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Incontro su “La Protezione dei Minori nella Chiesa”: Discorso del Santo Padre Francesco a conclusione dell’Incontro su “La Protezione dei Minori nella Chiesa”, 24.02.2019


 

            Discorso del Santo Padre

            Traduzione in lingua francese

            Traduzione in lingua inglese

            Traduzione in lingua tedesca

            Traduzione in lingua spagnola

            Traduzione in lingua portoghese

            Traduzione in lingua polacca

            Traduzione in lingua araba

            Al termine della Celebrazione Eucaristica nella Sala Regia del Palazzo Apostolico Vaticano, il Santo Padre Francesco ha rivolto il Suo discorso conclusivo ai Presidenti delle Conferenze Episcopali della Chiesa Cattolica, ai Capi delle Chiese Orientali Cattoliche, ai rappresentanti dell’Unione dei Superiori Generali e dell’Unione Internazionale delle Superiore Generali, ai Membri della Curia Romana e del Consiglio di Cardinali che hanno partecipato all’Incontro su “La Protezione dei Minori nella Chiesa”, svoltosi in Vaticano dal 21 al 24 febbraio 2019.

            Pubblichiamo di seguito il discorso che il Papa ha rivolto ai presenti:

Discorso conclusivo del Santo Padre

Cari fratelli e sorelle,

nel rendere grazie al Signore che ci ha accompagnato in questi giorni, vorrei ringraziare tutti voi per lo spirito ecclesiale e l’impegno concreto che avete mostrato con tanta generosità.

Il nostro lavoro ci ha portato a riconoscere, una volta in più, che la gravità della piaga degli abusi sessuali su minori è un fenomeno storicamente diffuso purtroppo in tutte le culture e le società. Essa è diventata, solo in tempi relativamente recenti, oggetto di studi sistematici, grazie al cambiamento della sensibilità dell’opinione pubblica su un problema in passato considerato tabù, vale a dire che tutti sapevano della sua presenza ma nessuno ne parlava. Ciò mi porta alla mente anche la crudele pratica religiosa, diffusa nel passato in alcune culture, di offrire esseri umani – spesso bambini – come sacrifici nei riti pagani. Tuttavia, ancora oggi le statistiche disponibili sugli abusi sessuali su minori, stilate da varie organizzazioni e organismi nazionali e internazionali (Oms, Unicef, Interpol, Europol e altri), non rappresentano la vera entità del fenomeno, spesso sottostimato principalmente perché molti casi di abusi sessuali su minori non vengono denunciati[1], in particolare quelli numerosissimi commessi nell’ambito famigliare.

Di rado, infatti, le vittime si confidano e cercano aiuto[2]. Dietro a questa riluttanza ci può essere la vergogna, la confusione, la paura di vendetta, i sensi di colpa, la sfiducia nelle istituzioni, i condizionamenti culturali e sociali, ma anche la disinformazione sui servizi e sulle strutture che possono aiutare. L’angustia purtroppo porta all’amarezza, addirittura al suicidio, o a volte a vendicarsi facendo la stessa cosa. L’unica cosa certa è che milioni di bambini nel mondo sono vittime di sfruttamento e di abusi sessuali.

Sarebbe importante qui riportare i dati generali – a mio avviso sempre parziali – a livello globale[3], poi Europeo, Asiatico, Americano, Africano e dell’Oceania, per dare un quadro della gravità e della profondità di questa piaga nelle nostre società[4]. Vorrei, per evitare inutili discussioni, evidenziare anzitutto che la menzione di alcuni Paesi ha l’unico obbiettivo di citare i dati statistici riportati nei suddetti Rapporti.

La prima verità che emerge dai dati disponibili è che chi commette gli abusi, ossia le violenze (fisiche, sessuali o emotive) sono soprattutto i genitori, i parenti, i mariti di spose bambine, gli allenatori e gli educatori. Inoltre, secondo i dati Unicef del 2017 riguardanti 28 Paesi nel mondo, su 10 ragazze che hanno avuto rapporti sessuali forzati, 9 rivelano di essere state vittime di una persona conosciuta o vicina alla famiglia.

Secondo i dati ufficiali del governo americano, negli Stati Uniti oltre 700.000 bambini ogni anno sono vittime di violenze e maltrattamenti, secondo l’International Center For Missing and Exploited Children (ICMEC), un bambino su 10 subisce abusi sessuali. In Europa 18 milioni di bambini sono vittime di abusi sessuali[5].

Se prendiamo l'esempio dell'Italia, il rapporto di “Telefono Azzurro” del 2016 evidenzia che il 68,9% degli abusi avviene all'interno delle mura domestiche del minore[6].

Teatro di violenze non è solo l’ambiente domestico, ma anche quello del quartiere, della scuola, dello sport[7] e, purtroppo, anche quello ecclesiale.

Dagli studi effettuati, negli ultimi anni, sul fenomeno degli abusi sessuali su minori emerge altresì che lo sviluppo del web e dei mezzi di comunicazione ha contribuito a far crescere notevolmente i casi di abusi e violenze perpetrati on line. La diffusione della pornografia sta dilagando rapidamente nel mondo attraverso la Rete. La piaga della pornografia ha assunto dimensioni spaventose, con effetti deleteri sulla psiche e sulle relazioni tra uomo e donna, e tra loro e i bambini. È un fenomeno in continua crescita. Una parte molto considerevole della produzione pornografica ha, tristemente, per oggetto i minori, che così vengono gravemente feriti nella loro dignità. Gli studi in questo campo – è triste – documentano che ciò avviene in modi sempre più orribili e violenti; si arriva all’estremo degli atti di abuso su minori commissionati e seguiti in diretta attraverso la Rete[8].

Ricordo qui il Congresso internazionale avvenuto a Roma sul tema della dignità del bambino nell’era digitale; come pure il primo Forum dell’Alleanza interreligiosa per Comunità più sicure, che ha avuto luogo, sullo stesso tema, nel novembre scorso, ad Abu Dhabi.

Un’altra piaga è il turismo sessuale: secondo i dati 2017 dell’Organizzazione Mondiale del Turismo, ogni anno nel mondo tre milioni di persone si mettono in viaggio per avere rapporti sessuali con un minore[9]. Significativo il fatto che gli autori di tali crimini, nella più grande parte dei casi, non riconoscono che quello che stanno commettendo è un reato.

Siamo, dunque, dinanzi a un problema universale e trasversale che purtroppo si riscontra quasi ovunque. Dobbiamo essere chiari: l’universalità di tale piaga, mentre conferma la sua gravità nelle nostre società[10], non diminuisce la sua mostruosità all’interno della Chiesa.

La disumanità del fenomeno a livello mondiale diventa ancora più grave e più scandalosa nella Chiesa, perché in contrasto con la sua autorità morale e la sua credibilità etica. Il consacrato, scelto da Dio per guidare le anime alla salvezza, si lascia soggiogare dalla propria fragilità umana, o dalla propria malattia, diventando così uno strumento di satana. Negli abusi noi vediamo la mano del male che non risparmia neanche l’innocenza dei bambini. Non ci sono spiegazioni sufficienti per questi abusi nei confronti dei bambini. Umilmente e coraggiosamente dobbiamo riconoscere che siamo davanti al mistero del male, che si accanisce contro i più deboli perché sono immagine di Gesù. Ecco perché nella Chiesa attualmente è cresciuta la consapevolezza di dovere non solo cercare di arginare gli abusi gravissimi con misure disciplinari e processi civili e canonici, ma anche affrontare con decisione il fenomeno sia all’interno sia all’esterno della Chiesa. Essa si sente chiamata a combattere questo male che tocca il centro della sua missione: annunciare il Vangelo ai piccoli e proteggerli dai lupi voraci.

Vorrei qui ribadire chiaramente: se nella Chiesa si rilevasse anche un solo caso di abuso – che rappresenta già di per sé una mostruosità – tale caso sarà affrontato con la massima serietà. Fratelli e sorelle: infatti nella rabbia, giustificata, della gente, la Chiesa vede il riflesso dell’ira di Dio, tradito e schiaffeggiato da questi disonesti consacrati. L’eco del grido silenzioso dei piccoli, che invece di trovare in loro paternità e guide spirituali hanno trovato dei carnefici, farà tremare i cuori anestetizzati dall’ipocrisia e dal potere. Noi abbiamo il dovere di ascoltare attentamente questo soffocato grido silenzioso.

È difficile, dunque, comprendere il fenomeno degli abusi sessuali sui minori senza la considerazione del potere, in quanto essi sono sempre la conseguenza dell’abuso di potere, lo sfruttamento di una posizione di inferiorità dell’indifeso abusato che permette la manipolazione della sua coscienza e della sua fragilità psicologica e fisica. L’abuso di potere è presente anche nelle altre forme di abusi di cui sono vittime quasi ottantacinque milioni di bambini, dimenticati da tutti: i bambini-soldato, i minori prostituiti, i bambini malnutriti, i bambini rapiti e spesso vittime del mostruoso commercio di organi umani, oppure trasformati in schiavi, i bambini vittime delle guerre, i bambini profughi, i bambini abortiti e così via.

Davanti a tanta crudeltà, a tanto sacrificio idolatrico dei bambini al dio potere, denaro, orgoglio, superbia, non sono sufficienti le sole spiegazioni empiriche; queste non sono capaci di far capire l’ampiezza e la profondità di tale dramma. Ancora una volta l’ermeneutica positivistica dimostra il proprio limite. Ci dà una vera spiegazione che ci aiuterà a prendere le misure necessarie, ma non è capace di darci una significazione. E noi oggi abbiamo bisogno di spiegazioni e di significazioni. Le spiegazioni ci aiuteranno molto nell’ambito operativo, ma ci lasceranno a metà strada.

Quale sarebbe, dunque, la “significazione” esistenziale di questo fenomeno criminale? Tenendo conto della sua ampiezza e profondità umana, oggi non è altro che la manifestazione attuale dello spirito del male. Senza tenere presente questa dimensione rimarremo lontani dalla verità e senza vere soluzioni.

Fratelli e sorelle, oggi siamo davanti a una manifestazione del male, sfacciata, aggressiva e distruttiva. Dietro e dentro questo c’è lo spirito del male il quale nel suo orgoglio e nella sua superbia si sente il padrone del mondo[11] e pensa di aver vinto. E questo vorrei dirvelo con l’autorità di fratello e di padre, certo piccolo e peccatore, ma che è il pastore della Chiesa che presiede nella carità: in questi casi dolorosi vedo la mano del male che non risparmia neanche l’innocenza dei piccoli. E ciò mi porta a pensare all’esempio di Erode che, spinto dalla paura di perdere il suo potere, ordinò di massacrare tutti i bambini di Betlemme[12]. Dietro a questo c’è satana.

E così come dobbiamo prendere tutte le misure pratiche che il buon senso, le scienze e la società ci offrono, così non dobbiamo perdere di vista questa realtà e prendere le misure spirituali che lo stesso Signore ci insegna: umiliazione, accusa di noi stessi, preghiera, penitenza. È l’unico modo di vincere lo spirito del male. Così lo ha vinto Gesù[13].

L’obiettivo della Chiesa sarà, dunque, quello di ascoltare, tutelare, proteggere e curare i minori abusati, sfruttati e dimenticati, ovunque essi siano. La Chiesa, per raggiungere tale obiettivo, deve sollevarsi al di sopra di tutte le polemiche ideologiche e le politiche giornalistiche che spesso strumentalizzano, per vari interessi, gli stessi drammi vissuti dai piccoli.

È giunta l’ora, pertanto, di collaborare insieme per sradicare tale brutalità dal corpo della nostra umanità, adottando tutte le misure necessarie già in vigore a livello internazionale e a livello ecclesiale. È giunta l’ora di trovare il giusto equilibrio di tutti i valori in gioco e dare direttive uniformi per la Chiesa, evitando i due estremi di un giustizialismo, provocato dal senso di colpa per gli errori passati e dalla pressione del mondo mediatico, e di una autodifesa che non affronta le cause e le conseguenze di questi gravi delitti.

In tale contesto desidero menzionare le “Best Practices” formulate, sotto la guida dell’Organizzazione Mondiale della Sanità[14], da un gruppo di dieci agenzie internazionali che ha sviluppato e approvato un pacchetto di misure chiamato INSPIRE, cioè sette strategie per porre fine alla violenza contro i bambini[15].

Avvalendosi di queste linee-guida, la Chiesa, nel suo itinerario legislativo, grazie anche al lavoro svolto negli anni scorsi dalla Pontificia Commissione per la Tutela dei Minori e al contributo di questo nostro incontro, si concentrerà sulle seguenti dimensioni:

1. La tutela dei bambini: l’obiettivo primario di qualsiasi misura è quello di proteggere i piccoli e impedire che cadano vittime di qualsiasi abuso psicologico e fisico. Occorre dunque cambiare mentalità per combattere l’atteggiamento difensivo-reattivo a salvaguardia dell’Istituzione, a beneficio di una ricerca sincera e decisa del bene della comunità, dando priorità alle vittime di abusi in tutti i sensi. Dinanzi ai nostri occhi devono essere presenti sempre i volti innocenti dei piccoli, ricordando le parole del Maestro: «Chi invece scandalizzerà uno solo di questi piccoli che credono in me, gli conviene che gli venga appesa al collo una macina da mulino e sia gettato nel profondo del mare. Guai al mondo per gli scandali! È inevitabile che vengano scandali, ma guai all’uomo a causa del quale viene lo scandalo!» (Mt 18,6-7).

2. Serietà impeccabile: vorrei qui ribadire che «la Chiesa non si risparmierà nel compiere tutto il necessario per consegnare alla giustizia chiunque abbia commesso tali delitti. La Chiesa non cercherà mai di insabbiare o sottovalutare nessun caso» (Discorso alla Curia Romana, 21 dicembre 2018). Per la sua convinzione «i peccati e i crimini dei consacrati si colorano di tinte ancora più fosche di infedeltà, di vergogna e deformano il volto della Chiesa minando la sua credibilità. Infatti, la Chiesa, insieme ai suoi figli fedeli, è anche vittima di queste infedeltà e di questi veri e propri reati di peculato» (ibid.).

3. Una vera purificazione: nonostante le misure prese e i progressi fatti in materia di prevenzione degli abusi, occorre imporre un rinnovato e perenne impegno alla santità dei pastori, la cui configurazione a Cristo Buon pastore è un diritto del popolo di Dio. Si ribadisce dunque «la ferma volontà di proseguire, con tutta la forza, la strada della purificazione, interrogandosi su come proteggere i bambini; come evitare tali sciagure, come curare e reintegrare le vittime; come rafforzare la formazione nei seminari […] Si cercherà di trasformare gli errori commessi in opportunità per sradicare tale piaga non solo dal corpo della Chiesa ma anche da quello della società» (ibid.). Il santo timore di Dio ci porta ad accusare noi stessi – come persone e come istituzione – e a riparare le nostre mancanze. Accusare sé stessi: è un inizio sapienziale, legato al santo timore di Dio. Imparare ad accusare sé stessi, come persone, come istituzioni, come società. In realtà, non dobbiamo cadere nella trappola di accusare gli altri, che è un passo verso l’alibi che ci separa dalla realtà.

4. La formazione: ossia le esigenze della selezione e della formazione dei candidati al sacerdozio con criteri non solo negativi, preoccupati principalmente di escludere le personalità problematiche, ma anche positivi nell’offrire un cammino di formazione equilibrato per i candidati idonei, proteso alla santità e comprensivo della virtù della castità. San Paolo VI nell’Enciclica Sacerdotalis caelibatus scrisse: «Una vita così totalmente e delicatamente impegnata nell’intimo e all’esterno, come quella del sacerdote celibe, esclude soggetti di insufficiente equilibrio psico-fisico e morale, né si deve pretendere che la grazia supplisca in ciò la natura» (n. 64).

5. Rafforzare e verificare le linee guida delle Conferenze Episcopali: ossia riaffermare l’esigenza dell’unità dei Vescovi nell’applicazione di parametri che abbiano valore di norme e non solo di orientamenti. Norme, non solo orientamenti. Nessun abuso deve mai essere coperto (così come era abitudine nel passato) e sottovalutato, in quanto la copertura degli abusi favorisce il dilagare del male e aggiunge un ulteriore livello di scandalo. In particolare sviluppare un nuovo approccio efficace per la prevenzione in tutte le istituzioni e gli ambienti delle attività ecclesiali.

6. Accompagnare le persone abusate: il male che hanno vissuto lascia in loro delle ferite indelebili che si manifestano anche in rancori e tendenze all’autodistruzione. La Chiesa ha il dovere dunque di offrire loro tutto il sostegno necessario avvalendosi degli esperti in questo campo. Ascoltare, mi permetto la parola: “perdere tempo” nell’ascolto. L’ascolto guarisce il ferito, e guarisce anche noi stessi dall’egoismo, dalla distanza, dal “non tocca a me”, dall’atteggiamento del sacerdote e del levita nella parabola del Buon Samaritano.

7. Il mondo digitale: la protezione dei minori deve tenere conto delle nuove forme di abuso sessuale e di abusi di ogni genere che li minacciano negli ambienti in cui vivono e attraverso i nuovi strumenti che usano. I seminaristi, i sacerdoti, i religiosi, le religiose, gli operatori pastorali e tutti devono essere consapevoli che il mondo digitale e l’uso dei suoi strumenti incide spesso più profondamente di quanto si pensi. Occorre qui incoraggiare i Paesi e le Autorità ad applicare tutte le misure necessarie per limitare i siti web che minacciano la dignità dell’uomo, della donna e in particolare dei minori. Fratelli e sorelle: il reato non gode del diritto alla libertà. Occorre assolutamente opporci con la massima decisione a questi abomini, vigilare e lottare affinché lo sviluppo dei piccoli non venga turbato o sconvolto da un loro accesso incontrollato alla pornografia, che lascerà segni negativi profondi nella loro mente e nella loro anima. Occorre impegnarci perché i giovani e le giovani, in particolare i seminaristi e il clero, non diventino schiavi di dipendenze basate sullo sfruttamento e l’abuso criminale degli innocenti e delle loro immagini e sul disprezzo della dignità della donna e della persona umana. Si evidenziano qui le nuove norme “sui delitti più gravi” approvate dal Papa Benedetto XVI nel 2010, ove era stata aggiunta come nuova fattispecie di delitto «l’acquisizione, la detenzione o la divulgazione» compiuta da un membro del clero «in qualsiasi modo e con qualsiasi mezzo, di immagini pornografiche aventi ad oggetto minori». Allora si parlava di «minori di anni 14», ora pensiamo di dover innalzare questo limite di età per allargare la tutela dei minori e insistere sulla gravità di questi fatti.

8. Il turismo sessuale: il comportamento, lo sguardo, l’animo dei discepoli e dei servitori di Gesù devono saper riconoscere l’immagine di Dio in ogni creatura umana, a cominciare dalle più innocenti. È solo attingendo a questo rispetto radicale della dignità dell’altro che potremo difenderlo dalla potenza pervasiva della violenza, dello sfruttamento, dell’abuso e della corruzione, e servirlo in modo credibile nella sua crescita integrale, umana e spirituale, nell’incontro con gli altri e con Dio. Per combattere il turismo sessuale occorre repressione giudiziaria, ma anche sostegno e progetti di reinserimento delle vittime di tale fenomeno criminale. Le comunità ecclesiali sono chiamate a rafforzare la cura pastorale delle persone sfruttate dal turismo sessuale. Tra queste, le più vulnerabili e bisognose di particolare aiuto sono certamente donne, minori e bambini; questi ultimi, tuttavia, necessitano di una protezione e di un’attenzione speciali. Le autorità governative diano priorità e agiscano con urgenza per combattere il traffico e lo sfruttamento economico dei bambini. A tale scopo è importante coordinare gli sforzi a tutti i livelli della società e collaborare strettamente anche con le organizzazioni internazionali per realizzare un quadro giuridico che protegga i bambini dallo sfruttamento sessuale nel turismo e permetta di perseguire legalmente i delinquenti[16].

Permettetemi adesso un sentito ringraziamento a tutti i sacerdoti e ai consacrati che servono il Signore fedelmente e totalmente e che si sentono disonorati e screditati dai comportamenti vergognosi di alcuni loro confratelli. Tutti – Chiesa, consacrati, Popolo di Dio e perfino Dio stesso – portiamo le conseguenze delle loro infedeltà. Ringrazio, a nome di tutta la Chiesa, la stragrande maggioranza dei sacerdoti che non solo sono fedeli al loro celibato, ma si spendono in un ministero reso oggi ancora più difficile dagli scandali di pochi (ma sempre troppi) loro confratelli. E grazie anche ai fedeli che ben conoscono i loro bravi pastori e continuano a pregare per loro e a sostenerli.

Infine, vorrei sottolineare l’importanza di dover trasformare questo male in opportunità, di purificazione. Guardiamo alla figura di Edith Stein – Santa Teresa Benedetta della Croce, con la certezza che «nella notte più oscura sorgono i più grandi profeti e i santi. Tuttavia, la corrente vivificante della vita mistica rimane invisibile. Sicuramente gli avvenimenti decisivi della storia del mondo sono stati essenzialmente influenzati da anime sulle quali nulla viene detto nei libri di storia. E quali siano le anime che dobbiamo ringraziare per gli avvenimenti decisivi della nostra vita personale, è qualcosa che sapremo soltanto nel giorno in cui tutto ciò che è nascosto sarà svelato». Il santo Popolo fedele di Dio, nel suo silenzio quotidiano, in molte forme e maniere continua a rendere visibile e attesta con “cocciuta” speranza che il Signore non abbandona, che sostiene la dedizione costante e, in tante situazioni, sofferente dei suoi figli. Il santo e paziente Popolo fedele di Dio, sostenuto e vivificato dallo Spirito Santo, è il volto migliore della Chiesa profetica che sa mettere al centro il suo Signore nel donarsi quotidiano. Sarà proprio questo santo Popolo di Dio a liberarci dalla piaga del clericalismo, che è il terreno fertile per tutti questi abomini.

Il risultato migliore e la risoluzione più efficace che possiamo dare alle vittime, al Popolo della Santa Madre Chiesa e al mondo intero sono l’impegno per una conversione personale e collettiva, l’umiltà di imparare, di ascoltare, di assistere e proteggere i più vulnerabili.

Faccio un sentito appello per la lotta a tutto campo contro gli abusi di minori, nel campo sessuale come in altri campi, da parte di tutte le autorità e delle singole persone, perché si tratta di crimini abominevoli che vanno cancellati dalla faccia della terra: questo lo chiedono le tante vittime nascoste nelle famiglie e in diversi ambiti delle nostre società.

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[1] Cfr María Isabel Martínez PÉrez, Abusos sexuales en niños y adolescentes, Ed. Criminología y Justicia, 2012: sono denunciati solo il 2% dei casi, soprattutto quando gli abusi sono nell’ambito familiare. Calcola dal 15% al 20% di vittime di pedofilia nella nostra società. Soltanto il 50% dei bambini rivela l’abuso che ha subito e, di tali casi, solo il 15% è effettivamente denunciato. Solo il 5% è alla fine processato.

[2] 1 caso su 3 non ne parla con nessuno (Dati 2017 raccolti dell’organizzazione no-profit THORN).

[3] Livello globale: nel 2017, l'Oms ha stimato che fino a 1 miliardo di minori di età compresa tra i 2 ed i 17 anni ha subito violenze o negligenze fisiche, emotive o sessuali. Gli abusi sessuali (dal palpeggiamento allo stupro), secondo alcune stime dell'Unicef del 2014, riguarderebbero oltre 120 milioni di bambine, tra le quali si registra il più alto numero di vittime. Nel 2017 la stessa organizzazione Onu ha riferito che in 38 Paesi del mondo a basso e medio reddito, quasi 17 milioni di donne adulte hanno ammesso di aver avuto un rapporto sessuale forzato durante l'infanzia.

Europa: Nel 2013, l’Oms ha stimato oltre18 milioni di abusi. Secondo l'Unicef in 28 Paesi europei, circa 2,5 milioni di giovani donne hanno riferito di aver subito abusi sessuali con o senza contatto fisico prima dei 15 anni (dati diffusi nel 2017). Inoltre, 44 milioni (pari al 22,9%) sono stati vittime di violenza fisica, mentre 55 milioni (29,6%) vittime di violenza psicologica. E non solo: nel 2017, il Rapporto Interpol sullo sfruttamento sessuale dei minori ha portato all'identificazione di 14.289 vittime in 54 Paesi europei. Con riferimento all'Italia nel 2017, il Cesvi ha stimato che 6 milioni di bambini hanno subito maltrattamenti. Inoltre, secondo i dati elaborati da Telefono Azzurro, nel periodo 1 gennaio-31 dicembre 2017, i casi di abuso sessuale e pedofilia gestiti dal Servizio 114 Emergenza Infanzia sono stati 98, pari a circa il 7,5% del totale dei casi gestiti dal Servizio. Il 65% dei minori richiedenti aiuto era composto da vittime di sesso femminile ed oltre il 40% era di età inferiore ad 11 anni.

Asia: In India nel decennio 2001-2011, l'Asian Center for Human Rights" ha riscontrato un totale di 48.338 casi di stupri di minori, con un aumento pari al 336%: dai 2.113 casi del 2001, infatti, si è arrivati ai 7.112 casi nel 2011.

Americhe: negli Stati Uniti i dati ufficiali del governo riscontrano che oltre 700mila bambini, ogni anno, sono vittime di violenze e maltrattamenti. Secondo l'International Center for Missing and Exploited Children (Icmec), un bambino su 10 subisce abusi sessuali.

Africa: in Sudafrica i risultati di una ricerca condotta dal Centro per la giustizia e la prevenzione dei crimini dell'Università di Città del Capo, ha rivelato, nel 2016, che un giovane sudafricano su tre, maschio o femmina, è a rischio di abusi sessuali prima di avere raggiunto i 17 anni. Secondo lo studio, il primo del genere su scala nazionale in Sudafrica, 784.967 giovani di età compresa tra i 15 e i 17 anni hanno già subito abusi sessuali. Le vittime in questo caso sono in prevalenza ragazzi maschi. Neanche un terzo ha denunciato le violenze alle autorità. In altri Paesi africani gli abusi sessuali sui minori si inseriscono nel contesto più ampio delle violenze legate ai conflitti che insanguinano il continente e sono difficilmente quantificabili. Il fenomeno è anche strettamente collegato alla pratica dei matrimoni precoci diffusi in diverse nazioni africane e non solo.

Oceania: in Australia, secondo i dati diffusi dall'Australian Institute of Health and Welfare (Aihw) a febbraio 2018 e riguardanti gli anni 2015-2017, 1 su 6 donne (16%, ovvero 1,5 milioni) hanno riferito di aver subito abusi fisici e/o sessuali prima dei 15 anni, e 1 su 9 uomini (11%, ovvero 992.000) hanno riferito di aver sperimentato questo abuso quando erano ragazzi. Nel 2015-16, inoltre, circa 450mila bambini sono stati oggetto di misure di protezione dell'infanzia, e 55.600 minori sono stati allontanati dalle mura domestiche per curare gli abusi subiti e prevenirne altri. Infine, da non dimenticare i rischi che corrono i minori nativi: sempre secondo l'Aihw, nel 2015-2016, i bambini indigeni hanno avuto 7 volte in più la probabilità di essere oggetto di abusi o di abbandono rispetto ai loro coetanei non indigeni (cfr http://www.pbc2019.org/it/protezione-dei-minori/abuso-dei-minori-a-livello-globale).

[4] I dati riportati si riferiscono a Paesi campione scelti in base all'affidabilità delle fonti disponibili. Le ricerche diffuse dall'Unicef su 30 Paesi confermano questo fatto: una piccola percentuale di vittime ha affermato di avere chiesto aiuto.

[5] Cfr https: //www.repubblica.it/salute/prevenzione/2016/05/12/news/maltrattamenti_sui_minori_tutti_gli_abusi - 139630223.

[6] Nello specifico, il presunto responsabile del disagio patito da un minore è, nel 73,7% un genitore (la madre nel 44,2% e il padre nel 29,5%), un parente nel 3,3%, un amico nel 3,2%, un conoscente nel 3%, un insegnante nel 2,5%. I dati mettono in luce come il responsabile sia un estraneo adulto in una piccola percentuale dei casi (2,2%) (cfr ibid.).

[7] Una ricerca inglese del 2011, realizzata dall'Nspcc (National Society for the Prevention of Cruelty to Children), ha riscontrato che il 29% dei soggetti intervistati riferiva di aver subito molestie sessuali (fisiche e verbali) nei centri dove praticava uno sport.

[8] Secondo i dati 2017 dell'IWF (Internet Watch Foundation), ogni 7 minuti una pagina web spedisce immagini di bambini abusati sessualmente. Nel 2017, sono stati individuati 78.589 URL contenenti immagini di abuso sessuale concentrati in particolare nei Paesi Bassi, seguiti da Stati Uniti, Canada, Francia e Russia. Il 55% delle vittime ha meno di 10 anni, 1'86% sono bambine, il 7% bambini, il 5% ambedue.

[9] Le mete più frequentate sono Brasile, Repubblica Dominicana, Colombia, oltre a Tailandia e Cambogia. A questi, ultimamente, si sono aggiunti alcuni Paesi dell'Africa e dell'Est Europa. I primi sei Paesi di provenienza di chi perpetra gli abusi, invece, sono Francia, Germania, Regno Unito, Cina, Giappone e Italia. Da non trascurare anche il numero in crescita delle donne che viaggiano in Paesi in via di sviluppo, in cerca di sesso a pagamento con i minori: in totale, esse rappresentano il 10% dei turisti sessuali nel mondo. Inoltre, secondo uno studio condotto da Ecpat Iternational (End Child Prostitution in Asian Tourism) tra il 2015 ed il 2016, il 35% dei turisti sessuali pedofili è stato costituito da clienti abituali, mentre il 65% da clienti occasionali (cfr https://www.osservatoriodiritti.it/2018/03/27/turismo-sessuale-minorile-nel-mondo-italia-ecpat).

[10] «Infatti, se questa gravissima calamità è arrivata a colpire alcuni ministri consacrati, ci si domanda: quanto essa potrebbe essere profonda nelle nostre società e nelle nostre famiglie?» (Discorso alla Curia Romana, 21 dicembre 2018).

[11] Cfr. R.H. Benson, The Lord of the World, Dodd, Mead and Company, London 1907.

[12] «Quare times, Herodes, quia audis Regem natum? Non venit ille ut te excludat, sed ut diabolum vincat. Sed tu haec non intelligens turbaris et saevis; et ut perdas umum quem quaeris, per tot infantium mortes efficeris crudelis […] Necas parvulos corpore quia te necat timor in corde» (S. Quadvultdeus, Sermo 2 de Symbolo: PL 40, 655).

[13] «Quemadmodum enim ille, effuso in scientiae lignum veneno suo, naturam gusto corruperat, sic et ipse dominicam carnem vorandam presumens, Deitatis in ea virtute, corruptus interitusque sublatus est» (Maximus Confessor, Centuria 1, 8-13: PG, 1182-1186).

[14] (CDC: United States Centers for Disease Control and Prevention; CRC: Convention on the Rights of the Child; End Violence Against Children: The Global Partnership; PAHO: Pan American Health Organization; PEPFAR: President's Emergency Program for AIDS Relief; TfG: Together for Girls; Unicef: United Nations Children's Fund; UNODC: United Nations Office on Drugs and Crime; USAID: United States Agency for International Development; WHO: World Health Organization).

[15] Ogni lettera della parola INSPIRE rappresenta una delle strategie, e la maggior parte ha dimostrato di avere effetti preventivi sui diversi tipi di violenza, oltre a benefici in settori come la salute mentale, l'educazione e la riduzione della criminalità. Le sette strategie sono le seguenti. Implementation and enforcement of laws: attuazione e applicazione delle leggi (ad esempio, vietare discipline violente e limitare l'accesso a alcool e armi da fuoco); Norms and values: norme e valori da cambiare (per esempio, quelli che perdonano l'abuso sessuale sulle ragazze o il comportamento aggressivo tra i ragazzi); Safe environments: ambienti sicuri (ad es. identificare nei quartieri i “punti caldi” per la violenza e affrontare le cause locali attraverso una politica che risolva i problemi e altri interventi); Parent and caregiver support: genitori e sostegno dell’assistente familiare (ad esempio, fornendo formazione ai genitori per i giovani, ai neo-genitori); Income and economic strengthening: reddito e rafforzamento economico (come il microcredito e la formazione sull'equità di genere); Response and support services: servizi di risposta e supporto (ad es. garantire che i bambini esposti alla violenza possano accedere a efficaci cure d'emergenza e ricevere un adeguato sostegno psico-sociale); Education and life skills: istruzione e abilitazione alla vita (ad es. garantire che i bambini frequentino la scuola e fornire le competenze sociali).

[16] Cfr Documento Finale del VI Congresso Mondiale sulla Pastorale del Turismo, 27 luglio 2004.

[00319-IT.02] [Testo originale: Italiano]

 

Traduzione in lingua francese

Chers frères et sœurs,

En rendant grâce au Seigneur qui nous a accompagnés ces jours-ci, je voudrais remercier chacun de vous pour l’esprit ecclésial et l’engagement concret que vous avez manifestés avec tant de générosité.

Notre travail nous a amenés à reconnaître, une fois de plus, que l’ampleur du fléau des abus sexuels sur mineurs est malheureusement un phénomène historiquement répandu dans toutes les cultures et toutes les sociétés. Il est devenu, seulement en des temps relativement récents, un objet d’études systématiques, grâce au changement de sensibilité de l’opinion publique sur un problème considéré comme tabou dans le passé, ce qui signifie que tous connaissaient sa présence mais que personne n’en parlait. Cela me rappelle également la pratique religieuse cruelle, répandue par le passé dans certaines cultures, qui consistait à offrir des êtres humains – spécialement des enfants - en sacrifice dans les rites païens. Cependant, encore aujourd’hui, les statistiques disponibles sur les abus sexuels sur mineurs, établies par diverses organisations et organismes nationaux et internationaux (OMS, Unicef, Interpol, Europol et d’autres), ne présentent pas la véritable ampleur du phénomène, souvent sous-estimé principalement parce que de nombreux cas d’abus sexuels sur mineurs ne sont pas dénoncés1, en particulier ceux, très nombreux, qui sont commis dans le milieu familial.

Rarement, en effet, les victimes se confient et cherchent de l’aide2. Derrière cette réticence, il peut y avoir la honte, la confusion, la peur de vengeance, la culpabilité, la méfiance dans les institutions, les conditionnements culturels et sociaux, mais aussi la désinformation sur les services et les structures qui peuvent aider. L’angoisse, malheureusement, conduit à l’amertume, voire au suicide, ou parfois à la vengeance en faisant la même chose. La seule chose certaine est que des millions d’enfants dans le monde sont victimes d’exploitation et d’abus sexuels.

Il serait important ici de rapporter les chiffres globaux – à mon avis toujours partiels - au niveau mondial3, puis européen, asiatique, américain, africain et au niveau de l’Océanie, pour donner un aperçu de l’ampleur et de la profondeur de ce fléau dans nos sociétés4. Je voudrais, pour éviter des discussions inutiles, souligner avant tout que la mention de certains pays a comme unique objectif de citer les données statistiques figurant dans les Rapports susmentionnés.

La première vérité qui émerge des données disponibles est que ceux qui commettent les abus, autrement dit les violences (physiques, sexuelles ou émotionnelles), sont surtout les parents, les proches, les maris d’épouses mineures, les entraineurs et les éducateurs. En outre, d’après des données de l’Unicef pour l’année 2017 concernant 28 pays dans le monde, sur 10 jeunes filles qui ont eu des rapports sexuels forcés, 9 révèlent avoir été victimes d’une personne connue ou proche de leur famille.

D’après les données officielles du gouvernement américain, plus de 700 000 enfants aux États-Unis sont victimes, chaque année, de violences et de mauvais traitements, d’après l’International Center For Missing and Exploited Children (ICMEC), un enfant sur 10 subit des abus sexuels. En Europe, 18 millions d’enfants sont victimes d’abus sexuels5.

Si nous prenons l’exemple de l’Italie, le rapport du "Téléphone bleu" souligne, pour l’année 2016, que 68,9% des abus se passent au sein du propre foyer du mineur6.

Le théâtre des violences n’est pas seulement le milieu familial, mais aussi celui du quartier, de l’école, du sport7 et, malheureusement aussi ecclésial.

Des études effectuées ces dernières années sur le phénomène des abus sexuels sur mineurs, il ressort également que le développement du web et des moyens de communication a contribué à accroitre notablement les cas d’abus et de violences commis on line. La diffusion de la pornographie se propage rapidement dans le monde à travers les réseaux. Le fléau de la pornographie a pris des proportions terrifiantes, avec des effets délétères sur le psychisme et sur les relations entre homme et femme, ainsi qu’entre eux et les enfants. C’est un phénomène en continuelle expansion. Une partie très importante de la production pornographique a tristement pour objet les mineurs qui sont ainsi gravement blessés dans leur dignité. Les études dans ce domaine, c’est triste, décrivent que cela se produit selon des modes de plus en plus horribles et violents; on en arrive à l’extrême des actes d’abus sur mineurs commandités et suivis en direct à travers les réseaux8.

Je rappelle ici le Congrès international qui s’est tenu à Rome sur le thème de la dignité de l’enfant à l’ère numérique; ainsi que le premier Forum de l’Alliance interreligieuse pour des Communautés plus sûres, qui a eu lieu, sur le même thème, en novembre dernier, à Abou Dhabi.

Un autre fléau est le tourisme sexuel: d’après les données de 2017 de l’Organisation Mondiale du Tourisme, chaque année dans le monde, trois millions de personnes voyagent pour avoir des rapports sexuels avec un mineur9. Le fait que les auteurs de tels crimes, dans la plupart des cas, ne reconnaissent pas que ce qu’ils commettent est un crime, est significatif.

Nous sommes, donc, devant un problème universel et transversal qui, malheureusement, existe presque partout. Nous devons être clairs: l’universalité de ce fléau, alors que se confirme son ampleur dans nos sociétés10, n’atténue pas sa monstruosité à l’intérieur de l’Église.

L’inhumanité du phénomène au niveau mondial devient encore plus grave et plus scandaleuse dans l’Église, parce qu’en contradiction avec son autorité morale et sa crédibilité éthique. La personne consacrée, choisi par Dieu pour guider les âmes vers le salut, se laisse asservir par sa propre fragilité humaine, ou sa propre maladie, devenant ainsi un instrument de Satan. Dans les abus, nous voyons la main du mal qui n’épargne même pas l’innocence des enfants. Il n’y a pas d’explications satisfaisantes pour ces abus sur des enfants. Humblement et courageusement, nous devons reconnaître que nous sommes devant le mystère du mal, qui s’acharne contre les plus fragiles parce qu’ils sont images de Jésus. C’est pourquoi dans l’Église s’est accrue, ces temps-ci, la prise de conscience de devoir non seulement chercher à enrayer les abus très graves par des mesures disciplinaires et des procédures civiles et canoniques, mais aussi d’affronter résolument le phénomène à l’intérieur comme à l’extérieur de l’Église. Elle se sent appelée à combattre ce mal qui touche le centre de sa mission: annoncer l’Évangile aux petits et les protéger des loups avides.

Je voudrais ici réaffirmer clairement: si dans l’Église on détecte même un seul cas d’abus – qui représente déjà en soi une horreur-, un tel cas sera affronté avec la plus grande gravité. Frères et sœurs, dans la colère légitime des personnes, l’Église voit un reflet de la colère de Dieu, trahi et frappé par ces consacrés malhonnêtes. L’écho du cri silencieux des petits, qui au lieu de trouver en eux une paternité et des guides spirituels ont trouvé des bourreaux, fera trembler les cœurs anesthésiés par l’hypocrisie et le pouvoir. Nous avons le devoir d’écouter attentivement ce cri silencieux étouffé.

Il est donc difficile de comprendre le phénomène des abus sexuels sur les mineurs sans considérer le pouvoir, étant donné qu’ils sont toujours la conséquence de l’abus de pouvoir, l’exploitation d’une position d’infériorité de l’être abusé sans défense qui permet la manipulation de sa conscience et de sa fragilité psychologique et physique. L’abus de pouvoir est présent aussi dans les autres formes d’abus dont sont victimes presque quatre-vingt-cinq millions d’enfants oubliés de tous: les enfants-soldats, les mineurs prostitués, les enfants sous-alimentés, les enfants enlevés et souvent victimes du monstrueux commerce des organes humains, ou transformés en esclaves, les enfants victimes des guerres, les enfants réfugiés, les enfants avortés, et ainsi de suite.

Devant tant de cruauté, tant de sacrifices idolâtriques des enfants au dieu du pouvoir, de l’argent, de l’orgueil, de l’arrogance, les seules explications empiriques ne sont pas suffisantes; elles ne sont pas capables de faire comprendre l’ampleur et la profondeur de ce drame: Encore une fois l’herméneutique positiviste montre sa limite. Elle nous donne une véritable explication qui nous aidera à prendre les mesures nécessaires, mais elle n’est pas capable de nous donner une signification. Et nous, aujourd’hui, nous avons besoin d’explications et de significations. Les explications nous aideront beaucoup dans le champ opérationnel, mais elles nous laisseront à mi-chemin.

Quelle serait donc la “signification” existentielle de ce phénomène criminel? Tenant compte de son étendue et de sa profondeur humaine, il n’est aujourd’hui que la manifestation actuelle de l’esprit du mal. Sans avoir présente cette dimension nous resterons loin de la vérité et sans véritables solutions.

Frères et sœurs, nous sommes aujourd’hui face à une manifestation du mal, flagrante, agressive et destructrice. Derrière et à l’intérieur de tout cela, il y a l’esprit du mal qui, dans son orgueil et son arrogance, se sent le maître du monde11 et pense avoir vaincu. Et cela, je voudrais vous le dire avec l’autorité d’un frère et d’un père, certes petit et pécheur, mais qui est pasteur de l’Eglise qui préside à la charité: dans ces cas douloureux, je vois la main du mal qui n’épargne même pas l’innocence des petits. Et cela me conduit à penser à l’exemple d’Hérode qui, poussé par la peur de perdre son pouvoir, ordonna de massacrer tous les enfants de Bethléem12. Derrière cela se trouve Satan.

Et de même que nous devons prendre toutes les mesures pratiques que le bon sens, les sciences et la société nous offrent, de même nous ne devons pas perdre de vue cette réalité et prendre les mesures spirituelles que le Seigneur lui-même nous enseigne: humiliation, accusation de nous-mêmes, prière, pénitence. C’est le seul moyen de vaincre l’esprit du mal. C’est ainsi que Jésus l’a vaincu13.

L’objectif de l’Eglise sera donc celui d’écouter, de défendre, de protéger et de soigner les mineurs abusés, exploités et oubliés, où qu’ils se trouvent. L’Eglise, pour atteindre cet objectif, doit se mettre au-dessus de toutes les polémiques idéologiques et des politiques journalistiques qui instrumentalisent souvent, pour des intérêts divers, même les drames vécus par les petits.

L’heure est venue, par conséquent, de collaborer ensemble pour éradiquer cette brutalité du corps de notre humanité, en adoptant toutes les mesures nécessaires déjà en vigueur au niveau international et au niveau ecclésiastique. L’heure est venue de trouver le juste équilibre de toutes les valeurs en jeu et de donner des directives uniformes pour l’Eglise, en évitant les deux extrêmes d’un justicialisme, provoqué par le sens de la faute en raison des erreurs du passé et de la pression du monde médiatique, et d’une autodéfense qui n’affronte pas les causes et les conséquences de ces graves délits.

Dans ce contexte, je souhaite mentionner les “Best Practices” formulées, sous l’égide de l’Organisation Mondiale de la Santé14, par un groupe de dix agences internationales qui a développé et approuvé un ensemble de mesures appelé INSPIRE, c’est-à-dire sept stratégies pour mettre fin à la violence contre les enfant15.

Se prévalant de ces lignes-guide, l’Eglise, dans son itinéraire législatif, grâce aussi au travail accompli, ces dernières années, par la Commission Pontificale pour la Protection des Mineurs, et grâce à la contribution de notre présente rencontre, on se concentrera sur les dimensions suivantes:

1. La protection des enfants: l’objectif premier de toute mesure est celui de protéger les petits et d’empêcher qu’ils soient victimes de tout abus psychologique et physique. Il convient donc de changer les mentalités pour combattre l’attitude défensive et réactive visant à sauvegarder l’Institution, au bénéfice d’une recherche sincère et décidée du bien de la communauté, en donnant la priorité aux victimes des abus dans tous les sens du terme. Doivent toujours être présents sous nos yeux les visages innocents des petits, rappelant la parole du Maître : « Celui qui est un scandale, une occasion de chute, pour un seul de ces petits qui croient en moi, il est préférable pour lui qu’on lui accroche au cou une de ces meules que tournent les ânes, et qu’il soit englouti en pleine mer. Malheureux le monde à cause des scandales! Il est inévitable qu’arrivent les scandales ; cependant, malheureux celui par qui le scandale arrive! » (Mt 18, 6-7).

2. Un sérieux irréprochable : je voudrais redire ici que l’«l’Eglise ne se ménagera pas pour faire tout ce qui est nécessaire afin de livrer à la justice quiconque aura commis de tels délits. L’Eglise ne cherchera jamais à étouffer ou à sous-estimer aucun cas.» (Discours à la Curie romaine, 21 décembre 2018). En raison de sa conviction, « les péchés et les crimes des personnes consacrées se colorent de teintes encore plus sombres d’infidélité, de honte, et ils déforment le visage de l’Eglise en minant sa crédibilité. En effet, l’Eglise, ainsi que ses enfants fidèles, est aussi victime de ces infidélités et de ces véritables “délits de détournement” » (ibid.).

3. Une véritable purification: malgré les mesures prises et les progrès faits en matière de prévention des abus, il convient d’imposer un perpétuel et renouvelé engagement à la sainteté des pasteurs dont la configuration au Christ Bon Pasteur est un droit du peuple de Dieu. On rappelle donc « la ferme volonté de persévérer, de toutes ses forces, sur la route de la purification. L’Eglise s’interrogera sur comment protéger les enfants, comment éviter de telles catastrophes, comment soigner et réintégrer les victimes, comment renforcer la formation dans les séminaires […]. On cherchera à transformer les erreurs commises en opportunité pour éliminer ce fléau non seulement du corps de l’Eglise mais aussi de la société » (ibid.). La sainte crainte de Dieu nous porte à nous accuser nous-mêmes – comme personne et comme institution – et à réparer nos manquements. S’accuser soi-même: c’est un début de sagesse lié à la sainte crainte de Dieu. Apprendre à s’accuser soi-même, comme personne, comme institution, comme société. En réalité, nous ne devons pas tomber dans le piège d’accuser les autres, ce qui est un pas vers le prétexte qui nous sépare de la réalité.

4. La formation: autrement dit, les exigences de la sélection et de la formation des candidats au sacerdoce avec des critères non seulement négatifs, visant principalement à exclure les personnalités problématiques, mais aussi positifs en offrant un chemin de formation équilibré pour les candidats idoines, tendu vers la sainteté y compris la vertu de chasteté. Saint Paul VI, dans l’Encyclique Sacerdotalis caelibatus écrit : «Une vie qui, comme celle du prêtre gardant le célibat, comporte un si total et si intime engagement dans toute sa structure intérieure et extérieure, exclut en effet les sujets insuffisamment équilibrés du point de vue psychophysiologique et moral ; et l’on ne peut prétendre que, en ce domaine, la grâce supplée la nature» (n. 64).

5. Renforcer et vérifier les lignes-guides des Conférences Episcopales: c’est-à-dire réaffirmer l’exigence de l’unité des évêques dans l’application des mesures qui ont valeur de normes et non pas uniquement d’orientations. Des normes, pas uniquement des orientations. Aucun abus ne doit jamais être couvert (comme ce fut le cas par le passé) et sous-évalué, étant donné que la couverture des abus favorise l’expansion du mal et ajoute un nouveau scandale. En particulier, développer une nouvelle approche efficace pour la prévention dans toutes les institutions et les milieux des activités ecclésiales.

6. Accompagner les personnes victimes d’abus: Le mal qu’elles ont vécu laisse en elles des blessures indélébiles qui se manifestent également par des rancœurs et des tendances à l’autodestruction. L’Église a donc le devoir de leur offrir tout le soutien nécessaire en recourant à des experts dans ce domaine. Écouter, je me permets cette expression : ‘‘perdre du temps’’ dans l’écoute. L’écoute guérit le blessé et nous guérit aussi nous-mêmes de l’égoïsme, de la distance, du ‘‘cela ne me regarde pas’’, de l’attitude du prêtre et du lévite dans la parabole du bon samaritain.

7. Le monde digital: la protection des mineurs doit tenir compte des nouvelles formes d’abus sexuel et d’abus de tout genre qui les menacent dans les milieux où ils vivent et à travers les nouveaux instruments qu’ils utilisent. Les séminaristes, les prêtres, les religieux, les religieuses, les agents pastoraux et tous doivent être conscients que le monde digital et l’utilisation de ses instruments ont souvent plus d’impact qu’on ne le pense. Il faut ici encourager les pays et les Autorités à appliquer toutes les mesures nécessaires pour limiter les sites web qui menacent la dignité de l’homme, de la femme et en particulier des mineurs. Frères et sœurs, le crime ne jouit pas du droit de liberté. Il faut absolument nous opposer avec la plus ferme détermination à ces abominations, veiller et lutter afin que le développement des petits ne soit pas troublé ou brouillé par leur accès incontrôlé à la pornographie qui laissera des traces négatives profondes dans leur esprit et dans leur âme. Nous devons nous engager afin que les jeunes gens et les jeunes filles, en particulier les séminaristes et le clergé, ne deviennent pas des esclaves de dépendances fondées sur l’exploitation et l’abus criminel des innocents et de leurs images et sur le mépris de la dignité de la femme ainsi que de la personne humaine. Sont mises en évidence les nouvelles normes sur les ‘‘délits les plus graves’’ approuvées par le Pape Benoît XVI en 2010, auxquels était ajouté comme nouveau cas d’espèce de délit « l’acquisition, la détention ou la divulgation » par un clerc « d’images pornographiques de mineurs […], de quelque manière que ce soit et quel que soit l’instrument employé ». On parlait alors de «mineurs [de moins] de quatorze ans » ; à présent nous estimons nécessaire de hausser cette limite d’âge pour étendre la protection des mineurs et insister sur la gravité de ces faits.

8. Le tourisme sexuel: le comportement, le regard, l’esprit des disciples et des serviteurs de Jésus doivent savoir reconnaître l’image de Dieu dans chaque créature humaine, en commençant par les plus innocentes. C’est seulement en puisant dans ce respect radical de la dignité de l’autre que nous pourrons le défendre de la puissance déferlante de la violence, de l’exploitation, de l’abus et de la corruption, et le servir de manière crédible dans sa croissance intégrale, humaine et spirituelle, dans la rencontre avec les autres et avec Dieu. Afin de combattre le tourisme sexuel, il faut la répression judiciaire, mais aussi le soutien et des projets de réinsertion des victimes de ce phénomène criminel. Les communautés ecclésiales sont appelées à renforcer l’accompagnement pastoral des personnes exploitées par le tourisme sexuel. Parmi celles-ci, les plus vulnérables et ayant besoin d’une aide particulière sont sûrement les femmes, les mineurs et les enfants : ces derniers, toutefois, ont besoin d’une protection et d’une attention spéciales. Que les autorités gouvernementales leur accordent la priorité et agissent de toute urgence pour combattre le trafic et l’exploitation économique des enfants. À cet effet, il est important de coordonner les efforts à tous les niveaux de la société et aussi de collaborer étroitement avec les organisations internationales en vue d’élaborer un cadre juridique qui protège les mineurs contre l’exploitation sexuelle dans le tourisme et qui permette de poursuivre légalement les délinquants16.

Permettez-moi maintenant d’adresser ma vive gratitude à tous les prêtres et à toute les personnes consacrées qui servent le Seigneur fidèlement et totalement et qui se sentent déshonorés et discrédités par les comportements honteux de quelques de leurs confrères. Nous portons tous – Eglise, personnes consacrées, peuple de Dieu, voire Dieu lui-même – les conséquences de leur infidélité. Je remercie, au nom de toute l’Église, la très grande majorité des prêtres qui non seulement sont fidèles à leur célibat mais se dépensent dans un ministère rendu aujourd’hui encore plus difficile par les scandales provoqués par un petit nombre (mais toujours trop nombreux) de leurs confrères. Et merci également aux fidèles qui connaissent bien leurs bons pasteurs et continuent de prier pour eux et de les soutenir.

Enfin, je voudrais souligner l’importance de la nécessité de transformer ce mal en une opportunité de purification. Regardons la figure d’Edith Stein – Sainte Thérèse Bénédicte de la Croix, - certaine que «dans la nuit la plus obscure surgissent les plus grands prophètes et les plus grands saints. Mais le courant vivifiant de la vie mystique demeure invisible. Il est certain que les événements décisifs de l’histoire du monde ont été essentiellement influencés par des âmes dont rien n’est dit dans les livres d’histoire. Et quelles sont les âmes que nous devrons remercier pour les événements décisifs de notre vie personnelle, c’est une chose que nous saurons seulement le jour où tout ce qui est caché sera manifesté ». Le saint peuple fidèle de Dieu, dans son silence quotidien, sous de nombreuses formes et de bien des manières continue de rendre visible et atteste, avec une espérance ‘‘obstinée’’, que le Seigneur n’abandonne pas, qu’il soutient le dévouement constant et, en de nombreuses situations, souffrant de ses fils. Le saint et patient peuple fidèle de Dieu, soutenu et vivifié par l’Esprit Saint, est le meilleur visage de l’Église prophétique qui sait mettre au centre son Seigneur en se donnant chaque jour. Ce sera précisément ce saint peuple de Dieu qui nous libérera du fléau du cléricalisme, terrain fertile de toutes ces abominations.

Le meilleur résultat et la plus efficace résolution que nous puissions offrir aux victimes, au peuple de la Sainte Mère Église et au monde entier, c’est l’engagement à une conversion personnelle et collective, l’humilité d’apprendre, d’écouter, d’assister et de protéger les plus vulnérables.

Je lance un appel pressant pour la lutte, à tous les niveaux, contre les abus sur mineurs - dans le domaine sexuel comme dans d’autres domaines - de la part de toutes les autorités comme des personnes individuelles, car il s’agit de crimes abominables qui doivent disparaître de la face de la terre. Beaucoup de victimes cachées dans les familles et dans divers milieux de nos sociétés, le demandent.

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1 Cf. Maria Isabel Martinez Perez, Abusos sexuales en niños y adolescentes, Ed. Criminología y Justicia, 2012: sont dénoncés seulement 2% des cas, surtout quand les abus se produisent dans le milieu familial. On estime de 15% à 20% des victimes de pédophilies dans notre société. Seulement 50% des enfants révèlent l’abus qu’ils ont subi et, dans ces cas, seul 15% sont effectivement dénoncés. Et seulement 5% sont finalement jugés.

2 1 cas sur 3 n’en parle avec personne (Données 2017 recueillies par l’organisation no-profit THORN).

3 Niveau mondial : en 2017, l’Oms a estimé que jusqu’à un milliard de mineurs âgés de 2 à 17 ans a subi des violences ou des négligences physiques, émotionnelles ou sexuelles. Les abus sexuels (des attouchements au viol), d’après certaines estimations de l’Unicef de 2014, concerneraient plus de 120 millions de fillettes, parmi lesquels on constate le plus grand nombre de victimes. En 2017, la même organisation Onu a indiqué que dans 38 pays du monde, à faible et moyen revenu, presque 17 millions de femmes adultes ont reconnu avoir eu un rapport sexuel forcé pendant l’enfance.

Europe: en 2013, l’Oms a estimé que plus de 18 millions de personnes ont été victimes d’un abus. D’après l’Unicef, dans 28 pays européens, environ 2,5 millions de jeunes femmes ont déclaré avoir subi des abus sexuels avec ou sans contact physique avant leur 15 ans (données diffusées en 2017). En outre, 44 millions (correspondant à 22,9%) ont été victimes de violence physique, et 55 millions (29,6%) de violence psychologique. Et pas seulement: en 2017, le Rapport Interpol sur l’exploitation sexuelle des mineurs a conduit à identifier 14 289 victimes dans 54 pays européens. En ce qui concerne l’Italie en 2017, le Cesvi a estimé que 6 millions d’enfants ont subi des mauvais traitements. En outre, d’après les données établies par le "Téléphone bleu", dans la période du 1er janvier au 31 décembre 2017, les cas d’abus sexuels et de pédophilie gérés par le Service 114 Urgence Enfance ont été de 98, ce qui correspond à 7,5% de la totalité des cas gérés par le Service. 65% des mineurs demandant de l’aide étaient constitués par des victimes de sexe féminin et en outre 40% avaient un âge inférieur à 11 ans.

Asie: En Inde dans la décennie 2001-2011, l’"Asian Center for Human Rights" a constaté un total de 48 338 cas de viols de mineurs, avec une augmentation égale à 336%: de 2113 cas en 2001, en effet, on est arrivé à 7112 cas en 2011.

Amérique: aux Etats Unis les données officielles du gouvernement observent que plus de 700 000 enfants, chaque année, sont victimes de violence et de mauvais traitements. D’après l’International Center for Missing and Exploited Children (Icmec), un enfant sur 10 subit des abus sexuels.

Afrique: en Afrique du Sud, les données d’une recherche menée par le Centre pour la justice et la prévention des crimes de l’Université de la Ville du Cap, a montré, en 2016, qu’un jeune sud-africain sur trois, masculin ou féminin, est menacé d’abus sexuels avant d’avoir atteint ses 17 ans. D’après l’étude, la première du genre à l’échelle nationale en Afrique du Sud, 784 967 jeunes âgés entre 15 et 17 ans ont déjà subi des abus sexuels. Les victimes dans ce cas sont principalement des jeunes garçons. Pas même un tiers a dénoncé les violences aux Autorités. Dans d’autres pays africains, les abus sexuels sur les mineurs s’insèrent dans le contexte plus large des violences liées aux conflits qui ensanglantent le continent et sont difficilement quantifiables. Le phénomène est aussi étroitement lié à la pratique des mariages précoces répandus dans différentes nations africaines et pas seulement.

Océanie: en Australie, d’après les données diffusées par l’Australian Institute of Health and Welfare (Aihw), en février 2018, concernant les années 2015-2017, une femme sur 6 (16%, autrement dit 1,5 millions) a signalé avoir subi des abus physiques et/ou sexuels avant leurs 15 ans, et un homme sur 9 (11%, c’est-à-dire 992 000) a indiqué avoir fait l’expérience de cet abus quand il était jeune. En 2015-2016, en outre, environ 450 000 enfants ont été l’objet de mesures de protection de l’enfance, et 55 600 mineurs ont été éloignés de leur foyer pour soigner les abus subis et éviter d’autres. Enfin, ne pas oublier les risques encourus par les mineurs indigènes: toujours d’après l’Aihw, En 2015-2016, les enfants indigènes ont eu 7 fois plus de probabilité d’être l’objet d’abus ou d’abandon par rapport à leurs camarades non indigènes (cf. http://www.pbc2019.org/it/protezione-dei-minori/abuso-dei-minori-a-livello-globale).

4 Les données rapportées se réfèrent à un échantillonnage de pays choisis sur la fiabilité des sources disponibles. Les recherches diffusées par l’Unicef sur 30 pays confirment ce fait: un petit pourcentage de victimes a affirmé avoir demandé de l’aide.

5Cf.https://www.repubblica.it/salute/prevenzione/2016/05/12/news/maltrattamenti-sui_minori_tutti_gli_abusi - 139630223.

6 Plus particulièrement, le présumé responsable de la souffrance subie par un mineur est, dans 73,7% des cas un parent (la mère dans 44,2% des cas et le père dans 29,5%), un membre de la famille dans 3,3% des cas, un ami dans 3,2%, une connaissance dans 3%, un enseignant dans 2,5% des cas. Les données mettent en lumière le fait que le responsable est une personne extérieure adulte dans un petit pourcentage de cas (2,2%) (cf. Ibid.).

7 Une étude anglaise de 2011, réalisée par le Nspcc (National Society for the Prevention of Cruelty to Children), a indiqué que 29% des sujets interrogés rapportaient avoir subi des harcèlements sexuels (physiques et verbaux) dans les centres où ils pratiquaient un sport.

8 D’après les données 2017 de l’IWF (Internet Watch Foundation), toutes les 7 minutes une page web envoie des images d’enfants sexuellement abusés. En 2017, ont été identifiés 78 589 URL contenant des images d’abus sexuels, concentrés en particulier dans les Pays-Bas, suivis par les États-Unis, le Canada, la France et la Russie. 55% des victimes ont moins de 10 ans, 86% sont des filles, 7% des garçons, 5% les deux.

9 Les destinations les plus fréquentes sont le Brésil, la république Dominicaine, la Colombie, outre la Thaïlande et le Cambodge. A celle-ci se sont ajoutées certains pays d’Afrique et de l’Europe de l’Est. Les six premiers pays de provenance de ceux qui commettent les abus, en revanche, sont la France, l’Allemagne, le Royaume Uni, la Chine, le Japon et l’Italie. A ne pas négliger non plus le nombre croissant des femmes qui voyagent dans les pays en voie de développement à la recherche de sexe moyennant paiement avec des mineurs: au total elles représentent 10% des touristes sexuels dans le monde. De plus selon une étude conduite par Ecpat Iternational (End Child Prostitution in Asian Tourism) entre 2015 et 2016, 35% des touristes sexuels pédophiles étaient des clients habituels, et que 65% des clients occasionnels (cf. https://www.osservatoriodiritti.il/2018/03/27/turismo-sessuale-minorile-nel-mondo-italia-ecpat).

10 «Si cette très grave calamité est parvenue à toucher certains ministres consacrés, on se demande dans quelle mesure elle est profonde dans nos sociétés et dans nos familles ?» (Discours à la Curie romaine, 21 décembre 2018).

11 Cf. R.H. Benson, The Lord of the World, Dodd, Mead and Company, London 1907.

12 «Quare times, Herodes, qui audis Regem natum? Non venit ille ut te excludat, sed ut diabolum vincat. Sed tu haec non intelligens turbaris et saevis; et ut perdas unum quem quaeris, per tot infantium mortes efficeris crudelis […] Necas parvulos corpore quia te necat timor in corde» (S. Quadvultdeus, Sermo 2 de Symbolo: PL 40, 655).

13 «Quemadmodum enim ille, effuso in scientiae lignum veneno suo, naturam gusto corruperat, sic et ipse dominicam carnem vorandam presumens, Deitatis in ea virtute, corruptus interitusque sublatus est» (Maximus Confessor, Centuria 1, 8-13: PG, 1182-1186).

14(CDC: United States Centers for Disease Control and Prevention; CRC: Convention on the Rights of the Child; End Violence Against Children: The Global Partnership; PAHO: Pan American Health Organization; PEPFAR: President’s Emergency Program for AIDS Relief; TfG: Together for Girls; Unicef: United Nations Children’s Fund; UNODC: United Nations Office on Drugs and Crime; USAID: United States Agency for International Development; WHO: World Health Organization).

15 Chaque lettre du mot INSPIRE représente une des stratégies, et la plupart a démontré avoir des effets préventifs contre divers types de violence, en plus d’effets bénéfiques dans des domaines comme la santé mentale, l’éducation et la réduction de la criminalité. Les sept stratégies sont les suivantes: Implementation and enforcement of laws: mise en œuvre et application des lois (par exemple, interdire les disciplines violentes et limiter l’accès à l’alcool et aux armes à feu); Norms and values: normes et valeurs à changer (par exemple, celles qui pardonnent l’abus sexuel sur les filles ou le comportements agressifs entre garçons); Safe environments: milieux sûrs (par exemple identifier dans les quartiers les “points chauds” de violence et affronter les causes locales à travers une politique qui résolve les problèmes et autres interventions); Parent and caregiver support: parents et soutiens de l’assistant familial (par exemple en fournissant une formation aux parents pour les jeunes, aux nouveaux parents); Income and economic strengthening: revenu et renforcement économique (comme le micro crédit et la formation à l’égalité des sexes); Response and support services: services de réponse et de soutien (par exemple, garantir que les enfants exposés à la violence puissent accéder à des soins d’urgence efficaces et recevoir un soutien psycho-social adapté); Education and life skills: instruction et habilitation à la vie (par exemple, garantir que les enfants fréquentent l’école et fournir les compétence sociales).

16 Cf. Document final du VIème Congrès mondial sur la pastorale du tourisme, 27 juillet 2004.

[00319-FR.02] [Texte original: Italien]

Traduzione in lingua inglese

Dear Brothers and Sisters,

As I thank the Lord who has accompanied us during these days, I would like to thank all of you for the ecclesial spirit and concrete commitment that you have so generously demonstrated.

Our work has made us realize once again that the gravity of the scourge of the sexual abuse of minors is, and historically has been, a widespread phenomenon in all cultures and societies. Only in relatively recent times has it become the subject of systematic research, thanks to changes in public opinion regarding a problem that was previously considered taboo; everyone knew of its presence yet no one spoke of it. I am reminded too of the cruel religious practice, once widespread in certain cultures, of sacrificing human beings – frequently children – in pagan rites. Yet even today, the statistics available on the sexual abuse of minors drawn up by various national and international organizations and agencies (the WHO, UNICEF, INTERPOL, EUROPOL and others) do not represent the real extent of the phenomenon, which is often underestimated, mainly because many cases of the sexual abuse of minors go unreported,1 particularly the great number committed within families.

Rarely, in fact, do victims speak out and seek help.2 Behind this reluctance there can be shame, confusion, fear of reprisal, various forms of guilt, distrust of institutions, forms of cultural and social conditioning, but also lack of information about services and facilities that can help. Anguish tragically leads to bitterness, even suicide, or at times to seek revenge by doing the same thing. The one thing certain is that millions of children in the world are victims of exploitation and of sexual abuse.

It would be important here to cite the overall data – in my opinion still partial – on the global level,3 then from Europe, Asia, the Americas, Africa and Oceania, in order to give an idea of the gravity and the extent of this plague in our societies.4 To avoid needless quibbling, I would point out from the start that the mention of specific countries is purely for the sake of citing the statistical data provided by the aforementioned reports.

The first truth that emerges from the data at hand is that those who perpetrate abuse, that is acts of physical, sexual or emotional violence, are primarily parents, relatives, husbands of child brides, coaches and teachers. Furthermore, according to the UNICEF data of 2017 regarding 28 countries throughout the world, 9 out of every 10 girls who have had forced sexual relations reveal that they were victims of someone they knew or who was close to their family.

According to official data of the American government, in the United States over 700,000 children each year are victims of acts of violence and mistreatment. According to the International Centre for Missing and Exploited Children (ICMEC), 1 out of every 10 children experiences sexual abuse. In Europe, 18 million children are victims of sexual abuse.5

If we take Italy as an example, the 2016 Telefono Azzurro Report states that 68.9% of abuses take place within the home of the minor.6

Acts of violence take place not only in the home, but also in neighbourhoods, schools, athletic facilities7 and, sadly, also in church settings.

Research conducted in recent years on the phenomenon of the sexual abuse of minors also shows that the development of the web and of the communications media have contributed to a significant increase in cases of abuse and acts of violence perpetrated online. Pornography is rapidly spreading worldwide through the net. The scourge of pornography has expanded to an alarming degree, causing psychological harm and damaging relations between men and women, and between adults and children. It is a phenomenon in constant growth. Tragically, a considerable part of pornographic production has to do with minors, who are thus gravely violated in their dignity. The studies in this field – it is sad - document that it is happening in ever more horrible and violent ways, even to the point of acts of abuse against minors being commissioned and viewed live over the net.8

Here I would mention the World Congress held in Rome on the theme of child dignity in the digital era, as well as the first Forum of the Interfaith Alliance for Safer Communities held on the same theme in Abu Dhabi last November.

Another scourge is sexual tourism. According to 2017 data provided by the World Tourism Organization, each year 3 million people throughout the world travel in order to have sexual relations with a minor.9 Significantly, the perpetrators of these crimes in most cases do not even realize that they are committing a criminal offence.

We are thus facing a universal problem, tragically present almost everywhere and affecting everyone. Yet we need to be clear, that while gravely affecting our societies as a whole,10 this evil is in no way less monstrous when it takes place within the Church.

The brutality of this worldwide phenomenon becomes all the more grave and scandalous in the Church, for it is utterly incompatible with her moral authority and ethical credibility. Consecrated persons, chosen by God to guide souls to salvation, let themselves be dominated by their human frailty or sickness and thus become tools of Satan. In abuse, we see the hand of the evil that does not spare even the innocence of children. No explanations suffice for these abuses involving children. We need to recognize with humility and courage that we stand face to face with the mystery of evil, which strikes most violently against the most vulnerable, for they are an image of Jesus. For this reason, the Church has now become increasingly aware of the need not only to curb the gravest cases of abuse by disciplinary measures and civil and canonical processes, but also to decisively confront the phenomenon both inside and outside the Church. She feels called to combat this evil that strikes at the very heart of her mission, which is to preach the Gospel to the little ones and to protect them from ravenous wolves.

Here again I would state clearly: if in the Church there should emerge even a single case of abuse – which already in itself represents an atrocity – that case will be faced with the utmost seriousness. Brothers and Sisters: in people’s justified anger, the Church sees the reflection of the wrath of God, betrayed and insulted by these deceitful consecrated persons. The echo of the silent cry of the little ones who, instead of finding in them fathers and spiritual guides encountered tormentors, will shake hearts dulled by hypocrisy and by power. It is our duty to pay close heed to this silent, choked cry.

It is difficult to grasp the phenomenon of the sexual abuse of minors without considering power, since it is always the result of an abuse of power, an exploitation of the inferiority and vulnerability of the abused, which makes possible the manipulation of their conscience and of their psychological and physical weakness. The abuse of power is likewise present in the other forms of abuse affecting almost 85,000,000 children, forgotten by everyone: child soldiers, child prostitutes, starving children, children kidnapped and often victimized by the horrid commerce of human organs or enslaved, child victims of war, refugee children, aborted children and so many others.

Before all this cruelty, all this idolatrous sacrifice of children to the god of power, money, pride and arrogance, empirical explanations alone are not sufficient. They fail to make us grasp the breadth and depth of this tragedy. Here once again we see the limitations of a purely positivistic approach. It can provide us with a true explanation helpful for taking necessary measures, but it is incapable of giving us a meaning. Today we need both explanation and meaning. Explanation will help us greatly in the operative sphere, but will take us only halfway.

So what would be the existential “meaning” of this criminal phenomenon? In the light of its human breadth and depth, it is none other than the present-day manifestation of the spirit of evil. If we fail to take account of this dimension, we will remain far from the truth and lack real solutions.

Brothers and sisters, today we find ourselves before a manifestation of brazen, aggressive and destructive evil. Behind and within, there is the spirit of evil, which in its pride and in its arrogance considers itself the Lord of the world11 and thinks that it has triumphed. I would like to say this to you with the authority of a brother and a father, certainly a small one and a sinner, but who is the pastor of the Church that presides in charity: in these painful cases, I see the hand of evil that does not spare even the innocence of the little ones. And this leads me to think of the example of Herod who, driven by fear of losing his power, ordered the slaughter of all the children of Bethlehem.12 Behind this there is satan.

Just as we must take every practical measure that common sense, the sciences and society offer us, neither must we lose sight of this reality; we need to take up the spiritual means that the Lord himself teaches us: humiliation, self-accusation, prayer and penance. This is the only way to overcome the spirit of evil. It is how Jesus himself overcame it.13

The Church’s aim will thus be to hear, watch over, protect and care for abused, exploited and forgotten children, wherever they are. To achieve that goal, the Church must rise above the ideological disputes and journalistic practices that often exploit, for various interests, the very tragedy experienced by the little ones.

The time has come, then, to work together to eradicate this evil from the body of our humanity by adopting every necessary measure already in force on the international level and ecclesial levels. The time has come to find a correct equilibrium of all values in play and to provide uniform directives for the Church, avoiding the two extremes of a “justicialism” provoked by guilt for past errors and media pressure, and a defensiveness that fails to confront the causes and effects of these grave crimes.

In this context, I would mention the “best practices” formulated under the guidance of the World Health Organization14 by a group of ten international bodies that developed and approved a packet of measures called INSPIRE: Seven Strategies for Ending Violence against Children.15

With the help of these guidelines, the work carried out in recent years by the Pontifical Commission for the Protection of Minors and the contributions made by this Meeting, the Church, in developing her legislation, will concentrate on the following aspects:

1. The protection of children. The primary goal of every measure must be to protect the little ones and prevent them from falling victim to any form of psychological and physical abuse. Consequently, a change of mentality is needed to combat a defensive and reactive approach to protecting the institution and to pursue, wholeheartedly and decisively, the good of the community by giving priority to the victims of abuse in every sense. We must keep ever before us the innocent faces of the little ones, remembering the words of the Master: “Whoever causes one of these little ones who believe in me to sin, it would be better for him to have a great millstone fastened around his neck and to be drowned in the depth of the sea. Woe to the world because of scandals! For it is necessary that scandals come, but woe to the man by whom the scandal comes! (Mt 18:6-7).

2. Impeccable seriousness. Here I would reaffirm that “the Church will spare no effort to do all that is necessary to bring to justice whosoever has committed such crimes. The Church will never seek to hush up or not take seriously any case” (Address to the Roman Curia, 21 December 2018). She is convinced that “the sins and crimes of consecrated persons are further tainted by infidelity and shame; they disfigure the countenance of the Church and undermine her credibility. The Church herself, with her faithful children, is also a victim of these acts of infidelity and these real sins of “peculation” (ibid.).

3. Genuine purification. Notwithstanding the measures already taken and the progress made in the area of preventing abuse, there is need for a constantly renewed commitment to the holiness of pastors, whose conformity to Christ the Good Shepherd is a right of the People of God. The Church thus restates “her firm resolve to pursue unstintingly a path of purification, questioning how best to protect children, to avoid these tragedies, to bring healing and restoration to the victims, and to improve the training imparted in seminaries… An effort will be made to make past mistakes opportunities for eliminating this scourge, not only from the body of the Church but also from that of society” (ibid.). The holy fear of God leads us to accuse ourselves – as individuals and as an institution – and to make up for our failures. Self-accusation is the beginning of wisdom and bound to the holy fear of God: learning how to accuse ourselves, as individuals, as institutions, as a society. For we must not fall into the trap of blaming others, which is a step towards the “alibi” that separates us from reality.

4. Formation. In other words, requiring criteria for the selection and training of candidates to the priesthood that are not simply negative, concerned above all with excluding problematic personalities, but also positive, providing a balanced process of formation for suitable candidates, fostering holiness and the virtue of chastity. Saint Paul VI, in his encyclical Sacerdotalis Caelibatus, wrote that “the life of the celibate priest, which engages the whole man so totally and so sensitively, excludes those of insufficient physical, psychic and moral qualifications. Nor should anyone pretend that grace supplies for the defects of nature in such a man” (No. 64).

5. Strengthening and reviewing guidelines by Episcopal Conferences. In other words, reaffirming the need for bishops to be united in the application of parameters that serve as rules and not simply indications. Rules, not simply indications. No abuse should ever be covered up (as was often the case in the past) or not taken sufficiently seriously, since the covering up of abuses favours the spread of evil and adds a further level of scandal. Also and in particular, developing new and effective approaches for prevention in all institutions and in every sphere of ecclesial activity.

6. Accompaniment of those who have been abused. The evil that they have experienced leaves them with indelible wounds that also manifest themselves in resentment and a tendency to self-destruction. The Church thus has the duty to provide them with all the support they need, by availing herself of experts in this field. Listening, let me even put it this way: “wasting time” in listening. Listening heals the hurting person, and likewise heals us of our egoism, aloofness and lack of concern, of the attitude shown by the priest and the Levite in the parable of the Good Samaritan.

7. The digital world. The protection of minors must take into account the new forms of sexual abuse and abuse of all kinds that threaten minors in the settings in which they live and through the new devices that they use. Seminarians, priests, men and women religious, pastoral agents, indeed everyone, must be aware that the digital world and the use of its devices often has a deeper effect than we may think. Here there is a need to encourage countries and authorities to apply every measure needed to contain those websites that threaten human dignity, the dignity of women and particularly that of children. Brothers and Sisters: crime does not enjoy the right to freedom. There is an absolute need to combat these abominations with utter determination, to be vigilant and to make every effort to keep the development of young people from being troubled or disrupted by an uncontrolled access to pornography, which will leave deep scars on their minds and hearts. We must ensure that young men and women, particularly seminarians and clergy, are not enslaved to addictions based on the exploitation and criminal abuse of the innocent and their pictures, and contempt for the dignity of women and of the human person. Here mention should be made of the new norms on graviora delicta approved by Pope Benedict XVI in 2010, which included as a new species of crime “the acquisition, possession or distribution by a cleric of pornographic images of minors… by whatever means or using whatever technology”. The text speaks of minors “under the age of fourteen”. We now consider that this age limit should be raised in order to expand the protection of minors and to bring out the gravity of these deeds.

8. Sexual tourism. The conduct, the way of looking at others, the very heart of Jesus’ disciples and servants must always acknowledge the image of God in each human creature, beginning with the most innocent. It is only by drawing from this radical respect for the dignity of others that we will be able to defend them from the pervasive power of violence, exploitation, abuse and corruption, and serve them in a credible way in their integral human and spiritual growth, in the encounter with others and with God. Combatting sexual tourism demands that it be outlawed, but also that the victims of this criminal phenomenon be given support and helped to be reinserted in society. The ecclesial communities are called to strengthen their pastoral care of persons exploited by sexual tourism. Among these, those who are most vulnerable and in need of particular help are certainly women, minors and children; these last however need special forms of protection and attention. Government authorities should make this a priority and act with urgency to combat the trafficking and economic exploitation of children. To this end it is important to coordinate the efforts being made at every level of society and to cooperate closely with international organizations so as to achieve a juridical framework capable of protecting children from sexual exploitation in tourism and of ensuring the legal prosecution of offenders.16

Allow me now to offer a heartfelt word of thanks to all those priests and consecrated persons who serve the Lord faithfully and totally, and who feel themselves dishonoured and discredited by the shameful conduct of some of their confreres. All of us – the Church, consecrated persons, the People of God, and even God himself – bear the effects of their infidelity. In the name of the whole Church, I thank the vast majority of priests who are not only faithful to their celibacy, but spend themselves in a ministry today made even more difficult by the scandals of few (but always too many) of their confreres. I also thank the faithful who are well aware of the goodness of their pastors and who continue to pray for them and to support them.

Finally, I would like to stress the important need to turn this evil into an opportunity for purification. Let us look to the example of Edith Stein – Saint Teresa Benedicta of the Cross – with the certainty that “in the darkest night, the greatest prophets and saints rise up. Still, the life-giving stream of the mystical life remains invisible. Surely, the decisive events of history of the world have been essentially influenced by souls about whom the history books remain silent. And those souls that we must thank for the decisive events in our personal lives is something that we will know only on that day when all that which is hidden will be brought to light”. The holy, faithful People of God, in its daily silence, in many forms and ways continues to demonstrate and attest with “stubborn” hope that the Lord never abandons but sustains the constant and, in so many cases, painful devotion of his children. The holy and patient, faithful People of God, borne up and enlivened by the Holy Spirit, is the best face of the prophetic Church which puts her Lord at the centre in daily giving of herself. It will be precisely this holy People of God to liberate us from the plague of clericalism, which is the fertile ground for all these disgraces.

The best results and the most effective resolution that we can offer to the victims, to the People of Holy Mother Church and to the entire world, are the commitment to personal and collective conversion, the humility of learning, listening, assisting and protecting the most vulnerable.

I make a heartfelt appeal for an all-out battle against the abuse of minors both sexually and in other areas, on the part of all authorities and individuals, for we are dealing with abominable crimes that must be erased from the face of the earth: this is demanded by all the many victims hidden in families and in the various settings of our societies.

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[1] Cf. MARIA ISABEL MARTÍNEZ PÉREZ, Abusos sexuales en niños y adolescentes, ed. Criminología y Justicia, 2012, according to which only 2% of cases are reported, especially when the abuse has taken place in the home. She sets the number of victims of paedophilia in our society at between 15% and 20%. Only 50% of children reveal the abuses they have suffered, and of these cases only 15% are actually reported. Only 5% end up going to trial.

[2] One out of three mentions the fact to no one (2017 data compiled by the non-profit organization THORN).

[3] On the global level: in 2017 the World Health Organization estimated that up to 1 billion minors between 2 and 17 years of age have experienced acts of violence or physical, emotional or sexual neglect. Sexual abuse (ranging from groping to rape), according to some 2014 UNICEF estimates, would affect 120 million girls, who are the greatest number of victims. In 2017, UNICEF reported that in 38 of the world’s low to middle income countries, almost 17 million adult women admitted having had a forced sexual relation in childhood.

Europe: in 2013, the World Health Organization estimated over 18 million of abuses. According to UNICEF, in 28 European countries, about 2.5 million young women reported having experienced sexual abuse with or without physical contact prior to 15 years of age (data released in 2017). In addition, 44 million (equivalent to 22.9%) were victims of physical violence, while 55 million (29.6%) were victims of psychological violence. Not only this: in 2017, the INTERPOL Report on the sexual exploitation of minors led to the identification of 14,289 victims in 54 European countries. With regard to Italy, in 2017 CESVI estimated that 6 million children experienced mistreatment. Furthermore, according to data provided by Telefono Azzurro, in the calendar year 2017, 98 cases of sexual abuse and pedophilia were handled by the Servizio 114 Emergenza Infanzia, equivalent to about 7.5% of the total cases handled by that service. 65% of the minors seeking help were female victims and over 40% were under 11 years of age.

Asia: in India, in the decade 2001-2011, the Asian Centre for Human Rights reported a total of 48,338 cases of the rape of minors, with an increase equivalent to 336% over that period: the 2,113 cases in 2001 rose to 7,112 cases in 2011.

The Americas: in the United States, official government data state that more than 700,000 children each year are victims of violence and mistreatment. According to the International Centre for Missing and Exploited Children (ICMEC), 1 out of every 10 children experiences sexual abuse.

Africa: in South Africa, the results of a study conducted by the Centre for Justice and Crime Prevention of the University of Cape Town showed in 2016 that 1 out of 3 South African young people, male or female, risks being sexually abused before the age of 17. According to the study, the first of its kind on a national scale in South Africa, 784,967 young people between 15 and 17 years of age have already experienced sexual abuse. The victims in this case are for the most part male youths. Not even a third of them reported the violence to the authorities. In other African countries, cases of sexual abuse of minors are part of the wider context of acts of violence linked to the conflicts affecting the continent and are thus difficult to quantify. The phenomenon is also closely linked to the widespread practice of underage marriages in various African nations, as elsewhere.

Oceania: in Australia, according to data issued by the Australian Institute of Health and Welfare (AIHW) in February 2018 and covering the years 2015-2017, one out of six women (16%, i.e., 1.5 million) reported experiencing physical and/or sexual abuse prior to 15 years of age, and one out of nine men (11%, i.e., 992,000) reported having experienced this abuse when they were children. Also, in 2015-2016, around 450,000 children were the object of child protection measures, and 55,600 minors were removed from their homes in order to remedy abuses they had suffered and to prevent others. Finally, one must not forget the risks to which native minors are exposed: again, according to AIHW, in 2015-2016 indigenous children had a seven times greater probability of being abused or abandoned as compared with their non-indigenous contemporaries (cf. http://www.pbc2019.org/protection-of-minors/child-abuse-on-the-global-level).

[4] The data provided refer to sample counties selected on the basis of the reliability of available sources. The studies released by UNICEF on 30 countries confirm this fact: a small percentage of victims stated that they had asked for help.

[5]Cf.https://www.repubblica.it/salute/prevenzione/2016/05/12/news/maltrattamenti_sui_minori_tutti_gli_abusi-139630223.

[6] Specifically, those allegedly responsible for the difficulties experienced by a minor are, in 73.7% of the cases a parent (the mother in 44.2% and the father in 29.5%), a relative (3.3%), a friend (3.2%), an acquaintance (3%), a teacher (2.5%). The data show that only in a small percentage of cases (2.2%) is the person responsible an adult stranger. Cf. ibid.

[7] A 2011 English study carried out by the National Society for the Prevention of Cruelty to Children (NSPCC) found that 29% of those interviewed reported that they had experienced sexual molestation (physical and verbal) in sports centres.

[8] According to the 2017 data of the Internet Watch Foundation (IWF), every 7 minutes a web page sends pictures of sexually abused children. In 2017, 78,589 URLs were found to contain images of sexual abuse concentrated particularly in the Low Countries, followed by the United States, Canada, France and Russia. 55% of the victims were under 10 years of age, 86% were girls, 7% boys and 5% both.

[9] The most frequented destinations are Brazil, the Dominican Republic, Colombia, as well as Thailand and Cambodia. These have recently been joined by some countries of Africa and Eastern Europe. On the other hand, the six countries from which the perpetrators of abuse mostly come are France, Germany, the United Kingdom, China, Japan and Italy. Not to be overlooked is the growing number of women who travel to developing countries in search of paid sex with minors: in total, they represent 10% of sexual tourists worldwide. Furthermore, according to a study by ECPAT (End Child Prostitution in Asian Tourism) International, between 2015 and 2016, 35% of paedophile sexual tourists were regular clients, while 65% were occasional clients (cf. https://www.osservatoriodiritti.it/2018/03/27/turismo-sessuale-minorile-nel-mondo-italia-ecpat).

[10] “For if this grave tragedy has involved some consecrated ministers, we may ask how deeply rooted it may be in our societies and in our families” (Address to the Roman Curia, 21 December 2018).

[11] Cf. R.H. BENSON, The Lord of the World, Dodd, Mead and Company, London, 1907.

[12] “Quare times, Herodes, quia audis Regem natum? Non venit ille ut te excludat, sed ut diabolum vincat. Sed tu haec non intelligens turbaris et saevis; et ut perdas unum quem quaeris, per tot infantium mortes efficeris crudelis… Necas parvulos corpore quia te necat timor in corde (SAINT QUODVULTDEUS, Sermo 2 de Symbolo: PL 40, 655).

[13] “Quemadmodum enim ille, effuso in scientiae lignum veneno suo, naturam gusto corruperat, sic et ipse dominicam carnem vorandam praesumens, deitatis in ea virtute corruptus interituque sublatus est” (SAINT MAXIMUS THE CONFESSOR, Centuria 1, 8-3: PG 90, 1182-1186).

[14] (CDC: United States Centers for Disease Control and Prevention; CRC: Convention on the Rights of

the Child; End Violence Against Children: The Global Partnership; PAHO: Pan American Health Organization; PEPFAR: President’s Emergency Program for AIDS Relief; TfG: Together for Girls; UNICEF: United Nations Children’s Fund; UNODC: United Nations Office on Drugs and Crime; USAID:

United States Agency for International Development; WHO: World Health Organization).

[15] Each letter of the word INSPIRE represents one of the strategies, and for the most part has shown to be preventively effectual against various types of violence, in addition to having benefits in areas such as mental health, education and the reduction of crime. The seven strategies are the following: Implementation and Enforcement of Laws (for example, avoiding violent discipline and limiting access to alcohol and firearms); Norms and Values that need changing (for example, those that condone sexual abuse against girls or aggressive behaviour among boys); Safe Environments (for example, identifying neighbourhood violence “hotspots” and dealing with local causes through policies that resolve problems and through other interventions); Parent and Caregiver Support (for example, by providing formation to parents for their children, and to new parents); Income and Economic Strengthening (such as microcredit and formation concerning equity in general); Response and Support Services (for example, ensuring that children exposed to violence can have access to effective emergency care and can receive adequate psychosocial support); Education and Life Skills (for example, ensuring that children attend school and equipping them with social skills).

[16] Cf. Final Document of the VI World Congress on the Pastoral Care of Tourism, 27 July 2004.

[00319-EN.01] [Original text: Italian]

Traduzione in lingua tedesca

Liebe Brüder und Schwestern,

mein Dank gilt dem Herrn, der uns in diesen Tagen begleitet hat, und euch allen möchte ich für den kirchlichen Geist und den Einsatz, den ihr mit so viel Großherzigkeit geleistet habt, danken.

Unsere Arbeit hat uns dazu geführt, einmal mehr anzuerkennen, dass das schwere Übel des sexuellen Missbrauchs von Minderjährigen leider in allen Kulturen und Gesellschaften ein geschichtlich verbreitetes Phänomen ist. Dieser Missbrauch ist erst in relativ jüngerer Zeit Gegenstand systematischer Studien geworden und dies dank eines Bewusstseinswandels der öffentlichen Meinung über ein Thema, das in der Vergangenheit tabu war, das heißt, dass alle von seiner Existenz wussten, aber keiner darüber sprach. Das bringt mir auch eine grausame religiöse Praxis in Erinnerung, die in der Vergangenheit in einigen Kulturen verbreitet war, nämlich Menschen – oft Kinder – bei heidnischen Ritualen zu opfern. Allerdings legen die verfügbaren Statistiken über den sexuellen Missbrauch von Minderjährigen, die von verschiedenen nationalen und internationalen Organisationen und Organismen (Weltgesundheitsorganisation WHO, UNICEF, Interpol, Europol u.a.) erstellt wurden, bis heute nicht das wahre Ausmaß des Phänomens offen. Es wird häufig unterschätzt, vor allem weil viele Fälle des sexuellen Missbrauchs von Minderjährigen nicht angezeigt werden1, insbesondere die im familiären Bereich begangenen.

Selten vertrauen sich die Opfer wirklich jemanden an und suchen Hilfe2. Hinter diesem Widerstreben mag Scham, Verwirrung, Furcht vor Vergeltung, Schuldgefühl, Misstrauen gegenüber den Institutionen, kulturelle oder soziale Konditionierung, aber auch Unkenntnis über die Dienste und Strukturen, die helfen können, stehen. Die Beklemmung führt leider zur Verbitterung oder sogar zum Selbstmord oder gelegentlich zur Revanche, bei der das Opfer selbst zum Täter wird. Das einzige gesicherte Faktum ist, dass Millionen Kinder auf der Welt Opfer von Ausbeutung und sexuellem Missbrauch sind.

Hier wäre es wichtig, die allgemeinen Daten – die meines Erachtens immer nur einen Teil wiedergeben – auf globalem Niveau3, dann auf europäischem, asiatischem, amerikanischem, afrikanischem und ozeanischem Niveau wiederzugeben, um ein Bild der Schwere und der Tiefe dieses Übels in unseren Gesellschaften zu zeigen4. Um unnötige Diskussionen zu vermeiden, möchte ich zunächst unterstreichen, dass die Erwähnung bestimmter Länder den einzigen Zweck hat, statistische Daten aus den genannten Berichten zitieren zu können.

Die erste Evidenz, die sich aus den verfügbaren Daten ergibt: wer Missbrauch begeht, das heißt Gewalt (körperlich, sexuell oder psychisch) anwendet, sind vor allem Eltern, Verwandte, die Partner von Kinderbräuten, Trainer und Erzieher. Ferner haben sich, wie UNICEF-Daten aus dem Jahr 2017 bezogen auf 28 Länder zeigen, neun von zehn Mädchen, die erzwungenen Geschlechtsverkehr hatten, als Opfer eines Bekannten oder einer mit der Familie verbundenen Person bezeichnet.

Entsprechend der offiziellen Zahlen der US-amerikanischen Regierung werden in den Vereinigten Staaten jedes Jahr mehr als 700.000 Kinder Opfer von Gewalt und Misshandlung. Nach dem International Center For Missing and Exploited Children (ICMEC) wird jedes zehnte Kind sexuell missbraucht. In Europa sind 18 Millionen Kinder Opfer von sexuellem Missbrauch5.

Wenn wir das Beispiel Italiens nehmen, ergibt der Bericht des „Blauen Telefons“ [Telefono Azzurro] aus dem Jahr 2016, dass 68,9% der Missbräuche innerhalb der eigenen vier Wände des Minderjährigen stattfinden6.

Schauplatz der Übergriffe ist nicht nur der häusliche Bereich, sondern auch das Umfeld des Stadtviertels, der Schule, des Sports7 und leider auch der Kirche.

Aus den Untersuchungen der letzten Jahre über das Phänomen des sexuellen Missbrauchs ergibt sich ebenso, dass die Entwicklung des Internets und der Kommunikationsmittel zu einer beträchtlichen Zunahme der Fälle von Missbrauch und von online verübter Gewalt geführt haben. Die Verbreitung der Pornografie weitet sich über das Netz rapide in der Welt aus. Das Übel der Pornografie hat erschreckende Dimensionen angenommen mit verheerenden Folgen für die Psyche und für die Beziehungen zwischen Mann und Frau sowie zwischen ihnen und den Kindern. Es handelt sich um ein stets wachsendes Phänomen. Ein sehr beträchtlicher Teil der pornografischen Produktion hat trauriger Weise Minderjährige zum Gegenstand, die auf diese Weise in ihrer Würde schwer verletzt werden. Die Studien in diesem Bereich dokumentieren – was sehr traurig ist –, dass dies auf immer entsetzlichere und grausamere Weise geschieht. Es kommt sogar zu Missbrauchshandlungen an Minderjährigen, die live im Netz bestellt und verfolgt werden8.

Ich erinnere hier an den internationalen Kongress, der in Rom über das Thema der Würde des Kindes in der digitalen Welt abgehalten wurde; wie auch an das erste Forum der interreligiösen Allianz für sicherere Gemeinschaften, das zum gleichen Thema im vergangenen November in Abu Dhabi stattgefunden hat.

Ein weiteres Übel ist der Sextourismus: Gemäß den Daten von 2017 der Weltorganisation für Tourismus begeben sich jedes Jahr drei Millionen Personen auf Reisen, um mit einer minderjährigen Person sexuelle Beziehungen zu haben9. Bedeutsam ist der Umstand, dass die Urheber dieser Verbrechen in den meisten Fällen nicht anerkennen, dass das, was sie begehen, eine Straftat ist.

Wir sind also vor einem allgemeinen und übergreifenden Problem, das man leider fast überall antrifft. Wir müssen uns darüber im Klaren sein: Die weltweite Verbreitung dieses Übels bestätigt, wie schwerwiegend es für unsere Gesellschaften ist10, schmälert aber nicht seine Abscheulichkeit innerhalb der Kirche.

Die Unmenschlichkeit dieses Phänomens auf weltweiter Ebene wird in der Kirche noch schwerwiegender und skandalöser, weil es im Gegensatz zu ihrer moralischen Autorität und ihrer ethischen Glaubwürdigkeit steht. Die gottgeweihte Person, die von Gott auserwählt wurde, um die Seelen zum Heil zu führen, lässt sich von ihrer menschlichen Schwäche oder ihrer Krankheit versklaven und wird so zu einem Werkzeug Satans. In den Missbräuchen sehen wir die Hand des Bösen, das nicht einmal die Unschuld der Kinder verschont. Es gibt keine ausreichenden Erklärungen für diese Missbräuche gegenüber Kindern. Demütig und beherzt müssen wir anerkennen, dass wir vor dem Geheimnis des Bösen stehen, das gegen die Schwächsten erbost ist, weil sie Bild Jesu sind. Deshalb ist in der Kirche das Pflichtbewusstsein gewachsen, nicht nur danach zu streben, den höchst schwerwiegenden Missbräuchen durch Disziplinarmaßnahmen und zivile und kanonische Prozesse Einhalt zu gebieten, sondern auch sich dem Phänomen mit Entschlossenheit sowohl innerhalb als auch außerhalb der Kirche zu stellen. Sie fühlt sich gerufen, dieses Übel zu bekämpfen, das das Herzstück ihrer Mission berührt: das Evangelium den Kleinen zu verkünden und sie vor den reißenden Wölfen zu schützen.

Ich möchte an dieser Stelle klar betonen: Wenn in der Kirche auch nur ein Missbrauchsfall ausfindig gemacht worden wäre – was an sich schon eine Abscheulichkeit darstellt, – so würde dieser Fall mit der größten Ernsthaftigkeit angegangen. Brüder und Schwestern, in der gerechtfertigten Wut der Menschen erblickt die Kirche den Widerschein des Zornes Gottes, der von diesen schändlichen Gottgeweihten verraten und geohrfeigt wurde. Das Echo des stillen Schreis der Kleinen, die in ihnen statt Vätern oder geistlichen Führern Menschenschinder gefunden haben, wird die durch Scheinheiligkeit und Macht betäubten Herzen erzittern lassen. Wir haben die Pflicht, diesem erstickten stillen Schrei aufmerksam zuzuhören.

Es ist also schwer, das Phänomen der sexuellen Missbräuche an Minderjährigen zu begreifen, ohne die Macht in die Überlegungen einzubeziehen: Denn diese sind immer die Folge von Machtmissbrauch, der Ausbeutung der schwächeren Position der wehrlosen missbrauchten Person, welche die Manipulierung ihres Gewissens und ihrer psychischen und körperlichen Schwachheit ermöglicht. Der Machtmissbrauch ist auch in den anderen Formen des Missbrauchs gegenwärtig, denen fast 85 Millionen Kinder zum Opfer fallen, die von allen vergessen werden: die Kindersoldaten, die minderjährigen Prostituierten, die unterernährten Kinder, die entführten Kinder, die oftmals Opfer des abscheulichen Handels mit menschlichen Organen werden oder zu Sklaven gemacht werden; die Kinder, die Opfer des Krieges sind; die Flüchtlingskinder, die abgetriebenen Kinder und so weiter.

Angesichts so viel Grausamkeit, so vieler götzendienerischer Opfer von Kindern an den Götzen Macht, Geld, Stolz, Hochmut sind die bloß empirischen Erklärungen nicht ausreichend; diese sind nicht im Stande, die Weite und die Tiefe dieses Dramas deutlich zu machen. Noch einmal zeigt die positivistische Hermeneutik ihre Grenzen. Sie gibt uns eine echte Erklärung, die uns helfen wird, die notwendigen Maßnahmen zu ergreifen, aber sie ist nicht im Stande, uns eine Bedeutung zu vermitteln. Und wir benötigen heute Erklärungen und Bedeutungen. Die Erklärungen werden uns sehr im Bereich des Handelns helfen, aber sie lassen uns auf halber Strecke stehen bleiben.

Welches wäre also die existentielle „Bedeutung“ dieser kriminellen Erscheinung? Unter Berücksichtigung ihrer menschlichen Weite und Tiefe ist sie nichts anderes als der gegenwärtige Ausdruck des Geistes des Bösen. Wenn wir uns diese Dimension nicht vergegenwärtigen, werden wir der Wahrheit fern und ohne wahre Lösungen bleiben.

Brüder und Schwestern, heute stehen wir vor einer unverschämten, aggressiven und zerstörerischen Offenbarwerdung des Bösen. Dahinter und darin steckt dieser Geist des Bösen, der sich in seinem Stolz und seinem Hochmut als der Herr der Welt wähnt11und denkt, gesiegt zu haben. Und dies möchte ich euch mit der Autorität eines Bruders und Vaters sagen, der freilich gering und ein Sünder, aber der Hirte der Kirche ist, der er in der Liebe vorsteht: In diesen schmerzlichen Fällen sehe ich die Hand des Bösen, die nicht einmal die Unschuld der Kleinen verschont. Und dies bringt mich dazu, an das Beispiel von Herodes zu denken, der getrieben von der Angst, seine Macht zu verlieren, den Befehl gab, alle Kinder von Betlehem hinzuschlachten12. Dahinter steckt der Teufel.

Und so wie wir alle praktischen Maßnahmen ergreifen müssen, die der gesunde Menschenverstand, die Wissenschaften und die Gesellschaft uns bieten, so dürfen wir diese Wirklichkeit nicht aus dem Blick verlieren und müssen die geistlichen Maßnahmen treffen, die der Herr selbst uns lehrt: Demütigung, Selbstanklage, Gebet, Buße. Das ist die einzige Weise, um den Geist des Bösen zu besiegen. So hat ihn Jesus besiegt13.

Das Ziel der Kirche wird also sein, den missbrauchten, ausgebeuteten und vergessenen Minderjährigen, wo auch immer sie sich befinden, zuzuhören, sie zu bewahren, zu schützen und zu betreuen. Damit die Kirche dieses Ziel erreichen kann, muss sie sich über alle ideologischen Polemiken und die journalistischen Kalküle erheben, die oftmals die von den Kleinen durchlebten Dramen aus verschiedenen Interessen instrumentalisieren.

Es ist daher die Stunde gekommen zusammenzuarbeiten, um diese Brutalität aus dem Leib unserer Menschheit herauszureißen, indem wir alle notwendigen Maßnahmen anwenden, die auf internationaler und kirchlicher Ebene schon in Kraft sind. Es ist die Stunde gekommen, das richtige Gleichgewicht aller Werte zu finden, die auf dem Spiel stehen, und einheitliche Richtlinien für die Kirche zu geben, wobei die zwei Extreme eines Gerechtigkeitswahns, der von den Schuldgefühlen aufgrund der vergangenen Fehler und dem Druck der medialen Welt hervorgerufen wird, und der Selbstrechtfertigung, die die Gründe und die Folgen dieser schwerwiegenden Straftaten nicht aufarbeitet, zu vermeiden sind.

In diesem Zusammenhang möchte ich „Best Practices“ erwähnen, die unter der Leitung der Weltgesundheitsorganisation von einer Gruppe von zehn internationalen Agenturen formuliert wurden14, die ein Maßnahmenpaket namens INSPIRE entwickelt und verabschiedet haben, also sieben Strategien, um der Gewalt gegen Kinder ein Ende zu setzen15.

Wenn sich die Kirche auf ihrem gesetzgeberischen Weg dieser Leitlinien bedient – auch dank der Arbeit, die in den vergangenen Jahren von der Päpstlichen Kommission für den Schutz von Minderjährigen geleistet worden ist, und dank des Beitrags unseres jetzigen Treffens –, wird sie sich auf folgenden Dimensionen konzentrieren:

1. Kinderschutz: Das Hauptziel jeder Maßnahme besteht darin, Kinder zu schützen und zu verhindern, dass sie Opfer psychischer und physischer Gewalt gleich welcher Art werden. Daher ist ein Mentalitätswechsel erforderlich, um die Abwehrhaltung zum Schutz der Institution zu bekämpfen und so eine aufrichtige und entschlossene Suche nach dem Wohl der Gemeinschaft zu fördern. Hierbei ist den Opfern von Missbrauch in jeder Hinsicht Vorrang einzuräumen. Die unschuldigen Gesichter der Kleinen müssen uns immer vor Augen stehen und an die Worte des Meisters erinnern: »Wer einen von diesen Kleinen, die an mich glauben, Ärgernis gibt, für den wäre es besser, wenn ihm ein Mühlstein um den Hals gehängt und er in der Tiefe des Meeres versenkt würde. Wehe der Welt wegen der Ärgernisse! Es muss zwar Ärgernisse geben; doch wehe dem Menschen, durch den das Ärgernis kommt!« (Mt 18,6-7).

2. Absolute Ernsthaftigkeit: Ich möchte hier wiederholen, dass »die Kirche keine Mühen scheuen wird, alles Notwendige zu tun, um jeden, der solche Verbrechen begangen hat, der Justiz zu unterstellen. Die Kirche wird nie versuchen, einen Fall zu vertuschen oder unterzubewerten« (Ansprache an die Römische Kurie, 21. Dezember 2018). Sie ist überzeugt: »Die Sünden und Verbrechen gottgeweihter Personen erhalten eine noch dunklere Färbung von Untreue und Schande und entstellen das Antlitz der Kirche, indem sie ihrer Glaubwürdigkeit schaden. Tatsächlich ist die Kirche zusammen mit ihren treuen Söhnen und Töchtern auch ein Opfer dieser Untreue und dieser im wahrsten Sinne des Wortes „Verbrechen der Veruntreuung« (ebd.).

3. Wirkliche Reinigung: Trotz der getroffenen Maßnahmen und der erzielten Fortschritte bei der Verhinderung von Missbrauch ist ein wiederholte und ständiges Bemühen um die Heiligkeit der Hirten nötig, deren Gleichgestaltung mit Christus, dem guten Hirten, ein Recht des Gottesvolkes ist. Die Kirche bekräftigt daher den festen Willen, »den Weg der Reinigung mit all ihrer Kraft fortzusetzen. Die Kirche wird sich, auch unter Hinzuziehung von Experten, darüber beraten, wie die Kinder zu schützen sind; wie solche Katastrophen vermieden werden können, auf welche Weise man sich der Opfer annehmen und sie reintegrieren kann; wie man die Ausbildung in den Seminaren verbessert. Man wird versuchen, die begangenen Fehler in Chancen zu verwandeln, um dieses Übel nicht nur aus dem Leib der Kirche, sondern auch aus dem der Gesellschaft zu beseitigen« (ebd.). Die heilige Gottesfurcht bringt uns dazu, uns selbst – als einzelne Person und als Institution – anzuklagen und unsere Fehler wiedergutzumachen. Sich selbst anklagen: das ist ein weiser, weisheitlicher Anfang, der mit der heiligen Gottesfurcht verbunden ist. Lernen, sich selbst anzuklagen, als einzelne Person, als Institutionen, als Gesellschaft. Wir dürfen nämlich nicht der Versuchung unterliegen, andere zu beschuldigen, was ein Schritt in Richtung eines Alibis wäre, das sich der Realität verweigert.

4. Ausbildung: Das heißt, die erforderliche Auswahl und Ausbildung der Priesteramtskandidaten nicht nur nach negativen Kriterien durchführen, die in erster Linie darauf abzielen, problematische Persönlichkeiten auszuschließen, sondern auch nach positiven Maßstäben: Den geeigneten Kandidaten muss ein ausgewogener Ausbildungsweg geboten werden, der auf Heiligkeit ausgerichtet ist und die Tugend der Keuschheit miteinschließt. In der Enzyklika Sacerdotalis caelibatus schrieb der heilige Paul VI.: »Ein Leben, das einen so vollständigen und gefährdeten inneren und äußeren Einsatz fordert, wie das beim ehelosen Priester der Fall ist, schließt in der Tat Menschen mit einer unzureichenden psychisch-physischen und moralischen Ausgeglichenheit aus; und man darf nicht vorgeben, dass in diesen Dingen die Gnade die Natur ersetzen werde« (Nr. 64).

5. Die Leitlinien der Bischofskonferenzen verstärken und verifizieren: Das heißt, die erforderliche Einheit der Bischöfe bei der Anwendung der Parameter, die als Normen und nicht bloß als Orientierungen gelten müssen, neu bekräftigen. Normen, nicht bloß Orientierungen. Kein Missbrauch darf jemals vertuscht (so wie es in der Vergangenheit üblich war) oder unterbewertet werden, da die Vertuschung von Missbrauch die Verbreitung des Übels begünstigt und zusätzlich eine weitere Stufe des Skandals darstellt. Im Besonderen muss ein neuer wirksamer Ansatz zur Prävention in allen Einrichtungen und Bereichen kirchlicher Tätigkeit entwickelt werden.

6. Missbrauchte Personen begleiten: Das Übel, das ihnen widerfahren ist, lässt in ihnen unheilbare Wunden zurück, die sich auch in Form von Hass und selbstzerstörerischen Tendenzen zeigen. Die Kirche hat daher die Pflicht, ihnen jede notwendige Hilfe zukommen zu lassen und dabei auf Fachleute auf diesem Gebiet zurückzugreifen. Zuhören und – gestattet mir den Ausdruck –, „Zeit verschwenden“ beim Zuhören. Das Zuhören schenkt dem Verwundeten Heilung, es heilt auch uns selbst vom Egoismus, von der Distanz, von der Einstellung „Das ist nicht meine Aufgabe“, von der Haltung des Priesters und des Leviten im Gleichnis vom barmherzigen Samariter.

7. Digitale Welt: Der Schutz der Minderjährigen muss alle neuen Formen sexuellen Missbrauchs und Missbrauchs jeglicher Art berücksichtigen, die sie in ihren Lebensumfeldern und durch die von ihnen verwendeten neuen digitalen Instrumente bedrohen. Seminaristen, Priester, Ordensmänner und -frauen, in der Pastoral Tätige und alle Menschen müssen sich bewusst sein, dass die digitale Welt und die Anwendung ihrer Instrumente oft viel mehr damit zu tun hat, als man denkt. Hier muss man die Länder und die Verantwortungsträger dazu ermutigen, alle notwendigen Maßnahmen zur Einschränkung von Webseiten anzuwenden, welche die Würde von Männern, Frauen und insbesondere von Minderjährigen gefährden. Brüder und Schwestern: eine Straftat kann kein Recht auf Freiheit beanspruchen. Wir müssen uns diesen Gräueln mit größter Entschiedenheit entgegenstellen, wachsam sein und dafür kämpfen, dass die Entwicklung der Kinder nicht dadurch gestört oder erschüttert wird, dass sie unkontrollierten Zugang zur Pornografie haben, die tiefe negative Spuren in ihrem Gedächtnis und in ihrer Seele hinterlässt. Wir müssen uns dafür einsetzen, dass die jungen Menschen, besonders Seminaristen und Kleriker, nicht Sklaven von Abhängigkeiten werden, die auf der Ausbeutung und dem kriminellen Missbrauch unschuldiger Kinder und deren Bilder wie auch auf der Missachtung der Würde der Frau und der menschlichen Person beruhen. Hierbei unterstreiche ich die neuen Normen über schwerwiegendere Straftaten [Normae de gravioribus delictis], die im Jahr 2010 von Papst Benedikt XVI. approbiert wurden. Darin wurde als Delikt der »neue Tatbestand des Erwerbes, der Aufbewahrung und der Verbreitung pornografischer Bilder von Minderjährigen« durch einen Kleriker »in jedweder Form und mit jedwedem Mittel« hinzugefügt. Damals war von Minderjährigen »unter 14 Jahren« die Rede. Jetzt denken wir, dass diese Altersgrenze angehoben werden muss, um den Schutz der Minderjährigen auszuweiten und um die Schwere dieser Taten zu bestätigen.

8. Sextourismus: Das Verhalten, der Blick, die Gedanken der Jünger und Diener Jesu müssen das Abbild Gottes in jedem Menschen, angefangen bei den ganz unschuldigen Geschöpfen, erkennen können. Nur aus dieser radikalen Achtung der Würde des Nächsten heraus können wir ihn vor der allgegenwärtigen Macht von Gewalt, Ausbeutung, Missbrauch und Korruption verteidigen und ihm auf glaubwürdige Weise helfen, menschlich und geistlich ganzheitlich zu wachsen in der Begegnung mit den Mitmenschen und mit Gott. Bei der Bekämpfung von Sextourismus muss größerer rechtlicher Druck ausgeübt werden; es müssen aber auch den Opfern dieses verbrecherischen Phänomens Unterstützung und Projekte zur Wiedereingliederung angeboten werden. Die kirchlichen Gemeinschaften sind aufgerufen, die Seelsorge für die vom Sextourismus ausgebeuteten Menschen zu verstärken. Unter ihnen sind sicher Frauen, Minderjährige und Kinder jene, die am verwundbarsten sind und besondere Hilfe brauchen; letztere benötigen jedoch eigenen Schutz und spezielle Aufmerksamkeit. Die staatlichen Behörden mögen dies vordringlich behandeln und dringend tätig werden, um den Handel von Kindern und ihre wirtschaftliche Ausbeutung zu bekämpfen. Zu diesem Zweck ist die Koordination der Bemühungen auf allen Ebenen der Gesellschaft sowie die enge Zusammenarbeit mit internationalen Organisationen wichtig, um einen rechtlichen Rahmen zu schaffen, der Kinder vor der sexuellen Ausbeutung im Tourismus schützt und es erlaubt, die die Täter auf dem Rechtsweg zu belangen.16

Lasst mich nun allen Priestern und gottgeweihten Personen innigen Dank sagen, die dem Herrn vollkommen und treu dienen. Sie fühlen sich vom schändlichen Verhalten einiger ihrer Mitbrüder entehrt und in Misskredit gebracht. Alle – die Kirche, gottgeweihte Personen, das Volk Gottes und sogar Gott selbst – tragen wir die Folgen ihrer Untreue. Im Namen der ganzen Kirche danke ich der überwältigenden Mehrheit der Priester, die nicht nur den Zölibat treu leben, sondern in einem Dienst aufgehen, der heute durch die Skandale einiger weniger (aber immer zu viele) ihrer Mitbrüder schwieriger geworden ist. Und Dank gilt auch den Gläubigen, die ihre tüchtigen Hirten sehr wohl kennen und weiter für sie beten und sie weiterhin unterstützen.

Schließlich möchte ich herausstellen, wie wichtig es ist, dieses Übel zu einer Chance der Reinigung werden zu lassen. Im Blick auf die Gestalt Edith Steins, der heiligen Teresa Benedicta vom Kreuz, sind wir gewiss: »Aus der dunkelsten Nacht treten die größten Propheten – Heiligengestalten hervor. Aber zum großen Teil bleibt der gestaltende Strom des mystischen Lebens unsichtbar. Sicherlich werden die entscheidenden Wendungen in der Weltgeschichte wesentlich mitbestimmt durch Seelen, von denen kein Geschichtsbuch etwas meldet. Und welchen Seelen wir die entscheidenden Wendungen in unserem persönlichen Leben verdanken, das werden wir auch erst an dem Tage erfahren, an dem alles Verborgene offenbar wird.«17 In seinem täglichen Schweigen macht das heilige gläubige Volk Gottes auf vielerlei Art und Weise weiter sichtbar und beweist es mit „sturer“ Hoffnung, dass der Herr es nicht verlässt, dass der Herr die ständige und in vielen Situationen leidende Hingabe seiner Kinder unterstützt. Das heilige und geduldige gläubige Volk Gottes, das der Heilige Geist trägt und lebendig macht, ist das beste Antlitz der prophetischen Kirche, die es versteht, beim täglichen Einsatz ihren Herrn in die Mitte zu stellen. Eben dieses heilige Volk Gottes wird uns vom Übel des Klerikalismus befreien, der den fruchtbaren Boden für all diese Gräuel bildet.

Das beste Ergebnis und die wirksamste Resolution, die wir den Opfern, dem Volk der heiligen Mutter Kirche und der ganzen Welt bieten können, besteht im Bemühen um eine persönliche und gemeinschaftliche Bekehrung sowie in der Demut, zu lernen und den am meisten Verwundbaren zuzuhören, ihnen beizustehen und sie zu schützen.

Eindringlich appelliere ich an alle Verantwortungsträger und an die einzelnen Personen, in allen Bereichen gegen den Missbrauch von Minderjährigen zu kämpfen, im sexuellen wie in den anderen Bereichen, denn es handelt sich um abscheuliche Verbrechen, die auf dem Antlitz der Erde ausgemerzt werden müssen: Darum bitten viele verborgene Opfer in den Familien und in verschiedenen Bereichen unserer Gesellschaft.

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1 Vgl. María Isabel Martínez Perez, Abusos sexuales en niños y adolescentes, Ed. Criminología y Justicia, 2012. Es kommen nur 2% der Fälle zur Anzeige, besonders wenn diese im familiären Bereich stattfinden. Sie schätzt zwischen 15% und 20% als Opfer von Pädophilie in unserer Gesellschaft ein. Nur 50% der Kinder sprechen über den Missbrauch den sie erlitten haben, und von diesen Fällen werden nur 15% tatsächlich zur Anzeige gebracht. Nur 5% werden schließlich gerichtlich verhandelt.

2 Einer von drei Fällen spricht zu niemandem darüber (Daten von 2017, erhoben von der Non-Profit-Organisation THORN).

3Globales Niveau:Im Jahr 2017 schätzte die WHO, dass bis zu einer Milliarde Minderjähriger im Altersbereich von 2 bis 17 Jahren körperliche, psychische oder sexuelle Gewalt bzw. Vernachlässigung erlitten haben. Die sexuellen Missbräuche (vom Betasten bis zur Vergewaltigung) würden, nach einigen Schätzungen von UNICEF im Jahr 2014, mehr als 120 Millionen Mädchen betreffen, welche den höheren Anteil von Opfern ausmachen. Im Jahr 2017 hat diese UN-Organisation berichtet, dass in 38 ärmeren Ländern in der Welt etwa 17 Millionen erwachsene Frauen zugegeben haben, in ihrer Kindheit einen erzwungenen Geschlechtsverkehr gehabt zu haben.

Europa: Schätzungen der WHO zufolge, lagen im Jahr 2013 mehr als 18 Millionen Missbrauchsfälle vor. Davon waren 13,4% Mädchen und 5,7% Jungen. Nach UNICEF haben in 28 europäischen Ländern ungefähr 2,5 Millionen junger Frauen berichtet, sexuellen Missbrauch mit oder ohne körperlicher Berührung vor dem 15. Lebensjahr erlitten zu haben (Zahlen von 2017). Ferner waren 44 Millionen (das entspricht 22,9%) Opfer physischer Gewalt, während 55 Millionen (29,6%) Opfer psychischer Gewalt waren. Und nicht nur das: Im Jahre 2017 hat ein Interpol-Bericht über die sexuelle Ausbeutung Minderjähriger zur Identifikation von 14.289 Millionen in 54 Ländern geführt. In Bezug auf Italien ergab eine Schätzung CESVI für das Jahr 2017, dass 6 Millionen Kinder Misshandlungen erlitten haben. Außerdem ergaben sich, nach Ergebnissen des Blauen Telefons [Telefono Azzurro], für den Zeitraum vom 1. Januar bis 31. Dezember 2017 98 Fälle von sexuellem Missbrauch und Pädophilie, die vom Kindernotruf 114 aufgenommen wurden; das entspricht etwa 7,5% aller von diesem Dienst bearbeiteten Fälle. 65% der Minderjährigen, die um Hilfe ersucht haben, waren Opfer weiblichen Geschlechts und mehr als 40% war jünger als 11 Jahre.

Asien: In Indien hat das Asian Center for Human Rights im Jahrzehnt von 2001 bis 2011 ein Gesamt von 48.338 Fällen von Vergewaltigungen Minderjähriger festgestellt, mit einer entsprechenden Zunahme von 336%: von 2.113 Fällen im Jahr 2001 ist man nämlich auf 7.112 Fälle im Jahr 2011 gekommen.

Amerika: In den Vereinigten Staaten ergeben die offiziellen Daten der Regierung, dass jedes Jahr mehr als 700.000 Kinder Opfer von Gewalt und Misshandlungen sind. Nach dem International Center for Missing and Exploited Children (ICMEC) erleidet ein Kind von zehn sexuellen Missbrauch.

Afrika: In Südafrika haben die Ergebnisse einer Untersuchung des Zentrums für die Gerechtigkeit und Verbrechensprävention der Universität von Kapstadt gezeigt, dass im Jahre 2016 einer von drei südafrikanischen Jugendlichen, männlich oder weiblich, der Gefahr sexuellen Missbrauchs vor dem Erreichen des siebzehnten Lebensjahres ausgesetzt ist. Nach der Studie, der ersten dieser Art auf nationaler Ebene in Südafrika, haben 784.967 Jugendliche zwischen 15 und 17 Jahren schon sexuellen Missbrauch erlitten. Die Opfer sind in diesem Fall vorwiegend männliche Jugendliche. Nicht einmal ein Drittel hat die Gewalttaten bei den Behörden angezeigt. In anderen afrikanischen Ländern fügen sich die sexuellen Missbräuche an Minderjährigen in den umfassenderen Zusammenhang der Gewalttaten in Verbindung mit den blutigen Konflikten auf dem Kontinent ein und lassen sich nur schwer quantifizieren. Das Phänomen ist auch eng verbunden mit der Praxis der Kinderehe, die in verschiedenen Ländern Afrikas und nicht nur dort verbreitet sind.

Ozeanien: In Australien haben, nach den Ergebnissen des Australian Institute of Health and Welfare (AIHW) vom Februar 2018 und bezogen auf den Zeitraum 2015 bis 2018, eine von sechs Frauen (16%, was 1,5 Millionen entspricht) berichtet, dass sie vor dem fünfzehnten Lebensjahr körperlich und/oder sexuell missbraucht wurden, während einer von neun Männern (11%, was 992.000 entspricht) sagten, dass sie einen solchen Missbrauch erlebt haben, als sie Kinder waren. Ferner wurden im Zeitraum 2015-2016 etwa 450.000 Kindern Kinderschutz-Maßnahmen zuteil, und 55.600 wurden aus ihren häuslichen Bereichen entfernt, um die erlittenen Missbräuche zu kurieren und anderen vorzubeugen. Schließlich dürfen die Risiken nicht übersehen werden, denen die Minderjährigen der Naturvölker ausgesetzt sind: Wiederum nach AIHW war in den Jahren 2015-2016 bei indigenen Kindern die Wahrscheinlichkeit, von Missbrauch oder von Verwahrlosung betroffen zu sein, siebenmal höher als bei ihren nicht-indigenen Altersgenossen (vgl. http://www.pbc2019.org/it/protezione-dei-minori/abuso-dei-minori-a-livello-globale).

4 Die aufgeführten Daten beziehen sich auf Beispielländer, die auf der Grundlage der Zuverlässigkeit der verfügbaren Quellen ausgesucht wurden. Die Untersuchungen von UNICEF für 30 Länder bestätigen diesen Sachverhalt: Ein kleiner Prozentsatz von Opfern hat bekundet, Hilfe erbeten zu haben.

5 Vgl. https://www.repubblica.it/salute/prevenzione/2016/05/12/news/maltrattamenti_sui_mi-nori_tutti_gli_abusi - 139630223.

6Im Spezifischen ist der mutmaßliche Verantwortliche des erlittenen Unbehagens des Minderjährigen bei 73,3% der Fälle ein Elternteil (die Mutter für 44,2%, der Vater für 29,5% der Betroffenen). Für 3,3% der Fälle ist es ein Verwandter, für 3,2% ein Freund, für 3% ein Bekannter und für 2,5% ein Erzieher. Die Zahlen verdeutlichen, dass ein Erwachsener von außen nur in einem kleinen Prozentsatz der Fälle (2,2%) als Verantwortlicher auftritt (vgl. ebd.).

7Eine englische Untersuchung von 2011, die von NSPCC (National Society for the Prevention of Cruelty to Children) durchgeführt wurde, zeigte, dass 29% von befragten Personen angab, sexuelle Belästigung (körperlich und verbal) in Zentren, wo Sport getrieben wurde, erfahren zu haben.

8Nach den Untersuchungen 2017 des IWF (Internet Watch Foundation) sendet alle sieben Minuten eine Webseite Bilder von sexuell missbrauchten Kindern. Im Jahr 2017 wurden 78.589 URL identifiziert, die Bilder von sexuellem Missbrauch enthielten. Sie stammten insbesondere aus den Niederlanden und wurden von den Vereinigten Staaten, Kanada, Frankreich und Russland gefolgt. 55% der Opfer war jünger als zehn Jahre; 86% waren Mädchen, 7% Jungen und 5% Kinder beiderlei Geschlechts.

9Die am meisten besuchten Ziele sind neben Thailand und Kambodscha Brasilien, die Dominikanische Republik und Kolumbien. Zu diesen sind in letzter Zeit einige Länder Afrikas und Osteuropas hinzugekommen. Die ersten sechs Herkunftsländer von denjenigen, die Missbräuche begehen, sind hingegen Frankreich, Deutschland, das Vereinigte Königreich, China, Japan und Italien. Nicht zu vernachlässigen ist auch die wachsende Anzahl der Frauen, die auf der Suche nach Geschlechtsverkehr mit Minderjährigen gegen Bezahlung in Entwicklungsländer reisen: Insgesamt stellen sie 10% der Sextouristen weltweit dar. Darüber hinaus bestand gemäß einer Studie von ECPAT International (End Child Prostitution in Asian Tourism) zwischen 2015 und 2016 35% der pädophilen Sextouristen aus Stammkunden, 65% hingegen aus Gelegenheitskunden. (vgl. https:// www.osservatoriodiritti.it /2018/03/27/turismo-sessuale-minorile-nel-mondo-italia-ecpat).

10»In der Tat, wenn etliche geweihte Amtsträger von dieser schweren Plage befallen sind, stellt sich die Frage, in welchem Ausmaß unsere Gesellschaften und unsere Familien betroffen sein könnten?« (Ansprache an die Römische Kurie, 21. Dezember 2018).

11Vgl.. R.H. Benson, The Lord of the World, Dodd, Mead and Company, London 1907.

12»Quare times, Herodes, quia audis Regem natum? Non venit ille ut te excludat, sed ut diabolum vincat. Sed tu haec non intelligens turbaris et saevis; et ut perdas unum quem quaeris, per tot infantium mortes efficeris crudelis […] Necas parvulos corpore quia te necat timor in corde« (S. Quadvultdeus, Sermo 2 de Symbolo: PL 40, 655).

13»Quemadmodum enim ille, effuso in scientiae lignum veneno suo, naturam gusto corruperat, sic et ipse dominicam carnem vorandam presumens, Deitatis in ea virtute, corruptus interitusque sublatus est« (Maximus Confessor, Centuria 1, 8-13: PG, 1182-1186).

14 CDC: United States Centers for Disease Control and Prevention; CRC: Convention on the Rights of the Child; End Violence Against Children: The Global Partnership; PAHO: Pan American Health Organization; PEPFAR: President's Emergency Program for AIDS Relief; TFG: Together for Girls; UNICEF: United Nations Children's Fund; UNODC: United Nations Office on Drugs and Crime; USAID: United States Agency for International Development; WHO: World Health Organization.

15 Jeder Buchstabe des Wortes INSPIRE stellt eine der Strategien dar und der Großteil hat, über den Nutzen in Bereichen wie der psychischen Gesundheit, der Erziehung und der Verminderung der Kriminalität hinaus, positive Auswirkungen auf die Prävention der verschiedenen Arten der Gewalt gezeigt. Die sieben Strategien sind die folgenden: Implementation and enforcement of laws: Umsetzung und Anwendung der Gesetze (zum Beispiel Verbot von gewalttätigen Disziplinen und Beschränkung des Zugangs zu Alkohol und Feuerwaffen); Norms and values: Normen und Werte, die geändert werden müssen (zum Beispiel diejenigen, die den sexuellen Missbrauch an Mädchen oder das aggressive Verhalten unter Jungen verharmlosen); Safe environments: sichere Umgebungen (zum Beispiel in den Wohnvierteln die „Brennpunkte“ der Gewalt ausfindig machen und die Gründe vor Ort durch eine Handlungsweise, die die Probleme löst, und andere Eingriffe angehen); Parent and caregiver support: Eltern und Unterstützung durch einen Familienbetreuer (zum Beispiel durch Schulungsangebote für Eltern für ihre Kinder und für Jungeltern); Income and economic strengthening: Einkommen und wirtschaftliche Stärkung (wie der Mikrokredit und die Erziehung über die Geschlechtergerechtigkeit); Response and support services: Rückmeldungs- und Unterstützungsdienste (zum Beispiel Gewährleistung des Zugangs für die der Gewalt ausgesetzte Kinder zu wirksamen Notfallbehandlungen und einer angemessenen psycho-sozialen Unterstützung); Education and life skills: Bildung und Befähigung zum Leben (zum Beispiel Gewährleistung, dass die Kinder die Schule besuchen und soziale Kompetenzen bereitstellen).

16 Vgl. Schlussdokument des VI. Internationalen Kongresses für Tourismusseelsorge, 27. Juli 2004.

17Teresa Benedicta vom Kreuz, Betrachtung Verborgenes Leben und Epiphanie (1940). Gesamtausgabe Band 20, Geistliche Texte II, Freiburg i. Br. 2015, S. 124-125.

[00319-DE.01] [Originalsprache: Italienisch]

Traduzione in lingua spagnola

Queridos hermanos y hermanas:

En la acción de gracias al Señor, que nos ha acompañado en estos días, quisiera agradeceros también a vosotros por el espíritu eclesial y el compromiso concreto que habéis demostrado con tanta generosidad.

Nuestro trabajo nos ha llevado a reconocer, una vez más, que la gravedad de la plaga de los abusos sexuales a menores es por desgracia un fenómeno históricamente difuso en todas las culturas y sociedades. Solo de manera relativamente reciente ha sido objeto de estudios sistemáticos, gracias a un cambio de sensibilidad de la opinión pública sobre un problema que antes se consideraba un tabú, es decir, que todos sabían de su existencia, pero del que nadie hablaba. Esto también me trae a la mente la cruel práctica religiosa, difundida en el pasado en algunas culturas, de ofrecer seres humanos —frecuentemente niños— como sacrificio en los ritos paganos. Sin embargo, todavía en la actualidad las estadísticas disponibles sobre los abusos sexuales a menores, publicadas por varias organizaciones y organismos nacionales e internacionales (Oms, Unicef, Interpol, Europol y otros), no muestran la verdadera entidad del fenómeno, con frecuencia subestimado, principalmente porque muchos casos de abusos sexuales a menores no son denunciados,1 en particular aquellos numerosísimos que se cometen en el ámbito familiar.

De hecho, muy raramente las víctimas confían y buscan ayuda.2 Detrás de esta reticencia puede estar la vergüenza, la confusión, el miedo a la venganza, los sentimientos de culpa, la desconfianza en las instituciones, los condicionamientos culturales y sociales, pero también la desinformación sobre los servicios y las estructuras que pueden ayudar. Desgraciadamente, la angustia lleva a la amargura, incluso al suicidio, o a veces a vengarse haciendo lo mismo. Lo único cierto es que millones de niños del mundo son víctimas de la explotación y de abusos sexuales.

Aquí sería importante presentar los datos generales —en mi opinión siempre parciales— a escala mundial,3 después europeo, asiático, americano, africano y de Oceanía, para dar un cuadro de la gravedad y de la profundidad de esta plaga en nuestras sociedades.4 Para evitar discusiones inútiles, quisiera evidenciar antes de nada que la mención de algunos países tiene el único objetivo de citar datos estadísticos aparecidos en los informes mencionados.

La primera verdad que emerge de los datos disponibles es que quien comete los abusos, o sea las violencias (físicas, sexuales o emotivas) son sobre todo los padres, los parientes, los maridos de las mujeres niñas, los entrenadores y los educadores. Además, según los datos de UNICEF de 2017 referidos a 28 países del mundo, 9 de cada 10 muchachas, que han tenido relaciones sexuales forzadas, declaran haber sido víctimas de una persona conocida o cercana a la familia.

Según los datos oficiales del gobierno americano, en los Estados Unidos más de 700.000 niños son víctimas cada año de violencia o maltrato, según el International Center For Missing and Exploited Children (ICMEC), uno de cada diez niños sufre abusos sexuales. En Europa, 18 millones de niños son víctimas de abusos sexuales.5

Si nos fijamos por ejemplo en Italia, el informe del “Telefono Azzurro” de 2016 evidencia que el 68,9% de los abusos sucede dentro del ámbito doméstico del menor.6

Teatro de la violencia no es solo el ambiente doméstico, sino también el barrio, la escuela, el deporte7 y también, por desgracia, el eclesial.

De los estudios efectuados en los últimos años sobre el fenómeno de los abusos sexuales a menores emerge que el desarrollo de la web y de los medios de comunicación ha contribuido a un crecimiento notable de los casos de abuso y violencia perpetrados online. La difusión de la pornografía se está esparciendo rápidamente en el mundo a través de la Red. La plaga de la pornografía ha alcanzado enormes dimensiones, con efectos funestos sobre la psique y las relaciones entre el hombre y la mujer, y entre ellos y los niños. Es un fenómeno en continuo crecimiento. Una parte muy importante de la producción pornográfica tiene tristemente por objeto a los menores, que así son gravemente heridos en su dignidad. Los estudios en este campo documentan –es triste- que esto sucede con modalidades cada vez más horribles y violentas; se llega al extremo de que los actos de abuso son encargados y efectuados en directo a través de la Red.8

Recuerdo aquí el Congreso internacional celebrado en Roma sobre la dignidad del niño en la era digital; así como el primer Fórum de la Alianza interreligiosa para Comunidades más seguras sobre el mismo tema y que tuvo lugar el pasado mes de noviembre en Abu Dhabi.

Otra plaga es el turismo sexual: según los datos de 2017 de la Organización Mundial del Turismo, cada año en el mundo tres millones de personas emprenden un viaje para tener relaciones sexuales con un menor.9 Es significativo el hecho de que los autores de tales crímenes, en la mayor parte de los casos, no reconocen que están cometiendo un delito.

Estamos, por tanto, ante un problema universal y transversal que desgraciadamente se verifica en casi todas partes. Debemos ser claros: la universalidad de esta plaga, a la vez que confirma su gravedad en nuestras sociedades,10 no disminuye su monstruosidad dentro de la Iglesia.

La inhumanidad del fenómeno a escala mundial es todavía más grave y más escandalosa en la Iglesia, porque contrasta con su autoridad moral y su credibilidad ética. El consagrado, elegido por Dios para guiar las almas a la salvación, se deja subyugar por su fragilidad humana, o por su enfermedad, convirtiéndose en instrumento de satanás. En los abusos, nosotros vemos la mano del mal que no perdona ni siquiera la inocencia de los niños. No hay explicaciones suficientes para estos abusos en contra de los niños. Humildemente y con valor debemos reconocer que estamos delante del misterio del mal, que se ensaña contra los más débiles porque son imagen de Jesús. Por eso ha crecido actualmente en la Iglesia la conciencia de que se debe no solo intentar limitar los gravísimos abusos con medidas disciplinares y procesos civiles y canónicos, sino también afrontar con decisión el fenómeno tanto dentro como fuera de la Iglesia. La Iglesia se siente llamada a combatir este mal que toca el núcleo de su misión: anunciar el Evangelio a los pequeños y protegerlos de los lobos voraces.

Quisiera reafirmar con claridad: si en la Iglesia se descubre incluso un solo caso de abuso —que representa ya en sí mismo una monstruosidad—, ese caso será afrontado con la mayor seriedad. Hermanos y hermanas, en la justificada rabia de la gente, la Iglesia ve el reflejo de Dios, traicionado y abofeteado por estos consagrados deshonestos. El eco de este grito silencioso de los pequeños, que en vez de encontrar en ellos paternidad y guías espirituales han encontrado a sus verdugos, hará temblar los corazones anestesiados por la hipocresía y por el poder. Nosotros tenemos el deber de escuchar atentamente este sofocado grito silencioso.

No se puede, por tanto, comprender el fenómeno de los abusos sexuales a menores sin tomar en consideración el poder, en cuanto estos abusos son siempre la consecuencia del abuso de poder, aprovechando una posición de inferioridad del indefenso abusado que permite la manipulación de su conciencia y de su fragilidad psicológica y física. El abuso de poder está presente en otras formas de abuso de las que son víctimas casi 85 millones de niños, olvidados por todos: los niños soldado, los menores prostituidos, los niños malnutridos, los niños secuestrados y frecuentemente víctimas del monstruoso comercio de órganos humanos, o también transformados en esclavos, los niños víctimas de la guerra, los niños refugiados, los niños abortados y así sucesivamente.

Ante tanta crueldad, ante todo este sacrificio idolátrico de niños al dios del poder, del dinero, del orgullo, de la soberbia, no bastan meras explicaciones empíricas; estas no son capaces de hacernos comprender la amplitud y la profundidad del drama. Una vez más, la hermenéutica positivista demuestra su proprio límite. Nos da una explicación verdadera que nos ayudará a tomar las medidas necesarias, pero no es capaz de darnos un significado. Y hoy necesitamos tanto explicaciones como significados. Las explicaciones nos ayudarán mucho en el ámbito operativo, pero nos dejan a mitad de camino.

¿Cuál es, por tanto, el “significado” existencial de este fenómeno criminal? Teniendo en cuenta su amplitud y profundidad humana, hoy no puede ser otro que la manifestación del espíritu del mal. Si no tenemos presente esta dimensión estaremos lejos de la verdad y sin verdaderas soluciones.

Hermanos y hermanas, hoy estamos delante de una manifestación del mal, descarada, agresiva y destructiva. Detrás y dentro de esto está el espíritu del mal que en su orgullo y en su soberbia se siente el señor del mundo11 y piensa que ha vencido. Esto quisiera decíroslo con la autoridad de hermano y de padre, ciertamente pequeño y pecador, pero que es el pastor de la Iglesia que preside en la caridad: en estos casos dolorosos veo la mano del mal que no perdona ni siquiera la inocencia de los pequeños. Y esto me lleva a pensar en el ejemplo de Herodes que, empujado por el miedo a perder su poder, ordenó masacrar a todos los niños de Belén.12 Detrás de esto está satanás.

Y de la misma manera que debemos tomar todas las medidas prácticas que nos ofrece el sentido común, las ciencias y la sociedad, no debemos perder de vista esta realidad y tomar las medidas espirituales que el mismo Señor nos enseña: humillación, acto de contrición, oración, penitencia. Esta es la única manera para vencer el espíritu del mal. Así lo venció Jesús.13

Así pues, el objetivo de la Iglesia será escuchar, tutelar, proteger y cuidar a los menores abusados, explotados y olvidados, allí donde se encuentren. La Iglesia, para lograr dicho objetivo, tiene que estar por encima de todas las polémicas ideológicas y las políticas periodísticas que a menudo instrumentalizan, por intereses varios, los mismos dramas vividos por los pequeños.

Por lo tanto, ha llegado la hora de colaborar juntos para erradicar dicha brutalidad del cuerpo de nuestra humanidad, adoptando todas las medidas necesarias ya en vigor a nivel internacional y a nivel eclesial. Ha llegado la hora de encontrar el justo equilibrio entre todos los valores en juego y de dar directrices uniformes para la Iglesia, evitando los dos extremos de un justicialismo, provocado por el sentido de culpa por los errores pasados y de la presión del mundo mediático, y de una autodefensa que no afronta las causas y las consecuencias de estos graves delitos.

En este contexto, deseo mencionar las “Best Practices” formuladas, bajo la dirección de la Organización Mundial de la Salud,14 por un grupo de diez agencias internacionales que ha desarrollado y aprobado un paquete de medidas llamado INSPIRE, es decir, siete estrategias para erradicar la violencia contra los menores.15

Sirviéndose de estas directrices, la Iglesia, en su itinerario legislativo, gracias también al trabajo desarrollado en los últimos años por la Comisión Pontificia para la Protección de los Menores y a la aportación de este encuentro, se centrará en las siguientes dimensiones:

1. La protección de los menores: el objetivo principal de cualquier medida es el de proteger a los menores e impedir que sean víctimas de cualquier abuso psicológico y físico. Por lo tanto, es necesario cambiar la mentalidad para combatir la actitud defensiva-reaccionaria de salvaguardar la Institución, en beneficio de una búsqueda sincera y decisiva del bien de la comunidad, dando prioridad a las víctimas de los abusos en todos los sentidos. Ante nuestros ojos siempre deben estar presentes los rostros inocentes de los pequeños, recordando las palabras del Maestro: «Al que escandalice a uno de estos pequeños que creen en mí, más le valdría que le colgasen una piedra de molino al cuello y lo arrojasen al fondo del mar. ¡Ay del mundo por los escándalos! Es inevitable que sucedan escándalos, ¡pero ay del hombre por el que viene el escándalo!» (Mt 18,6-7).

2. Seriedad impecable: deseo reiterar ahora que «la Iglesia no se cansará de hacer todo lo necesario para llevar ante la justicia a cualquiera que haya cometido tales crímenes. La Iglesia nunca intentará encubrir o subestimar ningún caso» (Discurso a la Curia Romana, 21 diciembre 2018). Tiene la convicción de que «los pecados y crímenes de las personas consagradas adquieren un tinte todavía más oscuro de infidelidad, de vergüenza, y deforman el rostro de la Iglesia socavando su credibilidad. En efecto, también la Iglesia, junto con sus hijos fieles, es víctima de estas infidelidades y de estos verdaderos y propios delitos de malversación» (ibíd.).

3. Una verdadera purificación: a pesar de las medidas adoptadas y los progresos realizados en materia de prevención de los abusos, se necesita imponer un renovado y perenne empeño hacia la santidad en los pastores, cuya configuración con Cristo Buen Pastor es un derecho del pueblo de Dios. Se reitera entonces «su firme voluntad de continuar, con toda su fuerza, en el camino de la purificación. La Iglesia se cuestionará […] cómo proteger a los niños; cómo evitar tales desventuras, cómo tratar y reintegrar a las víctimas; cómo fortalecer la formación en los seminarios. Se buscará transformar los errores cometidos en oportunidades para erradicar este flagelo no solo del cuerpo de la Iglesia sino también de la sociedad» (ibíd.). El santo temor de Dios nos lleva a acusarnos a nosotros mismos —como personas y como institución— y a reparar nuestras faltas. Acusarnos a nosotros mismos: es un inicio sapiencial, unido al santo temor de Dios. Aprender a acusarse a sí mismo, como personas, como instituciones, como sociedad. En realidad, no debemos caer en la trampa de acusar a los otros, que es un paso hacia la excusa que nos separa de la realidad.

4. La formación: es decir, la exigencia de la selección y de la formación de los candidatos al sacerdocio con criterios no solo negativos, preocupados principalmente por excluir a las personas problemáticas, sino también positivos para ofrecer un camino de formación equilibrado a los candidatos idóneos, orientado a la santidad y en el que se contemple la virtud de la castidad. San Pablo VI escribía en la encíclica Sacerdotalis caelibatus: «Una vida tan total y delicadamente comprometida interna y externamente, como es la del sacerdocio célibe, excluye, de hecho, a los sujetos de insuficiente equilibrio psicofísico y moral, y no se debe pretender que la gracia supla en esto a la naturaleza» (n. 64).

5. Reforzar y verificar las directrices de las Conferencias Episcopales: es decir, reafirmar la exigencia de la unidad de los obispos en la aplicación de parámetros que tengan valor de normas y no solo de orientación. Normas, no solo orientaciones. Ningún abuso debe ser jamás encubierto ni infravalorado (como ha sido costumbre en el pasado), porque el encubrimiento de los abusos favorece que se extienda el mal y añade un nivel adicional de escándalo. De modo particular, desarrollar un nuevo y eficaz planteamiento para la prevención en todas las instituciones y ambientes de actividad eclesial.

6. Acompañar a las personas abusadas: El mal que vivieron deja en ellos heridas indelebles que se manifiestan en rencor y tendencia a la autodestrucción. Por lo tanto, la Iglesia tiene el deber de ofrecerles todo el apoyo necesario, valiéndose de expertos en esta materia. Escuchar, dejadme decir: “perder tiempo” en escuchar. La escucha sana al herido, y nos sana también a nosotros mismos del egoísmo, de la distancia, del “no me corresponde”, de la actitud del sacerdote y del levita de la parábola del Buen Samaritano.

7. El mundo digital: la protección de los menores debe tener en cuenta las nuevas formas de abuso sexual y de abusos de todo tipo que los amenazan en los ambientes en donde viven y a través de los nuevos instrumentos que usan. Los seminaristas, sacerdotes, religiosos, religiosas, agentes pastorales; todos deben tomar conciencia de que el mundo digital y el uso de sus instrumentos incide a menudo más profundamente de lo que se piensa. Se necesita aquí animar a los países y a las autoridades a aplicar todas las medidas necesarias para limitar los sitios de internet que amenazan la dignidad del hombre, de la mujer y de manera particular a los menores. Hermanos y hermanas: el delito no goza del derecho a la libertad. Es necesario oponernos absolutamente, con la mayor decisión, a estas abominaciones, vigilar y luchar para que el crecimiento de los pequeños no se turbe o se altere por su acceso incontrolado a la pornografía, que dejará profundos signos negativos en su mente y en su alma. Es necesario comprometernos para que los chicos y las chicas, de modo particular los seminaristas y el clero, no sean esclavos de dependencias basadas en la explotación y el abuso criminal de los inocentes y de sus imágenes, y en el desprecio de la dignidad de la mujer y de la persona humana. Se evidencian aquí las nuevas normas “sobre los delitos más graves” aprobadas por el papa Benedicto XVI en el año 2010, donde fueron añadidos como nuevos casos de delitos «la adquisición, la retención o divulgación» realizada por un clérigo «en cualquier forma y con cualquier tipo de medio, de imágenes pornográficas de menores». Entonces se hablaba de «menores de edad inferior a 14 años», ahora pensamos elevar este límite de edad para extender la protección de los menores e insistir en la gravedad de estos hechos.

8. El turismo sexual: la conducta, la mirada, la actitud de los discípulos y de los servidores de Jesús han de saber reconocer la imagen de Dios en cada criatura humana, comenzando por los más inocentes. Solo aprovechando este respeto radical por la dignidad del otro podemos defenderlo del poder dominante de la violencia, la explotación, el abuso y la corrupción, y servirlo de manera creíble en su crecimiento integral, humano y espiritual, en el encuentro con los demás y con Dios. Para combatir el turismo sexual se necesita la acción represiva judicial, pero también el apoyo y proyectos de reinserción de las víctimas de dicho fenómeno criminal. Las comunidades eclesiales están llamadas a reforzar la atención pastoral a las personas explotadas por el turismo sexual. Entre estas, las más vulnerables y necesitadas de una ayuda especial son ciertamente las mujeres, los menores y los niños; estos últimos, necesitan todavía de una protección y de una atención especial. Las autoridades gubernamentales deben dar prioridad y actuar con urgencia para combatir el tráfico y la explotación económica de los niños. Para este fin, es importante coordinar los esfuerzos en todos los niveles de la sociedad y trabajar estrechamente con las organizaciones internacionales para lograr un marco legal que proteja a los niños de la explotación sexual en el turismo y permita perseguir legalmente a los delincuentes.16

Permitidme ahora un agradecimiento de corazón a todos los sacerdotes y a los consagrados que sirven al Señor con fidelidad y totalmente, y que se sienten deshonrados y desacreditados por la conducta vergonzosa de algunos de sus hermanos. Todos —Iglesia, consagrados, Pueblo de Dios y hasta Dios mismo— sufrimos las consecuencias de su infidelidad. Agradezco, en nombre de toda la Iglesia, a la gran mayoría de sacerdotes que no solo son fieles a su celibato, sino que se gastan en un ministerio que es hoy más difícil por los escándalos de unos pocos —pero siempre demasiados— hermanos suyos. Y gracias también a los laicos que conocen bien a sus buenos pastores y siguen rezando por ellos y sosteniéndolos.

Finalmente, quisiera destacar la importancia de transformar este mal en oportunidad de purificación. Miremos a Edith Stein - santa Teresa Benedicta de la Cruz, con la certeza de que «en la noche más oscura surgen los más grandes profetas y los santos. Sin embargo, la corriente vivificante de la vida mística permanece invisible. Seguramente, los acontecimientos decisivos de la historia del mundo fueron esencialmente influenciados por almas sobre las cuales nada dicen los libros de historia. Y cuáles sean las almas a las que hemos de agradecer los acontecimientos decisivos de nuestra vida personal, es algo que solo sabremos el día en que todo lo oculto será revelado». El santo Pueblo fiel de Dios, en su silencio cotidiano, de muchas formas y maneras continúa haciendo visible y afirmando con “obstinada” esperanza que el Señor no abandona, que sostiene la entrega constante y, en tantas situaciones, dolorosa de sus hijos. El santo y paciente Pueblo fiel de Dios, sostenido y vivificado por el Espíritu Santo, es el rostro mejor de la Iglesia profética que en su entrega cotidiana sabe poner en el centro a su Señor. Será justamente este santo Pueblo de Dios el que nos libre de la plaga del clericalismo, que es el terreno fértil para todas estas abominaciones.

El resultado mejor y la resolución más eficaz que podamos dar a las víctimas, al Pueblo de la santa Madre Iglesia y al mundo entero, es el compromiso por una conversión personal y colectiva, y la humildad de aprender, escuchar, asistir y proteger a los más vulnerables.

Hago un sentido llamamiento a la lucha contra el abuso de menores en todos los ámbitos, tanto en el ámbito sexual como en otros, por parte de todas las autoridades y de todas las personas, porque se trata de crímenes abominables que hay que extirpar de la faz de la tierra: esto lo piden las numerosas víctimas escondidas en las familias y en los diversos ámbitos de nuestra sociedad.

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1 Cf. María Isabel Martínez Pérez, Abusos sexuales en niños y adolescentes, ed. Criminología y Justicia, 2012: se denuncia solo el 2% de los casos, sobre todo cuando los abusos ocurren en el ámbito familiar. Calcula de un 15 a un 20% de víctimas de pedofilia en nuestra sociedad. Solo el 50% de los niños revela el abuso sufrido y, de esos casos, solo el 15% llega a ser denunciado. Solo el 5% acaba en un proceso.

2 Una de cada tres víctimas no habla de ello con nadie (Datos 2017 recogidos por la organización sin ánimo de lucro THORN).

3 A escala mundial: en 2017, la OMS ha estimado que hasta mil millones de menores en una edad comprendida entre los 2 y los 17 años han sufrido violencias o negligencias físicas, emotivas o sexuales. Los abusos sexuales (desde las caricias a la violación), según algunas estimaciones de UNICEF en 2014, afectan a más de 120 millones de niñas, entre las que se registra el más alto número de víctimas. En 2017 la misma organización de la ONU ha referido que en 38 países del mundo de bajo o medio rédito, casi 17 millones de mujeres adultas han admitido haber tenido en su infancia una relación sexual forzada.

Europa: en 2013, la OMS ha estimado más de18 millones de abusos. Según UNICEF, en 28 países europeos, alrededor de 2,5 millones de mujeres jóvenes han declarado haber sufrido abusos sexuales con o sin contacto físico antes de los 15 años (datos difundidos en 2017). Además, 44 millones (el 22,9%) han sido víctimas de violencia física, mientras que 55 millones (29,6%) víctimas de violencia psicológica. Y no solo: en 2017, el Informe INTERPOL sobre la explotación sexual de los menores ha llevado a la identificación de 14.289 víctimas en 54 países europeos. Respecto a Italia en 2017, el Cesvi ha estimado que 6 millones de niños han sufrido maltrato. Además, según los datos elaborados por el Telefono Azzurro, en el periodo comprendido entre el 1 de enero al 31 de diciembre de 2017, los casos de abuso sexual y pedofilia atendidos por el servicio 114 Emergenza Infanzia han sido 98, aproximadamente el 7,5% del total de los casos atendidos por este servicio. El 65% de los menores que pedían ayuda eran víctimas de sexo femenino y más del 40% eran menores de 11 años.

Asia: En India, en el decenio 2001-2011, el Asian Center for Human Rights ha declarado un total de 48.338 casos de violación de menores, con un aumento del 336%: de los 2.113 casos del 2001, de hecho, se llegó a los 7.112 casos en el 2011.

América: en los Estados Unidos los datos oficiales del gobierno declaran que, cada año, más de 700.000 niños son víctimas de violencia o maltrato. Según el International Center for Missing and Exploited Children (ICMEC), uno de cada 10 niños sufre abusos sexuales.

África: en Sudáfrica, los resultados de una investigación llevada a cabo en el 2016 por el Centro para la justicia y la prevención de los crímenes de la Universidad de Ciudad del Cabo, ha revelado que un joven sudafricano de cada 3, hombre o mujer, está en situación de riesgo de abusos sexuales antes de haber cumplido los 17 años. Según este estudio, el primero de este género a escala nacional en Sudáfrica, 784.967 jóvenes en edades comprendidas entre los 15 y los 17 años han sufrido abusos sexuales. Las víctimas en este caso son prevalentemente chicos, de sexo masculino. Ni siquiera un tercio ha denunciado la violencia a las autoridades. En otros países africanos los abusos sexuales a menores se insertan en el contexto más amplio de las violencias vinculadas a los conflictos que bañan de sangre el continente y son difícilmente cuantificables. El fenómeno está también estrechamente unido a la práctica de matrimonios precoces difundidos en varias naciones africanas y en otros lugares.

Oceanía: en Australia, según los datos difundidos por el Australian Institute of Health and Welfare (AIHW) en febrero de 2018 y que se refieren a los años 2015-2017, 1 de cada 6 mujeres (16%, es decir, 1,5 millones) han declarado haber sufrido abusos físicos y/o sexuales antes de los 15 años, y 1 de cada 9 hombres (11%, es decir 992.000) han declarado haber experimentado este abuso cuando eran muchachos. En el 2015-16, además, aproximadamente 450.000 niños han sido objeto de medidas de protección de la infancia, y 55.600 menores han sido alejados del ámbito doméstico para curar los abusos sufridos y prevenir otros. Finalmente, para no olvidar los riesgos que corren los menores nativos: siempre según el AIHW, en el 2015-2016, los niños indígenas han tenido 7 veces más probabilidad de ser objeto de abusos y de abandono respecto a sus coetáneos no indígenas (cf. http://www.pbc2019.org/it/protezione-dei-minori/abuso-dei-minori-a-livello-globale).

4 Los datos presentados se refieren a países tomados como muestra por la fiabilidad de las fuentes disponibles. Las investigaciones difundidas por UNICEF sobre 30 países confirman este hecho: un pequeño porcentaje de víctimas afirmó haber pedido ayuda.

5 Cf.https://www.repubblica.it/salute/prevenzione/2016/05/12/news/maltrattamenti_sui_minori_tutti_gli_abusi - 139630223.

6 Específicamente, el presunto responsable del malestar sufrido por un menor es, en el 73,7% de los casos alguno de los padres (la madre en el 44,2% y el padre en el 29,5%), un pariente en el 3,3%, un amigo en el 3,2%, un conocido en el 3%, un profesor en el 2,5%. Los datos revelan que el porcentaje de un responsable adulto extraño es muy pequeño (2,2%) (cf. ibíd.).

7 Una investigación inglesa de 2011, realizada por el NSPCC (National Society for the Prevention of Cruelty to Children), ha descubierto que el 29% de los sujetos entrevistados declaraba haber sufrido acoso sexual (físico o verbal) en los centros donde practicaba un deporte.

8 Según los datos de 2017 del IWF (Internet Watch Foundation), cada 7 minutos una página web envía imágenes de niños abusados sexualmente. En el 2017, han sido individuados 78.589 URL que contenían imágenes de abuso sexual concentrados en particular en los Países Bajos, seguidos por los Estados Unidos, Canadá, Francia y Rusia. El 55% de las víctimas tiene menos de 10 años, 1'86% son niñas, el 7% niños, el 5% ambos.

9 Los destinos más frecuentes son Brasil, República Dominicana, Colombia, así como Tailandia y Camboya. A estos, se han añadido últimamente algunos países de África y del Este europeo. Los primeros países de proveniencia de quienes perpetran los abusos son Francia, Alemania, Reino Unido, China, Japón e Italia. No se debe olvidar tampoco el número creciente de mujeres que viajan a países en vías de desarrollo, buscando sexo por dinero con menores: en total, ellas representan el 10% de los turistas sexuales en el mundo. Además, según un estudio guiado por ECPAT International (End Child Prostitution in Asian Tourism) entre el 2015 y el 2016, el 35% de los turistas sexuales pedófilos eran clientes habituales, mientras el 65% eran clientes ocasionales (cf. https://www.osservatoriodiritti.it/2018/03/27/turismo-sessuale-minorile-nel-mondo-italia-ecpat).

10 «Si esta gravísima desgracia ha golpeado algunos ministros consagrados, la pregunta es: ¿Cuánto podría ser profunda en nuestra sociedad y en nuestras familias?» (Discurso a la Curia Romana, 21 diciembre 2018).

11 Cf. R.H. Benson, The Lord of the World, Dodd, Mead and Company, Londres 1907.

12 «Quare times, Herodes, quia audis Regem natum? Non venit ille ut te excludat, sed ut diabolum vincat. Sed tu haec non intelligens turbaris et saevis; et ut perdas umum quem quaeris, per tot infantium mortes efficeris crudelis […] Necas parvulos corpore quia te necat timor in corde» (S. Quadvultdeus, Sermo 2 de Symbolo: PL 40, 655).

13 «Quemadmodum enim ille, effuso in scientiae lignum veneno suo, naturam gusto corruperat, sic et ipse dominicam carnem vorandam presumens, Deitatis in ea virtute, corruptus interitusque sublatus est» Máximo el Confesor, Centuria 1, 8-13: PG, 1182-1186.

14 (CDC: United States Centers for Disease Control and Prevention; CRC: Convention on the Rights of the Child; End Violence Against Children: The Global Partnership; PAHO: Pan American Health Organization; PEPFAR: President's Emergency Program for AIDS Relief; TfG: Together for Girls; UNICEF: United Nations Children's Fund; UNODC: United Nations Office on Drugs and Crime; USAID: United States Agency for International Development; WHO: World Health Organization).

15 Cada letra de la palabra INSPIRE representa una de las estrategias, y la mayor parte ha demostrado tener efectos preventivos sobre diferentes tipos de violencia, además de beneficios en sectores como la salud mental, la educación y la reducción de la criminalidad. Las siete estrategias son las siguientes: Implementation and enforcement of laws: actuación y aplicación de las leyes (por ejemplo, prohibir disciplinas violentas y limitar el acceso de alcohol y armas de fuego); Norms and values: normas y valores para cambiar (por ejemplo, aquellos que toleran el abuso sexual a las chicas o la actitud agresiva entre los chicos); Safe environments: ambientes seguros (por ejemplo, identificar en los barrios los “puntos álgidos” de la violencia y hacer frente las causas locales con una política que resuelva los problemas y otras intervenciones); Parent and caregiver support: padres y apoyo del asistente familiar (por ejemplo, proporcionando formación a los padres de los jóvenes, y a los padres recientes); Income and economic strengthening: ingresos y fortalecimiento económico (como el micro-crédito y la formación sobre la equidad de género); Response and support services: servicios de respuesta y ayuda (por ejemplo, garantizar que los menores expuestos a la violencia puedan acceder a cuidados de emergencia eficaces y recibir una ayuda adecuada psico-social); Education and life skills: instrucción y capacitación para la vida (por ejemplo, garantizar que los menores vayan a la escuela y proporcionar las competencias sociales).

16 Cf. Documento Final del VI Congreso Mundial sobre la Pastoral del Turismo, 27 julio 2004.

[00319-ES.02] [Texto original: Italiano]

Traduzione in lingua portoghese

Amados irmãos e irmãs!

Ao dar graças ao Senhor que nos acompanhou nestes dias, quero agradecer também a todos vós pelo espírito eclesial e o empenhamento concreto que manifestastes com tanta generosidade.

O nosso trabalho levou-nos a reconhecer, uma vez mais, que a gravidade do flagelo dos abusos sexuais contra menores é um fenómeno historicamente difuso, infelizmente, em todas as culturas e sociedades. Mas, apenas em tempos relativamente recentes, se tornou objeto de estudos sistemáticos, graças à mudança de sensibilidade da opinião pública sobre um problema considerado tabu no passado, ou seja, todos sabiam da sua existência, mas ninguém falava nele. Isto traz-me à mente também a prática religiosa cruel, difusa no passado nalgumas culturas, de oferecer seres humanos – frequentemente crianças – como sacrifícios nos ritos pagãos. Todavia, ainda hoje, as estatísticas disponíveis sobre os abusos sexuais contra menores, compiladas por várias organizações e organismos nacionais e internacionais (Oms, Unicef, Interpol, Europol e outros), não apresentam a verdadeira extensão do fenómeno, muitas vezes subestimado, principalmente porque muitos casos de abusos sexuais de menores não são denunciados,1 sobretudo os numerosíssimos abusos cometidos no interior da família.

De facto, as vítimas raramente desabafam e buscam ajuda.2 Por trás desta relutância, pode estar a vergonha, a confusão, o medo de retaliação, os sentimentos de culpa, a difidência nas instituições, os condicionalismos culturais e sociais, mas também a falta de informação sobre os serviços e as estruturas que podem ajudar. Infelizmente, a angústia leva à amargura, e mesmo ao suicídio, ou por vezes a vingar-se, fazendo o mesmo. A única coisa certa é que milhões de crianças no mundo são vítimas de exploração e de abusos sexuais.

Seria importante aqui referir os dados gerais – na minha opinião, sempre parciais – a nível global3 e sucessivamente a nível da Europa, da Ásia, das Américas, da África e da Oceânia, para ter um quadro da gravidade e profundidade deste flagelo nas nossas sociedades.4 Para evitar discussões desnecessárias, quero antes de mais nada salientar que a menção de alguns países tem por único objetivo citar os dados estatísticos referidos nos citados Relatórios.

A primeira verdade que resulta dos dados disponíveis é esta: quem comete os abusos, ou seja, as violências (físicas, sexuais ou emotivas) são sobretudo os pais, os parentes, os maridos de esposas-meninas, os treinadores e os educadores. Além disso, segundo os dados Unicef de 2017 relativos a 28 países no mundo, em cada 10 meninas-adolescentes que tiveram relações sexuais forçadas, 9 revelam que foram vítimas duma pessoa conhecida ou próxima da família.

De acordo com os dados oficiais do governo americano, nos Estados Unidos mais de 700.000 crianças são, anualmente, vítimas de violência e maus tratos. Segundo o Centro Internacional para Crianças Desaparecidas e Exploradas (Icmec), uma em cada 10 crianças sofre abuso sexuais. Na Europa, 18 milhões de crianças são vítimas de abusos sexuais.5

Se tomarmos o exemplo da Itália, o relatório 2016 de «Telefone Azul» salienta que 68,9% dos abusos acontece dentro das paredes domésticas do menor.6

Palco de violências não é apenas o ambiente doméstico, mas também o do bairro, da escola, do desporto5 e, infelizmente, também o ambiente eclesial.

Dos estudos realizados, nos últimos anos, sobre o fenómeno dos abusos sexuais contra menores, resulta também que o desenvolvimento da web e dos mass-media contribuiu para aumentar significativamente os casos de abusos e violências perpetrados on-line. A difusão da pornografia cresce rapidamente no mundo através da internet. O flagelo da pornografia assumiu dimensões assustadoras, com efeitos deletérios sobre a psique e as relações entre homem e mulher, e entre estes e os filhos. É um fenómeno em crescimento contínuo. Uma parte considerável da produção pornográfica tem, infelizmente, por objeto os menores, que deste modo ficam gravemente feridos na sua dignidade. Estudos neste campo – é triste - documentam que isto acontece sob formas cada vez mais horríveis e violentas; chega-se ao extremo dos atos de abuso sobre menores comissionados e seguidos ao vivo através da internet.8 Lembro aqui o Congresso internacional realizado em Roma sobre o tema da dignidade da criança na era digital; bem como o primeiro Fórum da Aliança Inter-religiosa para Comunidades mais Seguras, que teve lugar, sobre o mesmo tema, no passado mês de novembro, em Abu Dhabi.

Outro flagelo é o turismo sexual: anualmente, segundo os dados 2017 da Organização Mundial de Turismo, três milhões de pessoas no mundo viajam para ter relações sexuais com um menor.9 Facto significativo é que, na maior parte dos casos, os autores de tais crimes não sabem que estão a cometer um reato.

Estamos, pois, diante dum problema universal e transversal que, infelizmente, existe em quase toda a parte. Devemos ser claros: a universalidade de tal flagelo, ao mesmo tempo que confirma a sua gravidade nas nossas sociedades,10 não diminui a sua monstruosidade dentro da Igreja.

A desumanidade do fenómeno, a nível mundial, torna-se ainda mais grave e escandalosa na Igreja, porque está em contraste com a sua autoridade moral e a sua credibilidade ética. O consagrado, escolhido por Deus para guiar as almas à salvação, deixa-se subjugar pela sua fragilidade humana ou pela sua doença, tornando-se assim um instrumento de satanás. Nos abusos, vemos a mão do mal que não poupa sequer a inocência das crianças. Não há explicações suficientes para estes abusos contra as crianças. Com humildade e coragem, devemos reconhecer que estamos perante o mistério do mal, que se encarniça contra os mais frágeis, porque são imagem de Jesus. É por isso que atualmente cresceu na Igreja a consciência do dever que tem de procurar não só conter os gravíssimos abusos com medidas disciplinares e processos civis e canónicos, mas também enfrentar decididamente o fenómeno dentro e fora da Igreja. Sente-se chamada a combater este mal que atinge o centro da sua missão: anunciar o Evangelho aos pequeninos e protegê-los dos lobos vorazes.

Quero repetir aqui claramente: ainda que na Igreja se constatasse um único caso de abuso – o que em si já constitui uma monstruosidade –, tratar-se-á dele com a máxima seriedade. Irmãos e irmãs: na ira justificada das pessoas, a Igreja vê o reflexo da ira de Deus, traído e esbofeteado por estes consagrados desonestos. O eco do grito silencioso dos menores, que, em vez de encontrar neles paternidade e guias espirituais, acharam algozes, fará abalar os corações anestesiados pela hipocrisia e o poder. Temos o dever de ouvir atentamente este sufocado grito silencioso.

É difícil, porém, compreender o fenómeno dos abusos sexuais contra os menores sem a consideração do poder, pois aqueles são sempre a consequência do abuso de poder, a exploração duma posição de inferioridade do indefeso abusado que permite a manipulação da sua consciência e da sua fragilidade psicológica e física. O abuso de poder está presente também nas outras formas de abusos de que são vítimas quase oitenta e cinco milhões de crianças, no esquecimento geral: as crianças-soldado, os menores prostituídos, as crianças desnutridas, as crianças raptadas e frequentemente vítimas do monstruoso comércio de órgãos humanos, ou então transformadas em escravos, as crianças vítimas das guerras, as crianças refugiadas, as crianças abortadas, etc.

Perante tanta crueldade, tanto sacrifício idólatra das crianças ao deus poder, dinheiro, orgulho, soberba, não são suficientes meras explicações empíricas; estas não são capazes de fazer compreender a amplitude e a profundidade deste drama. A hermenêutica positivista demonstra, mais uma vez, a sua limitação. Dá-nos uma explicação verdadeira que nos ajudará a tomar as medidas necessárias, mas não é capaz de nos indicar o significado. E hoje precisamos de explicações e significados. As explicações ajudar-nos-ão imenso no setor operativo, mas deixar-nos-ão a meio do caminho.

Qual seria então o «significado» existencial deste fenómeno criminoso? Hoje, tendo em conta a sua amplitude e profundidade humana, só pode ser a manifestação atual do espírito do mal. Sem ter presente esta dimensão, permaneceremos longe da verdade e sem verdadeiras soluções.

Irmãos e irmãs, estamos hoje perante uma manifestação do mal, descarada, agressiva e destruidora. Por detrás e dentro disto está o espírito do mal, que, no seu orgulho e soberba, se sente o dono do mundo11 e pensa que venceu. Isto gostaria de vo-lo dizer com a autoridade de irmão e pai (pequeno e pecador, sem dúvida, mas que é o pastor da Igreja que preside na caridade): nestes dolorosos casos, vejo a mão do mal que não poupa sequer a inocência dos pequeninos. E isto leva-me a pensar no exemplo de Herodes que, impelido pelo medo de perder o seu poder, ordenou massacrar todas as crianças de Belém.12 Por trás disto está satanás.

E assim como devemos tomar todas as medidas práticas que o bom senso, as ciências e a sociedade nos oferecem, assim também não devemos perder de vista esta realidade e tomar as medidas espirituais que o próprio Senhor nos ensina: humilhação, acusa de nós mesmos, oração, penitência. É o único modo de vencer o espírito do mal. Foi assim que Jesus o venceu.13

Assim, o objetivo da Igreja será ouvir, tutelar, proteger e tratar os menores abusados, explorados e esquecidos, onde quer que estejam. Para alcançar este objetivo, a Igreja deve elevar-se acima de todas as polémicas ideológicas e as políticas jornalísticas que frequentemente instrumentalizam, por vários interesses, os próprios dramas vividos pelos pequeninos.

Por isso, chegou a hora de colaborarmos, juntos, para erradicar tal brutalidade do corpo da nossa humanidade, adotando todas as medidas necessárias já em vigor a nível internacional e a nível eclesial. Chegou a hora de encontrar o justo equilíbrio de todos os valores em jogo e dar diretrizes uniformes para a Igreja, evitando os dois extremos: nem judicialismo, provocado pelo sentimento de culpa face aos erros passados e pela pressão do mundo mediático, nem autodefesa que não enfrenta as causas e as consequências destes graves delitos.

Desejo, neste contexto, citar as «Boas Práticas» formuladas, sob a guia da Organização Mundial da Saúde, por um grupo de dez Agências internacionais14 que desenvolveu e aprovou um pacote de medidas chamado INSPIRE, isto é, sete estratégias para acabar com a violência contra as crianças.15

Valendo-se destas diretrizes, a Igreja, no seu percurso legislativo, graças também ao trabalho feito nos últimos anos pela Comissão Pontifícia para a Tutela dos Menores e à contribuição deste nosso Encontro, concentrar-se-á sobre as seguintes dimensões:

1. A tutela das crianças: o objetivo primário das várias medidas é proteger os pequeninos e impedir que caiam vítimas de qualquer abuso psicológico e físico. Portanto, é necessário mudar a mentalidade combatendo a atitude defensivo-reativa de salvaguardar a Instituição em benefício duma busca sincera e decidida do bem da comunidade, dando prioridade às vítimas de abusos em todos os sentidos. Diante dos nossos olhos, devem estar sempre presentes os rostos inocentes dos pequeninos, recordando as palavras do Mestre: «Se alguém escandalizar um destes pequeninos que creem em Mim, seria preferível que lhe suspendessem do pescoço a mó de um moinho e o lançassem nas profundezas do mar. Ai do mundo, por causa dos escândalos! São inevitáveis, decerto, os escândalos, mas ai do homem por quem vem o escândalo!» (Mt 18, 6-7).

2. Seriedade impecável: gostaria de reiterar, aqui, que a Igreja «não poupará esforços fazendo tudo o que for necessário para entregar à justiça toda a pessoa que tenha cometido tais delitos. A Igreja não procurará jamais dissimular ou subestimar qualquer um destes casos» (Discurso à Cúria Romana, 21/XII/2018). É sua convicção que «os pecados e crimes das pessoas consagradas matizam-se de cores ainda mais foscas de infidelidade, de vergonha e deformam o rosto da Igreja, minando a sua credibilidade. De facto, a própria Igreja, juntamente com os seus filhos fiéis, é vítima destas infidelidades e destes verdadeiros crimes de peculato» (Ibidem).

3. Uma verdadeira purificação: apesar das medidas tomadas e os progressos realizados em matéria de prevenção dos abusos, é necessário impor um renovado e perene empenho na santidade dos pastores, cuja configuração a Cristo Bom Pastor é um direito do povo de Deus. Reitera-se, pois, «a firme vontade de prosseguir, com toda a força, pelo caminho da purificação. A Igreja (…) questionar-se-á como proteger as crianças; como evitar tais calamidades, como tratar e reintegrar as vítimas; como reforçar a formação nos seminários. Procurar-se-á transformar os erros cometidos em oportunidades para erradicar este flagelo não só do corpo da Igreja, mas também do seio da sociedade» (Ibidem). O temor santo de Deus leva a acusar-nos – como pessoa e como instituição – e a reparar as nossas falhas. Acusar-se a si próprio: é um início sapiencial, associado ao temor santo de Deus. Aprender a acusar-se a si próprio, como pessoa, como instituição, como sociedade. Na realidade, não devemos cair na armadilha de acusar os outros, que é um passo rumo ao álibi que nos separa da realidade.

4. A formação: ou seja, as exigências da seleção e formação dos candidatos ao sacerdócio com critérios não só negativos, visando principalmente excluir as personalidades problemáticas, mas também positivos oferecendo um caminho de formação equilibrado para os candidatos idóneos, tendente à santidade e englobando a virtude da castidade. Na encíclica Sacerdotalis caelibatus, São Paulo VI deixou escrito: «Uma vida tão inteira e amavelmente dedicada, no interior e no exterior, como a do sacerdote celibatário, exclui, de facto, candidatos com insuficiente equilíbrio psicofísico e moral. Não se deve pretender que a graça supra o que falta à natureza» (n.º 64).

5. Reforçar e verificar as diretrizes das Conferências Episcopais: ou seja, reafirmar a necessidade da unidade dos Bispos na aplicação de parâmetros que tenham valor de normas e não apenas de diretrizes. Normas, não somente diretrizes. Nenhum abuso deve jamais ser encoberto (como era habitual no passado) e subestimado, pois a cobertura dos abusos favorece a propagação do mal e eleva o nível do escândalo. De modo particular, é preciso desenvolver um novo enquadramento eficaz de prevenção em toda as instituições e ambientes das atividades eclesiais.

6. Acompanhar as pessoas abusadas: o mal que viveram deixa nelas feridas indeléveis que se manifestam também em rancores e tendências à autodestruição. Por isso, a Igreja tem o dever de oferecer-lhes todo o apoio necessário, valendo-se dos especialistas neste campo. Escutar… eu diria «perder tempo» escutando. A escuta cura a pessoa ferida, e cura-nos a nós também do egoísmo, da distância, do «não me diz respeito», da atitude do sacerdote e do levita na parábola do Bom Samaritano.

7. O mundo digital: a proteção dos menores deve ter em conta as novas formas de abuso sexual e de abusos de todo o género que os ameaçam nos ambientes onde vivem e através dos novos instrumentos que utilizam. Os seminaristas, os sacerdotes, os religiosos, as religiosas, os agentes pastorais e todos os fiéis devem estar cientes de que o mundo digital e o uso dos seus instrumentos com frequência incidem mais profundamente do que se pensa. Quero aqui encorajar os países e as autoridades a aplicarem todas as medidas necessárias para limitar os websites que ameaçam a dignidade do homem, da mulher e, em particular, dos menores. Irmãos e irmãs: o reato não goza do direito à liberdade. É absolutamente necessário opor-se com a máxima decisão a tais abomínios, vigiar e lutar para que o desenvolvimento dos pequeninos não seja perturbado nem abalado por um acesso descontrolado à pornografia, que deixará sinais negativos profundos na sua mente e na sua alma. Devemos esforçar-nos por que as jovens e os jovens, particularmente os seminaristas e o clero, não se tornem escravos de dependências baseadas na exploração e no abuso criminoso dos inocentes e suas imagens e no desprezo da dignidade da mulher e da pessoa humana. Destacam-se aqui as novas normas «sobre os delitos mais graves» aprovadas pelo Papa Bento XVI em 2010, onde fora acrescentado como um novo caso de delito «a aquisição, a detenção ou a divulgação», realizada por um membro do clero «de qualquer forma e por qualquer meio, de imagens pornográficas tendo por objeto menores». Falava-se então de «menores de 14 anos»; agora achamos que devemos elevar este limite de idade para ampliar a tutela dos menores e insistir na gravidade destes factos.

8. O turismo sexual: o comportamento, o olhar, o íntimo dos discípulos e servidores de Jesus devem saber reconhecer a imagem de Deus em toda a criatura humana, a começar pelos mais inocentes. Somente bebendo neste respeito radical da dignidade do outro é que poderemos defendê-lo da força invasiva da violência, exploração, abuso e corrupção, e servi-lo de forma credível no seu crescimento integral, humano e espiritual, no encontro com outros e com Deus. Para combater o turismo sexual, é necessária a repressão judicial, mas também apoio e projetos para a reinserção das vítimas desse fenómeno criminoso. As comunidades eclesiais são chamadas a reforçar o cuidado pastoral das pessoas exploradas pelo turismo sexual. Entre estas, as mais vulneráveis e necessitadas de ajuda particular são certamente mulheres, menores e crianças; estas últimos, porém, precisam de proteção e atenção especiais. As autoridades governamentais deem prioridade e ajam urgentemente para combater o tráfico e a exploração económica das crianças. Para isso, é importante coordenar os esforços a todos os níveis da sociedade e colaborar estreitamente também com as organizações internacionais para realizar um quadro jurídico que proteja as crianças da exploração sexual no turismo e permita perseguir legalmente os criminosos.16

Permitam-me agora um sentido agradecimento a todos os sacerdotes e aos consagrados que servem o Senhor com total fidelidade e se sentem desonrados e desacreditados pelos vergonhosos comportamentos dalguns dos seus confrades. Todos – Igreja, consagrados, Povo de Deus e até o próprio Deus – carregamos as consequências das suas infidelidades. Agradeço, em nome da Igreja inteira, à grande maioria dos sacerdotes que não só permanecem fiéis ao seu celibato, mas se gastam num ministério que hoje se tornou ainda mais difícil pelos escândalos de poucos (mas sempre demasiados) dos seus irmãos. E obrigado também aos fiéis que conhecem bem os seus bons pastores e continuam a rezar por eles e a apoiá-los.

Por fim, gostaria de assinalar a importância de dever transformar este mal em oportunidade de purificação. Fixemos o olhar na figura de Edith Stein (Santa Teresa Benedita da Cruz), com a certeza de que, «na noite mais escura, surgem os maiores profetas e os santos. Todavia a corrente vivificante da vida mística permanece invisível. Certamente, os eventos decisivos da história do mundo foram essencialmente influenciados por almas sobre as quais nada se diz nos livros de história. E saber quais sejam as almas a quem devemos agradecer os acontecimentos decisivos da nossa vida pessoal, é algo que só conheceremos no dia em que tudo o está oculto for revelado».17 No seu silêncio quotidiano, o santo Povo fiel de Deus continua de muitas formas e maneiras a tornar visível e a atestar com «obstinada» esperança que o Senhor não abandona, que apoia a dedicação constante e, em muitas situações, atribulada dos seus filhos. O santo e paciente Povo fiel de Deus, sustentado e vivificado pelo Espírito Santo, que é o rosto melhor da Igreja profética que, na sua doação diária, sabe colocar no centro o seu Senhor. Será precisamente este santo Povo de Deus que nos libertará do flagelo do clericalismo, que é o terreno fértil para todos estes abomínios.

O melhor resultado e a resolução mais eficaz que podemos oferecer às vítimas, ao Povo da Santa Mãe Igreja e ao mundo inteiro são o compromisso em prol duma conversão pessoal e coletiva, a humildade de aprender, escutar, assistir e proteger os mais vulneráveis.

Faço um sentido apelo à luta total contra os abusos de menores, tanto no campo sexual como noutros campos, por parte de todas as autoridades e dos indivíduos, porque se trata de crimes abomináveis que devem ser cancelados da face da terra: pedem isto mesmo as muitas vítimas escondidas nas famílias e em vários setores das nossas sociedades.

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1 Cf. María Isabel Martínez Perez, Abusos sexuales en niños y adolescentes, Ed. Criminología y Justicia, 2012: apenas 2% dos casos são denunciados, especialmente quando os abusos acontecem no âmbito familiar. Calcula que sejam de 15 a 20% as vítimas de pedofilia na nossa sociedade. Apenas 50% das crianças revela o abuso sofrido e, destes casos, apenas 15% são efetivamente denunciados. No fim, apenas 5% são processados.

2 Um caso sobre 3 não fala disso com ninguém (Dados de 2017, recolhidos pela organização sem fins lucrativos Thorn).

3 Nível global: Em 2017, a Oms estimou num milhar de milhão os menores com idade entre 2 e 17 anos que sofreram violências ou negligências físicas, emotivas ou sexuais. Os abusos sexuais (desde o apalpar até ao estupro), segundo algumas estimativas Unicef de 2014, envolveriam mais de 120 milhões de meninas, entre as quais se regista o maior número de vítimas. Em 2017, a mesma organização Onu referiu que, em 38 países do mundo de baixo e médio rédito per capita, quase 17 milhões de mulheres adultas admitiram ter tido uma relação sexual forçada durante a infância.

Europa: Em 2013, segundo estimativa da Oms, mais de 18 milhões de abusos. Segundo a Unicef, em 28 países europeus, cerca de 2,5 milhões de mulheres jovens referiram ter sofrido abusos sexuais, com ou sem contacto físico, antes dos 15 anos (dados divulgados em 2017). Além disso, 44 milhões (22,9%) foram vítimas de violência física, enquanto 55 milhões (29,6%) foram vítimas de violência psicológica. Mais ainda: em 2017, o Relatório da Interpol sobre a exploração sexual de menores levou à identificação de 14.289 vítimas em 54 países europeus. No caso da Itália: em 2017, o Cesvi estimou que 6 milhões de crianças foram maltratadas. Além disso, segundo dados elaborados pelo «Telefone Azul», no período de 1 de janeiro a 31 de dezembro de 2017, os casos de abuso sexual e pedofilia atendidos pelo Serviço 114 Emergência Infância foram 98, que equivalem a cerca de 7,5% do total de casos tratados pelo Serviço. 65% dos menores que pediram ajuda eram vítimas do sexo feminino, e mais de 40% tinha menos de 11 anos.

Ásia: Na Índia, na década 2001-2011, o Centro Asiático de Direitos Humanos registou um total de 48.338 casos de estupros de menores, com um aumento de 336%: de facto, de 2.113 casos em 2001, chegou-se a 7.112 casos em 2011.

Américas: Nos Estados Unidos, os dados oficiais do governo mostram que, anualmente, mais de 700.000 crianças são vítimas de violências e maus-tratos. Segundo o Centro Internacional para Crianças Desaparecidas e Exploradas (Icmec), uma em cada dez crianças sofre abusos sexuais.

África: Na África do Sul, os resultados duma pesquisa realizada pelo Centro de Justiça e Prevenção do Crime, da Universidade da Cidade do Cabo, revelaram que, em 2016, um jovem sul-africano em cada três, homem ou mulher, está sob risco de abusos sexuais antes de completar 17 anos. Segundo o estudo, o primeiro do género à escala nacional na África do Sul, 784.967 jovens entre 15 e 17 anos já sofreram abusos sexuais. Neste caso, as vítimas são predominantemente adolescentes do sexo masculino. Nem um terço deles denunciou as violências às autoridades. Noutros países africanos, os abusos sexuais de menores inserem-se no contexto mais amplo das violências relacionadas com os conflitos que ensanguentam o Continente, sendo difíceis de quantificar. O fenómeno está intimamente ligado também à prática de casamentos precoces generalizada em várias nações africanas e não só.

Oceânia: Na Austrália, segundo os dados divulgados em fevereiro de 2018 pelo Instituto Australiano de Saúde e Bem-Estar (Aihw), relativos aos anos 2015-2017, uma em cada 6 mulheres (16% ou seja 1 milhão e meio) referiu ter sofrido abusos físicos e/ou sexuais antes dos 15 anos, e um em cada 9 homens (11%, ou seja 992.000) referiu ter sofrido este abuso quando eram menores. Além disso, em 2015-2016, cerca de 450.000 crianças foram objeto de medidas de proteção da infância e 55.600 menores foram afastados de casa para tratar os abusos sofridos e prevenir outros. Por fim, não se devem esquecer os riscos que correm os menores nativos: sempre segundo a Aihw, em 2015-2016, a probabilidade de as crianças indígenas sofrerem abusos ou abandono era sete vezes superior à dos seus coetâneos não-indígenas (cf. http://www.pbc2019.org/it/protezione-dei-minori/abuso-dei-minori-a-livello-globale).

4 Os dados apresentados referem-se a países tomados como amostra pela credibilidade das fontes disponíveis. As pesquisas divulgadas pela Unicef sobre 30 países confirmam este facto: só uma pequena percentagem de vítimas afirmou ter pedido ajuda.

5 Cf. https: //www.repubblica.it/salute/prevenzione/2016/05/12/news/maltrattamenti_sui_minori_tutti_gli_abusi - 139630223.

6 Especificamente, o presunto responsável pelo agravo sofrido por um menor é, em 73,7% dos casos, um progenitor (a mãe em 44,2% e o pai em 29,5%), um parente em 3,3%, um amigo em 3,2%, um conhecido em 3%, um professor em 2,5%. Os dados evidenciam como um estranho adulto seja o responsável numa pequena percentagem dos casos, ou seja, 2,2% (cf. Ibidem).

7 Uma pesquisa inglesa de 2011, realizada pela Sociedade Nacional para a Prevenção da Crueldade às Crianças (Nspcc), verificou que 29% dos sujeitos entrevistados referiu ter sofrido moléstias sexuais (físicas e verbais) nos centros onde praticava um desporto.

8 Segundo os dados 2017 da Iwf (Internet Watch Foundation), de 7 em 7 minutos uma página da web envia imagens de crianças abusadas sexualmente. Em 2017, foram identificados 78.589 URL contendo imagens de abuso sexual, concentrados de forma particular na Holanda, seguida por Estados Unidos, Canadá, França e Rússia. 55% das vítimas têm menos de 10 anos; 86% com meninas, 7% com meninos, 5% com ambos.

9 Os destinos mais frequentados são Brasil, República Dominicana, Colômbia, bem como Tailândia e Camboja. Ultimamente, a estes têm-se somado alguns países da África e da Europa de Leste. Entretanto os primeiros seis países de proveniência das pessoas que cometem os abusos são França, Alemanha, Inglaterra, China, Japão e Itália. Não transcurável é também o número crescente de mulheres que viajam até países em vias de desenvolvimento à procura de sexo pago com menores: no total, elas representam 10% dos turistas sexuais no mundo. Além disso, segundo um estudo realizado pela Ecpat International (Fim da Prostituição Infantil no Turismo Asiático), comparando 2015 e 2016, 35% dos turistas sexuais pedófilos eram clientes regulares, enquanto 65% eram clientes ocasionais (cf. https://www.osservatoriodiritti.it/2018/03/27/turismo-sessuale-minorile-nel-mondo-italia-ecpat).

10 «Com efeito, se esta calamidade gravíssima chegou a enredar alguns ministros consagrados, perguntamo-nos quão profunda poderá ser ela nas nossas sociedades e nas nossas famílias?» (Francisco, Discurso à Cúria Romana, 21/XII/2018).

11 Cf. R. H. Benson, The Lord of the World, Dodd, Mead and Company, Londres, 1907.

12 «Que temes, Herodes, ao ouvir dizer que nasceu o Rei? Ele não veio para te destronar, mas para vencer o demónio. Tu, porém, não o compreendes; e por isso te perturbas e te enfureces, e, para que não escape aquele único Menino que buscas, te convertes em cruel assassino de tantas crianças. (…) Matas o corpo das crianças, porque o temor te matou o coração»: São Quodvultdeus, Sermão 2 sobre o Símbolo: PL 40, 655).

13 «Assim como o dragão infernal, tendo inoculado o seu veneno na árvore da ciência, havia corrompido a natureza do homem que saboreara o seu fruto, também agora, tentando devorar a carne do Senhor, ficou arruinado e destruído pela virtude da divindade que nela habitava»: São Máximo Confessor, Centuria 1, 8-13: PG 90, 1182-1186.

14 São elas o Cdc: Centro de Controle e Prevenção de Doenças dos Estados Unidos; Crc: Convenção sobre os Direitos da Criança; Acabar com a violência contra as crianças: a parceria global; Opas: Organização Pan-Americana da Saúde; Pepfar: Programa de Emergência do Presidente para o Alívio da AIDS; Tfg: Together for Girls; Unicef: Fundo das Nações Unidas para a Infância; Unodc: Departamento das Nações Unidas sobre Drogas e Crime; Usaid: Agência dos Estados Unidos para o Desenvolvimento Internacional; Oms: Organização Mundial da Saúde.

15 Cada letra da palavra INSPIRE representa uma das estratégias, tendo a maior parte delas demonstrado efeitos preventivos sobre vários tipos de violência, e também benefícios em áreas como a saúde mental, a educação e a redução da criminalidade. As sete estratégias são as seguintes. Implementation and enforcement of laws: implementação e aplicação das leis (por exemplo, proibir disciplinas violentas e limitar o acesso a álcool e armas de fogo); Norms and values: normas e valores a mudar (por exemplo, aqueles que perdoam o abuso sexual sobre meninas ou o comportamento agressivo entre os rapazes); Safe environments: ambientes seguros (por exemplo, identificar nos bairros os «pontos quentes» para a violência e enfrentar as causas locais através duma política que resolva problemas e outras intervenções); Parent and caregiver support: pais e apoio do assistente da família (por exemplo, fornecendo formação aos pais sobre os jovens, aos recém-progenitores); Income and economic strengthening: rendimento e reforço económico (como o microcrédito e a formação sobre a equidade de género); Response and support services: serviços de resposta e apoio (por exemplo, garantir que as crianças expostas à violência possam ter acesso a cuidados de emergência eficazes e receber apoio psicossocial adequado); Education and life skills: instrução e qualificação para a vida (por exemplo, assegurar que as crianças frequentem a escola e dotá-las das suas competências sociais).

16 Cf. Documento Final do VI Congresso Mundial sobra a Pastoral do Turismo, 27/VII/2004.

[00319-PO.02] [Texto original: Italiano]

Traduzione in lingua polacca

Drodzy bracia i siostry,

Dziękując Panu, który nas wspierał w tych dniach, chciałbym podziękować wam wszystkim za ducha kościelnego i konkretne zaangażowanie, które okazaliście z taką szczodrością.

Nasza praca doprowadziła nas do uznania po raz kolejny, że powaga plagi nadużyć seksualnych wobec nieletnich jest niestety zjawiskiem rozpowszechnionym historycznie we wszystkich kulturach i społeczeństwach. Dopiero w okresie stosunkowo niedawnym stała się ona przedmiotem systematycznych badań, dzięki zmianie wrażliwości opinii publicznej odnośnie do problemu, w przeszłości uznawanego za tabu, to znaczy, że wszyscy wiedzieli o jego istnieniu, ale nikt o tym nie mówił. Przywodzi mi to na myśl także okrutną praktykę religijną, rozpowszechnioną w przeszłości w niektórych kulturach, by składać ludzi - często dzieci - jako ofiary w obrzędach pogańskich. Jednak także dzisiaj dostępne statystyki na temat nadużyć seksualnych wobec nieletnich, sporządzone przez różne organizacje i organy państwowe i międzynarodowe (WHO, UNICEF, Interpol, Europol i inne) nie ukazują prawdziwej skali zjawiska, często niedocenianego, głównie dlatego, że wiele przypadków wykorzystywania seksualnego małoletnich nie jest zgłaszanych1, w szczególności tych bardzo licznych popełnionych w środowisku rodzinnym.

Rzadko bowiem ofiary zwierzają się i szukają pomocy2. Za tą niechęcią może kryć się wstyd, zakłopotanie, strach przed zemstą, poczucie winy, nieufność wobec instytucji, uwarunkowania kulturowe i społeczne, ale także brak informacji o służbach i strukturach, które mogą pomóc. Niestety, udręka prowadzi do goryczy, a nawet samobójstw, a czasem do zemsty, czyniąc to samo. Jedyna rzecz pewna, to fakt, że miliony dzieci na świecie są ofiarami wyzysku i wykorzystywania seksualnego.

Byłoby tutaj ważne, aby przytoczyć dane ogólne - moim zdaniem zawsze niepełne - na poziomie globalnym3, a następnie europejskim, azjatyckim, amerykańskim, afrykańskim i Oceanii, aby ukazać powagę i głębię tej plagi w naszych społeczeństwach4. By uniknąć niepotrzebnych dyskusji, chciałbym przede wszystkim podkreślić, że wzmianka o niektórych krajach ma wyłącznie na celu przytoczenie danych statystycznych przedstawionych we wspomnianych raportach.

Pierwszą prawdą, która wyłania się z dostępnych danych jest to, że tymi, którzy dopuszczają się wykorzystywania, czyli przemocy (fizycznej, seksualnej lub emocjonalnej) są szczególnie rodzice, krewni, mężowie małoletnich żon, trenerzy i wychowawcy. Ponadto, według danych UNICEF z 2017 r. z 28 krajów świata, na 10 dziewcząt, które miały wymuszone stosunki seksualne, 9 ujawnia, że padły ofiarą osoby znanej lub bliskiej rodzinie.

Według oficjalnych danych rządu USA, w Stanach Zjednoczonych rocznie ponad 700 tys. dzieci pada ofiarą przemocy i molestowania, według Międzynarodowego Centrum Dzieci Zaginionych i Wykorzystywanych (ICMEC), jedno dziecko na dziesięć doznaje wykorzystywania seksualnego. W Europie 18 milionów dzieci jest ofiarami wykorzystywania seksualnego5.

Jeśli weźmiemy przykład Włoch, raport „Telefono Azzurro” z 2016 r. ukazuje, że 68,9% przypadków wykorzystywania ma miejsce w domu osoby małoletniej6.

Teatrem przemocy jest nie tylko środowisko domowe, ale także środowisko sąsiedzkie, szkoła, sport7 i, niestety, także środowisko kościelne.

Z przeprowadzonych w ostatnich latach badań zjawiska nadużyć seksualnych wobec nieletnich wynika również, że rozwój sieci internetowej i mediów przyczynił się do znacznego zwiększenia liczby przypadków wykorzystywania i przemocy online. Upowszechnienie pornografii szybko rozprzestrzenia się na całym świecie za pośrednictwem internetu. Plaga pornografii przybrała rozmiary przerażające, ze szkodliwym wpływem na psychikę i na relacje między mężczyznami a kobietami, a także między nimi a dziećmi. Jest to zjawisko, które ciągle narasta. Niestety przedmiotem bardzo znacznej części produkcji pornograficznej są małoletni, którzy są w ten sposób poważnie zranieni w swojej godności. Badania w tej dziedzinie – i to jest smutne - udowadniają, że dzieje się to w sposób coraz bardziej potworny i okrutny. Dochodzimy do skrajnych aktów wykorzystywania małoletnich, zleconych i śledzonych na żywo przez internet8.

Chciałbym w tym miejscu przypomnieć międzynarodowy kongres w Rzymie na temat godności dziecka w erze cyfrowej oraz pierwsze Forum Międzyreligijnego Przymierza na rzecz Bezpieczniejszych Wspólnot, które odbyło się w listopadzie ubiegłego roku w Abu Zabi na ten sam temat.

Inną plagą jest turystyka seksualna: według danych Światowej Organizacji Turystyki z 2017 r., co roku trzy miliony osób wyrusza w świat, by uprawiać seks z osobą małoletnią9. Znamienne jest to, że sprawcy tych przestępstw, w większości przypadków, nie uznają, że to, co popełniają, jest karalne.

W związku z tym, mamy do czynienia z problemem uniwersalnym, o charakterze przekrojowym, który niestety występuje niemal wszędzie. Trzeba powiedzieć jasno: powszechność tej plagi, potwierdzając jej powagę w naszych społeczeństwach10, nie umniejsza jej potworności w obrębie Kościoła.

Nieludzkość tego zjawiska na poziomie światowym staje się jeszcze poważniejsza i bardziej skandaliczna w Kościele, ponieważ jest sprzeczna z jego autorytetem moralnym i wiarygodnością etyczną. Osoba konsekrowana, wybrana przez Boga, by prowadzić dusze do zbawienia, poddaje się swojej ludzkiej słabości, czy też chorobie, stając się w ten sposób narzędziem szatana. W wykorzystywaniu widzimy rękę zła, która nie oszczędza nawet niewinności dzieci. Nie ma wystarczających wyjaśnień dla tych nadużyć wobec dzieci. Pokornie i odważnie musimy uznać, że mamy do czynienia z tajemnicą zła, które zawzięcie atakuje najsłabszych, ponieważ są oni obrazem Jezusa. Dlatego właśnie wzrosła obecnie w Kościele świadomość, że trzeba nie tylko powstrzymać najpoważniejsze nadużycia środkami dyscyplinarnymi oraz procesami cywilnymi i kanonicznymi, ale także zdecydowanie zmierzyć się z tym zjawiskiem zarówno w Kościele, jak i poza nim. Czuje się on powołany do zwalczania tego zła, które dotyka centrum jego misji: głoszenia Ewangelii maluczkim i ochrony ich przed żarłocznymi wilkami.

Chciałbym tutaj powtórzyć jednoznacznie: jeśli w Kościele wystąpiłby chociaż jeden przypadek wykorzystywania - który sam w sobie jest potwornością – to taki przypadek zostanie potraktowany z najwyższą powagą. Bracia i siostry, w usprawiedliwionej złości ludzi Kościół widzi odzwierciedlenie gniewu Boga, zdradzonego i spoliczkowanego przez te nieuczciwe osoby konsekrowane. Echo cichego krzyku dzieci, które zamiast znaleźć w nich ojcostwo i przewodników duchowych znaleźli oprawców, wstrząśnie sercami znieczulonymi obłudą i władzą. Mamy obowiązek uważnie słuchać tego stłumionego milczącego krzyku.

Trudno zatem zrozumieć zjawisko wykorzystywania seksualnego małoletnich bez uwzględnienia władzy, ponieważ są one zawsze następstwem nadużycia władzy, wykorzystywania sytuacji niższości wykorzystanego bezbronnego, pozwalającej na manipulowanie jego sumieniem oraz kruchością psychologiczną i fizyczną. Nadużywanie władzy jest obecne także w innych formach wykorzystywania, których ofiarami jest niemal osiemdziesiąt pięć milionów dzieci, zapomnianych przez wszystkich: dzieci-żołnierzy, prostytuujących się małoletnich, dzieci niedożywionych, dzieci uprowadzonych i często padających ofiarą potwornego handlu narządami ludzkimi lub zamienionymi w niewolników, dzieci będących ofiarami wojen, dzieci uchodźców, dzieci - ofiar aborcji i tak dalej.

W obliczu takiego okrucieństwa, tak wielkiej bałwochwalczej ofiary z dzieci dla bożka władzy, pieniędzy, pychy, buty, nie wystarczają wyjaśnienia empiryczne. Nie mogą one uzmysłowić skali i głębi tego dramatu. Ponownie hermeneutyka pozytywistyczna ukazuje swoje ograniczenia. Daje nam prawdziwe wyjaśnienie, które pomoże nam podjąć niezbędne działania, ale nie jest w stanie określić znaczenia. A dzisiaj potrzebujemy wyjaśnień i znaczeń. Wyjaśnienia pomogą nam bardzo w obszarze działania, ale pozostawią nas w połowie drogi.

Jakie byłoby zatem egzystencjalne „znaczenie” tego przestępczego zjawiska? Biorąc pod uwagę jego skalę i ludzką głębię, dziś jest niczym innym jak aktualnym przejawem ducha zła. Bez uwzględnienia tego wymiaru pozostaniemy dalecy od prawdy i bez prawdziwych rozwiązań.

Bracia i siostry, dzisiaj stoimy w obliczu przejawu zła, bezczelnego, agresywnego i destrukcyjnego. Kryje się za tym i jest w tym duch zła, który w swojej bucie i pysze czuje się panem świata11 i myśli, że wygrał. I chcę to wam powiedzieć z autorytetem brata i ojca, owszem małego i grzesznego, ale który jest pasterzem Kościoła, który przewodzi w miłości: w tych bolesnych przypadkach widzę rękę zła, które nie oszczędza nawet niewinności maluczkich. A to skłania mnie do pomyślenia o przykładzie Heroda, który, pobudzany strachem przed utratą swej władzy nakazał rzeź wszystkich dzieci w Betlejem12. Za tym stoi szatan.

Zatem musimy podjąć wszelkie środki praktyczne, które oferuje nam zdrowy rozsądek, nauka i społeczeństwo. Nie wolno nam zatem tracić z oczu tej rzeczywistości i powinniśmy podjąć środki duchowe, których uczy nas sam Pan: pokora, oskarżanie samych siebie, modlitwa, pokuta. Jest to jedyny sposób na pokonanie ducha zła. W ten sposób zwyciężył Jezus13.

Celem Kościoła będzie zatem wysłuchanie, otoczenie opieką, chronienie i leczenie małoletnich wykorzystywanych, wyzyskiwanych i zapomnianych, gdziekolwiek się znajdują. Aby osiągnąć ten cel, Kościół musi wznieść się ponad wszelką polemikę ideologiczną i polityki medialne, które często wykorzystują dla różnych interesów dramaty, jakie przeżywają maluczcy.

Zatem nadszedł czas wspólnej pracy, by wykorzenić to okrucieństwo z ciała naszego człowieczeństwa, podejmując wszelkie niezbędne środki już obowiązujące na poziomie międzynarodowym i na poziomie kościelnym. Nadszedł czas, aby znaleźć właściwą równowagę wszystkich zagrożonych wartości i zapewnić jednolite wytyczne dla Kościoła, unikając dwóch skrajności parodii sprawiedliwości, spowodowanej poczuciem winy z powodu błędów przeszłości i presji świata mediów oraz swoistej samoobrony, która nie mierzy się z przyczynami i następstwami tych poważnych przestępstw.

W tym kontekście chciałbym wspomnieć o “Best Practices”, sformułowanych pod kierunkiem Międzynarodowej Organizacji Zdrowia14 przez grupę dziesięciu międzynarodowych agencji, które opracowały i zatwierdziły pakiet środków zwanych INSPIRE, czyli siedem strategii na rzecz położenia kresu przemocy wobec dzieci.15

Wykorzystując te wytyczne, Kościół w swojej drodze legislacyjnej, również dzięki pracy wykonanej w minionych latach przez Papieską Komisję ds. Ochrony Małoletnich oraz wkład naszego spotkania, będzie koncentrował się na następujących aspektach:

1. Ochrona dzieci: podstawowym celem każdego środka jest ochrona dzieci i zapobieganie, by nie padły ofiarą jakiegokolwiek wykorzystywania psychologicznego czy fizycznego. Konieczna jest zatem zmiana mentalności w celu zwalczania postawy obronno- reaktywnej dla chronienia instytucji, na rzecz szczerego i zdecydowanego poszukiwania dobra wspólnoty, dając pierwszeństwo ofiarom nadużyć w każdym znaczeniu. Musimy mieć zawsze przed oczyma niewinne twarze dzieci, pamiętając o słowach Nauczyciela: „Kto by się stał powodem grzechu dla jednego z tych małych, którzy wierzą we Mnie, temu byłoby lepiej kamień młyński zawiesić u szyi i utopić go w głębi morza. Biada światu z powodu zgorszeń! Muszą wprawdzie przyjść zgorszenia, lecz biada człowiekowi, przez którego dokonuje się zgorszenie” (Mt 18, 6-7).

2. Nieskazitelna stanowczość: chciałbym tutaj powtórzyć, że „Kościół nie będzie szczędził wszelkich niezbędnych wysiłków, aby powierzyć wymiarowi sprawiedliwości każdego, kto popełnił takie zbrodnie” (Przemówienie do Kurii Rzymskiej, 21 grudnia 2018 r.). Z powodu swego przekonania, iż „grzechy i przestępstwa osób konsekrowanych są zabarwione kolorami jeszcze ciemniejszymi niewierności, hańby, i deformują oblicze Kościoła, podkopując jego wiarygodność. W istocie Kościół wraz ze swymi wiernymi synami jest również ofiarą tych niewierności i tych prawdziwych przestępstw sprzeniewierzenia” (tamże).

3. Prawdziwe oczyszczenie: pomimo podjętych środków i postępów w dziedzinie zapobiegania wykorzystywaniu, trzeba położyć nacisk na odnowione i nieustanne dążenie do świętości pasterzy, których upodobnienie do Chrystusa Dobrego Pasterza jest prawem ludu Bożego. Trzeba zatem podkreślić: „stanowczą wolę, by z całą swą mocą iść dalej drogą oczyszczania, zastanawiając się, w jaki sposób chronić dzieci; jak uniknąć takich katastrof, jak leczyć i rehabilitować ofiary; jak umocnić formację w seminariach [...] Zostaną pojęte starania, by przekształcić popełnione błędy w szanse wykorzenienia tej plagi nie tylko z ciała Kościoła, ale także społeczeństwa” (tamże). Święta bojaźń Boża prowadzi nas do oskarżania siebie - jako ludzi i jako instytucję - oraz do naprawienia naszych braków. Oskarżenie samych siebie: to mądry początek, związany ze świętą bojaźnią Boga. Uczyć się oskarżania samych siebie, jako osoby, jako instytucje, jako społeczeństwa. Istotnie, nie możemy popaść w pułapkę oskarżania innych, co jest krokiem ku alibi, oddzielającym nas od rzeczywistości.

4. Formacja: czyli wymogi dotyczące doboru i formacji kandydatów do kapłaństwa z kryteriami nie tylko negatywnymi, ukierunkowanymi przede wszystkim na wykluczenie osobowości problematycznych, ale także pozytywnymi, by zaoferować odpowiednim kandydatom zrównoważony proces formacyjny, prowadzący do świętości i obejmujący cnotę czystości. Paweł VI w encyklice Sacerdotalis caelibatus napisał: „Do takiego bowiem życia, jakie ma wieść bezżenny kapłan, życia wewnętrznie i zewnętrznie intensywnie poświęconego sprawom Bożym, wymagającego wielkiej roztropności, bynajmniej nie nadaje się kandydat, który pod względem cielesnym, duchowym i moralnym nie jest wyposażony w konieczne przymioty; a nie należy się spodziewać, że w tej dziedzinie łaska Boża uzupełni to, czego zabrakło naturze” (nr 64).

5. Wzmocnienie i weryfikacja wytycznych Konferencji Episkopatów: to znaczy potwierdzenie potrzeby jedności biskupów w stosowaniu kryteriów, które mają wartość norm, a nie tylko wytycznych. Normy, nie tylko wytyczne. Żadne wykorzystywanie nie może być kiedykolwiek ukrywane (jak to było zwyczajem w przeszłości) i lekceważone, ponieważ ukrywanie wykorzystywania sprzyja rozprzestrzenianiu się zła i dodaje dodatkowy poziom zgorszenia. W szczególności trzeba wypracować nowe, skuteczne podejście do zapobiegania we wszystkich instytucjach i środowiskach działalności kościelnej.

6. Towarzyszenie osobom pokrzywdzonym: zło, którego doświadczyli, pozostawia w nich nieusuwalne rany, które przejawiają się także w urazach i tendencjami do samozniszczenia. Kościół ma zatem obowiązek zaoferować im wszelkie niezbędne wsparcie, korzystając z pomocy ekspertów w tej dziedzinie. Trzeba słuchać, pozwalam sobie na słowo: „marnować czas” na wysłuchanie. Słuchanie leczy poranionego i leczy także nas samych z egoizmu, z dystansowania się, z „to mnie nie dotyczy”, z postawy kapłana i lewity z przypowieści o Miłosiernym Samarytaninie.

7. Świat cyfrowy: ochrona małoletnich musi uwzględniać nowe formy wykorzystywania seksualnego oraz wszelkiego rodzaju nadużyć, zagrażających im w środowisku, w którym żyją, oraz poprzez nowe narzędzia, z których korzystają. Seminarzyści, księża, zakonnicy, zakonnice, pracownicy duszpasterscy i wszyscy muszą mieć świadomość, że świat cyfrowy i korzystanie z jego narzędzi często oddziałują głębiej niż myślimy. Należy zachęcać kraje i władze do stosowania wszelkich niezbędnych środków w celu ograniczenia stron internetowych, które zagrażają godności mężczyzny, kobiety, a zwłaszcza małoletnich. Bracia i siostry: przestępstwo nie korzysta z prawa do wolności. Trzeba absolutnie jak najbardziej stanowczo przeciwstawić się tym obrzydliwościom, czuwać i walczyć, aby rozwój maluczkich nie był zakłócany lub deformowany poprzez ich niekontrolowany dostęp do pornografii, który pozostawi głębokie negatywne znaki na ich umyśle i duszy. Trzeba dążyć, aby młodzi mężczyźni i kobiety, zwłaszcza seminarzyści i duchowni, nie stali się niewolnikami zależności opartych na wyzysku i przestępczym wykorzystywaniu niewinnych oraz ich obrazów, i pogardy dla godności kobiety i osoby ludzkiej. Należy tu zwrócić uwagę na nowe przepisy dotyczące „najpoważniejszych przestępstw”, zatwierdzone przez papieża Benedykta XVI w 2010 r., gdzie zostało dodane jako nowy rodzaj przestępstwa „nabywanie, przechowywanie lub rozpowszechnianie” przez członka duchowieństwa „w jakikolwiek sposób i za pomocą jakiegokolwiek urządzenia, materiałów pornograficznych, które przedstawiają nieletnich”. Mówiono wówczas o osobach poniżej czternastego roku życia. Obecnie uważamy, że musimy podnieść tę granicę wiekową, aby poszerzyć ochronę małoletnich i podkreślić powagę takich faktów.

8. Turystyka seksualna: zachowanie, spojrzenie, nastawienie uczniów i sług Jezusa muszą być zdolne do rozpoznania obrazu Boga w każdym człowieku, poczynając od najbardziej niewinnych. Jedynie czerpiąc z tego radykalnego poszanowania godności innej osoby będziemy mogli jej bronić od wszechobecnej władzy przemocy, wyzysku, wykorzystywania i zepsucia oraz służyć jej w sposób wiarygodny w jej integralnym rozwoju ludzkim i duchowym, w spotkaniu z innymi i z Bogiem. By zwalczyć turystykę seksualną, konieczne jest zastosowanie represji prawnych, a także wsparcie i projekty reintegracji ofiar tego zbrodniczego zjawiska. Wspólnoty kościelne są wezwane do wzmocnienia duszpasterstwa osób wykorzystywanych przez turystykę seksualną. Wśród nich najbardziej narażone i potrzebujące szczególnej pomocy są z pewnością kobiety, małoletni i dzieci. Te ostatnie wymagają jednak szczególnej ochrony i uwagi. Władze rządowe niech stawiają na pierwszym miejscu i niezwłocznie podejmują działania, by zwalczać handel i wykorzystywanie ekonomiczne dzieci. W tym celu ważne jest koordynowanie wysiłków na wszystkich szczeblach społeczeństwa i ścisła współpraca z organizacjami międzynarodowymi w celu stworzenia ram prawnych chroniących dzieci przed wykorzystywaniem seksualnym w turystyce i umożliwiających ściganie przestępców na drodze prawnej16.

Pozwólcie mi teraz, bym serdecznie podziękował wszystkim kapłanom i osobom konsekrowanym, którzy służą Panu wiernie i bez reszty, i którzy czują się pozbawieni czci i zdyskredytowani haniebnymi postawami niektórych swoich współbraci. Wszyscy - Kościół, osoby konsekrowane, Lud Boży, a nawet sam Bóg - jesteśmy ich ofiarami. Dziękuję w imieniu całego Kościoła zdecydowanej większości księży, którzy są nie tylko wierni swemu celibatowi, ale poświęcają się w posłudze, która stała się dzisiaj jeszcze bardziej trudna przez skandale nielicznych (ale wciąż nazbyt wielu) ich współbraci. Dziękuję również wiernym, którzy dobrze znają swoich dobrych pasterzy i stale się za nich modlą i ich wspierają.

Na koniec chciałbym podkreślić wagę konieczności przekształcenia tego zła w szansę oczyszczenia. Spójrzmy na postać Edyty Stein - świętej Teresy Benedykty od Krzyża, z przekonaniem, że „w najciemniejszej nocy powstają najwięksi prorocy i święci. Jednak ożywiający nurt życia mistycznego pozostaje niewidzialny. Z pewnością decydujące wydarzenia w dziejach świata były zasadniczo spowodowane przez dusze, o których książki historyczne nic nie mówią. A to, jakim duszom powinniśmy dziękować za decydujące wydarzenia z naszego życia osobistego, to coś, co poznamy jedynie w dniu, w którym wszystko ukryte zostanie odkryte”. Święty, wierny Lud Boży, w jego codziennym milczeniu, w wielu formach i na różne sposoby nieustannie ukazuje i zaświadcza z „upartą” nadzieją, że Pan nie opuszcza, że wspiera ustawiczne poświęcenie swoich dzieci, w wielu sytuacjach naznaczone cierpieniem. Święty i cierpliwy, wierny Lud Boży, podtrzymywany i ożywiany przez Ducha Świętego, jest najlepszą twarzą Kościoła prorockiego, który potrafi umieścić swego Pana w centrum codziennego dawania siebie. To właśnie ten święty Lud Boży uwolni nas od plagi klerykalizmu, który jest żyzną glebą dla tych wszystkich obrzydliwości.

Najlepszym osiągnięciem i najbardziej skutecznym rozwiązaniem, jakie możemy dać ofiarom, ludowi Świętej Matki Kościoła i całemu światu, jest dążenie do nawrócenia osobistego i wspólnotowego, pokora uczenia się, słuchania, pomagania i chronienia najbardziej bezbronnych.

Stanowczo apeluję o kompleksową walkę przeciwko wykorzystywaniu małoletnich, w dziedzinie seksualnej, a także w innych dziedzinach, ze strony wszystkich władz i poszczególnych osób, ponieważ mamy tu do czynienia z ohydnymi przestępstwami, które powinny być wymazane z powierzchni ziemi. Tego żąda wiele ofiar ukrytych w rodzinach i różnych środowiskach naszych społeczeństw.

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1 Por. MARÍA ISABEL MARTÍNEZ PEREZ, Abusos sexuales en niños y adolscentes, Ed. Criminología y Justicia, 2012: zgłaszanych jest tylko 2% przypadków, zwłaszcza gdy wykorzystanie ma miejsce w środowisku rodzinnym. Oblicza ona, że ofiary pedofilii stanowią 15% - 20% naszego społeczeństwa. Tylko 50% dzieci ujawnia doznane wykorzystywanie, a z tych przypadków tylko 15% zostało rzeczywiście zgłoszonych. Tylko 5% jest w ostateczności osądzonych.

2 W jednym przypadku na trzy ofiara nie mówi o tym nikomu (Dane za 2017 r. zebrane przez organizację non-profit THORN).

3 Poziom globalny: w 2017 r. WHO oszacowała, że do 1 miliarda osób w wieku od 2 do 17 lat doznało przemocy i zaniedbań fizycznych, emocjonalnych lub seksualnych. Według niektórych szacunków UNICEF z 2014 r., wykorzystywanie seksualne (od obmacywania do gwałtu) dotknęłoby ponad 120 milionów dziewcząt, wśród których odnotowano największą liczbę ofiar. W 2017 r. ta sama organizacja ONZ zgłosiła, że w 38 krajach świata o niskich i średnich dochodach prawie 17 milionów dorosłych kobiet przyznało się do przymusowych stosunków seksualnych w dzieciństwie.

Europa: w 2013 r. WHO oszacowała ponad 18 milionów nadużyć. Według UNICEF, w 28 krajach europejskich, około 2,5 miliona młodych kobiet poinformowało o doznaniu wykorzystywania seksualnego z kontaktem fizycznym lub bez kontaktu fizycznego przed ukończeniem 15 roku życia (dane opublikowane w 2017 r.). Ponadto 44 mln (22,9%) były ofiarami przemocy fizycznej, a 55 mln (29,6%), przemocy psychicznej. I nie tylko to: w 2017 r., raport Interpolu na temat wykorzystywania seksualnego nieletnich dzieci doprowadził do identyfikacji 14 289 ofiar w 54 krajach europejskich. W odniesieniu do Włoch w roku 2017, fundacja Cesvi oszacowała, że molestowano 6 milionów dzieci. Ponadto, jak wynika z danych zebranych przez Telefono Azzurro, w okresie od 1 stycznia do 31 grudnia 2017 r było 98 przypadków wykorzystywania seksualnego i pedofilii seksualnej, obsługiwanych przez numer 114 Pogotowia Dziecinnego. Stanowiło to około 7,5% całkowitej liczby spraw rozpatrywanych przez tę usługę. 65% małoletnich ubiegających się o pomoc to kobiety, a ponad 40% to osoby w wieku poniżej 11 lat.

Azja: W Indiach w ciągu dekady 2001-2011, Azjatyckie Centrum Praw Człowieka wykryło łącznie 48 338 przypadków gwałtów na małoletnich, ze wzrostem o 336%: od 2113 przypadków w roku 2001 do 7112 przypadków w 2011 roku.

Ameryka : w Stanach Zjednoczonych oficjalne dane rządowe wykazują, że co roku ponad 700 tysięcy dzieci jest ofiarami przemocy i wykorzystywania. Według Międzynarodowego Centrum Dzieci Zaginionych i Wykorzystywanych (ICMEC), jedno dziecko na dziesięć doznaje wykorzystywania seksualnego.

Afryka: w Republice Południowej Afryki wyniki badań przeprowadzonych przez Centrum Sprawiedliwości i Prewencji Przestępstw Uniwersytetu w Kapsztadzie ujawniły w 2016 r., że jedna osoba młoda na trzy, zarówno mężczyzn jak kobiet, jest zagrożona wykorzystywaniem przed ukończeniem 17 roku życia. Według badania, pierwszego w swoim rodzaju w skali ogólnokrajowej w Afryce Południowej, 784 967 młodych ludzi w wieku od 15 do 17 lat doświadczyło wykorzystywania seksualnego. Ofiarami w tym przypadku są głównie chłopcy. Mniej niż jedna trzecia zgłosiła akty przemocy władzom. W innych krajach afrykańskich wykorzystywanie seksualne nieletnich wpisują się w szerszy kontekst przemocy związanej z konfliktami, które wykrwawiają kontynent i które trudno oszacować. Zjawisko to jest również ściśle związane z praktyką wczesnych małżeństw rozpowszechnionych w różnych krajach afrykańskich, i nie tylko na tym kontynencie.

Oceania: w Australii, według danych opublikowanych przez Australijski Instytut Zdrowia i Opieki Społecznej (Aihw) w lutym 2018 r., a obejmujących lata 2015-2017, jedna kobieta na sześć (16% lub 1,5 miliona) zgłosiło, że doznało wykorzystywania fizycznego i / lub seksualnego przed ukończeniem 15. roku życia oraz jeden na dziewięciu mężczyzn (11% czyli 992 000) zgłosiło, iż doświadczyli tego wykorzystywania, gdy byli chłopcami. Ponadto w latach 2015-16 około 450 tysięcy dzieci zostało poddanych środkom ochrony dzieciństwa, a 55 600 osób zostało zabranych z domu w celu leczenia doznanego wykorzystania i zapobiegania kolejnym. Wreszcie, nie zapominajmy o niebezpieczeństwach grożących małoletnim, wywodzącym się z ludności rodzimej: według Aihw, w latach 2015-2016 dzieci z ludności rdzennej były siedmiokrotnie bardziej narażone na molestowanie lub porzucenie niż ich rówieśnicy z ludności nierodzimej (por. http://www.pbc2019.org/it/protezione-dei-minori/abuso-dei-minori-a-livello-globale).

4 Przedstawione dane odnoszą się do krajów przodujących, wybranych w oparciu o wiarygodność dostępnych źródeł. Badania przeprowadzone przez UNICEF w 30 krajach potwierdzają ten fakt: niewielki odsetek ofiar stwierdziło, że poprosiło o pomoc.

5 Por. https: //www.repubblica.it/salute/prevenzione/2016/05/12/news/maltrattamenti_sui_minori_tutti_gli_abusi – 139630223

6 Konkretnie domniemany odpowiedzialny za cierpienie ponoszone przez małoletniego jest w 73,7% rodzicem (matka 44,2% i ojciec w 29,5%), krewnym w 3,3%, przyjacielem w 3,2%, znajomym w 3%, nauczycielem w 2,5%. Dane pokazują, że dorosły nieznajomy jest odpowiedzialny w niewielkim odsetku przypadków (2,2%) (por. tamże).

7 Pewne badanie angielskie z 2011 r. przeprowadzone przez Narodowe Stowarzyszenie na Rzecz Zapobiegania Okrucieństwu wobec Dzieci wykazało, że 29% badanych respondentów mówiło o molestowaniu seksualnym (fizycznym i werbalnym) w ośrodkach, w których uprawiali sport.

8 Według danych IWF 2017 (Internet Watch Foundation), co 7 minut strona internetowa wysyła zdjęcia dzieci wykorzystywanych seksualnie. W 2017 r. zidentyfikowano 78 589 adresów URL zawierających obrazy wykorzystywania seksualnego, skoncentrowanych w szczególności w Holandii, a następnie w Stanach Zjednoczonych, Kanadzie, Francji i Rosji. 55% ofiar ma mniej niż 10 lat, 86% to dziewczynki, 7% to chłopcy, a 5% to zarówno chłopcy jak i dziewczynki.

9 Najpopularniejsze miejsca to Brazylia, Dominikana, Kolumbia, a także Tajlandia i Kambodża. Ostatnio dołączyły do nich niektóre kraje Afryki i Europy Wschodniej. Pierwsze sześć krajów pochodzenia tych, którzy dopuszczają się wykorzystywania to Francja, Niemcy, Wielka Brytania, Chiny, Japonia i Włochy. Nie należy też lekceważyć rosnącej liczby kobiet podróżujących do krajów rozwijających się, szukających płatnego seksu z małoletnimi: w sumie stanowią one 10% turystów seksualnych na świecie. Ponadto, zgodnie z badaniem przeprowadzonym przez Ecpat International (End Child Prostitution in Asian Tourism) w latach 2015-2016, 35% pedofilnych turystów seksualnych stanowili klienci stali, podczas gdy 65% było klientami okazjonalnymi

(por. https://www.osservatoriodiritti.it/2018/03/27/turismo-sessuale-minorile-nel-mondo-italia-ecpat).

10 „Jeśli bowiem ta niezwykle poważna klęska dotknęła niektórych szafarzy wyświęconych, to można się zastanawiać: jakże bardzo może być ona głęboka w naszych społeczeństwach i w naszych rodzinach?” (Przemówienie do Kurii Rzymskiej, 21 grudnia 2018).

11 Por. H. BENSON, The Lord of the World, Dodd, Mead and Company, London 1907.

12 „Czemu więc trwożysz się, Herodzie, słysząc o narodzinach Króla? Nie przychodzi On, by cię pozbawić panowania, lecz by pokonać szatana. Ale tego nie rozumiesz, więc się lękasz i srożysz. Chcesz zgładzić Tego jednego, którego poszukujesz, i stajesz się okrutnym mordercą wielu dzieci [..] Zabijasz maleństwa, bo strach zabija twe serce (Św. KWODWULTDEUS, Kazanie 2 o wyznaniu wiary: PL 40, 655).

13 „Ów smok, wąż starodawny, wsączył swoją truciznę w drzewo i nią skaził człowieka dawszy mu jej skosztować; teraz zaś zamyślał pożreć ciało Pana, lecz zaraził się zawartą w nim mocą Bóstwa i został zniweczony” (ŚW. MAKSYM WYZNAWCA, Centuria, 1, 8-13; w: Szczepan Pieszczoch, Patrologia, t. II. Ojcowie mówią, Gniezno 1994, s. 241.

14 (CDC: United States Centers for Disease Control and Prevention; CRC: Convention on the Rights of the Child; End Violence Against Children: The Global Partnership; PAHO: Pan American Health Organization; PEPFAR: President's Emergency Program for AIDS Relief; TfG: Together for Girls; Unicef: United Nations Children's Fund; UNODC: United Nations Office on Drugs and Crime; USAID: United States Agency for International Development; WHO: World Health Organization).

15 Każda litera słowa INSPIRE ukazuje jedną ze strategii, a większość z nich wykazała, że ma skutki profilaktyczne dla różnych rodzajów przemocy, a także korzyści w takich dziedzinach jak zdrowie psychiczne, edukacja i ograniczenie przestępczości. Siedem strategii to następująco: Implementation and enforcement of laws: wdrażanie i stosowanie ustaw (na przykład zakaz stosowania okrutnej dyscypliny i ograniczanie dostępu do alkoholu i broni palnej); Norms and values: normy i wartości, które trzeba zmienić (na przykład te, które wybaczają molestowanie seksualne dziewczynek lub agresywne zachowanie chłopców); Safe environments: bezpieczne środowisko (np. identyfikacja w dzielnicach „gorących punktów” ze wzglądu na przemoc i stawienie czoła problemom lokalnym za pomocą polityki rozwiązującej problemy oraz inne interwencje); Parent and caregiver support: rodzice i wsparcie asystenta rodzinnego (na przykład poprzez zapewnianie formacji do rodzicielstwa dla młodzieży, dla nowych rodziców); Income and economic strengthening: dochody i wzmocnienie ekonomiczne (takie jak mikrokredyt i szkolenia w dziedzinie równouprawnienia płci); Response and support services: usługi w zakresie reagowania i wsparcia (np. zapewnienie, aby dzieci narażone na przemoc mogły uzyskać dostęp do skutecznej pomocy w nagłych wypadkach i otrzymać odpowiednie wsparcie psychospołeczne); Education and life skills:: wykształcenie i nabranie umiejętności niezbędnych do życia (np. zapewnienie, aby dzieci uczęszczały do szkoły i zapewnienie umiejętności społecznych).

16 Por. Documento Finale del VI Congresso Mondiale sulla Pastorale del Turismo, 27 luglio 2004.

[00319-PL.02] [Testo originale: Italiano]

Traduzione in lingua araba

أيّها الإخوة والأخوات الأعزّاء،

فيما أشكر الله الذي رافقنا هذه الأيام، أودّ أن أشكركم على الروح الكنسيّة والعمل الملموس الذي أظهرتموه بسخاء كبير.

لقد حمَلَنا هذا العمل إلى الاعتراف، مرّة جديدة، بأن خطورة آفة الاعتداء الجنسي على القاصرين هو ظاهرة منتشرة تاريخيًّا للأسف في جميع الثقافات والمجتمعات. وقد أصبحت، فقط في الآونة الأخيرة نسبيًّا، موضوع دراسات منهجيّة، بفضل تغيير حساسية الرأي العام حول مشكلة كانت تعتبر في الماضي من المحظورات، أي أن الجميع كان يعلم بوجودها ولكن لا يتكلّم عنها أحد. هذا يعيد إلى الأذهان أيضًا الممارسة الدينية الوحشية، التي كانت واسعة الانتشار في الماضي في بعض الثقافات، من تقديم ذبائح بشريّة -غالبًا من الأطفال- في الطقوس الوثنية. ولكن الإحصاءات المتوفرة، اليوم أيضًا، حول الاعتداء الجنسي على القاصرين، والتي وضعت من قِبَلِ مختلف المنظّمات والهيئات الوطنيّة والدوليّة (منظّمة الصحّة العالميّة، يونيسيف، إنتربول، يوروبول وغيرها)، لا تمثّل الكيان الحقيقيّ للظاهرة التي غالبًا ما يُستخفّ بها لأن هناك الكثير من حالات الاعتداء الجنسي على القاصرين التي لا يتمّ الإبلاغ عنها[1]، ولا سيما لأن الغالبيّة العظمى من هذه الاعتداءات يتم داخل الأسرة.

نادرًا ما تكشف الضحايا عما حدث وتطلب المساعدة[2]. وقد يكون خلف هذا التردّد الخجل أو الارتباك أو الخوف من الانتقام أو الشعور بالذنب أو انعدام الثقة في المؤسّسات، أو التكييف الثقافي والاجتماعي، ولكن أيضًا الجهل بالخدمات والهيكليات التي باستطاعتها تقديم المساعدة. ويؤدّي الألم، للأسف، إلى المرارة، أو حتى الانتحار، أو في بعض الأحيان إلى الانتقام من خلال القيام بالشيء نفسه. الشيء الوحيد المؤكّد هو أن ملايين الأطفال في العالم هم ضحايا الاستغلال والاعتداء الجنسي.

من المهمّ هنا أن ننقل البيانات العامّة –التي هي، في رأيي، جزئية على الدوام- على المستوى العالمي[3]، الأوروبي، والآسيوي، والأمريكي، والأفريقي والأوقيانوسي، كي نعطي صورة عن خطورة وعمق هذه الآفة في مجتمعاتنا[4]. أودّ، قبل كلّ شيء، وتجنبا لمجادلات غير ضرورية، أن أشير أنَ ذِكرَ بعض البلدان يهدف فقط إلى نقل البيانات والإحصائية الواردة في التقارير المذكورة أعلاه.

الحقيقة الأولى التي تظهر من المعلومات المتوفّرة هي أن من يرتكب الاعتداءات، أو العنف (الجسدي، الجنسي أو العاطفي) هم خاصةً الوالدين، والأقارب، وأزواج القاصرات، والمدرّبين والمعلّمين. بالإضافة إلى ذلك، ووفقًا لبيانات اليونيسف لعام 2017 العائدة لـ 28 بلدًا في العالم، فإن بين 10 مراهقات أجبرن على ممارسة علاقات جنسيّة قسريّة، هناك 9 منهنّ قد كشفن أن من أعتدى عليهن كان شخصا معروفا أو قريبا من الأسرة.

وفقًا للبيانات الرسمية للحكومة الأمريكية، يقع في الولايات المتّحدة أكثر من 700.000 طفلا ضحية للعنف ولسوء المعاملة كلّ عام، ووفقًا للمركز الدولي للأطفال المفقودين والمستغلّين (ICMEC)، فأن طفل من أصل 10 أطفال يتعرّض للاعتداء الجنسي. وفي أوروبا، وقع 18 مليون طفل ضحيّة للاعتداء الجنسي[5].

وإذا أخذنا إيطاليا مثلا، يظهر تقرير "الهاتف الأزرق" لعام 2016 أن 68.9٪ من الاعتداءات تحدث داخل منزل القاصر[6].

إن مسرح العنف ليس فقط البيئة المحلّية، ولكن أيضًا الحي والمدرسة والرياضة، وللأسف، أيضًا الكنيسة[7].

من الدراسات التي أجريت، في السنوات الأخيرة، حول ظاهرة الاعتداء الجنسي على القاصرين، ظهر أيضًا أن تطوير شبكة الانترنت ووسائل الإعلام قد ساهم بشكل كبير في زيادة حالات الاعتداء والعنف المرتكبة عبر الإنترنت. فالمواد الإباحية تنتشر انتشارًا سريعًا في العالم من خلال الشبكة. وقد اتّخذت آفة المواد الإباحية أبعادًا مخيفة، ولها آثار ضارّة على النفس وعلى العلاقات بين الرجال والنساء، وبينهم وبين الأطفال. وهذه الظاهرة هي في نموّ مستمرّ. إن جزءًا كبيرًا جدًا من الإنتاج الإباحي يستغلّ للأسف القاصرين الذين بهذه الطريقة يجرحون في كرامتهم بشكل خطير. وتوثق الدراسات في هذا المجال –وهو أمر محزن- أن هذا يحدث أكثر فأكثر بطرق مروعة وعنيفة؛ إننا نصل إلى ذروة أعمال الاعتداء على القاصرين، التي يتمّ إخراجها ومتابعتها عبر بث مباشر عبر شبكة الإنترنت[8].

أذكر هنا المؤتمر الدولي الذي عقد في روما حول قضيّة كرامة الطفل في العصر الرقمي؛ بالإضافة إلى المنتدى الأوّل بين الأديان من أجل مجتمعات أكثر أمانًا، والذي عقد، حول نفس الموضوع، في نوفمبر/تشرين الثاني الماضي في مدينة أبو ظبي.

هناك آفة أخرى وهي السياحة الجنسية: وفقًا لبيانات منظّمة السياحة العالمية لعام 2017، فإن ثلاثة ملايين شخص في العالم يسافرون كلّ عام من أجل ممارسة الجنس مع قاصرين[9]. من المهمّ أيضًا هو أن مرتكبي هذه الجرائم، في معظم الحالات، لا يعترفون بأن ما يرتكبونه هو جريمة.

إننا بالتالي نواجه مشكلة عالمية وشاملة للأسف في كلّ مكان تقريبًا. وهنا يجب أن نكون واضحين: إن عالميّة هذه الآفة، فيما تؤكّد خطورتها في مجتمعاتنا[10]، لا تقلّل من شناعتها داخل الكنيسة.

إن وحشيّة هذه الظاهرة على المستوى العالميّ تصبح أكثر خطورة وأكثر خزيًا في الكنيسة، لأنها تتناقض مع سلطتها الأدبية ومصداقيتها الأخلاقية. فالشخص المكرّس، الذي اختاره الله لتوجيه النفوس إلى الخلاص، ينساق لهشاشته البشرية، أو لمرضه، ويصبح بذلك أداة للشيطان. إننا نرى في الاعتداءات يد الشرّ التي لا تنجو منها حتى براءة الأطفال. لا توجد تفسيرات كافية لهذه الاعتداءات ضدّ الأطفال. يجب علينا أن نعترف بكلّ تواضع وشجاعة بأننا أمام سرّ الشرّ، الذي يحتدم ضدّ الأشخاص الأكثر ضعفًا لأنهم صورة يسوع. وهذا هو السبب في أن الوعي في الكنيسة قد ازداد، لا حول واجب محاولة القضاء على الاعتداءات الخطيرة بإجراءات تأديبية ومحاكمات مدنيّة وكنسيّة وحسب، وإنما أيضًا عبر واجب مواجهة الظاهرة بشكل حاسم سواء داخل الكنيسة أو خارجها. إن الكنيسة تشعر بالدعوة إلى محاربة هذا الشرّ الذي يطال محور رسالتها: البشارة بالإنجيل للصغار وحمايتهم من الذئاب الشرهة.

وأودّ هنا أن أؤكّد مجدّدًا وبوضوح: إذا ما ظهرت في الكنيسة حالة واحدة من الاعتداء -والتي هي في حدّ ذاتها أمر في غاية البشاعة- سيتمّ التعامل مع هذه القضيّة بأقصى قدر من الجدّية. أيها الإخوة والأخوات، إن الكنيسة ترى في غضب الشعب المبرر، انعكاسًا لغضب الله، الذي قد خانه وصفعه هؤلاء الأشخاص المكرّسين غير الأمناء. إن صدى صرخة الصغار المكتومة، والذين بدل من أن يجدوا في هؤلاء آباء ومرشدين روحيين، قد وجدوا جلّادين، سيزلزل القلوب المخدّرة بالنفاق وبشهوة السلطة. من واجبنا أن نصغي باهتمام إلى هذه الصرخة الصامتة والمكتومة.

من الصعب، بالتالي، فهم ظاهرة الاعتداء الجنسي على القاصرين دون النظر في شهوة السلطة، لأن الاعتداءات هي دائمًا نتيجة لإساءة استعمال السلطة، واستغلال للوضع الأدنى للشخص المعتدى عليه والذي يسمح بالتلاعب بضميره، وبهشاشته النفسية والجسدية. كما أن إساءة استخدام السلطة هي حاضرة أيضًا في أشكال أخرى من الاعتداء التي يقع ضحيّتها ما يقرب من خمسة وثمانين مليون طفلا، منسيّين من الجميع: الأطفال-الجنود، القاصرات المجبرات على التَعهر، والأطفال الذين يعانون من سوء التغذية، والأطفال المخطوفين، والذين غالبًا ما يكونوا ضحايا التجارة البشعة بالأعضاء البشرية، أو الذين يحوّلوا إلى عبيد، والأطفال ضحايا الحروب، والأطفال اللاجئين، والأطفال الذين تمّ إجهاضهم، وهلمّ جرا.

إن التفسيرات التجريبية، إزاء الكثير من القسوة، والكثير من "الأطفال الذبائح" لإله السلطة والمال والتكبر والاعتزاز، لا تكفي. فهي غير قادرة على فهم مدى اتساع وعمق هذه المأساة. إن علم التأويل الوضعي يثبت محدوديته مرّة أخرى. فهو يعطينا تفسيرًا حقيقيًّا يساعدنا على اتّخاذ التدابير اللازمة، ولكنه غير قادر على إعطائنا المعنى. ونحن اليوم بحاجة إلى تفسيرات وإلى مدلولات. سوف تساعدنا التفسيرات كثيرًا في المجال العملي، لكنها ستتركنا في منتصف الطريق.

ماذا هو بالتالي "المعنى" الوجودي لهذه الظاهرة الإجرامية؟ إنه اليوم، إذ نأخذ بعين الاعتبار اتساعها وعمقها البشري، ليس سوى الظهور الحالي لروح الشرّ. وإن لم نأخذ بعين الاعتبار هذا البُعد، فسوف نبقى بعيدين عن الحقيقة وبدون حلول حقيقية.

أيها الإخوة والأخوات، إننا نواجه اليوم مظهرًا من مظاهر الشرّ، الوقح والعدواني والمدمّر. روح الشرّ يكمن خلفها وفي داخله. إنه الروح الذي يشعر، في كبريائه واعتزازه، بأنّه سيّد العالم[11] ويعتقد أنه قد انتصر. وأودّ أن أقوله لكم بسلطة الأخ والأب، الصغير والخاطئ بالطبع، لكن راعي الكنيسة الذي تترأس في المحبّة: أرى في هذه الحالات المؤلمة يدَ الشرّ التي لا تنجو منها حتى براءة الأطفال. وهذا يقودني إلى التفكير في مثال هيرودس الذي، الذي دفعه خوفه من فقدان سلطته، بأن يأمر بقتل جميع أطفال بيت لحم[12]. هناك شيطان وراء هذا.

ومثلما يجب علينا اتّخاذ جميع التدابير العمليّة التي يقدّمها لنا الحسّ السليم، والعلوم والمجتمع، يجب كذلك ألّا نغفل عن هذا الواقع وأن نأخذ التدابير الروحية التي يعلّمنا إياها الربّ نفسه: الإذلال، اتّهام أنفسنا، الصلاة والتوبة. إنها الطريقة الوحيدة للتغلّب على روح الشرّ. هكذا انتصر عليه يسوع[13].

سيكون هدف الكنيسة بالتالي هو الاصغاء إلى القاصرين الذين يتعرّضون للاعتداء والاستغلال والنسيان أينما كانوا، وحمايتهم والاعتناء بهم. ومن أجل تحقيق هذا الهدف، يتحتم على الكنيسة أن ترتفع فوق كلّ الجدالات الإيديولوجية والسياسات الصحفيّة التي غالبًا ما تستغلّ، من أجل مصالح مختلفة، نفس المآسي التي يمرّ بها الصغار.

لقد حان الوقت، بالتالي، كي نتعاون معًا من أجل استئصال هذه الآفة البشعة من جسد إنسانيتنا، ونتّخذ جميع التدابير اللازمة والمعمول بها على المستوى الدولي وعلى المستوى الكنسي. لقد حان الوقت لإيجاد التوازن الصحيح بين مختلف القيم، وإعطاء مبادئ توجيهية موحّدة للكنيسة، متجنّبين موقفَين متطرّفَين من عدالة غاشمة متسرعة، تنبع من الشعور بالذنب عن أخطاء الماضي والضغط من قِبَلِ الإعلام، ومن دفاع عن النفس الذي لا يعالج أسباب هذه الجرائم الخطيرة وعواقبها.

وفي هذا السياق، أودّ أن أشير إلى "أفضل الممارسات" التي تم إعدادها، تحت إشراف منظمة الصحّة العالمية[14]، من قبل مجموعة من عشرة وكالات دولية طوّرت واعتمدت مجموعة تدابير تسمى INSPIRE، أي سبع استراتيجيات للقضاء على العنف ضد الأطفال[15].

إن الكنيسة، معتمدة على هذه المبادئ التوجيهية، في مسارها التشريعي، وأيضًا على العمل الذي أنجزته اللجنة البابوية لحماية القاصرين في السنوات القليلة الماضية، وعلى مساهمة هذا الاجتماع، ستركّز على الأبعاد التالية:

1.              حماية الأطفال: الهدف الأساسيّ لأيّ إجراء هو حماية الصغار ومنع وقوعهم ضحيّة لأيّ اعتداء نفسيّ وجسدي. ولذا من الضروري تغيير العقليّة لمكافحة الموقف الدفاعي-التفاعلي بحجّة حماية المؤسّسة، من أجل بحث صادق وحاسم عن مصلحة الجماعة، مع إعطاء الأولويّة لضحايا الاعتداءات بكلّ معنى الكلمة. يجب أن تبقى أمام أعيننا على الدوام وجوه الصغار البريئة، متذكّرين كلمات المعلّم: "وأَمَّا الذي يَكونُ حجَرَ عَثرَةٍ لأَحدِ هؤلاءِ الصِّغارِ المؤمِنينَ بي فَأَولى بِه أَن تُعلَّقَ الرَّحى في عُنُقِه ويُلقى في عُرْضِ البَحْر. الوَيلُ لِلعالَمِ مِن أَسبابِ العَثَرات! ولابُدَّ مِن وجُودِها، ولكِنِ الوَيلُ لِلَّذي يكونُ حَجَرَ عَثرَة!" (متى 18، 6- 7).

2.              جدية لا تشوبها شائبة: أودّ أن أؤكّد أن "الكنيسة لن تَعفي نفسَها من القيام بكلّ ما هو ضروريّ لتسليم أيّ شخص ارتكب مثل هذه الجرائم إلى العدالة. لن تحاول الكنيسة أبدًا تغطية أيّة قضيّة أو التقليل من شأنها" (كلمة البابا فرنسيس إلى الكوريا الرومانية، 21 ديسمبر/كانون الأول 2018). لأنها مقتنعة "ان خطايا وجرائم الأشخاص المكرّسين تتلوّن بألوان أكثر قتامة من الخيانة والعار، وتشوّه وجه الكنيسة، فتقوّض مصداقيتها. والكنيسة في الواقع، مع أبنائها المؤمنين، هي أيضًا ضحيّة هذه الخيانة وما يمكن أن يسمّى حقًا بجريمة غدر" (نفس المرجع).

3.              تطهير حقيقي: على الرغم من الإجراءات المتّخذة والتقدّم المُحرز في الوقاية ضدّ الاعتداءات، فإنه من الضروري فرض التزام متجدّد ودائم من أجل قداسة الكهنة، فإن تشبّههم بالمسيح الراعي الصالح هو حقّ من حقوق شعب الله. تؤكّد الكنيسة بالتالي "على إرادتها الثابتة بالاستمرار، بكلّ قوتها، في طريق التطهير. سوف تتساءل الكنيسة، مستفيدة أيضًا من الخبراء، عن كيفيّة حماية الأطفال؛ وكيفيّة تجنّب مثل هذه الكوارث، وكيفيّة معالجة الضحايا وإعادة دمجهم؛ عن كيفيّة تعزيز التنشئة في المعاهد الدينية والإكليريكيات [...] سنحاول أن نحوّل الأخطاء التي ارتُكِبَت إلى فرص للقضاء على هذه الآفة، ليس فقط في جسد الكنيسة ولكن أيضًا في جسد المجتمع" (نفس المرجع). وتقودنا مخافة الله المقدّسة إلى أن نتّهم أنفسنا -كأشخاص وكمؤسّسة- وأن نصلح إخفاقاتنا. أن نتّهم أنفسنا: إنها بداية حكيمة، مرتبطة بمخافة الله المقدّسة. أن نتعلّم أن نتّهم أنفسنا، كأشخاص، وكمؤسّسات، وكمجتمع. في الواقع، يجب ألّا نقع في فخ اتّهام الآخرين، التي هي خطوة نحو التحجج الذي يفصلنا عن الواقع.

4.              الوقاية: أي الحاجة إلى اختيار المرشّحين للكهنوت وتنشئتهم عبر معايير ليست فقط سلبية، ولا سيما فيما يتعلّق باستبعاد الأشخاص غير المتوازنين، ولكن أيضا بمعايير إيجابية، أي عبر توفير مسار تنشئة متوازن للمرشّحين المناسبين، يتوق إلى القداسة ويتضمّن فضائل العفة. لقد كتب القدّيس بولس السادس في رسالته العامّة "بتوليّة الكهنوت" (Sacerdotalis caelibatus): "إن حياة الكاهن البتول التي هي التزام كامل ودقيق، في كلّ بنيتها الداخلية والخارجية، تستثني أشخاصًا غير متوازنين بشكل كافٍ من وجهة النظر النفسية والجسدية والأخلاقية، ولا يمكن أن يقال، في هذا المجال، إن النعمة تحلّ محلّ الطبيعة"(عدد 64).

5.              تعزيز المبادئ التوجيهية للمجالس الأسقفية والتحقّق منها: أي إعادة التأكيد على الحاجة إلى وحدة الأساقفة في تطبيق المعايير التي تعادل القواعد وليس فقط المبادئ التوجيهية. قواعد وليس فقط مبادئ توجيهية. يجب عدم التستر على أي اعتداء (كما كان معتادًا في الماضي) وعدم الاستهانة به، نظرًا لأن التستر على الاعتداء يسهّل انتشار الشرّ ويعمِّق العثرة. يجب وضع نهج جديد فعّال للوقاية في جميع مؤسّسات ومجالات الأنشطة الكنسية.

6.              مرافقة الضحايا: إن الشرّ الذي عانوا منه ترك فيهم جروحًا لا تمّحى، وتتجلّى أيضًا في شكل الحقد والميل إلى التدمير-الذاتي. لذا فإن من واجب الكنيسة أن تقدّم لهم كلّ الدعم اللازم عن طريق الاستعانة بالخبراء في هذا المجال. الاصغاء، وأسمح لنفسي بالقول: "إهدار الوقت" في الاصغاء. الاصغاء يشفي الجرحى، كما يشفينا نحن أيضًا من الأنانية، ومن الجفاء، ومن قول "إن هذا الأمر لا يعنيني" ، ومن تصرّف الكاهن واللاوي في مثل السامري الصالح.

7.              العالم الرقمي: إن حماية القاصرين يجب أن تأخذ في عين الاعتبار الأشكالَ الجديدة من الاعتداءات الجنسية، ومن جميع أنواع الاعتداءات التي تهدّدهم، في البيئات التي يعيشون فيها وعن طريق الأدوات الجديدة التي يستخدمونها. يجب أن يكون الاكليريكيين والكهنة والرهبان والراهبات والعمال الرعويين على دراية بأن العالم الرقمي واستخدام أدواته، غالبًا ما يؤثّر بشكل أعمق مما يعتقدون. ينبغي تشجيع البلدان والسلطات على تطبيق جميع التدابير اللازمة للحدّ من المواقع التي تهدّد كرامة الرجل والمرأة ولا سيما القاصرين. أيها الإخوة والأخوات: ليس للجريمة حقّ في الحرية. من الضروري للغاية معارضة هذه الرجاسات عبر قرارات حاسمة، والسهر والنضال كيما لا ينتهك نموّ الأطفال ويتأثر بفعل حصولهم على المواد الإباحية دون أية رقابة، مما يترك علامات سلبية عميقة في أذهانهم وأنفسهم. يجب علينا أن نسعى جاهدين لنضمن ألّا يصبح الشبان والشابات، ولا سيما الإكليريكيين ورجال الدين، عبيدًا لإدمان يرتكز على الاستغلال والاعتداء الإجرامي على الأبرياء وعلى صورهم وعلى ازدراء كرامة المرأة والإنسان. نسلّط الضوء هنا على المعايير الجديدة "بشأن أخطر الجرائم" التي وافق عليها البابا بندكتس السادس عشر في عام 2010، حيث تمّت إضافة، كحالة إجرامية جديدة، "شراء صور إباحية لقاصرين أو امتلاكها أو نشرها"، من قِبَلِ أحد أعضاء رجال الدين "بأيّ شكل من الأشكال وبأيّ وسيلة". وتَحدّثنا آنذاك عن "القاصرين دون سنّ 14"، أمّا الآن فنعتقد أنه يجب أن نرفع هذا الحدّ العمري لتوسيع حماية القاصرين والإصرار على خطورة هذه الحقائق.

8.              السياحة الجنسية: على سلوك تلاميذ وخدّام يسوع، ونظرتهم، وروحهم، أن يعرفوا كيف يروا صورة الله في كلّ إنسان، ابتداء من الأشخاص الأكثر براءة. ففقط عبر الاعتماد على هذا الاحترام الجذري لكرامة الآخر يمكننا أن نحميه من قوّة العنف المنتشرة ومن الاستغلال والاعتداءات والفساد، وأن نخدمه بمصداقيّة في نموّه المتكامل والبشري والروحي، وفي اللقاء مع الآخرين ومع الله. ومن أجل مكافحة السياحة الجنسية، من الضروري القيام بملاحقة قضائية، بالإضافة إلى إقامة دعم ومشاريع لإعادة إدماج ضحايا هذه الظاهرة الإجرامية. إن الجماعات الكنسية هي مدعوة لتعزيز الرعاية الراعوية للأشخاص الذين تستغلّهم السياحة الجنسية. ومن بين هؤلاء، فإن أكثر الفئات ضعفًا وحاجةً إلى مساعدة خاصة هم بالتأكيد النساء والقاصرين والأطفال؛ إلّا أن الأطفال يحتاجون إلى حماية واهتمام خاصّين. لتولِ السلطات الحكومية الأولويّة ولتعمل على وجه السرعة لمكافحة الاتّجار بالأطفال واستغلالهم اقتصاديًا. ولهذه الغاية، من المهمّ تنسيق الجهود على جميع مستويات المجتمع والعمل بشكل وثيق مع المنظّمات الدولية لإقامة إطار قانونيّ يحمي الأطفال من الاستغلال الجنسي في السياحة ويسمح بالملاحقة القانونيّة للمجرمين[16].

اسمحوا لي الآن أن أشكر جميع الكهنة والمكرّسين الذين يخدمون الربّ بإخلاص وبخدمة كلّية، والذين يشعرون بأنهم مهانون وأنهم يفقدون مصداقيتهم بسبب السلوك المشين لبعض الزملاء. فإننا نتحمّل جميعًا -الكنيسة، والمكرّسين، وشعب الله وحتى الله نفسه- عواقب عدم أمانتهم. وأشكر، نيابة عن الكنيسة بأسرها، الغالبية العظمى من الكهنة الذين لا يؤمنون فقط بالتبتّل، بل يبذلون أنفسهم في خدمة، أضحت اليوم أكثر صعوبة بسبب فضائح قلّة من الناس (مهما كانت قليلة فهي كثيرة). شكرًا أيضًا للمؤمنين الذين يعرفون جيّدًا رعاتهم الصالحين ويستمرّون بالصلاة من أجلهم وبدعمهم.

أودّ أخيرًا، التأكيد على أهمّية واجب تحويل هذا الشرّ إلى فرصة للتطهير. لنلقِ نظرة على شخصيّة إديث شتاين -القدّيسة تريزا بينيديكتا للصليب، مع اليقين بأن "أعظم الأنبياء والقدّيسون يظهرون في أحلك الليالي. ومع ذلك، فإن التيّار المحيي للحياة الروحيّة يظلّ مختفي. من المؤكّد أن الأحداث الحاسمة في تاريخ العالم تأثّرت بشكل أساسي بالأرواح التي لا يُقال عنها شيء في كتب التاريخ. أمّا النفوس التي يجب أن نشكرها على الأحداث الحاسمة في حياتنا الشخصية، فهو أمر لن نعرفه إلّا في اليوم الذي سينكشف فيه كلّ خفيّ". إن شعب الله القدّوس، في صمته اليومي، بأشكال وبطرق عديدة، ما زال يبيّن ويثبت برجاء "ثابت" أن الربّ لا يتخلّى عن أبنائه، وأنه يعضد تفانيهم الثابت والصعب، في كثير من الحالات. إن شعب الله المؤمن والصبور، الذي يحيّه الروح القدس، هو أفضل وجه للكنيسة النبوية التي، في عطائها اليومي، تعرف كيف تضع ربها في المحور. وشعب الله المقدّس هذا سيكون هو بالتحديد الذي يحرّرنا من آفة الإكليروسية، التي هي الأرض الخصبة لكلّ هذه الفظائع.

إن النتيجة الأفضل والقرار الأكثر فعالية الذي يمكننا أن نعطيه للضحايا، ولشعب الكنيسة الأمّ المقدّسة، وللعالم بأسره، إنما هو التزامنا بتوبة شخصيّة وجماعيّة، ووداعة التعلّم، والاصغاء إلى الضعفاء، ومساعدتهم، وحمايتهم.

إنّي أوجّه نداءً مُلحًّا من أجل مكافحة شاملة ضدّ الاعتداء على القاصرين، الاعتداء الجنسي كما وجميع أنواع الاعتداءات، من قِبَلِ كافة السلطات والأفراد، لأنها جرائم بغيضة يجب محوها من على وجه الأرض: هذا ما تطالب به الضحايا الكثيرة التي تختبئ في الأسر وفي مختلف مجالات مجتمعنا.

[00319-AR.01] [Testo originale: Italiano]

 

 

[1] را. ماريا إيزابيل مارتينيز بيريز، الاعتداءات الجنسية على الأطفال والمراهقين: يتم الإبلاغ فقط عن 2 ٪ من الحالات، لا سيما عندما يكون الاعتداء داخل الأسرة. وتتراوح نسبة ضحايا الاعتداء الجنسي على الأطفال في مجتمعنا بين 15٪ و20٪. و 50٪ فقط من الأطفال يتكلّمون عن الاعتداءات التي يتعرّضون لها، ومن هذه الحالات، يتمّ الإبلاغ فقط عن 15٪ منها. ويتمّ فقط محاكمة 5٪ منها في نهاية الأمر (علم الجريمة والعدالة، 2012).

 

 

[2] إن شخص من بين ثلاثة أشخاص لا يتكلّم مع أحد عن الاعتداءات التي اختبرها (معلومات 2017 جمعتها المنظمة غير الربحية THORN).

 

 

[3] المستوى العالمي: في عام 2017، قدّرت منظمة الصحّة العالميّة أن ما يصل إلى مليار من القاصرين الذين تتراوح أعمارهم بين عامين و17 عامًا قد تعرّضوا للعنف الجسدي أو العاطفي أو الجنسي أو الإهمال. ووفقًا لبعض التقديرات الخاصة باليونيسف لعام 2014، فإن الاعتداء الجنسي (من الملامسة إلى الاغتصاب) قد طال أكثر من 120 مليون طفلة، وهي تشكّل أكبر عدد من الضحايا. وذكرت المنظّمة نفسها التابعة للأمم المتّحدة في عام 2017 أنه في 38 دولة في العالم، من ذوي الدخل المنخفض والمتوسط، قد أقرّ ما يقرب من 17 مليون امرأة بالغة، بعلاقة جنسيّة قسرية خلال طفولتهن.

أوروبا: في عام 2013، قدّرت منظّمة الصحّة العالميّة أن أكثر من 18 مليون اعتداء. ومن بينهم،ووفقًا لليونيسف، في 28 دولة أوروبية، أقرّت حوالي 2.5 مليون شابّة أنهنّ قد تعرّضن لاعتداءات جنسيّة مع أو بدون ملامسة جسديّة قبل سنّ الـ 15 (الأرقام الصادرة في عام 2017). وبالإضافة إلى ذلك، لقد وقع 44 مليون شخص (22.9٪) ضحيّة للعنف الجسدي، في حين أن 55 مليون شخص (29.6٪) وقعوا ضحيّة العنف النفسي. وليس ذلك فحسب: وقد تمكّن تقرير الانتربول حول الاستغلال الجنسي للأطفال في عام 2017 من تحديد 14289 ضحيّة في 54 دولة أوروبية. بالنسبة إلى إيطاليا، في عام 2017، قدّرت جمعيّة الـ Cesvi أن 6 ملايين طفل قد تعرّضوا لسوء المعاملة. علاوة على ذلك، وفقًا لبيانات حقّقتها جمعية "الهاتف الأزرق"، في فترة ما بين 1 يناير/كانون الثاني و31 ديسمبر/كانون الأوّل عام 2017، كانت هناك 98 حالة اعتداء جنسي على الأطفال، عالجتها خدمة الـ 114 لطوارئ الطفولة وهي تبلغ نحو 7.5٪ من مجموع الحالات التي تمّت معالجتها بواسطة هذه الخدمة. 65٪ من القاصرين الذين طلبوا المساعدة كانت من النساء وأكثر من 40٪ منهنّ دون سنّ 11 سنة.

آسيا: في الهند، في العقد 2001-2011، وجد المركز الآسيوي لحقوق الإنسان ما مجموعه 48338 حالة اغتصاب للقاصرين، مع زيادة قدرها 33.6٪: من 2113 حالة في عام 2001، في الواقع، وصلنا إلى 7112 حالة في عام 2011.

أمريكا: في الولايات المتّحدة، تشير الأرقام الرسميّة للحكومة إلى أن أكثر من 700 ألف طفل، كلّ عام، يقعون ضحايا للعنف وسوء المعاملة. وفقًا للمركز الدولي للأطفال المفقودين والمستغلّين (Icmec)، طفل من أصل 10 أطفال يتعرّض للاعتداء الجنسي.

أفريقيا: في جنوب أفريقيا، كشفت نتائج بحث أجراه مركز العدالة ومنع الجرائم التابع لجامعة كيب تاون، في عام 2016، أن شابًا من جنوب أفريقيا من أصل ثلاثة، ذكرًا أو أنثى، هو معرّض لخطر الاعتداء الجنسي قبل بلوغه الـ 17 سنة. ووفقًا للدراسة، وهي الأولى من نوعها على المستوى الوطني في جنوب أفريقيا، لقد وقع 784967 شابًا تتراوح أعمارهم بين 15 و17 سنة ضحية للاعتداء الجنسي. والضحايا في هذه الحالة هم في الغالب ذكور. حتى إن الثلث لم يبلّغ السلطات عن العنف. وفي بلدان أفريقية أخرى، يشكّل الاعتداء الجنسي على القاصرين جزءاً من السياق الأوسع للعنف المتّصل بالنزاع الدمويّ في القارة ويصعب تحديده كمّيّا. وترتبط هذه الظاهرة أيضًا ارتباطًا وثيقًا بممارسة الزواج المبكر المنتشرة على نطاق واسع في مختلف الدول الأفريقية وخارجها.

أوقيانوسيا: في أستراليا، وفقًا للبيانات الصادرة عن المعهد الأسترالي للصحّة والرعاية الاجتماعية (Aihw) في فبراير/شباط 2018 والتي تغطّي الأعوام 2015-2017، قد أفادت أن امرأة واحدة على 6 (16٪ أو 1.5 مليون) قد تعرّضت لاعتداء جسدي و/أو جنسيّ قبل سنّ الـ 15، ورجل واحد على 9 (11٪، أو 992000) أنه قد تعرّض لهذا الاعتداء في سنّ المراهقة. وعلاوة على ذلك، في عام 2015 -2016، لقد خضع نحو 450 ألف طفل لإجراءات حماية الطفل، وقد أخرِجَ 55600 قاصر من منازلهم كي يعالجوا من الاعتداءات التي تعرّضوا لها ولوقاية آخرين منهم. وأخيرًا، لا ننسى المخاطر التي هم عرضة لها قصّر السكّان الأصليّين: وفقًا لـ Aihw، في 2015-2016، كان خطر تعرّض أطفال السكّان الأصليّين للاعتداء أو للتخلّي أكبر بسبعة أضعاف من أقرانهم غير الأصليّين.

 (را. http://www.pbc2019.org/it/protezione-dei-minori/abuso-dei-minori-a-livello-globale).

 

 

[4] تشير البيانات المعروضة إلى "عينّة من البلدان" تمّ اختيارها بناءً على موثوقيّة المصادر المتوفّرة. تؤكّد الأبحاث التي أجرتها اليونيسف في 30 بلدًا هذه الحقيقة: لقد أكّدت نسبة صغيرة من الضحايا إنهم طلبوا المساعدة.

 

 

[5] را. https: //www.repubblica.it/salute/prevenzione/2016/05/12/news/maltrattamenti_sui_minori_tutti_gli_abusi - 139630223.

 

 

[6] وعلى وجه التحديد، فإن الشخص المسؤول المفترض عن الضرر الذي لحق بالقاصر هو في 73.7٪ من الوالدين (الأم في 44.2٪ والأب في 29.5٪)، وأحد الأقارب في 3.3٪، وهو صديق في 3.2 ٪، وهو من المعارف في 3 ٪، وهو مدرّس بنسبة 2.5 ٪. تشير البيانات إلى أن الشخص المسؤول يكون غريبًا في نسبة صغيرة من الحالات (2.2٪) (را. نفس المرجع).

 

 

[7] وقد وجد بحث إنجليزي عام 2011، أجرته الجمعية الوطنية لمنع العنف ضدّ الأطفال، أن 29٪ من الأشخاص الذين أجريت معهم مقابلات أفادوا عن تعرّضهم للتحرّش الجنسي (الجسدي واللفظي) في المراكز التي يمارسون فيها الرياضة.

 

 

[8] وفقًا للبيانات الصادرة عن الـ IWF (مؤسّسة مراقبة الإنترنت) عام 2017، كلّ 7 دقائق، ترسل صفحة على شبكة الإنترنت صورًا لأطفال تعرّضوا للاعتداء الجنسي. في عام 2017، تمّ تحديد 58589 عنوان URL يحتوي على صور اعتداءات جنسية مركّزة بشكل خاص في هولندا، تليها الولايات المتّحدة وكندا وفرنسا وروسيا. 55 ٪ من الضحايا هم دون سنّ الـ 10، 86 ٪ من الفتيات، 7 ٪ من الفتيان، و5 ٪ من الفتيان والفتيات معًا. في حالة إيطاليا، وضعت جمعية "الهاتف الأزرق" رسمًا بيانيًّا لمقارنة نموّ المواد الإباحية التي تطال الأطفال عبر الإنترنت:

 

2017

2016

2015

الفئة

1.02%

2.1%

1.1%

صور أطفال عراة

4.08%

2.8%

0.6%

جرائم على الانترنت

6.12%

5.0%

8.6%

تقارير عن مواقع على الانترنت

6.12%

5.7%

5.7%

إغراءات جنسية من بالغ إلى قاصر

6.12%

7.1%

5.2%

مواد إباحية تستغلّ الأطفال على الانترنت

6.12%

7.1%

5.2%

إرسال محتويات جنسية

70.41%

71.6%

69%

اعتداءات جنسية

 

 

 

[9] الوجهات الأكثر شعبية هي البرازيل وجمهورية الدومينيكان وكولومبيا، وكذلك تايلاند وكمبوديا. وانضمت إليها، في الآونة الأخيرة، بعض البلدان الأفريقية وشرق أوروبا. ومع ذلك، إن أوّل ستة بلدان منشأ أولئك الذين يرتكبون الاعتداءات هي فرنسا وألمانيا والمملكة المتّحدة والصين واليابان وإيطاليا. كذلك، لا ينبغي التغاضي عن العدد المتزايد من النساء اللواتي يسافرن إلى البلدان النامية، بحثًا عن الجنس المدفوع مع القاصرين: حيث يمثّل مجموعهن 10٪ من السيّاح في العالم. علاوة على ذلك، ووفقًا لدراسة أجرتها مؤسسة Ecpat International (إيقاف بغاء الأطفال في السياحة الآسيوية) بين عامي 2015 و2016، إن 35٪ من السيّاح الجنسيين مع القاصرين هم زبائن منتظمين، في حين أن 65٪ منهم هم من الزبائن العرضيين.

(را.h(را.https://www.osservatoriodiritti.it/2018/03/27/turismo-sessuale-minorile-nel-mondo-italia-ecpat).

 

 

[10] "في الواقع، إذا كانت هذه الآفة الخطيرة قد ضربت بعض الخدمة المكرّسين، فإننا نتساءل: إلى أيّ قدر هي متفشية في مجتمعاتنا وعائلاتنا؟" (كلمة البابا فرنسيس إلى الكوريا الرومانية، 21 ديسمبر/كانون الأول 2018).

 

 

[11] را. ر. ه. بنسون، سيد العالم، Mead and Company London، 1907.

 

 

[12] «Quare times, Herodes, quia audis Regem natum? Non venit ille ut te excludat, sed ut diabolum vincat. Sed tu haec non intelligens turbaris et saevis; et ut perdas umum quem quaeris, per tot infantium mortes efficeris crudelis […] Necas parvulos corpore quia te necat timor in corde» (S. Quadvultdeus, Sermo 2 de Symbolo: PL 40, 655).

 

 

[13] «Quemadmodum enim ille, effuso in scientiae lignum veneno suo, naturam gusto corruperat, sic et ipse dominicam carnem vorandam presumens, Deitatis in ea virtute, corruptus interitusque sublatus est» (Maximus Confessor, Centuria 1, 8-13: PG, 1182-1186).

 

 

[14] CDC: مراكز الولايات المتحدة لمكافحة الأمراض والوقاية منها؛ CRC: اتفاقية حقوق الطفل؛ القضاء على العنف ضدّ الاطفال: الشراكة العالمية؛ PAHO: منظمة عموم أمريكا للصحة؛ PEPFAR: برنامج الرئيس المعني بالطوارئ من أجل الإغاثة من الإيدز؛ TfG: معًا من أجل الفتيات؛  Unicef: اليونيسيف؛ UNODC: مكتب الأمم المتّحدة المعنيّ بالمخدّرات والجريمة؛ USAID: الوكالة الأمريكية للتنمية الدولية؛ WHO: منظّمة الصحّة العالمية؛

 

 

[15] إن كلّ حرف من كلمة INSPIRE يمثّل إحدى الاستراتيجيّات، وقد أظهر معظمها أن لها تأثير وقائي على أنواع العنف المختلفة، فضلًا عن فوائد في عدّة مجالات، مثل الصحّة العقلية، والتعليم، والحدّ من الجريمة. الاستراتيجيات السبع هي على النحو التالي: تنفيذ وإنفاذ القوانين: على سبيل المثال، حظر التأديب العنيف والحدّ من الحصول على الكحول والأسلحة النارية؛ القواعد والقيم التي يجب تغييرها: على سبيل المثال، تلك التي تغفر الاعتداء الجنسي على الفتيات أو السلوك العدواني بين الصبيان؛ البيئات الآمنة: على سبيل المثال تحديد "المناطق الساخنة" للعنف في الأحياء ومعالجة الأسباب المحلّية عبر سياسة تحلّ المشاكل، ومن خلال تدخّلات أخرى؛ دعم الوالدين ومقدمي الرعاية: على سبيل المثال، من خلال توفير التنشئة للآباء والأمهات، وللوالدين الحديثين؛ الدخل وتعزيز الاقتصاد: مثل الائتمان الصغير والتنشئة على المساواة بين الجنسين؛ خدمات الاستجابة والدعم: مثل ضمان حصول الأطفال الذين يتعرضون للعنف على الرعاية الفعالة في حالات الطوارئ والحصول على دعم نفسي واجتماعي كافٍ؛ التعليم والمهارات الحياتية: مثل ضمان ذهاب الأطفال إلى المدرسة وتوفير المهارات الاجتماعية.

 

 

[16] را. الوثيقة النهائية للمؤتمر العالمي السادس لرعوية السياحة، 27 يوليو/تموز 2004.

 

 

[B0158-XX.02]