recente Viaggio Apostolico in Mongolia.

Dopo aver riassunto la Sua catechesi nelle diverse lingue, il Santo Padre ha indirizzato particolari espressioni di saluto ai fedeli presenti.

L’Udienza Generale si è conclusa con la recita del Pater Noster e la Benedizione Apostolica.

Catechesi del Santo Padre in lingua italiana

Cari fratelli e sorelle, buongiorno!

Lunedì sono rientrato dalla Mongolia. Vorrei esprimere riconoscenza a quanti hanno accompagnato la mia visita con la preghiera e rinnovare la gratitudine alle Autorità, che mi hanno solennemente accolto: in particolare al Signor Presidente Khürelsükh, e anche all’ex Presidente Enkhbayar, che mi aveva consegnato l’invito ufficiale a visitare il Paese. Ripenso con gioia alla Chiesa locale e al popolo mongolo: un popolo nobile e saggio, che mi ha dimostrato tanta cordialità e affetto. Oggi mi piacerebbe portarvi al cuore di questo viaggio.

Ci si potrebbe chiedere: perché il Papa va tanto lontano a visitare un piccolo gregge di fedeli? Perché è proprio lì, lontano dai riflettori, che spesso si trovano i segni della presenza di Dio, il quale non guarda alle apparenze, ma al cuore come abbiamo sentito nel brano del profeta Samuele (cfr 1 Sam 16,7). Il Signore non cerca il centro del palcoscenico, ma il cuore semplice di chi lo desidera e lo ama senza apparire, senza voler svettare sugli altri. E io ho avuto la grazia di incontrare in Mongolia una Chiesa umile ma una Chiesa lieta, che è nel cuore di Dio, e posso testimoniarvi la loro gioia nel trovarsi per alcuni giorni anche al centro della Chiesa.

Quella comunità ha una storia toccante. È sorta, per grazia di Dio, dallo zelo apostolico – su cui stiamo riflettendo in questo tempo – di alcuni missionari che, appassionati del Vangelo, circa trent’anni fa sono andati in quel Paese che non conoscevano. Ne hanno imparato la lingua - che non è facile - e, pur venendo da nazioni diverse, hanno dato vita a una comunità unita e veramente cattolica. Questo infatti è il senso della parola “cattolico”, che significa “universale”. Ma non si tratta di un’universalità che omologa, bensì di un’universalità che s’incultura, è una universalità che si incultura. Questa è la cattolicità: un’universalità incarnata, “inculturata” che coglie il bene lì dove vive e serve la gente con cui vive. Ecco come vive la Chiesa: testimoniando l’amore di Gesù con mitezza, con la vita prima che con le parole, felice delle sue vere ricchezze: il servizio del Signore e dei fratelli.

Così è nata quella giovane Chiesa: nel solco della carità, che è la testimonianza migliore della fede. A compimento della mia visita ho avuto la gioia di benedire e inaugurare la “Casa della misericordia”, prima opera caritativa sorta in Mongolia come espressione di tutte le componenti della Chiesa locale. Una casa che è il biglietto da visita di quei cristiani, ma che richiama ogni nostra comunità a essere casa della misericordia: cioè luogo aperto, luogo accogliente, dove le miserie di ciascuno possano entrare senza vergogna a contatto con la misericordia di Dio che rialza e risana. Ecco la testimonianza della Chiesa mongola, con missionari di vari Paesi che si sentono un’unica cosa con il popolo, lieti di servirlo e di scoprire le bellezze che già vi sono. Perché questi missionari non sono andati lì a fare proselitismo, questo non è evangelico, sono andati lì a vivere come il popolo mongolo, a parlare la loro lingua, la lingua di quella gente, a prendere i valori di quel popolo e predicare il Vangelo in stile mongolo, con le parole mongole. Sono andati e si sono “inculturati”: hanno preso la cultura mongola per annunciare in quella cultura il Vangelo.

Io ho potuto scoprire un po’ di questa bellezza, anche conoscendo alcune persone, sentendo le loro storie, apprezzando la loro ricerca religiosa. Sono grato in tal senso per l’incontro interreligioso ed ecumenico di domenica scorsa. La Mongolia ha una grande tradizione buddista, con tante persone che nel silenzio vivono la loro religiosità in modo sincero e radicale, attraverso l’altruismo e la lotta alle proprie passioni. Pensiamo a quanti semi di bene, nel nascondimento, fanno germogliare il giardino del mondo, mentre abitualmente sentiamo parlare solo del rumore degli alberi che cadono! E alla gente, anche a noi, piace lo scandalo: “Ma guarda che barbarità, è caduto un albero, il rumore che ha fatto!” – “Ma tu non vedi la foresta che cresce tutti i giorni?”, perché la crescita è in silenzio. È decisivo saper scorgere e riconoscere il bene. Spesso, invece, apprezziamo gli altri solo nella misura in cui corrispondono alle nostre idee, invece dobbiamo vedere quel bene. E per questo è importante, come fa il popolo mongolo, orientare lo sguardo verso l’alto, verso la luce del bene. Solo in questo modo, a partire dal riconoscimento del bene, si costruisce l’avvenire comune; solo valorizzando l’altro lo si aiuta a migliorare. Sono stato nel cuore dell’Asia e mi ha fatto bene. Fa bene entrare in dialogo con quel grande continente, coglierne i messaggi, conoscerne la sapienza, il modo di guardare le cose, di abbracciare il tempo e lo spazio. Mi ha fatto bene incontrare il popolo mongolo, che custodisce le radici e le tradizioni, rispetta gli anziani e vive in armonia con l’ambiente: è un popolo che scruta il cielo e sente il respiro del creato. Pensando alle distese sconfinate e silenziose della Mongolia, lasciamoci stimolare dal bisogno di allargare i confini del nostro sguardo, per favore: allargare i confini, guardare largo e alto, guardare e non cadere prigionieri delle piccolezze, allargare i confini del nostro sguardo, perché veda il bene che c’è negli altri e sia capace di dilatare i propri orizzonti e anche dilatare il proprio cuore per capire, per essere vicino a ogni persona e a ogni civiltà.

[01320-IT.02] [Testo originale: Italiano]

Sintesi della catechesi e saluti nelle diverse lingue

In lingua francese

Speaker:

Frères et sœurs, j’aimerais vous amener au cœur de mon récent voyage en Mongolie. On pourrait se demander pourquoi le Pape va si loin pour visiter un petit troupeau de fidèles. Parce que c’est là, loin des projecteurs, que se trouvent les signes de la présence de Dieu. La communauté mongole a une histoire touchante. Les missionnaires ont donné naissance à une communauté unie et vraiment catholique, c’est-à-dire universelle. Il s’agit ici d’une universalité incarnée. Cette jeune Église est née dans le sillon de la charité, le meilleur témoignage de la foi. À la fin de ma visite, j’ai béni et inauguré la “Maison de miséricorde” qui rappelle que notre communauté doit être une maison de miséricorde, un lieu ouvert et accueillant. J’ai pu découvrir la beauté de ce peuple mongol à partir des personnes, de leurs histoires, de leur recherche religieuse, d’où ma reconnaissance pour la rencontre interreligieuse et œcuménique du dimanche dernier. Il est important, comme le fait le peuple mongol, de fixer les yeux vers le haut, vers la lumière du bien. C’est un plaisir d’entrer en dialogue avec ce grand continent qu’est l’Asie, d’en saisir les messages, d’en connaître la sagesse, la façon de regarder les choses, d’étreindre le temps et l’espace. Cela m’a fait du bien de rencontrer le peuple mongol qui conserve ses racines et ses traditions, respecte les personnes âgées et vit en harmonie avec l’environnement.

Santo Padre:

Saluto cordialmente i pellegrini di lingua francese, in particolare quelli giunti dal Senegal, accompagnati da Mons. Paul Abel MAMBA.

Fratelli e sorelle, pensando alle distese sconfinate e silenziose della Mongolia, lasciamoci stimolare dal bisogno di allargare i confini del nostro sguardo, perché possiamo vedere il bene che c’è negli altri.

Dio vi benedica!

Speaker:

Je salue cordialement les pèlerins de langue française, particulièrement ceux venus du Sénégal, accompagnés par Mgr Paul Abel MAMBA.

Frères et sœurs, en pensant aux étendues infinies et silencieuses de la Mongolie, laissons-nous stimuler par le besoin d’élargir les frontières de notre regard, pour que nous puissions voir le bien qui se trouve chez les autres.

Que Dieu vous bénisse!

[01321-FR.01] [Texte original: Français]

In lingua inglese

Speaker:

Dear brothers and sisters: In my recent Apostolic Journey to Mongolia, I encountered a young Church filled with apostolic zeal in the midst of a great and noble Asian people. Because God so often makes his presence known in small and quiet ways, I was pleased that, for a few days, Mongolia’s Catholic community, founded by missionaries just thirty years ago, was at the centre of the Church’s attention. The Church’s catholicity, her call to incarnate the Gospel in all peoples and cultures, inspires her to testify to her faith through words of charity. In Ulanbaatar, I blessed “the House of Mercy”, the first large charitable work undertaken by the local Church. In a country with a great Buddist tradition, I acknowledged the quiet cultivation of goodness by so many of its followers, and in my meeting with religious leaders I encouraged the growth of dialogue, mutual understanding and fraternity. As I give thanks for those days spent in the heart of Asia, beneath the vastness of God’s sky, I pray that all peoples will grow in wisdom, respect for diversity and commitment to working together in building a shared future for our world.

Santo Padre:

Do il benvenuto a tutti i pellegrini di lingua inglese, specialmente ai gruppi provenienti da Malta, Senegal, Australia, Indonesia e Stati Uniti d’America. Su tutti voi e sulle vostre famiglie invoco la gioia e la pace del Signore nostro Gesù Cristo. Dio vi benedica!

E vorrei aggiungere che con vivo dolore ho appreso dell’incendio scoppiato in un edificio di cinque piani nel centro della città di Johannesburg, in Sud Africa, in cui sono morte più di settanta persone, tra i quali anche diversi bambini. Vi invito ad unirvi a me nella preghiera per le vittime. Ai familiari esprimo il mio profondo cordoglio, ed invio una speciale Benedizione per loro e per quanti si stanno prodigando per provvedere assistenza e supporto.

Speaker:

I extend a warm welcome to the English-speaking pilgrims and visitors taking part in today’s Audience, especially the groups from Malta, Senegal, Australia, Indonesia and the United States of America. Upon you and your families I invoke the joy and peace of our Lord Jesus Christ. God bless you all!

I would like to add that, with great sorrow I have learned of the fire that broke out in a five-storey building in the centre of Johannesburg, South Africa, killing more than seventy people, including a number of children. I ask you to join me in praying for the unfortunate victims. To their families I express my deep condolences, and I send a special Blessing to them and to all those working to provide assistance and support.

[01322-EN.02] [Original text: English]

In lingua tedesca

Speaker:

Liebe Brüder und Schwestern, meine jüngste Apostolische Reise führte mich in die Mongolei. Die katholische Gemeinschaft dort ist klein. Aber, wie wir eben in der Lesung gehört haben: Gott liebt das Kleine, er sieht nicht auf die äußere Erscheinung, sondern in das Herz (vgl. 1Sam 16,7). Und wo man ihm mit einem demütigen und offenen Herzen begegnet, kann er Großes vollbringen. Das durften die Missionare erleben, die vor gut 30 Jahren in die Mongolei aufbrachen und mit ihrer gelebten Gottes- und Nächstenliebe ein glaubwürdiges und fruchtbares Zeugnis für das Evangelium gegeben haben und weiterhin geben. So war es für mich eine besondere Freude, eine kirchliche Sozialeinrichtung einzuweihen, die den schönen Namen „Haus der Barmherzigkeit“ trägt. Dieser Name möge Programm sein – nicht nur für diese beachtliche lokale Initiative, sondern für alle Gemeinschaften in der Kirche, die ein Haus der Barmherzigkeit sein soll, wo alle Menschen mit Gottes Liebe konkret in Berührung kommen. Ein Zeichen der Hoffnung war auch das interreligiöse und ökumenische Treffen, das ganz im Zeichen einer offenen und wohlwollenden Begegnung mit dem Anderen stand. Gemeinsam haben wir den Blick nach oben gerichtet auf der Suche nach dem Guten und mit dem festen Willen zu einer harmonischen Zusammenarbeit für das Wohl aller.

Santo Padre:

Cari pellegrini di lingua tedesca, quando la grazia di Dio incontra un cuore aperto e disponibile, tutto diventa possibile. Apriamo i nostri cuori alle grandi cose che Dio vuole compiere in noi e attraverso di noi. Dio vi benedica!

Speaker:

Liebe Pilger deutscher Sprache, wenn Gottes Gnade auf ein offenes und bereites Herz trifft, ist alles möglich. Machen wir unser Herz weit für das Große, das Gott an uns und durch uns wirken möchte. Gott segne euch!

[01323-DE.01] [Originalsprache: Deutsch]

In lingua spagnola

 

Queridos hermanos y hermanas:

El lunes pasado regresé de Mongolia, donde encontré un pueblo con una rica historia y una gran tradición milenaria. Agradezco a Dios que me permitió realizar este viaje tan ansiado para muchos desde hace casi treinta años, y a todas las personas que colaboraron y rezaron para que esta visita fuera posible. De manera especial agradezco a las autoridades el modo cordial y hospitalario con el que me han recibido.

En este país, también pude constatar la presencia de Dios a través del trabajo humilde de la Iglesia. He visto el empeño y el celo apostólico con el que los misioneros y misioneras dan testimonio de lo que significa ser “católico”. Ellos han extendido las fronteras de una caridad que no uniforma a las personas, sino que más bien dialoga, se encarna y aprovecha todo lo bueno que encuentra en las culturas para seguir dando testimonio de la fe y de esa presencia de un Dios cercano y misericordioso, que no se fija en las apariencias, sino que ve en lo profundo del corazón.

Saludo cordialmente a los peregrinos de lengua española. Pidamos al Señor que nos ayude a elevar nuestra mirada hacia lo alto para reconocer el bien que procede de Él y para acoger todos los dones que nos ofrece por medio de nuestros hermanos. Que Jesús los bendiga y la Virgen Santa los cuide. Muchas gracias.

[01324-ES.02] [Texto original: Español]

In lingua portoghese

Speaker:

Caros irmãos e irmãs, gostaria hoje de dar a conhecer o essencial da minha viagem à Mongólia, onde fui acolhido com tanta cordialidade e afeto pelo nobre e sábio povo mongol. Antes de mais, agradeço-vos as orações em favor desta visita que fiz ao coração da Ásia, um grande continente com o qual me faz tão bem dialogar. Contudo, pode surgir uma pergunta: por que razão o Papa foi tão longe para visitar um rebanho tão pequeno? Precisamente porque, em lugares como aquele, com facilidade se descobrem os sinais da presença de Deus. Ali tive a graça de encontrar uma Igreja humilde, alegre e verdadeiramente católica, ou seja, marcada por uma universalidade incarnada, que não uniformiza, mas que se incultura, assumindo o bem que encontra e servindo as pessoas com quem vive. Não esqueçamos que a Mongólia tem uma grande tradição budista: recordo com gratidão o encontro interreligioso e ecuménico. É neste contexto que a Igreja testemunha o amor de Jesus. E o que a faz feliz é isto: servir com a vida o Senhor e os irmãos. Antes de regressar, tive a alegria de abençoar e inaugurar a “Casa da Misericórdia”, a primeira estrutura caritativa da Igreja local naquele país. É uma casa que interpela as nossas comunidades a serem lugares onde se possibilita o encontro com a misericórdia de Deus que reergue e cura.

Santo Padre:

Cari fedeli di lingua portoghese, benvenuti! Saluto in particolare i pellegrini brasiliani provenienti da Rio Verde e ai membri della Confraternita di San Francesco. Invito tutti ad orientare lo sguardo verso l’alto per imparare da Dio il suo sguardo su di noi e sul creato: Lui guarda con il cuore e con fiducia, e così ci benedice.

Speaker:

Queridos fiéis de língua portuguesa, sede bem-vindos! Saúdo em particular os peregrinos brasileiros que vêm de Rio Verde e os membros da Irmandade de São Francisco. A todos convido a dirigir o olhar para o alto a fim de aprendermos de Deus o seu olhar sobre nós e sobre a natureza: Ele vê com o coração e com confiança, e deste modo nos abençoa.

[01325-PO.01] [Texto original: Português]

In lingua araba

Speaker:

تَكلَّمَ قَداسَةُ البابا اليَومَ علَى زيارتِهِ الرَّسوليَّةِ إلى منغوليا، وقال: ذهبتُ إلى منغوليا لزيارَةِ قطيعٍ صغيرٍ مِن المؤمنين، بعيدٍ عن الأضواء، وهناكَ نَجِدُ غالبًا علاماتِ حضورِ الله، الَّذي لا ينظرُ إلى الظَّواهر، بل إلى القلب. التَقَيتُ هناكَ مع الجماعةِ المسيحيَّةِ وهي جماعةٌ متواضعةٌ وتعيشُ بفرح، ولها تاريخٌ مؤثِّر. نشأَت بنعمةِ اللهِ مِن الغَيرةِ الرَّسوليَّةِ لبعضِ المُرسَلِينَ المُمتَلِئينَ بحبِّ الإنجيل. ذهبوا منذُ حوالي ثلاثينَ سنةً إلى تلكَ البلادِ الَّتي لم يكونوا يعرفونَها. فتعلَّموا اللغةَ وأسَّسُوا جماعةً واحِدةً وكاثوليكيَّةً بِحَقّ، وكانوا يشهدُونَ لمحبَّةِ يسوعَ بوداعة، ويخدُمونَ الإخوة. في نهايةِ زيارتي، أسعَدَني أنَّني باركتُ وافتَتَحتُ ”بيتَ الرَّحمة“، وهو أوَّلُ نشاطٍ خيريّ نشأَ في منغوليا، بتعاوُنِ كلِّ مكوِّناتِ الكنيسةِ المحليَّة. هناكَ تلتَقي كلُّ أنواعِ الشَّقاءِ برحمةِ الله. وكانَ هنالكَ أيضًا لقاءٌ بينَ الأديانِ ولقاءٌ مسكونيّ. يوجدُ في منغوليا تقليدٌ بوذيٌّ عريق، وفيهِ أشخاصٌ كثيرون يعيشُون حياتَهُم الدِّينيَّةَ في صمتٍ وبصدقٍ وأمانةٍ كاملة، يُحسِنُونَ التَّعامُلَ معَ الآخرينَ، ويُحارِبونَ أهواءَهم الخاصَّة. كانت هذِهِ الزِّيارَةُ مهمَّةً حتَّى نَكتَشِفَ غِنَى هذا البلدِ الرُّوحيّ، ونَفهَمَ رسائِلَهُ، ونَعرِفَ حِكمَتَهُ، وطريقَتَهُ في النَّظرِ إلى الأمور. إنَّهُ بَلَدٌ فيه مسافاتٌ شاسعةٌ يدعونا إلى أنْ نُوَسِّعَ قلوبَنا وآفاقَنا، حتَّى نَرَى الخيرَ في الآخرينَ وَنَتَعاوَنَ ونُكَوِّنَ عائلةً بشريَّةً واحدة.

Santo Padre:

Saluto i fedeli di lingua araba. Allarghiamo i confini del nostro sguardo, affinché vediamo il bene che c’è negli altri, e costruiamo insieme un futuro migliore. Il Signore vi benedica tutti e vi protegga ‎sempre da ogni male‎‎‎‏!

Speaker:

أُحَيِّي المؤمِنينَ النَّاطِقينَ باللّغَةِ العربِيَّة. لِنُوَسِّعْ حدودَ نظَرِنا، حتَّى نرَى الخيرَ الموجودَ في الآخرين، ونَبنِيَ معًا مستقبلًا أفضل. باركَكُم الرّبُّ جَميعًا وحَماكُم دائِمًا مِن كُلِّ شَرّ!

[01326-AR.01] [Testo originale: Arabo]

In lingua polacca

Speaker:

Drodzy bracia i siostry, w poniedziałek wróciłem z Mongolii. Chciałbym podziękować wszystkim, którzy towarzyszyli mi modlitwą i ponownie wyrazić swoją wdzięczność władzom, które mnie przyjęły oraz lokalnemu Kościołowi i narodowi mongolskiemu, który okazał mi serdeczność. Dzisiaj chciałbym zabrać was do serca tej podróży. Ktoś mógłby zapytać: dlaczego Papież udaje się tak daleko, aby odwiedzić małą trzódkę wiernych? Ponieważ właśnie tam, z dala od centrum uwagi, często znajdujemy znaki obecności Boga, który nie patrzy na pozory, ale na proste serce tych, którzy Go pragną i kochają bez pozorów, bez chęci wywyższania się. Spotkałem w Mongolii pokorny i radosny Kościół. Ta wspólnota powstała dzięki łasce Bożej i apostolskiej gorliwości misjonarzy, którzy ok. trzydzieści lat temu udali się do tego kraju. Nauczyli się jego języka i choć pochodzili z różnych narodów, stworzyli zjednoczoną i prawdziwie katolicką wspólnotę. Takie jest w istocie znaczenie słowa "katolicki", czyli "powszechny". Nie chodzi jednak o uniwersalność, która ujednolica, lecz uniwersalność, która wpisuje się w kulturę. Katolickość to: wcielona uniwersalność, która znajduje dobro tam, gdzie żyje i służy ludziom, z którymi żyje. Na zakończenie mojej wizyty pobłogosławiłem i zainaugurowałem „Dom Miłosierdzia”, pierwsze dzieło charytatywne w Mongolii. Jestem również wdzięczny za spotkanie międzyreligijne i ekumeniczne. Ważna jest umiejętność dostrzegania i rozpoznawania dobra. Często doceniamy innych tylko w takim stopniu, w jakim odpowiadają naszym wyobrażeniom. Niech wspólnota mongolska inspiruje nas do poszerzania granic naszego spojrzenia, by umieć dostrzegać dobro w innych.

Santo Padre:

Saluto cordialmente i Polacchi, in modo particolare i pellegrini dell'Arcidiocesi di Cracovia, della diocesi di Bielsko, di Tarnów e di Kielce, come anche quelli della parrocchia polacca di Roma, venuti a celebrare l’anniversario della canonizzazione del loro Patrono e Patrono della Polonia: San Stanislao, Vescovo e Martire, avvenuta ad Assisi 770 anni fa.

Eroico e tenace Pastore di Cracovia, morì sotto la spada del sovrano polacco, difendendo la sua gente e la legge di Dio. Con grande coraggio e libertà interiore, San Stanislao ha anteposto Cristo alle priorità del mondo. Il suo esempio, quanto mai attuale, vi incoraggi ad essere fedeli al Vangelo, incarnandolo nella vostra vita familiare e sociale. Così potrete essere chiari testimoni di verità, di giustizia e di amore fraterno. Vi benedico di cuore.

Speaker:

Pozdrawiam serdecznie Polaków, a w sposób szczególny pielgrzymów z Archidiecezji krakowskiej, diecezji bielsko, tarnowskiej i kieleckiej oraz z polskiej parafii w Rzymie, którzy przybyli, aby świętować rocznicę kanonizacji swojego Patrona i Patrona Polski: św. Stanisława, biskupa i męczennika, która miała miejsce w Asyżu 770 lat temu. Bohaterski i nieustępliwy Pasterz krakowski, zginął od miecza polskiego władcy, broniąc swego ludu i prawa Bożego. Z wielką odwagą i wewnętrzną wolnością, święty Stanisław przedkładał Chrystusa ponad priorytety świata. Niech jego przykład, tak bardzo aktualny, będzie dla was zachętą do trwania w wierności Ewangelii i wcielania jej w wasze życie rodzinne i społeczne. W ten sposób będziecie mogli być czytelnymi świadkami prawdy, sprawiedliwości i braterskiej miłości. Z serca wam błogosławię.

[01327-PL.01] [Testo originale: Polacco]

In lingua italiana

Rivolgo un cordiale benvenuto ai pellegrini di lingua italiana, in particolare ai vari gruppi parrocchiali. Tra questi, saluto con affetto le parrocchie di Sant’Anna in Pontinia, del Sacro Cuore di Gesù in Porto Sant’Elpidio e della Santissima Annunziata in Montecosaro. Sono lieto di accogliere inoltre i Giovani dell’Opera della Chiesa, la Caritas diocesana di Firenze e la Banda musicale di Geraci. Desidero poi salutare i Religiosi dell’Istituto Cavanis e le Suore della Presentazione di Maria di Bourg Saint Andéol, che celebrano i rispettivi Capitoli generali.

Il mio pensiero va infine ai giovani, ai malati, agli anziani e agli sposi novelli. La Festa liturgica di dopodomani, Natività della Beata Vergine Maria, vi esorti a camminare sempre, come Maria, sulle strade del Signore. A Lei, donna della tenerezza, affidiamo le sofferenze e le tribolazioni della cara e martoriata Ucraina che soffre tanto. A tutti voi la mia benedizione.

[01328-IT.02] [Testo originale: Italiano]

[B0606-XX.02]