Sala Stampa

www.vatican.va

Sala Stampa Back Top Print Pdf
Sala Stampa


L’Udienza Generale, 23.06.2021


Catechesi del Santo Padre in lingua italiana

Sintesi della catechesi e saluti nelle diverse lingue

L’Udienza Generale di questa mattina si è svolta nel Cortile di San Damaso del Palazzo Apostolico Vaticano.

Nel discorso in lingua italiana il Papa, iniziando un nuovo ciclo di catechesi, ha incentrato la Sua riflessione sulla Lettera ai Galati dell’Apostolo Paolo – I. Introduzione (Lettura: Gal 1,2-5).

Dopo aver riassunto la Sua catechesi nelle diverse lingue, il Santo Padre ha indirizzato particolari espressioni di saluto ai fedeli presenti.

L’Udienza Generale si è conclusa con la recita del Pater Noster e la Benedizione Apostolica.

Catechesi del Santo Padre in lingua italiana

Cari fratelli e sorelle, buongiorno!

Dopo il lungo itinerario dedicato alla preghiera, oggi diamo inizio a un nuovo ciclo di catechesi. Mi auguro che con questo itinerario della preghiera, siamo riusciti a pregare un po’ meglio, a pregare un po’ di più. Oggi desidero riflettere su alcuni temi che l’apostolo Paolo propone nella sua Lettera ai Galati. È una Lettera molto importante, direi anzi decisiva, non solo per conoscere meglio l’Apostolo, ma soprattutto per considerare alcuni argomenti che egli affronta in profondità, mostrando la bellezza del Vangelo. In questa Lettera, Paolo riporta parecchi riferimenti biografici, che ci permettono di conoscere la sua conversione e la decisione di mettere la sua vita a servizio di Gesù Cristo. Egli affronta, inoltre, alcune tematiche molto importanti per la fede, come quelle della libertà, della grazia e del modo di vivere cristiano, che sono estremamente attuali perché toccano tanti aspetti della vita della Chiesa dei nostri giorni. È una Lettera molto attuale questa. Sembra scritta per i nostri tempi.

Il primo tratto che emerge da questa Lettera è la grande opera di evangelizzazione messa in atto dall’Apostolo, che almeno per due volte aveva visitato le comunità della Galazia durante i suoi viaggi missionari. Paolo si rivolge ai cristiani di quel territorio. Non sappiamo di preciso a quale zona geografica si riferisca, né possiamo affermare con certezza la data in cui scrisse questa Lettera. Sappiamo che i Galati erano un’antica popolazione celtica che, attraverso tante peripezie, si erano stabiliti in quella estesa regione dell’Anatolia che aveva il capoluogo nella città di Ancyra, oggi Ankara, la capitale della Turchia. Paolo riferisce soltanto che, a causa di una malattia, fu costretto a fermarsi in quella regione (cfr Gal 4,13). San Luca, negli Atti degli Apostoli, trova invece una motivazione più spirituale. Dice che «attraversarono la Frigia e la regione della Galazia perché lo Spirito Santo aveva impedito loro di proclamare la Parola nella provincia di Asia» (16,6). I due fatti non sono in contraddizione: indicano piuttosto che la via dell’evangelizzazione non dipende sempre dalla nostra volontà e dai nostri progetti, ma richiede la disponibilità a lasciarsi plasmare e a seguire altri percorsi che non erano previsti. Fra voi c’è una famiglia che mi ha salutato: dicono che devono imparare il lettone, e non so che altra lingua, perché andranno missionari in quelle terre. Lo Spirito porta anche oggi tanti missionari che lasciano la patria e vanno in un’altra terra a fare la missione. Ciò che verifichiamo, comunque, è che nella sua indefessa opera evangelizzatrice l’Apostolo era riuscito a fondare diverse piccole comunità, sparse nella regione della Galazia. Paolo, quando arrivava in una città, in una regione, non faceva subito una grande cattedrale, no. Faceva le piccole comunità che sono il lievito della nostra cultura cristiana di oggi. Incominciava facendo piccole comunità. E queste piccole comunità crescevano, crescevano e andavano avanti. Anche oggi questo metodo pastorale si fa in ogni regione missionaria. Ho ricevuto una lettera, la settimana scorsa, di un missionario della Papua Nuova Guinea; mi dice che sta predicando il Vangelo nella selva, alla gente che non sa neppure chi fosse Gesù Cristo. È bello! Si iniziano a fare le piccole comunità. Anche oggi questo metodo è il metodo evangelizzatore della prima evangelizzazione.

Ciò che a noi preme notare è la preoccupazione pastorale di Paolo che è tutto fuoco. Egli, dopo aver fondato queste Chiese, si accorge di un grande pericolo - il pastore è come il papà o la mamma che subito si accorgono dei pericoli dei figli - che corrono per la loro crescita nella fede. Crescono e vengono i pericoli. Come diceva uno: “Vengono gli avvoltoi a fare strage nella comunità”. Si erano infatti infiltrati alcuni cristiani venuti dal giudaismo, i quali con astuzia cominciarono a seminare teorie contrarie all’insegnamento dell’Apostolo, giungendo perfino a denigrare la sua persona. Incominciano con la dottrina “questa no, questa sì”, e poi denigrano l’Apostolo. È la strada di sempre: togliere l’autorità all’Apostolo. Come si vede, è una pratica antica questa, di presentarsi in alcune occasioni come gli unici possessori della verità - i puri - e puntare a sminuire anche con la calunnia il lavoro svolto dagli altri. Questi avversari di Paolo sostenevano che anche i pagani dovevano essere sottoposti alla circoncisione e vivere secondo le regole della legge mosaica. Tornano indietro alle osservanze di prima, le cose che sono state oltrepassate dal Vangelo. I Galati, quindi, avrebbero dovuto rinunciare alla loro identità culturale per assoggettarsi a norme, a prescrizioni e usanze tipiche degli ebrei. Non solo. Quegli avversari sostenevano che Paolo non era un vero apostolo e quindi non aveva nessuna autorità per predicare il Vangelo. E tante volte noi vediamo questo. Pensiamo in qualche comunità cristiana o in qualche diocesi: si incominciano le storie e poi finiscono per screditare il parroco, il vescovo. È proprio la strada del maligno, di questa gente che divide, che non sa costruire. E in questa Lettera ai Galati vediamo questa procedura.

I Galati si trovavano in una situazione di crisi. Che dovevano fare? Ascoltare e seguire quanto Paolo aveva loro predicato, oppure dare retta ai nuovi predicatori che lo accusavano? È facile immaginare lo stato di incertezza che animava i loro cuori. Per loro, avere conosciuto Gesù e creduto all’opera di salvezza realizzata con la sua morte e risurrezione, era davvero inizio di una vita nuova, di una vita di libertà. Avevano intrapreso un percorso che permetteva loro di essere finalmente liberi, nonostante la loro storia fosse intessuta da tante forme di violenta schiavitù, non da ultimo quella che li sottometteva all’imperatore di Roma. Pertanto, davanti alle critiche dei nuovi predicatori, si sentivano smarriti e si sentivano incerti su come comportarsi: “Ma chi ha ragione? Questo Paolo, o questa gente che viene adesso insegnando altre cose? A chi devo dare retta? Insomma, la posta in gioco era davvero grande!

Questa condizione non è lontana dall’esperienza che diversi cristiani vivono ai nostri giorni. Non mancano nemmeno oggi, infatti, predicatori che, soprattutto attraverso i nuovi mezzi di comunicazione, possono turbare le comunità. Si presentano non anzitutto per annunciare il Vangelo di Dio che ama l’uomo in Gesù Crocifisso e Risorto, ma per ribadire con insistenza, da veri e propri “custodi della verità” – così si chiamano loro -, quale sia il modo migliore per essere cristiani. E con forza affermano che il cristianesimo vero è quello a cui sono legati loro, spesso identificato con certe forme del passato, e che la soluzione alle crisi odierne è ritornare indietro per non perdere la genuinità della fede. Anche oggi, come allora, c’è insomma la tentazione di rinchiudersi in alcune certezze acquisite in tradizioni passate. Ma come possiamo riconoscere questa gente? Per esempio, una delle tracce del modo di procedere è la rigidità. Davanti alla predicazione del Vangelo che ci fa liberi, ci fa gioiosi, questi sono dei rigidi. Sempre la rigidità: si deve far questo, si deve fare quell’altro … La rigidità è proprio di questa gente. Seguire l’insegnamento dell’Apostolo Paolo nella Lettera ai Galati ci farà bene per comprendere quale strada seguire. Quella indicata dall’Apostolo è la via liberante e sempre nuova di Gesù Crocifisso e Risorto; è la via dell’annuncio, che si realizza attraverso l’umiltà e la fraternità, i nuovi predicatori non conoscono cosa sia umiltà, cosa sia fraternità; è la via della fiducia mite e obbediente, i nuovi predicatori non conoscono la mitezza né l’obbedienza. E questa via mite e obbediente va avanti nella certezza che lo Spirito Santo opera in ogni epoca della Chiesa. In ultima istanza, la fede nello Spirito Santo presente nella Chiesa, ci porta avanti e ci salverà.

[00886-IT.02] [Testo originale: Italiano]

Sintesi della catechesi e saluti nelle diverse lingue

In lingua francese

Speaker:

Frères et sœurs, notre nouveau cycle de catéchèses porte sur la lettre de saint Paul aux Galates. L’Apôtre y rapporte plusieurs événements de sa vie, tels que sa conversion et sa décision de se mettre au service du Christ, mais il y développe aussi des thèmes importants pour la foi et la vie des chrétiens. Paul se rend compte qu’un grand danger menace les églises qu’il a fondées en Galatie: certains chrétiens venus du judaïsme sèment des théories contraires à son enseignement et dénigrent sa personne en soutenant qu’il n’est pas un véritable Apôtre. Ils affirment surtout que les païens convertis doivent se soumettre à la Loi de Moïse, renonçant à leur identité culturelle pour se soumettre aux usages des juifs. Les Galates ne savent que faire: découvrir le Christ avait été pour eux le début d’une vie nouvelle, et les avait libérés. Devant ces critiques ils se sentent perdus et incertains sur la manière de se comporter. Notre époque ne manque pas non plus de prédicateurs qui se présentent, non pour annoncer l’Evangile, mais promouvoir les formes de christianismes auxquelles ils sont liés, et la meilleure manière, selon eux, d’être chrétiens. Suivre l’enseignement de l’Apôtre nous aidera à comprendre quelle route il faut suivre.

Santo Padre:

Saluto cordialmente i pellegrini di lingua francese. La strada liberante che ci indica San Paolo è quella, sempre nuova, di Gesù morto e risorto, la via della fiducia mite e obbediente, nella certezza che lo Spirito Santo opera in ogni epoca della Chiesa.

Dio vi benedica!

Speaker:

Je salue cordialement les personnes de langue française. La voie de la liberté que nous indique saint Paul est celle, toujours nouvelle, de Jésus mort et ressuscité, la voie de la confiance, paisible et obéissante, en la certitude que l’Esprit Saint agit à toutes les époques dans son Eglise.

Que Dieu vous bénisse!

[00887-FR.01] [Texte original: Français]

In lingua inglese

Speaker:

Dear Brothers and Sisters, today we begin a new cycle of catecheses on important themes in Saint Paul’s Letter to the Galatians. This Letter is vital for an appreciation of both the person of the Apostle and his teaching on central aspects of the Christian message, such as the grace of Christ, the freedom it brings and the demands of our new life in the Spirit. Paul begins by forcefully reaffirming the Gospel, which he had preached to the Galatians. The Letter also reveals Paul’s courageous pastoral care for this young Church, which had been shaken by those who believed that pagan converts were obliged to observe the prescriptions of the Mosaic law. In response, the Apostle proclaims the newness brought by Christ and its expression in the fruits of the Holy Spirit in our lives. In our reflections on the Letter to the Galatians, we will come to see that the authentic way to share the liberation brought by the crucified and risen Saviour is through a humble and fraternal love, trusting in the guidance of the Holy Spirit at every moment of the Church’s pilgrimage through history.

Santo Padre:

Saluto cordialmente i fedeli di lingua inglese. Domani celebriamo la Solennità della Natività di San Giovanni Battista. Imitiamo l’umile testimonianza di colui che ha indicato l’Agnello di Dio. Su di voi e sulle vostre famiglie invoco la gioia e la pace del Signore.

Dio vi benedica!

Speaker:

I cordially greet the English-speaking faithful. May tomorrow’s celebration of the Solemnity of the Birthday of Saint John the Baptist inspire us to imitate his humble witness to the Lamb of God. Upon you and your families I invoke the joy and peace of the Lord. May God bless you!

[00888-EN.01] [Original text: English]

 

In lingua tedesca

Speaker:

Liebe Brüder und Schwestern, heute eröffnen wir einen neuen Katechesezyklus, in dem wir uns mit dem Brief des heiligen Apostels Paulus an die Galater beschäftigen. Dieser Brief gewährt uns nicht nur Einblicke in das Leben des Apostels im Dienst Jesu, sondern erschließt uns auch wichtige Themenkomplexe für den Glauben, so zum Beispiel das Thema der Freiheit, der Gnade und der Lebensweise des Christen. Paulus richtet sich an die Gemeinde der Galater, eine alte keltische Bevölkerung, die sich in der Gegend von Anatolien angesiedelt hatte. Mindestens zweimal hat er sie auf seinen missionarischen Reisen besucht: So berichtet er, dass er sich aufgrund einer Krankheit dort aufhalten musste. Der heilige Lukas interpretiert dies als eine Fügung des Heiligen Geistes (vgl. Apg 16,6). Dies zeigt uns, dass der Weg der Evangelisierung nicht immer von unseren Vorstellungen abhängt, sondern von der ständigen Offenheit für den Willen Gottes. Paulus sorgt sich beständig um die Gemeinden, die er gegründet hat: Als unter den Galatern Verwirrung durch selbsternannte Prediger herrscht, ruft er ihnen den einzigen Weg der Freiheit in Erinnerung: den Weg der Verkündigung des gekreuzigten und auferstandenen Herrn Jesus Christus, dessen Geist für alle Zeiten in der Kirche am Werk ist.

Santo Padre:

Rivolgo un cordiale saluto ai pellegrini di lingua tedesca. L’esempio di zelo missionario di San Paolo sproni ciascuno di voi ad annunciare e vivere con gioia la verità del Vangelo. Lo Spirito Santo ci mantenga sempre uniti quali fedeli servitori del Signore Gesù.

Speaker:

Einen herzlichen Gruß richte ich an die Pilger deutscher Sprache. Das Beispiel von missionarischem Eifer des heiligen Paulus sporne jeden von euch dazu an, die Wahrheit des Evangeliums freudig zu verkünden und zu leben. Der Heilige Geist bewahre uns als treue Diener des Herrn Jesus stets in der Einheit.

[00889-DE.01] [Originalsprache: Deutsch]

In lingua spagnola

Queridos hermanos y hermanas:

Comenzamos hoy un nuevo ciclo de catequesis. Deseo que reflexionemos juntos sobre algunos temas que el apóstol Pablo presenta en su Carta a los Gálatas. Esta carta, por una parte, nos ayuda a conocer mejor la vida del Apóstol, su conversión, su seguimiento de Jesús. Por otra parte, nos invita a profundizar en algunas cuestiones importantes que él plantea —y que son muy actuales también en la Iglesia de hoy—, como la libertad, la gracia y el modo de vida cristiano.

Después de haber fundado algunas pequeñas comunidades en la región de Galacia, san Pablo advirtió un peligro, ya que comenzaron a infiltrarse algunos cristianos provenientes del judaísmo que exponían teorías contrarias, y se presentaban como los únicos poseedores de la verdad, y sembraban confusión y división. Aquellas primeras comunidades, gracias al Apóstol habían conocido la vida nueva y la libertad en Cristo, sin embargo, ante estas críticas y estas tensiones, su fe comenzó a tambalear.

También hoy, como en aquellos tiempos, algunos presentan el cristianismo como si fueran los “dueños de la verdad”, con la tentación de encerrarse en algunas formas y tradiciones del pasado, como posible solución para las crisis de hoy. Frente a esta tentación, la enseñanza que nos da el Apóstol en la Carta a los Gálatas es que sigamos el camino liberador y siempre nuevo de Jesús crucificado y resucitado; que continuemos la vía del anuncio, que se realiza por medio de la humildad y la fraternidad; y que lo hagamos confiados, con la certeza de que el Espíritu Santo siempre actúa y guía a la Iglesia.

Saludo cordialmente a los fieles de lengua española, que son tantos hoy. Pidamos al Señor, por intercesión de los santos apóstoles Pedro y Pablo, que celebraremos la próxima semana, que nos ayude a abrirnos a su gracia, para poder ver, juzgar y actuar desde la verdad y la libertad que proceden del encuentro con Cristo. Que Dios los bendiga. Muchas gracias.

[00890-ES.02] [Texto original: Español]

In lingua portoghese

Speaker:

Hoje começamos um novo ciclo de catequeses, desta vez sobre a Carta de São Paulo aos Gálatas. Nesta carta, o Apóstolo faz diversas alusões biográficas que nos permitem conhecer a sua conversão e a decisão de colocar a sua vida a serviço de Jesus Cristo. Ele trata também temas importantes para a fé e extremamente atuais, como a liberdade, a graça e o viver cristão. O primeiro ponto que emerge da carta é a grande obra evangelizadora realizada pelo Apóstolo naquela região, onde fundou diversas pequenas comunidades cristãs. Igualmente digno de nota é a preocupação pastoral de Paulo que percebe o grande perigo que representava a influência de alguns cristãos provenientes do judaísmo para o crescimento na fé destas comunidades. De fato, estes adversários de Paulo sustentavam que os pagãos deveriam submeter-se à circuncisão e à lei mosaica e que ele não era um verdadeiro apóstolo e, portanto, não possuía autoridade para pregar o Evangelho. Não faltam, também em nossos dias, pregadores que se proclamem como detentores da verdade, afirmando que o verdadeiro cristianismo é o que praticam, muitas vezes identificado com formas do passado. Nos fará bem compreender que o caminho indicado pelo Apóstolo Paulo na carta aos Gálatas é o da liberdade, do anúncio realizado através da humildade e da fraternidade.

Santo Padre:

Cari fratelli e sorelle di lingua portoghese: ricordatevi sempre che l’annuncio del Vangelo si fa con umiltà e fraternità, non imponendo, ma indicando la strada da seguire. Scenda su tutti voi la benedizione di Dio!

Speaker:

Queridos irmãos e irmãs de língua portuguesa: lembrem-se sempre que o anúncio do Evangelho se faz com humildade e fraternidade, não impondo, mas indicando o caminho a seguir. Desça sobre todos vós a benção de Deus!

[00891-PO.01] [Texto original: Português]

In lingua araba

 

Speaker:

بدأ قداسة البابا اليوم تعليمه في الرسالة إلى أهل غلاطية. قال قداسته: إنّها رسالة على غاية من الأهميّة، لا بل حاسمة، ليس فقط للتعرّف على الرسول بشكل أفضل، ولكن قبل كلّ شيء للنّظر في بعض المواضيع التي تناولها الرسول بعمق، مثل قضايا الحريّة، والنعمة، وطريقة الحياة المسيحيّة. الميزة الأولى التي تظهر من هذه الرسالة هي عمل البشارة الكبير الذي قام به الرسول بزيارته مرّتين إلى أهل غلاطية. ونلاحظ في الرسالة اهتمام بولس الراعوي الذي أدرك وجود خطر كبير يهدّدهم في نموّهم في الإيمان، إذ تسلّل بعض المسيحيّين الذين أتوا من اليهوديّة، وبدأوا يزرعون بمكر نظريّات مخالفة لتعاليم الرسول، حتّى أنّهم ذهبوا إلى حدّ تشويه سمعته، مدّعين بأنّه لم يكن رسولًا حقيقيًّا، ولم تكن له أيّة سلطة لكرازة الإنجيل. كان أهل غلاطية في حالة ضياع وعدم اليقين، لا يدركون كيف يتصرّفون وإلى من يستمعون، إلى بولس أم إلى الوعّاظ الجُدد الذين يتّهمونه؟ هذه الحالة ليست بعيدة عن التجربة التي يعيشها العديد من المسيحيّين في أيّامنا هذه، إذ هناك أناس يقدّمون أنفسهم وعّاظًا بالإنجيل، لا سيما من خلال وسائل التّواصل الجديدة، لكن ليس من أجل إعلان الإنجيل، بل ليكرّروا بإصرار، بأنّهم هم الوحيدون "حُمَاة الحقّ" الحقيقيّون، وطريقتهم في الحياة المسيحيّة هي أفضل الطرق. الطريقة الصحيحة هي طريقة الرّوح الذي يرشد الواعظ ويزيّنه بالوداعة والتواضع.

Santo Padre:

Saluto i fedeli di lingua araba. La via che dobbiamo seguire per arrivare al Signore è quella liberante e sempre nuova di Gesù Crocifisso e Risorto; è quella dell’annuncio, che si realizza attraverso l’umiltà e la fraternità; è quella della fiducia mite e obbediente, ma sempre con l’aiuto dello Spirito Santo che opera in ogni epoca della Chiesa. Il Signore vi benedica tutti e vi protegga ‎sempre da ogni male‎‎‎‏!

Speaker:

أحيّي المؤمنين الناطقين باللغة العربيّة. الطريق التي يجب أن نسلكها لنصل إلى الله، هي الطريق المحرِّرَة والجديدة دائمًا بيسوع المصلوب والقائم من بين الأموات؛ هي طريق البشارة التي تتحقّق بالتواضع والأخوّة؛ هي طريق الثّقة الوديعة والطاعة، ولكن دائمًا بمعونة الرّوح القدس الذي يعمل في كلّ عصر من عصور الكنيسة. ليبارككم الرّبّ جميعًا وليحمكم دائمًا من كلّ شرّ!

[00892-AR.01] [Testo originale: Arabo]

In lingua polacca

Speaker:

Po długiej drodze duchowej poświęconej modlitwie, dziś rozpoczynamy nowy cykl katechez, w których podejmiemy tematy, jakie św. Paweł proponuje w swoim Liście do Galatów. W Liście tym, obok odniesień biograficznych pozwalających poznać nawrócenie i oddanie na służbę Jezusa Chrystusa, Apostoł porusza również tematy bardzo ważne dla wiary, takie jak wolność, łaska i chrześcijański sposób życia.

Galaci byli starożytnym ludem celtyckim, który przez wiele zmiennych kolei losu osiedlił się w rozległym regionie Anatolii, ze stolicą w mieście Ancyra, dzisiejsza Ankara, stolica Turcji. Paweł informuje jedynie, że z powodu choroby był zmuszony zatrzymać się w tym regionie (por. Ga 4,13). Wiadomo jednak, że dzięki pracy ewangelizacyjnej udało mu się założyć kilka małych wspólnot, rozproszonych po całym regionie Galacji.

Paweł pisze list, dostrzegając wielkie niebezpieczeństwo, gdy do tych Kościołów przeniknęli chrześcijanie pochodzący z judaizmu, którzy zaczęli siać teorie sprzeczne z nauczaniem Apostoła. Przyjmując je, Galaci musieliby wyrzec się swojej tożsamości kulturowej i wolności, aby podporządkować się normom, przepisom i zwyczajom typowym dla Żydów. Galaci znaleźli się w sytuacji kryzysowej, w niepewności czy mają słuchać i postępować zgodnie z tym, co głosił im Paweł, czy nowych kaznodziejów, którzy go oskarżyli, że nie był prawdziwym apostołem.

Ta sytuacja nie jest daleka od doświadczeń, jakie wielu chrześcijan przeżywa w naszych czasach. Także dzisiaj nie brakuje kaznodziejów, którzy - zwłaszcza dzięki nowym środkom przekazu - prezentują się jako prawdziwi „strażnicy prawdy” i wskazują na - według nich - najlepszy sposób bycia chrześcijaninem, utożsamiany z pewnymi formami z przeszłości. Idąc za nauczaniem apostoła Pawła z Listu do Galatów możemy zrozumieć, którą drogą powinniśmy podążać. Jest to wyzwalająca i wciąż nowa droga Jezusa ukrzyżowanego i zmartwychwstałego.

Santo Padre:

Saluto cordialmente tutti i polacchi. Cari fratelli e sorelle, mi unisco nella preghiera a coloro che sabato scorso, a Nowa Biała, hanno subito un grande incendio. Grazie a Dio non ci sono stati morti. Chiediamo la grazia della consolazione, del sostegno e della solidarietà umana per coloro che hanno perso le case e le proprietà. A voi qui presenti e ai vostri cari auguro un’estate serena, vissuta alla presenza di Dio, nello Spirito Santo. Vi benedico di cuore.

Speaker:

Serdecznie pozdrawiam wszystkich Polaków. Drodzy bracia i siostry, jednoczę się w modlitwie z tymi, którzy w minioną sobotę, w Nowej Białej zostali doświadczeni przez wielki pożar. Dzięki Bogu, nie było ofiar śmiertelnych. Prośmy o łaskę pocieszenia, umocnienia i ludzkiej solidarności dla tych, którzy stracili domy i gospodarstwa. Wszystkim wam, tu obecnym, i waszym najbliższym życzę spokojnego lata, przeżywanego w obecności Boga, w Duchu Świętym. Z serca wam błogosławię.

[00893-PL.01] [Testo originale: Polacco]

In lingua italiana

Rivolgo un cordiale saluto ai pellegrini di lingua italiana. Domani ricorre la festa della natività di San Giovanni Battista, mandato da Dio per rendere testimonianza alla luce e preparare al Signore un popolo ben disposto. Per sua intercessione auspico per ciascuno di voi abbondanti grazie, perché siano rafforzati i vostri generosi propositi di fedeltà alla chiamata del Signore.

Il mio pensiero va infine, come di consueto, agli anziani, ai giovani, ai malati e agli sposi novelli. Mentre vi esorto a rinnovare propositi di generosa testimonianza cristiana, invoco su ciascuno di voi la continua assistenza del Signore.

A tutti la mia Benedizione.

[00894-IT.01] [Testo originale: Italiano]

[B0404-XX.02]