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L’Udienza Generale, 21.11.2018


Catechesi del Santo Padre in lingua italiana

Sintesi della catechesi e saluti nelle diverse lingue

Appello del Santo Padre

L’Udienza Generale di questa mattina si è svolta alle ore 9.20 in Piazza San Pietro dove il Santo Padre Francesco ha incontrato gruppi di pellegrini e fedeli provenienti dall’Italia e da ogni parte del mondo.

Nel discorso in lingua italiana il Papa, continuando il ciclo di catechesi sui Comandamenti, ha incentrato la sua meditazione sul tema: “Non desiderare il coniuge altrui; non desiderare i beni altrui” (Brano biblico: Dal Libro dell’Esodo, 17).

Dopo aver riassunto la Sua catechesi in diverse lingue, il Santo Padre ha indirizzato particolari espressioni di saluto ai gruppi di fedeli presenti. Quindi ha rivolto un invito a ricordare le comunità religiose di clausura in occasione della Giornata pro Orantibus che si celebra oggi.

L’Udienza Generale si è conclusa con il canto del Pater Noster e la Benedizione Apostolica.

Catechesi del Santo Padre in lingua italiana

Cari fratelli e sorelle, buongiorno!

I nostri incontri sul Decalogo ci conducono oggi all’ultimo comandamento. L’abbiamo ascoltato in apertura. Queste non sono solo le ultime parole del testo, ma molto di più: sono il compimento del viaggio attraverso il Decalogo, toccando il cuore di tutto quello che in esso ci è consegnato. Infatti, a ben vedere, non aggiungono un nuovo contenuto: le indicazioni «non desidererai la moglie […], né alcuna cosa che appartenga al tuo prossimo» sono perlomeno latenti nei comandi sull’adulterio e sul furto; qual è allora la funzione di queste parole? È un riassunto? È qualcosa di più?

Teniamo ben presente che tutti i comandamenti hanno il compito di indicare il confine della vita, il limite oltre il quale l’uomo distrugge sé stesso e il prossimo, guastando il suo rapporto con Dio. Se tu vai oltre, distruggi te stesso, distruggi anche il rapporto con Dio e il rapporto con gli altri. I comandamenti segnalano questo. Attraverso quest’ultima parola viene messo in risalto il fatto che tutte le trasgressioni nascono da una comune radice interiore: i desideri malvagi. Tutti i peccati nascono da un desiderio malvagio. Tutti. Lì incomincia a muoversi il cuore, e uno entra in quell’onda, e finisce in una trasgressione. Ma non una trasgressione formale, legale: in una trasgressione che ferisce sé stesso e gli altri.

Nel Vangelo lo dice esplicitamente il Signore Gesù: «Dal di dentro, infatti, cioè dal cuore degli uomini, escono i propositi di male: impurità, furti, omicidi, adultèri, avidità, malvagità, inganno, dissolutezza, invidia, calunnia, superbia, stoltezza. Tutte queste cose cattive vengono fuori dall’interno e rendono impuro l’uomo» (Mc 7,21-23).

Comprendiamo quindi che tutto il percorso fatto dal Decalogo non avrebbe alcuna utilità se non arrivasse a toccare questo livello, il cuore dell’uomo. Da dove nascono tutte queste cose brutte? Il Decalogo si mostra lucido e profondo su questo aspetto: il punto di arrivo – l’ultimo comandamento - di questo viaggio è il cuore, e se questo, se il cuore non è liberato, il resto serve a poco. Questa è la sfida: liberare il cuore da tutte queste cose malvagie e brutte. I precetti di Dio possono ridursi ad essere solo la bella facciata di una vita che resta comunque un’esistenza da schiavi e non da figli. Spesso, dietro la maschera farisaica della correttezza asfissiante si nasconde qualcosa di brutto e non risolto.

Dobbiamo invece lasciarci smascherare da questi comandi sul desiderio, perché ci mostrano la nostra povertà, per condurci a una santa umiliazione. Ognuno di noi può domandarsi: ma quali desideri brutti mi vengono spesso? L’invidia, la cupidigia, le chiacchiere? Tutte queste cose che mi vengono da dentro. Ognuno può domandarselo e gli farà bene. L’uomo ha bisogno di questa benedetta umiliazione, quella per cui scopre di non potersi liberare da solo, quella per cui grida a Dio per essere salvato. Lo spiega in modo insuperabile san Paolo, proprio riferendosi al comandamento non desiderare (cfr Rm 7,7-24).

È vano pensare di poter correggere sé stessi senza il dono dello Spirito Santo. È vano pensare di purificare il nostro cuore in uno sforzo titanico della nostra sola volontà: questo non è possibile. Bisogna aprirsi alla relazione con Dio, nella verità e nella libertà: solo così le nostre fatiche possono portare frutto, perché c’è lo Spirito Santo che ci porta avanti.

Il compito della Legge biblica non è quello di illudere l’uomo che un’obbedienza letterale lo porti a una salvezza artefatta e peraltro irraggiungibile. Il compito della Legge è portare l’uomo alla sua verità, ossia alla sua povertà, che diventa apertura autentica e, apertura personale alla misericordia di Dio, che ci trasforma e ci rinnova. Dio è l’unico capace di rinnovare il nostro cuore, a patto che noi apriamo il cuore a Lui: è l’unica condizione; Lui fa tutto, ma dobbiamo aprirgli il cuore.

Le ultime parole del Decalogo educano tutti a riconoscersi mendicanti; aiutano a metterci davanti al disordine del nostro cuore, per smettere di vivere egoisticamente e diventare poveri in spirito, autentici al cospetto del Padre, lasciandoci redimere dal Figlio e ammaestrare dallo Spirito Santo. Lo Spirito Santo è il maestro che ci guida: lasciamoci aiutare. Siamo mendicanti, chiediamo questa grazia.

«Beati i poveri in spirito, perché di essi è il regno dei cieli» (Mt 5,3). Sì, beati quelli che smettono di illudersi credendo di potersi salvare dalla propria debolezza senza la misericordia di Dio, che sola può guarire. Solo la misericordia di Dio guarisce il cuore. Beati coloro che riconoscono i propri desideri malvagi e con un cuore pentito e umiliato non stanno davanti a Dio e agli altri uomini come dei giusti, ma come dei peccatori. È bello quello che Pietro disse al Signore: “Allontanati da me, Signore, che sono un peccatore”. Bella preghiera questa: “Allontanati da me, Signore, che sono un peccatore”.

Questi sono coloro che sanno avere compassione, che sanno avere misericordia degli altri, perché la sperimentano in se stessi.

[01865-IT.02] [Testo originale: Italiano]

Sintesi della catechesi e saluti nelle diverse lingue

In lingua francese

Speaker:
Frères et sœurs, nos rencontres sur le Décalogue nous conduisent aujourd’hui au dernier commandement: tu ne convoiteras rien de ce qui appartient à ton prochain. Cette dernière parole met en évidence le fait que toutes les transgressions naissent d’une racine intérieure commune: les désirs mauvais. Tout le parcours fait par le Décalogue n’aurait aucune utilité s’il n’arrivait pas à toucher le cœur de l’homme. C’est là le point d’arrivée. Si le cœur n’est pas libéré, le reste sert à peu de chose. Les préceptes de Dieu peuvent se réduire à n’être qu’une belle façade d’une vie qui demeure une existence d’esclave et non de fils. Souvent, derrière le masque pharisaïque du correct se cache quelque chose de mauvais et de non résolu. Les commandements nous montrent notre pauvreté, afin de nous conduire à une sainte humiliation. L’homme en a besoin, car ainsi il découvre qu’il ne peut se libérer seul, sans le don de l’Esprit Saint. Nos efforts porteront du fruit si nous nous ouvrons à la relation avec Dieu, dans la vérité et la liberté. Le but de la Loi est de conduire l’homme à sa vérité, c’est-à-dire à sa pauvreté qui devient ouverture authentique et personnelle à la miséricorde de Dieu qui nous transforme et nous renouvelle. Les dernières paroles du Décalogue nous invitent donc à nous reconnaître mendiants. Elles nous aident à nous mettre devant le désordre de notre cœur, pour cesser de vivre égoïstement et devenir pauvres en esprit, authentiques devant le Père, nous laissant racheter par le Fils et instruire par l’Esprit.

Santo Padre:
Saluto cordialmente i pellegrini provenienti dalla Francia e da altri paesi francofoni, in particolare il coro Hosanna di Parigi. Cari amici, oggi celebriamo la festa della Presentazione della Vergine Maria. Non abbiate paura di confidare in lei, Ella vi condurrà a suo Figlio Gesù. Dio vi benedica!

Speaker:
Je salue cordialement les pèlerins venus de France et d’autres pays francophones, en particulier la chorale Hosanna, de Paris. Chers amis, aujourd’hui nous célébrons la fête de la Présentation de la Vierge Marie. N’ayez pas peur de vous confier à elle pour qu’elle vous conduise vers son Fils Jésus. Que Dieu vous bénisse !

[01866-FR.01] [Texte original: Français]

In lingua inglese

Speaker:
Dear brothers and sisters: In our continuing catechesis on the Ten Commandments, we now turn to the final commandments: “You shall not covet your neighbour’s wife… You shall not covet your neighbour’s goods”. These last commandments in some sense sum up the entire content of the Decalogue. For all sin, as Jesus teaches (cf. Mk 7:23), is ultimately born of covetousness: the evil desires that lurk in the human heart. The Ten Commandments, by teaching us how to live rightly with one another and with God, show us our need for a liberating change of heart that can only be received through the gift of the Holy Spirit. They invite us to abandon our self-seeking and the illusion of our self-sufficiency, and to acknowledge our need for salvation. The humble recognition of our spiritual poverty thus opens our hearts to God’s mercy, which transforms and renews us, enabling us to live righteous lives in the sight of the Father, redeemed by the Son and taught by the Holy Spirit. In this way, we learn to show to others the mercy that we ourselves have received in Christ.

Santo Padre:
Saluto i pellegrini di lingua inglese presenti all’Udienza odierna, specialmente quelli provenienti da Inghilterra, Irlanda, Nigeria, Israele, Giappone, Filippine, Taiwan, Canada e Stati Uniti d’America. Su tutti voi, e sulle vostre famiglie, invoco la gioia e la pace del Signore. Dio vi benedica!

Speaker:
I greet the English-speaking pilgrims and visitors taking part in today’s Audience, especially those from England, Ireland, Nigeria, Israel, Japan, the Philippines, Taiwan, Canada and the United States of America. Upon all of you, and your families, I invoke the Lord’s blessings of joy and peace. God bless you!

[01867-EN.01] [Original text: English]

In lingua tedesca

Speaker:
Liebe Brüder und Schwestern, in der Reihe der Katechesen über den Dekalog sind wir bei den beiden letzten Geboten angelangt, die in gewissem Sinne eine Zusammenfassung der vorherigen Weisungen sind. In der Tat klingen die Mahnungen „Du sollst nicht begehren deines Nächsten Frau“ und „Du sollst nicht begehren deines Nächsten Gut“ bereits in den Geboten gegen den Ehebruch und gegen den Diebstahl an. Was wird nun mit dieser Vertiefung ausgesagt? Die Zehn Gebote wollen eine Grenze aufzeigen, über die hinaus der Mensch sich selbst und den Nächsten ruiniert wie auch seine Beziehung zu Gott zerstört. Die letzten Gebote machen deutlich, dass diese Übertretungen eine gemeinsame Wurzel im Inneren des Menschen haben: das sündhafte Begehren. »Denn von innen, aus dem Herzen der Menschen kommen die bösen Gedanken« (Mk 7,21), sagt Jesus: Ehebruch, Habgier, Bosheit, Neid, Hochmut und anderes. Diese negativen Haltungen spielen eine große Rolle, wenn das Herz nicht von der Ich-Bezogenheit befreit ist. Die Gebote wollen uns die Maske des Ichs abreißen und uns unsere Armut bewusst machen, dass wir uns nämlich nicht selbst befreien können und zu Gott um Hilfe rufen müssen, um gerettet zu werden. Erst dadurch können wir die Barmherzigkeit Gottes authentisch und persönlich erfahren, die uns verwandelt und erneuert. Menschen die von der Barmherzigkeit Gottes angerührt sind, vermögen sie dann auch anderen zu schenken.

Santo Padre:
Rivolgo un cordiale saluto ai pellegrini di lingua tedesca. Dio ci sta vicino come un padre buono. Riconosciamoci figli che ricevono ogni giorno i doni della sua misericordia. Il Signore benedica voi e le vostre famiglie!

Speaker:
Einen herzlichen Gruß richte ich an die Pilger deutscher Sprache. Gott steht uns wie ein guter Vater bei. Erkennen wir, dass wir seine Söhne und Töchter sind, die jeden Tag die Gaben seiner Barmherzigkeit empfangen. Der Herr segne euch und eure Familien!

[01868-DE.01] [Originalsprache: Deutsch]

In lingua spagnola

Queridos hermanos y hermanas:

Hoy reflexionamos sobre el último mandamiento: «No codiciarás los bienes de tu prójimo, ni la mujer de tu prójimo». A simple vista parece coincidir con los mandamientos: «No cometerás adulterio» o «no robarás». Sin embargo, hay una diferencia. En este epílogo el Señor nos propone llegar al fondo del sentido del decálogo y evitar que pensemos que basta un cumplimiento nominal y farisaico para conseguir la salvación. La diferencia estriba en el verbo empleado: “no codiciarás”; con este verbo se subraya que, en el corazón del hombre —como dice Jesús en el evangelio—, nace la impureza y nacen los deseos malvados que rompen nuestra relación con Dios y con los hombres.

Por eso, nos engañamos a nosotros mismos si pensamos que nuestra debilidad se supera solo con nuestras fuerzas, en virtud de una observancia externa. Debemos suplicar, como mendigos, la humildad y la verdad que nos pone frente a nuestra pobreza, para poder así aceptar que solo el Espíritu Santo puede corregirnos, dando a nuestros esfuerzos el fruto deseado. Esa verdad es apertura auténtica y personal a la misericordia de Dios que nos transforma y nos renueva.

Bienaventurados los pobres de espíritu; aquellos que, no fiándose de sus propias fuerzas, se abandonan en Dios, que con su misericordia cura sus fallas y les da una vida nueva.

Saludo cordialmente a los peregrinos de lengua española, en modo particular a los grupos provenientes de España y América Latina. En este día que celebramos la Presentación de la Virgen María en el Templo, los animo a que, siguiendo su ejemplo, sean testigos de la misericordia de Dios en medio del mundo, comunicando la ternura y la compasión que han experimentado en sus propias vidas. Muchas gracias.

[01869-ES.02] [Texto original: Español]

In lingua portoghese

Speaker:
Com o último Mandamento, que ouvimos na leitura inicial da Audiência, o percurso apontado pelo Decálogo atinge o seu objetivo final: o coração do homem. Todos os mandamentos têm como finalidade assinalar a fronteira da vida, isto é, o limite para além do qual o homem se destrói a si mesmo e ao próximo, arruinando a sua relação com Deus. O último Mandamento ensina que todas as transgressões nascem duma raiz interior comum: os desejos maus. E estes «saem – como afirma Jesus – do interior do coração do homem» (cf. Mc 7, 21). Por isso, a viagem feita através do Decálogo não teria alguma utilidade, se não chegasse a tocar o nível mais fundo do coração do homem. O ponto de chegada desta viagem é o coração e, se este não for libertado, o resto pouco vale. Mas o homem não pode, sozinho, libertar-se dos desejos maus que habitam no seu coração. É em vão que o ser humano pensa purificar o próprio coração, num esforço titânico da vontade. Mesmo animado da melhor vontade, São Paulo confessa: «Em mim, que quero fazer o bem, só o mal está ao meu alcance» (Rm 7, 21). Por isso, é em vão que alguém pensa corrigir-se a si mesmo, sem o dom do Espírito Santo. É preciso abrir-se a uma relação com Deus, na verdade e na liberdade: só assim os nossos esforços podem dar fruto. Bem-aventurados aqueles que tendo reconhecido os próprios desejos maus, com um coração arrependido e humilhado, se apresentam diante de Deus e dos homens, não como justos, mas como pecadores. As últimas palavras do Decálogo fazem-nos reconhecer como mendigos da misericórdia de Deus, o único que pode curar o coração.

Santo Padre:
Cari pellegrini di lingua portoghese, vi saluto tutti, in particolare il gruppo «Canção Nova» di Curitiba, i membri della Corte di Giustizia di Pernambuco, i fedeli di São Caetano do Sul e di Santo André, nonché i pellegrini di Fatima. Vi incoraggio a prendere come modello per la vostra vita personale e sociale la Vergine Maria, che oggi veneriamo nella sua Presentazione a Dio. Il segreto della sua pace e del suo coraggio si trova in questa certezza: «Nulla è impossibile a Dio». Allo stesso modo, i vostri cuori possano trovare fiducia e conforto nella misericordia che il Signore riversa, senza stancarsi mai, su voi e sulle vostre famiglie. Pregate per me. Grazie.

Speaker:
Queridos peregrinos de língua portuguesa, a todos vos saúdo, em particular o grupo «Canção Nova» de Curitiba, os membros do Tribunal de Justiça de Pernambuco, os fiéis de São Caetano do Sul e de Santo André, bem como os peregrinos de Fátima. Animo-vos a tomar por modelo da vossa vida pessoal e social a Virgem Maria, que hoje veneramos na sua Apresentação a Deus. O segredo da sua paz e coragem está nesta certeza: «A Deus, nada é impossível». De igual modo possam, os vossos corações, encontrar confiança e conforto na misericórdia que o Senhor derrama, sem nunca se cansar, sobre vós e vossas famílias. Rezai por mim. Obrigado.

[01870-PO.01] [Texto original: Português]

In lingua araba

Speaker:أيّها الإخوة والأخوات الأعزّاء، تقودنا لقاءاتنا حول الوصايا العشر اليوم نحو الوصيّة الأخيرة. لقد سمعناها في الإفتتاح. هذه ليست آخر كلمات في النصّ وحسب بل هي أكثر من ذلك: إنّها تمام الرحلة عبر الوصايا العشر وتلمس جوهر كلِّ ما أُعطي لنا من خلالها. لا يغيبنَّ عن ذهننا أنَّ جميع الوصايا تملك مهمّة الإشارة إلى حدود الحياة، حدود إن تمَّ تخطيها يدمّر الإنسان نفسه وقريبه، ويخرِّب علاقته بالله. من خلال هذه الكلمة الأخيرة يتمُّ تسليط الضوء على واقع أنَّ جميع المخالفات تولد من جذر داخلي: الرّغبات الشّريرة. يقوله الرّبّ يسوع بوضوح في الإنجيل: "لأَنَّهُ مِن باطِنِ النَّاس، مِن قُلوبِهم، تَنبَعِثُ المَقاصِدُ السَّيِّئةُ". نفهم إذًا أنَّ المسيرة بأسرها التي قامت بها الوصايا العشر لن يكون لها أيّة فائدة ما لم تلمس هذا قلب الإنسان. لأنَّ نقطة وصول رحلتها هي القلب، وإن لم يتحرّر هذا الأخير، فالباقي لا يأتي بفائدة تُذكر. لذلك علينا أن نسمح لهذه الوصايا حول الرّغبة أن تُزيل القناع عنّا لكي تُظهر لنا فقرنا وتقودنا نحو الخزي المقدّس؛ لأنَّ مهمّة الشّريعة هي أن تحمل الإنسان إلى حقيقته، لا بل إلى فقره الذي يصبح انفتاحًا حقيقيًّا وشخصيًّا على رحمة الله التي تحوِّلنا وتجدّدنا. أيّها الإخوة والأخوات الأعزّاء، إنَّ كلمات الوصايا العشر الأخيرة تساعدنا لكي نضع أنفسنا أمام فوضى قلوبنا لكي نتوقّف عن العيش بشكل أنانيّ ونصبح فقراء بالرّوح وصادقين أمام الآب ونسمح للإبن أن يفتدينا وللرّوح القدس أن يعلّمنا.

Santo Padre:
Rivolgo un cordiale benvenuto ai pellegrini di lingua araba, in particolare a quelli provenienti dal Medio Oriente! Cari fratelli e sorelle, il Signore Gesù ci insegna che dal cuore degli uomini, escono i propositi di male. Custodite i vostri cuori, affinché si lascino compenetrare dallo Spirito e portare sulle strade dell’amore che conducono ai fratelli. Il Signore vi benedica!

Speaker:أُرحّبُ بالحجّاجِ الناطقينَ باللّغةِ العربيّة، وخاصةً بالقادمينَ من الشرق الأوسط. أيّها الإخوةُ والأخواتُ الأعزّاء، يعلّمنا يسوع أنَّ المقاصد السيئة تنبعث من قلوب الناس. حافظوا على قلوبكم لكي تسمح للروح القدس أن يدخل إليها ويحملها على دروب الحب التي تقود إلى الإخوة. ليبارككم الرب!

[01871-AR.01] [Testo originale: Arabo]

In lingua polacca

Speaker:
Nasze spotkania na temat Dekalogu prowadzą nas dzisiaj do ostatniego przykazania. Wskazania „Nie będziesz pożądał żony [...] ani żadnej rzeczy, która należy do bliźniego twego” są już ukryte w przykazaniach na temat cudzołóstwa i kradzieży. To ostatnie słowo podkreśla fakt, że wszystkie wykroczenia rodzą się ze wspólnej przyczyny wewnętrznej: złych pragnień. W Ewangelii Pan Jezus mówi wyraźnie: „Z wnętrza bowiem, z serca ludzkiego pochodzą złe myśli, nierząd, kradzieże, zabójstwa, cudzołóstwa, chciwość, przewrotność, podstęp, wyuzdanie, zazdrość, obelgi, pycha, głupota. Całe to zło z wnętrza pochodzi i czyni człowieka nieczystym” (Mk 7,21-23). Zatem, cała droga wskazana przez Dekalog nie miałaby sensu, gdyby nie osiągnęła poziomu, serca człowieka. Jeśli ono nie zostanie wyzwolone, wówczas można sprowadzić przykazania Boże do pięknej fasady życia, które wciąż pozostaje egzystencją niewolników, a nie synów. Przykazania dotyczące pożądań pozwalają zerwać maskę, ujawniają nam nasze ubóstwo, doprowadzą do pokory, która pozwala człowiekowi odkryć, że nie może wyzwolić się sam i że powinien wołać do Boga, aby go zbawił. Daremne jest myślenie, że potrafimy się poprawić bez daru Ducha Świętego. Daremne jest myślenie o oczyszczeniu naszego serca przez wysiłek samej tylko naszej woli. Zadaniem Prawa jest doprowadzenie człowieka do jego prawdy, to znaczy do jego ubóstwa, które staje się autentyczną i osobistą otwartością na miłosierdzie Boga, który nas przemienia i odnawia.

Santo Padre:
Do il cordiale benvenuto ai pellegrini polacchi. In particolare saluto i qui presenti membri dell’Associazione Cultura Polacca della Regione di Leopoli in Ucraina. Come ho detto poco prima, i comandamenti ci orientano nel cammino spirituale e sensibilizzano i nostri cuori, affinché possiamo scoprire le nostre debolezze e i nostri cattivi desideri, e umilmente affidarli alla misericordia di Dio. La sua grazia e la benedizione vi accompagnino sempre!

Speaker:
Serdecznie witam polskich pielgrzymów. W sposób szczególny pozdrawiam obecnych tu członków Towarzystwa Kultury Polskiej Ziemi Lwowskiej we Lwowie na Ukrainie. Jak powiedziałem nieco wcześniej, przykazania ukierunkowują nas na duchowej drodze i uwrażliwiają nasze serca, abyśmy potrafili odkryć nasze słabości i złe pragnienia, i pokornie zawierzać je miłosierdziu Boga. Jego łaska i błogosławieństwo niech stale Wam towarzyszy!

[01872-PL.01] [Testo originale: Polacco]

In lingua italiana

Rivolgo un cordiale benvenuto ai pellegrini di lingua italiana.

Sono lieto di accogliere i gruppi di fedeli dalle parrocchie, soprattutto quelli di Sant’Elpidio a Mare e di Salerno; e il gruppo Laboratorio del coraggio, accompagnato dall’Arcivescovo Mons. Renato Boccardo.

Saluto la Delegazione del Progetto basket in Terra Santa; il Banco Alimentare; l’Associazione internazionale di Polizia della Puglia e l’Istituto Garibaldi-Leone, di Trinitapoli.

Un pensiero particolare rivolgo ai giovani, agli anziani, agli ammalati e agli sposi novelli.

Oggi celebriamo la memoria della Presentazione della Beata Vergine Maria. Guardiamo a Colei che generò il Cristo e veneriamola quale Madre e potente Aiuto dei cristiani. Da essa impariamo cosa sia il consacrarsi interamente al progetto che Dio ha su ciascuno di noi e sul mondo intero.

[01873-IT.01] [Testo originale: Italiano]

Appello del Santo Padre

Oggi, memoria liturgica della Presentazione di Maria Santissima al Tempio, celebriamo la Giornata pro Orantibus, dedicata al ricordo delle comunità religiose di clausura: ce ne sono tante! È un'occasione quanto mai opportuna per ringraziare il Signore per il dono di tante persone che, nei monasteri e negli eremi, si dedicano totalmente a Dio nella preghiera, nel silenzio e nel nascondimento. Non manchi a queste comunità l’affetto, la vicinanza, il sostegno anche materiale di tutta la Chiesa!

[01878-IT.02] [Testo originale: Italiano]

[B0861-XX.02]