Sala Stampa

www.vatican.va

Sala Stampa Back Top Print Pdf
Sala Stampa


Incontro del Santo Padre Francesco con i rappresenti delle religioni sul tema “Religions and Education: towards a Global Compact on Education”, 05.10.2021


Discorso del Santo Padre

Traduzione in lingua francese

Traduzione in lingua inglese

Traduzione in lingua tedesca

Traduzione in lingua spagnola

Traduzione in lingua portoghese

Traduzione in lingua polacca

Traduzione in lingua araba

Pubblichiamo di seguito il Discorso che il Santo Padre Francesco ha rivolto ai rappresentanti delle religioni nel corso dell’incontro che si è tenuto questa mattina nella Sala Clementina del Palazzo Apostolico Vaticano sul tema: «Religions and Education: towards a Global Compact on Education», nell’ambito del Patto Educativo Globale, evento mondiale indetto da Papa Francesco il 12 settembre 2019 per educare le nuove generazioni alla fraternità, alla pace e alla giustizia:

Discorso del Santo Padre

Cari fratelli e sorelle!

Sono lieto di accogliervi in questa occasione significativa per promuovere un Patto Educativo Globale. Oggi, nella Giornata Mondiale degli Insegnanti istituita dall’UNESCO, come Rappresentanti delle Religioni vogliamo manifestare la nostra vicinanza e gratitudine a tutti gli insegnanti e, nello stesso tempo, la nostra attenzione per l’educazione.

Due anni fa – il 12 settembre 2019 – ho rivolto un appello a tutti coloro che a vario titolo operano nel campo dell’educazione, per «dialogare sul modo in cui stiamo costruendo il futuro del pianeta e sulla necessità di investire i talenti di tutti, perché ogni cambiamento ha bisogno di un cammino educativo per far maturare una nuova solidarietà universale e una società più accogliente» (Messaggio per il lancio del Patto Educativo).

Per questo scopo ho promosso l’iniziativa di un Patto Educativo Globale, «per ravvivare l’impegno per e con le nuove generazioni, rinnovando la passione per un’educazione più aperta e inclusiva, capace di ascolto paziente, dialogo costruttivo e mutua comprensione», invitando tutti a «unire gli sforzi in un’ampia alleanza educativa per formare persone mature, capaci di superare frammentazioni e contrapposizioni e ricostruire il tessuto di relazioni per un'umanità più fraterna».

Se vogliamo un mondo più fraterno, dobbiamo educare le nuove generazioni a «riconoscere, apprezzare e amare ogni persona al di là della vicinanza fisica, al di là del luogo del mondo dove è nata o dove abita» (Enc. Fratelli tutti, 1). Il principio fondamentale del “conosci te stesso” ha sempre orientato l’educazione, ma è necessario non tralasciare altri principi essenziali: “conosci il tuo fratello”, per educare all’accoglienza dell’altro (cfr Enc. Fratelli tutti; Documento sulla fratellanza umana, Abu Dhabi, 4 febbraio 2019); “conosci il creato”, per educare alla cura della casa comune (cfr Enc. Laudato si’) e “conosci il Trascendente”, per educare al grande mistero della vita. Ci sta a cuore una formazione integrale che si riassume nel conoscere sé stessi, il proprio fratello, il creato e il Trascendente. Non possiamo tacere alle nuove generazioni le verità che danno senso alla vita.

Da sempre le religioni hanno avuto uno stretto rapporto con l’educazione, accompagnando le attività religiose con quelle educative, scolastiche, accademiche. Come nel passato così anche oggi, con la saggezza e l’umanità delle nostre tradizioni religiose, vogliamo essere di stimolo per una rinnovata azione educativa che possa far crescere nel mondo la fratellanza universale.

Se nel passato le differenze ci hanno messo in contrasto, oggi vediamo in esse la ricchezza di vie diverse per arrivare a Dio e per educare le nuove generazioni alla convivenza pacifica nel rispetto reciproco. Pertanto, l’educazione ci impegna a non usare mai il nome di Dio per giustificare la violenza e l’odio verso altre tradizioni religiose, a condannare ogni forma di fanatismo e di fondamentalismo e a difendere il diritto di ciascuno a scegliere e agire secondo la propria coscienza.

Se nel passato, anche in nome della religione, si sono discriminate le minoranze etniche, culturali, politiche e di altro tipo, oggi noi vogliamo essere difensori dell’identità e dignità di ogni persona e insegnare alle nuove generazioni ad accogliere tutti senza discriminazioni. Pertanto, l’educazione ci impegna ad accogliere l’altro così come è, non come io voglio che sia, come è, e senza giudicare e condannare nessuno.

Se nel passato i diritti delle donne, dei minori, dei più deboli non sono stati sempre rispettati, oggi ci impegniamo a difendere con fermezza tali diritti e insegnare alle nuove generazioni a essere voce dei senza voce. Pertanto, l’educazione ci sollecita a rigettare e denunciare ogni violazione dell’integrità fisica e morale di ciascuno. E l’educazione ci deve portare a capire che nella dignità l’uomo e la donna sono uguali: non ci saranno discriminazioni.

Se nel passato abbiamo tollerato lo sfruttamento e il saccheggio della nostra casa comune, oggi, più consapevoli del nostro ruolo di custodi del creato affidatoci da Dio, vogliamo essere voce della natura che grida per la sua sopravvivenza e formare noi stessi e le nuove generazioni a uno stile di vita più sobrio ed ecosostenibile. Ieri mi ha colpito la testimonianza di uno degli scienziati che ha parlato nel nostro incontro, ha detto: “La mia nipotina, appena nata, entro 50 anni dovrà abitare in un mondo inabitabile, se le cose sono così”. Pertanto, l’educazione ci impegna ad amare la nostra madre terra e a evitare gli sprechi di alimenti e di risorse, nonché ad essere più compartecipi dei beni che Dio ci ha donato per la vita di tutti. Mi viene in mente quello che diceva un saggio, non cattolico: “Dio perdona sempre. Noi perdoniamo a volte sì e a volte no. La natura non perdona mai”.

Vogliamo oggi dichiarare che le nostre tradizioni religiose, da sempre protagoniste dell’alfabetizzazione fino all’istruzione superiore, rafforzano la loro missione di educare ogni persona nella sua integralità, cioè testa, mani, cuore e anima. Che si pensi quello che si sente e si fa; che si senta quello che si pensa e si fa; che si faccia quello che si sente e si pensa. L’armonia dell’integrità umana, cioè tutta la sua bellezza di questa armonia.

Cari fratelli e sorelle, vi ringrazio della vostra partecipazione, e ringrazio anche tutti coloro che a causa della pandemia non hanno potuto essere oggi qui presenti. E ora vi invito a un breve momento di silenzio per chiedere a Dio di illuminare le nostre menti, affinché il nostro dialogo sia fruttuoso e ci possa aiutare a seguire con coraggio le vie di nuovi orizzonti educativi.

[01347-IT.02] [Testo originale: Italiano]

Traduzione in lingua francese

…….

[01347-FR.02] [Texte original: Italien]

Traduzione in lingua inglese

Dear brothers and sisters,

I am pleased to welcome you on this significant occasion to promote a Global Compact on Education. On this World Teachers’ Day instituted by UNESCO, we, as representatives of different religious traditions, wish to express our closeness and gratitude to teachers, and at the same time our concern for education.

Two years ago, on 12 September 2019, I appealed to all those engaged in various ways in the field of education to “dialogue on how we are shaping the future of our planet and the need to employ the talents of all, since all change requires an educational process aimed at developing a new universal solidarity and a more welcoming society” (Message for the Launch of the Compact on Education).

For this reason, I promoted the initiative of a Global Compact on Education in order “to rekindle our dedication for and with young people, renewing our passion for a more open and inclusive education, including patient listening, constructive dialogue and better mutual understanding”. I invited everyone “to unite our efforts in a broad educational alliance, to form mature individuals capable of overcoming division and antagonism, and to restore the fabric of relationships for the sake of a more fraternal humanity”.

If we desire a more fraternal world, we need to educate young people “to acknowledge, appreciate and love each person, regardless of physical proximity, regardless of where he or she was born or lives” (Encyclical Fratelli Tutti, 1). The fundamental principle “Know yourself” has always guided education. Yet we should not overlook other essential principles: “Know your brother or sister”, in order to educate in welcoming others (cf. Encyclical Fratelli Tutti; Document on Human Fraternity, Abu Dhabi, 4 February 2019); “Know creation”, in order to educate in caring for our common home (cf. Encyclical Laudato Si’) and “Know the Transcendent”, in order to educate in the great mystery of life. We are concerned to ensure an integral formation that can be summed up in knowledge of ourselves, our brothers and sisters, creation and the Transcendent. We cannot fail to speak to young people about the truths that give meaning to life.

Religions have always had a close relationship with education, accompanying religious activities with educational, scholastic and academic ones. As in the past, so also in our day, with the wisdom and humanity of our religious traditions, we want to be a stimulus for a renewed educational activity that can advance universal fraternity in our world.

If in the past, our differences set us at odds, nowadays we see in them the richness of different ways of coming to God and of educating young people for peaceful coexistence in mutual respect. For this reason, education commits us never to use God’s name to justify violence and hatred towards other religious traditions, to condemn all forms of fanaticism and fundamentalism, and to defend the right of each individual to choose and act in accordance with his or her conscience.

If in the past, also in the name of religion, discrimination was practiced against ethnic, cultural, political and other minorities, today we want to be defenders of the identity and dignity of every individual and to teach young people to accept everyone without discrimination. For this reason, education commits us to accept people as they are, not how we want them to be, without judging or condemning anyone.

If in the past, the rights of women, children and the most vulnerable were not always respected, today we are committed firmly to defend those rights and to teach young people to be a voice for the voiceless. For this reason, education impels us to reject and denounce every violation of the physical and moral integrity of each individual. Education must make us realize that men and women are equal in dignity; there is no room for discrimination.

If in the past, we tolerated the exploitation and plundering of our common home, today, with greater awareness of our role as stewards of the creation entrusted to us by God, we want to give voice to the plea of nature for its survival, and to train ourselves and future generations in a more sober and ecologically sustainable lifestyle. Yesterday I was impressed by something that was said by one of the scientists at our meeting: “My newborn granddaughter will have to live, in fifty years’ time, in an unlivable world, if things continue as they are”. For this reason, education commits us to love our mother Earth, to avoid the waste of food and resources, and to share more generously the goods that God has given us for the life of everyone. I think of what one thinker, not a Catholic, used to say: “God always forgives, we occasionally forgive. Nature never forgives”.

Today we want to state that our religious traditions, which have always played a leading role in schooling, from teaching literacy to higher education, reaffirm their mission of integrally educating each individual: head, hands, heart and soul. To think about what we are feeling and doing. To feel what we are thinking and doing. To do what we are feeling and thinking. The beauty and harmony of what it is to be fully human.

Dear brothers and sisters, I thank you for taking part in this meeting. I also thank those who, due to the pandemic, could not be here today. And now I invite you to a brief moment of silence, asking God to enlighten our minds so that our dialogue will bear fruit and help us courageously to pursue the paths of new educational horizons.

[01347-EN.02] [Original text: Italian]

Traduzione in lingua tedesca

Liebe Brüder und Schwestern!

Ich freue mich, euch bei dieser besonderen Gelegenheit zur Förderung eines globalen Bildungspakts begrüßen zu dürfen. Heute, an dem von der UNESCO ausgerufenen Welttag der Lehrerin und des Lehrers, möchten wir als Vertreter der Religionen unsere dankbare Verbundenheit gegenüber allen Lehrkräften und gleichzeitig unsere Wertschätzung für die Bildungsarbeit zum Ausdruck bringen.

Vor zwei Jahren - am 12. September 2019 - rief ich alle, die in verschiedenen Funktionen im Bildungsbereich tätig sind, auf, »über die Art und Weise, wie wir die Zukunft des Planeten gestalten, und über die Notwendigkeit, die Talente aller zu mobilisieren,« in Dialog zu treten, »denn zu jeder Veränderung gehört ein Bildungsprozess, um eine neue weltweite Solidarität und eine gastfreundlichere Gesellschaft zu fördern« (Botschaft zum Start des Bildungspakts).

Zu diesem Zweck habe ich die Initiative eines Globalen Bildungspakts gefördert, »zur Wiederbelebung des Engagements für und mit den jungen Menschen, bei dem die Begeisterung für eine offenere und integrativere Bildung, die fähig ist, geduldig zuzuhören, einen konstruktiven Dialog und gegenseitiges Verständnis zu fördern, erneuert wird«, und alle dazu eingeladen, »die Bemühungen in einem breiten Bildungsbündnis zu vereinen, um reife Menschen zu formen, die in der Lage sind, Spaltungen und Gegensätze zu überwinden und das Gefüge der Beziehungen für eine geschwisterlichere Menschheit wiederherzustellen« (ebd.).

Wenn wir eine geschwisterlichere Welt wollen, müssen wir die jungen Generationen dazu erziehen, »jeden Menschen jenseits des eigenen Umfeldes und jenseits des Ortes in der Welt, wo er geboren ist und wo er wohnt, anzuerkennen, zu schätzen und zu lieben« (Enzyklika Fratelli tutti, 1). Das Grundprinzip „Erkenne dich selbst“ war schon immer die Richtschnur für die Erziehung, aber es ist notwendig, andere wichtige Prinzipien nicht zu vernachlässigen: „Erkenne deinen Bruder und deine Schwester“, damit wir die Menschen dazu zu erziehen, andere aufzunehmen (vgl. Enzyklika Fratelli tutti; Dokument über die Brüderlichkeit aller Menschen, Abu Dhabi, 4. Februar 2019); „erkenne die Schöpfung“, um zur Sorge um das gemeinsame Haus zu erziehen (vgl. Enz. Laudato si') und „erkenne das Transzendente“, um zum großen Geheimnis des Lebens zu erziehen. Uns liegt eine ganzheitliche Bildung am Herzen, die darin besteht, sich selbst, den eigenen Bruder und die eigene Schwester, die Schöpfung und das Transzendente zu kennen. Wir können den jungen Generationen nicht die Wahrheiten vorenthalten, die dem Leben einen Sinn geben.

Die Religionen hatten schon immer eine enge Verbindung mit der Bildung und begleiteten religiöse Aktivitäten mit erzieherischen, schulischen und akademischen Initiativen. Wie in der Vergangenheit, so wollen wir auch heute mit der Weisheit und Menschlichkeit unserer religiösen Traditionen ein Impuls für ein erneuertes erzieherisches Handeln sein, das die universelle Geschwisterlichkeit in der Welt wachsen lassen möge.

Wenn uns die Unterschiede in der Vergangenheit in Gegensatz zueinander brachten, so sehen wir heute in ihnen den Reichtum der verschiedenen Wege, Gott zu erreichen und die jungen Generationen zu einem friedlichen Zusammenleben in gegenseitigem Respekt zu erziehen. Daher verpflichtet uns die Erziehung, den Namen Gottes niemals zur Rechtfertigung von Gewalt und Hass gegenüber anderen religiösen Traditionen zu verwenden, alle Formen von Fanatismus und Fundamentalismus zu verurteilen und das Recht eines jeden Menschen zu verteidigen, nach seinem Gewissen zu entscheiden und zu handeln.

Wenn in der Vergangenheit ethnische, kulturelle, politische und andere Minderheiten auch im Namen der Religion diskriminiert wurden, so wollen wir heute die Identität und Würde jedes Menschen verteidigen und die jungen Generationen lehren, jeden ohne Diskriminierung aufzunehmen. Deshalb verpflichtet uns die Erziehung, den anderen so anzunehmen, wie er oder sie ist, – nicht wie ich ihn oder sie haben will –, sondern so wie er oder sie ist, ohne zu urteilen oder jemanden zu verurteilen.

Wenn in der Vergangenheit die Rechte der Frauen, der Minderjährigen und der Schwächsten nicht immer respektiert wurden, so verpflichten wir uns heute zur entschiedenen Verteidigung dieser Rechte und dazu, die jungen Generationen zu lehren, die Stimme der Stimmlosen zu sein. Daher drängt uns die Erziehung dazu, jede Verletzung der körperlichen und moralischen Unversehrtheit eines jeden Menschen abzulehnen und anzuprangern. Die Erziehung muss uns dazu führen zu verstehen, dass Mann und Frau die gleiche Würde besitzen; es darf keine Diskriminierung geben.

Wenn wir in der Vergangenheit die Ausbeutung und Ausplünderung unseres gemeinsamen Hauses geduldet haben, so wollen wir heute, da wir uns unserer Rolle als Hüter der uns von Gott anvertrauten Schöpfung bewusster sind, die Stimme der Natur sein, die um ihr Überleben schreit, und uns selbst und die jungen Generationen zu einem einfacheren und ökologisch nachhaltigen Lebensstil erziehen. Gestern hat mich das Zeugnis eines der Wissenschaftler betroffen gemacht, der bei unserer Begegnung gesprochen hat und dabei sagte: “Meine gerade geborene Enkelin wird in fünfzig Jahren in einer unbewohnbaren Welt wohnen müssen, wenn die Entwicklung so weitergeht“. Daher verpflichtet uns die Erziehung, unsere Mutter Erde zu lieben und die Verschwendung von Lebensmitteln und Ressourcen zu vermeiden sowie die Güter, die Gott uns für das Leben aller Menschen gegeben hat, besser zu teilen. Mir kommt ein Ausspruch eines Weisen in den Sinn, der nicht katholisch war: „Gott verzeiht immer. Wir verzeihen manchmal und manchmal auch nicht. Die Natur verzeiht nie“.

Wir möchten heute erklären, dass unsere religiösen Traditionen, die seit jeher Hauptakteure der Alphabetisierung bis hin zur Hochschulbildung sind, ihren Auftrag bekräftigen, jeden Menschen umfassend zu erziehen, also Kopf, Hände, Herz und Seele. Dass man das denkt, was man fühlt und was man macht; dass man das fühlt, was man denkt und was man macht, und dass man das macht, was man fühlt und was man denkt. Die Harmonie der menschlichen Integrität, das heißt, die ganze Schönheit dieser Harmonie.

Liebe Brüder und Schwestern, ich danke euch für eure Teilnahme und ich danke auch all jenen, die heute wegen der Pandemie nicht hier sein konnten. Und nun lade ich euch zu einem kurzen Moment der Stille ein, um Gott zu bitten, unseren Geist zu erleuchten, damit unser Dialog fruchtbar ist und uns hilft, mutig den Weg zu neuen Bildungshorizonten zu beschreiten.

[01347-DE.02] [Originalsprache: Italienisch]

Traduzione in lingua spagnola

Queridos hermanos y hermanas:

Me alegro de acogeros en esta ocasión significativa para promover un Pacto Educativo Global. Hoy, en la Jornada Mundial de los docentes instituida por la UNESCO, como Representantes de las Religiones queremos manifestar nuestra cercanía y gratitud a todos los docentes y, al mismo tiempo, nuestra atención por la educación.

Hace dos años —el 12 de septiembre de 2019— hice un llamamiento a todos aquellos que de diversas maneras trabajan en el campo de la educación, para «dialogar sobre el modo en que estamos construyendo el futuro del planeta y sobre la necesidad de invertir los talentos de todos, porque cada cambio requiere un camino educativo que haga madurar una nueva solidaridad universal y una sociedad más acogedora» (Mensaje para el lanzamiento del Pacto Educativo).

Para este fin he promovido la iniciativa de un Pacto Educativo Global, «para reavivar el compromiso por y con las jóvenes generaciones, renovando la pasión por una educación más abierta e incluyente, capaz de la escucha paciente, del diálogo constructivo y de la mutua comprensión. Hoy más que nunca, es necesario unir los esfuerzos por unaalianza educativaamplia para formar personas maduras, capaces de superar fragmentaciones y contraposiciones y reconstruir el tejido de las relaciones por una humanidad más fraterna».

Si queremos un mundo más fraterno, debemos educar las nuevas generaciones «reconocer, valorar y amar a cada persona más allá de la cercanía física, más allá del lugar del universo donde haya nacido o donde habite» (Carta enc. Fratelli tutti, 1). El principio fundamental del “conócete a ti mismo” siempre ha orientado la educación, pero es necesario no olvidar otros principios esenciales: “conoce a tu hermano”, para educar a la acogida del otro (cf. Carta enc. Fratelli tutti; Documento sobre la fraternidad humana, Abu Dabi, 4 febrero 2019); “conoce la creación”, para educar al cuidado de la casa común (cf. Carta enc. Laudato si’) y “conoce el Trascendente”, para educar al gran misterio de la vida. Para nosotros significa mucho una formación integral que se resume en el conocerse a sí mismo, conocer al propio hermano, la creación y el Trascendente. No podemos ocultar a las nuevas generaciones las verdades que dan sentido a la vida.

Desde siempre las religiones han tenido una estrecha relación con la educación, acompañando las actividades religiosas con las educativas, docentes y académicas. Como en el pasado también hoy, con la sabiduría y la humanidad de nuestras tradiciones religiosas, queremos estimular una renovada acción educativa que pueda hacer crecer en el mundo la fraternidad universal.

Si en el pasado las diferencias nos han puesto en contraste, hoy vemos en ellas la riqueza de caminos distintos para llegar a Dios y para educar a las nuevas generaciones a la convivencia pacífica en el respeto recíproco. Por tanto, la educación nos compromete a no usar nunca el nombre de Dios para justificar la violencia y el odio hacia otras tradiciones religiosas, a condenar cualquier forma de fanatismo o de fundamentalismo y a defender el derecho de cada uno a elegir y actuar según su propia conciencia.

Si en el pasado, también en nombre de la religión, se han discriminado las minorías étnicas, culturales, políticas o de otro tipo, hoy nosotros queremos defender la identidad y la dignidad de cada persona y enseñar a las nuevas generaciones a acoger a todos sin discriminación. Por tanto, la educación nos compromete a acoger al otro tal como es, no como yo quiero que sea, como es, y sin juzgar ni condenar a nadie.

Si en el pasado los derechos de las mujeres, de los menores, de los más débiles no han sido respetados siempre, hoy nos comprometemos a defender con firmeza esos derechos y enseñar a las nuevas generaciones a ser voz de los sin voz. Por tanto, la educación nos pide repudiar y denunciar cualquier violación de la integridad física o moral de cada individuo. Y la educación nos debe hacer comprender que el hombre y la mujer son iguales en dignidad, que no haya discriminaciones.

Si en el pasado hemos tolerado la explotación y el saqueo de nuestra casa común, hoy, más conscientes de nuestro papel de custodios de la creación que nos ha sido encomendada por Dios, queremos ser voz de la naturaleza que grita por su supervivencia y formarnos a nosotros y a las nuevas generaciones en un estilo de vida más sobrio y eco-sostenible. Ayer me impresionó el testimonio de uno de los científicos que habló en nuestro encuentro, dijo: “Mi nieta, que acaba de nacer, dentro de cincuenta años tendrá que vivir en un mundo inhabitable, si las cosas siguen así”. Por tanto, la educación nos compromete a amar nuestra madre tierra y a evitar el desperdicio de alimentos y recursos, así como a estar más dispuestos a compartir los bienes que Dios nos ha dado para la vida de todos. Me viene a la mente lo que decía un sabio, no católico: “Dios perdona siempre. Nosotros perdonamos a veces sí y a veces no. La naturaleza no perdona jamás”.

Queremos hoy declarar que nuestras tradiciones religiosas, desde siempre protagonistas de la alfabetización hasta la educación superior, refuerzan su misión de educar cada persona en su integridad, es decir, cabeza, manos, corazón y alma. Que se piense lo que se siente y se hace; que se sienta lo que se piensa y se hace; que se haga lo que se siente y se piensa. La armonía de la integridad humana, es decir, toda la belleza propia de esta armonía.

Queridos hermanos y hermanas, os agradezco por vuestra participación y agradezco también a todos los que a causa de la pandemia no han podido estar hoy aquí presentes. Y ahora os invito a un breve momento de silencio para pedir a Dios que ilumine nuestras mentes, para que nuestro diálogo sea fructífero y nos pueda ayudar a seguir con valentía los caminos de nuevos horizontes educativos.

[01347-ES.02] [Texto original: Italiano]

Traduzione in lingua portoghese

Queridos irmãos e irmãs!

Com alegria vos acolho nesta significativa ocasião para promover um Pacto Educativo Global. Hoje, no Dia Mundial dos Professores instituído pela UNESCO, queremos como Representantes das Religiões manifestar a nossa proximidade e gratidão a todos os professores e, ao mesmo tempo, a nossa solicitude pela educação.

Há dois anos – no dia 12 de setembro de 2019 –, dirigi um apelo a todos aqueles que intervêm, por variados títulos, no campo da educação para «dialogar sobre o modo como estamos a construir o futuro do planeta e sobre a necessidade de investir os talentos de todos», porque «toda a mudança precisa duma caminhada educativa para fazer amadurecer uma nova solidariedade universal e uma sociedade mais acolhedora» (Mensagem para o lançamento do Pacto Educativo).

Com esta finalidade, promovi a iniciativa dum Pacto Educativo Global, «para reavivar o compromisso em prol e com as novas gerações, renovando a paixão por uma educação mais aberta e inclusiva, capaz de escuta paciente, diálogo construtivo e mútua compreensão», convidando todos a «unir esforços numa ampla aliança educativa para formar pessoas maduras, capazes de superar fragmentações e contrastes e reconstruir o tecido das relações em ordem a uma humanidade mais fraterna».

Se queremos um mundo mais fraterno, devemos educar as novas gerações para «reconhecer, valorizar e amar todas as pessoas independentemente da sua proximidade física, do ponto da terra onde cada um nasceu ou habita» (Carta enc. Fratelli tutti, 1). Este princípio fundamental – «conhece-te a ti mesmo» – orientou sempre a educação, mas é necessário não descurar outros princípios essenciais: «conhece o teu irmão», a fim de educar para o acolhimento do outro [cf. Carta enc. Fratelli tutti; Documento sobre A fraternidade humana (Abu Dhabi, 04/II/2019)]; «conhece a criação», a fim de educar para o cuidado da casa comum (cf. Carta enc. Laudato si'); e «conhece o Transcendente», a fim de educar para o grande mistério da vida. Temos a peito uma formação integral que se resume no conhecer-se a si mesmo, ao próprio irmão, à criação e ao Transcendente. Não podemos esconder às novas gerações as verdades que dão sentido à vida.

As religiões sempre tiveram uma relação estreita com a educação, acompanhando as atividades religiosas com as educativas, escolares e académicas. Como no passado, também hoje queremos, com a sabedoria e a humanidade das nossas tradições religiosas, ser estímulo para uma renovada ação educativa que possa fazer crescer no mundo a fraternidade universal.

Se no passado as diferenças nos puseram em contraposição, hoje vemos nelas a riqueza de caminhos diversos para chegar a Deus e educar as novas gerações para uma convivência pacífica no respeito mútuo. Por conseguinte a educação compromete-nos a não usar jamais o nome de Deus para justificar a violência e o ódio contra outras tradições religiosas, a condenar toda a forma de fanatismo e fundamentalismo, e a defender o direito de cada um escolher e agir segundo a própria consciência.

Se no passado, mesmo em nome da religião, se discriminaram as minorias étnicas, culturais, políticas e outras, hoje queremos ser defensores da identidade e dignidade de toda a pessoa e ensinar as novas gerações a acolherem a todos sem discriminações. Por conseguinte a educação compromete-nos a acolher o outro como ele é – não como eu quero que seja, mas como ele é - e sem julgar nem condenar ninguém.

Se no passado os direitos das mulheres, dos menores e dos mais frágeis nem sempre foram respeitados, hoje comprometemo-nos a defender com firmeza tais direitos e a ensinar às novas gerações a serem voz dos que não têm voz. Por conseguinte a educação insta-nos a rejeitar e denunciar toda a violação da integridade física e moral de cada um. E a educação deve levar-nos a compreender que, na dignidade, o homem e a mulher são iguais: não haverá discriminações.

Se no passado toleramos a exploração e o saque da nossa casa comum, hoje, mais conscientes do nosso papel de guardiões da criação que nos foi confiada por Deus, queremos ser voz da natureza que clama pela sua sobrevivência e formar as novas gerações para um estilo de vida mais sóbrio e ecossustentável. Ontem impressionou-me o testemunho de um dos cientistas que falou no nosso encontro, dizendo: «Se as coisas estão assim, a minha neta, recém-nascida, dentro de 50 anos terá que habitar num mundo inabitável». Por conseguinte a educação compromete-nos a amar a nossa mãe-terra e a evitar o desperdício de alimentos e recursos, bem como a partilhar mais os bens que Deus nos deu para a vida de todos. Vem-me ao pensamento aquilo que dizia um sábio, não católico: «Deus perdoa sempre. Nós perdoamos umas vezes sim, outras não. A natureza nunca perdoa».

Hoje queremos declarar que as nossas tradições religiosas, que sempre foram protagonistas da alfabetização até ao ensino superior, reforçam a sua missão de educar cada pessoa na sua integralidade, isto é, cabeça, mãos, coração e alma. Que se pense aquilo que se sente e se faz; que se sinta aquilo que se pensa e se faz; que se faça aquilo que se sente e se pensa. A harmonia da integridade humana, isto é, toda a sua beleza desta harmonia.

Queridos irmãos e irmãs, agradeço-vos pela vossa participação e agradeço também a todos aqueles que, devido à pandemia, não puderam estar aqui presentes hoje. E agora convido-vos a um breve momento de silêncio para pedir a Deus que ilumine as nossas mentes, a fim de que o nosso diálogo seja frutuoso e nos possa ajudar a seguir com coragem os caminhos de novos horizontes educativos.

[01347-PO.02] [Texto original: Italiano]

Traduzione in lingua polacca

……

[01347-PL.02] [Testo originale: Italiano]

 

Traduzione in lingua araba

كلمة قداسة البابا فرنسيس

للمشاركين في لقاء "الأديان والتربية"

5 تشرين الأوّل/أكتوبر 2021

أيّها الإخوة والأخوات الأعزّاء!

يسعدني أن أرحّب بكم في هذه المناسبة الهامّة من أجل دعم الاتّفاقيّة التربويّة العالميّة. اليوم، في يوم المعلّمين العالمي، الذي أطلقته اليونسكو، نحن ممثّلي الأديان، نريد أن نعرب عن قربنا وشكرنا لجميع المعلّمين، وفي الوقت نفسه، عن اهتمامنا بالتّربية.

وجّهت قبل عامين - في 12 سبتمبر/أيلول 2019 - نداءً إلى كلّ العاملين في مجال التّربية، في مختلف المهام، من أجل "الحوار حول الطريقة التي من خلالها نعمل على إعادة بناء مستقبل كوكب الأرض وحول ضرورة استثمار طاقات الجميع لأنّ التغيير يحتاج إلى مسار تربوي من أجل إنضاج تضامن عالمي ومجتمع مرحِّب" (رسالة من أجل إطلاق الاتفاقيّة التربويّة).

لهذا الهدف شجعت مبادرة الاتّفاقيّة التربويّة العالميّة، "لإعادة إحياء الالتزام من أجل الأجيال الشابة ومعها، من خلال تجديد شوق شديد إلى تربية أكثر انفتاحًا وأكثر شمولية، قادرة على الإصغاء الصبور، والحوار البنَّاء والتفاهم المتبادل"، وأدعو الجميع إلى "أن نجمع قوانا ضمن اتفاقيّة تربويّة واسعة النطاق من أجل تنشئة أشخاص ناضجين، وقادرين على تخطي الانقسامات والتشرذمات وإعادة نسج العلاقات من أجل إنسانية أكثر أُخوَّة".

إذا كنّا نريد عالمًا أكثر أخوّة، علينا أن نربّي الأجيال الجديدة على "الاعتراف بكلّ شخص وتقديره ومحبّته متخطّين القرب الجسدي، أو مكان الميلاد أو الإقامة في أي مكان من العالم" (رسالة عامة بابوية،Fratelli tutti (كلّنا أخوة)، 1). المبدأ الأساسي ”اعرف نفسك“ كان دائمًا الموجِّه للتربية، ولكن من الضّروري أيضًا عدم إهمال المبادئ الأساسيّة الأخرى: ”اعرف أخاك“، من أجل التّربية على قبول الآخر (راجع رسالة عامة بابوية،Fratelli tutti (كلّنا أخوة)؛ وثيقة الأخوّة الإنسانيّة، أبوظبي، 4 فبراير/شباط 2019). و”اعرف الخليقة“، من أجل التّربية على رعاية البيت المشترك (راجع رسالة عامة بابوية، كُنْ مُسَبَّحًا) و”اعرف اللامحدود“، من أجل التّربية على سرّ الحياة الكبير. نحن نهتمّ بالتّكوين المتكامل الذي يتلخّص في: معرفة أنفسنا، وأخينا، والخليقة، واللامحدود. لا يمكننا أن نُخفي عن الأجيال الجديدة الحقائق التي تُعطي معنىً للحياة.

كان للأديان دائمًا علاقة وثيقة بالتّربية، وكانت ترافق الأنشطة الدينيّة بالأنشطة التربويّة، والمدرسيّة والأكاديميّة. مثلما كان في الماضي، كذلك اليوم، ومع حكمة وإنسانيّة تقاليدنا الدينيّة، نريد أن نكون حافزًا لعمل تربوي متجدّد، يمكنه أن يجعل الأخوّة العالميّة تنمو في العالم.

إذا كانت الاختلافات الماضية قد فرقت بيننا، فإنّنا نرى فيها اليوم غِنَى الطُّرق المختلفة للوصول إلى الله وتربية الأجيال الجديدة على العيش السلمي معًا في الاحترام المتبادل. لذلك، تُلزمنا التّربية على عدم استخدام اسم الله أبدًا لتبرير العنف والكراهية تجاه التّقاليد الدينيّة الأخرى، وعلى إدانة كلّ أشكال التعصّب والأصوليّة، والدّفاع عن حقّ كلّ واحدٍ في الاختيار والتصرّف بحسب ضميره الخاصّ.

إذا تعرّضَت في الماضي، وحتّى باسم الدّين، الأقلّيّات العرقيّة والثقافيّة والسياسيّة وغيرها إلى التّمييز، فنحن نريد اليوم أن نكون مدافعين عن هويّة وكرامة كلّ شخص، وأن نعلّم الأجيال الجديدة التّرحيب بالجميع من دون تمييز. لذلك، تُلزمنا التّربية على التّرحيب بالآخر كما هو، وليس كما أريده أن يكون، بل كما هو، ومِن دون الحكم على أحد وإدانته.

إذا لم تُحترَم دائمًا في الماضي حقوق النّساء والقاصرين، والأضعفين، سنلتزم اليوم في الدّفاع بحزم عن هذه الحقوق، وأن نعلّم الأجيال الجديدة أن تكون صوت من لا صوت لهم. لذلك، تحثّنا التّربية على رفض واستنكار كلّ انتهاك للسّلامة الجسديّة والمعنويّة لكلّ شخص. ويجب أن تقودنا التّربية إلى فهم أنّ الرجل والمرأة متساويان في الكرامة: عندها لن يكون تمييز.

إذا كنّا قد تغاضينا في الماضي عن استغلال وتدمير بيتنا المشترك، فنحن اليوم، أكثر وعيًا لدورنا في الحفاظ على الخليقة التي أوكلها الله إلينا، نريد أن نكون صوت الطبيعة الذي ينادي من أجل بقائها، ونريد أن نكوِّن أنفسنا والأجيال الجديدة على أسلوب حياة أكثر قناعة واحترامًا للبيئة. تأثرت بالأمس من شهادة أحد العلماء الذي تكلّم في لقائنا، وقال: ”حفيدتي، حديثة الولادة، ستعيش في غضون 50 عامًا في عالم غير صالح للسكن، إذا كان هذا هو الحال“. لذلك، تُلزمنا التّربية أن نحبّ أمّنا الأرض، وأن نتجنّب هدر الطّعام والموارد، بالإضافة إلى أن نكون أكثر مشاركة في الخيرات التي أعطانا إيّاها الله من أجل حياة الجميع. أتذكر ما قاله حكيم غير كاثوليكي: ”الله يغفر دائمًا. نحن نغفر، أحيانًا نعم وأحيانًا لا. الطبيعة لا تغفر أبدًا“.

نريد اليوم أن نعلن أنّ تقاليدنا الدينيّة، التي كانت دائمًا رائدةً في مَحْو الأميّة، حتّى التّعليم العالي، تُعزِّز مهامها في تربية كلّ شخص في كُلّيّته، أي الرّأس واليدَين والقلب والرّوح. فكّر فيما تشعر به وتفعله، ما تشعر به هو ما تفكر فيه وتفعله، وما تفعله هو ما تشعر به وتفكر فيه. انسجام كمال الإنسان أي كلّ جمال هذا الانسجام.

أيّها الإخوة والأخوات الأعزّاء، أشكركم على مشاركتكم، وأشكر أيضًا كلّ الذين لم يتمكنوا من الحضور هنا اليوم بسبب الجائحة. وأدعوكم الآن إلى لحظة صمت قصيرة، لنسأل الله فيها أن ينير عقولنا، حتّى يكون حوارنا مثمرًا ويساعدنا لنسير بشجاعة في طرق آفاق تربويّة جديدة.

[01347-AR.02] [Testo originale: Italiano]

[B0631-XX.02]