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L’Udienza Generale, 02.01.2019


Catechesi del Santo Padre in lingua italiana

Sintesi della catechesi e saluti nelle diverse lingue

L’Udienza Generale di questa mattina si è svolta alle ore 9.20 nell’Aula Paolo VI dove il Santo Padre Francesco ha incontrato gruppi di pellegrini e fedeli provenienti dall’Italia e da ogni parte del mondo.

Nel discorso in lingua italiana il Papa, riprendendo il ciclo di catechesi sul “Padre nostro”, ha incentrato la sua meditazione su «Al centro del discorso della montagna» (Brano biblico: Dal Vangelo secondo Matteo 6, 5-6).

Dopo aver riassunto la Sua catechesi in diverse lingue, il Santo Padre ha indirizzato particolari espressioni di saluto ai gruppi di fedeli presenti.

L’Udienza Generale si è conclusa con il canto del Pater Noster e la Benedizione Apostolica.

Catechesi del Santo Padre in lingua italiana

Cari fratelli e sorelle, buongiorno e anche buon anno!

Proseguiamo le nostre catechesi sul “Padre nostro”, illuminati dal mistero del Natale che abbiamo da poco celebrato.

Il Vangelo di Matteo colloca il testo del “Padre nostro” in un punto strategico, al centro del discorso della montagna (cfr 6,9-13). Intanto osserviamo la scena: Gesù sale sulla collina presso il lago, si mette a sedere; intorno a sé ha la cerchia dei suoi discepoli più intimi, e poi una grande folla di volti anonimi. È questa assemblea eterogenea che riceve per prima la consegna del “Padre nostro”.

La collocazione, come detto, è molto significativa; perché in questo lungo insegnamento, che va sotto il nome di “discorso della montagna” (cfr Mt 5,1-7,27), Gesù condensa gli aspetti fondamentali del suo messaggio. L’esordio è come un arco decorato a festa: le Beatitudini. Gesù incorona di felicità una serie di categorie di persone che nel suo tempo – ma anche nel nostro! – non erano molto considerate. Beati i poveri, i miti, i misericordiosi, le persone umili di cuore… Questa è la rivoluzione del Vangelo. Dove c’è il Vangelo, c’è rivoluzione. Il Vangelo non lascia quieto, ci spinge: è rivoluzionario. Tutte le persone capaci di amore, gli operatori di pace che fino ad allora erano finiti ai margini della storia, sono invece i costruttori del Regno di Dio. È come se Gesù dicesse: avanti voi che portate nel cuore il mistero di un Dio che ha rivelato la sua onnipotenza nell’amore e nel perdono!

Da questo portale d’ingresso, che capovolge i valori della storia, fuoriesce la novità del Vangelo. La Legge non deve essere abolita ma ha bisogno di una nuova interpretazione, che la riconduca al suo senso originario. Se una persona ha il cuore buono, predisposto all’amore, allora comprende che ogni parola di Dio deve essere incarnata fino alle sue ultime conseguenze. L’amore non ha confini: si può amare il proprio coniuge, il proprio amico e perfino il proprio nemico con una prospettiva del tutto nuova. Dice Gesù: «Ma io vi dico: amate i vostri nemici e pregate per quelli che vi perseguitano,affinché siate figli del Padre vostro che è nei cieli; egli fa sorgere il suo sole sui cattivi e sui buoni, e fa piovere sui giusti e sugli ingiusti» (Mt 5,44-45).

Ecco il grande segreto che sta alla base di tutto il discorso della montagna: siate figli del Padre vostro che è nei cieli. Apparentemente questi capitoli del Vangelo di Matteo sembrano essere un discorso morale, sembrano evocare un’etica così esigente da apparire impraticabile, e invece scopriamo che sono soprattutto un discorso teologico. Il cristiano non è uno che si impegna ad essere più buono degli altri: sa di essere peccatore come tutti. Il cristiano semplicemente è l’uomo che sosta davanti al nuovo Roveto Ardente, alla rivelazione di un Dio che non porta l’enigma di un nome impronunciabile, ma che chiede ai suoi figli di invocarlo con il nome di “Padre”, di lasciarsi rinnovare dalla sua potenza e di riflettere un raggio della sua bontà per questo mondo così assetato di bene, così in attesa di belle notizie.

Ecco dunque come Gesù introduce l’insegnamento della preghiera del “Padre nostro”. Lo fa prendendo le distanze da due gruppi del suo tempo. Anzitutto gli ipocriti: «Non siate simili agli ipocriti che, nelle sinagoghe e negli angoli delle piazze, amano pregare stando ritti, per essere visti dalla gente» (Mt 6,5). C’è gente che è capace di tessere preghiere atee, senza Dio: e lo fanno per essere ammirati dagli uomini. E quante volte noi vediamo lo scandalo di quelle persone che vanno in chiesa e stanno lì tutta la giornata o vanno tutti i giorni e poi vivono odiando gli altri o parlando male della gente. Questo è uno scandalo! Meglio non andare in chiesa: vivi così, come fossi ateo. Ma se tu vai in chiesa, vivi come figlio, come fratello e dà una vera testimonianza, non una contro-testimonianza. La preghiera cristiana, invece, non ha altro testimone credibile che la propria coscienza, dove si intreccia intensissimo un continuo dialogo con il Padre: «Quando tu preghi, entra nella tua camera, chiudi la porta e prega il Padre tuo, che è nel segreto» (Mt 6,6).

Poi Gesù prende le distanze dalla preghiera dei pagani: «Non sprecate parole […]: essi credono di venire ascoltati a forza di parole» (Mt 6,7). Qui forse Gesù allude a quella “captatio benevolentiae” che era la necessaria premessa di tante preghiere antiche: la divinità doveva essere in qualche modo ammansita da una lunga serie di lodi, anche di preghiere. Pensiamo a quella scena del Monte Carmelo, quando il profeta Elia sfidò i sacerdoti di Baal. Loro gridavano, ballavano, chiedevano tante cose perché il loro dio li ascoltasse. E invece Elia, stava zitto e il Signore si rivelò a Elia. I pagani pensano che parlando, parlando, parlando, parlando si prega. E anche io penso a tanti cristiani che credono che pregare è – scusatemi – “parlare a Dio come un pappagallo”. No! Pregare si fa dal cuore, da dentro. Tu invece – dice Gesù –, quando preghi, rivolgiti a Dio come un figlio a suo padre, il quale sa di quali cose ha bisogno prima ancora che gliele chieda (cfr Mt 6,8). Potrebbe essere anche una preghiera silenziosa, il “Padre nostro”: basta in fondo mettersi sotto lo sguardo di Dio, ricordarsi del suo amore di Padre, e questo è sufficiente per essere esauditi.

È bello pensare che il nostro Dio non ha bisogno di sacrifici per conquistare il suo favore! Non ha bisogno di niente, il nostro Dio: nella preghiera chiede solo che noi teniamo aperto un canale di comunicazione con Lui per scoprirci sempre suoi figli amatissimi. E Lui ci ama tanto.

[01353-IT.02] [Testo originale: Italiano]

Sintesi della catechesi e saluti nelle diverse lingue

In lingua francese

Speaker:
Frères et sœurs, nous poursuivons notre catéchèse sur le Notre-Père. Cette prière se situe, dans l’Evangile de Matthieu, au centre du discours sur la montagne, un discours qui concentre les aspects les plus importants de l’enseignement de Jésus et qui commence par les Béatitudes. La Loi n’est pas abolie mais doit être réinterprétée dans son sens originaire: nous sommes appelés à être des Fils du Père qui est aux cieux. Le chrétien sait qu’il est un pécheur, mais il se tient devant Dieu qui demande à ses enfants de l’invoquer sous le nom de Père, de se laisser renouveler par sa puissance et de refléter dans le monde un rayon de sa bonté. La prière chrétienne n’est pas celle de l’hypocrite qui cherche à se faire voir des hommes. Elle n’a pour seul témoin que sa propre conscience où se noue un dialogue continuel avec le Père. Elle n’est pas non plus la prière du païen qui cherche à capter la bienveillance de la divinité par un flot de louanges ou de sacrifices. Il suffit de se mettre sous son regard, et le Père sait ce dont nous avons besoin, avant même qu’on le lui demande.

Santo Padre:
Saluto cordialmente i pellegrini di lingua francese e auguro per ciascuno di voi e per i vostri cari un buon anno. Sotto la guida della Madre di Dio, che abbiamo festeggiato ieri, ciascuno possa crescere nell’intimità col Padre e nell’ amore e nel servizio del prossimo.

Dio vi benedica!

Speaker:
Je salue cordialement les pèlerins de langue française et souhaite à chacun de vous et à vos proches une bonne année. Je forme le vœu que, sous la conduite de la Mère de Dieu que nous avons fêtée hier, chacun puisse grandir dans l’intimité avec le Père et dans l’amour et le service du prochain.

Que Dieu vous bénisse!

[00003-FR.01] [Texte original: Français]

In lingua inglese

Speaker:
Dear brothers and sisters: In the joy of the Christmas season, we now resume our catechesis on the Lord’s Prayer. In the Gospel of Matthew, Jesus gives us this prayer during the Sermon on the Mount, which begins with the Beatitudes. In proclaiming blessed those who are poor, meek, merciful and humble, Jesus teaches that they usher in God’s Kingdom. The Law, with its commandments, thus finds its fulfilment in the Gospel of love and reconciliation. Jesus, the incarnate Son, makes us his brothers and sisters, sons and daughters of our heavenly Father. Before giving us the “Our Father”, however, Jesus first warns us of two obstacles to prayer. The first is hypocrisy, outward show without inward conversion and humility. The second is mere formality and wordiness, presenting petitions without a spirit of quiet openness to God’s will. Our prayer must instead be that of sons and daughters, trusting in the Father who knows what we need even before we ask him. In this spirit, we can lift up our minds and hearts to the Father and dare to pray in the words his Son has given us.

Santo Padre:
Do il benvenuto ai pellegrini di lingua inglese presenti all’Udienza odierna, specialmente a quelli provenienti da Irlanda, Australia, Corea, Canada e Stati Uniti d’America. Ringrazio i cori per la loro lode a Dio attraverso il canto. A ciascuno di voi e alle vostre famiglie auguro di custodire la gioia di questo tempo di Natale, incontrando nella preghiera il Salvatore che desidera farsi vicino a tutti. Dio vi benedica!

Speaker:
I welcome the English-speaking pilgrims and visitors taking part in today’s Audience, especially those from Ireland, Australia, Korea, Canada and the United States of America. I thank the choirs for their praise of God in song. May you and your families cherish the joy of this Christmas season and draw near in prayer to the Saviour who has come to dwell among us. God bless you!

[00004-EN.01] [Original text: English]

In lingua tedesca

Speaker:
Liebe Brüder und Schwestern, das Vaterunser steht in der Mitte der Bergpredigt, in der Jesus die Grundaussagen seiner Botschaft zusammenfasst. Denken wir an die Seligpreisungen, in denen die Unbedeutenden und am Rande Stehenden zu Protagonisten beim Aufbau des Reiches Gottes werden. Hier werden die üblichen Maßstäbe auf den Kopf gestellt und die Neuheit des Evangeliums tritt hervor. Es geht nicht mehr um die äußere Erfüllung des Gesetzes, sondern um die Wiederentdeckung seines ursprünglichen Sinns: »Ich aber sage euch: Liebt eure Feinde und betet für die, die euch verfolgen, damit ihr Kinder eures Vaters im Himmel werdet« (Mt 5, 44-45). Seid Kinder eures Vaters im Himmel. Dieses Bewusstsein liegt der ganzen Bergpredigt zugrunde, auch ihrer anspruchsvollen, bisweilen utopisch erscheinenden Ethik. Ein Christ ist nicht einer, der sich müht, besser zu sein als die anderen, sondern derjenige, der zu Gott „Vater“ sagt, sich von der Kraft seiner Liebe erneuern lässt und etwas von seiner Güte in diese Welt hineinträgt. Wenn wir also zu Gott, unserem Vater, in solch einer familiären Beziehung stehen, braucht unser Beten weder die Beachtung und Bewunderung anderer, noch sind dazu viele Worte nötig. Wir müssen uns seine Gunst nicht erst erwerben. Gerade auch beim Beten des Vaterunsers dürfen wir erkennen, wie sehr wir schon immer seine geliebten Kinder sind.

Santo Padre:
Un cordiale saluto ai pellegrini di lingua tedesca! Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo abbiamo inaugurato questo nuovo anno. Affidiamoci alla sua bontà e al suo amore e siamo certi che egli completerà il bene che noi incominciamo in suo nome. Dio vi benedica e vi protegga! Buon Anno a tutti voi!

Speaker:

Ein herzlicher Gruß den Pilgern deutscher Sprache! Im Namen des Vaters und des Sohnes und des Heiligen Geistes haben wir dieses neue Jahr eröffnet. Seiner Güte und Liebe dürfen wir uns anvertrauen und gewiss sein, dass er das Gute, das wir in seinem Namen anfangen, auch vollenden wird. Gott segne und behüte euch! Ein gutes neues Jahr euch allen!

[00005-DE.01] [Originalsprache: Deutsch]

In lingua spagnola

Queridos hermanos:

Continuamos con la catequesis del Padre nuestro, y hoy nos fijamos en el contexto donde el evangelista Mateo coloca esta oración, que es el discurso de la Montaña. Ese relato que comienza con las bienaventuranzas resume la enseñanza de Jesús y se abre precisamente invirtiendo las categorías humanas corrientes, llamando dichosos a unas personas que ni entonces ni ahora tenían gran prestigio en la sociedad, pero que son capaces de amar, de trabajar por la paz y, por ello, de ser constructores del reino.

La ley llega a su cumplimiento en el mandato del amor y del amor a los enemigos, de ese amor que Dios nos enseña y que lleva hasta las últimas consecuencias. Nosotros somos hijos de ese Dios, no superhombres capaces de lo que nadie puede hacer; al contrario, somos tan pecadores como los demás, pero podemos ponernos delante de la zarza ardiente del misterio divino y llamarle Padre, dejándonos renovar por su potencia y reflejar un rayo de su bondad en este mundo sediento de bien.

Y en este contexto se encuadra la enseñanza del Padre nuestro. Dios no quiere ser “amansado” con largas retahílas de adulaciones, como hacían los paganos para captar la benevolencia de la divinidad; basta hablarle como a un padre que sabe lo que necesitamos antes incluso de decírselo. Del mismo modo, la oración no es un acto hipócrita, ateo, que no tiene otro interés que ser admirados por los demás. El único testigo de la oración cristiana es la propia conciencia, pues es un diálogo íntimo con el Padre que nos ama.

Saludo cordialmente a los peregrinos de lengua española, en modo particular a los grupos provenientes de España y América –veo mexicanos por allá atrás, ¿no?–. Los animo a que mantengan siempre abierto ese canal de comunicación con Dios, pues él los ama, los espera y no quiere nada más que darles su amor. Les deseo a ustedes y a sus familias un año nuevo lleno de la cercanía y de la ternura de Dios. Muchas gracias.

[00006-ES.02] [Texto original: Español]

In lingua portoghese

Speaker

O texto do «Pai Nosso» aparece no centro do Sermão da Montanha, que abre com as Bem-aventuranças. Jesus coroa de felicidade uma série de pessoas que, no seu tempo – como, aliás, no nosso –, não gozavam de grande consideração: os pobres, os mansos, os que choram, os sedentos de justiça, os misericordiosos, os puros de coração, os artesãos da paz, os inocentes perseguidos. Deste portal decorado a festa, que inverte os valores da história, sai a novidade do Evangelho. Se uma pessoa tem o coração bom, predisposto para o amor, compreenderá que cada palavra de Deus deve ser encarnada na vida até às últimas consequências, ou seja, até amar os inimigos e rezar pelos seus perseguidores. «Fazendo assim – acrescenta Jesus – tornar-vos-eis filhos do vosso Pai que está no Céu». Eis o grande segredo que está na base de todo o Sermão da Montanha: sede filhos do vosso Pai, que está no Céu. O cristão não é alguém melhor do que os outros; bem sabe que é pecador como os outros; é apenas uma pessoa que pára diante da Sarça-ardente, acolhendo a revelação de Deus que já não se esconde sob um nome impronunciável, mas pede aos seus filhos para O invocarem com o doce nome de «Pai». Entretanto, na nossa oração, não façamos como os hipócritas, que multiplicam suas orações ateias, pois rezam a si mesmos, isto é, rezam apenas para ser admirados pelos homens. A oração cristã, pelo contrário, não procura outra testemunha credível senão a própria consciência. Mas, no segredo da consciência, o Pai do Céu vê. E isso basta! No fundo, para sermos atendidos, é suficiente colocar-nos sob o olhar de Deus, lembrar-nos do seu amor de Pai. O nosso Deus não precisa de nada; pede apenas que, na oração, mantenhamos aberto um canal de comunicação com Ele, para nos descobrirmos sempre seus filhos muito amados.

Santo Padre:
Carissimi pellegrini di lingua portoghese, di cuore vi saluto tutti, augurando a ciascuno che sempre rifulga, nei vostri cuori e sulle vostre famiglie e comunità, la luce del Salvatore, che ci rivela il volto tenero e misericordioso del Padre celeste. Stringiamo tra le braccia il Bambino Gesù e mettiamoci al suo servizio: Lui è fonte di amore e serenità. Egli vi benedica per un sereno e felice Anno Nuovo!

Speaker:
Amados peregrinos de língua portuguesa, a minha cordial saudação para vós todos, desejando a cada um que sempre resplandeça, nos vossos corações, famílias e comunidades, a luz do Salvador, que nos revela o rosto terno e misericordioso do Pai do Céu. Abracemos o Deus Menino, colocando-nos ao seu serviço: Ele é fonte de amor e serenidade. Ele vos abençoe com um Ano Novo sereno e feliz!

[00007-PO.01] [Texto original: Português]

In lingua araba

Speaker:أيّها الإخوة والأخوات الأعزّاء، نتابع تعاليمنا حول "صلاة الأبانا"، ينيرنا سرُّ الميلاد الذي احتفلنا به منذ بضعة أيام. يضع إنجيل متى نص "صلاة الأبانا" في نقطة استراتيجية، في وسط عظة الجبل التي يُلخّص فيها يسوع الجوانب الأساسيّة لرسالته. إنها ثورة الإنجيل. لأنّه من باب المدخل هذا الذي يقلب قيم التاريخ رأسًا على عقب، تنبعث حداثة الإنجيل: كونوا أبناء لأبيكم الذي في السماوات. هكذا إذًا يقدّم يسوع تعليم صلاة "الأبانا"، ويقوم بذلك مبتعدًا عن مجموعتين من مجموعات زمنه. أولا المراؤون: "لا تَكونوا كالمُرائين، فإِنَّهُم يُحِبُّونَ الصَّلاةَ قائمينَ في المَجامِعِ ومُلْتَقى الشَّوارِع، لِيَراهُمُ النَّاس" ومن ثمَّ يبتعد أيضًا عن صلاة الوثنيين: "لا تُكَرِّروا الكلامَ عَبَثاً... فهُم يَظُنُّونَ أَنَّهُم إِذا أَكثَروا الكلامَ يُستَجابُ لهُم". ولكن يقول لنا يسوع: أما أنت إذا صلّيت فتوجّه إلى الله كما يتوجّه الابن لأبيه الذي يعرف ما يحتاج إِلَيه قبلَ أَن يسأله! أيّها الإخوة والأخوات الأعزّاء، كم هو جميل أن نفكّر أن إلهنا لا يحتاج لتضحيات لنكسب نعمه! إلهنا لا يحتاج لشيء: يطلب منا فقط أن نحافظ في الصلاة على قناة تواصل معه لكي نكتشف على الدوام أننا أبناؤه المحبوبون.

Santo Padre:
Rivolgo un cordiale benvenuto ai pellegrini di lingua araba, in particolare a quelli provenienti dal Medio Oriente! Cari fratelli e sorelle, la nostra preghiera potrebbe essere anche una preghiera silenziosa, basta in fondo mettersi sotto lo sguardo di Dio, ricordarsi del suo amore di Padre, e questo è sufficiente per essere esauditi. Il Signore vi benedica!

Speaker:أُرحّبُ بالحجّاجِ الناطقينَ باللّغةِ العربيّة، وخاصةً بالقادمينَ من الشرق الأوسط. أيّها الإخوةُ والأخواتُ الأعزّاء، يمكن لـصلاتنا أن تكون أيضًا صلاة صامتة؛ في الواقع يكفي أن نضع أنفسنا تحت نظر الله، ونتذكّر محبّته الأبوية وهذا أمر كاف لكي نُستجاب. ليبارككم الرب!

[00008-AR.01] [Testo originale: Arabo]

In lingua polacca

Speaker:
Kontynuujemy nasze katechezy o modlitwie „Ojcze nasz”. Ewangelia św. Mateusza umieszcza lekcję tej modlitwy w centrum Kazania na górze (por 6, 9-13). Jest to bardzo znaczące; ponieważ w tej długiej nauce Jezus przedstawia w sposób zwięzły podstawowe aspekty całego swojego orędzia. Wprowadzeniem są Błogosławieństwa: błogosławieni ubodzy, cisi, miłosierni, osoby pokornego serca... wszyscy zdolni do miłości. Jeśli dana osoba ma dobre serce, predysponowane do miłości, to wówczas rozumie, że wszelkie słowo Boga musi zostać wprowadzone w życie, aż do ostatecznych konsekwencji: „A Ja wam powiadam: Miłujcie waszych nieprzyjaciół i módlcie się za tych, którzy was prześladują; tak będziecie synami Ojca waszego, który jest w niebie; ponieważ On sprawia, że słońce Jego wschodzi nad złymi i nad dobrymi, i On zsyła deszcz na sprawiedliwych i niesprawiedliwych” (Mt 5,44-45). Oto wielka tajemnica, która leży u podstaw całego Kazania na górze: bądźcie dziećmi Ojca waszego, który jest w niebie. Jezus wprowadza w nauczanie modlitwy „Ojcze nasz”, odcinając się od dwóch grup swoich czasów. Wpierw od hipokrytów, modlących się, „żeby się ludziom pokazać” (Mt 6,5). Modlitwa chrześcijańska nie ma innego wiarygodnego świadka oprócz własnego sumienia, w którym nawiązuje się intensywny, stały dialog z Ojcem: „Gdy chcesz się modlić, wejdź do swej izdebki, zamknij drzwi i módl się do Ojca twego, który jest w ukryciu” (Mt 6, 6). Następnie Jezus odcina się od modlitwy pogan, którzy myślą, że „przez wzgląd na swe wielomówstwo będą wysłuchani” (Mt 6, 7). Mówi: kiedy się modlisz, zwróć się do Boga jak syn do swego ojca, który wie, czego potrzebujesz, zanim go o to poprosisz (por. Mt 6, 8). Stawać przed Bogiem, zawierzając się Jego ojcowskiej miłości, wystarczy, by być wysłuchanym.

Santo Padre:
Saluto cordialmente i pellegrini polacchi. Cari fratelli e sorelle, all’inizio dell’anno affido voi e le vostre famiglie alla protezione di Maria, Madre di Dio, e - per la sua intercessione - chiedo al Signore nostro Gesù Cristo che vi dia tutte le grazie necessarie per una vita serena e santa, colma di pace, frutto dell’amore di Dio e del prossimo. Vi accompagni sempre la sua benedizione!

Speaker:
Serdecznie pozdrawiam polskich pielgrzymów. Drodzy bracia i siostry, na początku roku zawierzam was i wasze rodziny opiece Maryi, Matki Boga, i – za Jej wstawiennictwem – proszę naszego Pana Jezusa Chrystusa, aby dał wam wszelkie łaski potrzebne do spokojnego i świętego życia, pełnego pokoju, który jest owocem miłości Boga i bliźniego. Niech Jego błogosławieństwo stale wam towarzyszy!

[00009-PL.01] [Testo originale: Polacco]

Saluto in lingua italiana

Rivolgo un cordiale benvenuto ai pellegrini di lingua italiana.

Sono lieto di accogliere la Capitolari dell’Unione Santa Caterina da Siena delle Missionarie della Scuola e i Partecipanti al Campo promosso dall’Associazione Lions Club International.

Saluto i gruppi parrocchiali, in particolari quelli di Caserta; di Santa Croce di Torre del Greco e di San Michele di Aprilia; i ministranti di San Bonaventura di Cadoneghe – ma siete numerosi voi -; gli Amici e volontari della Fraterna Domus e in modo speciale voglio salutare e ringraziare gli Artisti del Circo di Cuba. Loro, con il loro spettacolo portano bellezza; una bellezza che richiede tanto sforzo – lo abbiamo visto –, tanto allenamento, tanto andare avanti … Ma la bellezza eleva sempre il cuore, la bellezza ci fa più buoni, tutti; la bellezza ci porta alla bontà, ci porta pure a Dio. Grazie tante e continuate così, offrendo bellezza a tutto il mondo. Grazie!

Un pensiero particolare rivolgo ai giovani, agli anziani, agli ammalati e agli sposi novelli.

Domenica prossima celebreremo la solennità dell’Epifania del Signore. Come i Magi, alziamo anche noi lo sguardo verso il cielo; solo così riusciremo a vedere la stella che ci invita a percorrere le strade del bene. Buon anno a tutti.

[00010-IT.02] [Testo originale: Italiano]

[B0003-XX.02]