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L’Udienza Generale, 30.06.2021


Catechesi del Santo Padre in lingua italiana

Sintesi della catechesi e saluti nelle diverse lingue

L’Udienza Generale di questa mattina si è svolta nel Cortile di San Damaso del Palazzo Apostolico Vaticano.

Nel discorso in lingua italiana il Papa, continuando il nuovo ciclo di catechesi sulla Lettera ai Galati dell’Apostolo Paolo, ha incentrato la sua meditazione sul tema: “Paolo vero apostolo” (Lettura: Gal 1,1.13.15-16).

Dopo aver riassunto la Sua catechesi nelle diverse lingue, il Santo Padre ha indirizzato particolari espressioni di saluto ai fedeli presenti.

L’Udienza Generale si è conclusa con la recita del Pater Noster e la Benedizione Apostolica.

Catechesi del Santo Padre in lingua italiana

Fratelli e sorelle, buongiorno!

Ci addentriamo poco alla volta nella Lettera ai Galati. Abbiamo visto che questi cristiani si vengono a trovare in conflitto su come vivere la fede. L’apostolo Paolo inizia a scrivere la sua Lettera ricordando loro i rapporti trascorsi, il disagio per la lontananza e l’immutato amore che nutre per ciascuno di loro. Non manca di far notare comunque la sua preoccupazione perché i Galati abbiano a seguire la giusta strada: è la preoccupazione di un padre, che ha generato le comunità nella fede. Il suo intento è molto chiaro: è necessario ribadire la novità del Vangelo, che i Galati hanno ricevuto dalla sua predicazione, per costruire la vera identità su cui fondare la propria esistenza. E questo è il principio: ribadire la novità del Vangelo, quello che i Galati hanno ricevuto dall’Apostolo.

Scopriamo da subito che Paolo è un profondo conoscitore del mistero di Cristo. Fin dall’inizio della sua Lettera non segue le basse argomentazioni utilizzate dai suoi detrattori. L’Apostolo “vola alto” e indica anche a noi come comportarci quando si creano conflitti all’interno della comunità. Solo verso la fine della Lettera, infatti, viene esplicitato che il nocciolo della diatriba suscitata è quello della circoncisione, dunque della principale tradizione giudaica. Paolo sceglie la strada di andare più in profondità, perché la posta in gioco è la verità del Vangelo e la libertà dei cristiani, che ne è parte integrante. Non si ferma alla superfice dei problemi, dei conflitti, come spesso siamo tentati di fare noi per trovare subito una soluzione che illude di mettere tutti d’accordo con un compromesso. Paolo ama Gesù e sa che Gesù non è un uomo-Dio di compromessi. Non è così che funziona con il Vangelo e l’Apostolo ha scelto di seguire la via più impegnativa. Scrive così: «È forse il consenso degli uomini che cerco, oppure quello di Dio?» Lui non cerca di fare la pace con tutti. E continua: «O cerco di piacere agli uomini? Se cercassi ancora di piacere agli uomini, non sarei servitore di Cristo!» (Gal 1,10).

In primo luogo, Paolo si sente in dovere di ricordare ai Galati di essere un vero apostolo non per proprio merito, ma per la chiamata di Dio. Lui stesso racconta la storia della sua vocazione e conversione, coincisa con l’apparizione di Cristo Risorto durante il viaggio verso Damasco (cfr At 9,1-9). È interessante osservare quanto afferma della sua vita precedente a quell’avvenimento: «Perseguitavo ferocemente la Chiesa di Dio e la devastavo, superando nel giudaismo la maggior parte dei miei coetanei e connazionali, accanito com'ero nel sostenere le tradizioni dei padri» (Gal 1,13-14). Paolo osa affermare che lui nel giudaismo superava tutti, era un vero fariseo zelante, «irreprensibile quanto alla giustizia che deriva dall’osservanza della legge» (Fil 3,6). Per ben due volte sottolinea che lui era stato un difensore delle «tradizioni dei padri» e un «convinto sostenitore della legge». Questa è la storia di Paolo.

Da una parte, egli insiste nel sottolineare che aveva ferocemente perseguitato la Chiesa e che era stato un «bestemmiatore, un persecutore, un violento» (1 Tm 1,13) non risparmia aggettivi: lui stesso si qualifica così -, dall’altra parte, evidenzia la misericordia di Dio nei suoi confronti, che lo porta a vivere una trasformazione radicale, ben conosciuta da tutti. Scrive: «Non ero personalmente conosciuto dalle Chiese della Giudea che sono in Cristo; avevano soltanto sentito dire: “Colui che una volta ci perseguitava, ora va annunciando la fede che un tempo voleva distruggere”» (Gal 1,22-23). Si è convertito, è cambiato, è cambiato il cuore. Paolo mette così in evidenza la verità della sua vocazione attraverso l’impressionante contrasto che si era venuto a creare nella sua vita: da persecutore dei cristiani perché non osservavano le tradizioni e la legge, era stato chiamato a diventare apostolo per annunciare il Vangelo di Gesù Cristo. Ma vediamo che Paolo è libero: è libero per annunciare il Vangelo ed è anche libero per confessare i suoi peccati. “Io ero così”: è la verità che dà la libertà del cuore, è la libertà di Dio.

Ripensando a questa sua storia, Paolo è pieno di meraviglia e di riconoscenza. È come se volesse dire ai Galati che lui tutto sarebbe potuto essere tranne che un apostolo. Era stato educato fin da ragazzo per essere un irreprensibile osservante della Legge mosaica, e le circostanze lo avevano portato a combattere i discepoli di Cristo. Tuttavia, qualcosa d’inaspettato era accaduto: Dio, con la sua grazia, gli aveva rivelato suo Figlio morto e risorto, perché lui ne diventasse annunciatore in mezzo ai pagani (cfr Gal 1,15-6).

Come sono imperscrutabili le strade del Signore! Lo tocchiamo con mano ogni giorno, ma soprattutto se ripensiamo ai momenti in cui il Signore ci ha chiamato. Non dobbiamo mai dimenticare il tempo e il modo in cui Dio è entrato nella nostra vita: tenere fisso nel cuore e nella mente quell’incontro con la grazia, quando Dio ha cambiato la nostra esistenza. Quante volte, davanti alle grandi opere del Signore, viene spontanea la domanda: ma com’è possibile che Dio si serva di un peccatore, di una persona fragile e debole, per realizzare la sua volontà? Eppure, non c’è nulla di casuale, perché tutto è stato preparato nel disegno di Dio. Lui tesse la nostra storia, la storia di ognuno di noi: Lui tesse la nostra storia e, se noi corrispondiamo con fiducia al suo piano di salvezza, ce ne accorgiamo. La chiamata comporta sempre una missione a cui siamo destinati; per questo ci viene chiesto di prepararci con serietà, sapendo che è Dio stesso che ci invia, Dio stesso che ci sostiene con la sua grazia. Fratelli e sorelle, lasciamoci condurre da questa consapevolezza: il primato della grazia trasforma l’esistenza e la rende degna di essere posta al servizio del Vangelo. Il primato della grazia copre tutti i peccati, cambia i cuori, cambia la vita, ci fa vedere strade nuove. Non dimentichiamo questo!

[00930-IT.02] [Testo originale: Italiano]

Sintesi della catechesi e saluti nelle diverse lingue

In lingua francese

Speaker:

Frères et sœurs, pour l’Apôtre Paul, dans la Lettre aux Galates, il est nécessaire de confirmer la nouveauté de l’Evangile, que les Galates ont reçu de sa prédication, pour construire la véritable identité sur laquelle fonder leur existence. Paul est un profond connaisseur du mystère du Christ. Il ne reste pas à la superficie des problèmes, comme souvent nous sommes tentés de le faire pour trouver tout de suite une solution, croyant mettre tout le monde d’accord par un compromis. Il se sent d’abord le devoir de rappeler aux Galates qu’il est un véritable Apôtre, non par ses propres mérites, mais par l’appel de Dieu. Ainsi, il souligne qu’il avait férocement persécuté l’Eglise et il met en évidence la miséricorde de Dieu à son égard, le conduisant à vivre une transformation radicale: de persécuteur des chrétiens, il a été appelé à devenir Apôtre pour annoncer l’Evangile de Jésus Christ. En repensant à cela, Paul est rempli d’émerveillement et de reconnaissance. Les voies du Seigneur sont mystérieuses. Nous le voyons chaque jour. N’oublions jamais comment Dieu est entré dans notre vie. Que de fois nous pouvons nous demander comment il est possible que Dieu se serve d’une personne fragile et faible pour réaliser sa volonté. Souvenons-nous que Dieu est celui qui nous envoie et nous soutient par sa grâce. Laissons-nous conduire par lui!

Santo Padre:

Saluto cordialmente i pellegrini di lingua francese. All’inizio di questo periodo di riposo e di ferie, prendiamoci il tempo per esaminare la nostra vita per vedere le tracce della presenza di Dio che non cessa di guidarci.

Buona estate a tutti e che Dio vi benedica!

Speaker:

Je salue cordialement les personnes de langue française. Au début de cette période de repos et de vacances, prenons le temps de regarder notre vie pour y voir les traces de la présence de Dieu qui ne cesse de nous guider. Bon été à tous et que Dieu vous bénisse!

[00931-FR.01] [Texte original: Français]

In lingua inglese

Speaker:

Dear Brothers and Sisters, in our continuing catechesis on Saint Paul’s Letter to the Galatians, we now reflect on Paul’s exercise of his apostolic authority. With fatherly care, Paul reminds the Galatians of his preaching on the new life brought by Christ, and reiterates the Gospel message of freedom from the commands of the Mosaic law. Paul defends his authority as an Apostle, describing with honesty his own journey of conversion – from fierce persecutor of the Church to his call by God’s mercy to know the Risen Jesus, and to become an Apostle to the nations. In emphasizing the power of the Lord’s mercy at work in his own life, Paul invites us to reflect on how God enters into our lives, surprising us, renewing and radically transforming us by the Holy Spirit, and strengthening us to become missionary disciples for the spread of the Gospel and its liberating message.

Santo Padre:

Rivolgo un cordiale saluto ai fedeli di lingua inglese. Auguro che le prossime vacanze estive siano un momento di ristoro e di rinnovamento spirituale per voi e per le vostre famiglie. Su tutti voi invoco la gioia e la pace del Signore.

Dio vi benedica!

Speaker:

I cordially greet the English-speaking faithful. I pray that the coming summer holidays will be a time of refreshment and spiritual renewal for you and your families. Upon all of you I invoke the joy and peace of the Lord. May God bless you!

[00932-EN.01] [Original text: English]

In lingua tedesca

Speaker:

Liebe Brüder und Schwestern, bereits in unserer ersten Betrachtung zum Galaterbrief hatten wir gesehen, dass sich diese Gemeinden, denen Paulus einst selbst das Evangelium gebracht hatte, in einem Konflikt befanden. Andere Missionare hatten die apostolische Autorität des Paulus bestritten und entgegen seiner Lehre von der Freiheit der Christen die vollumfängliche Einhaltung des alten jüdischen Gesetzes verlangt. Angesichts dieses Streits widersteht Paulus der Versuchung, seine Gemeinden durch oberflächliche Kompromisse, in denen sich alle irgendwie wiederfinden, möglichst rasch zu befrieden. Paulus hat erkannt, dass das Evangelium einen anderen Anspruch hat: „Geht es mir denn um die Zustimmung der Menschen oder geht es mir um Gott?“ (Gal 1,10). Paulus ist fest davon überzeugt, dass seine Sendung und Lehre ihren Ursprung in Jesus Christus hat, in Gottes ewigem Plan. Als Beweis dafür dient ihm das unerklärliche Erlebnis seiner Bekehrung. Vom pharisäischen Verfechter des Gesetzes und eifernden Verfolger der Christen war er zum hingebungsvollen Verkündiger eben dieses Glaubens geworden – zum Apostel Jesu Christi. Paulus ist immer noch davon ergriffen, dass Gott sich seiner, eines sündigen und schwachen Menschen, bedienen wollte, um seinen Heilsplan zu verwirklichen. So dürfen auch wir uns getrost dem Plan Gottes überlassen, der uns zum Dienst am Evangelium beruft und mit seiner Gnade dazu befähigt.

Santo Padre:

Cari fratelli e sorelle di lingua tedesca, oggi celebriamo la festa dei primi martiri della Chiesa Romana, che testimoniarono la fede cristiana con l’offerta della loro vita. Il Signore conceda anche a noi la grazia di sostenere con coraggio e fermezza la fede tramandataci dagli Apostoli e dai santi.

Speaker:

Liebe Brüder und Schwestern deutscher Sprache, heute feiern wir das Fest der ersten heiligen Märtyrer der Stadt Rom, die ihren christlichen Glauben mit der Hingabe ihres Lebens bezeugten. Der Herr schenke auch uns die Gnade, mutig und standhaft für den Glauben einzustehen, den die Apostel und die Heiligen uns weitergegeben haben.

[00933-DE.01] [Originalsprache: Deutsch]

In lingua spagnola

Queridos hermanos y hermanas:

Seguimos nuestras consideraciones sobre la Carta a los Gálatas. San Pablo escribe a los cristianos de Galacia con la preocupación de un padre, consciente de que están en conflicto sobre el modo de vivir la fe. Para ayudarlos, el Apóstol, conocedor del misterio de Cristo, no se queda en la superficie sino que va a lo esencial: les recuerda sus orígenes, cuando recibieron el Evangelio por medio de su predicación y conocieron al Señor, el único que da la vida verdadera.

Pablo también les comparte su propio testimonio, recordando la historia de su vocación y de su conversión. Quiere dejar en claro que Dios no lo llamó porque él lo mereciera, sino por pura gratuidad y misericordia. El Apóstol también describe con elocuencia el contraste de su vida, en la que pasó de ser perseguidor de los cristianos a convertirse en discípulo de Jesucristo. Dios lo llamó por medio de su gracia y le reveló a su Hijo, dándole la misión de anunciarlo a todas las gentes.

Y al final de la Carta se explica que el núcleo de la discusión entre los gálatas era el problema de la circuncisión, es decir, la principal tradición judía. Pero Pablo ahonda más en la cuestión, porque se da cuenta que lo que verdaderamente está en juego no es un asunto secundario, sino la verdad del Evangelio y, sobre todo, la libertad de los cristianos. El Apóstol nos enseña también a nosotros a “volar alto” y nos indica cómo comportarnos cuando surgen problemas en la comunidad eclesial.

Saludo cordialmente a los fieles de lengua española, son bastantes hoy aquí. Saludo al arzobispo de Oviedo con sus seminaristas. Pidamos al Señor que nos ayude a tener presente su paso en nuestra vida y a responder con disponibilidad y confianza a la vocación recibida, sabiendo que es Él mismo quien que nos llama, nos sostiene con su gracia y nos envía a los hermanos. Que Dios los bendiga. Muchas gracias.

[00934-ES.02] [Texto original: Español]

In lingua portoghese

Speaker:

Na Carta aos Gálatas, Paulo afirma que é um verdadeiro apóstolo, não por mérito próprio, mas por chamamento de Deus; e mostra a verdade da sua vocação através dum contraste impressionante que marca a sua vida: de perseguidor que era dos cristãos, porque não observavam as tradições e a lei de Moisés, foi chamado a tornar-se apóstolo precisamente para anunciar o Evangelho de Jesus Cristo que combatia. Ao narrar esta inversão de rumo na sua vida, o próprio Paulo se maravilha e confessa a Deus a sua gratidão. É como se quisesse dizer aos Gálatas que ele poderia ter sido tudo, menos Apóstolo. Desde pequeno fora educado para ser um observante irrepreensível da lei de Moisés, e as circunstâncias tinham-no levado a combater os discípulos de Cristo. Mas aconteceu algo de inesperado: Deus, com a sua graça, revelara-lhe o seu Filho morto e ressuscitado, para que se tornasse seu arauto no meio dos gentios. Como são imperscrutáveis os caminhos do Senhor! Constatamo-lo todos os dias, mas vemo-lo sobretudo no momento em que o Senhor nos chamou. Não devemos jamais esquecer o período e o modo como Deus entrou na nossa vida: havemos de conservar vivo, no coração e na mente, aquele encontro com a graça em que Deus mudou a nossa vida. À vista da obra do Senhor, quantas vezes nos apetece perguntar: Como é possível que Deus se sirva dum pecador, duma pessoa fraca e débil como eu para cumprir a sua vontade? E todavia não aconteceu por acaso! Tudo estava previsto nos desígnios de Deus. Se correspondermos confiadamente ao seu plano de salvação, dar-nos-emos conta de como Ele tece a nossa história. A vocação tem sempre em vista uma missão para que fomos destinados; daí a necessidade de nos prepararmos seriamente para ela, cientes de que é o próprio Deus que nos envia e sustenta com a sua graça.

 

Santo Padre:

Saluto i fedeli di lingua portoghese e affido alla Vergine Maria i vostri cuori e i vostri passi. Vi incoraggio a scommettere sui grandi ideali di servizio, che allargano il cuore e rendono fecondi i vostri talenti. Volentieri benedico voi e i vostri cari!

Speaker:

Saúdo os fiéis de língua portuguesa e confio à Virgem Maria os vossos corações e os vossos passos. Encorajo-vos a apostar em ideais grandes de serviço, que engrandecem o coração e tornam fecundos os vossos talentos. De bom grado vos abençoo a vós e aos vossos entes queridos!

[00935-PO.01] [Texto original: Português]

In lingua araba

Speaker:

تَكَلَّمَ قَداسَةُ البابا علَى بولس "الرَّسُول الحقيقي" في إطارِ تَعْلِيمِهِ في الرِّسالَةِ إلى أهْلِ غلاطية. قال: شَعَرَ بولس بأنَّهُ مُلْزَمٌ بِتَذْكيرِ أهْلِ غلاطية بأنَّهُ رَسُولٌ حَقيقي وَذَلِكَ لَيْسَ بِسَبَبِ اسْتِحقاقِه، بَلْ بِسَبَبِ دَعْوَةِ اللهِ لَهُ. لأنَّهُ قَبْلَ ذَلِك، كانَ مُضْطَهِدًا لِلْكَنِيسَةِ وَفريسِيًّا غَيُورًا وَمُدافِعًا عَن تَقاليدِ الآباء وَمُؤَيِّدًا قَوِيًّا لِلْشَريعَة. بَلْ كانَ مُجَدِّفًا مُضْطَهِدًا عنيفًا، وَمِن ناحِيَةٍ أخرى، بَيَّنَ رَحْمَةَ اللهِ تُجاهَهُ، الأمْرُ الذي قادَهُ إلى الارْتِداد. فَمِنْ مُضْطَهِدٍ لِلْمَسيحِيّين، دُعِيَ لِيَكُونَ رَسُولًا لِيُعْلِنَ إنْجِيلَ يَسُوعَ المَسيح. كانَ بولس مَليئًا بالدَهْشَةِ والامْتِنَان لأنَّهُ لَمْ يَتَوَقَعْ أنْ يُصْبِحَ رَسُولًا لِلْمسِيح وَمُبَشِّرًا بِهِ بَيْنَ الوَثَنِيِّين. وأَنْهَى قَداسَةُ البابا تَعْلِيمَه قائِلًا: إنَّ طُرُقَ اللهِ غامِضَةٌ لا تُسْتَقْصَى، كَما يَقُولُ القِدِّيسُ بولس نَفْسُه! وَنَحْنُ نَلْمِسُ ذَلِكَ كُلَّ يَوْمٍ لَمْسَ اليَد، لا سِيَّما إذا عُدْنا إلى اللحَظاتِ التي دَعانا فِيها الله. يَجِبُ ألَّا نَنْسَى أبَدًا الوَقتَ والطَريقَة التي دَخَلَ بِها اللهُ حَياتَنا. يَجِبُ أنْ نَحْفَظَ دائِمًا في قَلْبِنا وَفي ذِهْنِنا لِقاءَنا مَعَ النِعْمَة، عِنْدَما غَيَّرَ اللهُ حَياتَنا. الله يَدْعُو كُلَّ واحِدٍ مِنَّا حَتَى لَوْ كانَ خاطِئًا وَضَعِيفًا. وَلَيْسَ في حَياتِنا شَيءٌ يَحْدُثُ صُدْفَة، بَلْ كُلُّ شَيءٍ جُزْءٌ مِنْ خِطَةِ اللهِ الخَلاصِيَّة. عَلَيْنا أنْ نَعْلَمَ ذَلِكَ فَنَحْمِلَ رِسالَتَنا، عالِمينَ أنَّ اللهَ هُوَ الذي يُرْسِلُنا وَيُؤَيِدُنا بِنِعْمَتِهِ التي تُغَيِّرُ حَياتَنا، وَتَجْعَلُها حَياةً تَسْتَحِقُ أنْ نَعيشَها في خِدْمَةِ الإنجيل.

Santo Padre:

Saluto i fedeli di lingua araba. Cari ragazzi, giovani e studenti che avete terminato l’anno scolastico e che in questi giorni avete iniziato le vacanze estive, vi invito, attraverso le attività estive, a continuare la preghiera e ad imitare le qualità del giovane Gesù e a diffondere la Sua luce e la Sua pace. Il Signore vi benedica tutti e vi protegga ‎sempre da ogni male‎‎‎‏!

Speaker:

أُحيِّي المُؤْمِنِينَ الناطِقِينَ باللُغَةِ العَرَبِيَّة. أعزائي الفِتْيان والشَّباب والطُلاب الذينَ أَنْهَيْتُم العامَ الدِراسي وَبَدَأْتُم العُطْلَةَ الصَّيْفِيَّة في هَذِهِ الأيام، أَدْعُوكُم مِن خِلالِ الأَنْشِطَةِ الصَّيْفِيَّة أنْ تُواظبوا علَى الصَّلاة وأَنْ تَقْتَدُوا بِصِفاتِ يَسُوع الشّاب وأنْ تَنْشُرُوا نُورَهُ وَسَلامَهُ. بارَكَكُم الرَّبُّ جَميعًا وَحَماكُم دائِمًا مِن كلِّ شرّ!

[00936-AR.01] [Testo originale: Arabo]

In lingua polacca

Speaker:

Drodzy Bracia i siostry, zagłębiamy się krok po kroku w List do Galatów.

Mówiliśmy, że owi chrześcijanie mieli trudności w przeżywaniu swej wiary: zachowywać tradycje żydowskie, czy otworzyć się całkowicie na prawdę Ewangelii. Apostoł chce pomóc Galatom w rozwiązaniu tej kwestii, na przykładzie własnego doświadczenia.

Paweł opowiada Galatom o swoim powołaniu i nawróceniu. Z jednej strony podkreśla, że zaciekle prześladował Kościół, z drugiej zaś uwydatnia miłosierdzie Boże, które doprowadziło go do radykalnej przemiany. Paweł wskazuje prawdę o sobie poprzez uderzający kontrast: od bycia prześladowcą chrześcijan, został powołany, by stać się apostołem.

Myśląc o tym, Paweł jest pełen podziwu i wdzięczności. Bóg, dzięki swej łasce, objawił mu swego Syna Jezusa Chrystusa.

Jakże niezgłębione są drogi Pana! Możemy doświadczyć tego szczególnie wówczas, gdy wracamy myślami do naszego powołania, do momentu, w którym Bóg wkroczył w nasze życie. Ileż to razy, w obliczu wielkich dzieł Pana, może pojawić się spontaniczne pytanie: jak to możliwe, że Bóg posługuje się grzesznikiem, człowiekiem słabym, aby realizować swoją wolę?

Jednak nie ma w tym nic przypadkowego, ponieważ wszystko zostało przygotowane w planie Boga. On tka naszą historię, a naszym zadaniem jest odpowiadać z ufnością na Jego plan zbawienia. Pozwólmy, by prowadziła nas świadomość, że Jego łaska przemienia życie i czyni je godnym oddania na służbę Ewangelii.

Santo Padre:

Saluto cordialmente tutti i Polacchi e particolarmente le Suore della Congregazione di Sant’Elisabetta.

Ieri abbiamo celebrato la Solennità dei Santi Apostoli Pietro e Paolo. Testimoni fedeli del Vangelo, fino alla morte, sono un esempio eloquente di come la grazia di Dio può agire nella vita umana e nella storia della Chiesa.

Auguro a tutti voi che il riposo estivo diventi un tempo privilegiato per riscoprire la presenza di grandi opere del Signore nella vostra vita.

Vi benedico di cuore!

Speaker:

Pozdrawiam serdecznie wszystkich Polaków, a szczególnie Siostry ze Zgromadzenia Sióstr Świętej Elżbiety.

Wczoraj obchodziliśmy Uroczystość Świętych Apostołów Piotra i Pawła. Jako wierni aż do śmierci, świadkowie Ewangelii, są oni wymownym przykładem tego, jak łaska Boża może działać w życiu ludzkim i w dziejach Kościoła.

Życzę Wam, aby letni odpoczynek stał się uprzywilejowanym czasem by odkryć na nowo obecność wielkich dzieł Bożych w Waszym życiu.

Z serca Wam błogosławię!

[00937-PL.01] [Testo originale: Polacco]

In lingua slovacca

Santo Padre:

Saluto con affetto i fedeli slovacchi, particolarmente i partecipanti al Pellegrinaggio di ringraziamento dell’Eparchia di Košice, che celebra il 350° anniversario del pianto miracoloso dell’icona della Madonna di Klokočov, guidati dal loro ordinario Arcivescovo Mons. Cyril Vasiľ. Fratelli e sorelle, questa celebrazione della Madre di Dio rinnovi nel vostro popolo la fede e il senso vivo della sua intercessione nel vostro cammino. Benedico di cuore tutti voi ed i vostri cari nella Patria. Sláva Isusu Christu!

Speaker:

S láskou pozdravujem slovenských veriacich, osobitne účastníkov Ďakovnej púte Košickej eparchie, ktorá slávi 350. výročie plačúcej milostivej ikony Klokočovskej Bohorodičky, vedených jej ordinárom arcibiskupom Mons. Cyrilom Vasiľom. Bratia a sestry, táto oslava Matky Božej nech obnoví vo vašom ľude vieru a živé vedomie jej príhovoru na vašej ceste. Zo srdca žehnám všetkých vás ivašich drahých vo vlasti. Sláva Isusu Christu!

[00945-AA.01] [Testo originale: Slovacco]

In lingua italiana

Rivolgo un cordiale benvenuto ai pellegrini di lingua italiana. In particolare, saluto i ragazzi della Professione di Fede delle parrocchie di Montesolaro, Carimate e Novedrate.

Auguro che il periodo estivo sia occasione per approfondire la propria relazione con Dio e seguirlo più liberamente sul sentiero dei Suoi comandamenti.

Qui, in Vaticano, c’è tanta varietà di gente che lavora: i preti, i cardinali, le suore, tanti laici, tanti; e oggi io vorrei soffermarmi per ringraziare un laico, che oggi va in pensione, Renzo Cestiè. Lui ha incominciato a lavorare a 14 anni, veniva in bicicletta. Oggi è l’autista del Papa: ha fatto tutto questo. Un applauso a Renzo e alla sua fedeltà! È una di quelle persone che porta avanti la Chiesa con il suo lavoro, con la sua benevolenza e con la sua preghiera. Lo ringrazio tanto e anche approfitto dell’opportunità per ringraziare tutti i laici che lavorano con noi in Vaticano.

Il mio pensiero va infine, come di consueto, agli anziani, ai giovani, ai malati e agli sposi novelli. Ieri abbiamo celebrato la solennità dei Santi Apostoli Pietro e Paolo, l’esempio e la costante protezione di queste colonne della Chiesa sostengano ciascuno di voi nello sforzo di seguire Cristo.

A tutti la mia Benedizione.

[00938-IT.02] [Testo originale: Italiano]

[B0425-XX.02]