Discorso del Santo Padre
Traduzione in lingua tedesca
Alle ore 10.30 di questa mattina, nella Sala del Concistoro del Palazzo Apostolico Vaticano, il Santo Padre Francesco ha ricevuto in Udienza i partecipanti alla Conferenza dei Rettori di Seminari di lingua tedesca.
Pubblichiamo di seguito il discorso che il Papa ha rivolto ai presenti all’incontro:
Discorso del Santo Padre
Cari confratelli,
vi saluto di cuore ringraziando per questo incontro fraterno, che ci rafforza nel cammino della nuova evangelizzazione del nostro continente europeo. Ringrazio il Rettore Niehues per le sue cortesi parole.
Come persone umane e come sacerdoti confidiamo nel patrimonio delle nostre esperienze. Nello stesso tempo, tuttavia, dobbiamo riconoscere che stanno nascendo nuove e diverse forme culturali che non rientrano nei modelli a noi noti. Dobbiamo spogliarci di alcune abitudini a cui siamo attaccati e impegnarci con ciò che è ancora sconosciuto. Ma anche in questo possiamo sempre volgere lo sguardo verso Gesù che ha sofferto, è morto ed è risorto. Nelle sue ferite, come anche in quelle del mondo, possiamo riconoscere i segni della Risurrezione. Questa certezza ci mette sempre di nuovo in cammino come testimoni della speranza.
Cari confratelli, le vocazioni noi non le possiamo creare. Possiamo, invece, essere testimoni della chiamata di Dio misericordioso rivolta a noi. Egli ci chiama, affinché usciamo dal nostro “io” e ci rivolgiamo al “tu”. Questo “tu” è la persona concreta del bisognoso, di chi ha necessità della vicinanza degli uomini e della vicinanza di Dio. E su questo vogliamo sensibilizzare anche i giovani che si preparano al sacerdozio. Al tempo stesso, tutti noi siamo sempre chiamati anche ad una comunità più grande, quella dei kyriakoi, coloro che appartengono al Signore. Questa comunità ci sostiene, affinché possiamo rispondere con tutto il cuore alla chiamata di Dio.
Affido voi e i candidati al sacerdozio dei Paesi di lingua tedesca alla Beata Vergine Maria, Madre della Chiesa. E mentre vi chiedo per favore di pregare anche per me, di cuore imparto a voi e alle vostre comunità la Benedizione Apostolica.
[00376-IT.01] [Testo originale: Italiano]
Traduzione in lingua tedesca
Liebe Mitbrüder,
ich grüße euch herzlich und bedanke mich für dieses brüderliche Miteinander, das uns auf dem Weg der neuen Evangelisierung dieses Kontinents Europa stärkt. Regens Niehues danke ich für seine freundlichen Worte.
Als Menschen und Priester vertrauen wir auf den Schatz unserer Erfahrungen. Doch zugleich erkennen wir, dass heute neue und unterschiedliche Kulturformen entstehen, die sich nicht an unsere üblichen Modelle anpassen. Manches Gewohnte müssen wir ablegen und uns auf Fremdes einlassen. Aber immer dürfen wir dabei auf Jesus blicken, der gelitten hat, gestorben und auferstanden ist. Wir dürfen in seinen Wunden, wie auch in den Wunden dieser Welt die Zeichen der Auferstehung sehen. Diese Gewissheit lässt uns immer wieder aufbrechen als Zeugen der Hoffnung.
Liebe Mitbrüder, Berufungen können wir nicht machen. Aber wir dürfen Zeugen sein für den an uns gerichteten Ruf des barmherzigen Gottes. Er ruft uns, dass wir aus dem „Ich“ herausgehen und uns dem „Du“ zuwenden. Dieses „Du“ ist der konkrete Mensch, der bedürftig ist, der die Nähe der Menschen und die Nähe Gottes braucht. Dafür wollen wir auch die jungen Männer sensibilisieren, die sich auf den Priesterberuf vorbereiten. Zugleich sind wir stets auch in eine größere Gemeinschaft, die kyriakoí, die zum Herrn Gehörigen, berufen. Diese Gemeinschaft trägt uns, um auf den Ruf Gottes mit ganzem Herzen zu antworten.
Der seligen Jungfrau Maria, der Mutter der Kirche, empfehle ich euch und die Priesteramtskandidaten in den Ländern deutscher Sprache an. Zugleich bitte ich euch, auch für mich zu beten. Von Herzen erteile ich euch und euren Seminargemeinschaften den Apostolischen Segen.
[00376-DE.01] [Originalsprache: Italienisch]
[B0178-XX.02]