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L’Udienza Generale, 07.04.2021


Catechesi del Santo Padre in lingua italiana

Sintesi della catechesi e saluti nelle diverse lingue

Appelli del Santo Padre

L’Udienza Generale di questa mattina si è svolta alle ore 9.15 nella Biblioteca del Palazzo Apostolico Vaticano.

Nel discorso in lingua italiana il Papa, riprendendo il ciclo di catechesi sulla preghiera, ha incentrato la sua meditazione sul tema: “Pregare in comunione con i santi” (Lettura: Eb 12, 1-2).

Dopo aver riassunto la Sua catechesi nelle diverse lingue, il Santo Padre ha indirizzato particolari espressioni di saluto ai fedeli. Quindi ha invitato alla preghiera per le vittime delle inondazioni che nei giorni scorsi hanno colpito l’Indonesia e Timor Est e ha rivolto un appello in occasione della Giornata Internazionale dello Sport per lo Sviluppo e la Pace, indetta dalle Nazioni Unite, che si è celebrata ieri.

L’Udienza Generale si è conclusa con la recita del Pater Noster e la Benedizione Apostolica.

Catechesi del Santo Padre in lingua italiana

Cari fratelli e sorelle, buongiorno!

Oggi vorrei soffermarmi sul legame tra la preghiera e la comunione dei santi. In effetti, quando preghiamo, non lo facciamo mai da soli: anche se non ci pensiamo, siamo immersi in un fiume maestoso di invocazioni che ci precede e che prosegue dopo di noi.

Nelle preghiere che troviamo nella Bibbia, e che spesso risuonano nella liturgia, c’è la traccia di antiche storie, di prodigiose liberazioni, di deportazioni e tristi esili, di commossi ritorni, di lodi sgorgate davanti alle meraviglie del creato... E così queste voci si tramandano di generazione in generazione, in un continuo intreccio tra l’esperienza personale e quella del popolo e dell’umanità a cui apparteniamo. Nessuno può staccarsi dalla propria storia, dalla storia del proprio popolo, sempre nelle abitudini portiamo questa eredità e anche nella preghiera. Nella preghiera di lode, specialmente in quella che sboccia nel cuore dei piccoli e degli umili, riecheggia qualcosa del canto del Magnificat che Maria innalzò a Dio davanti alla sua parente Elisabetta; o dell’esclamazione del vecchio Simeone che, prendendo in braccio il Bambino Gesù, disse così: «Ora puoi lasciare, o Signore, che il tuo servo vada in pace, secondo la tua parola» (Lc 2,29).

Le preghiere – quelle buone – sono “diffusive”, si propagano in continuazione, con o senza messaggi sui “social”: dalle corsie di ospedale, dai momenti di ritrovo festoso come da quelli in cui si soffre in silenzio… Il dolore di ciascuno è il dolore di tutti, e la felicità di qualcuno si travasa nell’animo di altri. Il dolore e la felicità, fanno parte dell’unica storia: sono storie che si fanno storia nella propria vita. Si rivive la storia con le proprie parole, ma l’esperienza è la stessa.

Le preghiere rinascono sempre: ogni volta che congiungiamo le mani e apriamo il cuore a Dio, ci ritroviamo in una compagnia di santi anonimi e di santi riconosciuti che con noi pregano, e che per noi intercedono, come fratelli e sorelle maggiori transitati per la nostra stessa avventura umana. Nella Chiesa non c’è un lutto che resti solitario, non c’è lacrima che sia versata nell’oblio, perché tutto respira e partecipa di una grazia comune. Non è un caso che nelle antiche chiese le sepolture fossero proprio nel giardino intorno all’edificio sacro, come a dire che ad ogni Eucaristia partecipa in qualche modo la schiera di chi ci ha preceduto. Ci sono i nostri genitori e i nostri nonni, ci sono i padrini e le madrine, ci sono i catechisti e gli altri educatori… Quella fede tramandata, trasmessa, che noi abbiamo ricevuto: con la fede è stato trasmesso anche il modo di pregare, la preghiera.

I santi sono ancora qui, non lontani da noi; e le loro raffigurazioni nelle chiese evocano quella “nube di testimoni” che sempre ci circonda (cfr Eb 12,1). Abbiamo sentito all’inizio la lettura del brano della Lettera agli Ebrei. Sono testimoni che non adoriamo – beninteso, non adoriamo questi santi –, ma che veneriamo e che in mille modi diversi ci rimandano a Gesù Cristo, unico Signore e Mediatore tra Dio e l’uomo. Un Santo che non ti rimanda a Gesù Cristo non è un santo, neppure cristiano. Il Santo ti fa ricordare Gesù Cristo perché ha percorso il cammino della vita come cristiano. I Santi ci ricordano che anche nella nostra vita, pur debole e segnata dal peccato, può sbocciare la santità. Nei Vangeli leggiamo che il primo santo “canonizzato” è stato un ladro e “canonizzato” non da un Papa, ma dallo stesso Gesù. La santità è un percorso di vita, di incontro con Gesù, sia lungo sia breve, sia in un istante, ma sempre è una testimonianza. Un Santo è la testimonianza di un uomo o una donna che ha incontrato Gesù e che ha seguito Gesù. Non è mai troppo tardi per convertirsi al Signore, che è buono e grande nell’amore (cfr Sal 102,8).

Il Catechismo spiega che i santi «contemplano Dio, lo lodano e non cessano di prendersi cura di coloro che hanno lasciato sulla terra. […] La loro intercessione è il più alto servizio che rendono al disegno di Dio. Possiamo e dobbiamo pregarli di intercedere per noi e per il mondo intero» (CCC, 2683). In Cristo c’è una misteriosa solidarietà tra quanti sono passati all’altra vita e noi pellegrini in questa: i nostri cari defunti, dal Cielo continuano a prendersi cura di noi. Loro pregano per noi e noi preghiamo per loro, e noi preghiamo con loro.

Questo legame di preghiera fra noi e i Santi, cioè fra noi e la gente che è arrivata alla pienezza della vita, questo legame di preghiera lo sperimentiamo già qui, nella vita terrena: preghiamo gli uni per gli altri, domandiamo e offriamo preghiere... Il primo modo di pregare per qualcuno è parlare a Dio di lui o di lei. Se facciamo questo frequentemente, ogni giorno, il nostro cuore non si chiude, rimane aperto ai fratelli. Pregare per gli altri è il primo modo di amarli e ci spinge alla vicinanza concreta. Anche nei momenti di conflitti, un modo di sciogliere il conflitto, di ammorbidirlo, è pregare per la persona con la quale io sono in conflitto. E qualcosa cambia con la preghiera. La prima cosa che cambia è il mio cuore, è il mio atteggiamento. Il Signore lo cambia per rendere possibile un incontro, un nuovo incontro ed evitare che il conflitto divenga una guerra senza fine.

Il primo modo per affrontare un tempo di angustia è quello di chiedere ai fratelli, ai santi soprattutto, che preghino per noi. Il nome che ci è stato dato nel Battesimo non è un’etichetta o una decorazione! È di solito il nome della Vergine, di un Santo o di una Santa, i quali non aspettano altro che di “darci una mano” nella vita, di darci una mano per ottenere da Dio le grazie di cui abbiamo più bisogno. Se nella nostra vita le prove non hanno superato il colmo, se ancora siamo capaci di perseveranza, se malgrado tutto andiamo avanti con fiducia, forse tutto questo, più che ai nostri meriti, lo dobbiamo all’intercessione di tanti santi, alcuni in Cielo, altri pellegrini come noi sulla terra, che ci hanno protetto e accompagnato perché tutti sappiamo che qui sulla terra c’è gente santa, uomini e donne santi che vivono in santità. Loro non lo sanno, neppure noi lo sappiamo, ma ci sono dei santi, dei santi di tutti i giorni, dei santi nascosti o come mi piace dire i “santi della porta accanto”, quelli che convivono nella vita con noi, che lavorano con noi, e conducono una vita di santità.

Sia dunque benedetto Gesù Cristo, unico Salvatore del mondo, insieme a questa immensa fioritura di santi e sante, che popolano la terra e che hanno fatto della propria vita una lode a Dio. Perché – come affermava San Basilio – «per lo Spirito il santo è una dimora particolarmente adatta, poiché si offre ad abitare con Dio ed è chiamato suo tempio» (Liber de Spiritu Sancto, 26, 62: PG 32, 184A; cfr CCC, 2684).

[00457-IT.02] [Testo originale: Italiano]

Sintesi della catechesi e saluti nelle diverse lingue

In lingua francese

Speaker:

Frères et sœurs, lorsque nous prions, nous ne le faisons jamais seuls. Chaque fois que nous joignons les mains et ouvrons notre cœur à Dieu, nous nous retrouvons en compagnie de saints anonymes et de saints reconnus qui prient avec nous et qui intercèdent pour nous comme des frères et des sœurs aînés. Dans l’Eglise, il n’y a pas un deuil qui reste solitaire, il n’y a pas une larme qui est versée dans l’oubli, parce que tout participe d’une grâce commune. Les saints ne sont pas loin de nous. Ce sont des témoins qui, de mille manières, nous renvoient à Jésus Christ, unique Seigneur et Médiateur entre Dieu et les hommes. Ils nous rappellent que dans notre vie, même fragile et marquée par le péché, la sainteté peut s’épanouir. Il n’est jamais trop tard pour se convertir au Seigneur qui est bon et dont l’amour est grand. Dans le Christ, il y a une mystérieuse solidarité entre ceux qui sont passés dans l’autre vie et nous, pèlerins ici-bas. Prier pour les autres est la première façon de les aimer et nous pousse à une proximité concrète. Si, malgré les épreuves, nous sommes encore capables d’avancer avec confiance, nous le devons peut-être à l’intercession de nombreux saints, certains au ciel, d’autres pèlerins comme nous sur la terre, et qui nous ont protégé et accompagné.

Santo Padre:

Saluto cordialmente i fedeli di lingua francese. Nelle prove di questo mondo, il Cristo Risorto, unico Signore e Mediatore tra Dio e l’uomo, sia sempre la vostra gioia e vi dia la sua forza per annunciarlo intorno a voi. Dio vi benedica!

Speaker:

Je salue cordialement les personnes de langue française. Que, dans les épreuves de ce monde, le Christ ressuscité, unique Seigneur et Médiateur entre Dieu et les hommes, soit toujours votre joie et vous donne sa force pour l’annoncer autour de vous. Que Dieu vous bénisse !

[00458-FR.01] [Texte original: Français]

In lingua inglese

Speaker:

Dear Brothers and Sisters, in our continuing catechesis on Christian prayer we now consider the communion of saints. Whenever we pray, we find ourselves immersed in a great stream of past, present and future intercession for the needs of individuals and of the whole world, for we pray together with all the saints in the communion of the Body of Christ which is the Church. The saints – this great “cloud of witnesses” (Heb 12:1) both known and unknown – ceaselessly pray with us and for us in giving glory to God. Our veneration of the saints draws us closer to Jesus, the sole Mediator between man and God. In Christ too, we sense a mysterious solidarity with our loved ones who have died, for whom we continue to pray. We experience this prayerful solidarity also here below, as we pray for one another and for our brothers and sisters who are poor, suffering and most in need. In these challenging times, let us thank the Lord for the great gift of the saints and confidently entrust ourselves to their intercession, for the spread of the Gospel and the salvation of our human family.

Santo Padre:

Saluto cordialmente i fedeli di lingua inglese. Nella gioia del Cristo Risorto, invoco su di voi e sulle vostre famiglie l’amore misericordioso di Dio nostro Padre. Il Signore vi benedica!

Speaker:

I cordially greet the English-speaking faithful. In the joy of the Risen Christ, I invoke upon you and your families the loving mercy of God our Father. May the Lord bless you all!

[00459-EN.01] [Original text: English]

In lingua tedesca

Speaker:

Liebe Brüder und Schwestern, im Rahmen unserer Katechesen über das Gebet wollen wir heute auf die Verbindung zwischen dem Gebet und der Gemeinschaft der Heiligen schauen. Wenn wir beten, sind wir nie allein. Immer sind wir eingetaucht in den gewaltigen Strom von Betern, die uns vorausgingen und uns nachfolgen werden. Schon in der Bibel ist die Gotteserfahrung des Einzelnen ständig mit der des Volkes verflochten. Der Lobgesang Marias, das Magnifikat, bringt dies zum Ausdruck und findet sich wieder im Lobpreis, der gerade aus dem Herzen der Kleinen und Niedrigen zu Gott aufsteigt. So bilden wir mit allen bekannten und unbekannten Heiligen eine Gemeinschaft des Gebets. Die Zeugen, die zum Herrn heimgekehrt sind, so sagt der Katechismus, „betrachten Gott, loben ihn und sorgen unablässig für jene, die sie auf Erden zurückließen. Wir können und sollen sie bitten, für uns und für die ganze Welt einzutreten“ (KKK, 2683). Diese geheimnisvolle Solidarität zwischen den schon Vollendeten und uns Pilgern auf Erden wird durch das Heilswerk Christi immer neu gefestigt und lässt uns auf dem Weg der Heiligkeit voranschreiten. Die Heiligen nehmen uns an der Hand, damit uns die Gnaden Gottes, die wir brauchen, zuteilwerden. Mit ihrer Hilfe möge auch unser Leben ein Lobpreis Gottes werden.

Santo Padre:

Rivolgo un cordiale saluto ai fedeli di lingua tedesca. La preghiera per gli altri è un aiuto essenziale per la vita comunitaria. Non dimentichiamo di pregare specialmente per le nostre famiglie. Il Signore Risorto ci doni il suo Spirito e la sua pace pasquale.

Speaker:

Einen herzlichen Gruß richte ich an die Gläubigen deutscher Sprache. Das Gebet für die anderen ist eine wesentliche Stütze für das gemeinschaftliche Leben. Vergessen wir nicht, besonders für unsere Familien zu beten. Der auferstandene Herr schenke uns seinen Geist und seinen österlichen Frieden.

[00460-DE.01] [Originalsprache: Deutsch]

In lingua spagnola

Queridos hermanos y hermanas:

Reflexionamos hoy sobre la relación entre la oración y la comunión de los santos. Cuando rezamos nunca estamos solos, sino en compañía de otros hermanos y hermanas en la fe, tanto de los que nos han precedido como de los que aún peregrinan a nuestro lado. En esta comunión, los santos —sean reconocidos o anónimos, “de la puerta de al lado”— rezan e interceden por y con nosotros. Junto a ellos, estamos inmersos en un mar de invocaciones y súplicas que se elevan al Padre.

En las oraciones que encontramos en la Biblia, y que a menudo resuenan en la liturgia, podemos reconocer las voces de muchas personas que han vivido la misma aventura humana. Esas oraciones, que pueden ser de petición, de acción de gracias o de alabanza —como el Magníficat, el Benedictus— se difunden de generación en generación. Y así, cada vez que juntamos las manos y abrimos el corazón para rezar, nos unimos a la oración del único santo Pueblo fiel de Dios.

Vivimos la comunión en la oración cuando rezamos unos por otros, cuando pedimos y ofrecemos plegarias por diversas necesidades. El primer modo de rezar por alguien es hablarle a Dios de esa persona. Si lo hacemos con frecuencia, cada día, nuestro corazón no se cierra, sino que permanece abierto a los demás. Rezar por otras personas es el primer modo de amarlas y de estarles cerca de manera concreta.

Saludo cordialmente a los fieles de lengua española. En esta octava de Pascua pedimos a Cristo resucitado, por intercesión de todos los santos y santas del Señor, que nos conceda las gracias que más necesitamos para superar los momentos difíciles y hacer de nuestra vida, en comunión con toda la Iglesia, una alabanza agradable a Él. Que Dios los bendiga. Muchas gracias.

[00461-ES.02] [Texto original: Español]

In lingua portoghese

Speaker:

O laço que existe entre oração e comunhão dos santos nos lembra que, quando rezamos, nunca estamos sozinhos, mas nos encontramos submergidos num rio caudaloso de invocações, súplicas e louvores que nos antecedem e continuarão depois de nós. Na oração descobrimos que compartilhamos as alegrias e as dores uns dos outros e que nos acompanham os santos, reconhecidos e anônimos. Por isso, na Igreja não há luto que seja vivido solitário, nem lágrima que caia no vazio, pois tudo respira e participa de uma graça comum. Por outro lado, a comunhão com os santos nos faz perceber que, embora a nossa vida esteja marcada pela fraqueza e pelo pecado, podemos alcançar a santidade. De fato, os santos, têm sempre a mão estendida para nós, ajudando-nos a seguir em frente com confiança para estarmos em comunhão com Jesus Cristo, o único Senhor e Mediador entre Deus e o homem. Isso significa que também devemos rezar uns pelos outros, pois esse é o primeiro modo com que amamos ao próximo como a nós mesmos.

 

Santo Padre:

Rivolgo un cordiale saluto ai fedeli di lingua portoghese. Cari fratelli, gioite ed esultate perché il Signore Gesù è risorto! Sulla scia dei santi, lasciatevi illuminare e trasformare dalla forza della Risurrezione di Cristo, perché le vostre esistenze diventino una testimonianza della vita che è più forte del peccato e della morte. Dio vi benedica.

Speaker:

Dirijo uma cordial saudação aos fiéis de língua portuguesa. Queridos irmãos, alegrai-vos e exultai, porque o Senhor Jesus ressuscitou! Na esteira dos santos, deixai-vos iluminar e transformar pela força da Ressurreição de Cristo, para que as vossas existências se convertam num testemunho da vida que é mais forte do que o pecado e a morte. Deus vos abençoe.

[00462-PO.01] [Texto original: Português]

In lingua araba

Speaker:

تأمَّل قداسةُ البَابَا اليَوم فِي موضوعِ الصّلاة في الشركة مع القدّيسين، قَالَ قَدَاسَتُهُ: عندما نصلّي، نحن لا نفعل ذلك بمفردنا أبدًا. في الصّلوات التي نجدها في الكتاب المقدس، والتي غالبًا ما يتردد صداها في الليتورجيّا، هناك أثر لقصص قديمة، ولتحرّر مُذهل، ولسَبْيِ ونَفْيِ حزين، ولعودة مؤثِّرة، ولتسابيح قِيلت أمام عجائب الخالق. تولدُ الصلوات دائمًا في كلّ مرّة نضم أيدينا ونفتح قلوبنا لله، نجد أنفسنا بصحبة قديسين، يصلّون معنا ويتشفعون لنا. ما زال القديسون هنا، هم ليسوا بعيدين عنّا؛ وحضورهم في الكنائس يستذكر "سحابة الشهود" التي تحيط بنا دائمًا. إنّهم شهودٌ يوجهونا بطرقٍ مختلفة إلى يسوع المسيح، الربّ والوسيط الوحيد بين الله والإنسان. يقول التعليم المسيحي إنّ القديسين "يعاينون الله، ويسبحونه ولا ينقطعون عن الاهتمام بمن تركوهم على الأرض. […] وشفاعتهم هي أسمى خدمة لقصد الله. فنستطيع لا بل علينا أن نصلّي إليهم لكي يشفعوا فينا وفي العالم كلّه". لا ينتظر القديسون سوى "مدّ يد العون لنا" للحصول، من الله، على النعم التي نحتاجها بشدّة.

Santo Padre:

Saluto i fedeli di lingua araba. I Santi ci ricordano che anche nella nostra vita, pur debole e segnata dal peccato, può sbocciare la santità. Perciò, mettiamoci sulla via della santità, perché non è mai troppo tardi per convertirsi al Signore, che è buono e grande nell’amore. Il Signore vi benedica tutti e vi protegga ‎sempre da ogni male‎‎‎‏!

Speaker:

أحيّي المُؤمِنِينَ النَاطِقِينَ بِاللُّغَةِ العَرَبِيَّة. يُذكِّرنا القدّيسون أنّه حتّى في حياتنا، وإن كنّا ضعفاء ومنغمسين بالخطيئة، يمكن أن تُزهِر فينا القداسة. لهذا، لنضعَ أنفسنا على طريقِ القداسة، لأنّه لم يفت الأوان أبدًا للعودة إلى الله، الذي هو صالحٌ وكثير الرحمة. ليباركْكُم الرّبُّ جميعًا ولْيَحمِكُم دَائِمًا مِن كُلِّ شَرّ!

[00463-AR.01] [Testo originale: Arabo]

In lingua polacca

Speaker:

W dzisiejszej katechezie Ojciec Święty podjął temat związku między modlitwą a komunią świętych. Kiedy się modlimy, nigdy w istocie nie czynimy tego sami: nawet jeśli o tym nie myślimy, jesteśmy zanurzeni w majestatycznej rzece modlitw, która nas poprzedza i płynie ku wieczności. Za każdym razem, gdy składamy ręce i otwieramy serce przed Bogiem, znajdujemy się w gronie świętych anonimowych i świętych uznanych, którzy modlą się wraz z nami i wstawiają się za nami, jako starsi bracia i siostry, którzy przeszli przez te same ludzkie dzieje. W Chrystusie istnieje tajemnicza solidarność między tymi, którzy przeszli do życia przyszłego, a nami, pielgrzymami w tym życiu: nasi bliscy zmarli nadal opiekują się nami z nieba. Oni modlą się za nas, a my za nich. W naszym ziemskim życiu, doświadczamy więzi modlitwy z innymi: modlimy się za siebie nawzajem, prosimy i ofiarujemy modlitwy... Modlitwa za innych jest pierwszym sposobem ich miłowania i pobudza nas do konkretnej bliskości.Jeśli w naszym życiu mimo trudnych doświadczeń nadal ufnie idziemy naprzód, być może zawdzięczamy to nie tyle naszym zasługom, ile wstawiennictwu wielu świętych, niektórych w niebie, innych pielgrzymujących podobnie jak my na ziemi, którzy nas wspierają i nam towarzyszą. Błogosławiony niech zatem będzie Jezus Chrystus, jedyny Zbawiciel świata, wraz z tą ogromną rzeszą świętych, którzy zapełniają ziemię i którzy uczynili swe życie chwałą Boga.

Santo Padre:

Saluto cordialmente tutti i polacchi. Cari fratelli e sorelle, domenica celebreremo la Festa della Divina Misericordia. Istituendola, San Giovanni Paolo II ci ha ricordato che “la liturgia di questa domenica sembra disegnare il cammino della misericordia che, mentre ricostruisce il rapporto di ciascuno con Dio, suscita anche tra gli uomini nuovi rapporti di fraterna solidarietà. Cristo ci ha insegnato che «l'uomo non soltanto riceve e sperimenta la misericordia di Dio, ma è pure chiamato a ‘usar misericordia’ verso gli altri: Beati i misericordiosi, perché troveranno misericordia (Mt 5, 7)»”. Rivolgiamoci fiduciosi a Cristo misericordioso e chiediamo la grazia del perdono e dell’amore operoso verso il prossimo. Vi benedico di cuore.

Speaker:

Serdecznie pozdrawiam wszystkich Polaków. Drodzy bracia i siostry, w niedzielę będziemy obchodzili Święto Miłosierdzia Bożego. Ustanawiając je, św. Jan Paweł II przypomniał nam, że „liturgia tej niedzieli zdaje się wytyczać szlak miłosierdzia, które odbudowuje więź każdego człowieka z Bogiem, a zarazem tworzy także między ludźmi nowe relacje braterskiej solidarności. Chrystus nauczył nas, że «człowiek nie tylko doświadcza i ‘dostępuje’ miłosierdzia Boga samego, ale także jest powołany do tego, ażeby sam ‘czynił’ miłosierdzie drugim: Błogosławieni miłosierni, albowiem oni miłosierdzia dostąpią» (Mt 5, 7)”. Zwróćmy się ufni do miłosiernego Chrystusa i prośmy dla nas o łaskę przebaczenia i czynnej miłości wobec bliźniego. Z serca wam błogosławię.

[00464-PL.01] [Testo originale: Polacco]

In lingua italiana

 

Rivolgo un cordiale saluto ai fedeli di lingua italiana. Il messaggio che scaturisce dalla Risurrezione di Cristo, sia per voi un impegno di testimonianza: riconoscete che nell’evento di Cristo risorto è annunciata la più profonda verità sull’uomo.

Il mio pensiero va infine, come di consueto, agli anziani, ai giovani, ai malati e agli sposi novelli. La gioia e la pace, doni del Risorto, siano per ciascuno di voi motivo di consolazione e di sicura speranza.

A tutti la mia benedizione!

[00465-IT.01] [Testo originale: Italiano]

 

Appelli del Santo Padre

 

Desidero assicurare il mio ricordo nella preghiera per le vittime delle inondazioni che nei giorni scorsi hanno colpito l’Indonesia e Timor Est. Il Signore accolga i defunti, conforti i familiari e sostenga quanti hanno perso la loro abitazione.

Ieri si è celebrata la Giornata Internazionale dello Sport per lo Sviluppo e la Pace, indetta dalle Nazioni Unite. Auspico che essa possa rilanciare l’esperienza dello sport come evento di squadra, per favorire il dialogo solidale tra culture e popoli diversi.

In questa prospettiva, sono lieto di incoraggiare l’Athletica Vaticana a proseguire nell’impegno di diffondere la cultura della fraternità nell’ambito sportivo, ponendo viva attenzione alle persone più fragili, diventando così testimoni di pace.

 

[00466-IT.01] [Testo originale: Italiano]

 

[B0211-XX.02]