Discorso del Santo Padre
Traduzione in lingua inglese
Alle ore 10 di questa mattina, il Santo Padre Francesco ha ricevuto in Udienza la Delegazione del Patriarcato Ecumenico di Costantinopoli, giunta come di tradizione a Roma in occasione della Solennità dei Santi Apostoli Pietro e Paolo.
Pubblichiamo di seguito il discorso che il Santo Padre Francesco ha rivolto ai Membri della Delegazione nel corso dell’Udienza:
Discorso del Santo Padre
Eminenza,
cari Fratelli in Cristo,
in questo giorno di vigilia della festa dei Santi Apostoli Pietro e Paolo, mi riempie di gioia incontrare voi che siete venuti a Roma per rappresentare Sua Santità il Patriarca Ecumenico Bartolomeo e il Santo Sinodo e darvi il mio più cordiale benvenuto. La vostra presenza in occasione delle celebrazioni in onore dei Patroni principali della Chiesa di Roma è segno della crescente comunione che lega la Chiesa Cattolica e il Patriarcato Ecumenico.
Fare memoria degli Apostoli, dei loro insegnamenti e della loro testimonianza significa ricordare le radici comuni sulle quali si edificano le nostre Chiese sorelle, ma anche prendere coscienza della comune missione al servizio del Vangelo, per generare un’umanità nuova, protesa verso Dio.
In tante società che tradizionalmente si dicevano cristiane, accanto ad esempi luminosi di fedeltà al Signore Gesù Cristo, si assiste a un progressivo offuscamento della fede cristiana, che non incide più nelle scelte dei singoli e nelle decisioni pubbliche. Il disprezzo della dignità della persona umana, l’idolatria del denaro, la diffusione della violenza, l’assolutizzazione della scienza e della tecnica, lo sfruttamento sconsiderato delle risorse naturali sono soltanto alcuni dei gravi segni di una tragica realtà, alla quale non possiamo rassegnarci. Condivido pienamente quanto il Patriarca Ecumenico Sua Santità Bartolomeo ha affermato nel discorso tenuto nel corso della sua recente visita a Roma per partecipare al Convegno internazionale su “Nuove politiche e stili di vita nell’era digitale”: «Respingiamo la cinica frase “Non c’è alternativa” […]. È inaccettabile che le forme alternative di sviluppo e la forza della solidarietà sociale e della giustizia siano ignorate e calunniate. Le nostre Chiese possono creare nuove possibilità di trasformazione per il nostro mondo. Infatti, la Chiesa stessa è un evento di trasformazione, di condivisione, di amore e di apertura. […] Nelle nostre Chiese sperimentiamo la benedetta certezza che il futuro non appartiene all’“avere” ma all’“essere”, non alla “pleonexia” ma alla “condivisione”, non all’individualismo e all’egoismo ma alla comunione e alla solidarietà: non appartiene alla divisione ma all’amore».
È per me consolante constatare che questa convergenza di visioni con il mio amato fratello Bartolomeo si traduce in un concreto lavoro comune. Anche nel corso di questi ultimi mesi il Patriarcato Ecumenico e la Chiesa Cattolica hanno collaborato su iniziative concernenti temi di notevole importanza, quali la lotta contro le forme moderne di schiavitù, la difesa del creato, la ricerca della pace. A questo proposito, sono sentitamente grato a Sua Santità Bartolomeo di avere subito accettato il mio invito ad incontrarci il prossimo 7 luglio a Bari, insieme ai Capi di Chiese e Comunità cristiane del Medio Oriente, per pregare e riflettere sulla tragica situazione che affligge tanti fratelli e sorelle di quella regione.
È mio auspicio che si moltiplichino le opportunità in cui noi cattolici e ortodossi, a tutti i livelli, possiamo lavorare insieme, pregare insieme, annunciare insieme l’unico Vangelo di Gesù Cristo che abbiamo ricevuto dalla predicazione apostolica, per sperimentare sempre di più in questo cammino comune l’unità che, per grazia di Dio, già ci unisce.
Eminenza, cari Fratelli, grazie ancora per la vostra presenza. Per intercessione dei Santi Pietro e Paolo e di Sant’Andrea, fratello di San Pietro, il Signore Onnipotente ci conceda di essere fedeli annunciatori del Vangelo. E, mentre invoco su tutti noi la sua benedizione, vi chiedo per favore di pregare per me. Grazie.
[01079-IT.02] [Testo originale: Italiano]
Traduzione in lingua inglese
Your Eminence,
Dear Brothers in Christ,
On this, the eve of the Solemnity of the Holy Apostles Peter and Paul, I greatly rejoice to meet you who have come to Rome to represent His Holiness Ecumenical Patriarch Bartholomew and the Holy Synod. I offer you a heartfelt welcome. Your presence at these celebrations in honour of the principal patrons of the Church of Rome is a sign of the growth of communion between the Catholic Church and the Ecumenical Patriarchate.
To commemorate the Apostles, their teachings and their witness is to be mindful of the common roots of our sister Churches, but also to acknowledge our common mission in the service of the Gospel, for the sake of bringing about a new humanity, ever closer to God.
In many traditionally Christian societies, side by side with radiant examples of fidelity to the Lord Jesus Christ, we see a gradual dimming of the light of faith, which no longer inspires the choices of individuals and public policies. Contempt for the dignity of the human person, the idolatry of money, the spread of violence, a totalizing view of science and technology, the reckless exploitation of natural resources: these are only a few of the grave signs of a tragic reality to which we must not resign ourselves. I agree fully with the words spoken by Ecumenical Patriarch Bartholomew during his recent visit to Rome to take part in the International Conference on “New Policies and Life-Styles in the Digital Age”: “We reject the cynical phrase ‘there is no alternative’… It is unacceptable for the alternative forms of development and the strength of social solidarity and justice to be ignored and slandered. Our Churches can create new possibilities of transformation for our world. In fact, the Church itself is an event of transformation, of sharing, of love and of openness... In our Churches we experience the blessed certainty that the future does not belong to ‘having’ but to ‘being’, not to ‘pleonexia’ but to ‘sharing’, not to selfishness but to communion – nor does it belong to division but to love”.
It is comforting for me to realize that this convergence of views with my beloved brother Bartholomew is being translated into a concrete common effort. Even in recent months, the Ecumenical Patriarchate and the Catholic Church have cooperated in initiatives involving important issues such as combating modern forms of slavery, protecting creation and promoting peace. In this regard, I am deeply grateful to His Holiness Bartholomew for having readily accepted my invitation to meet on 7 July next in Bari, together with the Heads of Churches and Christian Communities in the Middle East, in order to pray and reflect on the tragic situation afflicting so many of our brothers and sisters in that region.
It is my prayerful hope that there will be increased opportunities for us Catholics and Orthodox at all levels to work together, pray together and proclaim together the one Gospel of Jesus Christ received from the apostolic preaching, in order to experience ever more fully in our shared journey the unity that by God’s grace already joins us.
Your Eminence, dear Brothers, thank you once more for your presence. Through the intercession of Saints Peter and Paul, and of Saint Andrew, the brother of Saint Peter, may the Almighty Lord grant that we may be faithful heralds of the Gospel. As I invoke his blessing upon us all, I ask you, please, to remember me in your prayers. Thank you.
[01079-EN.02] [Original text: Italian]
[B0491-XX.02]