Catechesi del Santo Padre in lingua italiana
Sintesi della catechesi e saluti nelle diverse lingue
Appelli del Santo Padre
L’Udienza Generale di questa mattina si è svolta alle ore 9.00 in Piazza San Pietro, dove il Santo Padre Francesco ha incontrato gruppi di pellegrini e fedeli provenienti dall’Italia e da ogni parte del mondo.
Nel discorso in lingua italiana il Papa, continuando il ciclo di catechesi La passione per l’evangelizzazione: lo zelo apostolico del credente, ha incentrato la Sua meditazione sul tema “La prima via di evangelizzazione: la testimonianza (cfr Evangelii nuntiandi)” (Lettura: 1 Pt 3,8-9).
Dopo aver riassunto la Sua catechesi nelle diverse lingue, il Santo Padre ha indirizzato particolari espressioni di saluto ai fedeli presenti. Quindi ha rivolto un appello in occasione della Giornata Mondiale dell’Acqua che si celebra oggi e per la seconda Conferenza dell’Acqua dell’Organizzazione delle Nazioni Unite che si svolge in questi giorni; ha poi ricordato la celebrazione, sabato prossimo, della Solennità dell’Annunciazione del Signore e l’atto di consacrazione al Cuore immacolato di Maria della Russia e dell’Ucraina avvenuto il 25 marzo dello scorso anno, rivolgendo infine un pensiero alla “martoriata Ucraina”.
L’Udienza Generale si è conclusa con la recita del Pater Noster e la Benedizione Apostolica.
Catechesi del Santo Padre in lingua italiana
Cari fratelli e sorelle, buongiorno!
Oggi ci mettiamo in ascolto della “magna carta” dell’evangelizzazione nel mondo contemporaneo: l’Esortazione apostolica Evangelii nuntiandi di San Paolo VI (EN, 8 dicembre 1975). È attuale, è stata scritta nel 1975, ma è come se fosse scritta ieri. L’evangelizzazione è più che una semplice trasmissione dottrinale e morale. È prima di tutto testimonianza: non si può evangelizzare senza testimonianza; testimonianza dell’incontro personale con Gesù Cristo, Verbo Incarnato nel quale la salvezza si è compiuta. Una testimonianza indispensabile perché, anzitutto, il mondo ha bisogno di «evangelizzatori che gli parlino di un Dio che essi conoscano e che sia loro familiare» (EN, 76). Non è trasmettere un’ideologia o una “dottrina” su Dio, no. È trasmettere Dio che si fa vita in me: questo è testimonianza; e inoltre perché «l’uomo contemporaneo ascolta più volentieri i testimoni che i maestri, […] o se ascolta i maestri lo fa perché sono dei testimoni» (ibid., 41). La testimonianza di Cristo, dunque, è al tempo stesso il primo mezzo dell’evangelizzazione (cfr ibid.) e condizione essenziale per la sua efficacia (cfr ibid., 76), perché sia fruttuoso l’annuncio del Vangelo. Essere testimoni.
Occorre ricordare che la testimonianza comprende anche la fede professata, cioè l’adesione convinta e manifesta a Dio Padre e Figlio e Spirito Santo, che per amore ci ha creati, ci ha redenti. Una fede che ci trasforma, che trasforma le nostre relazioni, i criteri e i valori che determinano le nostre scelte. La testimonianza, pertanto, non può prescindere dalla coerenza tra ciò che si crede e ciò che si annuncia e ciò che si vive. No si è credibili soltanto dicendo una dottrina o un’ideologia, no. Una persona è credibile se ha armonia tra quello che crede e quello che vive. Tanti cristiani soltanto dicono di credere, ma vivono di un’altra cosa, come se non lo fossero. E questa è ipocrisia. Il contrario della testimonianza è l’ipocrisia. Quante volte abbiamo sentito “ah, questo che va a Messa tutte le domeniche, e poi vive così, così, così, così”: è vero, è la contro-testimonianza.
Ognuno di noi è chiamato a rispondere a tre domande fondamentali, così formulate da Paolo VI: “Credi a quello che annunci? Vivi quello che credi? Annunci quello che vivi?” (cfr ibid.). C’è un’armonia: credi a quello che annunci? Tu vivi quello che credi? Tu annunci quello che vivi? Non ci possiamo accontentare di risposte facili, preconfezionate. Siamo chiamati ad accettare il rischio anche destabilizzante della ricerca, confidando pienamente nell’azione dello Spirito Santo che opera in ciascuno di noi, spingendoci ad andare sempre oltre: oltre i nostri confini, oltre le nostre barriere, oltre i nostri limiti, di qualsiasi genere.
In questo senso, la testimonianza di una vita cristiana comporta un cammino di santità, basato sul Battesimo, che ci rende «partecipi della natura divina, e perciò realmente santi» (Cost. dogm. Lumen gentium, 40). Una santità che non è riservata a pochi; che è dono di Dio e richiede di essere accolto e fatto fruttificare per noi e per gli altri. Noi scelti e amati da Dio, dobbiamo portare questo amore agli altri. Paolo VI insegna che lo zelo per l’evangelizzazione scaturisce dalla santità, scaturisce dal cuore che è pieno di Dio. Alimentata dalla preghiera e soprattutto dall’amore per l’Eucaristia, l’evangelizzazione a sua volta fa crescere in santità la gente che la compie (cfr EN, 76). Al contempo, senza la santità la parola dell’evangelizzatore «difficilmente si aprirà la strada nel cuore dell’uomo del nostro tempo», ma «rischia di essere vana e infeconda» (ibid.).
Allora, dobbiamo essere consapevoli che destinatari dell’evangelizzazione non sono soltanto gli altri, coloro che professano altre fedi o che non ne professano, ma anche noi stessi, credenti in Cristo e membra attive del Popolo di Dio. E dobbiamo convertirci ogni giorno, accogliere la parola di Dio e cambiare vita: ogni giorno. E così si fa l’evangelizzazione del cuore. Per dare questa testimonianza, anche la Chiesa in quanto tale deve cominciare con l’evangelizzare sé stessa. Se la Chiesa non evangelizza sé stessa rimane un pezzo da museo. Invece, quello che la aggiorna continuamente è l’evangelizzazione di sé stessa. Ha bisogno di ascoltare di continuo ciò che deve credere, le ragioni della sua speranza, il comandamento nuovo dell’amore. La Chiesa, che è un Popolo di Dio immerso nel mondo, e spesso tentato dagli idoli – tanti –, ha sempre bisogno di sentir proclamare le opere di Dio. Ciò vuol dire, in una parola, che essa ha sempre bisogno d’essere evangelizzata, ha bisogno di prendere il Vangelo, pregare e sentire la forza dello Spirito che va cambiando il cuore (Cfr EN, 15).
Una Chiesa che si evangelizza per evangelizzare è una Chiesa che, guidata dallo Spirito Santo, è chiamata a percorrere un cammino esigente, un cammino di conversione, di rinnovamento. Ciò comporta anche la capacità di cambiare i modi di comprendere e vivere la sua presenza evangelizzatrice nella storia, evitando di rifugiarsi nelle zone protette dalla logica del “si è sempre fatto così”. Sono dei rifugi che ammalano la Chiesa. La Chiesa deve andare avanti, deve crescere continuamente, così rimarrà giovane. Questa Chiesa è interamente rivolta a Dio, quindi partecipe del suo progetto di salvezza per l’umanità, e, nello stesso tempo, interamente rivolta verso l’umanità. La Chiesa dev’essere una Chiesa che incontra dialogicamente il mondo contemporaneo, che tesse relazioni fraterne, che genera spazi di incontro, mettendo in atto buone pratiche di ospitalità, di accoglienza, di riconoscimento e integrazione dell’altro e dell’alterità, e che si prende cura della casa comune che è il creato. Cioè, una Chiesa che incontra dialogicamente il mondo contemporaneo, dialoga con il mondo contemporaneo, ma che incontra ogni giorno il Signore e dialoga con il Signore, e lascia entrare lo Spirito Santo che è il protagonista dell’evangelizzazione. Senza lo Spirito Santo noi potremmo soltanto fare pubblicità della Chiesa, non evangelizzare. È lo Spirito Santo in noi, quello che ci spinge verso l’evangelizzazione e questa è la vera libertà dei figli di Dio.
Cari fratelli e sorelle, vi rinnovo l’invito a leggere e rileggere l’Evangelii nuntiandi: io vi dico la verità, io la leggo spesso, perché quello è il capolavoro di San Paolo VI, è l’eredità che ha lasciato a noi per evangelizzare.
[00460-IT.02] [Testo originale: Italiano]
Sintesi della catechesi e saluti nelle diverse lingue
In lingua francese
Speaker:
Chers frères et sœurs,
aujourd'hui nous nous mettons à l’école de l'Exhortation apostolique Evangelii nuntiandi de saint Paul VI, charte fondamentale de l'évangélisation dans le monde contemporain. Si l’évangélisation suppose la foi professée, c’est-à-dire l’adhésion manifeste à Dieu, Père, Fils et Saint-Esprit, qui par amour nous a créés et rachetés, elle est avant tout un témoignage de la rencontre personnelle avec Jésus Christ, le Verbe incarné par lequel s’accomplit le salut. Le témoignage est donc indissociable de la cohérence entre ce que l'on croit et ce que l'on proclame. Chacun de nous est appelé à répondre à trois questions fondamentales, formulées par saint Paul VI : «Croyez-vous à ce que vous annoncez ? Vivez-vous ce que vous croyez ? Prêchez-vous ce que vous vivez ?»; «il faut, disait-il, que notre zèle évangélisateur jaillisse d’une véritable sainteté de vie alimentée par la prière et surtout par l’amour de l’Eucharistie, et que […] la prédication, à son tour, fasse grandir en sainteté le prédicateur». Nous devons réaliser que l’évangélisation ne concerne pas seulement les destinataires, mais aussi nous-mêmes et l’Église parce qu’une Église qui s’évangélise pour évangéliser est, guidée par l’Esprit Saint, appelée à parcourir un chemin exigeant de conversion et de renouvellement continu.
Santo Padre:
Saluto cordialmente i pellegrini di lingua francese in particolare quelli venuti della Svizzera e della Francia: il gruppo del Club de France accompagnato dal Vescovo di Digne; le ragazze di Sainte Marie de Neuilly, il gruppo dei cresimandi della scuola Albert de Mun e tutti i giovani delle scuole.
Cari fratelli e sorelle, vi rinnovo l’invito a leggere o rileggere l’Evangelii nuntiandi, a casa e nelle vostre comunità. Preghiamo Dio affinché ci renda evangelizzatori, testimoniando davvero quello che crediamo.
Vi auguro un buon cammino quaresimale e chiedo a Dio di benedirvi tutti! E a suor Geneviève: heureux anniversaire! Quatre-vingt ans! Merci.
Speaker:
Je salue cordialement les pèlerins de langue française présents à cette audience, notamment ceux qui sont venus de Suisse et de France: le groupe du Club de France accompagné par l'évêque de Digne, les jeunes filles de Sainte Marie de Neuilly, le groupe des confirmands de l'école Albert de Mun et tous les jeunes des écoles.
Chers frères et sœurs, je renouvelle l'invitation à lire ou à relire Evangelii nuntiandi, chez vous et dans vos communautés. Prions Dieu de faire de nous des évangélisateurs, en témoignant vraiment ce que nous croyons.
Je vous souhaite un bon parcours de Carême et demande à Dieu de vous bénir tous ! Et à Sr Geneviève: heureux anniversaire! Quatre-vingts ans! Merci.
[00461-FR.02] [Texte original: Français]
In lingua inglese
Speaker:
Dear brothers and sisters: In our continuing catechesis on missionary zeal, we now consider the teaching of Saint Paul VI in his Apostolic Exhoration Evangelii nuntiandi, on evangelization in the modern world. Pope Paul insisted that evangelization is primarily a personal witness to the Gospel and its saving truth. For this reason, he stressed the importance, in all the baptized, of a living faith in the triune God, manifested in a life of holiness fully consistent with the message we proclaim. Holiness of life, grounded in the gift of the Holy Spirit received in baptism, is the source of our zeal to share with others the treasure of new life and hope that is ours. Pope Paul went on to say that the Church not only evangelizes, but is herself evangelized, that is, constantly called to conversion and interior renewal in the Spirit. A Church that evangelizes is entirely turned to God, the source of our salvation, and, at the same time, entirely engaged in a creative dialogue with the world, cooperating with the Lord’s gracious plan for the unity and peace of our human family.
Santo Padre:
Do il benvenuto a tutti i pellegrini di lingua inglese, specialmente ai gruppi provenienti da Inghilterra, Indonesia, Filippine e Stati Uniti d’America. A tutti auguro che il nostro cammino quaresimale ci porti alla gioia della Pasqua con cuori purificati e rinnovati dalla grazia dello Spirito Santo. Su voi e sulle vostre famiglie invoco la gioia e la pace in Cristo nostro Risorto!
Speaker:
I extend a warm welcome to the English-speaking pilgrims and visitors taking part in today’s Audience, especially the groups from England, Indonesia, the Philippines and the United States of America. May our Lenten journey bring us to Easter with hearts purified and renewed by the grace of the Holy Spirit. Upon you and your families I invoke joy and peace in Christ our risen Lord.
[00462-EN.02] [Original text: English]
In lingua tedesca
Speaker:
Liebe Brüder und Schwestern, der erste Weg der Evangelisierung ist das Zeugnisgeben. Der heilige Papst Paul VI. lehrt in seinem Apostolischen Schreiben Evangelii nuntiandi: Evangelisierung meint zuerst das Zeugnis aus der persönlichen Begegnung mit Jesus Christus. Man darf sich daher nicht darauf beschränken, fertige Antworten einfach mitzuteilen, denn „der heutige Mensch hört lieber auf Zeugen, als auf Gelehrte, und wenn er auf Gelehrte hört, dann deshalb, weil sie Zeugen sind“ (EN, 41). Zu diesem Zeugnis gehört freilich das Bekenntnis unseres Glaubens an den dreifaltigen Gott, der uns aus Liebe erschaffen und erlöst hat. Durch die Taufe sind wir „seiner göttlichen Natur teilhaftig und so wirklich heilig geworden“ (Lumen gentium, 40). Aus dem göttlichen Leben in uns, aus der Heiligkeit also, nach der wir persönlich streben müssen, entspringt die Evangelisierung. Daher muss die Kirche auch „sich selbst evangelisieren“ und „vernehmen, was sie glauben muss, welches die Gründe ihrer Hoffnung sind und was das neue Gebot der Liebe ist“ (EN, 15). Indem sie auf diese Weise den Weg der Umkehr zu Gott geht, ist sie zugleich ganz dem Heil der Menschen zugewandt und kann die Wahrheit des Evangeliums immer neu verkünden.
Santo Padre:
Cari fratelli e sorelle di lingua tedesca, in questa Quaresima vogliamo rinnovare il nostro zelo per l’evangelizzazione. Impegniamoci allora a crescere nella santità, accostandoci con fede ai sacramenti della Penitenza e dell’Eucaristia.
Speaker:
Liebe Brüder und Schwestern deutscher Sprache, in dieser Fastenzeit wollen unseren Eifer für die Evangelisierung erneuern. Bemühen wir uns also, in der Heiligkeit zu wachsen, und empfangen wir vertrauensvoll die Sakramente der Buße und der Eucharistie.
[00463-DE.01] [Originalsprache: Deutsch]
In lingua spagnola
Queridos hermanos y hermanas:
En esta catequesis reflexionamos sobre la Exhortación apostólica Evangelii nuntiandi, de san Pablo VI, dedicada a la evangelización en el mundo contemporáneo. Recordamos que evangelizar, más que la mera transmisión de contenidos doctrinales o morales, es ante todo dar testimonio del encuentro personal con Jesucristo. Y esto es muy importante, porque la gente necesita de testigos, es decir, de personas que sean coherentes entre lo que creen y lo que viven, entre la fe que profesan y las obras que realizan. Coherencia.
Otro aspecto a tener en cuenta es que los destinatarios de la evangelización no son solamente las personas que están fuera de la Iglesia —porque profesan otra religión o no profesan ninguna—; sino también nosotros mismos, que pertenecemos al Pueblo de Dios. Y esto significa que la misma Iglesia, para poder evangelizar, necesita ser evangelizada, y para ello está llamada a recorrer un camino exigente, un camino de continua conversión y renovación.
Saludo cordialmente a los peregrinos de lengua española. Los invito a leer y a reflexionar, de una manera personal y comunitaria, la Exhortación apostólica Evangelii nuntiandi, y llevar a la oración estas preguntas: ¿Crees lo que anuncias? ¿Vives lo que crees? ¿Anuncias lo que vives? Que Jesús los bendiga y la Virgen Santa los cuide. Muchas gracias.
[00464-ES.02] [Texto original: Español]
In lingua portoghese
Speaker:
Na Exortação Apostólica Evangelii nuntiandi do Papa São Paulo VI, sobre a evangelização no mundo contemporâneo – que convido a ler e reler –, vê-se que evangelizar não é uma mera transmissão doutrinal ou moral, mas o testemunho dum encontro pessoal com Jesus Cristo. O autor explicita as três questões que os jovens colocam aos evangelizadores: «Acreditais verdadeiramente naquilo que anunciais? Viveis aquilo em que acreditais? Pregais vós verdadeiramente aquilo que viveis?» (n. 76). Enfim, não se pode evangelizar sem se acreditar em Cristo e viver autenticamente como cristão, o que pressupõe um caminho de santidade. Na tarefa de evangelizar, a santidade é fulcral: trata-se dum dom de Deus, acolhido por cada batizado e alimentado pela oração, que produz frutos de bondade, humildade, mansidão e magnanimidade. Da santidade nasce o zelo pela evangelização, que, por sua vez, faz crescer cada um dos crentes em santidade na medida em que, antes de levar o Evangelho aos outros, ele próprio se reconhece como seu destinatário. Na verdade, toda a Igreja sabe que, para poder evangelizar, precisa primeiro de se evangelizar a si mesma, deixando-se guiar pelo Espírito Santo no caminho exigente da conversão, do renovamento e da abertura ao mundo contemporâneo.
Santo Padre:
Saluto cordialmente i pellegrini di lingua portoghese, in particolare i fedeli delle arcidiocesi di Belo Horizonte e di Natal in Brasile, e gli avvocati brasiliani qui presenti.
Care sorelle e cari fratelli, il mondo ha bisogno di sentir proclamare le grandi opere di Dio riflesse nella nostra vita santa. San Giuseppe e la Vergine Madre ci aiutino a portare a tutti l’acqua pura del Vangelo. Dio vi benedica!
Speaker:
Saúdo cordialmente os peregrinos de língua portuguesa, especialmente os fiéis das arquidioceses de Belo Horizonte e Natal no Brasil, e os advogados brasileiros aqui presentes.
Queridos irmãos e irmãs, o mundo precisa de ouvir proclamar as grandes obras de Deus, espelhadas na nossa vida santa. São José e a Virgem Mãe nos ajudem a levar a todos a água pura do Evangelho. Deus vos abençoe!
[00465-PO.01] [Texto original: Português]
In lingua araba
Speaker:
تكلَّمَ قَداسَةُ البابا اليَومَ على أهميَّةِ الشَّهادة، في إطارِ تعلِيمِهِ في موضوعِ حبِّ البِشارةِ بالإنجيل. وأيّدَ كلامَهُ بالرُّجوعِ إلى تعلِيمِ الإرشادِ الرَّسوليّ، ”البشارةُ بالإنجيل“، للبابا القدّيسِ بولس السّادس. وقال: البشارةُ بالإنجيلِ هي قَبلَ كلِّ شيءٍ شهادةٌ على لقاءٍ شخصيٍّ بيسوعَ المسيح. فهذهِ الشَّهادة، هي الوسيلةُ الأُولى للبشارةِ بالإنجيلِ وشرطٌ أساسيٌّ لفعاليتِها، لكي يكونَ إعلانُ الإنجيلِ مثمرًا. ولا يمكنُ للشَّهادةِ إلَّا أنْ تَعتَمِدَ على الانسجامِ بينَ ما نؤمِنُ بِهِ وما نُبَشِّرُ بِهِ. وشهادةُ الحياةِ المسيحيَّةِ هذه تَقتَضِي مسيرةَ قداسة، مؤسَّسَةً على المعموديَّة، الَّتي تجعلُنا شركاءَ في الطَّبيعةِ الإلهيَّةِ وبالتالي قدِّيسين. وَتَتَغَذَّى البشارةُ بالإنجيلِ بالصَّلاةِ وبمحبَّةِ الإفخارستيا، ثمَّ البشارةُ نفسُها تجعلُ المبشِّرَ ينمُو في القداسة. وبدونِ قداسة، سَيَجِدُ كلامُ المبشِّرِ صعوبةً لكي يَصِلَ إلى قلبِ الإنسانِ في عصرِنا، ويصيرَ كلامُهُ عقيمًا بلا فائدة. وقالَ قداستُهُ: البشارةُ بالإنجيلِ ليست موجَّهَةً فقط إلى خارجِ الكنيسة، بل هي موجَّهةٌ أيضًا إلى الكنيسةِ نفسِها، لأنَّها بحاجةٍ دائمًا لأن تكونَ مُبَشَّرَةً بالإنجيل، لِتُحافِظَ على النَّضارَةِ والاندِفاعِ والقوَّةِ لإعلانِ الإنجيل. الكنيسةُ الَّتي تُبَشَّرُ وتُبَشِّرُ هي كنيسةٌ، يقودُها الرُّوح القدس، وَيَضَعُها في مسيرةِ توبةٍ وتَجَدُّدٍ مُستَمِرّ. وهي موجَّهَةٌ إلى الله، بحسبِ مُخَطَّطِهِ الخلاصِيّ، وإلى البشريَّةِ وعالمِنا المعاصِر.
Santo Padre:
Saluto i fedeli di lingua araba. Una Chiesa che si evangelizza per evangelizzare è una Chiesa che, guidata dallo Spirito Santo, è chiamata a percorrere un cammino esigente, di continua conversione e rinnovamento. Il Signore vi benedica tutti e vi protegga sempre da ogni male!
Speaker:
أُحَيِّي المؤمِنينَ الناطِقينَ باللغَةِ العربِيَّة. الكنيسةُ الَّتي يتمُّ تبشيرُها بالإنجيلِ لكي تُبشِّرَ بِهِ، هي كنيسةٌ، يقودُها الرُّوحُ القدس، ومدعوَّةٌ إلى أنْ تَسلُكَ مسيرةً صعبَة، فيها توبةٌ وتَجَدُّدٌ مُستمرّ. باركَكُم الرّبُّ جَميعًا وحَماكُم دائِمًا مِن كُلِّ شَرّ!
[00466-AR.01] [Testo originale: Arabo]
In lingua polacca
Speaker:
Kontynuując refleksję na temat gorliwości apostolskiej, skupiamy się dziś na świadectwie, które jest pierwszym sposobem ewangelizacji. Przypomina nam o tym adhortacja apostolska o ewangelizacji w świecie współczesnym Evangelii nuntiandi św. Pawła VI. Znajdujemy tam trzy podstawowe pytania, na które każdy z nas powinien odpowiedzieć: „Czy wierzysz w to, co głosisz?”, „Czy żyjesz tym, w co wierzysz?”, oraz „Czy głosisz to, czym żyjesz?”. Ewangelizacja bowiem to coś więcej niż przekaz doktrynalny i moralny. Jest to przede wszystkim świadectwo osobistego spotkania z Chrystusem, Słowem Wcielonym. Głosić Ewangelię to mówić o Bogu, który jest nam znany i bliski. Papież Paweł VI podkreśla, że „człowiek naszych czasów chętniej słucha świadków aniżeli nauczycieli; a jeśli słucha nauczycieli, to dlatego, że są świadkami”. Świadectwo życia autentycznie chrześcijańskiego wiąże się z podążeniem drogą świętości, która jest darem Bożym, nie tylko dla nielicznych, ale dla wszystkich. Św. Paweł VI uczy nas, że bez świętości słowo ewangelizatora „z trudem przeniknie do serca współczesnych ludzi”, mowa będzie daremna. Ponadto nie można zapominać o tym, że my wszyscy, wierzący w Chrystusa, jako aktywni członkowie ludu Bożego, powinniśmy zaczynać dzieło ewangelizowania od siebie samych. Kościół, który sam się ewangelizuje, aby ewangelizować, podąża drogą nieustannego nawrócenia i odnowy, jest całkowicie zwrócony ku Bogu i ku ludzkości.
Santo Padre:
Saluto cordialmente tutti i polacchi, in particolare i dipendenti, i volontari e gli amici di Radio Maria di Toruń. Questo sabato celebreremo la solennità dell’Annunciazione del Signore. Nella vostra patria è anche la Giornata della Santità della Vita. Come segno della necessità di proteggere la vita umana dal concepimento alla morte naturale, la Fondazione “Sì alla vita” destina allo Zambia la campana “La voce dei non nati” che ho benedetto. Il suo suono porti il messaggio che ogni vita è sacra e inviolabile. Vi benedico di cuore.
Speaker:
Pozdrawiam serdecznie wszystkich Polaków, a szczególnie pracowników, wolontariuszy i przyjaciół Radia Maryja z Torunia. W najbliższą sobotę będziemy obchodzili uroczystość Zwiastowania Pańskiego. W waszej ojczyźnie jest to również Dzień Świętości Życia. Jako znak konieczności ochrony życia ludzkiego od poczęcia do naturalnej śmierci, Fundacja „Życiu tak” przekazuje do Zambii poświęcony przeze mnie dzwon „Głos Nienarodzonych”. Niech jego dźwięk niesie przesłanie o tym, że każde życie jest święte i nienaruszalne. Z serca wam błogosławię.
[00467-PL.01] [Testo originale: Polacco]
In lingua italiana
Rivolgo un cordiale benvenuto ai pellegrini di lingua italiana. In particolare, saluto gli aderenti al Movimento dei Focolari, l’Associazione Francescani nel mondo e l’Associazione Internazionale delle Carità. Saluto il personale sanitario dell’Ospedale di Asiago, gli alunni dell’Istituto Pentasuglia di Matera, quelli dell’Istituto Deledda-San Giovanni Bosco di Ginosa e gli Sbandieratori dei Borghi e Sestieri Fiorentini: grazie!
Il mio pensiero va infine, come di consueto ai giovani, ai malati, agli anziani e agli sposi novelli. Il tempo di Quaresima che stiamo vivendo vi aiuti a riscoprire il grande dono di essere discepoli di Gesù: seguitelo senza riserve, imitate la sua dedizione alla volontà del Padre ed il suo amore per i fratelli.
A tutti voi la mia benedizione.
[00468-IT.02] [Testo originale: Italiano]
Appelli del Santo Padre
Oggi si celebra la Giornata Mondiale dell’Acqua. Tornano alla mente le parole di San Francesco d’Assisi: «Laudato si’ mi’ Signore per sora acqua, la quale è molto utile et umile et pretiosa et casta». In queste parole semplici sentiamo la bellezza del creato e la consapevolezza delle sfide che implica il prendersene cura. In questi giorni si svolge a New York la seconda Conferenza dell’Acqua dell’Organizzazione delle Nazioni Unite. Prego per il buon esito dei lavori ed auspico che l’importante evento possa accelerare le iniziative in favore di quanti soffrono la scarsità di acqua, questo bene primario. L’acqua non può essere oggetto di sprechi e di abusi o motivo di guerre, ma va preservata a beneficio nostro e delle generazioni future.
Sabato si celebrerà la Solennità dell’Annunciazione del Signore e il pensiero va al 25 marzo dello scorso anno, quando, in unione con tutti i Vescovi del mondo, si sono consacrate la Chiesa e l’umanità, in particolare la Russia e l’Ucraina, al Cuore Immacolato di Maria. Non stanchiamoci di affidare la causa della pace alla Regina della pace. Desidero perciò invitare ciascun credente e comunità, specialmente i gruppi di preghiera, a rinnovare ogni 25 marzo l’atto di consacrazione alla Madonna, perché lei, che è Madre, possa custodirci tutti nell’unità e nella pace.
E non dimentichiamo, in questi giorni, la martoriata Ucraina, che soffre tanto.
[00469-IT.01] [Testo originale: Italiano]
[B217-XX.02]