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Incontro privato di Papa Francesco con Sua Santità Tawadros II, Papa d’Alessandria e Capo della Chiesa ortodossa copta, in occasione del cinquantesimo anniversario dello storico incontro dei loro predecessori, Papa San Paolo VI e Papa Shenouda III, 11.05.2023


Discorso del Santo Padre

Traduzione in lingua araba

Questa mattina, nel Palazzo Apostolico Vaticano, Papa Francesco ha ricevuto in Udienza Sua Santità Tawadros II, Papa d’Alessandria e Capo della Chiesa ortodossa copta, per la celebrazione del cinquantesimo anniversario dello storico incontro dei loro predecessori, Papa San Paolo VI e Papa Shenouda III, (1973-2023). Dopo il colloquio privato e la presentazione della Delegazione, prima dello scambio dei doni, entrambi hanno pronunciato un discorso. Al termine, il Santo Padre e il Patriarca Tawadros si sono diretti nella Cappella Redemptoris Mater per un momento di preghiera in comune.

Pubblichiamo di seguito il discorso che il Papa ha pronunciato nel corso dell’incontro:

Discorso del Santo Padre

Santità! Cari fratelli in Cristo!

«Questo è il giorno che ha fatto il Signore: rallegriamoci ed esultiamo in esso!». È con questa acclamazione pasquale che, cinquant’anni fa, Papa San Paolo VI accolse nella Basilica di San Pietro il Suo venerato predecessore, Papa Shenouda III. È con la stessa acclamazione che La accolgo oggi, amato fratello e caro amico Tawadros. La ringrazio di cuore per aver accettato il mio invito a commemorare insieme il giubileo di questo storico evento del 1973, come pure il decimo anniversario del nostro primo incontro nel 2013.

Nel cammino ecumenico, è importante guardare sempre avanti. Coltivando nel cuore una sana impazienza e un ardente desiderio di unità, dobbiamo essere, come l’Apostolo Paolo, “protesi verso il futuro” (cfr Fil 3,13) e chiederci continuamente: “Quanta est nobis via?” – Quanta strada ci resta da fare? Tuttavia occorre anche fare memoria, soprattutto nei momenti di scoraggiamento, per rallegrarci del cammino già percorso e attingere al fervore dei pionieri che ci hanno preceduto. Guardare avanti e fare memoria. Eppure, è senza dubbio ancora più doveroso guardare in alto, per ringraziare il Signore per i passi compiuti e supplicarlo di farci il dono della sospirata unità.

Ringraziare e supplicare. Questo è lo scopo della nostra odierna commemorazione. L’incontro dei nostri Predecessori, avvenuto a Roma dal 9 al 13 maggio 1973, ha segnato una tappa storica nei rapporti tra la Sede di San Pietro e la Sede di San Marco. Fu il primo incontro tra un Papa della Chiesa copta ortodossa e un Vescovo di Roma. Segnò anche la fine di una controversia teologica risalente al Concilio di Calcedonia, grazie alla firma, il 10 maggio ‘73, di una memorabile dichiarazione cristologica comune, che è servita in seguito da ispirazione per simili accordi con altre Chiese ortodosse orientali.

L’incontro ha portato alla creazione della Commissione mista internazionale tra la Chiesa cattolica e la Chiesa copta ortodossa, che nel 1979 ha adottato i pionieristici Principi per guidare la ricerca dell’unità tra la Chiesa cattolica e la Chiesa copta ortodossa, firmati da Papa San Giovanni Paolo II e da Papa Shenouda III, nei quali si affermava, con parole profetiche, che «l’unità che immaginiamo non significa l’assorbimento dell’uno da parte dell’altro o il dominio dell’uno sull’altro. È al servizio di ciascuno per aiutarlo a vivere meglio i doni specifici che ha ricevuto dallo Spirito di Dio».

Questa Commissione mista ha poi aperto la strada alla nascita di un fecondo dialogo teologico tra la Chiesa cattolica e l’intera famiglia delle Chiese ortodosse orientali, che ha tenuto il suo primo incontro nel 2004 al Cairo, ospitato da Sua Santità Shenouda. Ringrazio la Chiesa copta ortodossa per il suo impegno in questo dialogo teologico. Sono anche grato a Vostra Santità per la fraterna attenzione che continua a riservare alla Chiesa copta cattolica, vicinanza che ha trovato lodevole espressione nella creazione del Consiglio Nazionale delle Chiese Cristiane in Egitto.

Come si vede, l’incontro dei nostri illustri Predecessori non ha mai smesso di portare frutti nel cammino delle nostre Chiese verso la piena comunione. È anche in ricordo dell’incontro del 1973 che Vostra Santità mi venne incontro qui per la prima volta il 10 maggio 2013, pochi mesi dopo la Sua intronizzazione e poche settimane dopo l’inizio del mio pontificato. In tale occasione Ella propose di celebrare ogni 10 maggio la “Giornata dell’amicizia tra copti e cattolici”, che da allora viene celebrata puntualmente dalle nostre Chiese.

Quando si parla di amicizia mi viene in mente la famosa icona copta dell’VIII secolo raffigurante il Signore che appoggia la mano sulla spalla del suo amico, il santo monaco Mena d’Egitto. Questa icona è talvolta chiamata “icona dell’amicizia”, perché il Signore sembra voler accompagnare il suo amico e camminare con lui. Similmente, i vincoli di amicizia tra le nostre Chiese sono radicati nell’amicizia di Gesù Cristo stesso con tutti i suoi discepoli che Egli stesso chiama “amici” (cfr Gv 15,15), e che accompagna sul loro cammino, come fece con i pellegrini di Emmaus.

In questo cammino di amicizia siamo anche accompagnati dai martiri, che testimoniano che «nessuno ha un amore più grande di questo: dare la vita per i propri amici» (Gv 15,13). Non ho parole per esprimere la mia gratitudine per il dono prezioso di una reliquia dei martiri copti uccisi in Libia il 15 febbraio 2015. Questi martiri sono stati battezzati non solo nell’acqua e nello Spirito, ma anche nel sangue, un sangue che è seme di unità per tutti i seguaci di Cristo. Sono lieto di annunciare oggi che, con il consenso di Vostra Santità, questi 21 martiri saranno inseriti nel Martirologio Romano come segno della comunione spirituale che unisce le nostre due Chiese.

Possa la preghiera dei martiri copti, unita a quella della Theotokos, continuare a far crescere nell’amicizia le nostre Chiese, fino al giorno benedetto in cui potremo celebrare insieme allo stesso altare e comunicare allo stesso Corpo e Sangue del Salvatore, «affinché il mondo creda» (Gv 17,21)!

[00775-IT.01] [Testo originale: Italiano]

Traduzione in lingua araba

كلمة قداسة البابا فرنسيس

إلى قداسة البابا تواضروس الثّاني

بابا الإسكندريّة وبطريرك الكرازة المرقسيّة

في المقابلة الخاصّة

الخميس 11 أيّار/مايو 2023

صاحب القداسة، أيّها الإخوة في المسيح!

"هذا هو اليَومُ الَّذي صَنَعَه الرَّبُّ فلنبتَهِجْ ونَفرَحْ فيه". بهذا المديح الفصحيّ، استقبل القدّيس البابا بولس السّادس، قبل خمسين سنة، سلفكم الموقّر، البابا شنودة الثّالث، في بازيليكا القدّيس بطرس. وبنفس المديح أرحّب بك اليوم، أيّها الأخ الحبيب والصّديق العزيز البابا تواضروس. أشكرك من كلّ قلبي لقبولك دعوتي لنحتفل معًا باليوبيل لهذا الحدث التّاريخي في سنة 1973، وكذلك الذكرى العاشرة للقائنا الأوّل في سنة 2013.

في المسيرة المسكونيّة، من المهمّ دائمًا أن ننظر إلى الأمام. وفيما نُنَمِّي في قلوبنا تلهُّفًا شديدًا ورغبة مُتَّقِدَة في الوَحدة، يجب أن نكون، مثل الرّسول بولس، مندفعين "إِلى الأَمام" (راجع فيلبي 3، 13)، فنسأل أنفسنا باستمرار: ما هي المسافة المتبقّية أمامنا بعد؟ ومع ذلك، من الضّروريّ أيضًا أن نتذكّر، خاصّة في لحظات الإحباط، لكي نبتهج ونفرح في المسافة التي قطعناها حتّى الآن ونستفيد من حماسة الرّواد الذين سبقونا. لننظر إلى الأمام ولنتذكّر. وبدون شك إنّه من الضّروريّ أيضًا أن ننظر إلى العُلى لنشكر الرّبّ يسوع على الخطوات التي اتخذناها، ونبتهل إليه أن يعطينا عطيّة الوَحدة التي نتشوَّق إليها.

نشكر ونبتهل. هذا هو هدف إحيائنا لذكرى اليوم. كان لقاء أسلافنا، الذي انعقد في روما في الفترة من 9 إلى 13 أيّار/مايو 1973، بمثابة مرحلة تاريخيّة في العلاقات بين كرسي القدّيس بطرس وكرسي القدّيس مرقس. وكان ذلك أوّل لقاء بين بابا الكنيسة القبطيّة الأرثوذكسيّة وأسقف روما. كما أنّه يمثّل نهاية الجدل اللاهوتي الذي يعود إلى مجمع خلقيدونية، وذلك بفضل التّوقيع، في 10 أيّار/مايو 1973، على إعلان كريستولوجي مشترك لا يُنسى. وكان فيما بعد مصدر إلهام لاتفاقيّات مماثلة مع الكنائس الأرثوذكسيّة الشّرقيّة الأخرى.

أدّى اللقاء إلى إنشاء اللجنة الدّوليّة المشتركة بين الكنيسة الكاثوليكيّة والكنيسة القبطيّة الأرثوذكسيّة، والتي تبنّت سنة 1979 المبادئ الرّائدة لتوجيه البحث في الوَحدة بين الكنيسة الكاثوليكيّة والكنيسة القبطيّة الأرثوذكسيّة، والتي قَبِلَها القدّيس البابا يوحنا بولس الثّاني والبابا شنودة الثّالث، وفيها تمّ التّأكيد بكلمات نبويّة أنّ "الوَحدة التي نتخيّلها لا تعني استيعاب الواحد للآخر أو سيطرة الواحد على الآخر. بل إنّها خدمة كلّ واحد منّا لمساعدته على عيش عطاياه الخاصّة التي منحه إيّاها روح الله".

ثمّ فتحت هذه اللجنة المشتركة الطّريق لولادة حوار لاهوتيّ مُثمر بين الكنيسة الكاثوليكيّة وعائلة الكنائس الأرثوذكسيّة الشّرقيّة كلّها، التي عقدت أوّل اجتماع لها في سنة 2004 في القاهرة، واستضافها قداسة البابا شنودة. أشكر الكنيسة القبطيّة الأرثوذكسيّة على التزامها بهذا الحوار اللاهوتيّ. أشكر قداستك أيضًا على اهتمامك الأخويّ الذي ما زلت توليه للكنيسة القبطيّة الكاثوليكيّة، وهي المودّة نفسها التي أدّت إلى إنشاء المجلس الوطني للكنائس المسيحيّة في مصر.

كما يمكن أن نرى، فإنّ لقاء أسلافنا الموقّرين لم يتوقّف قط عن إعطاء الثِّمار في مسيرة كنائسنا نحو الشّركة الكاملة. وهي أيضًا ذكرى لقاء سنة 1973، التي حملتكم على المجيء للقائي صاحب القداسة هنا للمرّة الأولى في 10 أيّار/مايو 2013، بعد أشهر قليلة من تنصيبكم وبعد أسابيع من بداية حبريَّتي. في تلك المناسبة، اقترحتم أن نحتفل في العاشر من شهر أيّار/مايو من كلّ سنة بـ ”يوم الصّداقة بين الأقباط والكاثوليك“، الذي تحتفل به كنائسنا في موعده منذ ذلك الحين.

عندما نتكلّم على الصّداقة، يتبادر إلى ذهني الأيقونة القبطيّة الشّهيرة التي تعود إلى القرن الثّامن، والتي تصوّر الرّبّ يسوع وهو يضع يده على كتف صديقه الرّاهب القدّيس مينا من مصر. تُسمَّى هذه الأيقونة أحيانًا ”أيقونة الصّداقة“ لأنّ الرّبّ يسوع يبدو فيها أنّه يريد أن يرافق صديقه ويسير معه. وبالمثل، فإنّ روابط الصّداقة بين كنائسنا متجذّرة في صداقة يسوع المسيح نفسه مع تلاميذه كلّهم الذين يدعوهم هو نفسه ”أصدقاء“ (راجع يوحنّا 15، 15) والذين يرافقهم في مسيرتهم، كما صنع مع حُجَّاج عِمَّوُاس.

في مسيرة الصّداقة هذه، يُرافقنا أيضًا الشّهداء، الذين يشهدون أنّه "لَيسَ لأَحَدٍ حُبٌّ أَعظمُ مِن أَن يَبذِلَ نَفَسَه في سَبيلِ أَحِبَّائِه" (يوحنّا 15، 13). لا أجد كلمات أعبّر بها عن شكري العميق للعطيّة الثّمينة لذخيرة الشّهداء الأقباط الذين قُتلوا في ليبيا في 15 شباط/فبراير 2015. هؤلاء الشّهداء عُمِّدوا ليس فقط بالماء والرّوح، بل بالدَّم أيضًا، الدَّم الذي هو بذرة الوَحدة لأتباع المسيح كلّهم. يسعدني أن أعلن اليوم، وبموافقة قداستك، أنّه سيتمّ إدراج هؤلاء الشّهداء الواحد والعشرين في السّنكسار الرّوماني، علامة على الشّركة الرّوحية التي توحّد كنيستَيْنا.

صلاة الشّهداء الأقباط، المتّحدة مع صلاة والدة الإله، لتستمرّ في تنمية صداقة كنيستَيْنا حتّى اليوم المبارك الذي فيه سنتمكّن من أن نحتفل معًا على المائدة المقدّسة نفسها وأن نتناول جسد ودم المخلّص نفسه "لِيُؤمِنَ العالَم" (يوحنّا 17، 21)!

[00775-AR.01] [Testo originale: Italiano]

[B0352-XX.02]