Testo in lingua italiana
Traduzione in lingua francese
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Traduzione in lingua portoghese
Testo in lingua italiana
CONGREGAZIONE PER LA DOTTRINA DELLA FEDE
Nota di presentazione del Decreto Quo magis
recante approvazione di sette nuovi prefazi eucaristici
per la forma extraordinaria del Rito Romano
Con il decreto Quo magis del 22 febbraio 2020, la Congregazione per la Dottrina della Fede, che dal gennaio del 2019 si occupa delle materie precedentemente attribuite alla Pontificia Commissione “Ecclesia Dei”[1], ha approvato il testo di sette nuovi prefazi eucaristici da usare ad libitum nella celebrazione della Messa secondo la forma extraordinaria del Rito Romano[2].
Tale provvedimento costituisce il completamento di un lavoro intrapreso in precedenza dalla sopramenzionata Pontificia Commissione, per eseguire il mandato dato da Papa BenedettoXVI di inserire alcuni prefazi aggiuntivi nel Messale della forma extraordinaria[3].
Lo studio svolto sulla questione ha portato alla scelta di un numero ristretto di testi da usare per circostanze occasionali quali feste di santi, messe votive o celebrazioni ad hoc, senza introdurre nessun cambiamento nelle celebrazioni del ciclo temporale. Tale scelta vuole salvaguardare, mediante l’unità dei testi, la unanimità di sentimenti e di preghiera che conviene alla confessione dei misteri della Salvezza celebrati in ciò che costituisce la struttura portante dell’anno liturgico. D’altra parte, lo sviluppo storico, fino alla metà del secolo scorso, del Corpus Præfationum del Missale Romanum, è andato precisamente nella direzione di prefazi nuovi per celebrazioni puntuali anziché per celebrazioni del temporale.
Contestualmente, si è colto l’occasione per estendere a tutti che celebrano nell’Usus Antiquior la facoltà di poter usare tre altri prefazi che nel passato erano concessi a certi luoghi. Anche qui, si tratta di testi per determinate celebrazioni occasionali.
Quattro dei testi nuovamente approvati, ovvero i prefazi de Angelis, de Sancto Ioanne Baptista, de Martyribus e de Nuptiis, sono stati presi dal Messale della forma ordinaria, e per lo più provengono, nella loro parte centrale o “embolismo”, da fonti liturgiche antiche. Per rispettare, d’altra parte, l’armonia con il resto del Corpus Præfationum del Messale antico, in tre dei casi sono stati utilizzati, per i protocolli prefaziali finali, l’una o l’altra delle formule abituali dei prefazi della forma extraordinaria. Come detto, i tre altri testi (prefazi de Omnibus Sanctis et Sanctis Patronis, de Sanctissimo Sacramento e de Dedicatione ecclesiæ) sono invece dei prefazi precedentemente concessi a delle diocesi francesi e belghe, ed ivi in uso prima della riforma liturgica postconciliare. Ormai essi potranno essere utilizzati ovunque si celebri la Messa nella forma extraordinaria.
Due dei sette prefazi consentiranno di dare maggiore e giusto rilievo alle celebrazioni liturgiche in onore di personaggi di primissimo piano nel disegno di Dio manifestatosi nella storia della Salvezza, ovvero gli Angeli e S. Giovanni Battista, che finora mancavano di prefazio eucaristico proprio nell’Usus Antiquior. Nella stessa ottica, il prefazio de Martyribus permetterà di sottolineare il carattere eminente del dono del martirio, anche in seno alle altre testimonianze di Sequela Christi. I primi santi riconosciuti come tali sono stati infatti i martiri. I prefazi de Dedicatione ecclesiæ, de Omnibus Sanctis et Sanctis Patronis e de Ss.mo Sacramento, peraltro già in uso in alcuni luoghi, permetteranno di arricchire opportunamente le relative celebrazioni, con una eucologia più adatta al loro carattere che il solito prefazio Communis. Si attira l’attenzione, infine, sul prefazio de Nuptiis, che insieme alla grande benedizione nuziale tuttora in uso nelle messe pro Sponsis, è riportato – con piccole varianti – nei Sacramentari antichi quali il Gelasiano antico e il Gregoriano. Questo antico prefazio, già ripristinato per la forma ordinaria, è ormai utilizzabile anche nella forma extraordinaria.
Come indicato sopra, l’uso o meno, nelle relative circostanze, dei prefazi nuovamente approvati rimane una facoltà ad libitum. Ovviamente, si fa appello, al riguardo, al buon senso pastorale del celebrante. Inoltre, si noti che il decreto non cancella le eventuali concessioni di prefazi propri fatte in passato, per cui qualora in casi particolari (luoghi, istituti…) esistesse già, sulla base di ciò che era stato concesso in precedenza, e per la medesima circostanza liturgica, un prefazio particolare diverso, allora si avrà la scelta tra esso e il testo nuovamente approvato.
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[1] Cfr. Francesco, Lettera Apostolica in forma di “Motu Proprio” circa la Pontificia Commissione “Ecclesia Dei”, 17 gennaio 2019.
[2] I testi di questi prefazi saranno anche disponibili con la notazione musicale, nei diversi toni in uso nella forma extraordinaria, presso la Libreria Editrice Vaticana.
[3] “Nel Messale antico potranno e dovranno essere inseriti (…) alcuni dei nuovi prefazi. La Commissione «Ecclesia Dei» in contatto con i diversi enti dedicati all’Usus Antiquior studierà le possibilità pratiche”: Benedetto XVI, Lettera ai Vescovi in occasione della pubblicazione della Lettera Apostolica Motu Proprio data Summorum Pontificum sull'uso della liturgia romana anteriore alla riforma effettuata nel 1970, AAS99 (2007) 798. Questo mandato era stato successivamente confermato e completato nel 2011, nell’Istruzione Universæ Ecclesiæ della medesima Pontificia Commissione. Cfr. Pontificia Commissione “Ecclesia Dei”, Istruzione sull’applicazione della Lettera Apostolica Motu Proprio data Summorum Pontificum di S.S. Benedetto PP. XVI, n. 25, AAS103 (2011) 418.
[00401-IT.01] [Testo originale: Italiano]
Traduzione in lingua francese
CONGRÉGATION POUR LA DOCTRINE DE LA FOI
Note de présentation du Décret Quo magis
approuvant sept nouvelles préfaces eucharistiques
dans la forme extraordinaire du Rite Romain
Par le décret Quo magis du 22 février 2020, la Congrégation pour la Doctrine de la Foi, qui, depuis janvier 2019, s’occupe des matières précédemment attribuées à la Commission pontificale “Ecclesia Dei”[1], a approuvé le texte de sept nouvelles préfaces eucharistiques à utiliser ad libitum pour la célébration de la Messe selon la forme extraordinaire du Rite Romain[2].
Cette décision vient au terme d’un travail précédemment entrepris par la Commission “Ecclesia Dei”, pour répondre à la demande du Pape Benoît XVI d’ajouter quelques préfaces au Missel de la forme extraordinaire[3].
L’étude menée à ce sujet a fait choisir un nombre restreint de textes à utiliser pour des circonstances occasionnelles comme des fêtes de saints, des messes votives ou des célébrations ad hoc, sans introduire de changement dans les célébrations du temporal. Un tel choix entend préserver, grâce à l’unité des textes, l’unanimité de sentiments et de prière qui convient à la confession des mystères du Salut célébrés dans ce qui constitue la structure fondamentale de l’année liturgique. D’autre part, jusqu’au milieu du siècle dernier, le développement historique du Corpus Præfationum du Missale Romanum, est allé précisément dans la direction de préfaces nouvelles pour des célébrations ponctuelles plutôt que pour des célébrations du temporal.
En même temps, on a saisi cette occasion pour étendre à tous ceux qui célèbrent dans l’Usus Antiquior la faculté d’utiliser trois autres préfaces qui, par le passé, étaient concédées à certains lieux. Là aussi, il s’agit de textes destinés à des célébrations occasionnelles déterminées.
Quatre des textes nouvellement approuvés, les préfaces de Angelis, de Sancto Ioanne Baptista, de Martyribus et de Nuptiis, ont été pris dans le Missel de la forme ordinaire et proviennent pour la plupart, dans leurs parties centrales ou “embolismes”, de sources liturgiques antiques. D’autre part, pour respecter l’harmonie avec le reste du Corpus Præfationum du Missel ancien, on a eu recours dans trois cas, pour la conclusion des préfaces, à telle ou telle des formules habituelles des préfaces de la forme extraordinaire. Comme on l’a dit, les trois autres textes (préfaces de Omnibus Sanctis et Sanctis Patronis, de Sanctissimo Sacramento et de Dedicatione ecclesiæ) ont été accordés précédemment à des diocèses français et belges, et ils ont été en usage avant la réforme liturgique post-conciliaire. Ils pourront désormais être utilisés partout où l’on célèbre la Messe dans la forme extraordinaire.
Deux des sept préfaces permettront de donner un éclat plus grand et plus juste aux célébrations liturgiques en l’honneur de personnages de tout premier plan à l’intérieur du dessein de Dieu, tel qu’il s’est manifesté dans l’histoire du Salut, celles des Anges et de saint Jean Baptiste, qui manquaient jusqu’ici de préface eucharistique propre dans l’Usus Antiquior. Dans la même optique, la préface de Martyribus permettra de souligner le caractère éminent du don du martyre, même parmi d’autres témoignages de la Sequela Christi. En effet, les premiers saints reconnus comme tels ont été les martyrs. Les préfaces de Dedicatione ecclesiæ, de Omnibus Sanctis et Sanctis Patronis et de Ss.mo Sacramento, déjà en usage dans certains lieux, permettront d’enrichir opportunément les célébrations de ces fêtes, avec une euchologie plus adaptée à leur caractère que la simple préface Communis. Enfin, on attire l’attention sur la préface de Nuptiis qui, avec la grande bénédiction nuptiale jusqu’ici en usage dans les messes pro Sponsis, se retrouve – avec quelques variantes – dans les vieux Sacramentaires tels que le Gélasien antique et le Grégorien. Cette préface ancienne, déjà adoptée dans la forme ordinaire, peut désormais être utilisée dans la forme extraordinaire.
Comme on l’a indiqué plus haut, l’usage, dans certaines circonstances, des préfaces nouvellement approuvées reste une faculté ad libitum. A ce sujet, on fait évidemment appel au bon sens pastoral du célébrant. De plus, il faut remarquer que le décret ne supprime pas les concessions éventuelles de préfaces propres faites dans le passé. Dès lors, s’il existe déjà dans certains cas particuliers (lieux, instituts…) , une préface particulière différente, sur la base de ce qui avait été concédé auparavant, et pour la même circonstance liturgique, on aura alors le choix entre elle et le texte nouvellement approuvé.
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[1] Cf. François, Lettre Apostolique en forme de “Motu Proprio” sur la Commission pontificale “Ecclesia Dei”, 17 janvier 2019.
[2] Le texte de ces préfaces sera également disponible avec la notation musicale dans les différents tons en usage dans la forme extraordinaire, auprès de la Libreria Editrice Vaticana.
[3] “Dans l’ancien Missel pourront être et devront être insérées de nouvelles préfaces. La Commission « Ecclesia Dei », en lien avec les diverses entités dédiées à l’Usus Antiquior, étudiera quelles sont les possibilités pratiques”: Benoît XVI, Lettre aux Évêques qui accompagne la Lettre apostolique "Motu proprio data" Summorum Pontificum sur l’usage de la liturgie romaine antérieure à la réforme de 1970, AAS 99 (2007), 798. Par la suite, cette demande avait été confirmée et complétée en 2011, dans l’Instruction Universæ Ecclesiæ de la même Commission pontificale ; cf. Commission pontificale “Ecclesia Dei”, Instruction sur l’application de la Lettre Apostolique Summorum Pontificum donnée motu proprio par S.S. le Pape Benoît XVI, n. 25, AAS 103 (2011), 418.
[00401-FR.01] [Texte original: Italien]
Traduzione in lingua inglese
CONGREGATION FOR THE DOCTRINE OF THE FAITH
Note for the presentation of the Decree Quo magis
approving seven Eucharistic Prefaces
for the forma extraordinaria of the Roman Rite
With the Decree Quo magis of 22 February 2020, the Congregation for the Doctrine of the Faith, which since January 2019 deals with those matters formerly assigned to the Pontifical Commission “Ecclesia Dei”[1], has approved the text of seven new Eucharistic Prefaces to be used ad libitum in the celebration of Mass according to the forma extraordinaria of the Roman Rite[2].
This Decree constitutes the completion of the work previously initiated by the aforementioned Pontifical Commission in order to carry out the mandate given by Pope Benedict XVI to add some additional Prefaces to the Missal of the forma extraordinaria[3].
The studies carried out lead to the selection of a limited number of texts, to be used for particular occasions such as feasts of Saints, votive Masses or ad hoc celebrations, without making any changes to the celebration of the temporal cycle. This choice was made in order to safeguard, through the unity of texts, the unanimity of sentiments and of prayer that are appropriate for the confession of the mysteries of Salvation celebrated in what constitutes the backbone of the liturgical year. In addition, the historical development of the Corpus Præfationum of the Missale Romanum up until the middle of the 20th Century shows a general movement towards the use of new prefaces for occasional celebrations rather than for celebrations of the temporal cycle.
At the same time, the opportunity was taken to extend to all those who celebrate in the Usus Antiquior the faculty to use three other Prefaces previously approved for certain places. These too are texts for determined occasional celebrations.
Four of the newly approved texts, namely the Prefaces de Angelis, de Sancto Ioanne Baptista, de Martyribus and de Nuptiis, are taken from the Missal of the forma ordinaria, and for the most part their central section, known as the “embolism”, appear in ancient liturgical sources. In order to guarantee consistency with the rest of the Corpus Præfationum of the old Missal, in three cases, the standard forms of Preface conclusion of the forma extraordinaria have been used. As indicated, the three other texts (Prefaces de Omnibus Sanctis et Sanctis Patronis, de Sanctissimo Sacramento and de Dedicatione ecclesiæ) are Prefaces previously granted to French and Belgian Dioceses, where they were in use before the post-conciliar liturgical reform. From now on, these may be used wherever Mass is celebrated in the forma extraordinaria.
Two of the seven Prefaces will allow to aptly give more prominence to liturgical celebrations in honour of certain leading figures in God’s design, as manifested in the history of Salvation, namely the Angels and St. John the Baptist, which hitherto both lacked a proper Eucharistic Preface in the Usus Antiquior. In the same vein, the Preface de Martyribus will allow to further underline the eminent character of the gift of martyrdom among the other witnesses of Sequela Christi. Indeed, the first Saints recognized as such were the Martyrs. The Prefaces de Dedicatione Ecclesiæ, de Omnibus Sanctis et Sanctis Patronis and de Ss.mo Sacramento, already in use in some places, will appropriately enrich the celebrations in question with a more suitable eucology than the standard Præfatio Communis. Finally, special note should be taken of the Preface de Nuptiis, which together with the long Nuptial Blessing still in use in Masses pro Sponsis, is to be found – with minor variations – in early Sacramentaries such as the Gelasianum Vetus or the Gregorianum. This ancient Preface, already existing in the forma ordinaria, may therefore now be used in the forma extraordinaria as well.
As indicated above, the use or not, in the relevant circumstances, of the newly approved Prefaces remains an ad libitum choice. Obviously, the celebrant is expected to make use of good pastoral common sense in this regard. In addition, it should be noted that the Decree does not cancel any eventual concessions of proper Prefaces granted in the past, and therefore in those particular cases where there already exists, on the basis of preceding permissions, and for the same liturgical circumstance, a different particular Preface, one may choose between that Preface and the newly approved text.
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[1] Cf. Francis, Apostolic Letter in the form of Motu Proprio on the Pontifical Commission “Ecclesia Dei”, 17 January 2019.
[2] The texts of these Prefaces, with the musical notation according to the various tones in use in the forma extraordinaria, will be available at the Libreria Editrice Vaticana.
[3] “Some of the new Prefaces can and should be inserted in the old Missal. The “Ecclesia Dei” Commission, in contact with various bodies devoted to the Usus Antiquior, will study the practical possibilities in this regard”: Benedict XVI, Letter to the Bishops on the occasion of the publication of the Apostolic Letter “Motu Proprio Data” Summorum Pontificum on the use of the Roman Liturgy prior to the reform of 1970, AAS 99 (2007) 798. This mandate was further confirmed and completed in 2011 by the Instruction Universæ Ecclesiæ of the same Pontifical Commission: cf. Pontifical Commission “Ecclesia Dei”, Instruction on the Application of the Apostolic Letter Summorum Pontificum of His Holiness Benedict XVI given Motu Proprio, n. 25, AAS 103 (2011) 418.
[00401-EN.01] [Original text: Italian]
Traduzione in lingua tedesca
KONGREGATION FÜR DIE GLAUBENSLEHRE
Anmerkungen zur Vorstellung des Dekrets Quo magis
bezüglich der Approbation von sieben neuen Präfationen
für den usus antiquior des römischen Ritus
Mit dem Dekret Quo magis des 22. Februar 2020 hat die Kongregation für die Glaubenslehre, der seit Januar 2019 die Kompetenzen der einstigen Päpstlichen Kommission "Ecclesia Dei"[1] zugewiesenen sind, den Text von sieben neuen Präfationen für Gebrauch ad libitum in der Feier der heiligen Messe in der forma extraordinaria des römischen Ritus gebilligt[2].
Diese Bestimmung bedeutet den Abschluss der Bemühungen, die zuvor von der vorgenannten Päpstlichen Kommission unternommen wurden in Erfüllung des durch Papst Benedikt XVI. erteilten Mandates, nämlich einige zusätzliche Präfationen in das Missale der forma extraordinaria einzufügen[3].
Die zu diesem Thema durchgeführte Studie führte zur Auswahl einer begrenzten Anzahl von Texten zum Gebrauch für bestimmte Gelegenheiten wie Heiligenfeste, Votivmessen oder bestimmte Feiern ad hoc, jedoch ohne Veränderungen am Zyklus de tempore. Durch die Einheit der Texte will diese Auswahl die Übereinstimmung in der Grundhaltung und im Geist des Gebetes gewährleisten, die dem Bekenntnis der Heilsgeheimnisse entsprechen, die im Temporale als dem Rückgrat des liturgischen Jahres gefeiert werden. Andererseits verlief die historische Entwicklung des Corpus Præfationum des Missale Romanum bis zur Mitte des letzten Jahrhunderts jedoch eher in Richtung neuer Präfationen für einzelne Feste als für Feiern des Temporale.
Zugleich wurde die Gelegenheit genutzt, um allen, die den Usus Antiquior feiern, die Möglichkeit der Verwendung dreier weiterer Präfationen zu geben, die in der Vergangenheit auf bestimmte Regionen beschränkt waren. Auch hier handelt es sich um Texte zu bestimmten Festen.
Vier der neu approbierten Texte, nämlich die Präfationen de Angelis, de Sancto Ioanne Baptista, de Martyribus und de Nuptiis, wurden dem Missale der forma ordinaria des Ritus Romanus entnommen und stammen in ihren Kernteilen größtenteils, insbesondere im jeweiligen "Embolismus", aus antiken liturgischen Quellen. Um andererseits die Übereinstimmung mit dem Rest des Corpus Præfationum des ‚alten‘ Messbuchs zu respektieren, wurde in drei Fällen eine der üblicherweise in der forma extraordinaria gebrauchten Abschlussformeln der Praefationes verwendet. Wie bereits angedeutet, waren die drei weiteren Texte (Präfationen de Omnibus Sanctis et Sanctis Patronis, de Sanctissimo Sacramento und de Dedicatione ecclesiæ) den französischen und belgischen Diözesen konzediert und waren dort vor der Liturgiereform des II. Vatikanischen Konzils in Gebrauch. Von nun an können sie überall in der Messfeier in der forma extraordinaria verwendet werden.
Zwei der sieben Präfationen erlauben es, die Bedeutung der liturgischen Feiern zu Ehren von Leitfiguren in Gottes Heilsplan entsprechend der Heilsgeschichte besser zu unterstreichen, nämlich der Engel und des hl. Johannes des Täufers, die beide einer eigenen Präfation im usus antiquior entbehrten. Ebenso unterstreicht die Präfation de Martyribus den herausragenden Charakter der Gabe des Martyriums neben anderen Zeugnissen der Sequela Christi, denn die ersten als solche anerkannten Heiligen sind die Märtyrer. Die in einigen Gebieten bereits verwendeten Präfationen de Dedicatione ecclesiæ, de Omnibus Sanctis et Sanctis Patronis und de Sanctissimo Sacramento bereichern die besagten Feiern mit einen reicheren angemesseneren Schatz an liturgischen Texten als die gewöhnliche Praefatio communis. Abschließend sei insbesondere auf die Praefatio de Nuptiis hingewiesen, die, zusammen mit dem großen Brautsegen, immer noch in der Missa pro sponsis zur Anwendung kommt, und mit geringen Abweichungen bereits in den alten Sakramentaren wie dem Gelasianum vetus und dem Gregorianum zu finden ist. Diese altehrwürdige Praefatio, die in die forma ordinaria des römischen Ritus wieder eingeführt wurde, kann deshalb jetzt auch in der forma extraordinaria verwendet werden.
Wie oben ausgeführt, bleibt die Verwendung der neu genehmigten Präfationen, oder deren Nicht-Verwendung, anlässlich der oben angezeigten Feiern eine Option ad libitum, wobei diesbezüglich an die gesunde pastorale Klugheit des Zelebranten in dieser Angelegenheit appelliert wird. Zudem werde beachtet, dass dieses Dekret keine der in der Vergangenheit bereits gewährten Eigenpräfationen tangiert, und da wo es bereits (für bestimmte Orte oder Regionen, Ordensgemeinschaften…) aufgrund des bestehenden Konzession für dieselbe Feier eine unterschiedliche Eigenpräfation gibt, dann besteht die Freiheit der Wahl zwischen dieser und dem neu approbierten Text.
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[1] Siehe Franziskus, Apostolisches Schreiben in Form eines "Motu Proprio" über die Päpstliche Kommission "Ecclesia Dei", 17. Januar 2019.
[2] Eine in Noten gesetzte Ausgabe dieser Präfationen in den gebräuchlichen Präfationstonen der forma extraordinaria wird durch Libreria Editrice Vaticana publiziert werden.
[3] “Das alte Meßbuch kann und soll (…) einige der neuen Präfationen aufnehmen. Die Kommission Ecclesia Dei wird in Verbindung mit den verschiedenen Vereinigungen die sich dem usus antiquior verpflichtet wissen, die praktischen Möglichkeiten prüfen”: BenediktXVI, Brief an die Bischöfe anlässlich der Publikation des apostolischen Schreibens “Motu Proprio data” Summorum Pontificum über der römische Liturgie in ihrer Gestalt vor der 1970 durchgeführten Reform, AAS99 (2007) 798. Anschließend wurde dieses Mandat bestätigt und fand 2011 seinen Abschluß durch die Instruktion Universæ Ecclesiæ derselben Päpstlichen Kommission: vgl. Päpstliche Kommission "Ecclesia Dei", Instruktion über die Ausführung des als Motu proprio erlassenen Apostolischen Schreibens Summorum Pontificum von Papst Benedikt XVI, 25, AAS103 (2011) 418.
[00401-DE.01] [Originalsprache: Italienisch]
Traduzione in lingua spagnola
CONGREGACIÓN PARA LA DOCTRINA DE LA FE
Nota de presentación del Decreto Quo magis
por el que se aprueban siete nuevos prefacios eucarísticos
para la forma extraordinaria del Rito Romano
Con el decreto Quo magis de 22 de febrero de 2020, la Congregación para la Doctrina de la Fe, que desde enero de 2019 se ocupa de las materias precedentemente atribuidas a la Pontificia Comisión “Ecclesia Dei”[1], ha aprobado el texto de siete nuevos prefacios eucarísticos para ser usados ad libitum en la celebración de la Santa Misa según la forma extraordinaria del Rito Romano[2].
Esta disposición constituye la conclusión de un trabajo iniciado precedentemente por la ya citada Pontificia Comisión, siguiendo el mandato del entonces Papa Benedicto XVI, de insertar algunos prefacios adicionales en el Misal de la forma extraordinaria[3].
El estudio realizado sobre la materia ha llevado a la elección de un número restringido de textos, para utilizar en circunstancias ocasionales, tales como misas votivas o celebraciones ad hoc, sin que por ello se introduzca ningún cambio en las celebraciones del ciclo temporal. Esta opción pretende salvaguardar mediante la unidad de los textos, la unanimidad de sentimientos y de oración que conviene a la confesión de los misterios de la Salvación celebrados en aquello que constituye la estructura fundamental del año litúrgico. De otra parte, el desarrollo histórico del Corpus Praefationum del Missale Romanum. hasta mitad del siglo pasado, ha ido en la dirección de los prefacios nuevos para celebraciones puntuales no tanto como para las celebraciones del ciclo temporal.
Al mismo tiempo, se ha aprovechado la ocasión para extender a todos aquellos que celebran según el Usus Antiquior la facultad de poder usar otros tres prefacios que en el pasado se habían concedido solo para determinados lugares. También en este caso también se trata de textos pensados para determinadas celebraciones ocasionales.
Cuatro de los textos recién aprobados, a saber, los prefacios de Angelis, de Sancto Ioanne Baptista, de Martyribus e de Nuptiis, han sido tomados del Misal de la forma ordinaria, y proviniendo basicamente en su parte central o “embolismo”, de fuentes litúrgicas antiguas. De otra parte y a fin de respetar, la armonía con el resto del Corpus Præfationum del antiguo Misal, en tres de los casos, han sido utilizados para los protocolos prefaciales finales, una u otra de las formulas habituales de los prefacios de la forma extraordinaria. Como se ha dicho, los otros tres textos (prefacios de Omnibus Sanctis et Sanctis Patronis, de Sanctissimo Sacramento e de Dedicatione ecclesiæ) son sin embargos prefacios precedentemente concedidos a diócesis francesas o belgas, en donde ya se hacían uso de ellos previamente a la reforma litúrgica postconciliar. Desde ahora también estos prefacios podrán ser utilizados en cualquier lugar donde se celebre la Misa en la forma extraordinaria.
Dos de los siete prefacios consentirán dar mayor y más justo realce a las celebraciones litúrgicas en honor de los Ángeles y San Juan Bautista, quienes habiendo tenido un primerísimo protagonismo en la Historia de la Salvación, no gozaban de prefacio eucarístico propio en el Usus Antiquor. En la misma óptica, el prefacio de Martyribus permitirá subrayar el eminente carácter del don martirial, sobre los otros testimonios propios de la Sequela Christi. De hecho, los primeros santos reconocidos como tal, siempre fueron los mártires Los prefacios de Dedicatione ecclesiæ, de Omnibus Sanctis et Sanctis Patronis e de Ss.mo Sacramento, ya en usos en otros lugares, permitirán enriquecer las oportunas celebraciones, con una eucología más adaptada a su carácter que la del prefacio Communis. Se desea finalmente llamar la atención sobre el prefacio de Nupttis, el cual junto a la gran bendición nupcial hasta hora en uso en las Misas pro Sponsis ha sido traído – con pequeñas variantes – en los Sacramentarios antiguos tales como el Gelasiano antiguo o el Gregoriano. Este antiguo prefacio, recuperado que ya fue por la forma ordinaria, puede ser también desde ahora ser utilizado en la forma extraordinaria.
Como ya se ha indicado, el uso o no uso en las oportunas circunstancias de los prefacios aprobados mediante este Decreto, es una facultad ad libitum. A este respecto, como no puede ser de otro modo, se apela al buen sentido pastoral del celebrante. Nótese además que el Decreto no suspende las eventuales concesiones de cuantos prefacios propios se hayan hecho en el pasado, y que en casos particulares (lugares, institutos…) ya hayan sido aprobados para circunstancias litúrgicas idénticas. En tal caso puede suceder que se tengan dos prefacios diversos para una misma circunstancia. Siendo así se podrá optar por aquel primero o el texto apenas aprobado.
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[1] Cfr. Francisco, Carta Apostólica en forma de “Motu Proprio” sobre la Comisión Pontificia “Ecclesia Dei”, 17 de enero de 2019.
[2] Los textos de estos prefacios estarán también disponibles con las oportunas anotaciones musicales en los diversos tomos en uso en la forma extraordinaria, que se editarán en la Libreria Editrice Vaticana.
[3] “…en el Misal antiguo se podrán y deberán inserir nuevos santos y algunos de los nuevos prefacios. La Comisión “Ecclesia Dei”, en contacto con los diversos entes locales dedicados al usus antiquior, estudiará las posibilidades prácticas”. Benedicto XVI, Carta a los Obispos que acompaña la Carta Apostólica” Motu Proprio Data” Summorum Pontificum sobre el uso de la liturgia romana anterior a la reforma efectuada en 1970, AAS99 (2007) 798. Este mandato fue sucesivamente confirmado y completado en 2011 en la Instrucción Universae Ecclesiæ de la misma Pontificia Comisión. Cfr. Pontificia Comisión “Ecclesia Dei”, Instrucción sobre la aplicación de la carta apostólica Motu Proprio data Summorum Pontificum, de Su Santidad Benedicto XVI., n. 25, AAS103 (2011) 418.
[00401-ES.01] [Texto original: Italiano]
Traduzione in lingua portoghese
CONGREGAÇÃO PARA A DOUTRINA DA FÉ
Nota de apresentação do Decreto Quo magis
com a aprovação de sete novos prefácios eucarísticos
para a forma extraordinária do Rito Romano
Com o Decreto Quo magis do dia 22 de fevereiro de 2020, a Congregação para a Doutrina da Fé, que desde janeiro de 2019 trata dos assuntos anteriormente atribuídos à Pontifícia Comissão "Ecclesia Dei"[1], aprovou o texto de sete novos prefácios eucarísticos a serem utilizados ad libitum na celebração da Missa segundo a forma extraordinária do Rito Romano[2].
Esta disposição constitui a complementação de um trabalho iniciado anteriormente pela Pontifícia Comissão acima mencionada, dando cumprimento ao mandato conferido pelo Papa Bento XVI de inserir alguns prefácios adicionais no Missal da forma extraordinária[3].
O estudo realizado sobre o tema levou à escolha de um número limitado de textos a serem utilizados em circunstâncias ocasionais, como as festas de santos, as missas votivas ou as celebrações ad hoc, sem introduzir nenhuma mudança nas celebrações do ciclo temporal. Esta escolha pretende salvaguardar, através da unidade dos textos, a unanimidade de sentimentos e orações apropriados para a confissão dos mistérios da Salvação celebrados, naquilo que constitui a principal estrutura do ano litúrgico. Por outro lado, o desenvolvimento histórico do Corpus Præfationum do Missale Romanum, até a metade do século passado, foi precisamente na direção de novos prefácios para celebrações pontuais do que para as celebrações do ciclo temporal.
Ao mesmo tempo, aproveitou-se a oportunidade para estender a todos os que celebram no Usus Antiquior, a faculdade de poder usar outros três prefácios que no passado eram concedidos a determinados lugares. Também aqui, trata-se de textos para determinadas celebrações ocasionais.
Quatro dos textos recém-aprovados, a saber, os prefácios de Angelis, de Sancto Ioanne Baptista, de Martyribus e de Nuptiis, foram tomados do Missal da forma ordinária, que provêm, em sua parte central ou "embolismo", de fontes litúrgicas antigas. Por outro lado, para respeitar a harmonia com o restante do Corpus Præfationum do antigo Missal, em três dos casos foram utilizados para os protocolos finais dos prefácios, uma ou outra das fórmulas usuais dos prefácios da forma extraordinária. Como mencionado, os três outros textos (prefácios de Omnibus Sanctis et Sanctis Patronis, de Sanctissimo Sacramento e de Dedicatione ecclesiæ) são prefácios anteriormente concedidos às dioceses francesas e belgas, e ali utilizados antes da reforma litúrgica pós-conciliar. Agora os mesmos poderão ser usados onde quer que a Missa seja celebrada na forma extraordinária.
Dois dos sete prefácios permitirão dar uma maior e justa importância nas celebrações litúrgicas em honra a figuras de destaque no plano de Deus manifestado na história da Salvação, a saber, os Anjos e São João Batista, que até o presente momento não possuíam um prefácio eucarístico próprio no Usus Antiquior. Na mesma perspectiva, o prefácio de Martyribus permitirá sublinhar o caráter eminente do dom do martírio, também acenando para outros testemunhos de Sequela Christi. Os primeiros santos reconhecidos como tais foram de fato os mártires. Os prefácios de Dedicatione ecclesiæ, de Omnibus Sanctis et Sanctis Patronis e de Ss.mo Sacramento, que já estão em uso em alguns lugares, permitirão oportunamente que as relativas celebrações sejam enriquecidas, com uma eucologia mais adequada ao seu caráter do que o habitual prefácio Communis. Enfim, chama a atenção o prefácio de Nuptiis, que juntamente com a grande bênção nupcial ainda em uso nas Missas pro Sponsis, é encontrado, com pequenas variações, nos Sacramentários antigos como o Gelasiano antigo e o Gregoriano. Esse antigo prefácio, já recuperado pela forma ordinária, agora pode ser usado também na forma extraordinária.
Conforme indicado acima, o uso ou não dos prefácios recém-aprovados, nas relativas circunstâncias, permanece uma faculdade ad libitum. Obviamente, se faz um apelo nesse sentido ao bom senso pastoral do celebrante. Além disso, nota-se que o Decreto não anula as eventuais concessões de prefácios próprios feitas no passado. Portanto, em casos particulares (lugares, institutos...) que já existisse um prefácio particularmente diferente para a mesma circunstância litúrgica, com base no que tinha sido concedido anteriormente, se poderá escolher entre esse e o texto recém-aprovado.
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[1] Cfr. Francisco, Carta Apostólica em forma de Motu Proprio acerca da Pontifícia Comissão "Ecclesia Dei", 17 de janeiro de 2019.
[2] As partituras musicais com os textos destes prefácios serão disponibilizados, nos diversos tons em uso na forma extraordinaria, na Libreria Editrice Vaticana.
[3] “No Missal antigo poderão e deverão ser inseridos (...) alguns dos novos prefácios. A Comissão «Ecclesia Dei», em contacto com os diversos entes devotados ao Usus antiquior, estudará as possibilidades práticas de o fazer”: Bento XVI, Carta aos Bispos que acompanha o Motu Proprio Summorum Pontificum sobre o uso da liturgia romana anterior à reforma realizada em 1970, AAS 99 (2007) 798. Este mandato foi sucessivamente confirmado e completado em 2011, na Instrução Universæ Ecclesiæ da mesma Pontifícia Comissão. Cfr. Pontifícia Comissão “Ecclesia Dei”, Instrução sobre a aplicação da Carta Apostólica Motu Proprio Summorum Pontificum de S.S. o Papa Bento XVI, n. 25, AAS 103 (2011) 418.
[00401-PO.01] [Texto original: Italiano]
[B0183-XX.01]