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L’Udienza Generale, 11.09.2019


Catechesi del Santo Padre in lingua italiana

Sintesi della catechesi e saluti nelle diverse lingue

L’Udienza Generale di questa mattina si è svolta alle ore 9.10 in Piazza San Pietro dove il Santo Padre Francesco ha incontrato gruppi di pellegrini e fedeli provenienti dall’Italia e da ogni parte del mondo.

Nel discorso in lingua italiana il Papa ha incentrato la sua meditazione sul Suo Viaggio Apostolico in Mozambico, Madagascar e Maurizio, conclusosi ieri sera (Brano biblico: dal Vangelo secondo Matteo 13, 31-33.).

Dopo aver riassunto la Sua catechesi in diverse lingue, il Santo Padre ha indirizzato particolari espressioni di saluto ai gruppi di fedeli presenti.

L’Udienza Generale si è conclusa con il canto del Pater Noster e la Benedizione Apostolica.

Catechesi del Santo Padre in lingua italiana

Cari fratelli e sorelle, buongiorno!

Ieri sera sono rientrato dal Viaggio apostolico in Mozambico, Madagascar e Mauritius. Ringrazio Dio che mi ha concesso di compiere questo itinerario come pellegrino di pace e di speranza, e rinnovo l’espressione della mia gratitudine alle rispettive Autorità di questi Stati, come pure agli Episcopati, che mi hanno invitato e accolto con tanto affetto e tanta premura, e i Nunzi Apostolici, che tanto hanno lavorato per questo viaggio.

La speranza del mondo è Cristo, e il suo Vangelo è il più potente lievito di fraternità, di libertà, di giustizia e di pace per tutti i popoli. Con la mia visita, sulle orme di santi evangelizzatori, ho cercato di portare questo lievito, il lievito di Gesù, alle popolazioni mozambicane, malgasce e mauriziane.

In Mozambico sono andato a spargere semi di speranza, pace e riconciliazione in una terra che ha sofferto tanto nel recente passato a causa di un lungo conflitto armato, e che nella scorsa primavera è stata colpita da due cicloni che hanno causato danni molto gravi. La Chiesa continua ad accompagnare il processo di pace, che ha fatto un passo avanti anche il 1° agosto scorso con un nuovo Accordo tra le parti. E qui vorrei soffermarmi per ringraziare la Comunità di Sant’Egidio che ha lavorato tanto, tanto in questo processo di pace.

Ho incoraggiato in tal senso le Autorità del Paese, esortandole a lavorare insieme per il bene comune. E ho incoraggiato i giovani, che si sono radunati dalle diverse appartenenze religiose, perché costruiscano il Paese, superando la rassegnazione e l’ansietà, diffondendo l’amicizia sociale e facendo tesoro delle tradizioni degli anziani. Ai vescovi, ai sacerdoti e alle persone consacrate, che ho incontrato nella Cattedrale di Maputo, intitolata alla Vergine Immacolata, ho proposto la via di Nazareth, la via del “sì” generoso a Dio, nella memoria grata della sua chiamata e delle proprie origini. Un segno forte di questa presenza evangelica è l’Ospedale di Zimpeto, alla periferia della capitale, realizzato con l’impegno della Comunità di Sant’Egidio. In quest’ospedale ho visto che la cosa più importante sono gli ammalati, e tutti lavorano per gli ammalati. Inoltre, non tutti hanno la stessa appartenenza religiosa. Il direttore di quell’ospedale è una donna, ricercatrice, una brava donna, ricercatrice sull’AIDS. È musulmana, ma è la direttrice e questo ospedale è un ospedale fatto dalla Comunità di Sant’Egidio. Ma tutti, tutti insieme per il popolo, uniti, come fratelli. La mia visita in Mozambico è culminata nella Messa, celebrata nello Stadio sotto la pioggia, ma tutti eravamo felici. I canti, le danze religiose… tanta felicità. Non importava la pioggia. E lì è risuonato l’appello del Signore Gesù: «Amate i vostri nemici» (Lc 6,27), il seme della vera rivoluzione, quella dell’amore, che spegne la violenza e genera fraternità.

Da Maputo mi sono trasferito ad Antananarivo, capitale del Madagascar. Un Paese ricco di bellezze e risorse naturali, ma segnato da tanta povertà. Ho auspicato che, animato dal suo tradizionale spirito di solidarietà, il popolo malgascio possa superare le avversità e costruire un futuro di sviluppo coniugando il rispetto dell’ambiente e la giustizia sociale. Come segno profetico in questa direzione, ho visitato la “Città dell’amicizia” – Akamasoa, fondata da un missionario lazzarista, padre Pedro Opeka: là si cerca di unire lavoro, dignità, cura dei più poveri, istruzione per i bambini. Tutto animato dal Vangelo. Ad Akamasoa, presso la cava di granito, ho elevato a Dio la Preghiera per i lavoratori.

Poi ho avuto un incontro con le monache contemplative di diverse congregazioni, nel monastero delle Carmelitane: in effetti, senza la fede e la preghiera non si costruisce una città degna dell’uomo. Con i Vescovi del Paese abbiamo rinnovato l’impegno di essere “seminatori di pace e di speranza”, prendendoci cura del popolo di Dio, specialmente dei poveri, e dei nostri presbiteri. Insieme abbiamo venerato la Beata Victoire Rasoamanarivo, prima malgascia elevata agli altari. Con i giovani, molto numerosi – tanti giovani in quella veglia, ma tanti, tanti –, ho vissuto una veglia ricca di testimonianze, di canti e di danze.

Ad Antananarivo si è celebrata l’Eucaristia domenicale nel grande “Campo diocesano”: grandi folle si sono radunate intorno al Signore Gesù. E infine, nell’Istituto Saint-Michel, ho incontrato i sacerdoti, le consacrate e i consacrati e i seminaristi del Madagascar. Un incontro nel segno della lode a Dio.

La giornata di lunedì è stata dedicata alla visita alla Repubblica di Mauritius, nota meta turistica, ma che ho scelto come luogo di integrazione tra diverse etnie e culture. Infatti, nel corso degli ultimi due secoli, a quell’arcipelago sono approdate diverse popolazioni, specialmente dall’India; e dopo l’indipendenza ha conosciuto un forte sviluppo economico e sociale. Lì è forte il dialogo interreligioso, e anche l’amicizia tra i capi delle diverse confessioni religiose. Una cosa che a noi sembrerebbe strana, ma loro vivono così l’amicizia che è naturale. Quando sono entrato in episcopio, ho trovato un bel mazzo di fiori, bellissimo: è stato inviato dal Grande Imam in segno di fratellanza.

La santa Messa a Mauritius è stata celebrata presso il Monumento di Maria Regina della Pace, in memoria del Beato Jacques-Désiré Laval, detto “apostolo dell’unità mauriziana”. Il Vangelo delle Beatitudini, carta d’identità dei discepoli di Cristo, in quel contesto è antidoto contro la tentazione di un benessere egoistico e discriminatorio. Il Vangelo e le Beatitudini sono l’antidoto per questo benessere egoistico e discriminatorio, e anche è il lievito di vera felicità, impregnata di misericordia, di giustizia e di pace. Sono stato colpito dal lavoro che i Vescovi fanno per l’evangelizzazione dei poveri. In seguito, nell’incontro con le Autorità di Mauritius, ho manifestato l’apprezzamento per l’impegno di armonizzare le differenze in un progetto comune, e ho incoraggiato a portare avanti anche nell’oggi la capacità di accoglienza, come pure lo sforzo di mantenere e sviluppare la vita democratica.

Così, sono arrivato ieri, in serata, in Vaticano. Prima di iniziare un viaggio e al rientro, vado sempre dalla Madonna, dalla Salus Populi Romani, perché sia lei ad accompagnarmi nel viaggio, come Madre, a dirmi cosa devo fare, a custodire le mie parole, i miei gesti. Con la Madonna, vado sicuro.

Cari fratelli e sorelle, rendiamo grazie a Dio e chiediamogli che i semi gettati in questo viaggio apostolico portino frutti abbondanti per i popoli di Mozambico, Madagascar e Mauritius. Grazie!

[01408-IT.02] [Testo originale: Italiano]

Sintesi della catechesi e saluti nelle diverse lingue

In lingua francese

Speaker:

Chers frères et sœurs, hier, je suis rentré de mon voyage apostolique au Mozambique, à Madagascar et à l’Île Maurice, où j’ai annoncé le Christ espérance du monde et levain de fraternité, de liberté, de justice et de paix. Au Mozambique j’ai voulu répandre des semences d’espérance, de paix et de réconciliation sur une terre qui a tant souffert d’un long conflit armé et qui, au printemps dernier, a été frappé par deux cyclones qui ont causé de graves dommages. J’ai particulièrement encouragé les jeunes à répandre l’amitié sociale et à tirer profit des traditions des anciens. Lors de la messe a résonné l’appel de Jésus: Aimez vos ennemis, semence de la révolution de l’amour, qui éteint la violence et génère la fraternité. A Madagascar, j’ai souhaité que le peuple malgache conjugue le respect de l’environnement et la justice sociale. Dans cette perspective, j’ai visité la Cité de l’amitié-Akamasoa, fondée par le Père Pedro Opeka: là on cherche à unir travail, dignité, soin des plus pauvres, éducation des enfants. Le tout animé par l’Evangile. La rencontre avec les moniales contemplatives a voulu signifier que, sans la foi et la prière, on ne construit pas une cité digne de l’homme. La journée de lundi a été consacrée à l’Île Maurice, lieu d’intégration entre diverses ethnies et cultures. L’Evangile des Béatitudes, lu lors de la messe en mémoire du bienheureux Jacques-Désiré Laval, Apôtre de l’unité mauricienne, est un antidote contre la tentation d’un bien-être égoïste et discriminatoire, et le levain d’un vrai bonheur, fait de miséricorde, de justice et de paix. Demandons à Dieu que les semences jetées au cours de ce voyage portent des fruits abondants.

Santo Padre:

Sono lieto di accogliere i pellegrini dalla Francia, in particolare l'Associazione Anuncio e i giovani del liceo di Saint-Augustin di Parigi. Saluto calorosamente i pellegrini dal Senegal, accompagnati dal Vescovo di Thiès, Mons. André Gueye. Possa il Signore rendervi artefici di fratellanza, libertà, giustizia e pace. Dio vi benedica!

Speaker:

Je suis heureux d’accueillir les pèlerins venant de France, en particulier l’Association Anuncio et les jeunes du lycée Saint-Augustin, de Paris. Je salue cordialement les pèlerins venus du Sénégal, accompagnés de Monseigneur André Gueye, évêque de Thiès. Que le Seigneur fasse de vous des artisans de fraternité, de liberté, de justice et de paix. Que Dieu vous bénisse!

[01409-FR.01] [Texte original: Français]

In lingua inglese

Speaker:

Dear Brothers and Sisters: Last night I returned to Rome from my Apostolic Journey to Mozambique, Madagascar and Mauritius. I went as a pilgrim of peace and hope, to share the message of Christ as the true foundation of fraternity, freedom and justice in our world. In Mozambique, I encouraged the authorities to work together for the common good, the young to play their part in building up their country, and bishops, priests and religious to give a generous “yes” to God. In Madagascar, I shared my hope that people there, with their traditional spirit of solidarity, will be able to contribute to a future of development, combined with respect for the environment and social justice. I also encouraged many contemplative nuns, bishops, priests, religious and young people to respond generously to God’s call. Finally, in Mauritius, a land of diverse cultures, I expressed to all my appreciation for their efforts to foster harmony between different groups. The Gospel at our final Mass reminded us how the Beatitudes – the identity card of Christ’s disciples – are the source of peace and hope. Let us pray that, from the seeds sown during this visit, God will bring forth abundant fruit for the people of Mozambique, Madagascar and Mauritius.

Santo Padre:

Saluto i pellegrini di lingua inglese presenti all’Udienza odierna, specialmente quelli provenienti da Inghilterra, Scozia, Irlanda, Danimarca, Isole Faroe, Malta, Norvegia, Svezia, Zimbabwe, India, Malaysia, Emirati Arabi Uniti, Canada e Stati Uniti d’America. Su tutti voi, e sulle vostre famiglie, invoco la gioia e la pace del Signore. Dio vi benedica!

Speaker:

I greet the English-speaking pilgrims and visitors taking part in today’s Audience, especially those from England, Scotland, Ireland, Denmark, the Faroe Islands, Malta, Norway, Sweden, Zimbabwe, India, Malaysia, the United Arab Emirates, Canada and the United States of America. Upon you and your families, I invoke the joy and peace of the Lord. May God bless you!

[01410-EN.01] [Original text: English]

 

In lingua tedesca

Speaker:

Liebe Brüder und Schwestern, gestern Abend bin ich von meiner Reise nach Mosambik, Madagaskar und Mauritius zurückgekehrt, wo ich als Pilger des Friedens und der Hoffnung unterwegs war. Die Hoffnung der Welt ist Christus und sein Evangelium ist das stärkste Mittel, um Gerechtigkeit, Freiheit und Frieden unter den Völkern wachsen zu lassen. In Mosambik habe ich Samen der Hoffnung, des Friedens und der Versöhnung ausgesät, einem Land, das in der jüngeren Vergangenheit aufgrund eines langen gewaltsamen Konflikts und von Naturkatastrophen viel leiden musste. In Madagaskar habe ich den Wunsch zum Ausdruck gebracht, dass das Volk durch den ihm eigenen Geist der Solidarität die Armut überwinden und eine Zukunft in sozialer Gerechtigkeit aufbauen möge. Dass dies ohne Glauben und Gebet nicht möglich ist, habe ich durch meinen Besuch bei den kontemplativen Ordensschwestern hervorgehoben. Die letzte Etappe führte mich schließlich auf die Insel Mauritius, wo ich die Seligpreisungen als Gegenmittel gegen die Versuchung eines egoistischen und diskriminierenden Wohlstandes verkündet habe. Die jungen Gesellschaften dieser drei Länder mögen die Beziehungen untereinander und mit der Welt vertiefen und dabei das Erbe ihrer Väter in Ehren halten.

Santo Padre:

Rivolgo un cordiale saluto ai pellegrini di lingua tedesca. Chiediamo alla Beata Vergine Maria, Regina della Pace, la sua guida materna, affinché ciascuno di noi possa contribuire alla crescita della pace e della giustizia nel mondo.

Speaker:

Einen herzlichen Gruß richte ich an die Pilger deutscher Sprache. Bitten wir die selige Jungfrau Maria, Königin des Friedens, um ihr mütterliches Geleit, dass jeder von uns zum Wachstum des Friedens und der Gerechtigkeit in der Welt beitragen kann.

[01411-DE.01] [Originalsprache: Deutsch]

In lingua spagnola

Queridos hermanos y hermanas:

Ayer regresé de mi Viaje apostólico en Mozambique, Madagascar y Mauricio: lo he realizado como peregrino de paz y de esperanza.

En Mozambique deseé esparcir semillas de esperanza, de paz y de reconciliación en una tierra que ha sufrido un largo conflicto armado y recientemente fue golpeada por dos ciclones. Animé a las autoridades locales, a los jóvenes y a todos los habitantes para que sigan trabajando por el bien común y difundiendo la amistad social.

En Madagascar, un país con enormes recursos naturales, pero marcado por la pobreza, los apoyé para que todos juntos puedan superar la adversidad y construir un futuro más justo y desarrollado. Como signo profético visité la “Ciudad de la Amistad” –Akamasoa–, en la que se trabaja por la dignidad de los más necesitados y la educación de los jóvenes. Además, encontré a las religiosas contemplativas, a los obispos, a los sacerdotes y consagrados, y celebré la Misa dominical junto al pueblo fiel que camina en aquella tierra.

Por último, visité Mauricio, una isla que integra diversas etnias y culturas. Agradecí a las autoridades el compromiso por armonizar las diferencias en favor de un proyecto común, animándolos a seguir con ese mismo espíritu de acogida y favoreciendo la vida democrática.

Saludo cordialmente a los peregrinos de lengua española venidos de España y Latinoamérica; en modo particular saludo a los “Universitarios para el desarrollo”, que trabajan en zonas carenciadas de Argentina y misionan en El Bolsón, Río Negro, y La Viña, en Salta. A todos los invito a rezar por los frutos de este Viaje apostólico, para que el Señor siga sosteniendo a los habitantes de Mozambique, Madagascar y Mauricio, y a la Iglesia le conceda la valentía de seguir llevando el consuelo y la alegría del Evangelio. Que Dios los bendiga a todos.

[01412-ES.02] [Texto original: Español]

In lingua portoghese

Speaker:

Acabo de visitar Moçambique, Madagáscar e Ilhas Maurícias. A Moçambique, fui espalhar sementes de esperança, paz e reconciliação numa terra que já sofreu tanto por causa dum longo conflito armado e, na primavera passada, foi atingida por dois ciclones devastadores. Procurei encorajar os líderes do país a trabalhar juntos pelo bem comum e convidei os jovens a vencer a resignação e a ansiedade, difundindo a amizade social e conservando as tradições dos mais velhos. O encontro com os Bispos e sacerdotes, consagrados e catequistas permitiu-me renovar com eles o compromisso do nosso «sim» generoso a Deus, que não cessa de nos chamar a permanecer fiéis ao nosso primeiro amor, fazendo-o frutificar em benefício dos irmãos. Exemplo disso, pudemos admirá-lo no Hospital de Zimpeto, que dá à luz a esperança em irmãos e irmãs que já a tinham perdido completamente. Na Eucaristia conclusiva, ressoou forte o apelo do Senhor: «Amai os vossos inimigos». Este amor apaga a violência e gera a fraternidade. A minha presença em Madagáscar e nas Ilhas Maurícias quis corroborar, naqueles queridos povos, o seu conhecido espírito de solidariedade, que os ajude a harmonizar as diferenças num projeto comum e construir, juntos, o futuro nacional conjugando o respeito pelo meio ambiente com a justiça social. Renovo a expressão da minha gratidão às respetivas autoridades civis e religiosas, que me convidaram e acolheram com tanta estima e solicitude.

Santo Padre:

Saluto cordialmente i pellegrini di lingua portoghese, in particolare i sacerdoti del Pontificio Collegio Brasiliano di Roma, l’Associazione corale Unicanto, di Londrina, e i gruppi di fedeli di Nova Friburgo, di Faro e Leça da Palmeira. Vi incoraggio a essere dovunque testimoni di speranza e carità. E, se qualche volta la vita fa scatenare turbolenze spirituali nel vostro cuore, andate a cercare rifugio sotto il manto della Santa Madre di Dio; soltanto là troverete pace. Su di voi e sulle vostre famiglie, scenda la Benedizione del Signore.

Speaker:

Saúdo cordialmente os peregrinos de língua portuguesa, em particular os sacerdotes do Pontifício Colégio Brasileiro de Roma, a Associação coral Unicanto, de Londrina, e os grupos de fiéis de Nova Friburgo, de Faro e Leça da Palmeira. Encorajo-vos a ser por todo o lado testemunhas de esperança e caridade. E, se alguma vez a vida fizer desencadear turbulências espirituais no vosso coração, ide procurar refúgio sob o manto da Santa Mãe de Deus; somente lá encontrareis paz. Sobre vós e vossas famílias, desça a Bênção do Senhor!

[01413-PO.01] [Texto original: Português]

In lingua araba

Speaker:

أيها الإخوة والأخوات الأعزاء، لقد عُدتُ مساء أمس من الزيارة الرسوليّة إلى موزمبيق ومدغشقر وجمهورية موريشيوس. أشكر الله الذي سمح لي بان أقوم بهذه الرحلة كحاج سلام ورجاء وأجدّد التعبير عن امتناني لسلطات هذه البلدان. في موزمبيق ذهبت لأنشر بذار الرجاء والسلام والمصالحة في أرض تألّمت كثيرًا في الماضي بسبب نزاع مسلّح طويل، وقد شجّعتُ في هذا السياق سلطات البلاد على العمل معًا من أجل الخير العام. كذلك شجّعت الشباب لكي يبنوا البلاد ويتخطّوا الاستسلام والقلق وينشروا الصداقة الاجتماعية ويغتنوا من تقاليد المسنّين. في كاتدرائيّة مابوتو المكرّسة للعذراء سيّدة الحبل بلا دنس، التقيتُ بالأساقفة والكهنة والأشخاص المكرسين واقترحتُ عليهم درب الناصرة، درب الـ"نعم" السخيّة لله، في الذكرى الممتنّة لدعوتهم ولبدايتها. من مابوتو انتقلنا إلى أنتناناريفو، عاصمة مدغشقر. بلد غنيّ بالجمال والموارد الطبيعية ولكنّه مطبوع بفقر كبير. لقد تمنَّيت أن يتمكّن شعب مدغشقر، إذ يحرّكه روح التضامن التقليدي، من أن يتخطّى الصعوبات ويبني مستقبل نموٍّ إذ يقرن احترام البيئة بالعدالة الاجتماعية. كعلامة نبويّة في هذا السياق زرتُ "مدينة الصداقة" التي أسّسها أحد المرسلين، الأب بيدرو أوبيكا: هناك يسعى الأشخاص ليجمعوا بين العمل والكرامة والعناية بالأشدّ فقرًا وتعليم الأطفال. كذلك عشتُ مع الشباب عشيّةً غنيّة بالشهادات والأناشيد والرقص، وشجّعتهم لكي يسيروا على الدوام ويجيبوا بسخاء على الله الذي يدعونا بأسمائنا ويوكل إلينا رسالة، واثقين على الدوام بأنّه حيّ وبأنّه معنا. أما الاثنين الماضي فقد كُرِّس للزيارة إلى جمهورية موريشيوس مكان الإدماج بين إثنيات وثقافات مختلفة. حيث احتفلنا بالقداس الإلهي عند نصب مريم ملكة السلام في ذكرى الطوباوي جاك ديزيريه لافال والمعروف بـ "رسول الوحدة في موريشيوس". بعدها وفي اللقاء مع سلطات جمهورية موريشيوس عبّرت عن تقديري لالتزام تناغم الاختلافات في مشروع مشترك وشجّعت على السير قدمًا في القدرة على الاستقبال وبمجهود الحفاظ على الحياة الديمقراطية وتنميتها. أيها الإخوة والاخوات الأعزاء، لنرفع الشكر إلى الله ولنطلب منه أن تحمل البذار التي زرعت في هذه الزيارة الرسولية ثمارًا وافرة لشعوب موزمبيق ومدغشقر وجمهورية موريشيوس.

Santo Padre:

Rivolgo un cordiale benvenuto ai pellegrini di lingua araba, in particolare al gruppo della “Confraternita della Gioventù Mariana” nel venticinquesimo anniversario di fondazione, accompagnato dal vescovo di Jbeil, Monsignor Michel Aoun. Cari fratelli e sorelle, Cercate di crescere nell’amicizia, anche con coloro che la pensano diversamente, in modo che la solidarietà cresca tra di voi e diventi l’arma migliore per trasformare la storia. Il Signore vi benedica!

Speaker:

أُرحّبُ بالحجّاجِ الناطقينَ باللّغةِ العربيّة، وخاصةً بمجموعة "أخوية شبيبة العذراء" في الذكرى الخامسة والعشرين على تأسيسها، يرافقها أسقف جبيل المطران ميشال عون. أيّها الإخوةُ والأخواتُ الأعزّاء، إسعوا لكي تنموا في الصداقة حتى مع الذين يفكّرون بطريقة مختلفة عنكم، لكي ينمو التضامن بينكم ويصبح السلاح الأفضل لتغيير التاريخ. ليبارككم الرب!

[01414-AR.01] [Testo originale: Arabo]

In lingua polacca

Speaker:

Drodzy bracia i siostry, wczoraj zakończyłem podróż apostolską do Mozambiku, Madagaskaru i Republiki Mauritiusu. Władze Mozambiku zachęcałem do współpracy na rzecz wspólnego dobra, młodych do przezwyciężania ducha rezygnacji, a wszystkich żyjących w tym kraju do wierności wezwaniu Chrystusa: „Miłujcie waszych nieprzyjaciół” (Łk 6, 27) oraz do naśladowania Niepokalanej Maryi Dziewicy i kroczenia drogą „Nazaretu”. Mieszkańcom Madagaskaru życzyłem, by przezwyciężając przeciwności losu, budowali swoją przyszłość w duchu solidarności i sprawiedliwości społecznej. Spotykając się z siostrami kontemplacyjnymi przypomniałem im o potrzebie ich wiary, modlitwy i aktów miłości dla rozwoju kraju i zbawienia człowieka. Księży biskupów zachęcałem, by byli „siewcami pokoju i nadziei”. Zachowuję w pamięci czuwanie z młodzieżą i niedzielną Eucharystię, która zgromadziła wielką rzeszę wiernych w Antananarywie, stolicy kraju. Pragnę wspomnieć także Mszę świętą odprawioną w Republice Mauritiusu pod Pomnikiem Maryi Królowej Pokoju i zachętę skierowaną do zgromadzonych o życie Ewangelią Błogosławieństw, która jest zaczynem szczęścia przepojonego miłosierdziem, sprawiedliwością i pokojem. Wyrażam nadzieję, że ta podróż okaże się owocna dla spotkanych ludzi.

Santo Padre:

Saluto cordialmente i pellegrini polacchi. Sabato prossimo è la festa dell’Esaltazione della Santa Croce. Nel vostro paese sarà anche il giorno dell’iniziativa per l’evangelizzazione chiamata “La Polonia sotto la Croce”. Partecipando alle numerose celebrazioni e agli incontri di preghiera, perseverate insieme con Maria, Madre Dolorosa sotto la Croce del suo Figlio. Pregate per ottenere le grazie necessarie a voi, alle vostre famiglie e alla vostra Patria. Implorate la grazia della conversione e del ravvedimento per molti, e soprattutto per il dono della vittoria del bene sul male, il quale facilmente penetra nel cuore umano. Vi benedico di cuore.

Speaker:

Pozdrawiam serdecznie pielgrzymów polskich. W sobotę przypada święto Podwyższenia Krzyża Świętego. W waszym kraju będzie ono dniem akcji ewangelizacyjnej nazwanej „Polska pod Krzyżem”. Uczestnicząc w licznych nabożeństwach, spotkaniach modlitewnych, trwajcie wraz z Maryją, Matką Bolesną u stóp Krzyża Jej Syna, prosząc o potrzebne łaski dla was, waszych rodzin i Ojczyzny. Wypraszajcie łaskę nawrócenia i opamiętania dla wielu, a przede wszystkim dar zwycięstwa dobra nad złem, które łatwo wkrada się do serca człowieka. Z serca wam błogosławię.

[01415-PL.01] [Testo originale: Polacco]

In lingua slovacca

Santo Padre:

Saluto con affetto i fedeli slovacchi, in particolare i partecipanti al Quattordicesimo pellegrinaggio dell’Ordinariato militare della Repubblica Slovacca, guidati dal loro Vescovo, Mons. František Rábek, come pure i pellegrini provenienti dalle parrocchie di Lozorno e Košice. Cari fratelli e sorelle, domani celebreremo nella liturgia la memoria del Nome Santissimo della Vergine Maria. Ella interceda per voi e vi accompagni nel vostro cammino alla sequela di Cristo. Con tali voti benedico di cuore tutti voi e le vostre famiglie. Sia lodato Gesù Cristo!

Speaker:

Sláskou pozdravujem slovenských veriacich, osobitne účastníkov Štrnástej púte Ordinariátu ozbrojených síl aozbrojených zborov Slovenskej republiky, vedených pánom biskupom Františkom Rábekom, ako aj pútnikov zfarností Lozorno a Košice. Drahí bratia a sestry, zajtra budeme sláviť v liturgii spomienku presvätého Mena Panny Márie. Ona nech oroduje za vás anech vás sprevádza na vašej ceste za Kristom. Stýmto želaním zo srdca žehnám všetkých vás ivaše rodiny. Pochválený buď Ježiš Kristus!

[01417-AA.01] [Testo originale: Slovacco]

In lingua italiana

Rivolgo un cordiale benvenuto ai pellegrini di lingua italiana.

Sono lieto di accogliere le capitolari delle Suore di Santa Caterina; i partecipanti all’Assemblea generale del Movimento per un Mondo migliore; nonché quelli all’Incontro internazionale dei Formatori della spiritualità pallottina.

Saluto i Missionari salesiani; i gruppi parrocchiali, quelli di Loseto, di Uggiano la Chiesa e di Montecosaro; e la scuola San Francesco d’Assisi di Roma.

Saluto inoltre la Federazione autonoma piccole imprese; il Sindacato nazionale autonomo lavoratori scuola; l’Associazione “La Mongolfiera” e la Squadra di calcio “Campioni del cuore”.

Un pensiero particolare rivolgo ai giovani, agli anziani, agli ammalati e agli sposi novelli.

Domani celebriamo la memoria del Santissimo Nome di Maria. Invito tutti a guardare alla Madonna e a lasciarvi ispirare da Lei sentimenti cristiani, per vivere ed imitare sempre di più il Figlio suo Gesù. Grazie.

[01416-IT.02] [Testo originale: Italiano]

[B0683-XX.02]