Sala Stampa

www.vatican.va

Sala Stampa Back Top Print Pdf
Sala Stampa


L’Udienza Generale, 19.08.2020


Catechesi del Santo Padre in lingua italiana

Sintesi della catechesi e saluti nelle diverse lingue

 

L’Udienza Generale di questa mattina si è svolta alle ore 9.30 nella Biblioteca del Palazzo Apostolico Vaticano.

Nel discorso in lingua italiana il Papa, continuando il nuovo ciclo di catechesi sul tema: “Guarire il mondo”, ha incentrato la sua meditazione sull’argomento “L’opzione preferenziale per i poveri e la virtù della carità” (Lettura: 2 Cor 8,1-2.9).

Dopo aver riassunto la Sua catechesi in diverse lingue, il Santo Padre ha indirizzato particolari espressioni di saluto ai fedeli.

L’Udienza Generale si è conclusa con la recita del Pater Noster e la Benedizione Apostolica.

Catechesi del Santo Padre in lingua italiana

Cari fratelli e sorelle, buongiorno!

La pandemia ha messo allo scoperto la difficile situazione dei poveri e la grande ineguaglianza che regna nel mondo. E il virus, mentre non fa eccezioni tra le persone, ha trovato, nel suo cammino devastante, grandi disuguaglianze e discriminazioni. E le ha aumentate!

La risposta alla pandemia è quindi duplice. Da un lato, è indispensabile trovare la cura per un virus piccolo ma tremendo, che mette in ginocchio il mondo intero. Dall’altro, dobbiamo curare un grande virus, quello dell’ingiustizia sociale, della disuguaglianza di opportunità, della emarginazione e della mancanza di protezione dei più deboli. In questa doppia risposta di guarigione c’è una scelta che, secondo il Vangelo, non può mancare: l’opzione preferenziale per i poveri (cfr Esort. ap. Evangelii gaudium [EG], 195). E questa non è un’opzione politica; neppure un’opzione ideologica, un’opzione di partiti. L’opzione preferenziale per i poveri è al centro del Vangelo. E il primo a farla è stato Gesù; lo abbiamo sentito nel brano della Lettera ai Corinzi che è stato letto all’inizio. Lui, essendo ricco, si è fatto povero per arricchire noi. Si è fatto uno di noi e per questo, al centro del Vangelo, al centro dell’annuncio di Gesù c’è questa opzione.

Cristo stesso, che è Dio, ha spogliato sé stesso, rendendosi simile agli uomini; e non ha scelto una vita di privilegio, ma ha scelto la condizione di servo (cfr Fil 2,6-7). Annientò sé stesso facendosi servo. È nato in una famiglia umile e ha lavorato come artigiano. All’inizio della sua predicazione, ha annunciato che nel Regno di Dio i poveri sono beati (cfr Mt 5,3; Lc 6,20; EG, 197). Stava in mezzo ai malati, ai poveri, agli esclusi, mostrando loro l’amore misericordioso di Dio (cfr Catechismo della Chiesa Cattolica, 2444). E tante volte è stato giudicato come un uomo impuro perché andava dai malati, dai lebbrosi, che secondo la legge dell’epoca erano impuri. E Lui ha rischiato per essere vicino ai poveri.

Per questo, i seguaci di Gesù si riconoscono dalla loro vicinanza ai poveri, ai piccoli, ai malati e ai carcerati, agli esclusi, e ai dimenticati, a chi è privo del cibo e dei vestiti (cfr Mt 25,31-36; CCC, 2443). Possiamo leggere quel famoso parametro sul quale saremo giudicati tutti, saremo giudicati tutti. È Matteo, capitolo 25. Questo è un criterio-chiave di autenticità cristiana (cfr Gal 2,10; EG, 195). Alcuni pensano, erroneamente, che questo amore preferenziale per i poveri sia un compito per pochi, ma in realtà è la missione di tutta la Chiesa, diceva San Giovanni Paolo II (cfr S. Giovanni Paolo II, Enc. Sollicitudo rei socialis, 42). «Ogni cristiano e ogni comunità sono chiamati ad essere strumenti di Dio per la liberazione e la promozione dei poveri» (EG, 187).

La fede, la speranza e l’amore necessariamente ci spingono verso questa preferenza per i più bisognosi,[1] che va oltre la pur necessaria assistenza (cfr EG, 198). Implica infatti il camminare assieme, il lasciarci evangelizzare da loro, che conoscono bene Cristo sofferente, il lasciarci “contagiare” dalla loro esperienza della salvezza, dalla loro saggezza e dalla loro creatività (cfr ibid.). Condividere con i poveri significa arricchirci a vicenda. E, se ci sono strutture sociali malate che impediscono loro di sognare per il futuro, dobbiamo lavorare insieme per guarirle, per cambiarle (cfr ibid., 195). E a questo conduce l’amore di Cristo, che ci ha amato fino all’estremo (cfr Gv 13,1) e arriva fino ai confini, ai margini, alle frontiere esistenziali. Portare le periferie al centro significa centrare la nostra vita in Cristo, che «si è fatto povero» per noi, per arricchirci «per mezzo della sua povertà» (2 Cor 8,9).[2]

Tutti siamo preoccupati per le conseguenze sociali della pandemia. Tutti. Molti vogliono tornare alla normalità e riprendere le attività economiche. Certo, ma questa “normalità” non dovrebbe comprendere le ingiustizie sociali e il degrado dell’ambiente. La pandemia è una crisi e da una crisi non si esce uguali: o usciamo migliori o usciamo peggiori. Noi dovremmo uscire migliori, per migliorare le ingiustizie sociali e il degrado ambientale. Oggi abbiamo un’occasione per costruire qualcosa di diverso. Per esempio, possiamo far crescere un’economia di sviluppo integrale dei poveri e non di assistenzialismo. Con questo io non voglio condannare l’assistenza, le opere di assistenza sono importanti. Pensiamo al volontariato, che è una delle strutture più belle che ha la Chiesa italiana. Ma dobbiamo andare oltre e risolvere i problemi che ci spingono a fare assistenza. Un’economia che non ricorra a rimedi che in realtà avvelenano la società, come i rendimenti dissociati dalla creazione di posti di lavoro dignitosi (cfr EG, 204). Questo tipo di profitti è dissociato dall’economia reale, quella che dovrebbe dare beneficio alla gente comune (cfr Enc. Laudato si’ [LS], 109), e inoltre risulta a volte indifferente ai danni inflitti alla casa comune. L’opzione preferenziale per i poveri, questa esigenza etico-sociale che proviene dall’amore di Dio (cfr LS, 158), ci dà l’impulso a pensare e disegnare un’economia dove le persone, e soprattutto i più poveri, siano al centro. E ci incoraggia anche a progettare la cura del virus privilegiando coloro che ne hanno più bisogno. Sarebbe triste se nel vaccino per il Covid-19 si desse la priorità ai più ricchi! Sarebbe triste se questo vaccino diventasse proprietà di questa o quella Nazione e non sia universale e per tutti. E che scandalo sarebbe se tutta l’assistenza economica che stiamo osservando – la maggior parte con denaro pubblico – si concentrasse a riscattare industrie che non contribuiscono all’inclusione degli esclusi, alla promozione degli ultimi, al bene comune o alla cura del creato (ibid.). Sono dei criteri per scegliere quali saranno le industrie da aiutare: quelle che contribuiscono all’inclusione degli esclusi, alla promozione degli ultimi, al bene comune e alla cura del creato. Quattro criteri.

Se il virus dovesse nuovamente intensificarsi in un mondo ingiusto per i poveri e i più vulnerabili, dobbiamo cambiare questo mondo. Con l’esempio di Gesù, il medico dell’amore divino integrale, cioè della guarigione fisica, sociale e spirituale (cfr Gv 5,6-9) – come era la guarigione che faceva Gesù -, dobbiamo agire ora, per guarire le epidemie provocate da piccoli virus invisibili, e per guarire quelle provocate dalle grandi e visibili ingiustizie sociali. Propongo che ciò venga fatto a partire dall’amore di Dio, ponendo le periferie al centro e gli ultimi al primo posto. Non dimenticare quel parametro sul quale saremo giudicati, Matteo, capitolo 25. Mettiamolo in pratica in questa ripresa dall’epidemia. E a partire da questo amore concreto, ancorato alla speranza e fondato nella fede, un mondo più sano sarà possibile. Al contrario, usciremo peggio dalla crisi. Che il Signore ci aiuti, ci dia la forza per uscire migliori, rispondendo alle necessità del mondo di oggi.

____________________

[1] Cfr Congregazione per la Dottrina della Fede, Istruzione su alcuni aspetti della "Teologia della Liberazione", (1984), 5.

[2] Benedetto XVI, Discorso inaugurale della V Conferenza Generale dell'Episcopato Latinoamericano e dei Caraibi (13 maggio 2007), 3.

[00954-IT.02] [Testo originale: Italiano]

 

Sintesi della catechesi e saluti nelle diverse lingue

In lingua francese

Speaker:

Frères et sœurs, poursuivant notre catéchèse sur le thème “Guérir le monde”, nous méditons aujourd’hui sur l’option préférentielle pour les pauvres et la vertu de la charité. La pandémie a mis au jour la situation des pauvres, les grandes inégalités et les discriminations. La réponse à cette crise sanitaire est double: trouver le remède contre ce virus et soigner le grand virus de l’injustice sociale, de l’inégalité de chances, de la marginalisation et du manque de protection. Dans cette double riposte de guérison, se trouve le choix de l’option préférentielle pour les pauvres. Cet amour préférentiel est la mission de toute l’Eglise. La foi, l’espérance et l’amour nous poussent à adopter cette préférence pour les plus nécessiteux car partager avec les pauvres signifie s’enrichir mutuellement. Les conséquences sociales de la pandémie sont une grande préoccupation pour tous. Le retour à la normalité devrait prendre en compte la justice sociale et la protection de l’environnement. C’est une occasion pour construire quelque chose de différent. L’option préférentielle pour les pauvres est une exigence éthico-sociale qui provient de l’amour de Dieu et qui nous donne l’impulsion pour penser et projeter une économie où les personnes, et surtout les pauvres, sont au centre. Avec l’exemple de Jésus, le médecin de l’amour divin intégral, c’est le moment d’agir pour un monde plus sain.

Santo Padre:

Sono felice di salutare le persone di lingua francese. Con la gioia del Vangelo, chiediamo la grazia dello Spirito Santo, per essere una Chiesa povera al servizio dei poveri e dei deboli. A tutti voi invio la mia Benedizione.

Speaker:

Je suis heureux de saluer les personnes de langue française. Avec la joie de l’Evangile, demandons la grâce de l’Esprit Saint, afin d’être une Eglise pauvre au service des pauvres et des personnes vulnérables.

A tous, je donne ma bénédiction!

[00955-FR.01] [Texte original: Français]

In lingua inglese

Speaker:

Dear Brothers and Sisters, in our reflection on the current global pandemic, we have seen that it has made us sensitive to an even graver virus affecting our world: that of social injustice, lack of equal opportunity and the marginalization of the poor and those in greatest need. Christ’s example and teaching show us that a preferential option for the poor is an essential criterion of our authenticity as his followers. Christian charity demands that, beyond social assistance, we listen to their voices and work to overcome all that hinders their material and spiritual development. Our desire for a return to normality should not mean a return to social injustices or to a delay of long overdue reforms. Today we have an opportunity to create something different: an ethically sound economy, centred on persons, especially the poor, in recognition of their innate human dignity. How sad it would be if, for example, access to a Covid-19 vaccine were made available only to the rich, and not to others in equal or greater need! May the Gospel inspire us to find ever more creative ways to exercise that charity, grounded in faith and anchored in hope, which can heal our wounded world and promote the true welfare of our entire human family.

Santo Padre:

Rivolgo un cordiale saluto ai fedeli di lingua inglese. Il mio pensiero va in modo particolare alle famiglie che quest’anno hanno dovuto rinunciare alle vacanze estive; le affido al Signore, perché dia loro serenità e gioia. Dio vi benedica!

Speaker:

I cordially greet the English-speaking faithful. My thoughts turn especially to those families who have had to forego their summer holidays this year; I entrust them to the Lord that he will grant them peace and joy. May God bless you!

[00956-EN.01] [Original text: English]

In lingua tedesca

Speaker:

Liebe Brüder und Schwestern, die Pandemie hat die schwierige Lage der Armen und die große Ungleichheit in der Welt deutlich aufgezeigt. Es braucht daher nicht nur Lösungen zur Bekämpfung des Krankheitserregers, sondern auch Heilmittel gegen das „große Virus“ der sozialen Ungerechtigkeit und Ausgrenzung der Ärmsten. Nach dem Vorbild Jesu ist die Zuwendung zu den Armen, Geringen, Kranken und Ausgegrenzten ein entscheidendes Kriterium christlicher Authentizität (vgl. Evangelii gaudium 195). Die vorrangige Option für die Armen entspringt der Liebe Gottes und ist nicht die Aufgabe einiger weniger, sondern Sendung der ganzen Kirche. So geht diese Option über die notwendige konkrete Unterstützung hinaus und bedeutet, dass wir gemeinsam mit den Armen unterwegs sind, dass wir uns von den Notleidenden evangelisieren, von ihrer Erfahrung des Heils, ihrer Weisheit und Kreativität „anstecken“ lassen (vgl. ebd., 198). Wir müssen zusammenarbeiten, um kranke soziale Strukturen zu heilen und zu verändern. So stellt die Rückkehr zur Normalität eine Chance dar, etwas Neues aufzubauen, eine Wirtschaft zu schaffen, die wirklich die Menschen ins Zentrum stellt und eine echte ganzheitliche Entwicklung der Armen fördert. Ausgehend von der Liebe Gottes wird eine heilere Welt möglich sein.

Santo Padre:

Con affetto saluto i fratelli e le sorelle di lingua tedesca. Seguendo l’esempio di Gesù e la sua opzione preferenziale per i poveri, come singoli e come comunità della Chiesa dobbiamo contribuire a superare le conseguenze della pandemia e a costruire un mondo più giusto e solidale. Lo Spirito Santo ci assista in questo con la sua grazia e la sua forza.

Speaker:

Von Herzen grüße ich die Brüder und Schwestern deutscher Sprache. Nach dem Beispiel Jesu und seiner vorrangigen Option für die Armen müssen wir als Einzelne und als Gemeinschaft der Kirche unseren Beitrag leisten, die Auswirkungen der Pandemie zu überwinden und eine gerechtere und solidarischere Welt aufzubauen. Der Heilige Geist helfe uns dabei mit seiner Gnade und seiner Kraft.

[00957-DE.01] [Originalsprache: Deutsch]

In lingua spagnola

Queridos hermanos y hermanas:

La pandemia ha dejado al descubierto la difícil situación de los pobres y la gran desigualdad que reina en el mundo. Ante esta situación, la respuesta es doble. Por un lado, hay que buscar una vacuna para el virus, que esté al alcance de todos. Pero también es necesario curar otro gran virus: el de la injusticia social, la marginación y la falta de oportunidades para los más débiles. Esta doble respuesta implica una elección evangélica, que es la opción preferencial por los pobres.

Cristo mismo, siendo Dios, se despojó de su condición divina. Nació en una familia humilde, trabajó, no eligió una vida de privilegio sino una vida de servicio. Estaba en medio de la gente. Se acercaba a los enfermos y a los pobres, mostrándoles el amor misericordioso de Dios. Su ejemplo es un criterio clave de autenticidad cristiana: todos estamos llamados a ser instrumentos de Dios para ayudar a los más necesitados.

Hoy nos preocupan las consecuencias sociales de la pandemia. Muchos quieren volver a la normalidad y retomar las actividades económicas, pero esa “normalidad”, entre comillas, no debería incluir las injusticias sociales y la degradación ambiental. Tenemos una oportunidad para construir algo nuevo. Por ejemplo, dar impulso a una economía donde las personas, y sobre todo los más pobres, estén en el centro; una economía que contribuya a la inclusión de los marginados, a la promoción de los últimos, al bien común y al cuidado de la creación.

Saludo cordialmente a los fieles de lengua española. Pidamos a Jesús que nos ayude a curar las enfermedades que provocan los virus, y también los males que causa la injusticia social. Que el amor de Dios, anclado en la esperanza y fundado en la fe, nos impulse a poner las periferias en el centro y a los últimos en primer lugar. Que el Señor los bendiga.

[00958-ES.02] [Texto original: Español]

In lingua portoghese

Speaker:

A pandemia evidenciou a difícil situação dos pobres e a grande desigualdade no mundo, e que, ao contrário do vírus, que não faz exceção entre ricos e pobres, os homens, sim, fazem discriminações. Por essa razão, a resposta à pandemia deve ser dupla: encontrar a cura para o vírus do corpo e curar o grande vírus da injustiça social. Neste contexto, há uma escolha que não pode faltar: a opção preferencial pelos pobres. De fato, o próprio Cristo, Deus feito homem, quis nascer numa família humilde e anunciou que são bem-aventurados os pobres. Por isso, os discípulos de Jesus – todos na Igreja - movidos pela fé, esperança e caridade devem caminhar junto com os pobres, pequeninos, doentes, encarcerados, excluídos e esquecidos, deixando-se também evangelizar pelo seu exemplo de fé. Oxalá o desejo de voltar à normalidade e retomar as atividades econômicas após a pandemia não signifique voltar a considerar as injustiças e o degrado do ambiente como algo normal. Que o exemplo de Jesus, médico do corpo e da alma, inspire uma economia do desenvolvimento integral dos pobres, que supere o assistencialismo, e que os esforços por encontrar uma cura para o vírus possam privilegiar os mais necessitados, de modo que possamos ter esperança num mundo verdadeiramente mais sadio.

Santo Padre:

Rivolgo un cordiale saluto ai fedeli di lingua portoghese. Impariamo dal Signore, che si è fatto cibo per noi nell’Eucaristia, diventando anche noi “cibo” per gli altri, cioè più disponibili nel servizio ai bisognosi, specialmente i più poveri. Dio vi benedica!

Speaker:

Dirijo uma cordial saudação aos fiéis de língua portuguesa. Aprendamos do Senhor, que se fez alimento para nós na Eucaristia, convertendo-nos, também nós, em alimento para os outros, ou seja, mais disponíveis, servindo os necessitados, especialmente os mais pobres. Que Deus lhes abençoe!

[00959-PO.01] [Texto original: Português]

In lingua araba

Speaker:

تأمّلَ قداسةُ البابا اليَومَ في "خيارِ تفضيلِ الفقراءِ وفضيلةِ المحبة" وذلك في إطارِ تعليمِهِ في موضوعِ "شفاءِ العالم". قالَ قداستُه: كشفَ فيروس الكورونا عن عدمِ المساواةِ وعنِ التفرقةِ بين الناس. بل زادَ عليها. لذلك من الضّروري ليس فقط إيجادُ علاجٍ لهذا الفيروس بل أيضًا لفيروسٍ أكبر، هو الظلمُ الاجتماعيُ وعدمُ تكافؤِ الفرصِ والتهميشُ والنقصُ في حمايةِ الأكثرِ ضعفًا. وفي كِلتا الحالتين خيارُ الإنجيلِ وخيارُ المسيحي هو: تفضيلُ الفقراء. وأضافَ قداستُه: تجرّدَ السيدُ المسيح من ذاتِه وجعلَ نفسَه على مثالِ البَشر. ووقَف بين المرضى والفقراءِ والمستبعدين، وأظهرَ لهم محبةَ اللهِ الرحيمة. لذلك كلُّ مسيحيٍ يسيرُ على مثالِه ويهتَم بالفقراءِ ويُدعَى إلى أنْ يكونَ أداةً بين يدَي اللهِ لتحريرِهِم وتقدُمِهِم. وقالَ قداستُه: إنَّ خيارَ تفضيلِ الفقراءِ يعني أَنْ نسيَر معهُم، وأَنْ نغيّرَ البُنى الاجتماعيةِ المريضةِ التي تمنعُهُم مِن أَنْ يحلُموا في المستقبل، وأَنْ نخططَ لاقتصادٍ يكونُ فيه الأكثرَ فقرًا في المركز، ومِن ثّمَ ينصرفُ اهتمامُنا إلى مَن هم في أَمسِّ الحاجةِ إليه.

Santo Padre:

Saluto i fedeli di lingua araba. Siamo chiamati ad agire ora, per guarire le epidemie provocate da piccoli virus invisibili, e per guarire quelle provocate dalle grandi e visibili ingiustizie sociali. Propongo che ciò venga fatto a partire dall’amore di Dio, ponendo le periferie al centro e gli ultimi al primo posto. A partire da questo amore, ancorato alla speranza e fondato nella fede, un mondo più sano sarà possibile. Il Signore vi benedica tutti e vi protegga ‎sempre da ogni male‎‎‎‏!

‎‎‎‏

Speaker:

أُحيّي جميعَ المؤمنينَ الناطقينَ باللغةِ العربية. نحن مدعوونَ إلى أَنْ نتحركَ الآن لعلاجِ الأَوبئةِ التي تُسببُها الفيروساتُ الصغيرةُ غيرُ المرئية، ولعلاجِ تلك التي تُسببُها المظالمُ الاجتماعيةُ الكبيرةُ والمرئية. أَقترحُ أنْ يتمَ ذلك انطلاقًا من محبةِ الله، فنضعُ في المركزِ مَن هم في الأطراف، والأخيرينَ في المكانِ الأوّل. انطلاقًا من هذه المحبة، الراسخةِ في الرجاءِ والمؤسّسةِ على الإيمان، سيكونُ مِن الممكنِ تحقيقِ عالمٍ معافًى أكثر. ليباركْكُم الرّبُّ جميعًا ويحرسْكُم دائمًا من كلِّ شر!

[00960-AR.01] [Testo originale: Arabo]

In lingua polacca

Speaker:

Pandemia ujawniła trudną sytuację ubogich i wielką nierówność, panującą w świecie. Niezbędne jest znalezienie lekarstwa na małego, ale strasznego wirusa, który rzuca cały świat na kolana. Z drugiej strony, musimy uleczyć wirusa niesprawiedliwości społecznej, nierówności szans, marginalizacji i braku ochrony najsłabszych. Sam Chrystus, będąc Bogiem, ogołocił samego siebie, stając się podobnym do ludzi; i nie obrał życia uprzywilejowanego, ale stan sługi (por. Flp 2, 6-7). Dlatego też uczniów Jezusa rozpoznaje się po ich bliskości wobec ubogich, maluczkich, chorych i uwięzionych, wykluczonych i zapomnianych, pozbawionych pożywienia i odzieży (por. Mt 25, 31-36; KKK, 2443). Jest to kluczowe kryterium autentyczności chrześcijańskiej (por. Ga 2,10; EG 195). Wiara, nadzieja i miłość powinny nas pobudzać do tej preferencyjnej miłości wobec najbardziej potrzebujących, która wykracza poza jakże konieczną pomoc (por. EG, 198). Polega na wspólnym podążaniu, oznacza ubogacanie się nawzajem. A jeśli istnieją chore struktury społeczne, które nie pozwalają im marzyć o przyszłości, musimy wspólnie pracować, aby je uzdrowić, zmienić (por. tamże, 195). Do tego właśnie prowadzi miłość Chrystusa, który do końca nas umiłował (por. J 13, 1). Za przykładem Jezusa, lekarza integralnej miłości Bożej, czyli uzdrowienia fizycznego, społecznego i duchowego (por. J 5, 6-9), musimy działać już teraz, aby nie tylko uzdrowić świat z wirusa, ale również z choroby społecznych niesprawiedliwości. Wychodząc z miłości, zakotwiczeni w nadziei i ugruntowani w wierze, uzdrawiajmy świat.

Santo Padre:

Saluto cordialmente tutti i polacchi. Cari fratelli e sorelle, mi unisco spiritualmente a tutti coloro che intraprendono diverse iniziative spirituali, scientifiche e sociali per limitare gli effetti della pandemia nella società e per venire incontro alle vitali necessità dei malati e dei loro famigliari. Vi chiedo, siate generosi e non dimenticatevi delle necessità dei più poveri e delle persone sole, soprattutto gli anziani e i malati. Il Signore vi benedica e vi sostenga!

Speaker:

Serdecznie pozdrawiam wszystkich Polaków. Drodzy bracia i siostry, jednoczę się duchowo z tymi wszystkimi, którzy podejmują różnorakie inicjatywy duchowe, naukowe i społeczne w celu ograniczenia skutków pandemii w społeczeństwach i wyjścia naprzeciw życiowym potrzebom chorych i ich rodzin. Proszę was, bądźcie hojni i nie zapominajcie o potrzebach najuboższych, samotnych, zwłaszcza starszych i chorych. Niech Pan was błogosławi i wspiera!

[00961-PL.01] [Testo originale: Polacco]

In lingua italiana

Rivolgo un cordiale saluto ai fedeli di lingua italiana. Tutti invito a dedicare sempre più tempo alla preghiera e alla formazione cristiana, per essere fedeli discepoli di Cristo e crescere nello spirito di solidarietà fraterna.

Il mio pensiero va infine agli anziani, ai giovani, ai malati e agli sposi novelli. Domani celebreremo la memoria liturgica di San Bernardo di Chiaravalle, grande dottore della Chiesa e soprattutto tenero cantore della Madonna. Il suo esempio susciti in ciascuno il desiderio di abbandonarsi con fiducia alla materna protezione della Vergine santa, consolatrice degli afflitti.

[00962-IT.01] [Testo originale: Italiano]

[B0420-XX.02]