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Messaggio del Santo Padre in occasione della Giornata Internazionale dell’Infermiere, 12.05.2020


Messaggio del Santo Padre

Traduzione in lingua francese

Traduzione in lingua inglese

Traduzione in lingua tedesca

Traduzione in lingua spagnola

Traduzione in lingua portoghese

Traduzione in lingua polacca

Traduzione in lingua araba

 

Oggi si celebra la Giornata Internazionale dell’Infermiere, nell’ambito dell’Anno Internazionale dell’Infermiere e dell’Ostetrica, designato dall’Organizzazione Mondiale della Sanità, e il bicentenario della nascita di Florence Nightingale, fondatrice della moderna assistenza infermieristica.

Pubblichiamo di seguito il Messaggio del Santo Padre Francesco per la Giornata Internazionale dell’Infermiere, proposto dal Dicastero per il Servizio dello Sviluppo Umano Integrale:

Messaggio del Santo Padre

Cari fratelli e sorelle!

Celebriamo oggi la Giornata Internazionale dell’Infermiere, nel contesto dell’Anno Internazionale dell’Infermiere e dell’Ostetrica indetto dall’Organizzazione Mondiale della Sanità. In questo stesso giorno ricordiamo anche il bicentenario della nascita di Florence Nightingale, colei che diede inizio all’infermieristica moderna.

In questo momento storico, segnato dall’emergenza sanitaria mondiale provocata dalla pandemia del virus Covid-19, abbiamo riscoperto quanto la figura dell’infermiere, ma anche quella dell’ostetrica, ricoprano un ruolo di fondamentale importanza. Quotidianamente assistiamo alla testimonianza di coraggio e di sacrificio degli operatori sanitari, in particolare delle infermiere e degli infermieri, che con professionalità, abnegazione, senso di responsabilità e amore per il prossimo assistono le persone affette dal virus, anche a rischio della propria salute. Ne è prova il fatto che, purtroppo, è elevato il numero degli operatori sanitari che sono morti nel fedele compimento del loro servizio. Prego per loro – il Signore li conosce ciascuno per nome – e per tutte le vittime di questa epidemia. Il Risorto dia ad ognuno la luce del paradiso e alle loro famiglie il conforto della fede.

Da sempre gli infermieri svolgono un ruolo centrale nell’assistenza sanitaria. Ogni giorno, a contatto con gli ammalati, sperimentano il trauma che la sofferenza provoca nella vita di una persona. Sono uomini e donne che hanno scelto di rispondere “sì” a una vocazione particolare: quella di essere buoni samaritani che si fanno carico della vita e delle ferite del prossimo. Custodi e servitori della vita, mentre somministrano le terapie necessarie, infondono coraggio, speranza e fiducia.[1]

Care infermiere e cari infermieri, la responsabilità morale guida la vostra professionalità, che non si riduce alle conoscenze scientifico-tecniche, ma è costantemente illuminata dalla relazione umana e umanizzante con il malato. «Prendendovi cura di donne e di uomini, di bambini e anziani, in ogni fase della loro vita, dalla nascita alla morte, siete impegnati in un continuo ascolto, teso a comprendere quali siano le esigenze di quel malato, nella fase che sta attraversando. Davanti alla singolarità di ogni situazione, infatti, non è mai abbastanza seguire un protocollo, ma si richiede un continuo – e faticoso! – sforzo di discernimento e di attenzione alla singola persona».[2]

Voi – e penso anche alle ostetriche – siete vicini alle persone nei momenti cruciali della loro esistenza, la nascita e la morte, la malattia e la guarigione, per aiutarle a superare le situazioni più traumatiche. A volte vi trovate accanto a loro mentre stanno morendo, donando conforto e sollievo negli ultimi istanti. Per questa vostra dedizione, voi siete tra i “santi della porta accanto”.[3] Siete immagine della Chiesa “ospedale da campo”, la quale continua a svolgere la missione di Gesù Cristo, che avvicinò e guarì persone sofferenti per ogni genere di male e si chinò a lavare i piedi dei suoi discepoli. Grazie per questo vostro servizio all’umanità!

In tanti Paesi, la pandemia ha messo in luce anche molte carenze a livello di assistenza sanitaria. Per questo, mi rivolgo ai Responsabili delle Nazioni di tutto il mondo, affinché investano nella salute come bene comune primario, potenziando le strutture e impiegando più infermieri, così da garantire a tutti un adeguato servizio di cura, nel rispetto della dignità di ogni persona. È importante riconoscere fattivamente il ruolo essenziale che questa professione ricopre per la cura dei pazienti, l’attività di emergenza territoriale, la prevenzione delle malattie, la promozione della salute, l’assistenza in ambito familiare, comunitario, scolastico.

Gli infermieri e le infermiere, come pure le ostetriche, hanno diritto e meritano di essere meglio valorizzati e coinvolti nei processi che riguardano la salute delle persone e della comunità. È dimostrato che investire su di essi migliora i risultati in termini di assistenza e di salute complessiva. Occorre, pertanto, far crescere il loro profilo professionale, fornendo idonei strumenti a livello scientifico, umano, psicologico e spirituale per la loro formazione; come pure migliorare le loro condizioni di lavoro e garantirne i diritti affinché possano svolgere in piena dignità il loro servizio.

In questo senso, le Associazioni degli operatori sanitari hanno un ruolo importante, in quanto, oltre ad offrire un’organica formazione, accompagnano i singoli aderenti facendoli sentire parte di un corpo unico e mai smarriti e soli di fronte alle sfide etiche, economiche e umane che la professione comporta.

Alle ostetriche, in particolare, che assistono le donne in gravidanza e le aiutano a dare alla luce i loro bambini, dico: il vostro lavoro è tra i più nobili che esistano, dedicato com’è direttamente al servizio della vita e della maternità. Nella Bibbia, i nomi di due eroiche levatrici, Sifra e Pua, sono immortalati all’inizio del Libro dell’Esodo (cfr 1,15-21). Anche oggi il Padre celeste vi guarda con gratitudine.

Cari infermieri, care infermiere e ostetriche, possa questa ricorrenza porre al centro la dignità del vostro lavoro, a beneficio della salute dell’intera società. A voi, alle vostre famiglie e a quanti curate assicuro la mia preghiera e imparto di cuore la Benedizione Apostolica.

Roma, San Giovanni in Laterano, 12 maggio 2020

FRANCESCO

______________________

[1] Cfr Nuova Carta degli Operatori Sanitari, nn. 1-8.

[2] Discorso ai membri della Federazione dei Collegi Infermieri Professionali, 3 marzo 2018.

[3] Cfr Omelia, 9 aprile 2020.

[00608-IT.01] [Testo originale: Italiano]

Traduzione in lingua francese

Chers frères et sœurs!

Nous célébrons aujourd’hui la Journée Internationale de l’Infirmière, dans le contexte de l’Année Internationale des Sages-femmes et du Personnel infirmier fixée par l’Organisation Mondiale de la Santé. En ce même jour nous commémorons aussi le bicentenaire de la naissance de Florence Nightingale, celle qui inaugura la profession d’infirmière moderne.

En ce moment historique, marqué par l’urgence sanitaire mondiale provoquée par la pandémie du virus Covid-19, nous avons redécouvert combien la figure de l’infirmière, mais aussi celle de la sage-femme, jouent un rôle d’importance fondamentale. Nous assistons quotidiennement au témoignage de courage et de sacrifice des opérateurs sanitaires, en particulier des infirmières et des infirmiers, qui avec professionnalité, abnégation, sens de responsabilité et amour pour le prochain assistent les personnes affectées par le virus, au risque même de leur santé. Cela est prouvé par le fait que, malheureusement, le nombre des opérateurs de santé qui sont morts dans l’accomplissement fidèle de leur service est élevé. Je prie pour eux – le Seigneur les connaît chacun par son nom – et pour toutes les victimes de cette épidémie. Que le Ressuscité donne à chacun d’eux la lumière du paradis et le réconfort de la foi à leurs familles.

Depuis toujours les infirmiers jouent un rôle central dans l’assistance sanitaire. Chaque jour, au contact avec les malades, ils font l’expérience du traumatisme que la souffrance provoque dans la vie d’une personne. Ce sont des hommes et des femmes qui ont choisi de répondre “oui” à une vocation particulière: celle d’être de bons samaritains qui assument la vie et les blessures du prochain. Gardiens et serviteurs de la vie, lorsqu’ils administrent les thérapies nécessaires, ils donnent courage, espérance et confiance.[1]

Chères infirmières et chers infirmiers, la responsabilité morale guide votre professionnalité, qui ne se réduit pas aux connaissances scientifico-techniques, mais qui est constamment illuminée par la relation humaine et humanisante avec le malade. «En prenant soin des femmes et des hommes, des enfants et des personnes âgées dans chaque phase de leur vie, de la naissance à la mort, vous êtes engagés dans une écoute continuelle, attentifs à comprendre quelles sont les exigences de ce malade, dans la phase qu’il est en train de traverser. Devant la singularité de chaque situation, en fait, il ne suffit jamais de suivre un protocole, mais il est demandé un continuel – et fatigant! – effort de discernement et d’attention à chaque personne». [2]

Vous – et je pense aussi aux sages-femmes –, vous êtes proches des personnes dans les moments cruciaux de leur existence, la naissance et la mort, la maladie et la guérison, pour les aider à surmonter les situations les plus traumatisantes. Parfois vous vous trouvez à leurs côtés lorsqu’elles sont mourantes, donnant réconfort et soulagement dans les derniers instants. Par votre dévouement, vous êtes parmi les “saints de la porte d’à côté”.[3] Vous êtes l’image de l’Eglise “hôpital de campagne”, laquelle continue de remplir la mission de Jésus-Christ qui s’est fait proche et a guéri des personnes souffrant de tout genre de mal et qui s’est penché pour laver les pieds de ses disciples. Merci pour votre service à l’humanité!

Dans de nombreux pays, la pandémie a mis aussi en lumière beaucoup de carences au niveau de l’assistance sanitaire. Pour cela, je m’adresse aux Responsables des Nations du monde entier, afin qu’ils investissent dans la santé comme bien commun primaire, en renforçant les structures et en employant davantage d’infirmiers, afin de garantir à tous un service adéquat de soins, dans le respect de la dignité de chaque personne. Il est important de reconnaître de façon concrète le rôle essentiel que cette profession recouvre pour le soin des patients, l’activité d’urgence territoriale, la prévention des maladies, la promotion de la santé, l’assistance dans le domaine familial, communautaire, scolaire.

Les infirmiers et les infirmières, comme aussi les sages-femmes, ont droit et méritent d’être mieux valorisés et impliqués dans les processus qui concernent la santé des personnes et de la communauté. Il est démontré qu’investir sur eux améliore les résultats en termes d’assistance et de santé globale. Il faut dès lors développer leur profil professionnel, en fournissant des instruments appropriés au niveau scientifique, humain, psychologique et spirituel pour leur formation; comme aussi améliorer leurs conditions de travail et en garantir les droits afin qu’ils puissent accomplir en toute dignité leur service.

En ce sens, les Associations d’opérateurs sanitaires ont un rôle important car, en plus d’offrir une formation organique, elles accompagnent chaque adhérent en lui faisant sentir qu’il fait partie d’un corps unique et qu’il n’est jamais perdu et seul devant les défis éthiques, économiques et humains que la profession comporte.

Aux sages-femmes, en particulier, qui assistent les femmes enceintes et qui les aident à donner naissance à leurs enfants, je dis: votre travail est parmi les plus nobles qui existent, consacré directement au service de la vie et de la maternité. Dans la Bible, les noms de deux sages-femmes héroïques, Shiphra et Pua, sont immortalisés au commencement du livre de l’Exode (cf. 1, 15-21). Aujourd’hui encore le Père céleste vous regarde avec gratitude.

Chers infirmiers, chères infirmières et sages-femmes, puisse cet anniversaire mettre au centre la dignité de votre travail, au bénéfice de la santé de la société entière. A vous, à vos familles et à tous ceux que vous soignez, je vous assure de ma prière et j’accorde de grand cœur la Bénédiction Apostolique.

Rome, Saint Jean du Latran, 12 mai 2020

FRANÇOIS

_____________________

 

[1] Cf. Nouvelle Charte des Opérateurs Sanitaires, nn. 1-8.

[2] Discours aux membres de la Fédération des Infirmiers Professionnels, 3 mars 2018.

[3] Cf. Homélie, 9 avril 2020.

[00608-FR.01] [Texte original: Italien]

 

Traduzione in lingua inglese

Dear brothers and sisters,

Today we celebrate International Nurses Day, in the context of the International Year of Nurses and Midwives officially declared by the World Health Organization. At this same time, we observe the bicentennial of the birth of Florence Nightingale, the pioneer of modern nursing.

At this critical moment, marked by the global health emergency caused by the Covid-19 pandemic, we have rediscovered the fundamental importance of the role being played by nurses and midwives. Every day we witness the testimony of courage and sacrifice of healthcare workers, and nurses in particular, who, with professionalism, self-sacrifice, and a sense of responsibility and love for neighbour, assist people affected by the virus, even to the point of putting their own health at risk. Sadly, this can be seen in the high number of healthcare workers who have died as a result of their faithful service. I pray for them – the Lord knows each of them by name – and for all the victims of this epidemic. May the Risen Lord grant to each of them the light of heaven and to their families the consolation of faith.

Nurses have historically played a central role in health care. Every day, in their contact with the sick, they experience the trauma caused by suffering in people’s lives. They are men and women who have chosen to say “yes” to a very special vocation: that of being good Samaritans who are concerned for the life and suffering of others. They are guardians and preservers of life, who, even as they administer necessary treatments, offer courage, hope and trust.[1]

Dear nurses, moral responsibility is the hallmark of your professional service, which cannot be reduced to scientific-technical knowledge alone, but must be constantly inspired by your human and humanizing relationship with the sick. “Taking care of women and men, of children and elderly, in every phase of their life, from birth to death, you are tasked with continuous listening, aimed at understanding what the needs of that patient are, in the phase that he or she is experiencing. Before the uniqueness of each situation, indeed, it is never enough to follow a protocol, but a constant – and tiresome! – effort of discernment and attention to the individual person is required”.[2]

You – and here I think too of midwives – are close to people at crucial moments in their existence – birth and death, disease and healing – helping them deal with traumatic situations. Sometimes you find yourself at their side as they are dying, giving comfort and relief in their last moments. Because of your dedication, you are among the “saints next door”.[3] You are an image of the Church as a “field hospital” that continues to carry out the mission of Jesus Christ, who drew near to and healed people with all kinds of sickness and who stooped down to wash the feet of his disciples. Thank you for your service to humanity!

In many countries, the pandemic has also brought to light a number of deficiencies in the provision of health care. For this reason, I would ask leaders of nations throughout the world to invest in health care as the primary common good, by strengthening its systems and employing greater numbers of nurses, so as to ensure adequate care to everyone, with respect for the dignity of each person. It is important to recognize in an effective way the essential role your profession plays in patient care, local emergency activity, disease prevention, health promotion, and assistance in family, community and school settings.

Nurses, as well as midwives, deservedly have the right to be better and more fully valued and involved in processes concerning the health of individuals and communities. It has been shown that investing in them improves overall care and health. Their professionalism should thus be enhanced by providing suitable scientific, human, psychological and spiritual tools for their training, by improving their working conditions and by guaranteeing their rights, so that they can carry out their service in full dignity.

In this regard, associations of healthcare workers play an important role. In addition to offering comprehensive training, they support their individual members, making them feel part of a larger body, never dismayed and alone as they face the ethical, economic and human challenges that their profession entails.

I would like to say a special word to midwives who assist women in their pregnancies and help them give birth to their children. Your work is among the most noble of professions, for it is directly dedicated to the service of life and of motherhood. In the Bible, the names of two heroic midwives, Shiphrah and Puah, are immortalized in the Book of Exodus (cf. 1:15-21). Today, too, the heavenly Father looks to you with gratitude.

Dear nurses, dear midwives, may this annual celebration highlight the dignity of your work for the benefit of the health of society as a whole. With the assurance of my prayers for you, your families and those for whom you care, I cordially impart to all of you my Apostolic Blessing.

Rome, from Saint John Lateran, 12 May 2020

FRANCIS

________________________

[1] Cf. The New Charter for Health Care Workers, Nos. 1-8.

[2] Address to Members of the Italian Federation of the Boards of Nursing Professions, 3 March 2018.

[3] Homily on Holy Thursday, 9 April 2020.

[00608-EN.01] [Original text: Italian]

 

Traduzione in lingua tedesca

Liebe Brüder und Schwestern,

heute begehen wir den Internationalen Tag der Pflegenden im Rahmen des von der Weltgesundheitsorganisation ausgerufenen Internationalen Jahres der Pflegenden und Hebammen. Am heutigen Tag gedenken wir auch des zweihundertsten Geburtstags von Florence Nightingale, der Begründerin der modernen Krankenpflege.

In diesem historischen Augenblick, der von der weltweiten gesundheitlichen Notlage infolge der Pandemie des Covid-19-Virus geprägt ist, haben wir wieder festgestellt, wie die Gestalt des Pflegenden und die der Hebamme eine Rolle von grundlegender Bedeutung einnehmen. Täglich hören wir von Beispielen des Muts und der Aufopferung der im Gesundheitswesen Tätigen, insbesondere der Krankenschwestern und der Krankenpfleger, die mit Professionalität, Opferbereitschaft, Verantwortungsgefühl und Nächstenliebe den mit dem Virus infizierten Menschen selbst bei Gefahr für die eigene Gesundheit Hilfe leisten. Davon zeugt schon die Tatsache, dass leider die Zahl der im Gesundheitswesen Tätigen, die in der treuen Erfüllung ihres Dienstes verstorben sind, deutlich erhöht ist. Ich bete für sie – der Herr kennt jeden von ihnen mit Namen – wie auch für alle Opfer dieser Epidemie. Der Auferstandene schenke jedem von ihnen das Licht des Paradieses und ihren Familien Trost aus dem Glauben.

Immer schon spielen die Pflegenden eine zentrale Rolle im Gesundheitswesen. Jeden Tag erleben sie im Umgang mit den Kranken das Trauma, welches das Leiden im Leben eines Menschen hervorruft. Es sind Männer und Frauen, die zu einer besonderen Berufung „Ja“ gesagt haben, nämlich gute Samariter zu sein, die sich um das Leben und die Wunden des Nächsten kümmern. Als Hüter und Diener des Lebens flößen sie bei der Durchführung der notwendigen Therapien Mut, Hoffnung und Vertrauen ein[1].

Liebe Krankenschwestern und liebe Krankenpfleger, die moralische Verantwortung leitet Sie in Ihrer qualitätsvollen Arbeit, die sich nicht auf wissenschaftlich-technische Kenntnisse beschränkt, sondern beständig von der menschlichen und die Menschlichkeit fördernden Beziehung mit dem Kranken genährt wird. »In jeder Phase ihres Lebens, von der Geburt bis zum Tod, kümmern Sie sich um Frauen und Männer, Kinder und alte Menschen und hören Sie ihnen kontinuierlich zu, um zu verstehen, welches die Bedürfnisse eines jeden Patienten sind, in der Phase, in der er sich befindet. Denn angesichts der Einzigartigkeit jeder Situation ist es niemals genug, einem Protokoll zu folgen, sondern es bedarf eines kontinuierlichen – und anstrengenden! – Bemühens um Erkenntnis und der Aufmerksamkeit für die einzelne Person.«[2]

Sie – und ich denke hier auch an die Hebammen – sind den Menschen in den entscheidenden Momenten ihres Lebens nahe – der Geburt wie des Todes, der Krankheit wie der Genesung – und helfen ihnen, die äußerst traumatischen Situationen zu meistern. Manchmal sind Sie bei ihrem Sterben zugegen und geben ihnen Trost und Linderung in den letzten Lebensmomenten. Wegen Ihrer Hingabebereitschaft gehören Sie zu den „Heiligen von nebenan“[3]. Sie sind das Bild der Kirche als „Feldlazarett“, die weiterhin die Sendung Christi erfüllt, der sich den an jeder Art von Übel Leidenden näherte und sie heilte und der sich niederbeugte, um die Füße seiner Jünger zu waschen. Danke für diesen Dienst, den Sie der Menschheit leisten!

In vielen Ländern hat die Pandemie auch die Mängel des Gesundheitssystems ans Licht gebracht. Daher wende ich mich an die politischen Verantwortungsträger in aller Welt, damit sie in die Gesundheit – ein grundlegendes Allgemeingut – investieren, Strukturen ausbauen und weitere Pflegende einstellen, um so allen eine angemessene Fürsorge zu gewährleisten, bei der die Würde eines jeden Menschen geachtet wird. Es gilt, konkret anzuerkennen, welche entscheidende Bedeutung dieser Beruf für die Pflege der Kranken, die regionalen Notdienste, die Krankheitsvorsorge und die Gesundheitsförderung sowie die Betreuung im familiären, kommunalen und schulischen Bereich hat.

Die Krankenpfleger und schwestern, wie auch die Hebammen, haben ein Recht darauf und verdienen, mehr geschätzt und besser an den Prozessen beteiligt zu werden, die die Gesundheit der Einzelnen und der Gesellschaft betreffen. Es ist erwiesen, dass die Investitionen auf diesem Gebiet bessere Ergebnisse hinsichtlich der Fürsorge und der Allgemeingesundheit erzielen. Es ist daher nötig, ihr berufliches Profil zu stärken und für ihre Ausbildung geeignete Mittel im wissenschaftlichen, menschlichen, psychologischen und spirituellen Bereich bereitzustellen. Ebenso sind ihre Arbeitsbedingungen zu verbessern und ihre Rechte zu garantieren, damit sie in voller Würde ihren Dienst leisten können.

Daher kommt den Berufsverbänden der im Gesundheitswesen Tätigen eine wichtige Rolle zu, insofern sie nicht nur eine organische Ausbildung anbieten, sondern auch die einzelnen Mitglieder begleiten und es ihnen ermöglichen, sich als Teil eines größeren Ganzen zu verstehen und sich nicht verloren und allein zu fühlen angesichts der Herausforderungen ethischer, ökonomischer und menschlicher Art, die der Beruf mit sich bringt.

Besonders den Hebammen, die den Frauen in der Schwangerschaft beistehen und ihnen helfen, ihre Kinder zur Welt zu bringen, möchte ich sagen: Ihre Arbeit gehört zu den edelsten, die es gibt, weil sie als solche unmittelbar dem Leben und der Mutterschaft dient. In der Bibel sind die Namen der beiden heldenhaften Hebammen Schifra und Pua zu Beginn des Buches Exodus unsterblich geblieben (vgl. 1,15-21). Auch heute schaut der himmlische Vater mit Dankbarkeit auf Sie.

Liebe Krankenpfleger, liebe Krankenschwestern, liebe Hebammen, möge dieser Gedenktag die Würde Ihrer Arbeit zum gesundheitlichen Wohl der gesamten Gesellschaft stärker in den Mittelpunkt rücken. Ihnen, Ihren Familien und allen, für die Sie Sorge tragen, versichere ich mein Gebet und erteile Ihnen von Herzen den Apostolischen Segen.

Rom, St. Johannes im Lateran, 12. Mai 2020

FRANZISKUS

_______________________

 

[1] Vgl. Neue Charta der im Gesundheitswesen Tätigen, Nrn. 1-8.

[2] Ansprache an die Mitglieder der Föderation der Krankenpfleger, Gesundheitshelfer und Tagesmütter (IPASVI), 3. März 2018.

[3] Vgl. Homilie bei der Messe vom Letzten Abendmahl, Gründonnerstag 9. April 2020.

[00608-DE.01] [Originalsprache: Italienisch]

 

Traduzione in lingua spagnola

Queridos hermanos y hermanas:

Celebramos hoy el Día Internacional de la Enfermería, en el contexto del Año Internacional del Personal de Enfermería y Partería convocado por la Organización Mundial de la Salud. En este mismo día también recordamos el bicentenario del nacimiento de Florence Nightingale, con quien dio inicio la enfermería moderna.

En este momento histórico, marcado por la emergencia sanitaria mundial a causa de la pandemia del virus Covid-19, hemos redescubierto la importancia del rol del personal de enfermería, como también el de partería. Diariamente presenciamos el testimonio de valentía y sacrificio de los agentes sanitarios, en particular de las enfermeras y enfermeros, quienes con profesionalidad, sacrificio, responsabilidad y amor por los demás ayudan a las personas afectadas por el virus, incluso poniendo en riesgo la propia salud. Prueba de ello es el hecho de que, desgraciadamente, un elevado número de agentes sanitarios han muerto al cumplir fielmente con su servicio. Rezo por ellos —el Señor conoce el nombre de cada uno— y por todas las víctimas de esta epidemia. Que el Señor resucitado les conceda la luz eterna y a sus familias el consuelo de la fe.

El personal de enfermería siempre ha desempeñado un papel central en la asistencia sanitaria. Todos los días experimentan, con la cercanía a los enfermos, el trauma que causa el sufrimiento en la vida de una persona. Son hombres y mujeres que han dicho “sí” a una vocación particular: la de ser buenos samaritanos que se hacen cargo de la vida y de las heridas de los demás. Custodios y servidores de la vida que, mientras administran las terapias necesarias, infunden ánimo, esperanza y confianza.[1]

Queridas enfermeras y queridos enfermeros: La responsabilidad moral guía vuestra profesionalidad, que no se reduce al conocimiento científico-técnico, sino que está constantemente iluminada por la relación humana y humanizadora con el paciente. «Al cuidar a mujeres y hombres, niños y ancianos, en todas las etapas de su vida, desde el nacimiento hasta la muerte, participáis en una escucha continua, encaminada a comprender cuáles son las necesidades de ese enfermo, en la etapa que está atravesando. De hecho, frente a la singularidad de cada situación, nunca es suficiente seguir una fórmula, sino que se requiere un continuo —¡y fatigoso!— esfuerzo de discernimiento y atención a cada persona».[2]

Vosotros —y también pienso en las parteras— estáis al lado de las personas en los momentos cruciales de su existencia, nacimiento y muerte, enfermedad y recuperación, para ayudarlas a superar las situaciones más traumáticas. A veces estáis junto a ellos cuando fallecen, dándoles consuelo y alivio en los últimos momentos. Por esta entrega vuestra, formáis parte de los “santos de la puerta de al lado”.[3] Sois la imagen de la Iglesia, “hospital de campaña”, que continúa llevando a cabo la misión de Jesucristo, que se acercó y curó a las personas que sufrían todo tipo de males y se arrodilló para lavar los pies de sus discípulos. ¡Gracias por vuestro servicio a la humanidad!

En tantos países, la pandemia también ha evidenciado muchas deficiencias en la atención sanitaria. Por esto, me dirijo a los jefes de las naciones de todo el mundo, para que inviertan en sanidad, como bien común primario, fortaleciendo las estructuras y designando más personal de enfermería, para garantizar a todos un servicio de atención adecuado y respetuoso de la dignidad de cada persona. Es importante reconocer efectivamente el papel esencial que desempeña esta profesión para la atención al paciente, para la actividad de emergencia territorial, la prevención de enfermedades, la promoción de la salud, la asistencia en el sector familiar, comunitario y escolar.

Los enfermeros y enfermeras, así como las comadronas, tienen derecho y merecen estar más valorizados e involucrados en los procesos que afectan a la salud de las personas y de la comunidad. Se ha demostrado que invertir en ellos favorece los resultados en términos de atención y salud en general. Por lo tanto, es preciso potenciar su perfil profesional proporcionando herramientas científicas, humanas, psicológicas y espirituales para su adecuada formación; así como mejorar sus condiciones de trabajo y garantizar sus derechos para que puedan llevar a cabo su servicio con plena dignidad.

En este sentido, las asociaciones de agentes de la sanidad tienen un papel importante, pues, además de ofrecer una estructura orgánica, acompañan a cada uno de sus miembros, haciéndolos sentir parte de un cuerpo unitario y no se sientan perdidos y solos frente a los desafíos éticos, económicos y humanos, que conlleva la profesión.

De modo particular, las comadronas, que asisten a las mujeres embarazadas y las ayudan a dar a luz a sus hijos, os digo: vuestro trabajo es uno de los más nobles que existen, dedicado directamente al servicio de la vida y de la maternidad. En la Biblia, los nombres de las dos parteras heroicas, Sifrá y Puá, se inmortalizan al comienzo del libro del Éxodo (cf. 1,15-21). También hoy el Padre celestial os mira con gratitud.

Queridos enfermeros, queridas enfermeras y personal de obstetricia, que este aniversario coloque la dignidad de vuestro trabajo en el centro, en beneficio de la salud de toda la sociedad. A vosotros, a vuestras familias y a todos los que atendéis, aseguro mi oración e imparto cordialmente la bendición apostólica.

Roma, San Juan de Letrán, 12 de mayo de 2020.

FRANCISCO

_______________________

[1] Cf. Nueva Carta a los Agentes sanitarios, nn. 1-8.

[2] Discurso a los miembros de la Federación de Colegios profesionales de enfermeros, 3 marzo 2018.

[3] Cf. Homilía, 9 abril 2020.

[00608-ES.01] [Texto original: Italiano]

 

Traduzione in lingua portoghese

Queridos irmãos e irmãs!

Celebramos hoje o Dia Internacional da Enfermeira, no contexto do Ano Internacional da Enfermeira e da Obstetra, proclamado pela Organização Mundial da Saúde. Neste mesmo dia, recordamos também o bicentenário do nascimento de Florence Nightingale, que deu início à enfermagem moderna.

Neste momento histórico, marcado pela emergência sanitária mundial provocada pela pandemia do vírus Covid-19, redescobrimos o papel de importância fundamental que desempenha a pessoa do enfermeiro, como também a da obstetra. Diariamente assistimos ao testemunho de coragem e sacrifício dos profissionais de saúde, nomeadamente enfermeiras e enfermeiros, que, com profissionalismo, abnegação, sentido de responsabilidade e amor ao próximo, prestam assistência às pessoas afetadas pelo vírus, com risco da própria saúde. Prova disso mesmo é o alto número de profissionais de saúde que, infelizmente, morreram no fiel cumprimento do seu serviço. Rezo por eles – o Senhor conhece-os por nome um a um – e por todas as vítimas desta epidemia. O Senhor ressuscitado conceda a cada um a luz do Paraíso e, às suas famílias, o conforto da fé.

Os enfermeiros sempre tiveram papel central na assistência sanitária. No contacto diário com os doentes, fazem experiência do trauma que o sofrimento provoca na vida duma pessoa. São homens e mulheres que optaram por dizer «sim» a uma vocação específica: ser bons samaritanos que se ocupam da vida e das feridas do próximo. Guardiões e servidores da vida, ao mesmo tempo que ministram as terapias necessárias, infundem coragem, esperança e confiança.[1]

Queridas enfermeiras, queridos enfermeiros, a responsabilidade moral guie o vosso profissionalismo, que não se há de limitar aos conhecimentos técnico-científicos, mas aparecer constantemente iluminado pela relação humana e humanizadora com o doente. «Ocupando-vos de mulheres e homens, crianças e idosos, em cada fase da sua vida, do nascimento à morte, estais comprometidos numa escuta contínua, destinada a compreender as exigências daquele doente, na fase que está a atravessar. Com efeito, diante da singularidade de cada situação, nunca é suficiente seguir um protocolo, mas é exigido um contínuo – e cansativo! – esforço de discernimento e de atenção a cada pessoa».[2]

Vós, assim como as obstetras, estais junto da pessoa nos momentos cruciais da sua existência – o nascimento e a morte, a doença e a cura –, para a ajudar a superar as situações mais traumáticas. Às vezes encontrais-vos ao lado dela quando está a morrer, oferecendo-lhe conforto e alívio nos últimos momentos. Por esta vossa dedicação, estais entre «os santos de ao pé da porta».[3] Sois imagem daquela Igreja «hospital de campanha» que dá continuidade à missão de Jesus Cristo: Ele aproximou-Se e curou pessoas que sofriam de todo o género de males e ajoelhou-Se a lavar os pés dos seus discípulos. Obrigado por este vosso serviço à humanidade!

Em vários países, a pandemia fez vir à luz também muitas carências a nível da assistência sanitária. Por isso, apelo aos Responsáveis das nações de todo o mundo para que invistam neste bem comum primário que é a saúde, reforçando as estruturas e empregando mais enfermeiros, para se garantir a todos um atendimento adequado, no respeito pela dignidade de cada pessoa. É importante reconhecer, com factos, o papel essencial que desempenha esta profissão no cuidado dos pacientes, nas atividades territoriais de emergência, na prevenção das doenças, na promoção da saúde, na assistência aos setores familiar, comunitário e escolar.

Os enfermeiros e as enfermeiras, bem como as obstetras, têm direito e merecem ser melhor valorizados e coenvolvidos nos processos que dizem respeito à saúde das pessoas e da comunidade. Está comprovado que investir neles melhora os resultados em termos de assistência e saúde geral. Portanto, é necessário elevar o seu perfil profissional, fornecendo instrumentos adequados para a sua formação a nível científico, humano, psicológico e espiritual, bem como melhorar as suas condições de trabalho e garantir os seus direitos, para que possam desempenhar com toda a dignidade o seu serviço.

Neste sentido, cabe uma função importante às Associações dos profissionais de saúde, que, além de oferecer uma formação orgânica, acompanham individualmente os respetivos aderentes, fazendo-os sentir-se parte dum único corpo e não os deixando jamais perdidos e sozinhos perante os desafios éticos, económicos e humanos que a profissão comporta.

Agora dirigindo-me de forma particular às obstetras, que prestam assistência às mulheres grávidas e as ajudam a dar à luz os seus filhos, digo: o vosso trabalho conta-se entre os mais nobres que há, consagrado como está diretamente ao serviço da vida e da maternidade. Na Bíblia, quase ao início do livro do Êxodo (cf. 1, 15-21), ficaram imortalizados os nomes de duas parteiras heroicas: Chifra e Pua. Também hoje vos olha com gratidão o Pai celeste.

Queridos enfermeiros, queridas enfermeiras e obstetras, que esta ocorrência coloque no centro a dignidade do vosso trabalho, em benefício da saúde da sociedade inteira. Por vós, pelas vossas famílias e por quantos assistis e cuidais, asseguro a minha oração e, de coração, concedo a Bênção Apostólica.

Roma, em São João de Latrão, 12 de maio de 2020.

FRANCISCO

______________________

[1] Cf. Nova Carta dos Profissionais de Saúde, nn. 1-8.

[2] Francisco, Discurso aos membros da Federação Italiana das Ordens das Profissões de Enfermagem, 3/III/2018.

[3] Francisco, Homilia na Missa da Ceia do Senhor, 09/IV/2020.

[00608-PO.01] [Texto original: Italiano]

 

Traduzione in lingua polacca

Drodzy bracia i siostry!

Dzisiaj obchodzimy Międzynarodowy Dzień Pielęgniarki, w kontekście Międzynarodowego Roku Pielęgniarki i Położnej ogłoszonego przez Światową Organizację Zdrowia. Tego samego dnia wspominamy także dwusetną rocznicę urodzin Florence Nightingale, która zapoczątkowała nowoczesne pielęgniarstwo.

W tym historycznym momencie, naznaczonym światowym kryzysem zdrowia, spowodowanym pandemią wirusa Covid-19, na nowo odkryliśmy, że postać pielęgniarki, ale także położnej, ma znaczenie fundamentalne. Codziennie widzimy świadectwo odwagi i poświęcenia pracowników służby zdrowia, zwłaszcza pielęgniarek i pielęgniarzy, którzy z profesjonalizmem, poświęceniem, poczuciem odpowiedzialności i miłości bliźniego pomagają osobom dotkniętym wirusem, narażając nawet swoje zdrowie. Dowodzi tego fakt, że niestety duża liczba pracowników służby zdrowia zmarła wiernie wypełniając swą służbę. Modlę się za nich – Pan zna imię każdej i każdego – i za wszystkie ofiary tej epidemii. Niech Zmartwychwstały Pan da każdemu światło raju, a ich rodzinom pocieszenie wiary.

Pielęgniarki zawsze odgrywały główną rolę w opiece zdrowotnej. Każdego dnia, w kontakcie z chorymi, doświadczają traumy, jaką powoduje cierpienie w życiu człowieka. Są to mężczyźni i kobiety, którzy postanowili odpowiedzieć „tak” na szczególne powołanie: bycia dobrymi Samarytanami, którzy biorą odpowiedzialność za życie i za rany bliźniego. Stróże i słudzy życia, stosując niezbędne terapie, zaszczepiają odwagę, nadzieję i zaufanie[1].

Drodzy pielęgniarki i pielęgniarze, waszym profesjonalizmem kieruje odpowiedzialność moralna, która nie sprowadza się do wiedzy naukowo-technicznej, ale jest stale oświecana przez ludzką i humanizującą relację z chorym. „Pielęgnując kobiety i mężczyzn, dzieci i starców w każdej fazie ich życia, od narodzin po śmierć, nieustannie słuchacie, nastawieni na to, by zrozumieć, jakie są potrzeby danego chorego w fazie, w jakiej się znajduje. Ze względu na szczególny charakter każdej sytuacji w istocie nigdy nie wystarcza postępować według protokołu, lecz potrzebny jest ciągły – i uciążliwy! – wysiłek rozeznawania i poświęcania uwagi poszczególnej osobie”[2].

Wy – myślę również o położnych - jesteście blisko ludzi w kluczowych momentach ich życia, narodzinach i śmierci, chorobach i uzdrowieniach, aby im pomóc przezwyciężyć sytuacje najbardziej traumatyczne. Czasami jesteście blisko nich, gdy umierają, dając pocieszenie i ulgę w ich ostatnich chwilach. Przez to wasze oddanie, należycie do „świętych z sąsiedztwa”[3]. Jesteście obrazem Kościoła - „szpitala polowego”, który stale wypełnia misję Jezusa Chrystusa, będącego blisko i uzdrawiającego osoby cierpiące z powodu wszelkiego rodzaju zła i pochylającego się, by umyć nogi swoim uczniom. Dziękuję za waszą służbę dla ludzkości!

W wielu krajach pandemia uwypukliła również liczne braki w poziomie opieki zdrowotnej. Dlatego apeluję do szefów państw na całym świecie o inwestowanie w zdrowie jako pierwszorzędne dobro wspólne, umacniając placówki i zatrudniając większą liczbę pielęgniarek, aby zapewnić każdemu odpowiednią opiekę, z poszanowaniem godności każdej osoby. Ważne jest, aby efektywnie uznać zasadniczą rolę, jaką ten zawód odgrywa w opiece nad pacjentami, w sytuacjach nadzwyczajnych, zapobieganiu chorobom, promocji zdrowia, opiece w środowisku rodzinnym, wspólnotowym, szkolnym.

Pielęgniarze i pielęgniarki, jak również położne, mają prawo i zasługują na to, aby byli bardziej doceniani i lepiej zaangażowanymi w procesy, które wpływają na zdrowie osób i wspólnot. Udowodniono, że inwestowanie w nich poprawia wyniki w zakresie opieki i ogólnego stanu zdrowia. W związku z tym konieczne jest podniesienie ich statusu zawodowego, zapewnienie im odpowiednich narzędzi naukowych, ludzkich, psychologicznych i duchowych do ich formacji, a także poprawienie ich warunków pracy i zapewnienie im praw, aby mogli wykonywać swoją służbę z pełną godnością.

Pod tym względem ważną rolę odgrywają stowarzyszenia pracowników służby zdrowia, ponieważ nie tylko oferują one solidną formację, ale także towarzyszą poszczególnym swoim członkom, sprawiając, że czują się oni częścią jednego ciała i nigdy nie są zagubieni i samotni w obliczu wyzwań etycznych, ekonomicznych i ludzkich, jakie wiążą się z tym zawodem.

Zwłaszcza położnym, które opiekują się kobietami w ciąży i pomagają im w rodzeniu dzieci, mówię: wasza praca należy do najszlachetniejszych, poświęconych bezpośrednio służbie życiu i macierzyństwu. W Biblii imiona dwóch bohaterskich położnych, Szifra i Pua, zostały uwiecznione na początku Księgi Wyjścia (por. 1, 15-21). Także dzisiaj Ojciec Niebieski patrzy na was z wdzięcznością.

Drodzy pielęgniarze, drogie pielęgniarki i położne, niech ta rocznica postawi godność waszej pracy w centrum uwagi, z korzyścią dla zdrowia całego społeczeństwa. Was, wasze rodziny i tych wszystkich, którymi się opiekujecie, zapewniam o mojej modlitwie i udzielam z serca Apostolskiego Błogosławieństwa.

Rzym, u Świętego Jana na Lateranie, 12 maja 2020 r.

FRANCISZEK

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[1] Por. Nowa karta pracowników służby zdrowia, 2016, nn. 1-8.

[2] Przemówienie do członków włoskiej Krajowej Federacji Izb Pielęgniarskich, 3 marca 2018; w: L’Osservatore Romano”, wyd. pl. 3-4 (401)/2018, s. 22.

[3] Por. Homilia, 9 kwietnia 2020.

[00608-PL.01] [Testo originale: Italiano]

Traduzione in lingua araba

رسالة قداسة البابا فرنسيس

بمناسبة اليوم العالمي للتمريض

12 مايو / أيار 2020

أيها الإخوة والأخوات الأعزاء،

نحتفل اليوم باليوم العالمي للتمريض، في سياق السنة العالميّة للممرضات والقابلات التي دعت إليها منظّمة الصحّة العالميّة. في هذا اليوم نفسه، نحيي أيضًا الذكرى المئوية الثانية لميلاد فلورنس نايتنجيل، التي أطلقت التمريض الحديث.

لقد اكتشفنا في هذه الأوقات التاريخيّة، التي تميّزت بحالة الطوارئ الصحّية العالميّة الناجمة عن جائحة فيروس الكورونا، كم أنّ الممرضات والقابلات أيضًا يلعبن دورًا مهما للغاية. فنحن نشهد يوميًّا شجاعةَ وتضحيةَ العاملين في مجال الصحّة، وخاصّة الممرّضات والممرّضين الذين يعملون بمهنيّة وتضحية وشعور بالمسؤوليّة ومحبّة للآخرين، ويساعدون المصابين بالفيروس، مخاطرين حتى بصحّتهم. والدليل على ذلك هو، للأسف، العددُ المرتفع للعاملين في مجال الصحة الذين توفوا وهم يقومون بخدمتهم بأمانة. أصلّي من أجلهم –الله يعرف كلّ واحد منهم باسمه- ومن أجل جميع ضحايا هذه الجائحة. ليعطِ الربّ القائم من الموت الجميعَ نورَ الفردوس، وليمنح عائلاتهم عزاء الإيمان.

لطالما لعب الممرضون دورًا محوريًا في الرعاية الصحّية. فهم يختبرون كلّ يوم، بتعاملهم مع المرضى، الصدمة التي تسببها المعاناة في حياة الشخص. هم رجال ونساء اختاروا أن يقولوا "نعم" لرسالة خاصّة: رسالة أن يكونوا السامريّين الصالحين الذين يحملون مسؤولية حياة القريب وجراحه. إنهم حرّاس الحياة وخدّامها، الذين يقدّمون العلاجات الضرورية، ويمنحون الشجاعة والرجاء والثقة[1].

أيّها الممرضون والممرّضات الأعزاء، إنّ المسؤولية الأدبية تقود مِهَنِيّتكم، التي لا تقتصر على المعرفة العلميّة والتقنية فقط، ولكنها تستنير باستمرار بالعلاقة الإنسانية والمؤَنْسِنَة مع المريض. "من خلال رعاية النساء والرجال والأطفال والمسنين، في كل مرحلة من حياتهم، من الولادة وحتى الموت، أنتم في إصغاء مستمرّ، يهدف إلى فهم احتياجات هذا المريض، في المرحلة التي يمرّ بها. وأمام فرادة كلّ حالة، في الواقع، لا يكفي اتّباع نظام ما، إنما الأمر يتطلّب جهدًا مستمرًّا -ومرهقًا!- للتمييز والانتباه لكل فرد[2]".

أنتم - وأفكّر أيضًا في القابلات - قريبون من الأشخاص في اللحظات الحاسمة من حياتهم، وولادتهم وموتهم ومرضهم وشفاءهم، كي تساعدوهم في تخطّي أشد الأوضاع خطورة في حياتهم. تجدون أنفسكم أحيانا بجانبهم وهم يموتون، فتمنحوهم العزاء والراحة في اللحظات الأخيرة. وبفعل تفانيكم هذا، أنتم من عداد "القدّيسين الذين يعيشون بالقرب من كل واحد"[3]. أنتم صورة الكنيسة التي هي بمثابة "المستشفى الميداني"، وما زالت تواصل رسالة يسوع المسيح، الذي اقترب من الأشخاص الذين يعانون من جميع أنواع الامراض وشفاهم، وانحنى ليغسل أقدام تلاميذه. شكرًا على خدمتكم للإنسانية!

لقد ألقت الجائحة الضوءَ أيضًا، في العديد من البلدان، على الكثير من أوجه القصور في الرعاية الصحّية. ولذا، أتوجه إلى رؤساء الدول في جميع أنحاء العالم، لأحثّهم على الاستثمار في مجال الصحّة باعتباره خيرًا عامًّا أوليًّا، وعلى تعزيز المرافق وتوظيف المزيد من الممرّضين، بحيث يضمنون خدمة رعاية مناسبة للجميع، مع احترام كرامة كلّ شخص. من المهمّ أن نعترف فعليًّا بالدور الأساسي الذي تلعبه هذه المهنة لرعاية المرضى، وعمل الطوارئ الإقليمي، والوقاية من الأمراض، وتعزيز الصحّة، والمساعدة في إطار الأسرة، والجماعات والمدرسة.

إن الممرّضات والممرّضين والقابلات، يستحقّون أن يُقَدّروا بشكل أفضل، ولا بد من إشراكهم في الإجراءات والتدابير التي تُتخذ في مجال الصحّة للأفراد والجماعات. وقد ثبت أن الاستثمار في هذا المجال يحسّن النتائج من حيث الرعاية والصحّة العامّة. لذلك من الضروريّ تنمية مستواهم المهني عبر توفير الأدوات العلميّة والإنسانيّة والنفسيّة والروحيّة المناسبة لتدريبهم؛ وكذلك تحسين ظروف عملهم وضمان حقوقهم حتى يتمكّنوا من أداء خدمتهم بكرامة كاملة.

في هذا المجال، تلعب جمعيّات العاملين الصحيّين دورًا مهمًّا فإنها، إضافةً إلى تقديم التدريب المتكامل، ترافقُ الأعضاء الأفراد، ممّا يجعلهم يشعرون بأنهم جزء من جسم واحد، ليسوا ضائعين، وليسوا وحدهم في مواجهة التحدّيات الأخلاقيّة والاقتصاديّة والبشريّة التي تنطوي عليها مهنتهم.

وللقابلات، على وجه الخصوص، اللواتي يَرعَيْنَ النساء الحوامل ويساعدنهن على ولادة أطفالهم، أقول: عملكن هو من أنبل الأعمال الموجودة، إذ هو مكرّس مباشرة لخدمة الحياة والأمومة. لقد خلّد الكتاب المقدّس، أسماء القابلتين البطوليتين، شِفْرَة وفُوعة، في بداية سفر الخروج (را. 1، 15- 21). واليوم أيضًا، ينظر الآب السماوي إليكن ويشكركن.

أعزّائي الممرّضات والممرّضين والقابلات، عسى أن تسلط هذه الذكرى الأضواء على كرامةَ عملكم، لصالح صحّة المجتمع بأسره. لكم، ولعائلاتكم ولجميع من تهتمّون بهم، أؤكّد صلواتي، وأمنحكم البركة الرسولية.

أعطي في روما، قرب القدّيس يوحنا اللاتيراني، 12 مايو/أيار 2020.

[00608-AR.01] [Original text: Italian]

[B0274-XX.02]

 

 

[1] را. ميثاق جديد للعاملين في مجال الرعاية الصحية، أعداد 1- 8.

 

 

[2] كلمة البابا إلى أعضاء اتحاد كليات التمريض، 3 مارس/آذار 2018.

 

 

[3] را. عظة الأب الأقدس، 9 أبريل/نيسان 2020.