Testo originale in lingua italiana
Testo originale in lingua spagnola
Traduzione in lingua inglese
Alle ore 12.10 di oggi, nell’Aula Paolo VI, il Santo Padre Francesco ha ricevuto in Udienza i partecipanti all’incontro promosso dal Catholic Charismatic Renewal International Service (CHARIS).
Nel corso dell’incontro, animato da testimonianze e momenti di preghiera, il Papa ha pronunciato il discorso che pubblichiamo di seguito:
Testo originale in lingua italiana
Cari fratelli e sorelle, buongiorno!
A me piace come alcuni popoli si salutano in questo tempo di Pasqua. Non dicono: “Buongiorno” o “Buonasera”, dicono: “Gesù è risorto”. Ci salutiamo così, insieme: “Gesù…” [tutti rispondono: “è risorto”].
Sì, Gesù è vivo! Grazie perché vi ricordate che mi piace questo canto iniziale che avete cantato.
In questa solennità di Pentecoste comincia una nuova tappa nel cammino iniziato dal Rinnovamento Carismatico 52 anni fa. Rinnovamento Carismatico che si è sviluppato nella Chiesa per volontà di Dio e che, parafrasando San Paolo VI, “è un’opportunità per la Chiesa” (cfr Discorso ai partecipanti al III Congresso internazionale del Rinnovamento Carismatico Cattolico, 19 maggio 1975, Pentecoste).
Ringrazio oggi, a nome della Chiesa, l’ICCRS e la Fraternità Cattolica per la missione realizzata in questi trent’anni. Voi avete tracciato la strada e avete reso possibile, con la vostra fedeltà, che CHARIS sia oggi una realtà. Grazie!
Grazie anche all’équipe di quattro persone che ho incaricato della concretizzazione di questo nuovo servizio unico; e al Dicastero per i Laici, la Famiglia e la Vita, nella persona del Cardinale Farrell, che vi ha accompagnato.
Oggi finisce qualcosa e ne incomincia un’altra: incomincia una nuova tappa di questo cammino. Una tappa segnata dalla comunione tra tutti i membri della famiglia carismatica, in cui si manifesta la presenza potente dello Spirito Santo per il bene di tutta la Chiesa; in cui questa Presenza rende uguale ciascuno, perché tutti e ciascuno sono nati dal medesimo Spirito; grandi e piccoli, ricchi di anni e appena nati, impegnati a livello universale o piuttosto locale, formano il tutto, che è superiore sempre alla parte.
Nuovo e unico servizio di comunione
Andiamo verso l’unità: questa è la strada dello Spirito.
Nuovo. Come vi dicevo al Circo Massimo, il nuovo può destabilizzare. C’è all’inizio una sensazione di insicurezza circa i cambiamenti che il nuovo può portare: a volte uno preferisce rimanere nel proprio, e si stacca dall’unità. E questa è una tentazione del diavolo: ogni volta che qualcuno sente: “No, il mio è più di quello”, e “io preferisco il vecchio al nuovo”, lì c’è il diavolo, perché mi stacca dall’unità. È umano un certo timore per il nuovo – questo sì, è vero – ma non è il caso delle persone spirituali: «Io faccio nuove tutte le cose», dice il Signore nel libro dell’Apocalisse (21,5). Il nostro Dio è il Dio delle novità. Le novità di Dio sono sempre di benedizione, perché procedono dal suo cuore amoroso. È sempre presente la tentazione di dire: “Stiamo bene come stiamo, le cose vanno bene, perché cambiare? Lasciamole così come stanno, che noi sappiamo come si fa”. Questo pensiero non viene dallo Spirito, almeno non dallo Spirito Santo, forse dallo spirito del mondo… Non cadete in questo errore. «Io faccio nuove tutte le cose», dice il Signore.
Nuovo e Unico. Un servizio per tutte le realtà carismatiche che lo Spirito ha suscitato nel mondo. Non un organismo che serve alcune realtà e un altro organismo che serve altre realtà e un terzo…, e così via. No: unico.
Servizio. Non governo. A volte succede che nelle associazioni umane, sia laiche sia religiose, c’è la tentazione di andare sempre cercando i profitti personali. E l’ambizione di farsi vedere, di dirigere, dei soldi... Sempre così. La corruzione entra così. No: servizio, sempre servizio. Servizio non vuol dire “intascare” – il diavolo entra dalle tasche –; servizio vuol dire dare: dare, darsi.
Comunione. Tutti con un solo cuore rivolto al Padre per dare testimonianza dell’unità nella diversità. Diversità di carismi che lo Spirito ha suscitato in questi 52 anni. “Allungare le corde della tenda”, come dice Isaia 54 (cfr v. 2), perché possano starci tutti i membri di una stessa famiglia. Una famiglia dove c’è un solo Dio Padre, un solo Signore Gesù Cristo e un solo Spirito vivificante. Una famiglia in cui un membro non è più importante dell’altro, né per età, né per intelligenza, né per le sue capacità, perché sono tutti figli amati dello stesso Padre. L’esempio del corpo che ci dà San Paolo è molto eloquente in questo senso (cfr 1 Cor 12,12-26). Il corpo ha bisogno, un membro ha bisogno dell’altro. Tutti insieme.
Ho visto che nel Servizio Internazionale di Comunione c’è una rappresentante dei giovani. È presente qui? Complimenti! Me ne rallegro! I giovani sono il futuro della Chiesa, è vero, ma sono il presente: sono presente e futuro nella Chiesa. Sono contento che abbiate dato loro la visibilità e l’esercizio della responsabilità che a loro spetta, di vedere il presente con altri occhi e guardare il futuro con voi.
Ho saputo anche che CHARIS oggi possiede i diritti di pubblicazione dei Documenti di Malines. Il presidente mi ha regalato la versione spagnola, grazie! Buona cosa. Fateli conoscere! Vi ho detto in diverse occasioni che sono il “documento di accompagnamento”, la bussola della corrente di grazia.
Mi avete chiesto di dirvi che cosa il Papa e la Chiesa si attendono da questo nuovo servizio, da Charis e da tutto il Rinnovamento Carismatico. Scherzando io dico: che cosa si aspetta il Papa dagli “spiritisti”. [ridono] Cosa si aspetta il Papa da voi:
- Che questo movimento condivida il Battesimo nello Spirito Santo con tutti nella Chiesa. È la grazia che voi avete ricevuto. Condividetela! Non tenerla per sé!
- Che serva all’unità del corpo di Cristo che è la Chiesa, comunità dei credenti in Gesù Cristo. Questo è molto importante perché lo Spirito Santo è Colui che fa l’unità nella Chiesa, ma anche è quello che fa la diversità. È interessante la personalità dello Spirito Santo: Lui fa la diversità più grande con i carismi, ma poi fa sì che questi carismi, in armonia, si ritrovino in unità. Perché, come dice san Basilio, “lo Spirito Santo è l’armonia”, che dà l’armonia, nella Trinità, e anche tra noi.
- E che serva i poveri, i più bisognosi di ogni bisogno, fisico e spirituale. Questo non vuol dire che, come qualcuno può pensare, adesso il Rinnovamento si è fatto comunista. No, si è fatto evangelico, questo è nel Vangelo.
Queste tre cose: Battesimo nello Spirito Santo, unità del Corpo di Cristo e servizio ai poveri, sono la testimonianza necessaria per l’evangelizzazione del mondo, alla quale tutti siamo chiamati per il nostro Battesimo. Evangelizzazione che non è proselitismo ma principalmente testimonianza. Testimonianza di amore: “guardate come si amano”, è ciò che richiamava l’attenzione di quanti incontravano i primi cristiani. “Guardate come si amano”. A volte, in tante comunità, si può dire: “Guardate come si sparlano!”, e questo non viene dallo Spirito Santo. “Guardate come si amano”. Evangelizzare è amare. Condividere l’amore di Dio per ogni essere umano. Si possono fare organismi per evangelizzare, si possono fare programmi pensati e studiati con cura, ma se non c’è amore, se non c’è la comunità, non serve a nulla! “Guardate come si amano”. Questa è la comunità: nella Seconda Lettera di Giovanni c’è un monito, un avvertimento, al versetto 9. Dice: “State attenti perché coloro che vanno al di là della comunità, non sono dello spirito buono”. Forse qualcuno avrà questa tentazione: “No, facciamo un’organizzazione così, così…; facciamo un palazzo così, o quell’altra cosa…”. Prima l’amore. Con l’ideologia, con la metodologia soltanto, questo è eccedere, andare oltre le comunità, e Giovanni ha detto: “Questo è lo spirito del mondo, non è lo Spirito di Dio”. “Guardate come si amano”.
Rinnovamento carismatico, corrente di grazia dello Spirito Santo, siate testimoni di questo amore! E, per favore, pregate per me.
Adesso, io vorrei anticipare di 25 minuti – poi, se voi volete, fatelo voi – ma io con voi vorrei farlo: di 25 minuti anticipare l’atto che oggi in tutta la Chiesa si fa, un minuto di silenzio per la pace. Perché? Perché oggi è la ricorrenza, il quinto anniversario, dell’incontro qui in Vaticano dei Presidenti dello Stato di Palestina e dello Stato di Israele. Abbiamo pregato insieme per la pace, e in tutto il mondo oggi si farà alle 13 un minuto di silenzio. Lo facciamo adesso, prima della Benedizione, tutti insieme, in piedi.
Grazie, e che una comunità del Rinnovamento faccia silenzio, è quasi eroico! [ridono] Grazie!
Adesso vi dò la Benedizione.
[Benedizione]
Cristo è risorto!
[01017-IT.02] [Testo originale: Italiano]
Testo originale in lingua spagnola
Queridos hermanos y hermanas, ¡buenos días!
Me gusta cómo se saludan en algunos pueblos en este tiempo de Pascua. No dicen: “Buenos días” o “buenas tardes”, dicen: “Jesús ha resucitado”. Nos saludamos así, juntos: “Jesús…” [todos responden: “ha resucitado”].
Sí, ¡Jesús está vivo! Gracias por recordar cuánto me gusta este canto de entrada que habéis cantado.
En esta solemnidad de Pentecostés comienza una nueva etapa en el camino iniciado por la Renovación Carismática hace 52 años. Renovación Carismática que se ha desarrollado en la Iglesia por voluntad de Dios y que, parafraseando a san Pablo VI, “es una oportunidad para la Iglesia” (cf. Discurso a los participantes en el III Congreso internacional de la Renovación Carismática Católica, 19 mayo 1975, Pentecostés).
En nombre de la Iglesia, agradezco hoy a la ICCRS y a la Fraternidad Católica la misión realizada en estos casi 30 años. Vosotros habéis marcado el camino y habéis permitido, con vuestra fidelidad, que CHARIS sea hoy una realidad. ¡Gracias!
Gracias también al equipo de cuatro personas a quienes encargué la concretización de este nuevo y único servicio; y al Dicasterio para los Laicos, la Familia y la Vida, en la persona del Cardenal Farrell, que los ha acompañado.
Hoy termina una cosa y comienza otra: comienza una nueva etapa en este camino. Una etapa señalada por la comunión entre todos los miembros de la familia carismática, donde se manifiesta la presencia poderosa del Espíritu Santo para bien de toda la Iglesia. Esta Presencia hace que todos sean iguales, porque todos y cada uno ha nacido del mismo Espíritu; grandes y pequeños, con muchos años o recién nacidos, comprometidos a nivel universal o local, forman el todo, que es siempre superior a la parte.
Nuevo y único servicio de comunión
Vamos hacia la unidad: este es el camino del Espíritu.
Nuevo. Como os dije en el Circo Máximo, lo nuevo puede desestabilizar. Existe al comienzo una sensación de inseguridad ante los cambios que lo nuevo puede traer: a veces uno prefiere permanecer con lo suyo, y se separa de la unidad. Y esta es una tentación del diablo: cada vez que alguno siente: “No, lo mío es más que lo de aquel”, y “yo prefiero lo viejo a lo nuevo”, allí está el diablo, porque me separa de la unidad. Es humano tener un cierto temor a lo nuevo —esto sí, es verdad— pero no es el caso en las personas espirituales: «Yo hago nuevas todas las cosas», dice el Señor en el libro del Apocalipsis (21,5). Nuestro Dios es el Dios de las novedades. Las novedades de Dios son siempre de bendición, porque proceden de su corazón amoroso. Existe siempre la tentación de decir: “Estamos bien como estamos, lo estamos haciendo bien, ¿por qué cambiar? Dejémoslo como está; nosotros sabemos cómo se hace”. Este pensamiento no viene del Espíritu, al menos no del Espíritu Santo, tal vez del espíritu del mundo… No caigan en ese error. «Yo hago nuevas todas las cosas», dice el Señor.
Nuevo y Único. Un servicio para todas las realidades carismáticas que el Espíritu ha suscitado en el mundo. No un organismo que sirve a algunas realidades y otro organismo que sirve a otras realidades, y un tercero…y así. ¡No!, único.
Servicio. No gobierno. A veces lo que pasa es que en las asociaciones humanas, tanto laicas como religiosas, existe la tentación de ir siempre buscando el beneficio personal. Y la ambición de que nos vean, de mandar, del dinero… Siempre lo mismo. La corrupción entra así. ¡No!: servicio, siempre servicio. Servicio no quiere decir “embolsillar” —el diablo entra por el bolsillo—; servicio quiere decir dar: dar, darse.
Comunión. Todos con un mismo corazón vuelto al Padre para dar testimonio de la unidad en la diversidad. Diversidad de carismas que el Espíritu ha suscitado en estos 52 años. “Alargar las cuerdas de la tienda”, como dice Isaías 54 (cf. v. 2), para que quepan todos los miembros de una misma familia. Una familia donde hay un solo Dios Padre, un solo Señor Jesucristo y un solo Espíritu vivificante. Una familia en la que un miembro no es más importante que otro, ni por edad, ni por inteligencia, ni por sus capacidades, porque todos son hijos amados del mismo Padre. El ejemplo del cuerpo que nos da san Pablo es muy ilustrativo en este sentido (cf. 1 Co 12,12-26). El cuerpo tiene necesidad, un miembro necesita del otro. Todos juntos.
He visto que en el Servicio Internacional de Comunión hay una representante de los jóvenes. ¿Está aquí? ¡Felicidades! ¡Me alegro! Los jóvenes son el futuro de la Iglesia, es verdad, pero son el presente: son presente y futuro en la Iglesia. Me alegro de que les hayáis dado la visibilidad y la responsabilidad que les corresponde, de ver el presente con otros ojos y mirar al futuro con vosotros.
También he sabido que CHARIS tiene hoy los derechos de publicación de los Documentos de Malinas. El presidente me ha regalado la versión española, ¡gracias! Eso está bien. Haced que se conozcan. Os dije en varias oportunidades que son la “hoja de ruta”, la brújula de la corriente de gracia.
Me habéis pedido que os diga lo que el Papa y la Iglesia espera de este nuevo servicio, de CHARIS y de toda la Renovación Carismática. Bromeando, digo: ¿Qué espera el Papa de los “espiritistas”? [ríen] ¿Qué espera el Papa de vosotros?:
- Que este movimiento comparta con todos en la Iglesia el Bautismo en el Espíritu Santo. Es la gracia que habéis recibido. ¡Compartidla! ¡No os la guardéis para vosotros!
- Que sirva a la unidad del cuerpo de Cristo que es la Iglesia, comunidad de los creyentes en Jesucristo. Esto es muy importante, porque el Espíritu Santo es Aquel que realiza la unidad en la Iglesia, pero también es el que hace la diversidad. Es interesante la personalidad del Espíritu Santo: Él hace la diversidad más grande con los carismas, pero después hace que estos carismas, en armonía, acaben en unidad. Porque, como dice san Basilio, “el Espíritu Santo es la armonía”, da la armonía, en la Trinidad, y también entre nosotros.
- Y que sirva a los pobres, a los más necesitados de todo, física y espiritualmente. Esto no quiere decir, como alguno puede pensar, que ahora la Renovación se ha hecho comunista. No, se ha hecho evangélica, esto está en el Evangelio.
Estos tres elementos: el Bautismo en el Espíritu Santo, la unidad del Cuerpo de Cristo y el servicio a los pobres son el testimonio necesario para la evangelización del mundo, a la que todos estamos llamados por nuestro bautismo. Evangelización que no es proselitismo sino, principalmente, testimonio. Testimonio de amor: “mirad cómo se aman”; eso es lo que llamaba la atención de los que encontraban a los primeros cristianos. “Mirad cómo se aman”. A veces, en tantas comunidades, se puede decir: “Mirad cómo se critican”, y esto no viene del Espíritu Santo. “Mirad cómo se aman”. Evangelizar es amar. Compartir el amor de Dios por todos. Se pueden crear organismos para evangelizar, se pueden hacer planes pensados y estudiados cuidadosamente, pero si no si no hay amor, si no hay comunidad, no sirven para nada. “Mirad cómo se aman”. Esta es la comunidad: en la segunda Carta de Juan hay una exhortación, una advertencia, en el versículo 9. Dice: “Estad atentos, porque los que van más allá de la comunidad no pertenecen al buen espíritu”. Tal vez alguno tenga esta tentación: “No, hagamos una organización así, así…; hagamos un edificio así, u otra cosa…” Lo primero el amor. Con la ideología, con la metodología solamente, es sobrepasarse, ir más allá de la comunidad, y Juan ha dicho: “Este es el espíritu del mundo, no es el Espíritu de Dios”. “Mirad cómo se aman”.
Renovación carismática, corriente de gracia del Espíritu Santo, ¡sed testigos de ese amor! Y, por favor, rezad por mí.
Ahora, yo quisiera anticipar en 25 minutos —después, si queréis, hacedlo vosotros— pero yo quisiera hacer con vosotros: anticipar en 25 minutos el acto de que hoy se hace en toda la Iglesia, un minuto de silencio por la paz. ¿Por qué? Porque hoy es la celebración, el quinto aniversario, del encuentro aquí en el Vaticano de los Presidentes del Estado de Palestina y del Estado de Israel. Rezamos juntos por la paz, y hoy a las 13 horas se guardará en todo el mundo un minuto de silencio. Lo hacemos ahora, antes de la Bendición, todos juntos, en pie.
Gracias, y que una comunidad de la Renovación guarde silencio es casi heroico. [ríen] Gracias.
Ahora os doy la Bendición.
[Bendición]
¡Cristo ha resucitado!
[01017-ES.02] [Texto original: Español]
Traduzione in lingua inglese
Dear Brothers and Sisters, good morning!
I like how in some countries people greet one another in this Easter season, not by saying “Good morning” or “Good afternoon”, but with the words “Jesus is risen”. So let’s greet one another that way, saying together: “Jesus is risen”!
Yes, Jesus is alive! Thank you, because you remembered that I like that first song you sang.
This Pentecost begins a new stage begins on the journey inaugurated by the Charismatic Renewal fifty-two years ago. The Charismatic Renewal, which developed in the Church by the will of God, represents, to paraphrase Saint Paul VI, “a great opportunity for the Church” (cf. Address to Participants in the III International Congress of the Catholic Charismatic Renewal, 19 May 1975).
Today, in the name of the whole Church, I thank the International Catholic Charismatic Renewal Service and the Catholic Fraternity for the mission they have carried out in the past thirty years. You have blazed a trail and, by your fidelity, have made it possible for CHARIS to be a reality today. Thank you!
My thanks go also to the four-person team I charged with bringing this unique new service into being. I am grateful likewise to the Dicastery for Laity, Family and Life, in the person of Cardinal Farrell, which has assisted you.
Today one thing ends and another begins. A new stage of this journey is beginning. A stage marked by communion between all the members of the charismatic family, in which the mighty presence of the Holy Spirit is manifested for the good of the entire Church. A presence that makes each one equal, since each has been born of the same Spirit: great and small, old and young, engaged on the worldwide or local levels, all form a whole that is always greater than the part.
A new and unique service of communion
New. As I told you at the Circus Maximus, what is new can be destabilizing. In the beginning, there is a sense of uncertainty about the changes that newness brings. Sometimes we prefer our own way of doing things and we draw back from the rest. This is a temptation of the devil. Whenever anyone things: “No, my way is better”, or “I prefer the old to the new”, the devil is there, because he cuts me off from unity with everyone else. True, a certain fear about what is new is quite human, but this should not be the case with spiritual persons. “Behold, I make all things new”, the Lord tells us in the Book of Revelation (21:5). Our God is the God of newness. The new things of God are always a blessing because they flow from his loving heart. There is always a temptation to say: “We are fine the way we are; things are going well, why change? Let’s leave things as they are; we know what we are doing”. This kind of thinking does not come from the Spirit. Perhaps from the spirit of the world, but not from the Holy Spirit. Don’t make this mistake. It is the Lord who says: “I make all things new”.
New and unique. A service meant to assist all the charismatic groups that the Spirit has raised up in the world. Not one office to serve some and another office to serve others, etc. No, one service for all.
Service. Not governance. It can happen that in any human organization, secular or religious, there is a temptation to keep looking for personal gain. And ambition to stand out, to lead, to make money… That never changes. Corruption enters that way. No: service, always service. Service is not about filling our pockets – the devil enters through the pockets – service is about giving, giving, giving of oneself.
Communion. With hearts as one, turned to the Father, and testifying to unity in diversity: a diversity of charisms that the Spirit has raised up in these last fifty-two years. “Enlarge the site of your tent”, we read in the prophecy of Isaiah (54:2), so that all can dwell there as members of one family. A family where there is only one God and Father, one Lord Jesus Christ and one Spirit of life. A family in which no one member is more important than another, neither in virtue of age, intelligence or ability, for all are beloved children of the same Father. In this regard, Saint Paul’s example of the body and its members speaks eloquently to all of us (cf. 1 Cor 12:12-26). Each member of the body needs all the others. All together.
I see that there is a representative of young people in the International Service of Communion. Is she here? Congratulations! I am happy for you. Young people are the future of the Church. True enough, but they are also the present: the present and future of the Church. I am pleased that you have given them a high profile and a chance to exercise of the responsibility that is theirs, to see the present with a different set of eyes and to look to the future together with you.
I also see that CHARIS now has publication rights to the Documents of Malines. The president has given me the Spanish translation. Thank you! This is a good thing. Make those documents known! As I have said to you on different occasions, they are a “user’s manual”, the compass of the current of grace.
You asked me to tell you what the Pope and the Church expect from this new service, from CHARIS and from the entire Charismatic Renewal. But let me joke for a minute and ask what the Pope expects from the “spiritists”! (laughter). What does the Pope expect from you? I expect this movement:
- to share baptism in the Holy Spirit with everyone in the Church. It is the grace you have received. Share it! Don’t keep it to yourselves!
- to serve the unity of the body of Christ, the Church, the community of believers in Jesus Christ. This is very important, for the Holy Spirit creates unity in the Church, but also diversity. The personality of theHoly Spirit is interesting: with the charisms he creates the greatest diversity, but then he harmonizes the charisms in unity. Saint Basil says that “the Holy Spirit is harmony”; he creates harmony: harmony in the Spirit and harmony among us.
- and to serve the poor and those in greatest need, physical or spiritual. This does not mean, as some might think, that suddenly the Renewal has become communist. No, it has become evangelical, for this is in the Gospel.
These three things – baptism in the Holy Spirit, unity in the body of Christ and service to the poor – are the forms of witness that, by virtue of baptism, all of us are called to give for the evangelization of the world. An evangelization that is not proselytism but first and foremost witness: a witness of love. “See how they love one another”. That was what impressed those who encountered the first Christians. “See how they love one another”.
Sometimes, of not a few communities it can be said: “See how they gossip about one another!” This does not come from the Holy Spirit. “See how they love one another”. To evangelize is to love; it is to share God’s love for every man, woman and child. Offices for evangelization can be established, programmes can be carefully planned and implemented, but without love, without community, they are useless! “See how they love one another”.
This is what community is. In the Second Letter of John there is a warning, an admonition, in verse 9. It says: “Be on your guard…, [for] anyone who does not abide in the teaching of Christ, but goes beyond it, is not of the good Spirit”. Perhaps some will be tempted to think: “No, let’s organize things this or that way, let’s build the house this or that way…” But love has to come first. With ideology or methodology alone, we can “go beyond” the community, and John has told us: “This is the spirit of the world, not the Spirit of God”. “See how they love one another”.
Members of the Charismatic Renewal, as a current of the grace of the Holy Spirit, be witnesses of this love! And please, pray for me.
And now, I would like to anticipate by twenty-five minutes – later, if you want, you can do it yourselves – but together with you I would like to anticipate by twenty-five minutes the act that the entire Church carries out today: a minute of silence for peace. Why? Because today is the anniversary, the fifth anniversary, of the meeting here in the Vatican between the Presidents of the State of Palestine and the State of Israel. We prayed together for peace, and throughout the world today at thirteen hours, there will be a moment of silence. Let’s do it now, before the blessing, all together, standing.
Thank you. For a community of the Renewal to be quiet is something almost heroic! (laughter). Thank you!
And now I will give you my blessing.
[Blessing]
Christ is risen!
[01017-EN.02] [Original text: Italian and Spanish]
[B0488-XX.02]