Saluto del Santo Padre
Traduzione in lingua inglese
Traduzione in lingua araba
Questa mattina, il Santo Padre ha ricevuto in Udienza i partecipanti al colloquio del Gruppo Congiunto di Lavoro per il Dialogo tra il Dicastero per il Dialogo Interreligioso e la Commissione palestinese per il Dialogo Interreligioso.
Pubblichiamo di seguito le parole di saluto che il Papa ha rivolto ai presenti all’Udienza:
Saluto del Santo Padre
Cari fratelli e sorelle, buongiorno e benvenuti!
Ringrazio per le sue parole il Cardinale Coccopalmerio e sono lieto di accogliere tutti voi, che avete dato vita a questo colloquio del Gruppo Congiunto di Lavoro per il Dialogo.
Mi è caro ricordare il Cardinale Jean-Louis Tauran, che insieme allo Sceicco Mahmoud Al-Habbash, qui presente e che saluto, ha dato vita a questo Gruppo. Il suo zelo e la sua saggezza continuino ad ispirare il vostro impegno e le vostre iniziative.
Come tema del presente incontro avete scelto il significato spirituale di Gerusalemme, città santa per ebrei, cristiani e musulmani. Al riguardo, desidero ricordare quanto abbiamo dichiarato nel 2019 insieme a S.M. il Re del Marocco, cioè l’appello affinché Gerusalemme sia considerata «come patrimonio comune dell’umanità e soprattutto per i fedeli delle tre religioni monoteiste, come luogo di incontro e simbolo di coesistenza pacifica».
Nel Vangelo, Gerusalemme è il luogo in cui avvengono tanti episodi della vita di Gesù, fin dalla sua infanzia, quando fu presentato al tempio, dove poi i suoi genitori si recavano ogni anno per la festa di Pasqua. Nella Città santa Gesù ha insegnato e compiuto diversi segni prodigiosi; soprattutto in essa ha portato a compimento la sua missione, con la passione, la morte e la risurrezione, cuore della fede cristiana. A Gerusalemme è nata la Chiesa, quando lo Spirito Santo discese sui discepoli, raccolti in preghiera con la Vergine Maria, e li spinse ad annunciare a tutti il messaggio della salvezza.
Ma Gerusalemme ha un valore universale, contenuto già nel significato del suo nome: “Città della pace”. E a questo proposito vorrei ricordare quel momento della vita di Gesù in cui, ormai a pochi giorni dalla sua passione, Egli giunse alla Città santa e, «quando fu vicino, alla vista della città pianse su di essa dicendo: “Se avessi compreso anche tu, in questo giorno, quello che porta alla pace!”» (Lc 19,41-42). Gesù piange su Gerusalemme. Non dobbiamo passare oltre troppo in fretta. Questo pianto di Gesù merita di essere meditato, in silenzio. Fratelli e sorelle, quanti uomini e donne, ebrei, cristiani, musulmani, hanno pianto e piangono ancora oggi per Gerusalemme! Anche per noi, a volte, pensare alla Città santa muove alle lacrime, perché è come una madre il cui cuore non trova pace a causa delle sofferenze dei suoi figli.
Questo episodio evangelico richiama il valore della compassione: la compassione di Dio per Gerusalemme, che deve diventare la nostra compassione, più forte di qualsiasi ideologia, di qualsiasi schieramento. Più grande dev’essere sempre l’amore per la Città santa, come per una madre, che merita il rispetto e la venerazione di tutti.
Cari fratelli e sorelle, condivido con voi questi pensieri e questi sentimenti, mentre vi ringrazio della vostra visita e di cuore incoraggio il vostro lavoro di dialogo interreligioso, che è tanto importante. L’Altissimo lo accompagni e lo renda sempre più fruttuoso. E ricolmi ognuno di voi con le sue benedizioni. Grazie!
[00409-IT.02] [Testo originale: Italiano]
Traduzione in lingua inglese
Dear Brothers and Sisters, good morning and welcome!
I thank Cardinal Coccopalmerio for his kind words of introduction and I am pleased to welcome all of you taking part in this meeting of the Joint Working Group for Dialogue.
With gratitude I think of Cardinal Jean-Louis Tauran who initiated this Group, together with Sheikh Mahmoud Al-Habbash, who is present with us and whom I respectfully greet. May the late Cardinal’s zeal and wisdom continue to inspire your efforts and your undertakings.
As the theme for this present Meeting, you have chosen the spiritual significance of Jerusalem, the Holy City for Jews, Christians and Muslims alike. In this regard, I would reiterate the appeal I made in 2019, together with His Majesty the King of Morocco, that Jerusalem be considered, “the common patrimony of humanity and especially of the followers of the three monotheistic religions, as a place of encounter and as a symbol of peaceful coexistence.”
In the Gospels, Jerusalem was the setting of numerous events in Jesus’ life. As an infant, he was presented in the Temple, and in the company of his parents he travelled to Jerusalem each year for the feast of Passover. In the Holy City Jesus taught and performed many of his miracles. There, most importantly, he completed his mission through his passion, death and resurrection, the paschal mystery at the heart of the Christian faith. In Jerusalem the Church was born, when the Holy Spirit descended upon the disciples gathered in prayer with the Virgin Mary and sent them forth to proclaim to all peoples the message of salvation.
At the same time, Jerusalem also has universal value, as seen from its very name, which means “City of Peace”. Here I think of the moment in Jesus’ life, when, just a few days before his passion, he came to the Holy City. “As he drew near and saw the city he wept over it, saying, ‘Would that even today you knew the things that make for peace!’” (Lk 19:41-42). Jesus wept over Jerusalem. We should not pass over these words in haste. These tears of Jesus should be contemplated in silence. Brothers and sisters, how many men and women, Jews, Christians, and Muslims, have wept and in our day continue to weep for Jerusalem! At times, we too are moved to tears when we think of the Holy City, for she is like a mother whose heart cannot be at peace due to the sufferings of her children.
This Gospel passage reminds us of the value of compassion. God’s compassion for Jerusalem must become our own, more powerful than any ideology or political alignment. Even greater must be our love for the Holy City, as for a mother who deserves respect and reverence on the part of all.
Dear brothers and sisters, in sharing these thoughts and sentiments with you, I thank you for your visit and I heartily encourage your work of interreligious dialogue, which is so important. May the Most High accompany your work and enable it to bear fruit. May he grant you his abundant blessings. Thank you!
[00409-EN.02] [Original text: Italian]
Traduzione in lingua araba
كلمة قداسة البابا فرنسيس
للمشاركين في مقابلة مجموعة العمل المشتركة للحوار
بين دائرة الحوار بين الأديان والهيئة الفلسطينيّة للحوار بين الأديان
9 آذار/مارس 2023
أيّها الإخوة والأخوات الأعزّاء، صباح الخير وأهلًا وسهلًا بكم.
أشكر الكاردينال كوكوبالميريو (Coccopalmerio) على كلماته، ويسعدني أن أرحّب بكم جميعًا أنتم الذين أطلقتم هذه المبادرة لمجموعة العمل المشتركة للحوار.
يسعدني أن أستذكر الكاردينال جان لوي توران (Jean-Louis Tauran)، الذي قام مع الشّيخ محمود الهباش، الحاضر هنا والذي أحيّيه، بإنشاء هذه المجموعة. ليستمر حماسه وحكمته في إلهام التزامكم ومبادراتكم.
اخترتم لهذا اللقاء موضوع ”المفهوم الرّوحيّ للقدس“، المدينة المقدّسة لليهود والمسيحيّين والمسلمين. في هذا الصدد، أودّ أن أذكر ما قلناه في سنة 2019 مع صاحب الجلالة ملك المغرب، والنّداء الذي وجهناه لكي تكون القدس "إرثًا مشتركًا للبشريّة ولا سيّما لأتباع الديانات التّوحيدية الثّلاث، ومكانًا للقاء ورمزًا للعيش السّلمي معًا".
في الإنجيل، أورشليم/القدس هي المكان الذي تمَّت فيه العديد من أحداث حياة يسوع، منذ طفولته، عندما قدّمه والداه إلى الهيكل، حيث كانا يصعدان كلّ سنة للاحتفال بعيد الفصح. في المدينة المقدّسة، علّم يسوع وصنع الآيات والمعجزات الكثيرة، وفيها خصوصًا أتمّ رسالته، بآلامه وموته وقيامته من بين الأموات، التي هي جوهر الإيمان المسيحيّ. في القدس وُلدت الكنيسة عندما حلَّ الرّوح القدس على التّلاميذ، المجتمعين في الصّلاة مع العذراء مريم، ودفعهم إلى إعلان رسالة الخلاص لجميع الناس.
والقدس لها قيمة عالميّة، نجد ذلك في معنى اسمها: ”مدينة السّلام“. وفي هذا الصدد، أودّ أن أذكر تلك اللحظة في حياة يسوع التي وصل فيها إلى المدينة المقدّسة، أيامًا قليلة قبل آلامه. "ولمَّا اقَتَربَ فَرأَى المَدينة بكى علَيها وقالَ: "ليتَكِ عَرَفتِ أَنتِ أَيضًا في هذا اليَومِ طَريقَ السَّلام!" (لوقا 19، 41-42). بكى يسوع على أورشليم. يجب ألّا نمر بسرعة على هذا الكلام. بكاء يسوع هذا يستحق أن نتأمّل فيه بصمت. أيّها الإخوة والأخوات، كم من الرّجال والنّساء، يهودًا ومسيحيّين ومسلمين، بكَوا ومازالوا اليوم أيضًا يبكون على القدس! نحن أيضًا، في بعض الأحيان، يدفعنا التّفكير في المدينة المقدّسة إلى البكاء، لأنّها مثل الأم التي لا يجد قلبها السّلام بسبب آلام أبنائها.
هذا الحدث الإنجيليّ يذكّرنا بأهمية الرّحمة: رحمة الله على أورشليم، التي يجب أن تصير رحمة فينا، وأقوى من أيّ أيديولوجيّة، وأيّ اصطفاف مع هذا أو ذاك. يجب أن تكون محبّتنا للمدينة المقدّسة أكبر دائمًا من كلّ ذلك، مثل محبّة أُمٍّ تستحق الاحترام والتّقدير من الجميع.
أيّها الإخوة والأخوات الأعزّاء، أشارككم هذه الأفكار وهذه المشاعر، وأشكركم على زيارتكم وأشجعكم من صميم قلبي على عملكم في الحوار بين الأديان، إنّه مهمٌّ جدًّا. ليرافق الله العليّ عملكم، وليَزِدْ دائمًا ثماره. وليملأ كلّ واحدٍ منكم ببركاته. شكرًا!
[00409-AR.01] [Testo originale: Italiano]
[B0187-XX.02]