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L’Udienza Generale, 20.06.2018


Catechesi del Santo Padre in lingua italiana

Sintesi della catechesi e saluti nelle diverse lingue

Saluto ai malati nell’Aula Paolo VI

L’Udienza Generale di questa mattina si è svolta alle ore 9.35, in Piazza San Pietro, dove il Santo Padre Francesco ha incontrato gruppi di pellegrini e fedeli provenienti dall’Italia e da ogni parte del mondo.

Prima di recarsi in Piazza San Pietro, nell’Aula Paolo VI, il Papa ha incontrato vari gruppi di ammalati e in particolare un gruppo di ammalati di SLA in occasione della Giornata Mondiale sulla SLA che si celebra domani, 21 giugno.

Nel discorso in lingua italiana il Papa, continuando il nuovo ciclo di catechesi sui Comandamenti, ha incentrato la sua meditazione sul tema: “Dieci Parole” per vivere l’Alleanza. (Brano biblico: 2Corinzi 3,5b-6.17).

Dopo aver riassunto la Sua catechesi in diverse lingue, il Santo Padre ha indirizzato particolari espressioni di saluto ai gruppi di fedeli presenti. Prima della conclusione dell’Udienza, dopo aver assistito a un breve numero degli artisti del Rony Roller Circus presenti, il Papa ha loro rivolto alcune parole di saluto.

L’Udienza Generale si è conclusa con il canto del Pater Noster e la Benedizione Apostolica.

Catechesi del Santo Padre in lingua italiana

Cari fratelli e sorelle, buongiorno!

Questa udienza si svolge in due posti: noi, qui, in piazza, e in Aula Paolo VI ci sono più di 200 ammalati che seguono con il maxischermo l’udienza. Tutti insieme formiamo una comunità. Con un applauso salutiamo quelli che sono nell’Aula.

Mercoledì scorso abbiamo iniziato un nuovo ciclo di catechesi, sui comandamenti. Abbiamo visto che il Signore Gesù non è venuto ad abolire la Legge ma a dare il compimento. Ma dovremo capire meglio questa prospettiva.

Nella Bibbia i comandamenti non vivono per sé stessi, ma sono parte di un rapporto, una relazione. Il Signore Gesù non è venuto ad abolire la Legge, ma a dare il compimento. E c’è quella relazione dell’Alleanza1 fra Dio e il suo Popolo. All’inizio del capitolo 20 del libro dell’Esodo leggiamo – e questo è importante – «Dio pronunciò tutte queste parole» (v. 1).

Sembra un’apertura come un’altra, ma niente nella Bibbia è banale. Il testo non dice: “Dio pronunciò questi comandamenti”, ma «queste parole». La tradizione ebraica chiamerà sempre il Decalogo “le dieci Parole”. E il termine “decalogo” vuol dire proprio questo.2 Eppure hanno forma di leggi, sono oggettivamente dei comandamenti. Perché, dunque, l’Autore sacro usa, proprio qui, il termine “dieci parole”? Perché? E non dice “dieci comandamenti”?

Che differenza c’è fra un comando e una parola? Il comando è una comunicazione che non richiede il dialogo. La parola, invece, è il mezzo essenziale della relazione come dialogo. Dio Padre crea per mezzo della sua parola, e il Figlio suo è la Parola fatta carne. L’amore si nutre di parole, e così l’educazione o la collaborazione. Due persone che non si amano, non riescono a comunicare. Quando qualcuno parla al nostro cuore, la nostra solitudine finisce. Riceve una parola, si dà la comunicazione e i comandamenti sono parole di Dio: Dio si comunica in queste dieci Parole, e aspetta la nostra risposta.

Altro è ricevere un ordine, altro è percepire che qualcuno cerca di parlare con noi. Un dialogo è molto di più che la comunicazione di una verità. Io posso dirvi: “Oggi è l’ultimo giorno di primavera, calda primavera, ma oggi è l’ultimo giorno”. Questa è una verità, non è un dialogo. Ma se io vi dico: “Cosa pensate di questa primavera?”, incomincio un dialogo. I comandamenti sono un dialogo. La comunicazione si realizza per il piacere di parlare e per il bene concreto che si comunica tra coloro che si vogliono bene per mezzo delle parole. È un bene che non consiste in cose, ma nelle stesse persone che scambievolmente si donano nel dialogo» (cfr Esort. ap. Evangelii gaudium, 142).

Ma questa differenza non è una cosa artificiale. Guardiamo cosa è successo all’inizio. Il Tentatore, il diavolo, vuole ingannare l’uomo e la donna su questo punto: vuole convincerli che Dio ha vietato loro di mangiare il frutto dell’albero del bene e del male per tenerli sottomessi. La sfida è proprio questa: la prima norma che Dio ha dato all’uomo, è l’imposizione di un despota che vieta e costringe, o è la premura di un papà che sta curando i suoi piccoli e li protegge dall’autodistruzione? E’ una parola o è un comando? La più tragica, fra le varie menzogne che il serpente dice a Eva, è la suggestione di una divinità invidiosa – “Ma no, Dio è invidioso di voi” – di una divinità e possessiva – “Dio non vuole che voi abbiate libertà”. I fatti dimostrano drammaticamente che il serpente ha mentito (cfr Gen 2,16-17; 3,4-5), ha fatto credere che una parola d’amore fosse un comando.

L’uomo è di fronte a questo bivio: Dio mi impone le cose o si prende cura di me? I suoi comandamenti sono solo una legge o contengono una parola, per curarsi di me? Dio è padrone o Padre? Dio è Padre: non dimenticatevi mai questo. Anche nelle situazioni più brutte, pensate che abbiamo un Padre che ci ama tutti. Siamo sudditi o figli? Questo combattimento, dentro e fuori di noi, si presenta continuamente: mille volte dobbiamo scegliere tra una mentalità da schiavi e una mentalità da figli. Il comandamento è dal padrone, la parola è dal Padre.

Lo Spirito Santo è uno Spirito di figli, è lo Spirito di Gesù. Uno spirito da schiavi non può che accogliere la Legge in modo oppressivo, e può produrre due risultati opposti: o una vita fatta di doveri e di obblighi, oppure una reazione violenta di rifiuto. Tutto il Cristianesimo è il passaggio dalla lettera della Legge allo Spirito che dà la vita (cfr 2 Cor 3,6-17).Gesù è la Parola del Padre, non è la condanna del Padre. Gesù è venuto a salvare, con la sua Parola, non a condannarci.

Si vede quando un uomo o una donna hanno vissuto questo passaggio oppure no. La gente si rende conto se un cristiano ragiona da figlio o da schiavo. E noi stessi ricordiamo se i nostri educatori si sono presi cura di noi come padri e madri, oppure se ci hanno solo imposto delle regole. I comandamenti sono il cammino verso la libertà, perché sono la parola del Padre che ci fa liberi in questo cammino.

Il mondo non ha bisogno di legalismo, ma di cura. Ha bisogno di cristiani con il cuore di figli3. Ha bisogno di cristiani con il cuore di figli: non dimenticatevi questo.

_________________________

[1] Il cap. 20 del libro dell’Esodo è preceduto dall’offerta dell’Alleanza al cap. 19, in cui è centrale il pronunciamento: «Ora, se darete ascolto alla mia voce e custodirete la mia alleanza, voi sarete per me una proprietà particolare tra tutti i popoli; mia infatti è tutta la terra! Voi sarete per me un regno di sacerdoti e una nazione santa» (Es 19,5-6). Questa terminologia trova sintesi emblematica in Lv 26,12: «Camminerò in mezzo a voi, sarò vostro Dio e voi sarete mio popolo» e giungerà fino al nome preannunciato del Messia, in Isaia 7,14 ossia Emmanuele, che approda in Matteo: «Ecco, la vergine concepirà e darà alla luce un figlio: a lui sarà dato il nome di Emmanuele, che significa Dio con noi» (Mt 1,23). Tutto questo indica la natura essenzialmente relazionale della fede ebraica e, al massimo grado, di quella cristiana.

[2] Cfr anche Es 34,28b: «Egli scrisse sulle tavole le parole dell’alleanza, le dieci parole».

[3] Cfr Giovanni Paolo II, Lett. enc. Veritatis splendor, 12: «Il dono del Decalogo è promessa e segno dell’Alleanza Nuova, quando la legge sarà nuovamente e definitivamente scritta nel cuore dell’uomo (cfr Ger 31,31-34), sostituendosi alla legge del peccato, che quel cuore aveva deturpato (cfr Ger 17,1). Allora verrà donato “un cuore nuovo” perché in esso abiterà “uno spirito nuovo”, lo Spirito di Dio (cfr Ez 36,24-28)».

[01007-IT.02] [Testo originale: Italiano]

Sintesi della catechesi e saluti nelle diverse lingue

In lingua francese

 

Speaker:

Frères et sœurs, Jésus est venu accomplir la Loi et non pas l’abolir. En quel sens cela peut-il être compris? Les dix Commandements ont assurément la forme extérieure d’une loi. Cependant la Bible les désigne, non pas comme les «dix commandements» mais comme les «dix paroles»: Décalogue. Alors qu’un commandement n’appelle aucun dialogue, la parole, au contraire, est le moyen essentiel de la communication. Une chose est recevoir un ordre, autre chose est comprendre que quelqu’un cherche à parler avec nous. Depuis les origines, le Tentateur suggère l’image d’un Dieu jaloux et possessif. Or, le premier commandement donné à l’homme et à la femme, plus qu’une interdiction, était le moyen qu’un père donnait à ses enfants pour les protéger de l’autodestruction. Nous nous trouvons devant cette alternative: sommes-nous des esclaves ou bien des fils? Dieu est-il un maître ou un Père? Ses commandements sont-ils seulement une loi, ou bien contiennent-ils une parole? L’esprit de Jésus que nous avons reçu nous empêche d’accueillir la Loi de manière oppressive. Le christianisme opère ce passage de la lettre de la Loi à l’Esprit qui donne la vie.

Santo Padre:

Saluto cordialmente i francofoni, in particolare i pellegrini di Haiti, i giovani di Chablais, della Svizzera e di Nouméa, in Nuova Caledonia, così come i pellegrini di Saint Brieuc, accompagnati dal vescovo, Monsignor Denis Moutel. Fratelli e sorelle, ricordiamoci che il mondo ha bisogno della testimonianza dei cristiani dallo spirito filiale e non schiavi della legge. Diamo questa testimonianza con il nostro comportamento per tutta la nostra vita. Dio vi benedica!

Speaker:

Je salue cordialement les personnes de langue française, en particulier les pèlerins venus de Haïti, les jeunes venus du Chablais, en Suisse, et de Nouméa, en Nouvelle Calédonie, ainsi que les pèlerins de Saint Brieuc accompagnés par l’Evêque, Mgr Denis Moutel. Frères et sœurs, rappelons-nous que le monde a besoin du témoignage de chrétiens à l’esprit filial et non pas d’esclaves de la loi. Donnons ce témoignage par notre comportement dans toute notre vie.

Que Dieu vous bénisse!

[01008-FR.01] [Texte original: Français]

In lingua inglese

Speaker:

Dear brothers and sisters: In our catechesis on the commandments, we have seen that Jesus, God’s incarnate Word, came not to abolish but to fulfil the Law. God’s commandments are part of his ongoing covenantal dialogue with his people; indeed, in Hebrew, the ten commandments are called God’s ten “words”. As “words”, they are not so much orders to be obeyed but an invitation to shape our lives in a loving relationship with the Father, through the Son and in the Holy Spirit. God is not – as the Tempter would have us believe – a despot demanding blind obedience, but a Father concerned for the welfare of his children. Thanks to the gift of the Spirit, we are able freely to accept and obey God’s law as the path to authentic human fulfilment. In our lives as Christians, we are called to pass from the letter of the Law to the freedom of the Spirit. In all our words and actions, may we show that obedience to the law of Christ is no mere legalism, but a response of filial love for God and confident trust in his saving plan for our world.

Santo Padre:

Saluto i pellegrini di lingua inglese presenti a questa Udienza odierna, specialmente quelli provenienti da Inghilterra, Svezia, Svizzera, Ghana, India, Indonesia, Malaysia e Stati Uniti d’America. Su tutti voi e sulle vostre famiglie invoco la gioia e la pace del Signore nostro Gesù Cristo. Dio vi benedica!

Speaker:

I greet the English-speaking pilgrims and visitors taking part in today’s Audience, particularly those from England, Sweden, Switzerland, Ghana, India, Indonesia, Malaysia and the United States of America. Upon all of you, and your families, I invoke the joy and peace of our Lord Jesus Christ. God bless you!

[01009-EN.02] [Original text: English]

In lingua tedesca

Speaker:

Liebe Brüder und Schwestern, die Zehn Gebote stehen in der Bibel nicht für sich allein, sondern sind Teil einer Beziehung, nämlich des Bundes Gottes mit seinem Volk. Deswegen nennt die Heilige Schrift sie Dekalog – zehn Worte. Das Gebot ist eine bloße Mitteilung, das Wort hingegen das wesentliche Mittel der Beziehung als Dialog. Gott spricht zu seinem Volk, er will einen Dialog aus Liebe. Von jeher, wie auch die Erzählung vom Sündenfall im Buch Genesis deutlich macht, steht der Mensch vor diesem Scheideweg: Ist Gott jemand, der mir die Dinge auferlegt oder der für mich Sorge trägt? Sind seine Gebote allein Gesetz oder sein Wort für mich? Ist er Herrscher oder Vater, sind wir Untertanen oder Kinder? In diesem innerlichen und äußerlichen Ringen müssen wir uns unentwegt zwischen dem Denken als Sklaven oder als Kinder entscheiden. Der Heilige Geist ist ein Geist der Kindschaft. Ein Geist als Sklaven kann das Gesetz nur als Unterdrückung annehmen mit zwei gegensätzlichen Ergebnissen: ein Leben unter Pflichten und Zwängen oder eine gewaltsame Haltung der Ablehnung. Das Christentum als Ganzes ist hingegen der Übergang vom Buchstaben des Gesetzes zum Geist, der lebendig macht (vgl. 2 Kor 3,6).

Santo Padre:

Con gioia saluto i pellegrini provenienti dai Paesi di lingua tedesca. Il Decalogo dei comandamenti è dono dell’alleanza di Dio con noi uomini. Viviamo da figli la nostra relazione con il Signore, seguendo la sua parola e lo Spirito Santo che dà vita. Pregate per me e per il mio pellegrinaggio ecumenico a Ginevra domani. Il Signore custodisca voi e i vostri cari.

Speaker:

Mit Freude begrüße ich die Pilger aus den Ländern deutscher Sprache. Der Dekalog der Zehn Gebote ist das Geschenk des Bundes Gottes mit uns Menschen. Wir wollen als seine Kinder unsere Beziehung mit dem Herrn leben, indem wir seinem Wort folgen und dem Heiligen Geist, der lebendig macht. Betet für mich und für meine ökumenische Pilgerreise morgen nach Genf. Der Herr behüte euch und eure Lieben.

[01010-DE.01] [Originalsprache: Deutsch]

In lingua spagnola

Queridos hermanos y hermanas:

El pasado miércoles iniciamos la catequesis sobre los diez mandamientos. Los mandamientos son parte de una relación, aquella de la Alianza entre Dios y su Pueblo.

La Sagrada Escritura los llama también «las diez Palabras». ¿Qué diferencia hay entre un mandamiento y una palabra? El mandamiento es un precepto, una orden. En cambio, la palabra es el medio esencial de la relación como diálogo fundamentado en el amor. Dos personas que no se aman, no logran comunicar. Sin embargo, cuando alguien habla a nuestro corazón, termina nuestra soledad y comienza una comunicación que da vida.

Así, desde el principio, el Tentador, quiso engañar al hombre y a la mujer, haciéndoles creer que Dios no los amaba y que era un déspota que les imponía leyes y normas para someterlos. Lo mismo también quiere hacernos creer hoy a nosotros. Pero sabemos que Dios es un padre, que nos quiere y sale a nuestro encuentro. Con los mandamientos, que contienen sus palabras, Él nos cuida y protege de la autodestrucción, porque somos sus hijos, no sus súbditos. Vivir como cristianos es pasar de la mentalidad de esclavos a la mentalidad de hijos.

Saludo cordialmente a los peregrinos de lengua española venidos de España y Latinoamérica. Nuestro mundo no tiene necesidad de legalismo, sino de sentirse amado y cuidado. Pidámosle con confianza al Señor el don de su Espíritu Santo, para que nos conceda acoger sus mandamientos con espíritu filial, y vivir como hermanos en la libertad de los hijos de Dios. Muchas gracias.

[01011-ES.02] [Texto original: Español]

In lingua portoghese

Speaker:

Os Dez Mandamentos aparecem, na Bíblia, como parte duma relação de Aliança entre Deus e o seu povo. Entretanto o texto bíblico e a tradição hebraica não falam de mandamentos, mas de «palavras»: são as Dez Palavras, isto é, o Decálogo. Ora, nós sabemos que não é a mesma coisa receber uma ordem ou sentir que alguém deseja falar connosco. Diante de nós abre-se esta alternativa: ver Deus como Alguém que me impõe coisas ou como um Pai que tem cuidado de mim e vela pelo meu bem. Logo no Jardim do Éden, o Tentador conseguiu enganar Adão e Eva neste ponto: convenceu-os de que Deus lhes proibira de comer do fruto da árvore do bem e do mal para tê-los sujeitos a Si. O diabo deixa os nossos primeiros pais perante este dilema: Aquela proibição de Deus é a imposição dum déspota que proíbe e constringe ou é a solicitude dum pai que tem cuidado dos seus filhos e os protege da autodestruição? Deus é patrão ou Pai? Somos seus súbditos ou filhos? Os factos demonstraram dramaticamente que a Serpente os enganou. Mas esta é uma luta que se apresenta, continuamente, dentro e fora de nós: vezes sem conta, fomos obrigados a escolher entre uma mentalidade de escravos ou uma mentalidade de filhos. Um espírito de escravo só pode ver a lei como opressora, daí resultando uma vida feita de deveres e obrigações ou então a recusa a obedecer-lhe. O cristianismo é a passagem da letra da Lei para o Espírito que dá vida. Jesus é a Palavra do Pai, não a condenação a nós imposta pelo Pai. O mundo não precisa de legalismo, mas de cristãos com coração de filhos.

 

Santo Padre:

Carissimi pellegrini di lingua portoghese, benvenuti! Nel salutarvi tutti, in particolare i fedeli della parrocchia Nossa Senhora Medianeira, di Paraná, vi auguro di vivere e crescere nell’amicizia con Dio Padre, lasciando che il suo amore sempre vi rigeneri come figli e vi riconcili con Lui e con i fratelli. Scenda su di voi e sulle vostre famiglie l’abbondanza delle sue benedizioni.

Speaker:

Queridos peregrinos de língua portuguesa, sede bem-vindos! A todos vos saúdo, com menção particular dos fiéis da paróquia Nossa Senhora Medianeira, de Paraná, e desejo que possais viver e crescer na amizade com Deus Pai, deixando que o seu amor sempre vos regenere como filhos e vos reconcilie com Ele e com os irmãos. Desça, sobre vós e vossas famílias, a abundância das suas bênçãos.

[01012-PO.01] [Texto original: Português]

In lingua araba

Speaker:

[تابع قداسة البابا اليوم تعاليمه حول الوصايا العشر، موضحًا أن هذه الوصايا لا تقوم بذاتها إنما هي ‏جزء من العلاقة التي تربط الله بشعبه عبر العهد الذي قطعه معه. وتوقّف قداسته عند العبارات التي نجدها في ‏النصّ الكتابي لهذا العهد، شارحًا الفرق بين عبارة "الوصايا العشر" التي تستخدمها الكنيسة للإشارة إلى هذا ‏النصّ، وبين عبارة "الكلمات العشر" التي يستخدمها الكاتب نفسه. فالوصيّة لا تنتظر إجابة من قِبَلِ الذي ‏يتلقّاها، أمّا الكلمة فهي الوسيلة الأساسيّة للعلاقة كحوار. والحوار يصبح ممكنا فقط بين أشخاص يحبون ‏بعضهم البعض. وهنا أشار قداسته إلى أن التحدّي الذي يواجهه كلّ منّا هو في فهمنا لوصية الله: هل نرى في ‏الله سيّدًا يفرض علينا وصايا وقوانين، كما يريد الشرّير بكذبه منذ البدء أن يظهره لنا، أم أننا نرى فيه أبًا يعتني بنا ‏عبر كلمته ويرشدنا عبر وصاياه؟ واختتم البابا مؤكدًا أن العالم ليس بحاجة إلى قوانين، تُعاش بروح العبودية، ‏بل إلى مسيحيّين يعيشون الوصايا بقلب أبناء أحرار، واثقين بمحبة الله الأبوية لهم‏‏].

Santo Padre:

Saluto cordialmente le persone ‎di ‎lingua araba, in ‎‎‎particolare ‎quelli ‎provenienti ‎dal Libano, dalla Giordania e dal ‎Medio Oriente. Dio ci ha donato il Suo Santo Spirito affinché viviamo come Suoi ‎figli, e vediamo nella Sua Parola e nei Suoi comandamenti, non regole e ‎proibizioni che ci rendono schiavi, ma il Suo amore parentale, che ci dà la vita, la ‎libertà e illumina il nostro cammino. Il Signore vi benedica e vi protegga ‎dal‎ maligno‎!‎‎

Speaker:

أرحّب بمودّة بالأشخاص الناطقين باللغة العربية، وخاصة بالقادمين من لبنان، ومن الأردن ومن ‏الأراضي المقدسة. لقد وهبنا الله روحه القدوس كيما نعيش كأبناء له، ونرى في كلمته وفي وصاياه، لا قواعد ‏وممنوعات تجعل منّا عبيدًا، إنما محبّته الوالدية التي تهبنا الحياة والحرّية وتنير مسيرتنا. ليبارككم الربّ جميعًا ‏ويحرسكم من الشرّير!

[01013-AR.01] [Testo originale: Arabo]

In lingua polacca

Speaker:

Drodzy bracia i siostry, kontynuujemy cykl katechez na temat Bożych przykazań. Biblia ukazuje je nam, jako istotny element Przymierza Boga z Jego ludem. Tradycja żydowska nazywała Dekalog „Dziesięcioma słowami”. Chcąc zrozumieć, dlaczego „dziesięć słów”, a nie „dziesięć przykazań”, zwróćmy uwagę na różnicę, jaka jest między nakazem a słowem. Nakaz jest poleceniem, nie zezwala na dialog. Natomiast słowo jest podstawowym środkiem relacji, inicjuje rozmowę. Czym innym jest wykonywanie rozkazów, a czym innym jest dialog. Myśląc o przykazaniach niekiedy pytamy: czy Bóg narzuca mi swoje nakazy, czegoś zabrania, czy też troszczy się o mnie? Czy Jego przykazania są tylko prawem, czy są ojcowskim słowem, które ma chronić mnie od zła? Bóg jest dla mnie Panem, czy Ojcem? Jesteśmy jego poddanymi, niewolnikami, czy dziećmi? Oto dylemat, który rodzi się w nas nieustannie. Ciągle musimy wybierać między mentalnością niewolnika a mentalnością syna. Duch Święty sprawił, że w Chrystusie staliśmy się synami. W Nim jesteśmy dziećmi Bożymi. Dlatego, dziesięciu przykazań nie możemy traktować jak niewolnicy, ale mamy je wypełniaće w duchu dzieci Bożych. Świat współczesny potrzebuje chrześcijan o synowskich sercach.

Santo Padre:

Saluto cordialmente i pellegrini Polacchi e in modo particolare i rappresentanti della gioventù, i quali sulla imbarcazione “Dar Młodzieży”, navigano per il mondo prima di raggiungere Panama, luogo della GMG del prossimo gennaio. Saluto i fedeli dell’Arcidiocesi di Szczecin-Kamień, accompagnati dall’Arcivescovo Metropolita Andrea Dzięga, giunti qui per benedire le corone papali che verranno poste sull’immagine della Madonna di Częstochowa, nella Basilica di San Giovanni Battista. La Vittoriosa Regina di Polonia interceda per noi e ci insegni a vivere sempre più fedelmente i comandamenti di Dio. Sia lodato Gesù Cristo.

Speaker:

Pozdrawiam serdecznie pielgrzymów polskich, a szczególnie przedstawicieli młodych, którzy na statku „Dar Młodzieży” opływają świat, aby dotrzeć na Światowe Dni Młodzieży w styczniu przyszłego roku w Panamie. Witam wiernych z Archidiecezji Szczecińsko-Kamieńskiej wraz z Arcybiskupem Andrzejem Dzięgą, którzy proszą o błogosławieństwo koron papieskich, jakimi zostanie ozdobiona ikona Matki Bożej Częstochowskiej w Bazylice św. Jana Chrzciciela. Niech Zwycięska Królowa Polski wstawia się za nami, byśmy idąc przez życie stale wzrastali w wierności Bożym przykazaniom. Niech będzie pochwalony Jezus Chrystus.

 

[01014-PL.01] [Testo originale: Polacco]

In lingua italiana

Rivolgo un cordiale benvenuto ai fedeli di lingua italiana.

Saluto gli artisti del Circo che ci hanno fatto vedere come la bellezza fa bene all’anima e al corpo, e questa bellezza che loro ci hanno fatto vedere, non è una bellezza che si trova così: è una bellezza che loro fanno con tanto lavoro, con ore e ore di allenamento. Ma alla fine, sono riusciti a fare questo che, come ogni bellezza, ci avvicina a Dio. Grazie tante a tutti voi. Grazie!

Sono lieto di accogliere i Padri Vincenziani; le coppie di sposi dalla Diocesi di San Marino-Montefeltro, accompagnati dal Vescovo, Monsignor Andrea Turazzi e quelle della Diocesi di Tivoli. Auguro che la visita alle Tombe degli Apostoli sia l’occasione per una rinnovata testimonianza cristiana.

Saluto il Gruppo dell’Ospedale pediatrico Meyer di Firenze; l’Associazione italiana sclerosi laterale amiotrofica; l’Istituto Gioacchino da Fiore di San Giovanni in Fiore; i Cori partecipanti al Festival internazionale Roma in canto; la Banda civica di Magenta.

Un pensiero speciale porgo ai giovani, agli anziani, agli ammalati e agli sposi novelli.

Nel mese di giugno la pietà popolare ci fa pregare con più fervore il Sacro Cuore di Gesù. Quel Cuore Misericordioso vi insegni ad amare senza chiedere alcun contraccambio e vi sostenga nelle scelte più difficili della vita. Pregatelo anche per me e per il mio ministero, ma anche per tutti i sacerdoti, affinché rafforzi la fedeltà alla chiamata del Signore.

[01015-IT.02] [Testo originale: Italiano]

Saluto ai malati nell’Aula Paolo VI

Buongiorno!

Grazie di questa visita. Prima di andare in Piazza, ho voluto salutarvi. Voi seguirete con il maxischermo l’udienza in Piazza; saremo tutti uniti. Grazie di questa visita. Vi assicuro che prego per voi e chiedo a voi di pregare per me. Adesso vi invito a pregare insieme la Madonna.

Recita Ave Maria

Benedizione

[01006-IT.01] [Testo originale: Italiano]

[B0461-XX.02]