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Viaggio Apostolico di Sua Santità Francesco in Mozambico, Madagascar e Maurizio (4-10 settembre 2019) – Visita al Santuario di Père Laval, Visita di cortesia al Presidente ad interim della Repubblica e Incontro con il Primo Ministro, Incontro con le Autorità, la Società Civile e il Corpo Diplomatico nel Palazzo Presidenziale, 09.09.2019


Visita al Santuario di Père Laval

Visita di cortesia al Presidente ad inteirm della Repubblica e Incontro con il Primo Ministro nel Palazzo Presidenziale

Incontro con le Autorità, la Società Civile e il Corpo Diplomatico nel Palazzo Presidenziale

Visita al Santuario di Père Laval

Nel pomeriggio, il Santo Padre Francesco ha lasciato l’Episcopio e si è recato in auto al Santuario di Père Laval.

All’ingresso della chiesa adiacente al Santuario attendevano il Papa tre Vescovi della CEDOI, il parroco e il responsabile del Santuario.

Al Suo arrivo, il Santo Padre è stato accolto, all’ingresso del Santuario, da una famiglia che gli ha offerto in dono dei fiori che il Papa ha deposto sulla tomba del Beato Père Jacques-Désiré Laval, soffermandosi in preghiera silenziosa. Sono presenti circa 65 fedeli.

All’uscita del Santuario Papa Francesco ha salutato alcuni malati e i familiari dei tossicodipendenti ospitati presso la “CASA A”, una struttura di accoglienza gestita da un diacono permanente insieme alla moglie.

Al termine della visita, il Santo Padre si è trasferito in auto al Palazzo Presidenziale per la visita di cortesia al Presidente ad interim della Repubblica di Maurizio.

[01392-IT.01]

Visita di cortesia al Presidente ad interim della Repubblica e Incontro con il Primo Ministro nel Palazzo Presidenziale

Alle ore 16.55 (14.55 ora di Roma), il Santo Padre Francesco si è reca in visita di cortesia al Presidente ad interim della Repubblica di Maurizio, Sig. Barlen Vyapoory.

Al Suo arrivo, all’ingresso principale del Palazzo Presidenziale, il Papa è stato accolto dal Presidente che lo ha accompagnato nel Salone Blu dove ha avuto luogo l’incontro.

Dopo l’incontro privato e la presentazione della famiglia, ha avuto luogo lo scambio dei doni e la Firma del Libro d’Onore.

Subito dopo il Presidente ad interim della Repubblica ha introdotto al Santo Padre il Primo Ministro, Sig. Pravind Kumar Jugnauth, e alle ore 17.15 (15.15 ora di Roma) Papa Francesco lo ha incontrato privatamente nel Salone Blu.

Al termine dell’incontro con il Primo Ministro, dopo la presentazione della famiglia e la consegna del dono del Trittico delle medaglie del Pontificato, il Presidente ad interim della Repubblica ha raggiunto il Papa e il Primo Ministro e insieme si sono recati nel Grande Salone per l’Incontro con le Autorità, i rappresentanti della Società Civile e i membri del Corpo Diplomatico.

[01393-IT.01]

Incontro con le Autorità, la Società Civile e il Corpo Diplomatico nel Palazzo Presidenziale

Discorso del Santo Padre

Traduzione in lingua francese

Traduzione in lingua inglese

Traduzione in lingua tedesca

Traduzione in lingua spagnola

Traduzione in lingua portoghese

Traduzione in lingua polacca

Alle ore 17.30 (15.30 ora di Roma) il Santo Padre Francesco ha incontrato le Autorità, i rappresentanti della Società Civile e i membri del Corpo Diplomatico nel Palazzo Presidenziale.

Dopo il saluto introduttivo del Presidente ad interim della Repubblica di Maurizio, Sig. Barlen Vyapoory, e il saluto del Primo Ministro, Sig. Pravind Kumar Jugnauth, il Papa ha pronunciato il suo discorso.

Al termine dell’incontro, il Presidente ad interim della Repubblica ha accompagnato il Santo Padre nel giardino del palazzo per benedire alcuni alberi. Quindi, prima di congedarsi dalle Autorità presenti e trasferirsi in auto all’Aeroporto di Port Louis per la Cerimonia di congedo da Maurizio, il Papa ha salutato alcuni leader religiosi presenti all’incontro.

Pubblichiamo di seguito il discorso che Papa Francesco ha pronunciato nel corso dell’Incontro con le Autorità, con la Società Civile e con il Corpo Diplomatico:

Discorso del Santo Padre

Signor Presidente,
Signor Primo Ministro,
Distinti Membri del Governo,
Distinti Membri del Corpo Diplomatico,
Signore e Signori, rappresentanti della società civile,
Rappresentanti delle diverse Confessioni religiose,
Signore e Signori,

Saluto cordialmente le Autorità dello Stato di Mauritius e le ringrazio per l’invito a visitare la vostra Repubblica. Ringrazio il Signor Presidente e il Signor Primo Ministro per le gentili parole che mi hanno appena rivolto, nonché per il loro benvenuto. Saluto i membri del Governo, della società civile e del Corpo Diplomatico. Desidero anche salutare e ringraziare fraternamente per la loro presenza oggi i rappresentanti di altre confessioni cristiane e delle diverse religioni presenti sull’Isola Mauritius.

Sono lieto, grazie a questa breve visita, di poter incontrare il vostro popolo, caratterizzato non solo da un volto multiforme sul piano culturale, etnico e religioso, ma soprattutto dalla bellezza che deriva dalla vostra capacità di riconoscere, rispettare e armonizzare le differenze in funzione di un progetto comune. Così è tutta la storia del vostro popolo, che è nato con l’arrivo di migranti venuti da diversi orizzonti e continenti, portando le loro tradizioni, la loro cultura e la loro religione, e che hanno imparato, a poco a poco, ad arricchirsi con le differenze degli altri e a trovare il modo di vivere insieme cercando di costruire una fraternità attenta al bene comune.

In questo senso avete una voce autorevole – perché fattasi vita –, in grado di ricordare che è possibile raggiungere una pace stabile a partire dalla convinzione che «la diversità è bella quando accetta di entrare costantemente in un processo di riconciliazione, fino a sigillare una specie di patto culturale che faccia emergere una “diversità riconciliata”» (Esort. ap. Evangelii gaudium, 230). Questa è base e opportunità per la costruzione di una effettiva comunione all’interno della grande famiglia umana senza la necessità di emarginare, escludere o respingere.

Il DNA del vostro popolo conserva la memoria di quei movimenti migratori che hanno portato i vostri antenati su questa isola e che li hanno anche condotti ad aprirsi alle differenze per integrarle e promuoverle in vista del bene di tutti. Ecco perché vi incoraggio, nella fedeltà alle vostre radici, ad accettare la sfida dell’accoglienza e della protezione dei migranti che oggi vengono qui per trovare lavoro e, per molti di loro, migliori condizioni di vita per le loro famiglie. Abbiate a cuore di accoglierli come i vostri antenati hanno saputo accogliersi a vicenda, quali protagonisti e difensori di una vera cultura dell’incontro che consente ai migranti (e a tutti) di essere riconosciuti nella loro dignità e nei loro diritti.

Nella storia recente del vostro popolo, merita apprezzamento la tradizione democratica instaurata a partire dall’indipendenza e che contribuisce a fare dell’Isola Mauritius un’oasi di pace. Auspico che questo stile di vita democratica possa essere coltivato e sviluppato, combattendo in particolare contro ogni forma di discriminazione. Poiché «la vita politica autentica, che si fonda sul diritto e su un dialogo leale tra i soggetti, si rinnova con la convinzione che ogni donna, ogni uomo e ogni generazione racchiudono in sé una promessa che può sprigionare nuove energie relazionali, intellettuali, culturali e spirituali» (Messaggio per la 52ª Giornata Mondiale della Pace, 1° gennaio 2019). Voi che siete impegnati nella vita politica della Repubblica di Mauritius, possiate essere un esempio per coloro che contano su di voi, specialmente per i giovani. Col vostro comportamento e la volontà di combattere tutte le forme di corruzione, possiate manifestare il valore dell’impegno al servizio del bene comune ed essere sempre degni della fiducia dei vostri connazionali.

Dalla sua indipendenza, il vostro Paese ha registrato un forte sviluppo economico, del quale, senza dubbio, dobbiamo rallegrarci, rimanendo al tempo stesso vigilanti. Nel contesto attuale, spesso risulta che la crescita economica non vada sempre a vantaggio di tutti e che lasci da parte – per certe strategie della sua dinamica – un certo numero di persone, specialmente i giovani. Perciò vorrei incoraggiarvi a sviluppare una politica economica orientata alle persone e che sappia privilegiare una migliore distribuzione delle entrate, la creazione di opportunità di lavoro e una promozione integrale dei più poveri (cfr Esort. ap. Evangelii gaudium, 204). Incoraggiarvi a non cedere alla tentazione di un modello economico idolatrico che ha bisogno di sacrificare vite umane sull’altare della speculazione e della mera redditività, che tiene conto solo del beneficio immediato a scapito della protezione dei più poveri, dell’ambiente e delle sue risorse. Si tratta di andare avanti con quell’atteggiamento costruttivo che, come ha scritto il Card. Piat in occasione del 50° anniversario dell’indipendenza di Mauritius, spinge a incentivare una conversione ecologica integrale. Tale conversione mira non solo a evitare terribili fenomeni climatici o grandi disastri naturali, ma cerca anche di promuovere un cambiamento negli stili di vita in modo che la crescita economica possa davvero giovare a tutti, senza correre il rischio di provocare catastrofi ecologiche o gravi crisi sociali.

Signore e Signori, desidero esprimere apprezzamento per il modo in cui a Mauritius le diverse religioni, con le loro rispettive identità, collaborano insieme per contribuire alla pace sociale e per ricordare il valore trascendente della vita contro ogni tipo di riduzionismo. E ribadisco la disponibilità dei cattolici di Mauritius di continuare a partecipare a questo fruttuoso dialogo che ha segnato così fortemente la storia del vostro popolo. Grazie per la vostra testimonianza.

Grazie ancora per la vostra calorosa accoglienza. Auspico di cuore che Dio benedica il vostro popolo e tutti gli sforzi che fate per favorire l’incontro tra culture, civiltà e tradizioni religiose diverse nella promozione di una società giusta, che non dimentica i suoi figli, specialmente quelli più bisognosi. Che il suo amore e la sua misericordia continuino ad accompagnarvi e proteggervi! Grazie tante per la vostra attenzione.

[01370-IT.02] [Testo originale: Italiano]

Traduzione in lingua francese

Monsieur le Président,
Monsieur le Premier Ministre,
Membres distingués du gouvernement,
membres distingués du corps diplomatique,
Mesdames et Messieurs membres de la société civile,
représentants des diverses confessions religieuses,
Mesdames et Messieurs,

Je salue cordialement les Autorités de l'État de Maurice et je les remercie de leur invitation à visiter votre République. Je remercie Monsieur le Président et Monsieur le Premier Ministre pour les aimables paroles qu'ils viennent de m'adresser, ainsi que pour leur accueil. Je salue les membres du Gouvernement, de la Société Civile et du Corps Diplomatique. Je voudrais également saluer la présence ici aujourd'hui des représentants d'autres confessions chrétiennes et des différentes religions présentes sur l'Ile Maurice et les remercier fraternellement.

Je suis heureux, grâce à cette brève visite, de pouvoir rencontrer votre peuple, caractérisé non seulement par un visage multiforme sur le plan culturel, ethnique et religieux, mais, surtout, par la beauté qui vient de votre capacité à reconnaître, respecter et harmoniser les différences existantes selon un projet commun. Ainsi, c’est toute l’histoire de votre peuple qui est né avec l’arrivée de migrants venus de divers horizons et continents, porteurs de leurs traditions, de leur culture et de leur religion, et qui ont appris, peu à peu, à s’enrichir de la différence des autres et à trouver les moyens de vivre ensemble, en cherchant à construire une fraternité soucieuse du bien commun.

En ce sens, vous possédez une voix faisant autorité - parce qu'elle s’est faite vie - capable de rappeler qu'il est possible de parvenir à une paix stable à partir de la conviction que «la diversité est belle quand elle accepte d’entrer constamment dans un processus de réconciliation, jusqu’à sceller une sorte de pacte culturel qui fait émerger une “diversité réconciliée”» (Exhort. ap. Evangelii gaudium, n. 230). Cela est une base et une opportunité pour la construction d'une véritable communion au sein de la grande famille humaine sans avoir besoin de marginaliser, d'exclure ou de rejeter.

L’ADN de votre peuple garde la mémoire de ces mouvements migratoires qui ont conduit vos ancêtres jusque sur cette île et qui les ont amenés aussi à s’ouvrir aux différences pour les intégrer et les promouvoir en vue du bien de tous. C’est pourquoi je vous encourage, dans la fidélité à vos racines, à relever le défi de l’accueil et de la protection des migrants qui aujourd’hui viennent ici pour trouver un travail et, pour beaucoup d’entre eux, de meilleures conditions de vie pour leurs familles. Ayez à cœur de les accueillir comme vos ancêtres ont su s’accueillir les uns les autres, comme protagonistes et défenseurs d’une véritable culture de la rencontre qui permette aux migrants (et à tous) d’être reconnus dans leur dignité et dans leurs droits.

Dans l’histoire récente de votre peuple, mérite d’être saluée la tradition démocratique instaurée depuis l’Indépendance et qui contribue à faire de l’Île Maurice une oasis de paix. Je forme le vœu que cet art de vivre démocratique puisse être cultivé et développé, en luttant notamment contre toutes formes de discrimination. Car « la vie politique authentique, qui se fonde sur le droit et sur un dialogue loyal entre les personnes, se renouvelle avec la conviction que chaque femme, chaque homme et chaque génération portent en eux une promesse qui peut libérer de nouvelles énergies relationnelles, intellectuelles, culturelles et spirituelles » (Message pour la 52e Journée Mondiale de la Paix, 1er janvier 2019). Vous qui êtes engagés dans la vie politique de la République de Maurice, puissiez-vous être un exemple pour celles et ceux qui comptent sur vous, et en particulier pour les jeunes. Par votre comportement et par votre volonté de combattre toutes les formes de corruption, puissiez-vous manifester la valeur de l’engagement au service du bien commun et être toujours dignes de la confiance de vos concitoyens.

Depuis son Indépendance, votre pays a connu un fort développement économique dont nous devons certainement nous réjouir, tout en étant vigilants. Dans le contexte actuel, il semble souvent que la croissance économique ne profite pas toujours à tout le monde et mette même de côté - par certaines stratégies de sa dynamique - un certain nombre de personnes, en particulier les jeunes. C'est pourquoi je voudrais vous encourager à promouvoir une politique économique axée sur les personnes et qui soit en mesure de favoriser une meilleure répartition des revenus, la création d'emplois et la promotion intégrale des plus pauvres (cf. Exhort. ap. Evangelii gaudium, n. 204). Vous encourager à ne pas succomber à la tentation d'un modèle économique idolâtre qui ressent le besoin de sacrifier des vies humaines sur l'autel de la spéculation et de la simple rentabilité, qui ne prend en compte que l'avantage immédiat au détriment de la protection des plus pauvres, de l’environnement et de ses ressources. Il s’agit d’avancer avec cette attitude constructive qui, comme l'a écrit le Cardinal Piat à l'occasion du 50e anniversaire de l'Indépendance de Maurice, pousse à encourager la mise en œuvre d'une conversion écologique intégrale. Cette conversion vise non seulement à éviter de terribles phénomènes climatiques ou des catastrophes naturelles majeures, mais cherche aussi à promouvoir un changement de mode de vie afin que la croissance économique puisse réellement profiter à tous, sans risquer de causer des catastrophes écologiques ou de graves crises sociales.

Mesdames et Messieurs, je voudrais saluer la manière dont, à Maurice, les différentes religions, avec leurs identités propres, travaillent main dans la main pour contribuer à la paix sociale et rappeler la valeur transcendante de la vie contre toutes sortes de réductionnisme. Et je renouvelle la disponibilité des catholiques de Maurice de continuer à participer à ce dialogue fructueux qui a marqué si fortement l'histoire de votre peuple. Merci pour votre témoignage.

Encore une fois merci pour votre accueil chaleureux. Je demande à Dieu de bénir votre peuple et tous les efforts qui sont faits pour favoriser la rencontre entre différentes cultures, civilisations et traditions religieuses dans la promotion d'une société juste, qui n'oublie pas ses enfants, en particulier les plus démunis. Que son amour et sa miséricorde continuent de vous accompagner et de vous protéger! Merci beaucoup de votre attention.

[01370-FR.02] [Texte original: Italien]

Traduzione in lingua inglese

Mr President,
Mr. Prime Minister,
Honourable Members of Government and the Diplomatic Corps,
Distinguished Representatives of Civil Society
and the different Religious Confessions,
Ladies and Gentlemen,

I offer a cordial greeting to the authorities of the State of Mauritius and I thank them for the invitation to visit your Republic. I thank the President and the Prime Minister for their kind words and for the reception that they have accorded to me. I greet the Members of Government, the representatives of civil society, and the Diplomatic Corps. I would also acknowledge the presence among us of representatives of other Christian confessions and of the different religions present in Mauritius, and I thank them fraternally.

Thanks to this brief visit, I have the pleasure of encountering your people, known not only for cultural, ethnic and religious diversity, but above all for the beauty born of the ability to acknowledge, respect and harmonize existing differences in view of a common project. This sums up the history of your people, born of the arrival of migrants from different horizons and continents who brought their own traditions, cultures and religions, and gradually learned to be enriched by the difference of others and to find ways of living together and striving to build a society committed to the common good.

In this regard, you possess an authoritative voice, one that has taken on life. A voice that can remind us that it is possible to achieve lasting peace when we start with the conviction that “diversity is a beautiful thing when it can constantly enter into a process of reconciliation and seal a sort of cultural covenant resulting in a ‘reconciled diversity’” (Evangelii Gaudium, 230). This in turn serves as a foundation for the opportunity to build true fellowship within the greater human family, without feeling the need to marginalize, exclude or reject anyone.

Your people’s DNA preserves the memory of those movements of migration that brought your ancestors to this island and led them to be open to differences, to integrate them and to promote them for the benefit of all. For this reason, I encourage you, in fidelity to your roots, to take up the challenge of welcoming and protecting those migrants who today come looking for work and, for many of them, better conditions of life for their families. Make an effort to welcome them, following the example of your ancestors, who welcomed one another. Be protagonists and defenders of a true culture of encounter that enables migrants (and everyone) to be respected in their dignity and their rights.

Recalling the recent history of your people, I would like to render homage to the democratic tradition that took root following your independence and that helps to make Mauritius a haven of peace. I express the hope that this art of living democracy can be cultivated and developed, especially by resisting every form of discrimination. For “authentic political life, grounded in law and in frank and fair relations between individuals, experiences renewal whenever we are convinced that every woman, man and generation brings the promise of new relational, intellectual, cultural and spiritual energies” (Message for the 2019 World Day of Peace, 1 January 2019). May those of you engaged in the political life of the Republic of Mauritius be examples to the men and women who count on you, and in particular to the young. By your conduct and your determination to combat all forms of corruption, may you demonstrate the grandeur of your commitment in service to the common good, and always be worthy of the trust placed in you by your fellow citizens.

Since its independence, your country has experienced a steady economic development that should certainly be a reason to rejoice, but also to be on guard. In the present context, it appears that economic growth does not always profit everyone and even sets aside – by certain of its mechanisms and processes – a certain number of people, particularly the young. That is why I would like to encourage you to promote an economic policy focused on people and in a position to favour a better division of income, the creation of jobs and the integral promotion of the poor (cf. Evangelii Gaudium, 204). To encourage you not to yield to the temptation of an idolatrous economic model that feels the need to sacrifice human lives on the altar of speculation and profit alone, considering only immediate advantage to the detriment of protecting the poor, the environment and its resources. This entails moving forward with that constructive approach that, as Cardinal Piat wrote on the fiftieth anniversary of Mauritius’ independence, works for an integral ecological conversion. A conversion that seeks not only to avoid terrible climatic phenomena or extreme natural catastrophes, but also to promote a change in the way we live, so that economic growth can really benefit everyone, without the risk of causing ecological catastrophes or serious social crises.

Ladies and Gentlemen, I would like to express my appreciation for the way that here in Mauritius the different religions, while respecting their specific identities, work hand-in-hand to contribute to social harmony and to uphold the transcendent value of life against every kind of reductionism. And I express once more the desire of the Catholics of Mauritius to continue to participate in this fruitful dialogue that has so deeply marked the history of your people. Thank you for your witness.

Once again, I thank all of you for your warm welcome. I ask God to bless your people and every effort you make to foster the encounter of different cultures, civilizations and religious traditions in the promotion of a just society, one that does not forget its young and, above all, those who are most vulnerable. May God’s love and mercy continue to accompany you and to protect you! Thank you for your attention.

[01370-EN.02] [Original text: Italian]

Traduzione in lingua tedesca

Herr Präsident,
Herr Premierminister,
geschätzte Regierungsmitglieder,
geschätzte Mitglieder des Diplomatischen Korps,
werte Repräsentanten der Zivilgesellschaft,
sehr geehrte Vertreter der verschiedenen Religionsbekenntnisse,
meine Damen und Herren,

Ich grüße von Herzen die Repräsentanten der Republik Mauritius und bedanke mich für die Einladung zu einem Besuch Ihres Landes. Ich danke dem Herrn Präsidenten und dem Herrn Premierminister für ihre freundlichen Worte, die sie gerade an mich gerichtet haben und mit denen sie mich willkommen heißen. Ich grüße die Mitglieder der Regierung, der Zivilgesellschaft und des Diplomatischen Korps. Weiterhin möchte ich auch die Vertreter anderer christlicher Glaubensgemeinschaften und der verschiedenen in Mauritius lebenden Religionsgemeinschaften begrüßen und ihnen für ihre heutige Anwesenheit brüderlich danken.

Ich freue mich, dass ich dank dieses kurzen Besuches Ihrem Volk begegnen kann. Es zeichnet sich nicht nur durch eine kulturelle, ethnische und religiöse Vielfalt aus, sondern vor allem durch die schöne Fähigkeit, die Unterschiede im Blick auf ein gemeinsames Projekt anzuerkennen, zu respektieren und miteinander in Einklang zu bringen. Das durchzieht die gesamte Geschichte Ihres Volkes. Es entstand mit der Ankunft von Migranten aus verschiedenen Himmelsrichtungen und Kontinenten, die ihre Traditionen, Kulturen und Religionen mitbrachten und nach und nach lernten, sich mit ihren Unterschieden gegenseitig zu bereichern und einen Weg des Zusammenlebens zu finden, indem sie eine auf das Gemeinwohl ausgerichtete Brüderlichkeit entwickelten.

In diesem Sinn besitzen Sie – aufgrund Ihrer konkreten Erfahrung – eine maßgebliche Stimme, die daran erinnern kann, dass ein stabiler Frieden möglich ist, ausgehend von der Überzeugung, dass »die Verschiedenheit […] schön [ist], wenn sie es annimmt, beständig in einen Prozess der Versöhnung einzutreten, und sogar eine Art Kulturvertrag zu schließen, der zu einer „versöhnten Verschiedenheit“ führt« (Apostolisches Schreiben Evangelii gaudium, 230). Das ist eine Grundlage und Möglichkeit für den Aufbau einer wirklichen Gemeinschaft innerhalb der großen Menschenfamilie, ohne dass man andere an den Rand drängen, ausschließen oder zurückweisen muss.

Die DNA Ihres Volkes bewahrt die Erinnerung an die Migrationsbewegungen, die Ihre Vorfahren auf diese Insel geführt haben und die sie auch dazu befähigt haben, für Unterschiede offen zu sein, sie zu integrieren und sie mit Blick auf das Wohl aller zu fördern. Deshalb ermutige ich Sie, in Treue zu Ihren Wurzeln die Herausforderung der Aufnahme und des Schutzes der Migranten anzugehen, die heute auf der Suche nach Arbeit und oftmals auch auf der Suche nach besseren Lebensbedingungen für ihre Familien hierherkommen. Nehmen Sie sie auf, wie einst Ihre Vorfahren sich gegenseitig angenommen haben. Dann sind Sie Protagonisten und Verteidiger einer wahren Begegnungskultur, die es den Migranten (und allen anderen) ermöglicht, in ihrer Würde und ihren Rechten anerkannt zu werden.

Bei der jüngeren Geschichte Ihres Volkes verdient die mit der Unabhängigkeit eingeführte demokratische Tradition eine besondere Würdigung. Diese trägt dazu bei, aus der Mauritischen Insel ein Friedensparadies zu machen. Ich wünsche mir, dass dieser demokratische Lebensstil weiter gepflegt und entwickelt wird, besonders durch den Kampf gegen jede Art von Diskriminierung. Denn »echte Politik, die sich auf Recht und ehrlichen Dialog zwischen den Personen gründet, entsteht immer neu aus der Überzeugung heraus, dass mit jeder Frau, jedem Mann und jeder Generation die Hoffnung auf neue relationale, intellektuelle, kulturelle und spirituelle Möglichkeiten verbunden ist« (Botschaft zur Feier des Weltfriedenstages, 1. Januar 2019). Mögen Sie, die Sie sich in der Politik der Republik Mauritius engagieren, ein Beispiel sein für die, die auf Sie zählen, besonders für die Jugend. Mit Ihrem Verhalten und dem Willen zum Kampf gegen jede Form von Korruption mögen Sie den Wert des Einsatzes für das Gemeinwohl bezeugen und sich immer des Vertrauens Ihrer Mitbürger würdig erweisen.

Seit seiner Unabhängigkeit hat Ihr Land eine starke wirtschaftliche Entwicklung durchlaufen, über die wir uns ohne Zweifel freuen. Gleichzeitig müssen wir aber auch wachsam bleiben. Im momentanen Kontext kommt ein Wirtschaftswachstum nicht immer allen zu Gute und schiebt oft – aufgrund gewisser strukturdynamischer Konzepte – eine Gruppe von Personen an die Seite, vor allem die jungen Leute. Deshalb möchte ich Sie ermutigen, eine Wirtschaftspolitik zu entwickeln, die auf die Menschen hin ausgerichtet ist und die eine bessere Verteilung der Gewinne, die Schaffung neuer Arbeitsplätze und die integrale Förderung der Armen als Priorität hat (vgl. Apostolisches Schreiben Evangelii gaudium, 204). Ich möchte Sie ermutigen, nicht auf das Götzenbild eines Wirtschaftsmodells hereinzufallen, das menschliches Leben auf dem Altar der Spekulation und der puren Rentabilität opfern muss und das nur den unmittelbaren Gewinn im Blick hat, zum Nachteil des Schutzes der Armen, der Umwelt und ihrer Ressourcen. Wir müssen weiter die konstruktive Haltung einnehmen, die, wie Kardinal Piat zum 50. Jahrestag der Unabhängigkeit von Mauritius geschrieben hat, zu der Förderung einer ganzheitlichen ökologischen Umkehr antreibt. Diese Umkehr zielt nicht nur darauf ab, erschreckende klimatische Phänomene oder große Naturkatastrophen zu vermeiden, sondern will ebenso eine Änderung des Lebensstils bewirken, damit das Wirtschaftswachstum wirklich allen nützt, ohne dabei das Risiko der Verursachung von Umweltkatastrophen oder schwerer sozialer Krisen in Kauf zu nehmen.

Meine Damen und Herren, ich möchte meine Wertschätzung darüber zum Ausdruck bringen, wie die verschiedenen Religionsgemeinschaften auf Mauritius mit ihren jeweiligen Identitäten gemeinsam einen Anteil zum sozialen Frieden leisten. Sie halten den transzendenten Wert des Lebens gegen jede Art von Relativismus in Erinnerung. Ich wiederhole, dass die Katholiken auf Mauritius bereit sind, weiterhin an diesem fruchtbaren Dialog, der die Geschichte Ihres Volkes so stark geprägt hat, teilzuhaben. Danke für Ihr Zeugnis.

Nochmals danke ich für Ihren herzlichen Empfang. Ich wünsche von Herzen, dass Gott Ihr Volk segne sowie auch alle Ihre Bemühungen um die Begegnung zwischen den verschiedenen Kulturen, Bevölkerungsgruppen und religiösen Traditionen, zur Förderung einer gerechten Gesellschaft, die ihre Kinder, gerade die ärmsten und schwächsten, nicht vergisst. Möge seine Liebe und seine Barmherzigkeit Sie weiterhin begleiten und beschützen! Vielen Dank für Ihre Aufmerksamkeit.

[01370-DE.02] [Originalsprache: Italienisch]

Traduzione in lingua spagnola

Señor Presidente,
Señor Primer Ministro,
Distinguidos miembros del Gobierno,
Distinguidos miembros del Cuerpo Diplomático,
Señoras y señores, representantes de la sociedad civil,
Representantes de las diversas confesiones religiosas,
Señoras y señores:

Saludo cordialmente a las Autoridades del Estado de Mauricio y les agradezco la invitación a visitar vuestra República. Agradezco al señor Presidente y al señor Primer Ministro las amables palabras que me acaban de dirigir, así como su bienvenida. Saludo a los miembros del Gobierno, de la sociedad civil y del Cuerpo Diplomático. Quiero también saludar y agradecer fraternalmente la presencia hoy aquí de los representantes de otras denominaciones cristianas y de las diferentes religiones presentes en la isla Mauricio.

Estoy contento, gracias a esta breve visita, de poder conocer vuestro pueblo, caracterizado por poseer, no sólo un rostro multicultural, étnico y religioso sino, sobre todo, la belleza que proviene de vuestra capacidad de reconocer, respetar y armonizar las diferencias existentes en función de un proyecto común. Así es toda la historia de vuestro pueblo que nació con la llegada de migrantes de diferentes horizontes y continentes, portadores de sus tradiciones, su cultura y su religión, y que aprendieron, poco a poco, a enriquecerse con la diferencia de los demás y a encontrar los medios para vivir juntos, buscando construir una hermandad preocupada por el bien común.

En este sentido, vosotros poseéis una voz autorizada —porque se hizo vida— capaz de recordar que es posible alcanzar una paz estable desde la convicción de que «la diversidad es bella cuando acepta entrar constantemente en un proceso de reconciliación, hasta sellar una especie de pacto cultural que haga emerger una “diversidad reconciliada”» (Exhort. ap. Evangelii gaudium, 230). Esta es base y oportunidad para la construcción de una real comunión dentro de la gran familia humana, sin necesidad de marginar, excluir o rechazar.

El ADN de vuestro pueblo guarda la memoria de estos movimientos migratorios que condujeron a vuestros antepasados a esta isla y que también los llevaron a abrirse a las diferencias para integrarlas y promoverlas por el bien de todos. Es por eso que os aliento, en fidelidad a vuestras raíces, a asumir el desafío de dar la bienvenida y proteger a los migrantes que vienen hoy para encontrar un trabajo y, para muchos de ellos, mejores condiciones de vida para sus familias. Preocuparos de darles la bienvenida como vuestros antepasados supieron acogerse recíprocamente; como protagonistas y defensores de una verdadera cultura del encuentro que permita a los migrantes —y a todos— ser reconocidos en su dignidad y derechos.

En la historia reciente de vuestro pueblo, quisiera recordar la tradición democrática instaurada después de la independencia y que contribuye a hacer de la isla Mauricio un oasis de paz. Espero que este estilo de vida democrático pueda ser cultivado y desarrollado, especialmente luchando contra todas las formas de discriminación. Porque «la auténtica vida política, fundada en el derecho y en un diálogo leal entre los protagonistas, se renueva con la convicción de que cada mujer, cada hombre y cada generación encierran en sí mismos una promesa que puede liberar nuevas energías relacionales, intelectuales, culturales y espirituales» (Mensaje para la 52 Jornada Mundial de la Paz, 1 enero 2019). Que vosotros, que estáis comprometidos en la vida política de la República de Mauricio, podáis ser un ejemplo para quienes confían en vosotros, especialmente para los jóvenes. Por vuestra actitud y disposición para luchar contra todas las formas de corrupción, que podáis manifestar la grandeza de vuestro compromiso al servicio del bien común y ser siempre dignos de la confianza que os dan vuestros conciudadanos.

Desde su independencia, vuestro país experimentó un fuerte desarrollo económico del cual, sin duda, debemos alegrarnos, a la vez que estar atentos. En el contexto actual, a menudo parece que el crecimiento económico no siempre beneficia a todos y que incluso deja a un costado —por ciertas estrategias de su dinámica— a un cierto número de personas, especialmente a los jóvenes. Por eso me gustaría animaros a promover una política económica orientada hacia las personas y que sepa privilegiar una mejor distribución de los ingresos, la creación de oportunidades de empleo y una promoción integral de los más pobres (cf. Exhort. ap. Evangelii gaudium, 204). Animaos a no sucumbir a la tentación de un modelo económico idólatra que siente la necesidad de sacrificar vidas humanas en el altar de la especulación y la mera rentabilidad, que sólo toma en cuenta el beneficio inmediato en detrimento de la protección de los más pobres, de nuestro medio ambiente y sus recursos. Se trata de avanzar con esa actitud constructiva que, como escribió el cardenal Piat con ocasión del 50 aniversario de la independencia de Mauricio, impulsa a implementar una conversión ecológica integral. Dicha conversión mira no sólo a evitar terribles fenómenos climáticos o grandes desastres naturales, sino que también busca promover un cambio en los estilos de vida para que el crecimiento económico realmente pueda beneficiar a todos, sin correr el riesgo de causar catástrofes ecológicas ni graves crisis sociales.

Señoras y señores: Deseo expresar mi agradecimiento por cómo en Mauricio las diferentes religiones, con sus respectivas identidades, trabajan mancomunadamente para contribuir a la paz social y recordar el valor trascendente de la vida contra todo tipo de reduccionismo. Y reitero la disposición de los católicos en Mauricio de continuar participando en este diálogo fecundo que ha marcado con tanta fuerza la historia de vuestro pueblo. Gracias por vuestro testimonio.

Nuevamente gracias por vuestra cálida bienvenida. Es mi deseo que Dios bendiga a vuestro pueblo y todos los esfuerzos que realizan para fomentar el encuentro entre diferentes culturas, civilizaciones y tradiciones religiosas en la promoción de una sociedad justa, que no se olvida de sus hijos, especialmente de aquellos más necesitados. ¡Que su amor y misericordia continúen acompañándoos y protegiéndoos! Muchas gracias por vuestra atención.

[01370-ES.02] [Texto original: Italiano]

Traduzione in lingua portoghese

Senhor Presidente,
Senhor Primeiro-Ministro,
Distintos membros do Governo e do Corpo Diplomático,
Representantes da sociedade civil e de várias Confissões religiosas,
Senhoras e senhores!

Saúdo cordialmente as autoridades do Estado de Maurícia e agradeço-lhes o convite para visitar a vossa República. Agradeço ao senhor Presidente e ao senhor Primeiro-Ministro as amáveis palavras que acabaram de me dirigir, bem como a sua receção. Saúdo os membros do Governo, da sociedade civil e do Corpo Diplomático. Desejo também saudar e agradecer fraternamente a presença, aqui hoje, dos representantes de outras confissões cristãs e das várias religiões presentes nas Ilhas Maurícias.

Estou feliz pela possibilidade que esta breve visita me dá de encontrar o vosso povo, caraterizado não só por um rosto multiforme no plano cultural, étnico e religioso, mas também e sobretudo pela beleza que provém da vossa capacidade de reconhecer, respeitar e harmonizar as diferenças em função de um projeto comum. Assim é toda a história do vosso povo, que nasceu com a chegada de migrantes vindos de diferentes horizontes e continentes, que trouxeram as suas tradições, a sua cultura e a sua religião, e aprenderam, pouco a pouco, a enriquecer-se com as diferenças dos outros e a encontrar a forma de viver juntos, procurando construir uma fraternidade solícita do bem comum.

Neste sentido, possuís uma voz com autoridade – porque se fez vida – capaz de lembrar que é possível alcançar uma paz estável partindo da convicção de que «a diversidade é bela, quando aceita entrar constantemente num processo de reconciliação até selar uma espécie de pacto cultural que faça surgir uma diversidade reconciliada» (Francisco, Exort. ap. Evangelii gaudium, 230). Esta é base e oportunidade para a construção duma verdadeira comunhão no seio da grande família humana sem haver necessidade de marginalizar, excluir ou rejeitar.

O DNA do vosso povo guarda a memória destes movimentos migratórios que trouxeram os vossos antepassados até esta ilha e que os levaram também a abrir-se às diferenças para as integrar e promover tendo em vista o bem de todos. Por isso mesmo, na fidelidade às vossas raízes, vos animo a assumir o desafio de acolher e proteger os migrantes que hoje chegam aqui à procura de trabalho e, para muitos deles, à procura de melhores condições de vida para as suas famílias. Tende a peito acolhê-los como os vossos antepassados souberam acolher-se uns aos outros, como protagonistas e defensores duma verdadeira cultura do encontro, que permita aos migrantes e a todos ver reconhecida a sua dignidade e os seus direitos.

Na história recente do vosso povo, merece o nosso apreço a tradição democrática estabelecida desde a independência, que contribui para fazer das Ilhas Maurícias um oásis de paz. Faço votos de que este estilo de vida democrática possa ser cultivado e desenvolvido, contrastando nomeadamente todas as formas de discriminação. Pois «a vida política autêntica, que se funda no direito e num diálogo leal entre os sujeitos, renova-se com a convicção de que cada mulher, cada homem e cada geração encerram em si uma promessa que pode irradiar novas energias relacionais, intelectuais, culturais e espirituais» (Francisco, Mensagem para o LII Dia Mundial da Paz , 1 de janeiro de 2019). Possais vós, que estais empenhados na vida política da República de Maurícia, ser um exemplo para aqueles que contam convosco, especialmente os jovens. Possais, com o vosso comportamento e vontade de combater todas as formas de corrupção, manifestar o valor do vosso compromisso ao serviço do bem comum e sede sempre dignos da confiança dos vossos compatriotas.

Depois da independência, o vosso país registou um intenso desenvolvimento económico, de que devemos certamente rejubilar, mas sem deixar de permanecer vigilantes. No contexto atual, muitas vezes parece que o crescimento económico nem sempre beneficia a todos e até deixa de lado – devido a certas estratégias da sua dinâmica – um número considerável de pessoas, especialmente jovens. Por isso mesmo, gostaria de vos animar no desenvolvimento duma política económica orientada para as pessoas, que seja capaz de favorecer uma melhor distribuição das entradas, a criação de oportunidades de trabalho e a promoção integral dos mais pobres (cf. Evangelii gaudium, 204). E animar-vos a não ceder à tentação dum modelo económico idolátrico que precisa de sacrificar vidas humanas no altar da especulação e da mera rentabilidade, que tem em conta apenas o benefício imediato em detrimento da proteção dos mais pobres, do meio ambiente e seus recursos. Trata-se de prosseguir com aquela atitude construtiva que impele – como escreveu o cardeal Piat por ocasião do cinquentenário da independência das Ilhas Maurícias – a incentivar uma conversão ecológica integral. Tal conversão visa não só evitar fenómenos climáticos tremendos ou grandes desastres naturais, mas procura também promover uma mudança nos estilos de vida para que o crescimento económico possa verdadeiramente beneficiar a todos, sem o risco de causar catástrofes ecológicas nem graves crises sociais.

Senhoras e Senhores, gostaria de manifestar apreço pelo modo como trabalham juntas, nas Ilhas Maurícias, as várias religiões com as suas respetivas identidades, contribuindo para a paz social e recordando o valor transcendente da vida contra todo o tipo de reducionismo. Confirmo a disponibilidade dos católicos das Ilhas Maurícias para continuar a participar neste frutuoso diálogo que marcou tão fortemente a história do vosso povo. Obrigado pelo vosso testemunho.

Mais uma vez, obrigado pela vossa calorosa receção. Almejo de coração que Deus abençoe o vosso povo e todos os esforços que fazeis para favorecer o encontro entre diferentes culturas, civilizações e tradições religiosas na promoção duma sociedade justa, que não esqueça os seus filhos, especialmente os mais necessitados. Que o seu amor e a sua misericórdia continuem a acompanhar-vos e a proteger-vos. Muito obrigado pela vossa atenção.

[01370-PO.02] [Texto original: Italiano]

Traduzione in lingua polacca

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[01370-PL.02] [Testo originale: Italiano]

[B0679-XX.02]