Catechesi del Santo Padre in lingua italiana
Sintesi della catechesi e saluti nelle diverse lingue
L’Udienza Generale di questa mattina si è svolta nell’Aula Paolo VI.
Nel discorso in lingua italiana il Papa, continuando il ciclo di catechesi sulla Lettera ai Galati dell’Apostolo Paolo, ha incentrato la sua meditazione sul tema: Il valore propedeutico della Legge (Lettura: Gal 3,23-25).
Dopo aver riassunto la Sua catechesi nelle diverse lingue, il Santo Padre ha indirizzato particolari espressioni di saluto ai fedeli presenti.
L’Udienza Generale si è conclusa con la recita del Pater Noster e la Benedizione Apostolica.
Catechesi del Santo Padre in lingua italiana
Fratelli e sorelle, buongiorno!
San Paolo, innamorato di Gesù Cristo e che aveva capito bene cosa fosse la salvezza, ci ha insegnato che i «figli della promessa» (Gal 4,28) - cioè tutti noi, giustificati da Gesù Cristo -, non stanno sotto il vincolo della Legge, ma sono chiamati allo stile di vita impegnativo nella libertà del Vangelo. La Legge, però, esiste. Ma esiste con un altro modo: la stessa Legge, i Dieci Comandamenti, ma con un altro modo, perché da se stessa non può giustificare una volta che è venuto il Signore Gesù. E perciò, nella catechesi di oggi io vorrei spiegare questo. E ci chiediamo: qual è, secondo la Lettera ai Galati, il ruolo della Legge? Nel brano che abbiamo ascoltato, Paolo sostiene che la Legge è stata come un pedagogo. È una bella immagine, quella del pedagogo di cui abbiamo parlato nell’udienza scorsa, un’immagine che merita di essere compresa nel suo giusto significato.
L’Apostolo sembra suggerire ai cristiani di dividere la storia della salvezza in due, e anche la sua storia personale. Sono due i momenti: prima di essere diventati credenti in Cristo Gesù e dopo avere ricevuto la fede. Al centro si pone l’evento della morte e risurrezione di Gesù, che Paolo ha predicato per suscitare la fede nel Figlio di Dio, fonte di salvezza e in Cristo Gesù noi siamo giustificati. Siamo giustificati per la gratuità della fede in Cristo Gesù. Dunque, a partire dalla fede in Cristo c’è un “prima” e un “dopo” nei confronti della stessa Legge, perché la legge c’è, i Comandamenti ci sono, ma c’è un atteggiamento prima della venuta di Gesù e poi dopo. La storia precedente è determinata dall’essere “sotto la Legge”. E chi andava sulla strada della Legge si salvava, era giustificato; quella successiva – dopo la venuta di Gesù - va vissuta seguendo lo Spirito Santo (cfr Gal 5,25). È la prima volta che Paolo utilizza questa espressione: essere “sotto la Legge”. Il significato sotteso comporta l’idea di un asservimento negativo, tipico degli schiavi: “essere sotto”. L’Apostolo lo esplicita dicendo che quando si è “sotto la Legge” si è come dei “sorvegliati” e dei “rinchiusi”, una specie di custodia preventiva. Questo tempo, dice San Paolo, è durato a lungo – da Mosè, alla venuta di Gesù -, e si perpetua finché si vive nel peccato.
La relazione tra la Legge e il peccato verrà esposta in maniera più sistematica dall’Apostolo nella sua Lettera ai Romani, scritta pochi anni dopo quella ai Galati. In sintesi, la Legge porta a definire la trasgressione e a rendere le persone consapevoli del proprio peccato: “Hai fatto questo, pertanto la Legge – i Dieci Comandamenti – dice questo: tu sei in peccato”. Anzi, come insegna l’esperienza comune, il precetto finisce per stimolare la trasgressione. Scrive così nella Lettera ai Romani: «Quando eravamo nella debolezza della carne, le passioni peccaminose, stimolate dalla Legge, si scatenavano nelle nostre membra al fine di portare frutti per la morte. Ora invece, morti a ciò che ci teneva prigionieri, siamo stati liberati dalla Legge» (7,5-6). Perché? Perché è venuta la giustificazione di Gesù Cristo. Paolo fissa la sua visione della Legge: «Il pungiglione della morte è il peccato e la forza del peccato è la Legge» (1 Cor 15,56). Un dialogo: tu sei sotto la Legge, e sei lì con la porta aperta al peccato.
In questo contesto acquista il suo senso pieno il riferimento al ruolo pedagogico svolto dalla Legge. Ma la Legge è il pedagogo, che ti porta, dove? A Gesù. Nel sistema scolastico dell’antichità il pedagogo non aveva la funzione che oggi noi gli attribuiamo, vale a dire quella di sostenere l’educazione di un ragazzo o di una ragazza. All’epoca, si trattava invece di uno schiavo che aveva l’incarico di accompagnare dal maestro il figlio del padrone e poi riportarlo a casa. Doveva così proteggerlo dai pericoli, sorvegliarlo perché non assumesse comportamenti scorretti. La sua funzione era piuttosto disciplinare. Quando il ragazzo diventava adulto, il pedagogo cessava dalle sue funzioni. Il pedagogo al quale si riferisce Paolo, non era l’insegnante, ma era quello che accompagnava a scuola, sorvegliava il ragazzo e lo portava a casa.
Riferirsi alla Legge in questi termini permette a San Paolo di chiarificare la funzione da essa svolta nella storia di Israele. La Torah, cioè la Legge, era stata un atto di magnanimità da parte di Dio nei confronti del suo popolo. Dopo l’elezione di Abramo, l’altro atto grande è stata la Legge: fissare la strada per andare avanti. Certamente aveva avuto delle funzioni restrittive, ma nello stesso tempo aveva protetto il popolo, lo aveva educato, disciplinato e sostenuto nella sua debolezza, soprattutto la protezione davanti al paganesimo; c’erano tanti atteggiamenti pagani in quei tempi. La Torah dice: “C’è un unico Dio e ci ha messo in cammino”. Un atto di bontà del Signore. E certamente, come avevo detto, aveva avuto delle funzioni restrittive, ma nello stesso tempo aveva protetto il popolo, lo aveva educato, lo aveva disciplinato, lo aveva sostenuto nella sua debolezza. È per questo che l’Apostolo si sofferma successivamente nel descrivere la fase dell’età minorenne. E dice così: «Per tutto il tempo che l’erede è fanciullo, non è per nulla differente da uno schiavo, benché sia padrone di tutto, ma dipende da tutori e amministratori fino al termine prestabilito dal padre. Così anche noi, quando eravamo fanciulli, eravamo schiavi degli elementi del mondo» (Gal 4,1-3). Insomma, la convinzione dell’Apostolo è che la Legge possiede certamente una sua funzione positiva - quindi come pedagogo nel portare avanti -, ma è una funzione limitata nel tempo. Non si può estendere la sua durata oltre misura, perché è legata alla maturazione delle persone e alla loro scelta di libertà. Una volta che si giunge alla fede, la Legge esaurisce la sua valenza propedeutica e deve cedere il posto a un’altra autorità. Questo cosa vuol dire? Che finita la Legge noi possiamo dire: “Crediamo in Gesù Cristo e facciamo quello che vogliamo? “No! I Comandamenti ci sono, ma non ci giustificano. Quello che ci giustifica è Gesù Cristo. I Comandamenti si devono osservare, ma non ci danno la giustizia; c’è la gratuità di Gesù Cristo, l’incontro con Gesù Cristo che ci giustifica gratuitamente. Il merito della fede è ricevere Gesù. L’unico merito: aprire il cuore. E che cosa facciamo con i Comandamenti? Dobbiamo osservarli, ma come aiuto all’incontro con Gesù Cristo.
Questo insegnamento sul valore della legge è molto importante e merita di essere considerato con attenzione per non cadere in equivoci e compiere passi falsi. Ci farà bene chiederci se viviamo ancora nel periodo in cui abbiamo bisogno della Legge, o se invece siamo ben consapevoli di aver ricevuto la grazia di essere diventati figli di Dio per vivere nell’amore. Come vivo io? Nella paura che se non faccio questo andrò all’inferno? O vivo anche con quella speranza, con quella gioia della gratuità della salvezza in Gesù Cristo? È una bella domanda. E anche la seconda: disprezzo i Comandamenti? No. Li osservo, ma non come assoluti, perché so che quello che mi giustifica è Gesù Cristo.
[01085-IT.02] [Testo originale: Italiano]
Sintesi della catechesi e saluti nelle diverse lingue
In lingua francese
Speaker:
Frères et sœurs, saint Paul, dans sa lettre aux Galates, explique le rôle de la loi de Moïse dans le plan de salut de Dieu. Avant la foi en Jésus Christ, la Loi a le rôle d’un pédagogue. Elle dit où se trouve la transgression et rend les personnes conscientes de leur péché. Ce rôle est assurément disciplinaire. L’homme se trouve «sous la Loi» dans une situation de servitude. Mais elle est en même temps un don de Dieu pour son peuple, car, par elle, il le protège, l’éduque et le soutient dans sa faiblesse. Elle est donc une réalité positive mais devant être limitée dans le temps, le temps de la maturation et du choix de la liberté. Par la foi au Christ, la Loi perd son rôle propédeutique et doit laisser la place à une autre autorité. Cet avant et après la conversion à Jésus Christ se rencontrent aussi dans la vie personnelle de tout chrétien. Après avoir eu besoin de la Loi, nous recevons la grâce de devenir enfants de Dieu pour vivre dans son amour.
Santo Padre:
Saluto cordialmente i pellegrini di lingua francese, in particolare i giovani della Parrocchia di Bondy. Auguro che questo tempo estivo sia per ciascuno l’occasione di dedicare del tempo per consolidare i rapporti familiari e di amicizia, e per rigenerare la vita spirituale, approfondendo il dialogo con il Signore. Dio vi benedica!
Speaker:
Je salue cordialement les pèlerins de langue française, en particulier les jeunes de la paroisse de Bondy. Je forme le vœu que ce temps d’été, soit pour chacun l’occasion de prendre le temps de nourrir ses relations familiales et amicales, et de se ressourcer dans sa vie spirituelle avec le Seigneur.
Que Dieu vous bénisse.
[01086-FR.01] [Texte original: Français]
In lingua inglese
Speaker:
Dear Brothers and Sisters: In our continuing catechesis on the Letter to the Galatians, we have seen how Saint Paul teaches that faith in Jesus Christ brings a spiritual freedom that liberates believers from the demands of the Mosaic Law. For the Apostle, the Law served a “pedagogical” function; as a merciful gift of God, it demanded obedience to his commandments, while at the same time pointing to the reality of our sinfulness and need for salvation. With the coming of Christ and his redeeming grace, the Law finds its fulfilment in the Gospel message of new life and freedom in the Spirit.
Santo Padre:
Saluto cordialmente i pellegrini di lingua inglese. Questi giorni estivi di pace e tranquillità siano per voi e per le vostre famiglie un tempo propizio di grazia e di rinnovamento spirituale. Dio vi benedica!
Speaker:
I cordially greet the English-speaking faithful. May these tranquil summer days be for you and your families a special time of grace and spiritual renewal. God bless you!
[01087-EN.01] [Original text: English]
In lingua tedesca
Speaker:
Liebe Brüder und Schwestern, der heilige Paulus lehrt uns im Galaterbrief, dass die »Kinder der Verheißung« (Gal 4,28) durch den Glauben an Jesus Christus nicht mehr unter dem Joch des Gesetzes stehen, sondern aufgerufen sind, ein Leben zu führen, das sich der Freiheit des Evangeliums verantwortlich weiß. Was ist aber die Rolle des Gesetzes? Paulus hält dafür, dass es in der Heilsgeschichte zwei Phasen gibt, eine „unter dem Gesetz“ und eine, die durch Tod und Auferstehung Christi eröffnet wird und unter der Leitung des Heiligen Geistes steht (vgl. Gal 5,25). Dem Gesetz kommt in der Heilsgeschichte die Rolle eines „Pädagogen“ zu, der das Volk der Glaubenden auf ihrem Weg zum „Meister“ begleitet; es hilft ihnen, das Gute vom Bösen zu unterscheiden, und macht sie bereit, ihr Leben Gott anzuvertrauen. Die Tora hatte eine große Bedeutung für die Geschichte des Volkes Israel. Einerseits hatte das Gesetz eine normative Seite, andererseits schützte es das Volk, unterwies es für das Leben und stärkte es in seiner Schwachheit. Auch uns tut es gut, uns zu fragen, ob wir das Gesetz als Pädagogen noch brauchen oder schon ganz in der Gnade der Kinder Gottes in Freiheit und Liebe leben.
Santo Padre:
Un cordiale benvenuto ai fratelli e alle sorelle di lingua tedesca! Ringraziamo il Signore per questo tempo di ferie, occasione per dedicare più tempo ai nostri cari. La Beata Vergine Maria, vi protegga e vi accompagni sempre.
Speaker:
Ein herzliches Willkommen allen Brüdern und Schwestern deutscher Sprache! Danken wir dem Herrn für diese Ferienzeit, die auch eine Gelegenheit ist, unseren Lieben mehr Zeit zu widmen. Die Selige Jungfrau Maria möge euch allezeit behüten und begleiten.
[01088-DE.01] [Originalsprache: Deutsch]
In lingua spagnola
Queridos hermanos y hermanas:
Hoy san Pablo nos ayuda a responder a la siguiente pregunta: “¿Cuál es el papel de la Ley?”. En su respuesta considera que hay dos tiempos en la Historia de la Salvación y en la propia historia de cada uno. En un primer periodo éramos como los niños, estábamos dominados por las pasiones, la debilidad de la carne, y, por tanto, necesitados de un guía, alguien que nos llevara y nos trajese, y nos impidiera meternos en problemas. Ese era el papel de la Ley y su bondad. Pero san Pablo añade que la Ley, además de sostenernos en este combate, también pone de manifiesto nuestro sometimiento.
En un segundo periodo, Jesús nos ha librado del pecado y de la muerte con su muerte y resurrección, y la Ley puede dejar paso a la libertad de los hijos de Dios, pues ya no estamos sometidos a ella. Sin embargo, esto implica un estilo de vida comprometido, en el que nos hacemos conscientes de la gracia de ser hijos de Dios, para vivir en el amor de forma adulta.
Saludo cordialmente a los fieles de lengua española. Los animo a dejarse interpelar por esta pregunta que nos ha suscitado san Pablo: ¿Estamos todavía bajo la Ley o hemos alcanzado ya la madurez para abrazar con convicción a Jesús y al proyecto de amor que el Padre reserva para cada uno de nosotros? Que Dios los bendiga. Muchas gracias.
[01089-ES.01] [Texto original: Español]
In lingua portoghese
Speaker:
O trecho da Carta aos Gálatas lido no início da Catequese de hoje afirma que, antes que viesse a fé, estávamos encerrados sob a vigilância de uma Lei que exercia a função de um pedagogo (cf. 3, 23-24). Para São Paulo, a história da salvação e a nossa história pessoal se dividem em antes e depois da fé em Cristo, em estar sob a vigilância da lei ou ser guiado pelo Espírito Santo. E, estar sob a vigilância da lei significa estar encerrados, numa espécie de escravidão, cuja raiz é o pecado. Neste sentido, a lei se apresenta como um pedagogo. Este, na antiguidade, era um escravo encarregado de proteger e vigiar um jovem durante o seu processo de educação com um mestre. Tal função disciplinar do pedagogo ajuda a compreender o papel da lei de Moisés que, embora limitada, tinha a missão encaminhar o povo escolhido à uma autoridade superior: Cristo que nos salva, fazendo-nos participar da graça de sermos filhos de Deus.
Santo Padre:
Rivolgo un cordiale saluto ai fedeli di lingua portoghese. Cari fratelli e sorelle, non dimenticate che ogni battezzato è chiamato a vivere nella libertà dei figli di Dio. È lo Spirito Santo che vi renderà capaci di vivere e testimoniare la vostra fede con gioia e generosità. La Madonna accompagni e protegga voi tutti e i vostri cari!
Speaker:
Dirijo uma cordial saudação aos fiéis de língua portuguesa. Queridos irmãos e irmãs, não vos esqueçais que todo o batizado está chamado a viver na liberdade dos filhos de Deus. É o Espírito Santo que vos tornará capazes de viver e testemunhar a vossa fé com alegria e generosidade. Nossa Senhora acompanhe e proteja a vós todos e aos vossos entes queridos!
[01090-PO.01] [Texto original: Português]
In lingua araba
Speaker:
تَكَلَّمَ قَداسَةُ البابا اليوم في إطارِ تَعْلِيمِهِ في الرِّسالَةِ إلى أهْلِ غلاطية على "القيمة التمهيديّة للشّريعة" وقال: علّمنا القدّيس بولس أنّ "أولاد الموعد" بالإيمان بيسوع المسيح، ليسوا تحت حكم الشّريعة، وهم مدعوّون إلى أسلوب حياة له متطلِّباتُه مع حريّة الإنجيل. وهو يقسّم تاريخ الخلاص إلى لحظتين: قبل أن يصبحوا مؤمنين، وبعد قبولهم الإيمان. والمحور هو حدث موت وقيامة يسوع من بين الأموات، الذي كرز به بولس. لذلك، انطلاقًا من الإيمان بالمسيح، يوجد هناك "قبل" و "بعد" أمام الشّريعة نفسها. "قبل" كنا "في حكم الشّريعة"، "وبعد" نعيش وفقًا للرّوح القدس. ويشرح الرّسول أنّ الإنسان "في حكم الشّريعة" هو تحت المراقبة، ومثل الموقوف الإداري. وتستمرّ هذه الفترة ما دمنا نعيش في الخطيئة. فالشريعة تُعَرِفُنا بما هي الخطيئة، وتجعلنا ندرك أنّنا خطأة. وحمت الشريعة الشّعب، وهذّبته وساندته في ضعفه. باختصار، قناعة الرسول هي أنّ الشّريعة بالتّأكيد لها وظيفتها الإيجابيّة، ولكنّها محدودة في الزّمن. ولا يمكن تمديد مدّتها أكثر من اللزوم. وبمجرّد الوصول إلى الإيمان، تستنفد الشّريعة قيمتها التمهيديّة ويجب أن تفسح المجال لسُلطة أخرى.
Santo Padre:
Saluto i fedeli di lingua araba. Chiediamoci se viviamo ancora nel periodo in cui abbiamo bisogno della Legge, o se invece siamo ben consapevoli di aver ricevuto la grazia di essere diventati figli di Dio per vivere nell’amore. Il Signore vi benedica tutti e vi protegga sempre da ogni male!
Speaker:
أُحيّي المؤمنِين الناطقين باللغة العربيّة. حسنٌ أن نتساءل هل ما زلنا نعيش في زمن نحتاج فيه إلى الشّريعة، أم ندرك أنّنا قبلنا النعمة لنكون أولاد الله لنعيش في المحبّة. بارككم الرَبّ جميعًا وحماكم دائمًا من كلّ شرّ!
[01091-AR.01] [Testo originale: Arabo]
In lingua polacca
Speaker:
Święty Paweł nauczał nas, że „dzieci obietnicy” (Ga 4,28), ze względu na wiarę w Jezusa Chrystusa, nie znajdują się pod więzami Prawa, lecz są powołane do wymagającego stylu życia w wolności Ewangelii. W dzisiejszej katechezie stawiamy sobie pytanie: jaka jest zatem, według Listu do Galatów, rola Prawa? Paweł utrzymuje, że Prawo było jakby pedagogiem.
W tamtym czasie tak określano niewolnika, którego zadaniem było towarzyszenie synowi pana w drodze do nauczyciela, a następnie przyprowadzanie go do domu. Miał go chronić przed niebezpieczeństwem i czuwać, aby nie zachowywał się niewłaściwie. Kiedy chłopiec stawał się dorosły, pedagog przestawał pełnić to zadanie.
Odniesienie funkcji pedagoga do Prawa pozwala św. Pawłowi wyjaśnić rolę, jaką odgrywało ono w dziejach Izraela. Tora chroniła lud, wychowywała go, dyscyplinowała i podtrzymywała w jego słabości. Stąd, Prawo ma z pewnością funkcję pozytywną, ale ograniczoną w czasie, ponieważ jest ono związane z dojrzewaniem osób i ich wyborem wolności. Kiedy człowiek dochodzi do wiary, Prawo wyczerpuje swoją wartość propedeutyczną i musi ustąpić miejsca innemu autorytetowi.
Warto, abyśmy zadali sobie pytanie, czy żyjemy jeszcze w okresie, w którym potrzebujemy Prawa, czy też jesteśmy świadomi, że przez łaskę staliśmy się dziećmi Bożymi, aby żyć w miłości.
Santo Padre:
Do il benvenuto ai pellegrini polacchi. In modo particolare saluto i fedeli provenienti dal Santuario mariano della Diocesi di Kalisz. La Madre di Dio e nostra Madre accompagni voi, le vostre famiglie e tutti coloro che con amore vengono da Lei per affidarsi alla sua materna e tenera protezione. Per favore, pregate anche per me. Vi benedico di cuore.
Speaker:
Witam polskich pielgrzymów. W sposób szczególny pozdrawiam wiernych z Sanktuarium maryjnego w Skalmierzycach w Diecezji Kaliskiej. Matka Boga i nasza Matka niech towarzyszy wam, waszym rodzinom i wszystkimi, którzy z miłością przychodzą do Niej, aby zawierzać siebie Jej matczynej, czułej opiece. Proszę, módlcie się także za mnie. Z serca wam błogosławię.
[01092-PL.01] [Testo originale: Polacco]
In lingua italiana
Rivolgo un cordiale benvenuto ai pellegrini di lingua italiana. In particolare, saluto i Fratelli della Carità, i sacerdoti novelli di Mantova e di Parma, i giovani dell’Oratorio di Nembro, i fedeli di Castello di Godego.
Il mio pensiero va infine, come di consueto, agli anziani, agli ammalati, ai giovani e agli sposi novelli.
Cari anziani e cari ammalati, abbiate nella vecchiaia e nella sofferenza il conforto della presenza materna di Maria, segno di sicura speranza. E voi, cari giovani, nel costruire il vostro futuro mettete sempre al primo posto la chiamata di Cristo. A voi, cari sposi novelli, auguro che il vostro amore sia specchio di quello infinito ed eterno di Dio.
A tutti la mia Benedizione.
[01093-IT.01] [Testo originale: Italiano]
[B0505-XX.02]