Sala Stampa

www.vatican.va

Sala Stampa Back Top Print Pdf
Sala Stampa


L’Udienza Generale, 04.01.2023


Catechesi del Santo Padre in lingua italiana

Sintesi della catechesi e saluti nelle diverse lingue

L’Udienza Generale di questa mattina si è svolta alle ore 9.00 nell’Aula Paolo VI, dove il Santo Padre Francesco ha incontrato gruppi di pellegrini e fedeli provenienti dall’Italia e da ogni parte del mondo.

Nel discorso in lingua italiana il Papa, concludendo il ciclo di catechesi sul Discernimento, ha incentrato la Sua meditazione sul tema: “L’accompagnamento spirituale” (Lettura: Sal 119,105.129-130.165).

Dopo aver riassunto la Sua catechesi nelle diverse lingue, il Santo Padre ha indirizzato particolari espressioni di saluto ai fedeli presenti.

L’Udienza Generale si è conclusa con la recita del Pater Noster e la Benedizione Apostolica.

Catechesi del Santo Padre in lingua italiana

Cari fratelli e sorelle, buongiorno!

Prima di iniziare questa catechesi vorrei che ci unissimo a quanti, qui accanto, stanno rendendo omaggio a Benedetto XVI e rivolgere il mio pensiero a lui, che è stato un grande maestro di catechesi. Il suo pensiero acuto e garbato non è stato autoreferenziale, ma ecclesiale, perché sempre ha voluto accompagnarci all’incontro con Gesù. Gesù, il Crocifisso risorto, il Vivente e il Signore, è stata la meta a cui Papa Benedetto ci ha condotto, prendendoci per mano. Ci aiuti a riscoprire in Cristo la gioia di credere e la speranza di vivere.

Con questa catechesi di oggi concludiamo il ciclo dedicato al tema del discernimento, e lo facciamo completando il discorso sugli aiuti che possono e devono sostenerlo: sostenere il processo di discernimento. Uno di questi è l’accompagnamento spirituale, importante anzitutto per la conoscenza di sé, che abbiamo visto essere una condizione indispensabile per il discernimento. Guardarsi allo specchio, da soli, non sempre aiuta, perché uno può alterare l’immagine. Invece, guardarsi allo specchio con l’aiuto di un altro, questo aiuta tanto perché l’altro ti dice la verità – quando è veritiero – e così ti aiuta.

La grazia di Dio in noi lavora sempre sulla nostra natura. Pensando a una parabola evangelica, la grazia possiamo paragonarla al buon seme e la natura al terreno (cfr Mc 4,3-9). È importante anzitutto farsi conoscere, senza timore di condividere gli aspetti più fragili, dove ci scopriamo più sensibili, deboli o timorosi di essere giudicati. Farsi conoscere, manifestare se stesso a una persona che ci accompagni nel cammino della vita. Non che decida per noi, no: ma che ci accompagni. Perché la fragilità è, in realtà, la nostra vera ricchezza: noi siamo ricchi in fragilità, tutti; la vera ricchezza, che dobbiamo imparare a rispettare e ad accogliere, perché, quando viene offerta a Dio, ci rende capaci di tenerezza, di misericordia e di amore. Guai a quelle persone che non si sentono fragili: sono dure, dittatoriali. Invece, le persone che con umiltà riconoscono le proprie fragilità sono più comprensive con gli altri. La fragilità – io posso dire – ci rende umani. Non a caso, la prima delle tre tentazioni di Gesù nel deserto – quella legata alla fame – cerca di rubarci la fragilità, presentandocela come un male di cui sbarazzarsi, un impedimento a essere come Dio. E invece è il nostro tesoro più prezioso: infatti Dio, per renderci simili a Lui, ha voluto condividere fino in fondo la nostra propria fragilità. Guardiamo il crocifisso: Dio che è sceso proprio alla fragilità. Guardiamo il presepio che arriva in una fragilità umana grande. Lui ha condiviso la nostra fragilità.

E l’accompagnamento spirituale, se è docile allo Spirito Santo, aiuta a smascherare equivoci anche gravi nella considerazione di noi stessi e nella relazione con il Signore. Il Vangelo presenta diversi esempi di colloqui chiarificatori e liberanti fatti da Gesù. Pensiamo, ad esempio, a quelli con la Samaritana, che noi lo leggiamo, lo leggiamo, e sempre c’è questa saggezza e tenerezza di Gesù; pensiamo a quello con Zaccheo, pensiamo con la donna peccatrice, pensiamo con Nicodemo e con i discepoli di Emmaus: il modo di avvicinarsi del Signore. Le persone che hanno un incontro vero con Gesù non hanno timore di aprirgli il cuore, di presentare la propria vulnerabilità, la propria inadeguatezza, la propria fragilità. In questo modo, la loro condivisione di sé diventa esperienza di salvezza, di perdono gratuitamente accolto.

Raccontare di fronte a un altro ciò che abbiamo vissuto o che stiamo cercando aiuta a fare chiarezza in noi stessi, portando alla luce i tanti pensieri che ci abitano, e che spesso ci inquietano con i loro ritornelli insistenti. Quante volte, in momenti bui, ci vengono i pensieri così: “Ho sbagliato tutto, non valgo niente, nessuno mi capisce, non ce la farò mai, sono destinato al fallimento”, quante volte è venuto a noi pensare queste cose. Pensieri falsi e velenosi, che il confronto con l’altro aiuta a smascherare, così che possiamo sentirci amati e stimati dal Signore per come siamo, capaci di fare cose buone per Lui. Scopriamo con sorpresa modi differenti di vedere le cose, segnali di bene da sempre presenti in noi. È vero, noi possiamo condividere le nostre fragilità con l’altro, con quello che ci accompagna nella vita, nella vita spirituale, il maestro di vita spirituale, sia un laico, un sacerdote e dire: “Guarda cosa succede a me: sono un disgraziato, mi stanno succedendo queste cose”. E colui che accompagna risponde: “Sì, tutti ne abbiamo di queste cose”. Questo ci aiuta a chiarirle bene e vedere da dove vengono le radici e così superarle.

Colui o colei che accompagna – l’accompagnatore o l’accompagnatrice – non si sostituisce al Signore, non fa il lavoro al posto della persona accompagnata, ma cammina al suo fianco, la incoraggia a leggere ciò che si muove nel suo cuore, il luogo per eccellenza dove il Signore parla. L’accompagnatore spirituale, che noi chiamiamo direttore spirituale – non mi piace questo temine, preferisco accompagnatore spirituale, è meglio – è quello che ti dice: “Va bene, ma guarda qui, guarda qui”, ti attira l’attenzione su cose che forse passano; ti aiuta a capire meglio i segni dei tempi, la voce del Signore, la voce del tentatore, la voce delle difficoltà che non riesci a superare. Per questo è molto importante non camminare da soli. C’è un detto della saggezza africana – perché loro hanno quella mistica della tribù –che dice: “Se tu vuoi arrivare in fretta, vai da solo; se tu vuoi arrivare sicuro, vai con gli altri”, vai accompagnato, vai con il tuo popolo. È importante. Nella vita spirituale è meglio farsi accompagnare da qualcuno che conosca le cose nostre e ci aiuti. E questo è l’accompagnamento spirituale.

Questo accompagnamento può essere fruttuoso se, da una parte e dall’altra, si è fatta esperienza della figliolanza e della fratellanza spirituale. Scopriamo di essere figli di Dio nel momento in cui ci scopriamo fratelli, figli dello stesso Padre. Per questo è indispensabile essere inseriti in una comunità in cammino. Non siamo soli, siamo gente di un popolo, di una nazione, di una città che cammina, di una Chiesa, di una parrocchia, di questo gruppo … una comunità in cammino. Non si va al Signore da soli: questo non va. Dobbiamo capirlo bene. Come nel racconto evangelico del paralitico, spesso siamo sostenuti e guariti grazie alla fede di qualcun altro (cfr Mc 2,1-5) che ci aiuta ad andare avanti, perché tutti noi alle volte abbiamo delle paralisi interiori e ci vuole qualcuno che ci aiuti a superare quel conflitto con l’aiuto. Non si va al Signore da soli, ricordiamolo bene; altre volte siamo noi ad assumerci tale impegno a favore di un altro fratello o di una sorella, e siamo accompagnatori per aiutare quell’altro. Senza esperienza di figliolanza e di fratellanza l’accompagnamento può dare adito ad attese irreali, a equivoci, a forme di dipendenza che lasciano la persona allo stato infantile. Accompagnamento, ma come figli di Dio e fratelli con noi.

La Vergine Maria è maestra di discernimento: parla poco, ascolta molto e custodisce nel cuore (cfr Lc 2,19). I tre atteggiamenti della Madonna: parlare poco, ascoltare tanto e custodire nel cuore. E le poche volte in cui parla lascia il segno. Per esempio, nel Vangelo di Giovanni c’è una brevissima frase pronunciata da Maria che è una consegna per i cristiani di tutti i tempi: “Fate quello che vi dirà” (cfr 2,5). È curioso: una volta ho sentito una vecchietta molto buona, molto pia, non aveva studiato teologia, era molto semplice. E m’ha detto: “Lei sa qual è il gesto che sempre fa la Madonna?”. Non so: ti coccola, ti chiama … “No: il gesto che fa la Madonna è questo” [indica con l’indice]. Io non capivo, e chiedo: “Cosa vuol dire?”. E la vecchietta mi ha risposto: “Sempre segnala Gesù”. È bello, quello: la Madonna non prende niente per sé, segnala Gesù. Fate quello che Gesù vi dice: così è la Madonna. Maria sa che il Signore parla al cuore di ciascuno, e chiede di tradurre questa parola in azioni e scelte. Lei ha saputo farlo più di ogni altro, e infatti è presente nei momenti fondamentali della vita di Gesù, specialmente nell’ora suprema della morte di croce.

Cari fratelli e sorelle, finiamo questa serie di catechesi sul discernimento: il discernimento è un’arte, un’arte che si può apprendere e che ha le sue regole proprie. Se bene appreso, esso consente di vivere l’esperienza spirituale in maniera sempre più bella e ordinata. Soprattutto il discernimento è un dono di Dio, che va sempre chiesto, senza mai presumere di essere esperti e autosufficienti. Signore, dammi la grazia di discernere nei momenti della vita, cosa devo fare, cosa devo capire. Dammi la grazia di discernere, e dammi la persona che mi aiuti a discernere.

La voce del Signore si può sempre riconoscere, ha uno stile unico, è una voce che pacifica, incoraggia e rassicura nelle difficoltà. Il Vangelo ce lo ricorda continuamente: «Non temere» (Lc 1,30), che bella quella parola dell’angelo a Maria dopo la risurrezione di Gesù; «non temere», «non abbiate paura», è proprio lo stile del Signore: «non temere». «Non temere!», ripete anche a noi il Signore oggi; «non temere»: se ci fidiamo della sua parola, giocheremo bene la partita della vita, e potremo aiutare altri. Come dice il Salmo, la sua Parola è lampada ai nostri passi e luce sul nostro cammino (cfr 119,105).

[00008-IT.02] [Testo originale: Italiano]

Sintesi della catechesi e saluti nelle diverse lingue

In lingua francese

Speaker:

Frères et sœurs, je voudrais rendre hommage au Pape Benoît XVI qui a été un grand maître de catéchèse. Que son enseignement nous aide à redécouvrir dans le Christ la joie de croire et l'espérance de vivre.

Nous achevons aujourd’hui notre parcours de catéchèse sur le discernement par la question de l’accompagnement spirituel. Celui-ci est important pour acquérir la connaissance de soi qui est indispensable à ce discernement. Il convient avant tout de se faire connaître de l’accompagnateur, de ne pas craindre de lui révéler ses faiblesses et ses fragilités. Lorsque l’accompagnement est docile à l’Esprit Saint, il aide à démasquer les équivoques, même graves, dans la considération que nous avons de nous-mêmes et dans la relation avec le Seigneur. Les personnes qui ont une véritable relation avec Dieu ne craignent pas de lui ouvrir leur cœur. Raconter à un tiers ce que nous vivons, ou ce que nous désirons, aide à faire la clarté en soi-même. Cela met en lumière les pensées négatives qui nous habitent, de sorte que nous pouvons nous sentir aimés par le Seigneur, capables de faire de bonnes choses pour Lui. L’accompagnement est fructueux s’il est vécu dans la filiation et dans la fraternité. Nous découvrons que nous sommes enfants de Dieu lorsque nous nous découvrons frères, enfants du même Père. On ne va pas au Seigneur tout seul. La Vierge Marie, qui parle peu, écoute beaucoup et garde dans son cœur, est maîtresse de discernement. Plus que tout autre, elle a su accomplir par des actes et par des choix, la volonté que Dieu exprimait dans son cœur, et elle nous invite à faire de même.

Santo Padre:

Saluto cordialmente i pellegrini di lingua francese.

Il discernimento è un’arte che si può imparare e che ha le sue regole. Chiediamo alla Vergine Maria di iniziarci ad essa e che lo Spirito Santo metta sul nostro cammino persone che possano accompagnarci nel nostro itinerario verso Dio. Dio vi benedica !

Speaker:

Je salue cordialement les pèlerins de langue française.

Le discernement est un art qu’il est possible d’apprendre et qui a ses règles. Demandons à la Vierge Marie de nous y initier et que l’Esprit Saint mette sur notre route des personnes qui pourront nous accompagner dans notre marche vers Dieu. Que Dieu vous bénisse.

[00009-FR.01] [Texte original: Français]

In lingua inglese

Speaker:

Dear brothers and sisters: Today we conclude our catecheses on discernment as the process of coming to a sound understanding of the Lord’s will for our lives. An important aid to discernment is the practice of spiritual direction, in which we share with another person the movements of the Spirit in our heart and, in confronting our own frailty, draw closer to the Lord, who took upon himself and redeemed the weakness of our humanity. The Gospels speak of Jesus’ many encounters with persons who opened their hearts to him and experienced his mercy and forgiveness. In conversation with a spiritual guide, we often discern more clearly the true direction of our lives and the quiet working of God’s grace in our hearts. Spiritual accompaniment also expresses the communitarian nature of our journey to perfection, since together we are members of Christ’s body, sons and daughters of the Father and sharers in the life of the Spirit. As our teacher in the art of discernment we can look to the Blessed Virgin Mary, who leads us to Jesus, who urges us not to fear, but to trust in him and in his words of eternal life.

Santo Padre:

Do il benvenuto a tutti i pellegrini di lingua inglese presenti all’odierna Udienza, specialmente i gruppi provenienti da Israele e Stati Uniti d’America. A tutti voi e alle vostre famiglie, auguro un nuovo anno colmo di gioia e di pace. Dio vi benedica!

Speaker:

I offer a warm welcome to the English-speaking pilgrims taking part in today’s Audience, especially the groups from Israel and the United States of America. To all of you and your families, I offer my prayerful good wishes for a new year filled with joy and peace. God bless you!

[00010-EN.01] [Original text: English]

In lingua tedesca

Speaker:

Liebe Brüder und Schwestern, eine Voraussetzung geistlicher Unterscheidung ist eine gute Selbsterkenntnis und zu dieser gelangt man leichter und sicherer mithilfe eines erfahrenen geistlichen Begleiters, mit dem man vertrauensvoll über das eigene Leben sprechen kann – auch über die eigenen Unzulänglichkeiten und Schwächen. Diese erweisen sich mitunter als sehr wertvoll, denn ehrlich vor Gott gebracht, können sie zum Anlass werden, den göttlichen Weg der Barmherzigkeit und Liebe einzuschlagen. Denken wir an die Samariterin am Jakobsbrunnen, an Zachäus, an die Sünderin, an Nikodemus und an viele andere Gestalten im Evangelium: Da wo Menschen Jesus wirklich begegnen und keine Angst haben, ihm ihr Herz zu öffnen und ihre Schwäche zu zeigen, machen sie die Erfahrung der Vergebung und des Heils. Ein guter geistlicher Begleiter führt den Menschen zu einer solchen Begegnung mit Jesus, indem er dazu ermutigt, im eigenen Herzen zu lesen, falsche Gedanken aufzudecken, die Zeichen des Guten zu sehen und sich auf neue Perspektiven und Sichtweisen einzulassen. Niemand kann allein zu Gott gelangen. Glaube ist immer eine Weggemeinschaft von Brüdern und Schwestern, die sich als Kinder des einen Vaters erleben.

Santo Padre:

Cari pellegrini di lingua tedesca, con le parole del nostro caro defunto Benedetto XVI voglio ricordarvi: “Chi crede non è mai solo!” Chi ha Dio come Padre ha molti fratelli e sorelle. In questi giorni sperimentiamo in modo particolare quanto questa comunità di fede sia universale e che non finisce neanche con la morte. Dio vi benedica!

Speaker:

Liebe Pilger deutscher Sprache! Mit den Worten unseres lieben Verstorbenen Benedikt XVI. möchte ich euch zurufen: „Wer glaubt, ist nie allein!“ Wer Gott zum Vater hat, hat viele Brüder und Schwestern. In diesen Tagen erleben wir in besonderer Weise, wie umfassend diese Weggemeinschaft des Glaubens ist und dass sie auch mit dem Tod nicht endet. Gott segne und beschütze euch!

[00011-DE.01] [Originalsprache: Deutsch]

In lingua spagnola

Queridos hermanos y hermanas:

Antes de comenzar, quiero pedirles que nos unamos a cuantos en este momento están rezando por Benedicto XVI en la basílica. Él fue un gran catequista que nos ayudó a descubrir la alegría de creer y la esperanza de vivir en Cristo.

Hoy finalizamos el ciclo dedicado al discernimiento, y lo hacemos hablando del acompañamiento espiritual. Dejarnos acompañar, es decir, confrontar nuestra vida con otra persona que tenga experiencia en este ámbito, estando abiertos —tanto el acompañado como el acompañante— a la acción del Espíritu Santo, es de gran ayuda para conocernos a nosotros mismos y poder así desenmascarar engaños, confusiones o dudas que impidan nuestro seguimiento del Señor.

La persona que acompaña no sustituye a Dios, sino que camina junto a la persona acompañada y la anima a leer lo que se mueve en su corazón, que es el lugar privilegiado donde habla el Señor.

El modelo por excelencia en el arte de discernir y acompañar es la Virgen María. Ella habla poco, escucha mucho y medita en su corazón. Lo hace con humildad, sin considerarse experta o autosuficiente. María, discípula y misionera, nos enseña a no tener miedo, a alabar a Dios en cada circunstancia de nuestra vida y a “hacer todo lo que Él nos diga” (cf. Jn 2,5).

Saludo cordialmente a los peregrinos de lengua española. Pidamos a la Virgen María, maestra de discernimiento, que nos ayude a crecer en la vida interior y a caminar, como los magos de Oriente, confiando en las mediaciones que nos guían hacia su Hijo Jesús. Que Dios los bendiga. Muchas gracias.

[00012-ES.02] [Texto original: Español]

In lingua portoghese

Speaker:

Caros irmãos e irmãs, unamo-nos aos peregrinos que neste momento prestam homenagem a Bento XVI. Ele, que foi um grande mestre de catequese, nunca se deixou cair no autorreferencialismo. Antes, reportando-se sempre à Igreja, quis com o seu penetrante discernimento acompanhar-nos ao encontro de Jesus. Que o Senhor o recompense na sua alegria eterna! Voltando ao ciclo de catequeses dedicadas ao tema do discernimento, queremos hoje refletir sobre o acompanhamento espiritual que é, antes de mais, um importante meio para o conhecimento de nós mesmos: na verdade, para melhor nos conhecermos, é útil contar a outra pessoa a nossa fragilidade, que se revela uma verdadeira riqueza quando a sabemos aceitar e oferecer a Jesus Cristo. Se o acompanhamento espiritual for realizado na abertura do coração a Cristo e na docilidade ao Espírito Santo, ajuda a desmascarar a falsidade de alguns pensamentos negativos que voltam insistentes e nos angustiam. Aquele ou aquela a quem cabe acompanhar não substitui Cristo, antes conduz até Ele, como na passagem evangélica do paralítico, e encoraja a ver a realidade com os olhos de Deus. O acompanhamento é, assim, uma frutuosa experiência de fraternidade espiritual, porque como filhos do mesmo Pai somos uma família em caminho. Sobre nós, brilha a Virgem Mãe como mestra do discernimento: fala pouco, escuta muito, medita tudo no seu coração e deixa-nos como recomendação fazer tudo o que Jesus diz. Amados irmãos e irmãs, não tenhais medo de confiar na Palavra de Cristo! Ela é luz para o nosso caminho.

Santo Padre:

Saluto cordialmente i pellegrini di lingua portoghese. Cari fratelli e sorelle, all’inizio di questo nuovo anno affidiamoci alla Madre di Dio affinché, come Lei, ci affrettiamo ad andare incontro agli altri, condividendo la gioia e la pace che Gesù Bambino ci dona. Egli vi benedica per un felice Anno Nuovo!

Speaker:

Saúdo cordialmente os peregrinos de língua portuguesa. Queridos irmãos e irmãs, no início deste novo ano, confiemo-nos à Mãe de Deus para que, como Ela, nos apressemos a ir ao encontro dos outros, partilhando a alegria e a paz que o Menino Jesus nos dá. Ele vos abençoe com um feliz Ano Novo!

[00013-PO.01] [Texto original: Português]

In lingua araba

Speaker:

اختَتَمَ قَداسَةُ البابا اليَومَ سِلسِلَةَ التّعليمِ في موضوعِ التَّمييز، وتَكَلَّمَ علَى المُرافَقَةِ الرُّوحيّة، إحدَى الوسائلِ المساعِدَةِ للتَّمييز، وقال: المُرافَقَةُ الرُّوحيَّةُ مهمَّةٌ حتَّى يَعرِفَ الإنسانُ ذاتَهُ. فإنْ سارَت وِفقَ الرُّوحِ القدس، فإنَّها تُساعِدُنا على أنْ نكتَشِفَ المواقِفَ المُلتَبِسَةَ في نظْرتِنا إلى أنفسِنا وفي علاقتِنا مع الرَّبِّ يسوع. في المُرافَقَةِ الرُّوحيَّةِ الكلامُ أمامَ شخصٍ آخرَ عَمّا عِشناهُ أو ما نبحثُ عنهُ، يساعِدُنا أوّلًا على أنْ نكونَ واضِحينَ معَ أنفسِنا، وأنْ نُسَلِّطَ الضَّوءَ على الأفكارِ الكثيرةِ الَّتي تَسكُنُنا، والَّتي تُقلِقُنا غالبًا ببعضِ الأفكارِ المُلِحَّة. مِثلُ: أخطأتُ في كلِّ شيء، أنا فاشل، وما إلى ذلك. معَ أنَّ ضعفَنا هو كنزُنا. هو الَّذي يَجلِبُ رحمةَ اللهِ علينا. المُرافِقُ يسيرُ بجانِبِنا، ويُشَجِّعُنا على قراءَةِ ما يتحرَّكُ في قلبِنا، وهو المكانُ الَّذي فيه يتكلَّمُ الرَّبُّ يسوعُ معنا. وتكونُ المُرافَقَةُ مُثمِرَةً، إنْ كان لدَى الجانِبَين، خبرةٌ روحيِّةٌ بأنَّنا أبناءُ اللهِ ولهذا كلُّنا إخوة. ومِن دونِ هذهِ الخِبرَة، يمكنُ أنْ تؤدِّيَ المُرافَقَةُ إلى تَوَقُعاتٍ غيرِ واقعيَّة، وسوءِ تفاهُم، وأشكالٍ مِن التَبَعِيَّةِ تَترُكُ الشَّخصَ في حالةٍ طفوليَّة. واختَتَمَ قداسَتُهُ تَعلِيمَهُ وقال: التَّمييزُ فنّ، وهو فنٌّ يمكنُ أنْ نَتَعَلَّمَهُ. إنْ تَعَلَّمناهُ جيِّدًا، فإنَّهُ يَسمَحُ لنا بأنْ نعيشَ الخِبرةَ الرُّوحيَّةَ بطريقةٍ جميلةٍ ومُنَظَّمَةٍ أكثر. والتَّمييزُ هو قبلُ كلِّ شيءٍ عطيَّةٌ مِن الله، يجبُ أنْ نَطلُبَها دائمًا، دونَ أنْ نَفتَرِضَ أبدًا أنَّنا خُبراءٌ ومُكتَفُونَ بذاتِنا.

Santo Padre:

Saluto i fedeli di lingua araba, in particolare il coro della Basilica dell’Annunciazione a Nazaret. Il discernimento è un’arte, un’arte che si può apprendere e che ha le sue regole. Se bene appreso, esso consente di vivere l’esperienza spirituale in maniera sempre più bella e ordinata. Il Signore vi benedica tutti e vi protegga ‎sempre da ogni male‎‎‎‏!

Speaker:

أُحَيِّي المؤمِنينَ الناطِقينَ باللغَةِ العربِيَّة، وخاصَّةً جوقةَ بازيليكا البِشارةِ في النَّاصِرة. التَّمييزُ فَنّ، وهوُ فَنٌّ يمكنُ أنْ نَتَعَلَّمَهُ ولهُ قواعِدُهُ الخاصَّة. إنْ تَعَلَّمناهُ جيِّدًا، فإنَّهُ يسمحُ لنا بأنْ نعيشَ الخِبرةَ الرُّوحيَّةَ بطريقَةٍ جميلةٍ ومُنَظَّمَةٍ أكثر. باركَكُم الرّبُّ جَميعًا وحَماكُم دائِمًا مِن كُلِّ شَرّ!

[00014-AR.01] [Testo originale: Arabo]

In lingua polacca

Speaker:

Rozpoczynając to spotkanie, łączymy się z tymi, którzy tuż obok oddają hołd Papieżowi Benedyktowi XVI. Kieruję myśli ku niemu, wielkiemu mistrzowi katechezy. Towarzyszył nam w spotkaniu z Jezusem. Prowadził nas do ukrzyżowanego i zmartwychwstałego Pana. W naszych medytacjach kończymy dzisiaj cykl katechez o rozeznaniu. Rozważymy pomocne w nim towarzyszenie duchowe. Ważne jest, aby dać się poznać, zwłaszcza w tych aspektach, gdzie jesteśmy najsłabsi, najbardziej wrażliwi, boimy się osądu. Towarzyszenie duchowe pomaga zdemaskować błędy w postrzeganiu siebie i w relacji z Panem. W Ewangelii mamy przykłady rozmów Jezusa, dających wyjaśnienie i wyzwolenie, jak rozmowa z Samarytanką, Zacheuszem, jawnogrzesznicą, Nikodemem, uczniami z Emaus. Kto naprawdę spotkał Jezusa, nie boi się otworzyć przed Nim serca. I to staje się doświadczeniem zbawienia. Konfrontacja z drugą osobą pomaga uzyskać jasność co do nas samych, wydobywając na jaw myśli, które nas niepokoją, myśli błędne, zatruwające. Osoba, która towarzyszy, zachęca do odczytywania, co dzieje się w sercu, gdzie przemawia Pan. Maryja Dziewica, nauczycielka rozeznania, wypowiada w Ewangelii Jana krótkie zdanie, będące przekazem dla chrześcijan wszystkich czasów: „Zróbcie wszystko, cokolwiek wam powie”. Trzeba robić to, co mówi Jezus. Głos Pana można rozpoznać po jego niepowtarzalnym stylu – jest uspokajający, dodaje otuchy. „Nie bój się”, mówi anioł do Maryi; „nie bój się” - mówi Jezus do Piotra; „wy się nie bójcie”, mówi anioł do kobiet w poranek wielkanocny. Zaufajmy Jego słowom.

Santo Padre:

Saluto cordialmente i pellegrini polacchi. Cari fratelli e sorelle, all’inizio di questo nuovo anno affidiamoci al Signore. La sua Parola è lampada ai nostri passi e luce sul nostro cammino. Per l’intercessione di Maria, Madre di Dio, chiedo al Signore la grazia per una vita serena e santa, colma di pace per voi e per i vostri cari. Vi benedico di cuore!

Speaker:

Serdecznie pozdrawiam pielgrzymów polskich. Bracia i siostry, na progu nowego roku zawierzmy siebie Panu. Jego Słowo jest lampą dla naszych kroków i światłem na naszej drodze. Przez wstawiennictwo Maryi, Bożej Rodzicielki, proszę Pana o łaskę spokojnego i świętego życia, pełnego pokoju dla was i dla waszych bliskich. Z serca wam błogosławię!

[00015-PL.01] [Testo originale: Polacco]

In lingua italiana

Rivolgo un cordiale benvenuto ai pellegrini di lingua italiana. In particolare, saluto i partecipanti al Congresso dell’Associazione Maestri Cattolici. Cari fratelli e sorelle, vi incoraggio a dedicarvi con mitezza alla formazione degli alunni, che hanno bisogno di vedere in voi dei testimoni di verità, di speranza, di tenerezza.

Il mio pensiero va infine ai giovani, ai malati, agli anziani e agli sposi novelli, che sono tanti. Dopo domani celebreremo la solennità dell’Epifania; come i Magi, sappiate cercare con animo aperto Cristo luce del mondo e Salvatore dell’umanità.

Esorto tutti a perseverare nella vicinanza affettuosa e solidale con il martoriato popolo ucraino che tanto soffre e continua a soffrire, invocando per esso il dono della pace. Non stanchiamoci di pregare. Il popolo ucraino soffre, i bambini ucraini soffrono: preghiamo per loro.

E a tutti la mia benedizione.

[00016-IT.02] [Testo originale: Italiano]

[B0005-XX.02]