Catechesi del Santo Padre in lingua italiana
Sintesi della catechesi e saluti nelle diverse lingue
L’Udienza Generale di questa mattina si è svolta alle ore 9.00 in Piazza San Pietro, dove il Santo Padre Francesco ha incontrato i gruppi di pellegrini e fedeli provenienti dall’Italia e da ogni parte del mondo.
Nel discorso in lingua italiana il Papa, continuando il ciclo di catechesi La passione per l’evangelizzazione: lo zelo apostolico del credente, ha incentrato la Sua meditazione sul tema “Testimoni: il monachesimo e la forza dell’intercessione. Gregorio di Narek.” (Lettura: Is 53,11-12).
Dopo aver riassunto la Sua catechesi nelle diverse lingue, il Santo Padre ha indirizzato particolari espressioni di saluto ai fedeli presenti.
L’Udienza Generale si è conclusa con la recita del Pater Noster e la Benedizione Apostolica.
Catechesi del Santo Padre in lingua italiana
Cari fratelli e sorelle, buongiorno!
Proseguiamo le catechesi sui testimoni dello zelo apostolico. Siamo partiti da San Paolo e la volta scorsa abbiamo guardato i martiri, che annunciano Gesù con la vita, fino a donarla per Lui e per il Vangelo. Ma c’è un’altra grande testimonianza che attraversa la storia della fede: quella delle monache e dei monaci, sorelle e fratelli che rinunciano a sé, rinunciano al mondo per imitare Gesù sulla via della povertà, della castità e dell’obbedienza e per intercedere a favore di tutti. Le loro vite parlano da sé, ma noi potremmo chiederci: come può della gente che vive in monastero aiutare l’annuncio del Vangelo? Non farebbero meglio a impiegare le loro energie nella missione? Uscendo dal monastero e predicando il Vangelo fuori dal monastero? In realtà, i monaci sono il cuore pulsante dell’annuncio, la loro preghiera è ossigeno per tutte le membra del Corpo di Cristo, la preghiera loro è la forza invisibile che sostiene la missione. Non a caso la patrona delle missioni è una monaca, Santa Teresa di Gesù Bambino. Ascoltiamo come scoprì la sua vocazione, scrisse così: «Compresi che la Chiesa ha un cuore, un cuore bruciato dall’amore. Capii che solo l’amore spinge all’azione le membra della Chiesa e che, spento questo amore, gli apostoli non avrebbero più annunciato il Vangelo, i martiri non avrebbero più versato il loro sangue. Compresi e conobbi che l’amore abbraccia in sé tutte le vocazioni […]. Allora con somma gioia ed estasi dell’animo gridai: O Gesù, mio amore, ho trovato finalmente la mia vocazione. La mia vocazione è l’amore. […]Nel cuore della Chiesa, mia madre, io sarò l’amore» (Manoscritto autobiografico “B”, 8 settembre 1896). I contemplativi, i monaci, le monache: gente che prega, lavora, prega in silenzio, per tutta la Chiesa. E questo è l’amore: è l’amore che si esprime pregando per la Chiesa, lavorando per la Chiesa, nei monasteri.
Questo amore per tutti anima la vita dei monaci e si traduce nella loro preghiera di intercessione. A questo proposito vorrei portarvi come esempio San Gregorio di Narek, Dottore della Chiesa. È un monaco armeno, vissuto attorno all’anno Mille, che ci ha lasciato un libro di preghiere, nel quale si è riversata la fede del popolo armeno, il primo ad abbracciare il cristianesimo; un popolo che, stretto alla croce di Cristo, ha tanto sofferto lungo la storia. E San Gregorio trascorse nel monastero di Narek quasi tutta la vita. Lì imparò a scrutare le profondità dell’animo umano e, fondendo insieme poesia e preghiera, segnò il vertice sia della letteratura sia della spiritualità armena. L’aspetto che in lui più colpisce è proprio la solidarietà universale di cui è interprete. E fra i monaci e le monache c’è una solidarietà universale: qualsiasi cosa succede nel mondo, trova posto nel loro cuore e pregano. Il cuore dei monaci e delle monache è un cuore che prende come un’antenna, prende cosa succede nel mondo e prega e intercede per questo. E così vivono in unione con il Signore e con tutti. E San Gregorio di Narek scrive: «Io mi sono volontariamente caricato di tutte le colpe, da quelle del primo padre fino a quello dell’ultimo dei suoi discendenti». (Libro delle Lamentazioni, 72). E come ha fatto Gesù i monaci prendono su di loro i problemi del mondo, le difficolta, le malattie, tante cose e pregano per gli altri. E questi sono i grandi evangelizzatori. I monasteri come mai vivono chiusi ed evangelizzano? Perché con la parola, l’esempio, l’intercessione e il lavoro quotidiano, i monaci sono un ponte di intercessione per tutte le persone e per i peccati. Loro piangono anche con le lacrime, piangono per i loro peccati – tutti siamo peccatori – e anche piangono per i peccati del mondo, e pregano e intercedono con le mani e il cuore in alto. Pensiamo un po' a questa – mi permetto la parola – “riserva” che noi abbiamo nella Chiesa: sono la vera forza, la vera forza che porta avanti il popolo di Dio e da qui viene l’abitudine che ha la gente – il popolo di Dio – quando incontra un consacrato, una consacrata di dire: “Prega per me, prega per me”, perché sai che c’è una preghiera d’intercessione. Ci farà bene - nella misura che noi possiamo - visitare qualche monastero, perché lì si prega e si lavora. Ognuno ha la propria regola, ma lì hanno le mani sempre occupate: occupate con il lavoro, occupate con la preghiera. Che il Signore ci dia nuovi monasteri, ci dia monaci e monache che portino avanti la Chiesa con la loro intercessione. Grazie.
[00657-IT.02] [Testo originale: Italiano]
Sintesi della catechesi e saluti nelle diverse lingue
In lingua francese
Speaker:
Chers frères et sœurs,
nous poursuivons nos catéchèses sur les témoins du zèle apostolique et, après saint Paul et les martyrs, nous évoquons un grand témoignage qui traverse l’histoire de la foi. C’est celui des moines et des moniales dont la vie parle d’elle-même. Les moines sont le centre névralgique de l’annonce, et leur prière est l’oxygène pour les membres du Corps du Christ, la force invisible qui soutient la mission. Voilà pourquoi une moniale, sainte Thérèse de l’Enfant Jésus, est la patronne des missions. C’est l’amour qui anime la vie des moines et se traduit dans leur prière d’intercession. Saint Grégoire de Narek, moine arménien, en est un exemple. Il est connu pour sa solidarité universelle et son intercession en faveur des personnes. Il a vécu en union avec tous et a imploré la miséricorde pour chacun. Comme frère universel, il s’est chargé des péchés de tous afin d’implorer pardon et guérison. Pour Grégoire de Narek, ce qui importe ce n’est pas seulement de demander, mais la manière dont il faut demander. Il nous enseigne à ne pas intercéder à la va-vite, mais à porter au Seigneur les situations concrètes du monde. Pour réaliser son plan de salut, Dieu a besoin que les uns prient librement pour les autres et ramènent à Lui ceux qui sont loin. À l’exemple de Grégoire de Narek, nous aussi, sentons le besoin de Dieu, comme tout le monde, et soyons des intercesseurs pour tous.
Santo Padre:
Saluto cordialmente le persone di lingua francese, in particolare i pellegrini provenienti dalle diocesi, dalle parrocchie e dagli istituti scolastici di Francia, nonché la Comunità polacca di Chelles.
Fratelli e sorelle, in questo tempo di Pasqua, chiediamo la grazia di un cuore compassionevole dal quale scaturisce costantemente una preghiera di intercessione che diventa solidarietà e sostegno concreto per quanti soffrono.
Dio vi benedica!
Speaker:
Je salue cordialement les personnes de langue française, particulièrement les pèlerins venus des diocèses, des paroisses et des établissements scolaires de France ainsi que la Communauté polonaise de Chelles.
Frères et sœurs, en ce temps de Pâques, demandons la grâce d’un cœur compatissant duquel jaillit constamment une prière d’intercession qui devient solidarité et soutien concret pour ceux qui souffrent.
Que Dieu vous bénisse!
[00658-FR.01] [Texte original: Français]
In lingua inglese
Speaker:
Dear brothers and sisters: In our continuing catechesis on apostolic zeal, we now turn to the example of the saints of every age, beginning with those who embraced the monastic life. Their witness of following Christ in poverty, chastity and obedience was combined with unceasing intercessory prayer for the spread of the Gospel and the growth of the Church. Today we consider Saint Gregory of Narek, a medieval Armenian monk and Doctor of the Church, whose writings embody the profound Christian tradition of the Armenian people, the first to embrace the Gospel. In the hiddenness of his monastery, Gregory sensed a profound solidarity with the whole Church and her mission of preaching the Good News of Jesus Christ to all nations and peoples. Identifying with sinful humanity, he devoted his entire existence to interceding for sinners, the poor and those in need of the Lord’s healing and forgiveness. The example of Saint Gregory of Narek reminds us of our responsibility to cooperate, by our own intercessory prayer, in the Church’s mission of proclaiming the Gospel message of reconciliation, redemption and peace for the entire human family.
Santo Padre:
Do il benvenuto a tutti i pellegrini di lingua inglese, specialmente ai gruppi provenienti da Inghilterra, Danimarca, Malta, Kenya, Kuwait, Australia, Indonesia, Vietnam, Filippine e Stati Uniti d’America. Nella gioia del Cristo Risorto, invoco su di voi e sulle vostre famiglie l’amore misericordioso di Dio nostro Padre. Il Signore vi benedica!
Speaker:
I extend a warm welcome to the English-speaking pilgrims and visitors taking part in today’s Audience, especially the groups from England, Denmark, Malta, Kenya, Kuwait, Australia, Indonesia, Vietnam, the Philippines and the United States of America. In the joy of the Risen Christ, I invoke upon you and your families the loving mercy of God our Father. May the Lord bless you all!
[00659-EN.01] [Original text: English]
In lingua tedesca
Speaker:
Liebe Brüder und Schwestern, in der heutigen Katechese über den Eifer in der Verkündigung des Evangeliums blicken wir auf die Ordensleute, also jene Brüder und Schwestern, die dem Herrn auf dem Weg der evangelischen Räte der Armut, der Keuschheit und des Gehorsams nachfolgen. Wie aber dient man in klösterlicher Zurückgezogenheit der Verkündigung des Evangeliums in der Welt? Es mag erstaunen, aber gerade auf diese Weise sind die Ordensleute das schlagende Herz der Verkündigung. Ihr Gebet verleiht dem missionarischen Wirken der Kirche seine Fruchtbarkeit. Nicht von ungefähr wurde die heilige Therese von Lisieux als kontemplative Ordensfrau zur Patronin der Missionare erwählt. Sie hatte erkannt, dass die Liebe die treibende Kraft hinter allem Tun der Kirche sein muss, und so wusste sie sich vor allem anderen zur Liebe berufen: „Im Herzen der Kirche, meiner Mutter, will ich die Liebe sein“ (Autobiographie). Diese Liebe findet ihren Ausdruck im Gebet – im Gebet für andere, in der Fürbitte. Der heilige Kirchenlehrer Gregor von Narek ist ein herausragender Zeuge dieser Solidarität im Gebet. Er bittet mit den Bedürftigen, er bereut mit den Sündern, er fleht um Gottes Erbarmen für die, die Gott nicht kennen. Gerade die monastische „Entweltlichung“ ermöglicht es ihm, die ganze Welt vor Gott zu tragen.
Santo Padre:
Cari fratelli e sorelle di lingua tedesca, la preghiera di intercessione ci rende particolarmente consapevoli di essere figli dell’unico Padre e fratelli e sorelle tra di noi. Noi tutti. Per favore pregate per me, anch’io prego per voi.
Speaker:
Liebe Brüder und Schwestern deutscher Sprache, das fürbittende Gebet macht uns in besonderer Weise bewusst, dass wir Kinder des einen Vaters und untereinander Brüder und Schwestern sind. Wir alle. Bitte betet für mich, ich bete auch für euch!
[00660-DE.01] [Originalsprache: Deutsch]
In lingua spagnola
Queridos hermanos y hermanas:
Continuamos las catequesis dedicadas a los testigos del Evangelio, que son ejemplo de celo apostólico. Hoy reflexionamos sobre los monjes y las monjas; ellos son hermanos y hermanas que renuncian a sí mismos y renuncian al mundo para imitar a Jesús en el camino de la pobreza, la castidad y la obediencia, y rezan intercediendo por todos. Lo que anima la vida de estos consagrados es el amor, que se traduce en la oración de intercesión. Ellos rezan por nosotros. Podemos decir que su plegaria incesante es una fuerza invisible que sostiene la misión de la Iglesia.
Un modelo de intercesión, por ejemplo, es san Gregorio de Narek, un monje armenio que vivió alrededor del año mil. En sus escritos, que combinan poesía y oración, destaca su sentido de solidaridad universal. Él es consciente de que comparte el destino de todos los hombres y dedica su vida a interceder por ellos. Su celo apostólico nos enseña a pedir misericordia para el mundo, rezando por los que no rezan y no conocen a Dios.
Saludo cordialmente a los peregrinos de lengua española. Por intercesión de los santos y las santas que entregaron su vida al Señor en el silencio del claustro —por ejemplo, san Gregorio de Narek, santa Teresita del Niño Jesús y tantos otros—, pidamos la gracia de sentirnos necesitados de Dios y aprender a orar intercediendo por todos. Que Jesús los bendiga y la Virgen Santa los cuide. Muchas gracias.
[00661-ES.02] [Texto original: Español]
In lingua portoghese
Speaker:
Continuamos a catequese sobre as testemunhas do zelo apostólico. Hoje veremos o testemunho das monjas e dos monges. Poderíamos questionar-nos: Como alguém que vive em um mosteiro pode ajudar no anúncio do Evangelho? Na realidade, eles são o coração pulsante da evangelização, a sua oração é o oxigênio para os membros do Corpo de Cristo, é a força que sustenta a missão. A esse propósito quero trazer o exemplo de São Gregório de Narek, Doutor da Igreja, monge armeno do final do século X. Passou grande parte da sua vida no Mosteiro de Narek, onde aprendeu a sondar as profundezas da alma humana, unindo poesia e oração em seus escritos. Neles, o que mais chama a atenção é a solidariedade universal da qual se faz intérprete. Ciente de partilhar o destino de todos os homens, dedica a sua vida a interceder por eles. Se autodefine como aquele que oferece orações por todo o mundo. Chora não só pelos seus pecados, mas pelos de todos os homens, rezando por eles com lágrimas que brotam de um coração compassivo. Este santo monge nos ensina o zelo apostólico ao implorar a misericórdia de Deus para todo o mundo. Sintamo-nos necessitados de Deus como todos, mas sejamos também, a exemplo de São Gregório, intercessores junto a Deus por todos.
Santo Padre:
Saluto i pellegrini di lingua portoghese, in modo speciale i gruppi venuti dal Portogallo e dal Brasile! Seguendo l’esempio di San Gregorio di Narek, facciamo della nostra vita di orazione una costante intercessione per tutti i nostri fratelli e sorelle, particolarmente per quelli più bisognosi dell’amore misericordioso di Dio. Il Signore vi benedica!
Speaker:
Saúdo os peregrinos de língua portuguesa, especialmente os grupos vindos de Portugal e do Brasil! Seguindo o exemplo de São Gregório de Narek, façamos da nossa vida de oração uma constante intercessão pelos nossos irmãos e irmãs, particularmente pelos mais necessitados do amor misericordioso de Deus. Que o Senhor vos abençoe!
[00662-PO.01] [Texto original: Português]
In lingua araba
Speaker:
تكلَّمَ قَداسَةُ البابا اليَومَ على الحياةِ الرَّهبانيَّةِ وقوَّةِ شفاعَتِها، وقال: الرُّهبانُ والرَّاهباتُ هم الَّذينَ زَهَدُوا بأنفسِهِم وبالعالمِ لِيَقتَدُوا بيسوعَ في طريقِ الفقرِ والعِفَّةِ والطَّاعة، وَلْيَتَشَفَّعُوا بالجميع. عاشُوا في الأديرةِ ومَعَ هذا كانوا قلبَ البشارةِ النَّابض. كانت صلاتُهم الأكسجينَ لجميعِ أعضاءِ جسدِ المسيح، والقوَّةَ غيرَ المرئيَّةِ الَّتي تَسنِدُ الرِّسالة. كانت القدَّيسةُ تريزا الطِّفلُ يسوعَ شفيعةَ الرِّسالات، إذ اكتَشَفَتْ أنَّ دعوتَها هي أنْ تكونَ الحبَّ في قلبِ الكنيسة، لأنَّ الحبَّ هو الَّذي يَدفَعُ أعضاءَ الكنيسةِ إلى العمل، وإنْ انطفأَ، فلَنْ يَقدِرَ الرُّسلُ أنْ يبشِّرُوا بالإنجيل، ولا الشُّهداءُ يُقَدِّمُونَ حياتَهم. القدِّيسُ غريغوريوس مِن ناريك هو مثالٌ آخر. هو راهِبٌ أرمَنيّ. قضَى كلَّ حياتِهِ تقريبًا في دَيرِ ناريك، وكان يُصَلِّي وَيَتَشَفَّعُ مِن أجلِ الجميع، ويَطلُبُ الرَّحمَةَ والخلاصَ للجميع. علَّمَنا هذا الرَّاهبُ القِدِّيسُ أنْ نَتَشَفَّعَ ونَحمِلَ أمامَ اللهِ أوضاعَ الناسِ ومخاوِفَهم ومشاكِلَهم. ودعانا إلى أنْ نُصَلِّيَ حتَّى مِن أجلِ الَّذين لا يُصَلُّونَ ولا يَعرِفُونَ الله، حتَّى يستطيعَ أنْ يعملَ اللهُ في حياتِهِم. ولم يَكُنْ يُصَلِّي وَحدَهُ، بلْ كانَ يُشارِكُ في جوقةٍ مُبتَهِلَةٍ مُتَشَفِّعَة، في شركةٍ مَعَ الملائكةِ والقدِّيسين، ومَعَ كلِّ شخصٍ يُحتَضَر ومَعَ كلِّ مُحتاج، وَيَعتَبِرُ نفسَه أنَّه أوَّلُ محتاجٍ إلى صلاةِ الآخرين.
Santo Padre:
Saluto i fedeli di lingua araba. Quando preghiamo siamo in sintonia con la misericordia di Dio: misericordia nei confronti dei nostri peccati, misericordia verso di noi, ma anche misericordia verso tutti coloro che hanno chiesto di pregare per loro. Questa è la vera preghiera. Il Signore vi benedica tutti e vi protegga sempre da ogni male!
Speaker:
أُحَيِّي المُؤمِنينَ الناطِقينَ باللغَةِ العربِيَّة. عندما نُصَلِّي فإنَّنا نَدخُلُ بانسجامٍ مع رحمةِ الله: رَحمَتُهُ تجاهَ خطايانا، وَرَحمَتُهُ لنا، وَرَحمَتُهُ لكلِّ مَن طَلَبُوا أنْ نُصَلِّيَ مِن أجلِهم. هذه هي الصَّلاةُ الحقيقيَّة. باركَكُم الرّبُّ جَميعًا وحَماكُم دائِمًا مِن كُلِّ شَرّ!
[00633-AR.01] [Testo originale: Arabo]
In lingua polacca
Speaker:
Drodzy bracia i siostry, kontynuujemy cykl katechez o świadkach gorliwości apostolskiej. Zwróćmy dzisiaj uwagę na wielkie świadectwo mniszek i mnichów, którzy wyrzekają się siebie i świata, aby naśladować Jezusa na drodze ubóstwa, czystości i posłuszeństwa, i wstawiać się za wszystkimi. Są oni pulsującym sercem przepowiadania w Kościele: ich modlitwa jest tlenem dla wszystkich, niewidzialną siłą, która podtrzymuje misję. Nie przypadkiem patronką misji jest zakonnica, św. Teresa od Dzieciątka Jezus, która zrozumiała, że Kościół ma serce, że jedynie miłość porusza członki Kościoła, i że gdyby ona wygasła, apostołowie nie głosiliby już Ewangelii, męczennicy nie przelewaliby już krwi. Pisała: „O Jezu, moja Miłości, nareszcie znalazłam moje powołanie: moim powołaniem jest miłość [...]. W sercu Kościoła, mojej Matki, ja będę miłością”. Ta miłość do wszystkich ożywia życie mnichów i przekłada się na ich modlitwę wstawienniczą. Jako przykład, chciałbym wskazać wam ormiańskiego mnicha św. Grzegorza z Nareku - Doktora Kościoła. Żył około roku tysięcznego. Prawie całe swoje życie spędził w klasztorze. Najbardziej uderza w nim uniwersalna solidarność. Poświęca swoje życie, aby wstawiać się za wszystkimi. Błaga Boga o miłosierdzie, wychodząc od ludzkich nędz, których nie widzi u innych, lecz przede wszystkim w sobie samym. Jako brat wszystkich, prosi o przebaczenie i uzdrowienie, nawet dla nieprzyjaciół. Według niego nie wystarczy prosić, ale ważne jest, jak prosimy. Uczy nas gorliwości w błaganiu o miłosierdzie dla świata, zachęca do modlitwy za tych, którzy nie znają Boga i nie modlą się. Naśladując św. Grzegorza poczujmy, że i my jesteśmy potrzebującymi Boga jak wszyscy, i wstawiającymi się u Niego za wszystkich.
Santo Padre:
Saluto cordialmente i pellegrini polacchi. Tra pochi giorni, presso il Santuario nazionale di San Giuseppe a Kalisz, celebrerete la Giornata del martirio del clero polacco durante la Seconda guerra mondiale. Auspico che la testimonianza dei martiri polacchi stimoli i sacerdoti, le persone consacrate, i fedeli laici, specialmente i giovani, al coraggio e alla generosità nel servizio a Dio e ai fratelli. Vi benedico di cuore.
Speaker:
Pozdrawiam serdecznie pielgrzymów polskich. Już za kilka dni, w Narodowym Sanktuarium św. Józefa w Kaliszu, będziecie obchodzić Dzień Męczeństwa Duchowieństwa Polskiego w czasie II wojny światowej. Życzę, by świadectwo polskich męczenników pobudzało kapłanów, osoby konsekrowane, wiernych świeckich, a szczególnie młodzież, do odwagi i ofiarności w służbie Bogu i braciom. Z serca Wam błogosławię.
[00664-PL.01] [Testo originale: Polacco]
In lingua croata
Santo Padre:
Sono lieto di salutare i pellegrini croati, in particolare i membri dell’Accademia Militare Croata di Zagabria, come pure gli ufficiali dell’Ordinariato Militare accompagnati dal loro Vescovo. Cari amici, il tempo pasquale che stiamo percorrendo è il momento proficuo della speranza cristiana; vi incoraggio a portarla a tutti perché possano vedere in voi i veri testimoni del Cristo Risorto, che vince sempre ogni male e dona la Sua pace a coloro che la cercano con cuore sincero. Imparto a tutti voi e alle vostre famiglie la mia Benedizione.
Siano lodati Gesù e Maria!
Speaker:
Radosno pozdravljam hrvatske hodočasnike, a posebno članove Hrvatskog Vojnog učilišta iz Zagreba, kao i djelatnike Vojnog ordinarijata zajedno s njihovim biskupom, mons. Jurom Bogdanom. Dragi prijatelji, uskrsno vrijeme u kojemu hodimo jest plodonosan trenutak kršćanske nade; potičem vas da je nosite svima, kako bi vidjeli u vama istinske svjedoke Krista Uskrsloga, koji uvijek pobjeđuje svako zlo i daruje svoj mir onima koji ga traže iskrena srca. Udjeljujem svima vama i vašim obiteljima moj blagoslov.
Hvaljen Isus i Marija!
[00667-AA.01] [Testo originale: Croato]
In lingua italiana
Rivolgo un cordiale benvenuto ai pellegrini di lingua italiana. In particolare, saluto le Suore Oblate Ospitaliere Francescane che celebrano il Capitolo Generale; il Movimento Shalom della Diocesi di San Miniato; l’Associazione “Pietro Rossano”, con il Vescovo di Alba; i cresimati della Diocesi di Treviso, accompagnati dal loro Vescovo, incoraggiando ciascuno ad essere gioioso testimone di Cristo tra i coetanei. Capito? Gioiosi testimoni di Cristo tra i coetanei.
Saluto con affetto i militari della Brigata Pozzuolo del Friuli e li ringrazio per il loro generoso servizio nei dintorni della Città del Vaticano, come pure per il dono dell’artistico mosaico. Sono lieto di accogliere i partecipanti al pellegrinaggio promosso dalle Suore Salesiane dei Sacri Cuori nel ricordo del Centenario della morte di San Filippo Smaldone. L’incisiva azione pastorale in campo ecclesiale e civile di questo Santo, vi aiuti a perseverare nella testimonianza di fede e di adesione ai valori del Vangelo.
Infine un pensiero, ai giovani, ai malati, agli anziani e agli sposi novelli, ispirato all’apparizione di Cristo ai due “discepoli di Emmaus” (cfrLc24, 13-35). Sappiate incontrare Gesù nella preghiera e nella riflessione, e il vostro cuore, come avvenne per i viandanti di Emmaus, arderà per i desideri, gli entusiasmi e le certezze che solo il divino Maestro sa suggerire.
E fratelli e sorelle, non dimentichiamo di pregare per la martoriata Ucraina.
A tutti la mia benedizione.
[00665-IT.02] [Testo originale: Italiano]
[B0304-XX.02]