Incontro con gli Assistiti delle Opere di Carità della Chiesa
Saluto del Santo Padre
Traduzione in lingua francese
Traduzione in lingua inglese
Traduzione in lingua tedesca
Traduzione in lingua spagnola
Traduzione in lingua portoghese
Traduzione in lingua polacca
Traduzione in lingua araba
Nel pomeriggio, il Papa ha lasciato il Convento delle Suore Brigidine in Pirita e si è recato in auto alla Cattedrale dei Santi Pietro e Paolo di Tallinn per l’incontro con gli assistiti delle Opere di Carità della Chiesa. Prima di congedarsi, il Santo Padre ha posato per una foto di gruppo con le Suore del Convento, ha consegnato un dono per la casa e infine, insieme alle religiose, si è recato all’ingresso del Convento e ha piantato un albero.
Alle ore 15.10 locali (14.10 ora di Roma), Papa Francesco è arrivato alla Cattedrale dei Santi Pietro e Paolo ed ha incontrato gli assistiti delle Opere di Carità della Chiesa.
Al Suo arrivo, il Papa è stato accolto all’ingresso principale dall’Amministratore Apostolico di Tallinn, dal Parroco, dalla Madre Superiora delle Suore Missionarie della Carità e da una famiglia con 9 bambini assistita dalle Suore. Quattro bambini hanno offerto al Papa un omaggio floreale.
Erano presenti all’incontro circa 100 assistiti delle Opere di Carità della Chiesa Cattolica, tra i quali persone con problematiche di alcool, persone disagiate e ragazze madri. Era presente anche il personale della Caritas.
Dopo i saluti di un assistito e di una madre di famiglia assistita, il Santo Padre ha rivolto ai presenti le sue parole di saluto.
Al termine, dopo la consegna di un dono e il saluto ad alcune persone assistite dalle opere caritative cattoliche, il Papa si è trasferito in auto in Piazza della Libertà.
Pubblichiamo di seguito le parole di saluto che il Santo Padre ha pronunciato nel corso dell’incontro:
Saluto del Santo Padre
Cari fratelli e sorelle!
Grazie per avermi accolto questo pomeriggio nella vostra casa. Per me è importante fare questa visita e poter stare qui in mezzo a voi. Grazie a voi per la vostra testimonianza e per aver condiviso con noi tutto ciò che portate nel cuore.
Prima di tutto, vorrei congratularmi con te, Marina, e con tuo marito, per la bellissima testimonianza che ci avete donato. Siete stati benedetti con nove figli, con tutto il sacrificio che questo significa, come ci hai fatto notare. Dove ci sono bambini e giovani, c’è molto sacrificio, ma soprattutto c'è futuro, gioia, speranza. Ecco perché è confortante sentirti dire: “Rendiamo grazie al Signore per la comunione e l’amore che regna in casa nostra”. In questa terra, dove gli inverni sono duri, a voi non manca il calore più importante, quello della casa, quello che nasce dallo stare in famiglia. Con discussioni e problemi? Sì, è normale, ma con la voglia di andare avanti insieme. Non sono belle parole, ma un esempio chiaro.
E grazie per aver condiviso anche la testimonianza di queste suore che non avevano paura di uscire e andare dove voi stavate per essere segno della vicinanza e della mano tesa del nostro Dio. Tu hai detto che erano come degli angeli che venivano a visitarvi. È così: sono degli angeli.
Quando la fede non ha paura di lasciare le comodità, di mettersi in gioco e ha il coraggio di uscire, riesce a manifestare le parole più belle del Maestro: «Che vi amiate gli uni gli altri; come io vi ho amato» (Gv 13,34). Amore che rompe le catene che ci isolano e ci separano, gettando ponti; amore che ci permette di costruire una grande famiglia in cui tutti possiamo sentirci a casa, come in questa casa. Amore che sa di compassione e di dignità. E questo è bello. [Guarda i nove figli di Marina seduti su un’unica panca e li conta] Uno, due, tre, quattro, cinque, sei, sette, otto, nove. Bella famiglia! Bella famiglia!
La fede missionaria va come queste sorelle per le strade delle nostre città, dei nostri quartieri, delle nostre comunità, dicendo con gesti molto concreti: fai parte della nostra famiglia, della grande famiglia di Dio nella quale tutti abbiamo un posto. Non rimanere fuori. E voi, sorelle, fate questo! Grazie.
Penso che questo sia il miracolo che ci hai raccontato tu, Vladimir. Hai trovato sorelle e fratelli che ti hanno offerto la possibilità di risvegliare il cuore e vedere che, in ogni momento, il Signore ti cercava instancabilmente per vestirti a festa (cfr Lc 15,22) e per celebrare il fatto che ognuno di noi è il suo figlio prediletto. La più grande gioia del Signore è vederci rinascere, per questo non si stanca mai di donarci una nuova opportunità. Per questo motivo, sono importanti i legami, sentire che apparteniamo gli uni agli altri, che ogni vita vale, e che siamo disposti a spenderla per questo.
Vorrei invitarvi a continuare a creare legami. Ad uscire nei quartieri per dire a tanti: anche tu fai parte della nostra famiglia. Gesù ha chiamato i discepoli, e ancora oggi chiama ciascuno di voi, cari fratelli, per continuare a seminare e trasmettere il suo Regno. Lui conta sulla vostra storia, sulla vostra vita, sulle vostre mani per percorrere la città e condividere la stessa realtà che voi avete vissuto. Oggi, Gesù può contare su di voi? Ognuno di voi risponda.
Grazie per il tempo che mi avete regalato. E ora vorrei darvi la benedizione, perché il Signore possa continuare a fare miracoli attraverso le vostre mani. E, per favore, anch’io ho bisogno di aiuto; per favore, non dimenticatevi di pregare per me. Grazie!
[01445-IT.02] [Testo originale: Italiano]
Traduzione in lingua francese
Chers frères et sœurs,
Merci de m’avoir accueilli cet après-midi dans votre maison. C’est important pour moi de faire cette visite et de me trouver parmi vous. Merci à vous pour votre témoignage et pour avoir partagé avec nous tout ce que vous portez dans le cœur.
Avant tout, je voudrais te féliciter, Marina, ainsi que ton mari, pour le très beau témoignage que vous nous avez donné. Vous avez été bénis dans vos neuf enfants, avec tout le sacrifice que cela implique, comme tu nous l’as fait remarquer. Là où il y a des enfants et des jeunes, il y a beaucoup de sacrifices, mais il y a surtout de l’avenir, de la joie, de l’espérance. Voilà pourquoi il est réconfortant de t’entendre dire: «Nous rendons grâce au Seigneur pour la communion et l’amour qui règnent dans notre maison». Dans cette contrée, où les hivers sont durs, vous ne manquez pas de la chaleur la plus importante, celle du foyer, celle qui naît du fait de se trouver en famille. Avec des discussions et des problèmes? Oui, c’est normal, mais avec la volonté d’aller ensemble de l’avant. Ce ne sont pas de belles paroles mais un exemple lumineux.
Et merci pour avoir partagé aussi le témoignage de ces sœurs qui n’avaient pas peur de sortir, et d’aller là où vous étiez pour être un signe de la proximité et de la main tendue de notre Dieu. Tu as dit qu’elles étaient comme des anges qui venaient vous visiter. C’est ainsi: ce sont des anges.
Quand la foi n’a pas peur de quitter le confort, de s’impliquer, et qu’elle a le courage de sortir, elle parvient à exprimer les plus belles paroles du Maître: «Aimez-vous les uns les autres, comme moi je vous ai aimés» (Jn 13, 34). Un amour qui brise les chaînes qui nous isolent et qui nous séparent en jetant des ponts; un amour qui nous permet de construire une grande famille où nous pouvons tous nous sentir chez nous, comme dans cette maison. Un amour qui a saveur de compassion et de dignité. Et cela est beau. [Il regarde les neuf enfants de Marina assis sur un unique banc et les compte] Un, deux, trois, quatre, cinq, six, sept, huit, neuf. Belle famille! Belle famille!
La foi missionnaire va, comme ces sœurs, par les routes de nos villes, de nos quartiers, de nos communautés, en disant par des gestes très concrets: tu fais partie de notre famille, de la grande famille de Dieu dans laquelle nous avons tous une place. Ne reste pas dehors. Et vous, sœurs, faites cela! Merci.
Je pense que c’est ça le miracle que tu nous as raconté Vladimir. Tu as trouvé des sœurs et des frères qui t’ont offert la possibilité de te réveiller le cœur et de voir que, à tout moment, le Seigneur te cherchait inlassablement pour te revêtir de l’habit de fête (cf. Lc 15, 22) et pour célébrer le fait que chacun de nous est son enfant de prédilection. La plus grande joie du Seigneur est de nous voir renaître, c’est pourquoi il ne se lasse jamais de nous donner une nouvelle chance. C’est pourquoi les liens sont importants, sentir que nous appartenons les uns aux autres, que toute vie a de la valeur, et que nous sommes prêts à la dépenser pour cela.
Je voudrais vous inviter à continuer de créer des liens. A sortir dans les quartiers pour dire à beaucoup de personnes: toi aussi tu fais partie de notre famille. Jésus a appelé les disciples, et aujourd’hui encore il appelle chacun de vous, chers frères, pour continuer à semer et à annoncer son règne. Il compte sur votre histoire, sur votre vie, sur vos mains pour parcourir la ville et partager la même réalité que vous avez vécue. Aujourd’hui, Jésus peut-il compter sur vous? Que chacun de vous réponde.
Merci pour le temps que vous m’avez offert. Et maintenant je voudrais vous donner la bénédiction pour que le Seigneur puisse continuer à faire des miracles par vos mains.
Et, s’il vous plaît, moi aussi j’ai besoin d’aide; s’il vous plaît, n’oubliez pas de prier pour moi. Merci!
[01445-FR.02] [Texte original: Italien]
Traduzione in lingua inglese
Dear Brothers and Sisters,
Thank you for welcoming me to your home this afternoon. I think it is important to make this visit and to spend time here with you. Thank you for your witness and for sharing with us all the things closest to your heart.
First of all, I would like to congratulate you, Marina, and your husband, for the beautiful testimony that you gave us. You have been blessed with nine children, with all the sacrifices that that entails, as you clearly told us. Wherever there are children and young people, many sacrifices have to be made, but even more important, there is future, joy and hope. So it is comforting to hear you say: “We thank the Lord for the communion and the love that reigns in our house”. In this land, where the winters are bitter, you do not lack the most important warmth, that of the home, the warmth born from being together as a family. With disagreements and problems? Yes, certainly! But also the hope and desire to move forward together. Yours are not just pretty words, but a clear example.
Thank you too, for sharing the testimony of those sisters who were not afraid to go out to where you were, in order to be a sign of the closeness and the outstretched hand of our God. You said that they were like angels who came to you. That is how it is: they are like angels.
When faith is unafraid to leave comfort behind, to take a risk and dare to take a step, it shows the clear meaning of those beautiful words of the Master: “that you love one another, just as I have loved you” (Jn 13:34). With a love that shatters the chains that keep us isolated and separate, and instead builds bridges. With a love that enables us to create one big family, where all of us can feel at home, as in this home. With a love that exudes compassion and dignity. And this is beautiful. [He looks at Marina’s nine children sitting on a single bench, and counts them]. One, two, three, four, five, six, seven, eight, nine. Beautiful family! Beautiful family!
A faith that is missionary goes, like these sisters, through the streets of our cities, our neighbourhoods and our communities, telling people with very concrete actions: “You are part of our family, of God’s big family in which all of us have a place. Don’t stay outside. And you, sisters, you are doing this! Thank you.
I believe that that is the miracle that you, Vladimir, talked to us about. You met brothers and sisters who made it possible for your heart to be stirred and to realize that the Lord never stopped tirelessly seeking you, to clothe for his party (cf. Lk 15:22), to realize with joy that each one of us is his beloved son or daughter. The greatest joy of the Lord is to see us reborn. That is why he keeps giving us new opportunities, new chances. We see how important relationships are, feeling that we belong to one another, that all life is valuable, and that we are prepared to stake our lives on that.
So I would invite you to continue creating bonds. To continue going out into the neighbourhoods and saying to all sorts of people: “You, and you and you, are part of our family!” Jesus called the disciples, and today too he calls each of us, dear brothers and sisters, to continue sowing seeds of his Kingdom, passing it on. He's counting on your histories, your lives and your hands, to go through the city and to share the same experience you have had. Today, can Jesus count on you? Each of you needs to answer.
Thank you for this time you have given me. Thank you for your words of witness. I would now like to give you my blessing, so that the Lord can continue to work miracles through your hands. And please, I also need help; please, don’t forget to pray for me. Thank you!
[01445-EN.02] [Original text: Italian]
Traduzione in lingua tedesca
Liebe Brüder und Schwestern,
vielen Dank, dass ihr mich heute Nachmittag in eurem Haus empfangen habt. Mir ist es wichtig, diesen Besuch zu machen und in eurer Mitte zu sein.
Ich danke euch für euer Zeugnis und dass ihr uns alles mitgeteilt habt, was ihr im Herzen tragt.
Vor allem möchte ich dir, Marina, und deinem Mann zu dem sehr schönen Zeugnis gratulieren, das ihr uns gegeben hat. Ihr seid mit neun Kindern gesegnet worden, auch mit all dem Opfer, was das heißt, wie du uns deutlich gemacht hast. Wo es Kinder und Jugendliche gibt, da gibt es große Opfer, vor allem aber gibt es Zukunft, Freude und Hoffnung. Deswegen ist es tröstlich, dich sagen zu hören: „Danken wir dem Herrn für die Gemeinschaft und für die Liebe, die bei uns zu Hause herrscht.“ In diesem Land mit seinen harten Wintern fehlt es euch nicht an der wichtigsten Wärme, nämlich der Wärme des Zuhause, die vom Daheimsein in der Familie kommt. Mit Diskussionen und Schwierigkeiten? Ja, das ist normal, aber mit dem Willen, gemeinsam weiterzugehen. Es sind nicht schöne Worte, sondern ein klares Beispiel.
Und vielen Dank, dass ihr auch das Zeugnis dieser Schwestern mitgeteilt habt, die keine Angst hatten, hinauszugehen und dort hinzugehen, wo ihr wart, um so Zeichen der Nähe unseres Gottes und seiner ausgestreckten Hand zu sein. Du hast gesagt, dass sie wie Engel waren, die euch besuchen kamen. Es ist so: Sie sind Engel.
Wenn der Glaube keine Angst hat, die Bequemlichkeiten abzulegen und sich einzubringen, wenn er den Mut hat hinauszugehen, dann schafft er es, die äußerst schönen Worte des Meisters sichtbar zu machen: »Liebt einander, wie ich euch geliebt habe« (Joh 13,34). Liebe, die die Ketten sprengt, die uns isolieren und trennen, indem sie Brücken schlägt; Liebe, die es uns möglich macht, eine große Familie zu bilden, in der wir uns alle zu Hause fühlen wie in diesem Haus; Liebe, die nach Mitgefühl und Würde schmeckt. Und das ist schön! [Der Heilige Vater schaut auf die neun Kinder von Marina, die auf einer einzigen Bank sitzen und zählt sie:] Eins, zwei, drei, vier, fünf, sechs, sieben, acht, neun. Eine schöne Familie! Eine schöne Familie!
Der missionarische Glauben zieht wie diese Schwestern durch die Straßen unserer Städte, unserer Viertel, unserer Gemeinden und sagt mit ganz konkreten Gesten: Nimm teil an unserer Familie, an der großen Familie Gottes, in der alle Platz haben! Bleib nicht draußen! Und ihr, Schwestern, tut dies. Danke!
Ich denke, das ist das Wunder, von dem uns du, Wladimir, erzählt hast. Du hast Schwestern und Brüder gefunden, die dir die Möglichkeit gegeben haben, das Herz aufzuwecken und zu sehen, dass in jedem Augenblick der Herr dich unermüdlich gesucht hat, um dir das Festgewand anzuziehen (vgl. Lk 15,22) und um zu feiern, dass jeder von uns sein geliebtes Kind ist. Die größte Freude des Herrn ist die, zu sehen, wie wir wieder neu geboren werden, und deshalb wird er nie müde, uns eine neue Gelegenheit zu geben. Aus diesem Grund sind die Bande wichtig, ist es wichtig zu spüren, dass wir zueinander gehören, dass jedes Leben zählt und dass wir bereit sind, es dafür einzusetzen.
Ich möchte euch einladen, weiter Bande zu knüpfen; in die Viertel hinauszugehen, um vielen zu sagen: Auch du gehörst zu unserer Familie. Jesus hat die Jünger berufen, und auch heute ruft er einen jeden von uns, liebe Brüder und Schwestern, um sein Reich weiter auszusäen und weiterzugeben. Er zählt auf eure Geschichte, auf euer Leben, auf eure Hände, um durch die Städte zu laufen und die gleiche Realität zu teilen, die ihr erfahren habt. Kann Jesus heute auf euch zählen? Jeder von euch antworte darauf.
Danke für die Zeit, die ihr mir geschenkt habt. Und nun möchte ich euch den Segen erteilen, auf dass der Herr durch eure Hände weiter Wunder wirken kann.
Und bitte, auch ich brauche Hilfe; bitte, vergesst nicht für mich zu beten. Danke!
[01445-DE.02] [Originalsprache: Italienisch]
Traduzione in lingua spagnola
Queridos hermanos y hermanas:
Gracias por recibirme esta tarde en vuestra casa. Para mí es importante realizar esta visita y poder estar aquí entre vosotros. Gracias a vosotros por vuestro testimonio y por haber querido compartir con nosotros todo lo que lleváis dentro del corazón.
En primer lugar, quisiera felicitaros a ti, Marina, y a tu esposo, por el hermoso testimonio que nos habéis regalado. Habéis sido bendecidos con nueve hijos, con todo el sacrificio que eso significa, como bien lo has señalado. Donde hay niños y jóvenes, hay mucho sacrificio, pero sobre todo hay futuro, alegría y esperanza. Por eso es reconfortante escucharte decir: “Damos gracias al Señor por la comunión y el amor que reina en nuestra casa”. En esta tierra, donde los inviernos son crudos, a vosotros no os falta el calor más importante, el del hogar, ese que nace de estar en familia. ¿Con discusiones y problemas? Sí, es normal, pero con ganas de salir adelante juntos. No son palabras bonitas, sino un claro ejemplo.
Y gracias por compartir también el testimonio de esas hermanas que no tuvieron miedo de salir e ir allí donde vosotros estabais para ser signo de la cercanía y de la mano tendida de nuestro Dios. Dijiste que eran como ángeles que vinieron a visitarte. Es así: son ángeles.
Cuando la fe no tiene miedo de dejar la comodidad, de ponerse en juego y se anima a salir, logra transparentar las palabras más hermosas del Maestro: «Que os améis unos a otros; como yo os he amado» (Jn 13,34). Amor que rompe las cadenas que nos aíslan y separan, tendiendo puentes; amor que nos permite construir una gran familia donde todos podamos sentirnos en casa, como sucede en este hogar. Amor que sabe de compasión y de dignidad. Y esto es hermoso. [Mira a los nueve hijos de Marina sentados en un solo banco y los cuenta] Uno, dos, tres, cuatro, cinco, seis, siete, ocho, nueve. ¡Hermosa familia!
La fe misionera va como estas hermanas por las calles de nuestras ciudades, de nuestros barrios, de nuestras comunidades, diciendo con gestos bien concretos: tú eres parte de nuestra familia, de la gran familia de Dios en la que todos tenemos un lugar. No te quedes afuera. Y vosotras, hermanas, haced esto. Gracias.
Creo que ese es el milagro del que tú nos hablaste Vladímir. Encontraste hermanas y hermanos que te regalaron la posibilidad de despertar el corazón y ver que, en todo momento, el Señor te buscaba incansablemente para vestirte de fiesta (cf. Lc 15,22) y para celebrar que cada uno de nosotros es su hijo muy querido. La mayor alegría del Señor es vernos nacer de nuevo, por eso no se cansa nunca de regalarnos una nueva oportunidad. Por esta razón, son importantes los lazos, sentir que nos pertenecemos los unos a los otros, que toda vida vale, y estamos dispuestos a jugárnosla por esto.
Quisiera invitaros a seguir creando lazos. A que salgáis por los barrios a decirles a muchos: Tú y tú eres parte de nuestra familia. Jesús llamó a los discípulos, y hoy también os llama a cada uno de vosotros, queridos hermanos, para seguir sembrando y transmitiendo su reino. Él cuenta con vuestras historias, con vuestras vidas, con vuestras manos para recorrer la ciudad y compartir lo mismo que vosotros habéis vivido. Hoy, ¿puede contar Jesús con vosotros?
Gracias por el tiempo que me habéis regalado. Ahora me gustaría daros la bendición para que el Señor siga haciendo milagros por medio de vuestras manos.
Y, por favor, también yo necesito ayuda; no os olvidéis de rezar por mí. Gracias.
[01445-ES.02] [Texto original: Italiano]
Traduzione in lingua portoghese
Queridos irmãos e irmãs!
Obrigado por me terdes recebido, esta tarde, na vossa casa. Para mim, é importante fazer esta visita e poder encontrar-me aqui no vosso meio. Obrigado pelo vosso testemunho e por terdes partilhado connosco tudo aquilo que trazeis no coração.
Antes de mais nada, quero congratular-me contigo, Marina, e com o teu marido pelo belíssimo testemunho que nos destes. Fostes abençoados com nove filhos, com todo o sacrifício que isso implica como no-lo fizestes notar. Onde existem crianças e jovens, há muito sacrifício, mas sobretudo há futuro, alegria e esperança. Por isso mesmo, é reconfortante ouvir-vos dizer: «Damos graças ao Senhor pela comunhão e o amor que reina na nossa casa». Nesta terra, onde os invernos são duros, não vos falta o calor mais importante: o da casa, o que nasce de estar em família. Com discussões e problemas? Sim, é normal, mas com o desejo de prosseguir juntos. Não se trata de palavras bonitas, mas dum exemplo claro.
E obrigado por terdes compartilhado também o testemunho destas Irmãs que não tinham medo de sair e ir aonde vos encontráveis vós, para serem sinal da proximidade e da mão estendida do nosso Deus. Tu disseste que eram como anjos que vos vinham visitar. É assim: são anjos.
Quando a fé não tem medo de deixar as comodidades, de se envolver e tem a coragem de sair, consegue manifestar as palavras mais belas do Mestre: amai-vos uns aos outros assim como Eu vos amei (cf. Jo 13, 34). Amor que rompe as cadeias que nos isolam e separam, lançando pontes; amor que nos permite construir uma grande família onde todos nos podemos sentir em casa, como nesta casa. Amor que sabe de compaixão e dignidade. E isto é bonito. [olhando os nove filhos de Marina sentados num único banco, conta-os] Um, dois, três, quatro, cinco, seis, sete, oito, nove. Bonita família! Bonita família!
A fé missionária vai, como estas Irmãs, pelas estradas das nossas cidades, dos nossos bairros, das nossas comunidades, dizendo com gestos muito concretos: Fazes parte da nossa família, da grande família de Deus onde todos nós temos um lugar. Não fiques fora! É isto que vós, irmãs, fazeis! Obrigado.
Tal é – acho eu – o milagre que nos contaste tu, Vladimir. Encontraste irmãs e irmãos que te proporcionaram a possibilidade de despertar o coração e ver que, a todo o momento, o Senhor te procurava incansavelmente para vestir-te de festa (cf. Lc 15, 22) e para celebrar porque cada um de nós é o seu filho predileto. A maior alegria do Senhor é ver-nos renascer, pelo que nunca Se cansa de nos conceder uma nova oportunidade. Por este motivo, são importantes os laços, sentir que pertencemos uns aos outros, que toda a vida tem valor e que estamos prontos a gastá-la para a fazer valer.
Quero convidar-vos a continuar a criar laços, a sair pelos bairros dizendo a quantos encontrais: Também tu fazes parte da nossa família. Jesus chamou os discípulos; e ainda hoje chama cada um de vós, queridos irmãos, para continuardes a semear e transmitir o seu reino. Ele conta com a vossa história, a vossa vida, as vossas mãos para percorrer a cidade e partilhar a mesma realidade que vós vivestes. Hoje Jesus pode contar convosco? Cada um de vós responda…
Obrigado pelo tempo que me oferecestes. E, agora, quero dar-vos a bênção, para que o Senhor possa continuar a fazer milagres através das vossas mãos. E, por favor… Também eu preciso de ajuda; por favor, não vos esqueçais de rezar por mim. Obrigado!
[01445-PO.01] [Texto original: Italiano]
Traduzione in lingua polacca
Drodzy Bracia i Siostry,
Dziękuję, że przyjęliście mnie dziś po południu w waszym domu. Ważne jest dla mnie złożenie tej wizyty i możliwość przebywania pośród was. Dziękuję wam za wasze świadectwo i za podzielenie się z nami tym wszystkim, co nosicie w swoim sercu.
Przede wszystkim chciałbym pogratulować tobie, Marino, i twojemu mężowi, za przepiękne świadectwo, jakie nam podarowaliście. Jak wspomniałaś, zostaliście pobłogosławieni dziewięciorgiem dzieci, z całym poświęceniem, jakie to oznacza. Tam, gdzie są dzieci i młodzież, tam jest też wiele poświęcenia, ale przede wszystkim jest przyszłość, radość i nadzieja. Dlatego cieszy mnie, gdy mówisz: „Dziękujemy Bogu za komunię i miłość, panującą w naszym domu”. W tej krainie, gdzie zimy są ciężkie, nie brakuje wam najważniejszego ciepła, ciepła domowego, które rodzi się z przebywania w rodzinie. Z dyskusjami i problemami? Tak, to normalne, ale z pragnieniem, aby razem iść do przodu. Nie są to piękne słowa, ale jasny przykład.
I dziękuję za podzielenie się świadectwem tych sióstr, które nie bały się wyjść i iść tam, gdzie wy byliście, aby być znakiem bliskości i wyciągniętej ręki naszego Boga. Powiedziałaś, że były jak aniołowie, którzy przychodzili, aby was odwiedzić. Tak jest: są aniołami.
Kiedy wiara nie boi się porzucić wygód, dać coś z siebie i ma odwagę, by wyjść, to udaje się jej wyrazić najpiękniejsze słowa Nauczyciela: „abyście się wzajemnie miłowali tak, jak Ja was umiłowałem” (J 13, 34). Miłość, która zrywa izolujące nas i oddzielające łańcuchy, stawiając mosty; miłość, która pozwala nam zbudować dużą rodzinę, w której wszyscy możemy poczuć się jak w domu, podobnie, jak w tym domu. Miłość, która ma posmak współczucia i godności. I to jest piękne. [Spogląda na dziewięcioro dzieci Mariny siedzących na jednej ławce i liczy je]. Jeden, dwa, trzy, cztery, pięć, sześć, siedem, osiem, dziewięć. Piękna rodzina! Piękna rodzina!
Wiara misyjna idzie, jak te siostry, ulicami naszych miast, naszych dzielnic, naszych wspólnot, przemawiając bardzo konkretnymi gestami: należysz do naszej rodziny, do wielkiej rodziny Boga, w której wszyscy mamy swoje miejsce. Nie zostawaj na zewnątrz. I wy, siostry, robicie to! Dziękuję.
Myślę, że tym właśnie jest ten cud, o którym powiedziałeś nam Włodzimierzu. Spotkałeś siostry ibraci, którzy dali ci możliwość przebudzenia serca i zobaczenia, żew każdej chwili Pan szukał ciebie niestrudzenie, aby przyodziać cię na ucztę (por. J 15,22) i aby świętować fakt, że każdy z nas jest Jego umiłowanym dzieckiem. Największą radością Pana jest to, gdy widzi, że rodzimy się na nowo. Dlatego niestrudzenie daje nam nową szansę. Z tego względu ważne są więzi, poczucie, że należymy do siebie nawzajem, że każde życie ma swoją wartość, i że jesteśmy gotowi temu je poświęcić.
Chciałbym was zachęcić, abyście dalej tworzyli więzi. Aby wyjść do dzielnic i powiedzieć wielu ludziom: ty też należysz do naszej rodziny. Jezus powołał uczniów, a dziś nadal wzywa każdego z was, drodzy bracia, abyście nadal siali i przekazywali Jego królestwo. On liczy na waszą historię, na wasze życie, na wasze ręce, aby przejść przez miasto i dzielić tę samą rzeczywistość, którą wy żyliście. Czy dzisiaj Jezus może na was liczyć? Niech każdy z was odpowie.
Dziękuję za podarowany mi przez was czas i teraz chciałbym udzielić wam błogosławieństwa, aby Pan mógł nadal czynić cuda poprzez wasze ręce. I proszę was, ja także potrzebuję pomocy; proszę, pamiętajcie o mnie w modlitwie. Dziękuję!
[01445-PL.02] [Testo originale: Italiano]
Traduzione in lingua araba
أيّها الإخوة والأخوات الأعزّاء،
شكرًا لضيافتكم لي في بيتكم بعد ظهر هذا اليوم. إن القيام بهذه الزيارة هو مهمّ بالنسبة لي، وكذلك وجودي معكم هنا. شكرًا لكم على شهادتكم وعلى مشاركتنا بكلّ ما تحملون في قلبكم.
قبل كلّ شيء، أودّ أن أهنئك مارينا، مع زوجك، على الشهادة الجميلة للغاية التي قدّمتموها. لقد بارككم الله بتسعة أبناء، مع كلّ ما يعني هذا من تضحيات، كما أشرت إلينا. حيث يوجد أطفال وشبّان، هناك الكثير من التضحيات، ولكن بالأكثر هناك مستقبل، وفرح ورجاء. ولهذا السبب نرتاح عندما نسمعك تقولين: "نشكر الله على الشركة والمحبّة اللتان تسودان في بيتنا". في هذه الأرض، حيث فصول الشتاء تكون صعبة، لا تنقصكم الحرارة الأهمّ، حرارة البيت، الحرارة التي تولَد من البقاء في العائلة. مع مناقشات ومشاكل؟ أجل، من الطبيعي، ولكن مع الإرادة بالمضيّ قدمًا سويّا. وليست هذه كلمات جميلة إنما مثال واضح.
وشكرًا على مشاركتكم أيضًا بشهادة تلك الراهبات اللواتي لم تخفن من الخروج والذهاب حيث كنتم كي يكونوا علامة لقرب إلهنا ويده الممدودة. لقد قلت أنهنّ كنّ مثل الملائكة التي كانت تأتي لزيارتكم.
عندما لا يخاف الإيمان من مغادرة وسائل الراحة، ومن المجازفة، وله الشجاعة للخروج، فهو يتمكنّ من إظهار أجمل كلمات المعلّم: "أَحِبُّوا بَعضُكم بَعضًا. كما أَحبَبتُكم أَحِبُّوا أَنتُم أَيضًا بَعَضُكم بَعْضًا" (يو 13، 34). محبّة تكسر السلاسل التي تعزلنا وتفصلنا، وتبني الجسور. محبّة تسمح لنا ببناء عائلة كبيرة يمكن أن نشعر جميعنا بها أننا في المنزل، كما في هذا المنزل. محبّة تعرف التعاطف والكرامة. وهذا أمر جميل. [انظروا إلى أبناء مارينا التسعة الجالسين على مقعد واحد واحسبوهم] واحد، اثنان، ثلاثة، أربعة، خمسة، ستة، سبعة، ثمانية، تسعة. أسرة جميلة! أسرة جميلة!
إن الإيمان الإرسالي يذهب، مثل تلك الراهبات، في طرقات مدننا، وشوارعنا، وجماعاتنا، فيقوم بأعمال ملموسة: أنت تنتمي إلى عائلتنا، عائلة الله الكبيرة التي لكلّ واحد منّا فيها مكان. لا تبقى خارجا. وأنتنّ أيتها الأخوات، اصنعوا هذا! شكرًا.
أظنّ أن هذه هي الأعجوبة التي رويتها لنا أنت يا فلاديمير. لقد وجدت إخوة وأخوات قدّموا لك الفرصة لإيقاظ القلب ورؤية أن الربّ، في كلّ وقت، كان يبحث عنك دون كلل كي يلبسك حلّة العيد (را. لو 15، 22) وكي يحتفل بأن كلّ منّا هو ابنه الحبيب. إن أكبر فرحة للربّ هو أن يرانا نولد من جديد، لذا فهو لا يتعب أبدًا من إعطائنا دومًا فرصة جديدة. ولهذا السبب، فالروابط هي مهمّة، وأن نشعر بأننا ننتمي بعضنا لبعض، وأن كلّ حياة لها أهمّيتها، وأننا مستعدّون لأن نبذلها من أجل هذا. أودّ أن أدعوكم لمواصلة إنشاء الروابط. للخروج في الأحياء والقول للكثيرين: أنت أيضًا جزء من عائلتنا. لقد دعا يسوع تلاميذه، واليوم لا يزال يدعو كلّ واحد منكم، أيها الإخوة الأعزاء، لمتابعة زرع ملكوته ونقله. إنه يعتمد على تاريخكم، وعلى حياتكم، وعلى أيديكم كي يجتاز المدينة ويشارك بالواقع ذاته الذي عشتموه أنتم. اليوم، هل يقدر يسوع أن يعتمد عليكم؟ ليجِب كلّ واحد منكم.
شكرًا على الوقت الذي أعطيتموه لي. والآن أودّ أن أبارككم كيما يستمرّ الربّ بأن يصنع العجائب على أيديكم. ومن فضلكم، أنا أيضًا بحاجة للمساعدة؛ من فضلكم، لا تنسوا بأن تصلّوا من أجلي. شكرًا!
[01445-AR.01] [Testo originale: Arabo]
[B0691-XX.02]