Discorso del Santo Padre
Traduzione in lingua inglese
Oggi, il Santo Padre Francesco ha ricevuto in Udienza i Membri del Comitato Organizzatore del Congresso Eucaristico Nazionale degli Stati Uniti d’America.
Pubblichiamo di seguito il discorso che il Papa ha rivolto ai presenti nel corso dell’Udienza:
Discorso del Santo Padre
Eccellenze,
cari fratelli e sorelle, buongiorno e benvenuti!
Sono lieto di porgere un cordiale benvenuto a tutti voi, membri del Comitato organizzatore del prossimo Congresso Eucaristico nazionale degli Stati Uniti d’America. Vi ringrazio per quanto fate e vi incoraggio a proseguire nel vostro impegno, volto a ravvivare la fede e l’amore per la santissima Eucaristia, «fonte e apice di tutta la vita cristiana» (Lumen gentium, 11).
Conosciamo il racconto della moltiplicazione dei pani riportato nel Vangelo di Giovanni. I testimoni del miracolo tornarono dal Signore il giorno dopo, nella speranza di vederlo compiere un altro segno. Cristo, però, voleva trasformare la loro fame materiale in una fame diversa, quella del Pane di vita eterna (cfr Gv 6,26-27). Per questo Gesù parlò di sé come del Pane vivo disceso dal cielo, del vero Pane che dà la vita al mondo (cfr Gv 6,51). Stamattina, mentre celebravo l’Eucaristia, ho pensato tanto a questo, perché è quello che ci dà la vita. L’Eucaristia infatti, è la risposta di Dio alla fame più profonda del cuore umano, alla fame di vita vera: in essa Cristo stesso è realmente in mezzo a noi per nutrirci, consolarci e sostenerci nel cammino. Purtroppo, al giorno d’oggi, a volte tra i nostri fedeli qualcuno crede che l’Eucaristia sia più un simbolo che la reale e amorevole presenza del Signore. È più di un simbolo, è la reale e amorevole presenza del Signore. Auspico, quindi, che il Congresso Eucaristico ispiri i cattolici del Paese a recuperare il senso di meraviglia e di stupore per questo grande dono che il Signore ci ha fatto, e a trascorrere del tempo con Lui nella celebrazione della Santa Messa, così come nella preghiera personale e nell’adorazione del Santissimo Sacramento. Credo che noi in questo tempo moderno abbiamo perso il senso dell’adorazione. Dobbiamo riprendere il senso di adorare in silenzio, adorare. È una preghiera che abbiamo perso, poca gente sa cosa sia questo, e voi Vescovi dovete catechizzare i fedeli sulla preghiera di adorazione; l’Eucaristia ci chiede di farlo. A questo proposito, non posso non menzionare la necessità di promuovere le vocazioni al sacerdozio, perché, come disse san Giovanni Paolo II: «Non esiste Eucaristia senza Sacerdozio» (Lettera ai Sacerdoti per il Giovedì Santo 2004). Ci vogliono sacerdoti per celebrare la santa Eucaristia.
Confido che il Congresso sia l’occasione per i fedeli di impegnarsi con sempre maggiore zelo a essere discepoli missionari del Signore Gesù nel mondo. Nell’Eucaristia incontriamo Colui che si è donato interamente a noi, che si è sacrificato per darci la vita, che ci ha amati fino alla fine. Diventiamo testimoni credibili della gioia e della bellezza trasformatrice del Vangelo solo riconoscendo che l’amore celebrato nel Sacramento non può essere tenuto per noi, ma esige di essere condiviso con tutti. Questo è il senso di missionarietà: tu vai, celebri la Messa, prendi la Comunione, fai l’adorazione… e dopo? Dopo esci, esci a evangelizzare, Gesù “ci fa” così… L’Eucaristia ci spinge a un amore fortemente impegnato per il prossimo, perché non possiamo veramente comprenderne e viverne il significato se teniamo chiusi i cuori ai fratelli e alle sorelle, specialmente a quanti sono poveri, sofferenti, sfiniti o smarriti nella vita. Mi vengono in mente due gruppi di persone che dobbiamo andare a trovare sempre: gli anziani, che sono la saggezza di un popolo, e gli ammalati, che sono la figura di Gesù sofferente.
Cari amici, il Congresso Eucaristico nazionale segna un momento significativo nella vita della Chiesa statunitense. Tutto ciò che fate sia occasione di grazia per ciascuno di voi e porti frutto nell’accompagnare gli uomini e le donne del vostro Paese al Signore: Egli, con la sua presenza in mezzo a noi, riaccende la speranza e rinnova la vita. Vi affido alla materna intercessione di Maria Immacolata, Patrona degli Stati Uniti d’America, e assicuro la mia preghiera per voi, per le vostre famiglie e per le vostre comunità locali. A tutti voi imparto la mia benedizione. E vi chiedo, per favore, di ricordarvi di pregare per me. Grazie.
[01008-IT.02] [Testo originale: Italiano]
Traduzione in lingua inglese
Your Excellencies,
Dear brothers and sisters, good morning and welcome!
I am pleased to offer a cordial welcome to all of you, the members of the Committee preparing for the forthcoming National Eucharistic Congress in the United States of America. I thank you for the work you have already undertaken and I encourage you to continue your efforts to contribute to a revival of faith in, and love for, the Holy Eucharist, the “source and summit of the Christian life” (Lumen Gentium, 11).
All of us are familiar with the account of the multiplication of the loaves recorded in the Gospel of John. The people who witnessed this miracle came back to the Lord on the following day in hopes of seeing him perform another sign. Yet Christ desired to transform their hunger for material bread into a hunger for the bread of eternal life (cf. Jn 6:26-27). For this reason, Jesus spoke of himself as the living bread which came down from heaven, the true bread that gives life to the world (cf. Jn 6:51). I thought a great deal about this while I was celebrating Mass this morning because it is this bread that gives us life. Indeed, the Eucharist is God’s response to the deepest hunger of the human heart, the hunger for authentic life, for in the Eucharist Christ himself is truly in our midst, to nourish, console and sustain us on our journey. Sadly nowadays, there are those among the Catholic faithful who believe that the Eucharist is more a symbol than the reality of the Lord’s presence and love. It is more than a symbol; it is the real and loving presence of the Lord. It is my hope, then, that the Eucharistic Congress will inspire Catholics throughout the country to discover anew the sense of wonder and awe at the Lord’s great gift of himself and to spend time with him in the celebration of the Holy Mass and in personal prayer and adoration before the Blessed Sacrament. I believe that we have lost the sense of adoration in our day. We must rediscover the sense of adoration in silence. It is a form of prayer that we have lost. Too few people know what it is. It is up to the Bishops to catechize the faithful about praying through adoration. The Eucharist requires it of us. In this regard, I cannot fail to mention the need for fostering vocations to the priesthood, for as Saint John Paul II said, “There can be no Eucharist without the priesthood” (Letter to Priests for Holy Thursday 2004). We need priests to celebrate the Holy Eucharist.
I likewise trust that the Congress will be an occasion for the faithful to commit themselves with ever greater zeal to being missionary disciples of the Lord Jesus in the world. In the Eucharist, we encounter the One who gave everything for us, who sacrificed himself in order to give us life, who loved us to the end. We become credible witnesses to the joy and transforming beauty of the Gospel only when we recognize that the love we celebrate in this sacrament cannot be kept to ourselves but demands to be shared with all. This is the sense of a missionary spirit. You go to the celebration of Mass, receive communion, adore the Lord and then what do you do after? You go out and evangelize. Jesus asks this of us. The Eucharist, then, impels us to a strong and committed love of neighbor. For we cannot truly understand or live the meaning of the Eucharist if our hearts are closed to our brothers and sisters, especially those who are poor, suffering, weary or who may have gone astray in life. Two groups of people come to mind whom we must always seek out: the elderly, who are the wisdom of a people, and the sick, who are the image of the suffering Jesus.
Dear friends, the National Eucharistic Congress marks a significant moment in the life of the Church in the United States. May all that you are doing be an occasion of grace for each of you and may it bear fruit in guiding men and women throughout your nation to the Lord who, by his presence among us, rekindles hope and renews life. Entrusting you to the maternal intercession of Mary Immaculate, Patroness of your country, I assure you of my prayers for you, your families and your local Churches. To all of you, I impart my blessing, and I ask you, please, to remember to pray for me. Thank you.
[01008-EN.02] [Original text: Italian]
[B0454-XX.02]