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L’Udienza Generale, 11.01.2023


Catechesi del Santo Padre in lingua italiana

Sintesi della catechesi e saluti nelle diverse lingue

L’Udienza Generale di questa mattina si è svolta alle ore 9.00 nell’Aula Paolo VI, dove il Santo Padre Francesco ha incontrato gruppi di pellegrini e fedeli provenienti dall’Italia e da ogni parte del mondo.

Nel discorso in lingua italiana il Papa, iniziando il nuovo ciclo di catechesi La passione per l’evangelizzazione: lo zelo apostolico del credente, ha incentrato la Sua meditazione sul tema: “La chiamata all’apostolato” (Lettura: Mt 9, 9-13).

Dopo aver riassunto la Sua catechesi nelle diverse lingue, il Santo Padre ha indirizzato particolari espressioni di saluto ai fedeli presenti.

L’Udienza Generale si è conclusa con la recita del Pater Noster e la Benedizione Apostolica.

Catechesi del Santo Padre in lingua italiana

Cari fratelli e sorelle, buongiorno!

Iniziamo oggi un nuovo ciclo di catechesi, dedicato a un tema urgente e decisivo per la vita cristiana: la passione per l’evangelizzazione, cioè lo zelo apostolico. Si tratta di una dimensione vitale per la Chiesa: la comunità dei discepoli di Gesù nasce infatti apostolica, nasce missionaria, non proselitista e dall’inizio dovevamo distinguere questo: essere missionario, essere apostolico, evangelizzare non è lo stesso di fare proselitismo, niente a che vedere una cosa con l’altra. Si tratta di una dimensione vitale per la Chiesa, la comunità dei discepoli di Gesù nasce apostolica e missionaria. Lo Spirito Santo la plasma in uscita - la Chiesa in uscita, che esce - , perché non sia ripiegata su sé stessa, ma estroversa, testimone contagiosa di Gesù la fede si contagia, pure -, protesa a irradiare la sua luce fino agli estremi confini della terra. Può succedere, però, che l’ardore apostolico, il desiderio di raggiungere gli altri con il buon annuncio del Vangelo, diminuisca, divenga tiepido. A volte sembra eclissarsi, sono cristiani chiusi, non pensano agli altri. Ma quando la vita cristiana perde di vista l’orizzonte dell’evangelizzazione, l’orizzonte dell’annuncio, si ammala: si chiude in sé stessa, diventa autoreferenziale, si atrofizza. Senza zelo apostolico, la fede appassisce. La missione è invece l’ossigeno della vita cristiana: la tonifica e la purifica. Intraprendiamo allora un percorso alla riscoperta della passione evangelizzatrice, iniziando dalle Scritture e dall’insegnamento della Chiesa, per attingere alle fonti lo zelo apostolico. Poi ci accosteremo ad alcune sorgenti vive, ad alcuni testimoni che hanno riacceso nella Chiesa la passione per il Vangelo, perché ci aiutino a ravvivare il fuoco che lo Spirito Santo vuole far ardere sempre in noi.

E oggi vorrei iniziare da un episodio evangelico in qualche modo emblematico lo abbiamo sentito: la chiamata dell’apostolo Matteo, e lui stesso la racconta nel suo Vangelo, nel brano che abbiamo ascoltato (cfr 9,9-13).

Tutto inizia da Gesù, il quale “vede” – dice il testo – «un uomo». In pochi vedevano Matteo così com’era: lo conoscevano come colui che stava «seduto al banco delle imposte» (v. 9). Era infatti esattore delle tasse: uno, cioè, che riscuoteva i tributi per conto dell’impero romano che occupava la Palestina. In altre parole, era un collaborazionista, un traditore del popolo. Possiamo immaginare il disprezzo che la gente provava per lui: era un “pubblicano”, così si chiamava. Ma, agli occhi di Gesù, Matteo è un uomo, con le sue miserie e la sua grandezza. State attenti a questo: Gesù non si ferma agli aggettivi, Gesù sempre cerca il sostantivo. “Questo è un peccatore, questo è un tale per quale…” sono degli aggettivi: Gesù va alla persona, al cuore, questa è una persona, questo è un uomo, questa è una donna, Gesù va alla sostanza, al sostantivo, mai all’aggettivo, lascia perdere gli aggettivi. E mentre tra Matteo e la sua gente c’è distanza - perché loro vedevano l’aggettivo, “pubblicano” - , Gesù si avvicina a lui, perché ogni uomo è amato da Dio; “Anche questo disgraziato?”. Sì, anche questo disgraziato, anzi Lui è venuto per questo disgraziato, lo dice il Vangelo: “Io sono venuto per i peccatori, non per i giusti”. Questo sguardo di Gesù che è bellissimo, che vede l’altro, chiunque sia, come destinatario di amore, è l’inizio della passione evangelizzatrice. Tutto parte da questo sguardo, che impariamo da Gesù.

Possiamo chiederci: com’è il nostro sguardo verso gli altri? Quante volte ne vediamo i difetti e non le necessità; quante volte etichettiamo le persone per ciò che fanno o ciò che pensano! Anche come cristiani ci diciamo: è dei nostri o non è dei nostri? Questo non è lo sguardo di Gesù: Lui guarda sempre ciascuno con misericordia anzi con predilezione. E i cristiani sono chiamati a fare come Cristo, guardando come Lui specialmente i cosiddetti “lontani”. Infatti, il racconto della chiamata di Matteo si conclude con Gesù che dice: «Non sono venuto a chiamare i giusti, ma i peccatori» (v. 13). E se ognuno di noi si sente giusto, Gesù è lontano, Lui si avvicina ai nostri limiti e alle nostre miserie, per guarirci.

Dunque, tutto inizia dallo sguardo di Gesù “Vide un uomo”, Matteo. A questo segue – secondo passaggio – un movimento. Prima lo sguardo, Gesù vide, poi il secondo passaggio, il movimento. Matteo era seduto al banco delle imposte; Gesù gli disse: «Seguimi». Ed egli «si alzò e lo seguì» (v. 9). Notiamo che il testo sottolinea che “si alzò”. Perché è tanto importante questo dettaglio? Perché a quei tempi chi era seduto aveva autorità sugli altri, che stavano in piedi davanti a lui per ascoltarlo o, come in quel caso, per pagare il tributo. Chi stava seduto, insomma, aveva potere. La prima cosa che fa Gesù è staccare Matteo dal potere: dallo stare seduto a ricevere gli altri lo pone in movimento verso gli altri, non riceve, no: va agli altri; gli fa lasciare una posizione di supremazia per metterlo alla pari con i fratelli e aprirgli gli orizzonti del servizio. Questo fa e questo è fondamentale per i cristiani: noi discepoli di Gesù, noi Chiesa, stiamo seduti aspettando che la gente venga o sappiamo alzarci, metterci in cammino con gli altri, cercare gli altri? È una posizione non cristiana dire: “Ma che vengano, io sono qui, che vengano.” No, vai tu a cercarli, fai tu il primo passo.

Uno sguardo - Gesù vide - , un movimento – si alza e terzo, una meta. Dopo essersi alzato e aver seguito Gesù, dove andrà Matteo? Potremmo immaginare che, cambiata la vita di quell’uomo, il Maestro lo conduca verso nuovi incontri, nuove esperienze spirituali. No, o almeno non subito. Per prima cosa Gesù va a casa sua; lì Matteo gli prepara «un grande banchetto», a cui «partecipa una folla numerosa di pubblicani» (Lc 5,29) cioè gente come lui. Matteo torna nel suo ambiente, ma ci torna cambiato e con Gesù. Il suo zelo apostolico non comincia in un luogo nuovo, puro, un luogo ideale, lontano, ma lì, comincia dove vive, con la gente che conosce. Ecco il messaggio per noi: non dobbiamo attendere di essere perfetti e di aver fatto un lungo cammino dietro a Gesù per testimoniarlo; il nostro annuncio comincia oggi, lì dove viviamo. E non comincia cercando di convincere gli altri, convincere no: ma testimoniando ogni giorno la bellezza dell’Amore che ci ha guardati e ci ha rialzati e sarà questa bellezza, comunicare questa bellezza a convincere la gente, non comunicare noi, ma lo stesso Signore. Noi siamo quelli che annunciano il Signore, non annunciamo noi stessi, né annunciamo un partito politico, una ideologia, no: annunciamo Gesù. Bisogna mettere in contatto Gesù con la gente, senza convincerli, ma lasciare che il Signore convinca. Come infatti ci ha insegnato Papa Benedetto, «la Chiesa non fa proselitismo. Essa si sviluppa piuttostoper attrazione» (Omelia nella Messa inaugurale della V Conferenza Generale dell’Episcopato Latinoamericano e dei Caraibi, Aparecida, 13 maggio 2007). Non dimenticare questo: quando voi vedrete dei cristiani che fanno proselitismo, che ti fanno una lista di gente per venire… questi non sono cristiani, sono pagani travestiti da cristiani ma il cuore è pagano. La Chiesa cresce non per proselitismo, cresce per attrazione. Una volta ricordo che in ospedale a Buenos Aires sono andate via le suore che lavoravano lì perché erano poche e non potevano portare avanti l’ospedale ed è venuta una comunità di suore dalla Corea e sono arrivate, pensiamo lunedì per esempio, non ricordo il giorno. Hanno preso possesso della casa delle suore dell’ospedale e il martedì sono scese a visitare gli ammalati dell’ospedale, ma non parlavano una parola di spagnolo, soltanto parlavano il coreano e gli ammalati erano felici, perché commentavano: “Brave queste suore, brave, brave” - Ma cosa ti ha detto la suora? “Niente, ma con lo sguardo mi ha parlato, hanno comunicato Gesù”. Non comunicare se stessi, ma con lo sguardo, con i gesti, comunicare Gesù. Questa è l’attrazione, il contrario del proselitismo.

Questa testimonianza attraente, questa testimonianza gioiosa è la meta a cui ci porta Gesù con il suo sguardo di amore e con il movimento di uscita che il suo Spirito suscita nel cuore. E noi possiamo pensare se il nostro sguardo assomiglia a quello di Gesù per attrarre la gente, per avvicinare alla Chiesa. Pensiamo questo.

[00049-IT.02] [Testo originale: Italiano]

 

Sintesi della catechesi e saluti nelle diverse lingue

In lingua francese

Speaker:

Frères et sœurs, nous commençons aujourd’hui un nouveau cycle de catéchèses sur la passion pour l’évangélisation, le zèle apostolique. Il s’agit d’une dimension vitale pour l’Église. La communauté chrétienne ne doit pas être repliée sur elle-même mais «en sortie», témoigner courageusement de Jésus. Je voudrais commencer par évoquer le passage évangélique de l’appel de saint Matthieu. Tout commence par le regard de Jésus sur cet homme. Il le considère tel qu’il est, avec ses misères et sa grandeur. Ce regard qui sait voir tout homme, quel qu’il soit, comme destinataire de l’amour, est à l’origine de la passion évangélisatrice. Demandons-nous si nous savons, nous aussi, regarder les autres comme le fait Jésus, sans préjugés, avec miséricorde et prédilection. Puis Matthieu se lève. Se faisant, il quitte sa position d’autorité et de pouvoir et se met à égalité avec ses frères. Les horizons du service lui sont alors ouverts. Et nous, chrétiens, restons-nous assis à attendre que les gens viennent, ou bien savons-nous nous lever, nous mettre en route à la recherche des autres? Enfin Matthieu ne part pas tout de suite en mission mais il retourne chez lui, transformé, et avec Jésus. Son zèle apostolique commence là où il vit, avec les personnes qu’il connait. Nous non plus, nous ne devons pas attendre d’être parfaits ni d’avoir longuement suivi Jésus pour commencer à témoigner de Lui. Notre mission commence aujourd’hui, là où nous vivons.

Santo Padre:

Saluto cordialmente i fedeli di lingua francese.

Entrando nel tempo ordinario dell’anno liturgico, sforziamoci di vivere con coraggio la nostra fede nella quotidianità della nostra vita: così testimonieremo Cristo a quanti incontreremo.

Dio vi benedica.

Speaker:

Je salue cordialement les personnes de langue française.

Alors que nous rentrons dans le temps ordinaire de l’année liturgique, efforçons-nous de vivre courageusement notre foi dans le quotidien de notre existence: nous témoignerons ainsi du Christ aux personnes que nous rencontrons.

Que Dieu vous bénisse.

[00050-FR.01] [Texte original: Français]

In lingua inglese

Speaker:

Dear brothers and sisters: Today we begin a new series of catecheses on apostolic zeal. Christ’s Church, founded on the apostles, was born with missionary zeal, sent by the Holy Spirit to radiate the light of Christ to every land and people. Apostolic zeal is the very oxygen of our Christian life and an index of the Church’s spiritual health. Drawing upon the Scriptures and the Church’s living tradition, we can find a first, eloquent example of this in the calling of the apostle Matthew. The Gospel tells us that Jesus “saw” this despised tax collector; he looked at Matthew with eyes of mercy and called him to become his disciple. Matthew then “got up and followed him”; now a changed man, he left behind his ill-gotten gains and embraced, with Jesus, a life of discipleship and service to others. Significantly, the first thing Matthew did was bring Jesus to a dinner with many other “tax collectors and sinners”. He went back to where he lived and introduced Jesus to others. This can be our primary lesson in apostolic zeal; in the words of the late Pope Benedict, it proclaims Jesus not by proselytism but by attraction, out of a joyful desire to share with others the loving gaze of Jesus and the call to follow him as his disciples.

Santo Padre:

Do il benvenuto a tutti i pellegrini di lingua inglese presenti all’odierna Udienza, specialmente ai gruppi provenienti da Uganda, Australia e Stati Uniti d’America. Rivolgo un saluto particolare ai numerosi gruppi di studenti, nonché ai sacerdoti dell’Istituto di Formazione Teologica Permanente del Pontificio Collegio Americano del Nord. Su tutti voi e sulle vostre famiglie invoco la gioia e la pace del Signore nostro Gesù Cristo. Dio vi benedica!

Speaker:

I offer a warm welcome to the English-speaking pilgrims taking part in today’s Audience, especially the groups from Uganda, Australia and the United States of America. I offer a special greeting to the many student groups present, and to the priests of the Institute for Continuing Theological Education of the Pontifical North American College. Upon all of you, and upon your families, I invoke the joy and peace of our Lord Jesus Christ. God bless you!

[00051-EN.01] [Original text: English]

In lingua tedesca

Speaker:

Liebe Brüder und Schwestern, die Sendung der Kirche und unser Leben als Christen besteht darin, das Evangelium bis an die Grenzen der Erde zu verkünden. Mit dieser neuen Katechesereihe wollen wir die Leidenschaft für die Neuevangelisierung wiedergewinnen, indem wir das Feuer des apostolischen Eifers für die Mission der Kirche neu entfachen. Dazu blicken wir zunächst auf die Berufung des Apostels Matthäus (Mt 9,9-13), die uns von einem Blick, einer Bewegung und einem Ziel berichten. Seine Berufung beginnt damit, dass ihn Jesus mit dem Blick der Liebe ansieht. Er achtet nicht auf das, was andere über ihn denken, sondern für ihn ist er, wie jeder Mensch, Empfänger seiner Liebe und Barmherzigkeit. Und so beginnt auch die Leidenschaft für die Evangelisierung: Auf unsere Nächsten so hinzusehen, wie es Jesus tut. Zweitens ruft der Herr Matthäus in seine Nachfolge, setzt ihn in Bewegung, und öffnet ihn für den Dienst an seinen Mitmenschen. Matthäus Ziel liegt nicht in der Ferne: Verändert durch seine Berufung, kehrt er mit Jesus nach Hause zurück. Dort beginnt sein apostolischer Eifer. Das soll uns sagen: Verkündigung beginnt dort, wo wir leben, hier und heute und mit einem anziehenden und freudigen Zeugnis der Schönheit der Liebe, mit der Jesus uns anblickt und in seine Nachfolge ruft.

Santo Padre:

Saluto con affetto i fedeli di lingua tedesca. Come ci ha insegnato Papa Benedetto XVI, vi invito a guardare con fiducia a Gesù Cristo, il Salvatore. Così possiamo sperimentare come l’Apostolo Matteo l’amore e la misericordia del Signore. Dio vi benedica tutti.

Speaker:

Von Herzen grüße ich die Gläubigen deutscher Sprache. Wie Papst Benedikt XVI. uns lehrte, lade ich euch ein, voll Vertrauen auf Jesus Christus, den Erlöser, zu schauen. So können wir wie der hl. Apostel Matthäus die Liebe und Barmherzigkeit des Herrn erfahren. Gott segne euch alle.

[00052-DE.01] [Originalsprache: Deutsch]

In lingua spagnola

Queridos hermanos y hermanas:

En esta catequesis comenzamos un nuevo argumento: la pasión por la evangelización o, dicho de otro modo, el celo apostólico. Una dimensión esencial de la Iglesia es ser misionera, salir a irradiar a todos la luz del mensaje evangélico. Cuando esta dimensión se pierde, la comunidad se enferma, se cierra en sí misma y se atrofia. Son los cristianos atrofiados.

Hoy reflexionamos sobre la conversión de Mateo, en particular sobre tres elementos que podemos distinguir en este relato del Evangelio. Todo comenzó cuando Jesús vio a un hombre Mateo, no lo juzgó por lo que hacía —era un publicano— sino por su realidad íntima, con sus virtudes y sus defectos.

Al llamarlo, Mateo se levantó, dejó su puesto de autoridad, dejó sus seguridades, y se puso a disposición de Jesús, en una actitud de servicio a los demás. Después de su conversión, Mateo no se fue a un lugar lejano e idílico, sino que regresó a su casa. Al volver, ya no era el mismo. El encuentro con Jesús lo había cambiado, convirtiéndolo en un auténtico testigo de la alegría del Evangelio.

Saludo cordialmente a los peregrinos de lengua española. Veo que hay colombianos, venezolanos, uruguayos, argentinos, mejicanos, españoles. ¡Cuántas banderas! Pidamos a Dios la valentía de Mateo, para que, también nosotros, al sentir la mirada del Maestro —que nos interpela y nos descubre cómo somos— seamos capaces de alzarnos de nuestra postración y ser sus testigos en nuestra vida cotidiana. Que Jesús los bendiga y la Virgen Santa los cuide. Muchas gracias.

[00053-ES.02] [Texto original: Español]

In lingua portoghese

Speaker:

A paixão pela evangelização é uma dimensão vital da Igreja: sem zelo apostólico, a fé definha e morre. A missão é o oxigénio da vida cristã. A partir de hoje gostava de vos falar do zelo apostólico, procurando conhecer melhor e assumir esta paixão evangelizadora. E começo pela chamada do «publicano» Mateus para seguir Jesus. Ele cobrava os impostos para Roma – a potência estrangeira ocupante da nação – e, por isso, era mal visto por todos. Pior ainda, não o podiam ver… Mas Jesus é diferente de todos: vê Mateus sentado no banco de cobrança e aproxima-se dele, porque todo o homem é amado por Deus. Este olhar que vê o outro como destinatário do amor, é o início da paixão evangelizadora. O segundo passo que Jesus fez foi arrancá-lo do banco, onde esperava que a gente lhe fosse entregar o imposto devido; diz-lhe Jesus: «segue-Me». Ele «levantou-se e seguiu-O». É fundamental que nós, discípulos de Jesus, não fiquemos sentados à espera que as pessoas venham, mas temos de nos levantar, procurar os outros, caminhar com os outros. O terceiro passo é a meta. Poder-se-ia pensar na saída para novos horizontes, novas experiências, novos encontros. Mas não! Ao menos por agora… A primeira coisa que Jesus faz, é ir a casa de Mateus, onde ele Lhe prepara um grande banquete. Mateus volta ao seu ambiente, mas regressa mudado e com Jesus. O seu zelo apostólico não começa num lugar novo, puro, ideal, mas lá mesmo onde vive, com as pessoas que conhece. E não começa procurando convencer os outros, mas testemunhando dia-a-dia a beleza do Amor que pousara o seu olhar sobre ele e o fez levantar-se.

Santo Padre:

Saluto cordialmente i pellegrini di lingua portoghese, in particolare i Notários e Registradores del Brasile e, dal Portogallo, il Grupo de Cantares Pedra Moura e i sacerdoti del Decanato Trofa - Vila do Conde. Desidero ricordarvi che, per testimoniare Gesù, non dobbiamo attendere di essere perfetti e di aver fatto un lungo cammino dietro a Lui; il nostro annuncio comincia oggi, proprio dove viviamo. Pregate per me; anch’io vi assicuro la mia preghiera e vi benedico.

Speaker:

Saúdo cordialmente os peregrinos de língua portuguesa, em particular «Notários e Registadores» do Brasil e, de Portugal, o “Grupo de Cantares Pedra Moura” e os sacerdotes da Vigararia Trofa – Vila do Conde. Gostava de vos lembrar que, para dar testemunho de Jesus, não precisamos de esperar até ser perfeitos e ter percorrido um longo caminho atrás d’Ele. O nosso anúncio começa hoje, lá onde vivemos. Rezai por mim; eu tamébm reço para cada un de vos e abênçou-vos.

[00054-PO.01] [Texto original: Português]

In lingua araba

Speaker:

بدأَ قَداسَةُ البابا اليَومَ سِلسِلَةً جديدةً من التَّعليمِ المسيحيّ في موضوعِ حبِّ البشارةِ بالإنجيل، أيْ الغِيرَةِ الرَّسوليَّةِ في المؤمن. وأكَّدَ أنّ جماعةَ التّلاميذِ وُلِدَت وَمَلأَها الرُّوحُ القدس بِغِيرَةٍ رسوليّةٍ، وباندِفاعٍ لِحَملِ الرِّسالةِ وإشعاعِ نورِ المسيحِ إلى أقاصي الأرض. ثمَّ تكلَّمَ البابا على دعوةِ متَّى الرَّسول الّذي كان جابيًا للضَّرائب، وكان في نظرِ النّاسِ مُتَعاوِنًا وخائِنًا لِصالِحِ الإمبراطوريَّةِ الرُّومانيَّة. أمَّا في عينَي يسوع فهو إنسان. ابتَعَدَ الناسُ عنهُ واقتَرَبَ يسوعُ منهُ ودَعاه، لأنَّ كلَّ إنسانٍ محبوبٌ لدى الله. هذه النَّظرةُ الّتي ترَى الآخرَ هدفًا للحبّ، هي بدايةُ حبِّ البشارةِ بالإنجيل. والمسيحيّون مدعوّون إلى أن يقتَدوا بالمسيح، وينظُروا مِثلَهُ، خصوصًا إلى ”البعيدين“ أو الخطأة. نَظَرَ يسوع إلى متَّى، وقالَ لهُ: اتْبَعْني. يسوع نَظَرَ وَدَعا، ومتَّى استجابَ فقامَ وتركَ مائِدَةَ الجِبايةِ وَتَبِعَهُ. قامَ عَنِ مائِدَةِ الجِباية، عَن مكانِ سُلطَتِهِ على النّاس. كان جالِسًا والنّاسُ يأتون إليه، وهو سيِّد، ويسوع جَعَلَهُ يذهبُ هو إلى الناس، وصار خادمًا. فتحَ لهُ يسوعُ آفاقَ الخدمة. والآن ما الهدف؟ أين يذهب متَّى؟ لم يبدأْ غيِرَتَهُ الرَّسوليَّةَ في مكانٍ جديد، طاهرٍ ومِثاليّ، بلْ حيثُ يعيش، ومعَ النّاسِ الّذينَ يَعرِفُهُم. هذهِ هي الرِّسالةُ الموجَّهَةُ إلينا: يجبُ ألَّا نَنتَظِرَ أنْ نكونَ كاملينَ وأنْ نكونَ قد قَطَعنا مسيرةً طويلةً معَ يسوعَ حتَّى نكونَ شهودًا له، بل علينا أنْ نُعلِنَ البشارةَ اليوم وحيثُ نعيش، وأنْ نَشهَدَ كلَّ يومٍ لجمالِ حبِّ يسوعَ الَّذي نَظَرَ إلينا وأقامَنا فأرسَلَنا إلى جميعِ إخوتِنا.

Santo Padre:

Saluto i fedeli di lingua araba. Non dobbiamo attendere di essere perfetti e di aver fatto un lungo cammino dietro a Gesù per testimoniarlo; il nostro annuncio comincia oggi, lì dove viviamo. E non comincia cercando di convincere gli altri, ma testimoniando ogni giorno la bellezza dell’Amore che ci ha guardati. Il Signore vi benedica tutti e vi protegga ‎sempre da ogni male‎‎‎‏!

Speaker:

أُحَيِّي المؤمِنينَ الناطِقينَ باللغَةِ العربِيَّة. يجبُ ألَّا نَنتَظِرَ أنْ نكونَ كاملينَ وأنْ نكونَ قد قَطَعنا مسيرةً طويلةً معَ يسوعَ لكي نشهدَ لهُ، بل يجبُ أنْ يبدأَ إعلانُنا للبشارةِ اليوم، هنا حيثُ نعيش. ولا يبدأُ بِمُحاوَلَتِنا في أنْ نُقنِعَ الآخرين، بل في أنْ نَشهَدَ كلَّ يومٍ لجمالِ حبِّ اللهِ لنا. باركَكُم الرّبُّ جَميعًا وحَماكُم دائِمًا مِن كُلِّ شَرّ!

[00055-AR.01] [Testo originale: Arabo]

In lingua polacca

Speaker:

Zaczynamy dzisiaj nowy cykl katechez, poświęcony pasji ewangelizacyjnej, czyli gorliwości apostolskiej. Jest to istotny temat dla posługi Kościoła i dla życia chrześcijańskiego: wspólnota uczniów Jezusa rodzi się bowiem jako apostolska, misyjna. Może się zdarzyć, że chęć dotarcia do innych z przesłaniem Ewangelii z czasem przygasa, słabnie zapał. Gdy jednak życie chrześcijańskie traci z oczu perspektywę przepowiadania, zamyka się w sobie. Bez gorliwości apostolskiej wiara usycha. Tlenem życia chrześcijańskiego jest misja: ożywia je i oczyszcza. Odkryjmy zatem na nowo tę pasję ewangelizacyjną, zaczynając od sceny powołania celnika Mateusza, której opis usłyszeliśmy przed audiencją. Mimo że jako celnik był uważany w społeczności za kolaboranta i zdrajcę narodu, Jezus poszedł do niego, bo każdy człowiek jest miłowany przez Boga. Od tego spojrzenia Jezusa zaczęło się wszystko. Mateusz poszedł za Nauczycielem, który udał się do jego domu, gdzie powołany celnik przygotował dla Jezusa wielkie przyjęcie. To bardzo ważny wymiar, gdyż pokazuje, że Mateusz wraca do swojego środowiska, ale wraca tam odmieniony i z Jezusem. Jego gorliwość apostolska nie zaczyna się więc w jakimś idealnym miejscu, ale tam, gdzie żyje i z ludźmi, których zna. Jest to przesłanie dla nas: by świadczyć o Jezusie nie musimy czekać, aż będziemy doskonali i przejdziemy długą drogę za Jezusem. Nasze przepowiadanie zaczyna się dzisiaj, tam, gdzie żyjemy. Papież Benedykt uczył nas, że „Kościół nie uprawia prozelityzmu. On rozrasta się raczej przez przyciąganie”. Takie właśnie świadectwo jest celem, do którego prowadzi nas Jezus.

Santo Padre:

Saluto cordialmente i Polacchi. Nei giorni scorsi abbiamo reso grazie a Dio per la persona, l'insegnamento e l’esempio del Papa Emerito Benedetto XVI. La sua fede vi stimoli nella crescita spirituale, basata sulla verità del Vangelo e sull'amore fraterno, testimoniati in famiglia, nell'ambiente di lavoro e nella vita sociale. Vi benedico di cuore.

Speaker:

Serdecznie pozdrawiam Polaków. W minionych dniach dziękowaliśmy Bogu za osobę, nauczanie i przykład papieża emeryta Benedykta XVI. Niech jego wiara pobudza was do duchowego wzrostu, opartego na prawdzie Ewangelii i miłości braterskiej, świadczonej w rodzinie, w środowisku pracy i w życiu społecznym. Z serca wam błogosławię.

[00056-PL.01] [Testo originale: Polacco]

In lingua italiana

Rivolgo un cordiale benvenuto ai pellegrini di lingua italiana. Incoraggio tutti a crescere ogni giorno di più nell’amore verso Gesù annunciando il Vangelo soprattutto mediante la testimonianza della comunione nella carità.

Il mio pensiero va infine, come di consueto, ai giovani, ai malati, agli anziani e agli sposi novelli. Con lo slancio e la generosità di credenti in Cristo, siate sempre costruttori di pace e di armonia, mediante un costante impegno di dialogo con quanti vi stanno accanto.

E non dimentichiamo la martoriata Ucraina, sempre nel nostro cuore; a questo popolo che sta sperimentando crudeli sofferenze esprimiamo il nostro affetto, la nostra vicinanza e la nostra preghiera. E ora sosterrò alcuni istanti in silenzio davanti all’icona conosciuta come Madonna del Popolo, venerata in Belarus, pregando per quel caro Paese e per la pace. Vi invito a unirvi spiritualmente a questa mia preghiera.

A tutti voi la mia benedizione.

[00057-IT.02] [Testo originale: Italiano]

[B0028-XX.02]