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L’Udienza Generale, 19.12.2018


Catechesi del Santo Padre in lingua italiana

Sintesi della catechesi e saluti nelle diverse lingue

L’Udienza Generale di questa mattina si è svolta alle ore 9.30 nell’Aula Paolo VI, dove il Santo Padre Francesco incontra gruppi di pellegrini e fedeli provenienti dall’Italia e da ogni parte del mondo.

Nel discorso in lingua italiana il Papa ha incentrato la sua meditazione sul tema Natale: le sorprese che piacciono a Dio (Brano biblico: Dal Vangelo secondo Giovanni 1, 9-12).

Dopo aver riassunto la Sua catechesi in diverse lingue, il Santo Padre ha indirizzato particolari espressioni di saluto ai gruppi di fedeli presenti.

L’Udienza Generale si è conclusa con il canto del Pater Noster e la Benedizione Apostolica.

Catechesi del Santo Padre in lingua italiana

Cari fratelli e sorelle, buongiorno!

Tra sei giorni sarà Natale. Gli alberi, gli addobbi e le luci ovunque ricordano che anche quest’anno sarà festa. La macchina pubblicitaria invita a scambiarsi regali sempre nuovi per farsi sorprese. Ma mi domando: è questa la festa che piace a Dio? Quale Natale vorrebbe Lui, quali regali, quali sorprese?

Guardiamo al primo Natale della storia per scoprire i gusti di Dio. Quel primo Natale della Storia fu pieno di sorprese. Si comincia con Maria, che era promessa sposa di Giuseppe: arriva l’angelo e le cambia la vita. Da vergine sarà madre. Si prosegue con Giuseppe, chiamato a essere padre di un figlio senza generarlo. Un figlio che – colpo di scena – arriva nel momento meno indicato, cioè quando Maria e Giuseppe erano sposi promessi e secondo la Legge non potevano coabitare. Di fronte allo scandalo, il buon senso del tempo invitava Giuseppe a ripudiare Maria e salvare il suo buon nome, ma lui, che pur ne aveva diritto, sorprende: per non danneggiare Maria pensa di congedarla in segreto, a costo di perdere la propria reputazione. Poi un’altra sorpresa: Dio in sogno gli cambia i piani e gli chiede di prendere con sé Maria. Nato Gesù, quando aveva i suoi progetti per la famiglia, ancora in sogno gli vien detto di alzarsi e andare in Egitto. Insomma, il Natale porta cambi di vita inaspettati. E se noi vogliamo vivere il Natale, dobbiamo aprire il cuore ed essere disposti alle sorprese, cioè a un cambio di vita inaspettato.

Ma è nella notte di Natale che arriva la sorpresa più grande: l’Altissimo è un piccolo bimbo. La Parola divina è un infante, che letteralmente significa “incapace di parlare”. E la parola divina divenne “incapace di parlare”. Ad accogliere il Salvatore non ci sono le autorità del tempo o del posto o gli ambasciatori: no; sono dei semplici pastori che, sorpresi dagli angeli mentre lavoravano di notte, accorrono senza indugio. Chi se lo sarebbe aspettato? Natale è celebrare l’inedito di Dio, o meglio, è celebrare un Dio inedito, che ribalta le nostre logiche e le nostre attese.

Fare Natale, allora, è accogliere in terra le sorprese del Cielo. Non si può vivere “terra terra”, quando il Cielo ha portato le sue novità nel mondo. Natale inaugura un’epoca nuova, dove la vita non si programma, ma si dona; dove non si vive più per sé, in base ai propri gusti, ma per Dio; e con Dio, perché da Natale Dio è il Dio-con-noi, che vive con noi, che cammina con noi. Vivere il Natale è lasciarsi scuotere dalla sua sorprendente novità. Il Natale di Gesù non offre rassicuranti tepori da caminetto, ma il brivido divino che scuote la storia. Natale è la rivincita dell’umiltà sull’arroganza, della semplicità sull’abbondanza, del silenzio sul baccano, della preghiera sul “mio tempo”, di Dio sul mio io.

Fare Natale è fare come Gesù, venuto per noi bisognosi, e scendere verso chi ha bisogno di noi. È fare come Maria: fidarsi, docili a Dio, anche senza capire cosa Egli farà. Fare Natale è fare come Giuseppe: alzarsi per realizzare ciò che Dio vuole, anche se non è secondo i nostri piani. San Giuseppe è sorprendente: nel Vangelo non parla mai: non c’è una parola, di Giuseppe, nel Vangelo; e il Signore gli parla nel silenzio, gli parla proprio nel sonno. Natale è preferire la voce silenziosa di Dio ai frastuoni del consumismo. Se sapremo stare in silenzio davanti al presepe, Natale sarà anche per noi una sorpresa, non una cosa già vista. Stare in silenzio davanti al presepe: questo è l’invito, per Natale. Prenditi un po’ di tempo, vai davanti al presepe e stai in silenzio. E sentirai, vedrai la sorpresa.

Purtroppo, però, si può sbagliare festa, e preferire alle novità del Cielo le solite cose della terra. Se Natale rimane solo una bella festa tradizionale, dove al centro ci siamo noi e non Lui, sarà un’occasione persa. Per favore, non mondanizziamo il Natale! Non mettiamo da parte il Festeggiato, come allora, quando «venne fra i suoi, e i suoi non lo hanno accolto» (Gv 1,11). Fin dal primo Vangelo dell’Avvento il Signore ci ha messo in guardia, chiedendo di non appesantirci in «dissipazioni» e «affanni della vita» (Lc 21,34). In questi giorni si corre, forse come mai durante l’anno. Ma così si fa l’opposto di quel che Gesù vuole. Diamo la colpa alle tante cose che riempiono le giornate, al mondo che va veloce. Eppure Gesù non ha incolpato il mondo, ha chiesto a noi di non farci trascinare, di vegliare in ogni momento pregando (cfr v. 36).

Ecco, sarà Natale se, come Giuseppe, daremo spazio al silenzio; se, come Maria, diremo “eccomi” a Dio; se, come Gesù, saremo vicini a chi è solo; se, come i pastori, usciremo dai nostri recinti per stare con Gesù. Sarà Natale, se troveremo la luce nella povera grotta di Betlemme. Non sarà Natale se cercheremo i bagliori luccicanti del mondo, se ci riempiremo di regali, pranzi e cene ma non aiuteremo almeno un povero, che assomiglia a Dio, perché a Natale Dio è venuto povero.

Cari fratelli e sorelle, vi auguro buon Natale, un Natale ricco delle sorprese di Gesù! Potranno sembrare sorprese scomode, ma sono i gusti di Dio. Se li sposeremo, faremo a noi stessi una splendida sorpresa. Ognuno di noi ha nascosta nel cuore la capacità di sorprendersi. Lasciamoci sorprendere da Gesù in questo Natale.

[02067-IT.02] [Testo originale: Italiano]

Sintesi della catechesi e saluti nelle diverse lingue

In lingua francese

Speaker:
Frères et sœurs, A six jours de Noël, les décorations et les lumières rappellent partout que ce sera la fête. Mais quel Noël voudrait Dieu, quels cadeaux et quelles surprises? En regardant le premier Noël de l’histoire, nous découvrons les goûts de Dieu. Qu’il s’agisse de Marie ou de Joseph, Noël a apporté dans leur vie des changements inattendus. Mais c’est dans la nuit de Noël que survient la plus grande des surprises: le Très-Haut est un petit bébé et la Parole de Dieu est un enfant, "incapable de parler", accueilli par de simples bergers et non pas par les autorités de l’époque! Ainsi, Noël est la célébration de l’inédit de Dieu, ou mieux encore, d’un Dieu inédit qui renverse nos logiques et nos attentes. Et vivre Noël, c’est se laisser bousculer par ses surprenantes nouveautés. C’est accueillir la revanche de l’humilité sur l’arrogance, de la simplicité sur l’abondance, du silence sur le vacarme, de la prière sur mon temps, de Dieu sur mon ego! Malheureusement, on peut se tromper de fête et préférer à la nouveauté du Ciel la routine de la terre! S’il vous plaît, ne faisons pas de Noël une fête mondaine et ne mettons pas de côté le Roi de la fête: ne nous laissons pas entraîner sur la voie des futilités, mais soyons des veilleurs en priant! Comme Joseph, donnons de l’espace au silence; comme Marie, ayons confiance en Dieu et disons-lui: "Me voici"; comme Jésus, faisons-nous proches de celui qui est seul, du pauvre, pour trouver, à la suite des bergers, la lumière dans la pauvre grotte de Bethléem!

Santo Padre:
Sono lieto di salutare i pellegrini provenienti dalla Francia e dai vari paesi francofoni, in particolare i giovani di Draguignan. Auguro a tutti voi un buon Natale, ricco di sorprese da parte di Gesù! Con l'aiuto di Maria e di Giuseppe, possiamo accoglierli, e così fare nostri i gusti di Dio, lasciandoci sorprendere da essi. Dio vi benedica!

Speaker:
Je suis heureux de saluer les pèlerins venus de France et de divers pays francophones, en particulier les jeunes de Draguignan. Je souhaite à tous un bon Noël, riche des surprises de Jésus! Avec l’aide de Marie et de Joseph, Puissions-nous les accueillir, et ainsi faire nôtres les goûts de Dieu et nous laisser surprendre par eux. Que Dieu vous bénisse!

[02068-FR.01] [Texte original: Français]

In lingua inglese

Speaker:
Dear brothers and sisters: In a few days it will be Christmas. In this busy season, we might ask ourselves how the Lord himself would like us to keep this feast. If we look at the first Christmas, we see that it is full of God’s surprises. Mary is visited by an angel; Joseph is told to take her in, to become a father to her Child and to flee with the Holy Family to Egypt. But the greatest surprise of all is that God himself becomes a little Child, born in humility and poverty. Christmas changes our world. It speaks to us of God’s self-giving love that should inspire the way we live and relate to one another. It tells us that we best celebrate the Saviour’s birth by imitating Mary’s trusting faith and Joseph’s quiet openness to God’s will, and by opening our hearts to the Lord, who asks us to make room for him in our busy lives. Amid the bustle of our Christmas preparations, may we not forget the very One whose birth we are celebrating! And in worshiping the Son of God, born in the poverty of our flesh, may we be mindful of the poor and those in need all around us. This Christmas, may you and your families experience the joy and peace proclaimed by the angels, and be ever more open to God’s wonderful surprises!

Santo Padre:
Do il benvenuto ai pellegrini di lingua inglese presenti all’Udienza odierna, specialmente a quelli provenienti da Australia, Filippine e Stati Uniti d’America. Rivolgo un saluto particolare ai pellegrini giapponesi accompagnati dal Cardinale Thomas Manyo Maeda, e ai giovani ballerini dell’Ucraina. Nell’imminenza del Santo Natale, invoco su tutti voi e sulle vostre famiglie la gioia e la pace del Signore Gesù. Dio vi benedica!

Speaker:
I welcome the English-speaking pilgrims and visitors taking part in today’s Audience, especially those from Australia, the Philippines and the United States of America. My particular greeting goes to Japanese pilgrims accompanied by Cardinal Thomas Manyo Maeda, and to the children’s dance team from Ukraine. In these last days before Christmas, I invoke upon all of you, and your families, the joy and peace of the Lord Jesus. God bless you!

[02069-EN.01] [Original text: English]

In lingua tedesca

Speaker:
Liebe Brüder und Schwestern, in wenigen Tagen feiern wir Weihnachten. Die Straßen sind schon festlich geschmückt, und die Menschen treffen die letzten Vorbereitungen. Wenn wir aber auf das erste Weihnachten der Geschichte schauen, war es ganz anders. Es war ein Ereignis voller Überraschungen, die uns ein wenig die Vorlieben Gottes offenbaren. Da war die Verkündigung des Engels, die das Leben Marias völlig veränderte. Da war der Traum des Josef, der ihn trotz allen Geredes zu Maria und ihrem Kind stehen ließ. Dann war da der ungünstige Ort der Geburt, weil in der Herberge kein Platz war. Und zugleich geschieht etwas Unglaubliches: Gott wird ein Kind, das noch nicht sprechen kann und das der Liebe bedarf. Wenn wir Weihnachten feiern, sollten wir uns ein wenig von diesen Überraschungen Gottes aufrütteln lassen. Verweltlichen wir Weihnachten nicht! Es wird nicht Weihnachten, wenn wir nur das Glitzern der Welt, das Wohlsein bei Geschenken und Festmählern suchen, aber den Armen draußen lassen, der ein Abbild Gottes ist, der arm in unsere Welt gekommen ist. Es wird aber Weihnachten, wenn wir wie Josef auf die Stimme Gottes horchen, wenn wir wie Maria das „Siehe, hier bin ich!“ sprechen, wenn wir wie Jesus denen nahe kommen, die einsam und verlassen sind.

Santo Padre:
Rivolgo di cuore un saluto ai pellegrini di lingua tedesca, in particolare al gruppo degli Schützen tirolesi, pervenuti con il loro Vescovo, Mons. Hermann Glettler di Innsbruck. Lo Spirito Santo ci aiuti a portare la pace del Natale e l’amore di Cristo agli uomini e alle donne del nostro tempo.

Speaker:
Einen herzlichen Gruß richte ich an die Pilger deutscher Sprache, insbesondere an die Gruppe der Tiroler Schützen mit ihrem Bischof Hermann Glettler aus Innsbruck. Der Heilige Geist möge uns helfen, den weihnachtlichen Frieden und die Liebe Christi zu den Männern und Frauen unserer Zeit zu bringen.

[02070-DE.01] [Originalsprache: Deutsch]

In lingua spagnola

Queridos hermanos:

Dentro de seis días celebraremos la Navidad, y podríamos preguntarnos: ¿Cómo es esa fiesta que a Dios le gustaría que celebráramos? El Evangelio nos habla de las sorpresas y cambios de vida que trajo consigo aquella primera Navidad de la historia. Cómo la llegada de Dios cambió de manera radical los planes de María y José. Y la sorpresa más grande llega en la noche de Navidad, cuando el Altísimo aparece como un niño pequeño, reconocido solo por unos sencillos pastores.

Navidad significa acoger en la tierra las sorpresas del Cielo y celebrar a un Dios que revoluciona nuestras lógicas humanas. Vivir la Navidad es entender que la vida no se programa sino que se da, que no podemos vivir para nosotros mismos sino para Dios, que descendió hasta nosotros para ayudarnos.

Procuremos no mundanizar la Navidad, ni convertirla en una bonita fiesta tradicional pero centrada en nosotros y no en Jesús. Celebraremos la Navidad si sabemos dedicar tiempo al silencio, como hizo José; si le decimos a Dios “aquí estoy”, como María; si salimos de nosotros mismos para ir al encuentro de Jesús, como los pastores; si no nos dejamos cegar por el brillo de luces artificiales, de regalos y comidas, y en cambio ayudamos a alguien que pasa necesidad, porque Dios se hizo pobre en Navidad.

Saludo cordialmente a los peregrinos de lengua española provenientes de España y América Latina. Le pedimos a la Virgen María que nos ayude a contemplar en silencio el misterio del Nacimiento de su Hijo, para que hagamos realidad en nuestras vidas su ejemplo de humildad, pobreza y amor. Les deseo una feliz Navidad. Muchas gracias.

[02071-ES.02] [Texto original: Español]

In lingua portoghese

Speaker:
A festa do Natal está próxima; mas há o perigo de errar a festa. Se o Natal se reduzir a uma bela festa tradicional, no centro da qual estamos nós e não o Deus Menino, será uma ocasião perdida. Não ponhamos de lado o Festejado, como sucedeu no primeiro Natal, quando Jesus «veio para o que era Seu, e os Seus não O receberam». Qual é então a festa de Natal que agrada a Deus? Para descobrir os gostos de Deus, precisamos de olhar como foi o primeiro Natal. Foi um Natal cheio de surpresas, obrigando Maria e José a ajustarem as suas vidas; mas a maior das surpresas aparece na noite de Natal: o Filho do Altíssimo é um bebé; o Verbo de Deus, a Palavra divina é um infante, ou seja, «incapaz de falar»; não vieram acolher o Salvador as autoridades do tempo, mas simples pastores que guardavam os rebanhos de noite. Quem o teria imaginado? Mas Natal é celebrar o inédito de Deus, ou melhor, um Deus inédito, que subverte os nossos planos e expetativas. Celebrar o Natal é acolher na terra as surpresas do céu. O Natal deu início a uma nova época onde a vida não se programa, mas se doa, onde se deixa de viver para si mesmo segundo os próprios gostos, a fim de se viver para Deus e com Deus, porque Ele é Deus connosco. Este ano teremos Natal se, como José, dermos espaço ao silêncio; se, como Maria, soubermos dizer a Deus: «Eis-me aqui»; se como os pastores sairmos dos nossos recintos para ir ter com Jesus; se, como Jesus, nos aproximarmos de quem está sozinho. Amados irmãos e irmãs, feliz Natal, cheio das surpresas de Jesus! Estas poderão parecer incómodas, mas são os gostos de Deus.

Santo Padre:
Cari pellegrini di lingua portoghese, vi saluto tutti con l’augurio di un Santo Natale, portatore delle consolazioni e delle grazie di Dio Bambino, per voi e per la vostra famiglia. E lo sarà certamente, se la vostra famiglia saprà mettere Lui e la sua Legge al centro della vita, divenendo una scuola di fede, preghiera, umanità e gioia vera. A tutti vi benedico di cuore, augurandovi un sereno e felice Anno Nuovo.

 

Speaker:
Queridos peregrinos de língua portuguesa, saúdo-vos a todos com votos dum Santo Natal, portador das consolações e graças do Deus Menino, para vós e vossa família. E sê-lo-á certamente, se a vossa família souber colocá-Lo, a Ele e à sua Lei, no centro da vida, tornando-se uma escola de fé, de oração, de humanidade e de verdadeira alegria. De coração vos abençoo a todos, desejando-vos um sereno e feliz Ano Novo.

[02072-PO.01] [Texto original: Português]

In lingua araba

Speaker:[تكلم قداسة البابا اليوم عن عيد الميلاد الذي سنحتفل به بعد قليل. وأوضح البابا أن ميلاد المسيح يغير كل شيء، كما غير حياة مريم ويوسف. إنه عيد المفاجأة العظمى: الله يصبح طفلًا؛ القدير يصير صغيرا؛ العليّ يمسي قريبا. لذا فالاحتفال بعيد الميلاد يعني الابتهاج بجديد الله، الذي يقلب منطقنا وتوقّعاتنا؛ يعني الترحيب بمفاجآت السماء على الأرض؛ يعني انتصار التواضع على الغطرسة، والبساطة على التصنع، والصمت على الصخب، والله على الأنانية. وأكد البابا أننا سنحتفل بعيد الميلاد حقًا، إذا وجدنا النور في مغارة بيت لحم الفقيرة؛ وإذا تحررنا من أضواء العالم الكاذبة؛ وإذا قدمنا العون لإنسان فقير. فالمسيح الذي جاء فقيرا يأتي إلينا مجددا في كل فقير ومحتاج].

Santo Padre:
Rivolgo un cordiale benvenuto ai pellegrini di lingua araba, in particolare a quelli provenienti dalla Siria, dal Libano e dal Medio Oriente. Per vivere il Natale dobbiamo trasformare: con l'amore, i nostri cuori in presepe; con la preghiera, le nostre case in mangiatoia; e con il bene, le nostre strade in oasi. Il Bambino Divino ci insegni a guardare al cielo con i suoi occhi e a guardarLo con il cuore di Maria e con il silenzio orante di San Giuseppe. Il Signore vi benedica e vi protegga ‎dal‎ maligno‎‎‎‏!

Speaker:

أرحّب بالحجّاج الناطقين باللغة العربيّة، وخاصة بالقادمين من سوريا ومن لبنان ومن الشرق الأوسط. كي نحيا عيد الميلاد علينا أن نحول قلوبنا إلى مغارة بالمحبة، وبتوتنا إلى مذود بالصلاة، وشوارعنا إلى وحات بعمل الخير. ليعلمن الطفل الإلهي أن ننظر إلى السماء بعيونه، وأن ننظر إليه بقلب مريم وبصمت يوسف المصلي. ليبارككم الرب جميعا ويحرسكم من الشرير!‏‏

[02073-AR.01] [Testo originale: Arabo]

In lingua polacca

Speaker:
Zbliża się uroczystość Bożego Narodzenia. Narodzenie Boga w dziejach było pełne niespodzianek. Zaczyna się od Maryi, która z dziewicy stanie się matką. Józef jest powołany, by był ojcem dziecka, chociaż go nie zrodził i by dostosował swoje plany do Bożych zamysłów. Krótko mówiąc, Boże Narodzenie przynosi nieoczekiwane zmiany życiowe. A w noc Bożego Narodzenia przychodzi największa niespodzianka: Najwyższy to małe dziecko; Słowo Boże jest niemowlęciem, czyli „niezdolnym do mówienia”; witają Go prości pasterze, zaskoczeni przez aniołów podczas nocnej pracy. Tak też obchodzenie Bożego Narodzenia to przyjęcie na ziemi niespodzianek Nieba. Oznacza ono nową erę, w której życia się nie programuje, ale się je daje; już nie żyje się dla siebie, według własnych upodobań, ale dla Boga i z Bogiem, ponieważ od tamtego Narodzenia Bóg jest Bogiem-z-nami. Przeżywać Boże Narodzenie to dać się wstrząsnąć Jego zaskakującą nowością. Jeśli Święta Bożego Narodzenia pozostają jedynie miłym świętem tradycyjnym, w którego centrum będziemy my sami, a nie On, to będzie zmarnowana okazja. Przeżyjemy je dobrze, jeśli podobnie jak Józef, znajdziemy miejsce na milczenie; jeśli, podobnie jak Maryja, powiemy Bogu „Oto jestem”; jeśli, podobnie jak Jezus, będziemy blisko tych, którzy są samotni; jeśli, tak jak pasterze, opuścimy nasze zagrody, aby być z Jezusem. Boże Narodzenie będzie wówczas, gdy w ubogiej grocie Betlejem znajdziemy światło.

Santo Padre:
Do il cordiale benvenuto ai pellegrini polacchi. Cari fratelli e sorelle, vi auguro un felice Natale, pieno di pace, di amore e di serenità che il Signore nato tra noi ci porta. Il vivere il mistero del Verbo incarnato, vi aiuti a cogliere le sorprese e le sfide con le quali Gesù ci chiama ad uscire dai recinti delle nostre comodità, per stare con lui e con coloro che egli ama. Dio vi benedica!

Speaker:
Serdecznie witam polskich pielgrzymów. Drodzy bracia i siostry, życzę wam szczęśliwego Bożego Narodzenia, pełnego pokoju, miłości i pogody ducha, jakie przynosi nam Pan zrodzony między nami. Przeżywanie tajemnicy wcielonego Słowa niech wam pomoże przyjmować niespodzianki i wyzwania, przez które Jezus wzywa nas, byśmy wyszli z zagród naszej wygody, aby być z Nim i z tymi, których On kocha. Niech Bóg wam błogosławi!

[02074-PL.01] [Testo originale: Polacco]

In lingua italiana

 

Rivolgo un cordiale benvenuto ai pellegrini di lingua italiana.

Sono lieto di accogliere i gruppi parrocchiali, in particolare quelli di Collevecchio e di Alvito e gli ospiti della Caritas della Diocesi di Albano, accompagnati dal Vescovo, Mons. Marcello Semeraro.

Saluto l’Associazione Nazionale vittime civili di guerra; il Gruppo Scout di Jesolo e Ca’ Savio; la Nazionale italiana Amputati; la delegazione del Comune di Bolsena; il gruppo sportivo paralimpico della Difesa e gli Istituti scolastici, in particolare quelli di San Benedetto del Tronto e di Bitonto.

Un pensiero particolare rivolgo ai giovani, agli anziani, agli ammalati e agli sposi novelli.

È imminente la nascita del Signore Gesù. La festa che celebreremo anche quest’anno, nella Notte santa del suo Natale, risvegli in noi la tenerezza di Dio per tutta l’umanità, quando, in Gesù, non ha disdegnato di assumere, senza alcuna riserva, la nostra natura umana. Affidiamoci a Maria e a Giuseppe, perché ci insegnino ad accogliere un così grande dono: l’Emmanuele, il Dio con noi.

[02075-IT.02] [Testo originale: Italiano]

[B0951-XX.02]