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L’Udienza Generale, 01.12.2021


Catechesi del Santo Padre in lingua italiana

Sintesi della catechesi e saluti nelle diverse lingue

L’Udienza Generale di questa mattina si è svolta ore 9.00 nell’Aula Paolo VI dove il Santo Padre Francesco ha incontrato gruppi di pellegrini e fedeli provenienti dall’Italia e da ogni parte del mondo

Nel discorso in lingua italiana il Papa, continuando il nuovo ciclo di catechesi su San Giuseppe, ha incentrato la sua riflessione sul tema: Giuseppe, uomo giusto e sposo di Maria (cfr Lettura: Mt 1,18-19).

Dopo aver riassunto la Sua catechesi in diverse lingue, il Santo Padre ha indirizzato particolari espressioni di saluto ai gruppi di fedeli presenti. Quindi ha rivolto un appello in occasione della Giornata Mondiale contro l’AIDS che ricorre oggi e un invito alla preghiera per il Suo viaggio a Cipro e in Grecia che ha inizio domani.

L’Udienza Generale si è conclusa con il canto del Pater Noster e la Benedizione Apostolica.

Catechesi del Santo Padre in lingua italiana

Cari fratelli e sorelle, buongiorno!

Continuiamo il nostro cammino di riflessione sulla figura di San Giuseppe. Oggi vorrei approfondire il suo essere “giusto” e “promesso sposo di Maria”, e dare così un messaggio a tutti i fidanzati, anche ai novelli sposi. Molte vicende legate a Giuseppe popolano i racconti dei vangeli apocrifi, cioè non canonici, che hanno influenzato anche l’arte e diversi luoghi di culto. Questi scritti che non sono nella Bibbia – sono racconti che la pietà cristiana faceva in quel tempo - rispondono al desiderio di colmare i vuoti narrativi dei Vangeli canonici, quelli che sono nella Bibbia, i quali ci danno tutto ciò che è essenziale per la fede e la vita cristiana.

L’evangelista Matteo. Questo è importante: cosa dice il Vangelo su Giuseppe? Non cosa dicono questi vangeli apocrifi, che non sono una cosa brutta o cattiva; sono belli, ma non sono la Parola di Dio. Invece i Vangeli, che sono nella Bibbia, sono la Parola di Dio. Fra questi l’evangelista Matteo che definisce Giuseppe uomo “giusto”. Ascoltiamo il suo racconto: «Ecco come avvenne la nascita di Gesù Cristo: sua madre Maria, essendo promessa sposa di Giuseppe, prima che andassero a vivere insieme si trovò incinta per opera dello Spirito Santo.Giuseppe suo sposo, che era giusto e non voleva ripudiarla, decise di licenziarla in segreto» (1,18-19). Perché i fidanzati, quando la fidanzata non era fedele o rimaneva incinta, dovevano denunciarla! E le donne in quel tempo erano lapidate. Ma Giuseppe era giusto. Dice: “No, questo non lo farò. Me ne sto zitto”.

Per comprendere il comportamento di Giuseppe nei confronti di Maria, è utile ricordare le usanze matrimoniali dell’antico Israele. Il matrimonio comprendeva due fasi ben definite. La prima era come un fidanzamento ufficiale, che comportava già una situazione nuova: in particolare la donna, pur continuando a vivere nella casa paterna ancora per un anno, era considerata di fatto “moglie” del promesso sposo. Ancora non vivevano insieme, ma era come se fosse la moglie. Il secondo atto era il trasferimento della sposa dalla casa paterna alla casa dello sposo. Ciò avveniva con una festosa processione, che completava il matrimonio. E le amiche della sposa la accompagnavano lì. In base a queste usanze, il fatto che «prima che andassero a vivere insieme, Maria si trovò incinta», esponeva la Vergine all’accusa di adulterio. E questa colpa, secondo la Legge antica, doveva essere punita con la lapidazione (cfr Dt 22,20-21). Tuttavia, nella prassi giudaica successiva aveva preso piede un’interpretazione più moderata che imponeva solo l’atto del ripudio ma con conseguenze civili e penali per la donna, ma non la lapidazione.

Il Vangelo dice che Giuseppe era “giusto” proprio perché sottomesso alla legge come ogni uomo pio israelita. Ma dentro di lui l’amore per Maria e la fiducia che ha in lei gli suggeriscono un modo che salvi l’osservanza della legge e l’onore della sposa: decide di darle l’atto di ripudio in segreto, senza clamore, senza sottoporla all’umiliazione pubblica. Sceglie la via della riservatezza, senza processo e rivalsa. Ma quanta santità in Giuseppe! Noi, che appena abbiamo una notizia un po' folcloristica o un po' brutta su qualcuno, andiamo al chiacchiericcio subito! Giuseppe invece sta zitto.

Ma aggiunge subito l’evangelista Matteo: «Mentre però stava pensando a queste cose, ecco che gli apparve in sogno un angelo del Signore e gli disse: “Giuseppe, figlio di Davide, non temere di prendere con te Maria, tua sposa, perché quel che è generato in lei viene dallo Spirito Santo.Ella partorirà un figlio e tu lo chiamerai Gesù: egli infatti salverà il suo popolo dai suoi peccati”» (1,20-21). Interviene nel discernimento di Giuseppe la voce di Dio che, attraverso un sogno, gli svela un significato più grande della sua stessa giustizia. E quanto è importante per ciascuno di noi coltivare una vita giusta e allo stesso tempo sentirci sempre bisognosi dell’aiuto di Dio! Per poter allargare i nostri orizzonti e considerare le circostanze della vita da un punto di vista diverso, più ampio. Tante volte ci sentiamo prigionieri di quello che ci è accaduto: “Ma guarda cosa mi è successo!” e noi rimaniamo prigionieri di quella cosa brutta che ci è accaduta; ma proprio davanti ad alcune circostanze della vita, che ci appaiono inizialmente drammatiche, si nasconde una Provvidenza che con il tempo prende forma e illumina di significato anche il dolore che ci ha colpiti. La tentazione è chiuderci in quel dolore, in quel pensiero delle cose non belle che sono successe a noi. E questo non fa bene. Questo porta alla tristezza e all’amarezza. Il cuore amaro è così brutto.

Vorrei però che ci fermassimo a riflettere su un dettaglio di questa storia narrata dal Vangelo e che molto spesso trascuriamo. Maria e Giuseppe sono due fidanzati che probabilmente hanno coltivato dei sogni e delle aspettative rispetto alla loro vita e al loro futuro. Dio sembra inserirsi come un imprevisto nella loro vicenda e, seppure con una iniziale fatica, entrambi spalancano il cuore alla realtà che si pone loro innanzi.

Cari fratelli e care sorelle, molto spesso la nostra vita non è come ce la immaginiamo. Soprattutto nei rapporti di amore, di affetto, facciamo fatica a passare dalla logica dell’innamoramento a quella dell’amore maturo. E si deve passare dall’innamoramento all’amore maturo. Voi novelli sposi, pensate bene a questo. La prima fase è sempre segnata da un certo incanto, che ci fa vivere immersi in un immaginario che spesso non corrisponde alla realtà dei fatti. Ma proprio quando l’innamoramento con le sue aspettative sembra finire, lì può cominciare l’amore vero. Amare infatti non è pretendere che l’altro o la vita corrisponda alla nostra immaginazione; significa piuttosto scegliere in piena libertà di prendersi la responsabilità della vita così come ci si offre. Ecco perché Giuseppe ci dà una lezione importante, sceglie Maria “a occhi aperti”. E possiamo dire con tutti i rischi. Pensate, nel Vangelo di Giovanni, un rimprovero che fanno i dottori della legge a Gesù è questo: “Noi non siamo figli che provengono di là”, in riferimento alla prostituzione. Ma perché questi sapevano come Maria è rimasta incinta e volevano sporcare la mamma di Gesù. Per me è il passaggio più sporco, più demoniaco del Vangelo. E il rischio di Giuseppe ci dà questa lezione: prende la vita come viene. Dio è intervenuto lì? La prendo. E Giuseppe fa come gli aveva ordinato l’angelo del Signore: Dice infatti il Vangelo: «Destatosi dal sonno, Giuseppe fece come gli aveva ordinato l’angelo del Signore prese con sé la sua sposa,la quale, senza che egli la conoscesse, partorì un figlio, che egli chiamò Gesù» (Mt 1,24-25). I fidanzati cristiani sono chiamati a testimoniare un amore così, che abbia il coraggio di passare dalle logiche dell’innamoramento a quelle dell’amore maturo. E questa è una scelta esigente, che invece di imprigionare la vita, può fortificare l’amore perché sia durevole di fronte alle prove del tempo. L’amore di una coppia va avanti nella vita e matura ogni giorno. L’amore del fidanzamento è un po' – permettetemi la parola –, un po' romantico. Voi lo avete vissuto tutto, ma poi comincia l’amore maturo, di tutti i giorni, il lavoro, i bambini che arrivano. E alle volte quel romanticismo sparisce un po’. Ma non c’è amore? Sì, ma amore maturo. “Ma sa, padre, noi delle volte litighiamo ...” Questo succede dal tempo di Adamo ed Eva ad oggi: che gli sposi litigano è il pane nostro di ogni giorno. “Ma non si deve litigare?” Sì, si può. “E padre, ma alle volte alziamo la voce” – “Succede”. “E anche alle volte volano i piatti” - “Succede”. Ma come fare perché questo non danneggi la vita del matrimonio? Ascoltate bene: non finire mai la giornata senza fare la pace. Abbiamo litigato, io ti ho detto delle parolacce Dio mio, ti ho detto cose brutte. Ma adesso finisce la giornata: devo fare la pace. Sapete perché? Perché la guerra fredda del giorno dopo è pericolosissima. Non permettere che il giorno dopo incominci in guerra. Per questo fare la pace prima di andare a letto. Ricordatevi sempre: mai finire la giornata senza fare la pace. E questo vi aiuterà nella vita matrimoniale. Questo percorso dall’innamoramento all’amore maturo è una scelta esigente, ma dobbiamo andare su quella strada.

E anche questa volta concludiamo con una preghiera a San Giuseppe.

San Giuseppe,

tu che hai amato Maria con libertà,

e hai scelto di rinunciare al tuo immaginario per fare spazio alla realtà,

aiuta ognuno di noi a lasciarci sorprendere da Dio

e ad accogliere la vita non come un imprevisto da cui difendersi,

ma come un mistero che nasconde il segreto della vera gioia.

Ottieni a tutti i fidanzati cristiani la gioia e la radicalità,

conservando però sempre la consapevolezza

che solo la misericordia e il perdono rendono possibile l’amore. Amen.

[01714-IT.02] [Testo originale: Italiano]

Sintesi della catechesi e saluti nelle diverse lingue

In lingua francese

Speaker:

Frères et sœurs, nous continuons aujourd’hui notre réflexion sur la figure de saint Joseph. L’évangile le qualifie de « juste », d’abord parce qu’il cherche à observer fidèlement la loi, tout en respectant l’honneur de Marie. Mais s’il est juste, c’est surtout parce qu’il laisse le Seigneur intervenir dans sa vie, et qu’il accepte de s’ouvrir à un projet qui, pourtant, le dépasse. Comme tous les fiancés, Joseph et Marie ont nourri des rêves et des projets pour leur vie future. Le Seigneur, cependant, intervient dans ces projets, et même si cela leur demande un effort, les deux ouvrent leur cœur à cette nouvelle réalité qui leur est offerte. Nous aussi, laissons nos propres existences ouvertes à l’imprévu de Dieu. Il ne s’agit pas de chercher à ce que la vie, ou la personne aimée, correspondent à notre imagination, comme aux premiers temps de la rencontre amoureuse. Choisissons plutôt en pleine liberté et responsabilité ce que la vie nous offre, comme le fait saint Joseph. Les fiancés chrétiens sont appelés à témoigner de cet amour, qui a le courage d’évoluer d’une logique amoureuse à la logique de l’amour mûr, choisi, et qui ainsi dure et se réalise dans le temps.

Santo Padre:

Saluto cordialmente le persone di lingua francese, in particolare il gruppo di amicizia Francia-Italia.

All’inizio del tempo di Avvento, chiediamo al Signore, per l’intercessione paterna di San Giuseppe, di rimanere sempre come sentinelle nella notte, attenti a vedere la luce di Cristo nei nostri fratelli più poveri.

Dio vi benedica !

Speaker:

Je salue cordialement les pèlerins de langue française, en particulier le groupe d’amitié France-Italie. Alors que nous venons d’entrer dans le temps de l’Avent, demandons au Seigneur que, par l’intercession paternelle de saint Joseph, nous demeurions toujours comme des veilleurs dans la nuit, attentifs à voir la lumière du Christ dans nos frères les plus pauvres !

[01715-FR.01] [Texte original: Français]

In lingua inglese

Speaker:

Dear Brothers and Sisters: In our continuing catechesis on Saint Joseph, we now reflect on Saint Matthew’s description of Joseph as both “a just man” and as “the husband of Mary”. As a devout son of Israel, Joseph willingly submitted to the requirements of the Law and its precepts concerning marriage. Having learned that Mary was already with child, out of love and regard for her Joseph sought to spare her the humiliation of a public separation. Then, in a dream, Joseph learned from an angel that it was right that he should marry Mary, since she had conceived her son by the power of the Holy Spirit. By God’s providence, Joseph came to a deeper understanding of divine justice and its authentic demands. Joseph and Mary’s openness to God’s saving plan brings their love to a maturity expressed in the virtues of chastity, fidelity, respect and humility. Far from restricting our freedom, these virtues in fact give our love direction and endurance. In this sense, Joseph and Mary can serve as an example not only to young people engaged to be married, but to all of us, who also in the midst of life’s inevitable challenges, are called to discover the true joy and freedom that come from trusting in God’s just and providential concern for our lives.

Santo Padre:

Saluto i pellegrini di lingua inglese presenti all’odierna Udienza, specialmente i gruppi provenienti dagli Stati Uniti d’America. A ciascuno di voi e alle vostre famiglie giunga l’augurio di un fecondo cammino di Avvento, per prepararci ad accogliere nella nascita del Bambino Gesù il Salvatore del mondo. Dio vi benedica!

Speaker:

I greet the English-speaking pilgrims and visitors taking part in today’s Audience, especially the groups from the United States of America. I pray that each of you, and your families, may experience a blessed Advent, in preparation for the coming of the newborn Saviour of the world. May God bless you!

[01716-EN.01] [Original text: English]

In lingua tedesca

 

Speaker:

Liebe Brüder und Schwestern, in der heutigen Katechese befassen wir uns mit der Gestalt des heiligen Josef. Das Matthäusevangelium bezeichnet Josef als Gerechten und als Verlobten Marias, der Mutter Jesu. Die jüdische Trauung lief im antiken Israel in zwei festgelegten Etappen ab. Nach der Verlobung blieb die Braut noch ein Jahr im Elternhaus, bevor der Bräutigam sie in einer festlichen Prozession in sein Haus führte. Nun zeigte sich, dass Maria ein Kind erwartete, bevor die Brautleute zusammengekommen waren. Das jüdische Gesetz sah den Ehebruch als schweres Vergehen an, das mit dem Tod bestraft wurde. Besonders in der Verlobungszeit war das ein schwerer Vertrauensbruch. Josef, der ein frommer Jude war, wollte seine Verlobte nicht bloßstellen und beschloss, heimlich wegzugehen. Doch Gott zeigte Josef im Traum die noch größere Bedeutung der Gerechtigkeit, die der fromme Israelit bisher ausgeübt hat. Er durfte am Heilswerk Gottes durch seine Treue und seinen Selbstverzicht mitwirken. Auch uns ist der heilige Josef mit diesen Tugenden ein Vorbild, wie wir von Gott geführt zu einer reifen und selbstlosen Liebe gelangen können.

Santo Padre:

Rivolgo un cordiale benvenuto ai pellegrini di lingua tedesca. In queste settimane d’Avvento prepariamoci alla venuta di Gesù, contemplando le figure di Maria e Giuseppe, che hanno speso la loro vita per il bene degli altri. Lo Spirito Santo accompagni voi e le vostre famiglie.

Speaker:

Ein herzliches Willkommen sage ich den Pilgern und Besuchern deutscher Sprache. In diesen Wochen des Advents bereiten wir uns auf die Ankunft Jesu vor, indem wir die Gestalten von Maria und Josef betrachten, die ihr Leben für das Wohl der anderen hingegeben haben. Der Heilige Geist begleite euch und eure Familien.

[01717-DE.01] [Originalsprache: Deutsch]

 

In lingua spagnola

Queridos hermanos y hermanas:

En este camino de reflexión sobre la figura de san José, destacamos hoy que fue un hombre “justo” y el “prometido esposo de María”. Recordemos que, en aquel tiempo, el matrimonio tenía dos fases. La primera era un compromiso, en el que la novia seguía viviendo en la casa paterna, pero ya era considerada “esposa” de su prometido. Fue durante este tiempo que María, aunque no vivían juntos, quedó embarazada, quedando expuesta a la acusación de adulterio.

José, que era un hombre justo —es decir, observante de la ley— y amaba a María, decidió romper su compromiso en secreto, sin exponerla a la humillación pública. Pero en su discernimiento intervino la voz de Dios que, a través de un sueño, le reveló un horizonte más amplio del que él había imaginado. En medio del drama que inicialmente parecía destruir sus planes de matrimonio, María y José supieron abrir sus ojos a la realidad tal como se presentaba, acogiendo el proyecto de Dios con amor maduro y responsabilidad.

Saludo cordialmente a los peregrinos de lengua española. Hoy quiero dirigirme de un modo especial a todos los novios cristianos. Ustedes están llamados a testimoniar un amor como el de María y José, un amor que pase del enamoramiento a la madurez, para que sea pleno y duradero. Pídanle a san José —que fue valiente en este paso— que los ayude a vivir el noviazgo con alegría y con radicalidad. Que Dios los bendiga. Muchas gracias.

[01718-ES.02] [Texto original: Español]

In lingua portoghese

Speaker:

Hoje, na reflexão que vos proponho sobre São José, quero aprofundar duas dimensões da sua figura: ser «justo» e ser «noivo de Maria». O noivado, nos tempos bíblicos, era a primeira fase do casamento, durante a qual a noiva continuava a viver na casa paterna, mas de facto era já considerada «a esposa» do noivo. Um ano depois tinha lugar a segunda fase em que ela deixava a casa paterna e ia coabitar com o marido. Foi durante a primeira fase do casamento de José com Maria que se notou que Ela estava grávida; a Lei do tempo dava ao noivo a possibilidade de A acusar publicamente de adultério. Segundo o Evangelho, José era «justo» precisamente porque se submetia à Lei como todo o piedoso israelita; mas, dentro dele, o amor por Maria e a confiança que tinha n’Ela sugerem-lhe uma forma de salvar as duas coisas: a observância da Lei e a honra da esposa. Ou seja: entregar-Lhe-ia a ata de repúdio em segredo, sem A expor à humilhação pública. Andava José a matutar nesta solução, quando intervém a voz de Deus no seu discernimento, para revelar um significado do caso muito maior do que a própria justiça de José: «não temas receber Maria, pois o que Ela concebeu é obra do Espírito Santo». E ele assim fez: «recebeu a sua esposa». Queridos irmãos e irmãs, como é importante para cada um de nós cultivar uma vida justa e, ao mesmo tempo, sentir-se carecido da ajuda de Deus, para conseguir ler a vida num horizonte mais amplo! Muitas vezes sentimo-nos prisioneiros de algo que nos aconteceu, mas é precisamente por trás dum caso da vida inicialmente visto como dramático que se esconde a mão da Providência divina; com o passar do tempo, tudo se esclarece enchendo-se de sentido a própria tribulação que nos atingira. São José, ajude cada um de nós a deixar-se surpreender por Deus e acolher a vida, não como um temível imprevisto, mas como um mistério que esconde o segredo da verdadeira alegria.

Santo Padre:

Cari fedeli di lingua portoghese, un fraterno saluto a tutti voi, in particolare al gruppo d’infermiere, infermieri e altri operatori sanitari in servizio nel «Centro di Vaccinazione anti-Covid, di Braga». Vi auguro che l’odierna visita alla Tomba di Pietro e quest’incontro con il suo Successore vi infondano un grande coraggio per abbracciare giorno dopo giorno la vostra croce, e un vivo anelito di santità affinché possiate riempire di speranza la croce degli altri. Mi affido alle vostre preghiere. Grazie per la visita!

Speaker:

Queridos fiéis de língua portuguesa, uma saudação fraterna para todos vós, em particular para o grupo de enfermeiras, enfermeiros e outros profissionais de saúde em serviço no «Centro de Vacinação anti-Covid, de Braga». Faço votos de que a visita hodierna ao Túmulo de Pedro e este encontro com o seu Sucessor vos infundam uma grande coragem para abraçardes diariamente a vossa cruz e um vivo anseio de santidade para poderdes encher de esperança a cruz dos outros. Confio nas vossas orações. Obrigado pela visita!

[01719-PO.01] [Texto original: Português]

In lingua araba

Speaker:

تَكَلَّمَ قَداسَةُ البابا اليَوْمَ علَى القِدِّيسِ يُوسُف البارّ وزَوج مَريَم، وَقال: عَرَّفَ مَتّىَ الإِنجِيليّ يُوسُف بِأنّهُ رَجُلٌ ”بَارّ“. وحَتَّى نَفهَمَ سُلُوكَهُ تُجاهَ مَريَم، يَجِبُ أن نَعرِفَ عَاداتِ الزّواج في إِسرائِيل القَديمَة. كانَ الزّواجُ يَتَضَمّنُ مَرحَلَتَين: المَرحَلَةُ الأُولَى كَانَت بِمَثَابَةِ خُطُوبَةٍ رَسمِيّة، فالمَرأَة، وإن استَمَرّت فِي العَيشِ فِي بَيتِ أَبِيها ِمُدّةَ سَنَة، كَانَت تُعتَبَرُ فِي الوَاقِعِ ”زَوجَةً“ لِخَطِيبِهَا. والمَرحَلَةُ الثّانِية كَانَت انتقالُ العَرُوسِ مِن بَيتِ أَبِيهَا إلى بَيتِ العَرِيس. كان يُوسُف ”بارًّا“، لأنّهُ خَاضَعٌ لِلنّامُوسِ. ولَكِن مَحَبّتُهُ لِمَريَم وثِقَتُهُ بِهَا، أَوحَيَا لَهُ بِطَريقَةٍ تَحفَظُ مُراعَاةِ النّامُوسِ وشَرَفِ العَرُوس: فقَرّرَ أن يُطلّقَهَا سِرًّا، مِن دُونِ أن يُعرّضَهَا لِلإهَانَة العَلَنيّة. عِندَئذٍ تَدخّلَ صَوتُ الله فِي موقف يُوسُف، وكَشَفَ لَهُ مِن خِلالِ الحُلُمِ مَن هِيَ مَريَم خَطِيبَتَهُ. وأَضَافَ قَداسَتُهُ: كَثيرًا مَا نَشعُرُ بِأنّنا سُجَنَاءٌ لِمَا حَدَثَ لَنَا. ولَكِن أَمَامَ بَعضِ ظُرُوفِ الحَيَاة، والتِي تَبدُو لَنَا فِي البِدَايَةِ مَأسَاوِيَّة، تُوجدُ العِنَايَةُ الإلهِيَّة، وَالتِي تَظهرُ لنا مَعَ الوَقتِ بِصورةٍ مِنَ الصُّوَر، وتنيرُنا وتبيِّنُ لَنَا مَعنَى الحَيَاةِ وَمَعنَى الألَمِ نَفسِه. يَجِبُ ألّا نَخَافَ مِن مُفاجَآتِ الحَيَاة، فَهِيَ مُفَاجَآتٌ مِنَ الله. فَيَجِبُ أن نَقبَلَ الحياةَ كَمَا تَأتِينا. والمَحبّةُ لَا تَعنِي أن تَكُونَ الحياةُ كَمَا نَتَصَوَّرُها، وأَن يَكُونَ الآخَرُ كَمَا نُرِيد، بلْ المحبّةُ هِيَ أن نَختَارَ بِحُرِّيَّة، وأن نَقوَى عَلَى أنْ نَصنَعَ مَعًا الحَيَاةَ التِي نُرِيد، ونَجعَلَهَا حَيَاةً تَبقَى وتَدُوم.

Santo Padre:

Saluto i fedeli di lingua araba. Chiediamo a San Giuseppe, che ha amato Maria con libertà e ha scelto di rinunciare al suo immaginario per fare spazio alla realtà, di intercedere per noi, affinché ci lasciamo sorprendere da Dio, accogliendo la vita come un mistero che nasconde il segreto della vera gioia. Il Signore vi benedica tutti e vi protegga ‎sempre da ogni male‎‎‎‏!

Speaker:

أُحَيِّي المُؤْمِنِينَ الناطِقِينَ باللُغَةِ العَرَبِيَّة. لِنَسْأَلِ القِدِّيسَ يُوسُف الذي أَحَبَّ مَرْيَمَ بِحُرّيَّة، واختَارَ أَن يَتَخَلَّى عَن خَيَالِهِ لِيُفسِحَ المَجَالَ لِلوَاقِع، أنْ يَشفَع لَنَا، لِنَقبَلَ المُفَاجَآتِ مِنَ الله، وَنَستَقبِلَ الحَيَاةَ مِثلُ سِرٍّ يُخفِي سِرَّ الفَرَحِ الحَقِيقِي. بارَكَكُم الرَّبُّ جَميعًا وَحَماكُم دائِمًا مِنْ كُلِّ شَرّ!

[01720-AR.01] [Testo originale: Arabo]

In lingua polacca

Speaker:

Kontynuujemy nasz cykl refleksji nad postacią św. Józefa.

Św. Mateusz Ewangelista relacjonuje, że gdy Maryja „znalazła się brzemienną za sprawą Ducha Świętego, mąż Jej, Józef, który był człowiekiem sprawiedliwym i nie chciał narazić Jej na zniesławienie, zamierzał oddalić Ją potajemnie” (1, 18-19). W starożytnym Izraelu, małżeństwo składało się z dwóch ściśle określonych faz: oficjalnych zaręczyn, po których kobieta, uważana już za faktyczną „żonę” oblubieńca, przez rok nadal mieszkała w domu ojca, a następnie uroczystej przeprowadzki panny młodej do domu pana młodego.

Fakt, że „wpierw nim zamieszkali razem, Maryja znalazła się brzemienną”, narażał Ją na zarzut cudzołóstwa, które zgodnie ze starożytnym Prawem, należało karać ukamienowaniem (por. Pwt 22, 20-21). Późniejsza praktyka żydowska nakazywała jedynie akt odrzucenia, ale z konsekwencjami cywilnymi i karnymi dla kobiety. Józef był „sprawiedliwy”, bo podporządkowywał się prawu, ale poufnie, bez procesu i rewanżu, tak aby ocalić honor swej Oblubienicy.

W rozeznanie Józefa wkracza głos Boga, który na śnie objawia mu sens większy, niż jego sprawiedliwość: „nie bój się wziąć do siebie Maryi, twej Małżonki; albowiem z Ducha Świętego jest to, co się w Niej poczęło” (por. 1,20-21). Teraz już Józef wybiera Maryję „z otwartymi oczami”. Istotnie Ewangelia mówi: „Zbudziwszy się ze snu, Józef uczynił tak, jak mu polecił anioł Pański: wziął swoją Małżonkę do siebie” (Mt 1, 24-25).

Dla każdego z nas ważna jest troska o życie sprawiedliwe, a jednocześnie poczucie, że zawsze potrzebujemy Bożej pomocy, abyśmy mogli poszerzyć nasze perspektywy i spojrzeć na okoliczności życia z innego, szerszego punktu widzenia. W pewnych okoliczności życiowych, które początkowo wydają się dramatyczne, ukryte jest działanie Opatrzności, które z czasem nabiera kształtu i oświetla sensem nawet cierpienie, które nas dotknęło.

Santo Padre:

Do il cordiale benvenuto ai pellegrini polacchi. Cari fratelli e sorelle, domenica in Polonia si celebrerà la «Giornata di Preghiera e di Aiuto alla Chiesa dell’Est». Ringrazio tutti coloro che da più di vent’anni, accogliendo l’iniziativa della Conferenza Episcopale Polacca, sostengono la Chiesa nei paesi dell’Europa orientale e dell’Asia con la preghiera e le donazioni. Il Signore ricompensi con la sua grazia la vostra generosa premura per i fratelli cristiani che sono nel bisogno. Vi benedico di cuore!

Speaker:

Serdecznie witam polskich pielgrzymów. Drodzy bracia i siostry, w niedzielę w Polsce obchodzony będzie „Dzień modlitwy i pomocy materialnej Kościołowi na Wschodzie”. Dziękuję wszystkim, którzy od ponad dwudziestu lat, z inicjatywy Konferencji Episkopatu Polski, wspierają Kościół w krajach Europy wschodniej i Azji modlitwą i ofiarami. Niech Pan wynagrodzi swoją łaską waszą hojną troskę o braci chrześcijan w potrzebie. Z serca wam błogosławię!

[01721-PL.01] [Testo originale: Polacco]

In lingua italiana

Nel salutare i pellegrini di lingua italiana, rivolgo il mio pensiero agli Istituti religiosi femminili che celebrano il loro Capitolo Generale: le Suore di San Giuseppe di Chambéry, le Suore Missionarie del Catechismo, le Suore Missionarie dell’Apostolato Cattolico e le Suore Ospedaliere della Misericordia. E sono brave queste suore, tutte! Sono brave. Per ciascuna invoco la continua assistenza del Signore, affinché i momenti di riflessione e di discernimento le rafforzino nel generoso impegno di fedeltà al Vangelo.

Saluto il Gruppo Ologramma di Modena ed auguro che le musiche, apprese ed eseguite con tanto impegno, diventino un richiamo a vivere con gioia ogni stagione dell’esistenza. Questa orchestra ci ha portato tanta gioia ed è composta da persone che hanno quella via aperta della tenerezza più che gli altri. Fanno la musica con quella tenerezza che è propria del loro modo di essere. Ringrazio tanto.

Il mio pensiero va infine, come di consueto, agli anziani, agli ammalati, ai giovani e agli sposi novelli. Agli anziani: non trascurarli e se potete tenerli in famiglia, non mandateli fuori perché gli anziani sono le nostre radici e non vanno trascurati. Il tempo d’Avvento ci invita a prepararci al Natale, accogliendo senza timore Gesù Cristo che viene in mezzo a noi. Se gli spalanchiamo la porta della vita, tutto acquista una luce nuova e la famiglia, il lavoro, il dolore, la salute, l’amicizia, e così avanti, diventano altrettante occasioni per scoprire la sua consolante presenza, la presenza di Gesù nella nostra vita, presenza di Emmanuele, del Dio che viene, che vuol dire Dio con noi e per testimoniare questa sua presenza agli altri. Prepariamoci così, allargando il cuore per il Natale.

[01722-IT.02] [Testo originale: Italiano]

Appello del Santo Padre

Ricorre oggi la Giornata Mondiale contro l’AIDS. È un’importante occasione per ricordare le tante persone affette da questo virus, per molte delle quali, in alcune zone del mondo, non è disponibile l’accesso alle cure essenziali. Auspico un rinnovato impegno solidale per garantire trattamenti sanitari equi ed efficaci.

Domani mi recherò a Cipro e poi in Grecia per compiere una visita alle care popolazioni di quei Paesi ricchi di storia, di spiritualità e di civiltà. Sarà un viaggio alle sorgenti della fede apostolica e della fraternità tra cristiani di varie confessioni. Avrò anche l’opportunità di avvicinare un’umanità ferita nella carne di tanti migranti in cerca di speranza: mi recherò a Lesvos. Vi chiedo, per favore, di accompagnarmi con la preghiera. Grazie.

[01724-IT.01] [Testo originale: Italiano]

[B0803-XX.02]