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L’Udienza Generale, 14.02.2018


Catechesi del Santo Padre in lingua italiana

Sintesi della catechesi e saluti nelle diverse lingue

Saluto ai malati nell’Aula Paolo VI

L’Udienza Generale di questa mattina si è svolta alle ore 9.45 in Piazza San Pietro dove il Santo Padre Francesco ha incontrato gruppi di pellegrini e fedeli provenienti dall’Italia e da ogni parte del mondo.

Prima di recarsi all’Udienza Generale in Piazza San Pietro, il Papa ha incontrato i malati presenti riuniti nell’Aula Paolo VI a causa del maltempo.

Nel discorso in lingua italiana il Papa, continuando la catechesi sulla Santa Messa, ha incentrato la sua meditazione sulla Liturgia della Parola: III Credo e Preghiera universale (dal Vangelo secondo Giovanni 15, 7-8).

Dopo aver riassunto la Sua catechesi in diverse lingue, il Santo Padre ha indirizzato particolari espressioni di saluto ai gruppi di fedeli presenti.

L’Udienza Generale si è conclusa con il canto del Pater Noster e la Benedizione Apostolica.

Catechesi del Santo Padre in lingua italiana

Cari fratelli e sorelle, buongiorno!

Buongiorno anche se la giornata è un po’ bruttina. Ma se l’anima è in gioia sempre è un buon giorno. Così, buongiorno! Oggi l’udienza si farà in due parti: un piccolo gruppo di ammalati è in aula, per il tempo e noi siamo qui. Ma noi vediamo loro e loro vedono noi nel maxischermo. Li salutiamo con un applauso.

Continuiamo con la Catechesi sulla Messa. L’ascolto delle Letture bibliche, prolungato nell’omelia, risponde a che cosa? Risponde a un diritto: il diritto spirituale del popolo di Dio a ricevere con abbondanza il tesoro della Parola di Dio (cfr Introduzione al Lezionario, 45). Ognuno di noi quando va a Messa ha il diritto di ricevere abbondantemente la Parola di Dio ben letta, ben detta e poi, ben spiegata nell’omelia. È un diritto! E quando la Parola di Dio non è ben letta, non è predicata con fervore dal diacono, dal sacerdote o dal vescovo si manca a un diritto dei fedeli. Noi abbiamo il diritto di ascoltare la Parola di Dio. Il Signore parla per tutti, Pastori e fedeli. Egli bussa al cuore di quanti partecipano alla Messa, ognuno nella sua condizione di vita, età, situazione. Il Signore consola, chiama, suscita germogli di vita nuova e riconciliata. E questo per mezzo della sua Parola. La sua Parola bussa al cuore e cambia i cuori!

Perciò, dopo l’omelia, un tempo di silenzio permette di sedimentare nell’animo il seme ricevuto, affinché nascano propositi di adesione a ciò che lo Spirito ha suggerito a ciascuno. Il silenzio dopo l’omelia. Un bel silenzio si deve fare lì e ognuno deve pensare a quello che ha ascoltato.

Dopo questo silenzio, come continua la Messa? La personale risposta di fede si inserisce nella professione di fede della Chiesa, espressa nel “Credo”. Tutti noi recitiamo il “Credo” nella Messa. Recitato da tutta l’assemblea, il Simbolo manifesta la comune risposta a quanto insieme si è ascoltato dalla Parola di Dio (cfr Catechismo della Chiesa Cattolica, 185-197). C’è un nesso vitale tra ascolto e fede. Sono uniti. Questa - la fede -, infatti, non nasce da fantasia di menti umane ma, come ricorda san Paolo, «viene dall’ascolto e l’ascolto riguarda la parola di Cristo» (Rm 10,17). La fede si alimenta, dunque, con l’ascolto e conduce al Sacramento. Così, la recita del “Credo” fa sì che l’assemblea liturgica «torni a meditare e professi i grandi misteri della fede, prima della loro celebrazione nell’Eucaristia» (Ordinamento Generale del Messale Romano, 67).

Il Simbolo di fede vincola l’Eucaristia al Battesimo, ricevuto «nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo», e ci ricorda che i Sacramenti sono comprensibili alla luce della fede della Chiesa.

La risposta alla Parola di Dio accolta con fede si esprime poi nella supplica comune, denominata Preghiera universale, perché abbraccia le necessità della Chiesa e del mondo (cfr OGMR, 69-71; Introduzione al Lezionario, 30-31). Viene anche detta Preghiera dei fedeli.

I Padri del Vaticano II hanno voluto ripristinare questa preghiera dopo il Vangelo e l’omelia, specialmente nella domenica e nelle feste, affinché «con la partecipazione del popolo, si facciano preghiere per la santa Chiesa, per coloro che ci governano, per coloro che si trovano in varie necessità, per tutti gli uomini e per la salvezza di tutto il mondo» (Cost. Sacrosanctum Concilium, 53; cfr 1 Tm 2,1-2). Pertanto, sotto la guida del sacerdote che introduce e conclude, «il popolo, esercitando il proprio sacerdozio battesimale, offre a Dio preghiere per la salvezza di tutti» (OGMR, 69). E dopo le singole intenzioni, proposte dal diacono o da un lettore, l’assemblea unisce la sua voce invocando: «Ascoltaci, o Signore».

Ricordiamo, infatti, quanto ci ha detto il Signore Gesù: «Se rimanete in me e le mie parole rimangono in voi,chiedete quello che volete e vi sarà fatto» (Gv 15,7). “Ma noi non crediamo questo, perché abbiamo poca fede”. Ma se noi avessimo una fede – dice Gesù – come il grano di senape, avremmo ricevuto tutto. “Chiedete quello che volete e vi sarà fatto”. E in questo momento della preghiera universale dopo il Credo, è il momento di chiedere al Signore le cose più forti nella Messa, le cose di cui noi abbiamo bisogno, quello che vogliamo. “Vi sarà fatto”; in uno o nell’altro modo ma “Vi sarà fatto”. “Tutto è possibile a colui che crede”, ha detto il Signore. Che cosa ha risposto quell’uomo al quale il Signore si è rivolto per dire questa parola – tutto è possibile a quello che crede-? Ha detto: “Credo Signore. Aiuta la mia poca fede”. Anche noi possiamo dire: “Signore, io credo. Ma aiuta la mia poca fede”. E la preghiera dobbiamo farla con questo spirito di fede: “Credo Signore, aiuta la mia poca fede”. Le pretese di logiche mondane, invece, non decollano verso il Cielo, così come restano inascoltate le richieste autoreferenziali (cfr Gc 4,2-3). Le intenzioni per cui si invita il popolo fedele a pregare devono dar voce ai bisogni concreti della comunità ecclesiale e del mondo, evitando di ricorrere a formule convenzionali e miopi. La preghiera “universale”, che conclude la liturgia della Parola, ci esorta a fare nostro lo sguardo di Dio, che si prende cura di tutti i suoi figli.

[00244-IT.02] [Testo originale: Italiano]

Sintesi della catechesi e saluti nelle diverse lingue

In lingua francese

Speaker:
Frères et sœurs, au cours de la célébration de la Messe, après l’écoute des lectures bibliques, prolongée par l’homélie, un temps de silence permet d’assimiler ce que nous avons reçu et d’adhérer à ce que l’Esprit nous a suggéré. Après ce silence, par le Credo, nous manifestons notre commune réponse à ce que nous avons entendu de la Parole de Dieu. En effet, il y a un lien vital entre l’écoute et la foi. Par la récitation du Credo l’Assemblée médite et professe les grands mystères de la foi avant de les célébrer dans l’Eucharistie. Il nous est ainsi rappelé que les sacrements sont des «signes» de la foi; ils la supposent et la suscitent. Sur la foi reçue des Apôtres se greffe la foi de chaque baptisé, dont l’union au Christ est actualisée par la célébration de l’Eucharistie. La réponse à la Parole de Dieu s’exprime ensuite par la Prière universelle, qui embrasse les nécessités de l’Eglise et du monde. Les fidèles font monter vers Dieu leur prière, confiants d’être exaucés. Les intentions présentées doivent exprimer des besoins concrets de la communauté ecclésiale et du monde, évitant de recourir à des formules conventionnelles et myopes. La prière «universelle» qui conclue la liturgie de la Parole nous exhorte à faire nôtre le regard de Dieu, qui prend soin de tous ses enfants.

Santo Padre:
Accolgo con gioia i pellegrini francofoni, in particolare quelli provenienti dalla Francia e dal Belgio. Saluto i giovani di Parigi, Saint-Cloud, Aix e Périgueux. Oggi iniziamo il nostro cammino verso la Pasqua. Vi invito ad entrare in questo tempo di conversione, dando più spazio nelle vostre vite alla preghiera e alla condivisione con i più poveri. A tutti auguro una buona Quaresima. Dio vi benedica!

Speaker:
J’accueille avec joie les pèlerins francophones, venant en particulier de France et de Belgique. Je salue les jeunes de Paris, de Saint-Cloud, d’Aix et de Périgueux. Aujourd’hui, nous commençons notre marche vers Pâques. Je vous invite à entrer dans ce temps de conversion en donnant plus de place dans vos vies à la prière et au partage avec les plus pauvres. A tous je souhaite un bon carême. Que Dieu vous bénisse !

[00245-FR.01] [Texte original: Français]

In lingua inglese

Speaker:
Dear brothers and sisters: In our catechesis on Holy Mass, we now turn to the Profession of Faith and the Universal Prayer of all the Christian faithful. In the Liturgy of the Word, after the homily and a time of silence, the whole assembly professes its faith: we recite the Creed, which bridges the sacraments of Baptism and the Eucharist. In doing so, we respond to what we have heard and received; this will lead us, in turn, to the Sacrament of the Eucharist. The Apostles’ Creed, which is the Church of Rome’s Baptismal Creed, may be appropriately taken up especially in Lent and Eastertide. Particularly on Sundays and feast days, we then offer the prayers of all the faithful: “for holy Church, for the civil authorities, for those oppressed by various needs, for all mankind, and for the salvation of the entire world.” After each intention, we pray together: “Lord, graciously hear us” (or similar words), confident that God takes care of his sons and daughters.

Santo Padre:
Saluto i pellegrini e i visitatori di lingua inglese presenti all’Udienza odierna del Mercoledì delle Ceneri, in modo speciale quelli provenienti da Inghilterra, Irlanda, Cina e Stati Uniti d’America. Auguro a voi e alle vostre famiglie, una Quaresima santa e feconda, e invoco su di voi la grazia e la pace di Cristo nostro Signore. Dio vi benedica tutti!

Speaker:
I greet the English-speaking pilgrims and visitors taking part in today’s Ash Wednesday Audience, particularly those from England, Ireland, China and the United States of America. I wish you and your families a holy and fruitful season of Lent, and I invoke upon you the grace and peace of Christ our Lord. May God bless you all!

[00246-EN.01] [Original text: English]

In lingua tedesca

Speaker:
Liebe Brüder und Schwestern,

in der Reihe unserer Betrachtungen über die heilige Messe wollen wir uns heute dem Abschluss des Wortgottesdienstes widmen: dem Glaubensbekenntnis und dem Allgemeinen Gebet, den Fürbitten. Das Credo ist die Antwort des Glaubenden auf das Wort Gottes, das er vorher gehört hat und das ihm in der Predigt ausgelegt wurde. Eine kurze Stille nach der Homilie ermöglicht es den Zuhörern, dass der Same des Wortes sich setzt und die Anregungen des Heiligen Geistes zu Herzen gehen. Der persönliche Glaube nährt sich vom Hören und geleitet zur Eucharistie. Das Glaubensbekenntnis ist die Zusammenfassung der wichtigsten Lehren, die uns von der Kirche überliefert wurden. In diesen Glauben der Kirche willigt der Einzelne ein und lässt dies in den Fürbitten zu seinem Gebet werden. Die einzelnen Bitten geben den konkreten Bedürfnissen der Gemeinde und aller Mitmenschen Ausdruck, für die die Gläubigen eintreten. Das Fürbittgebet schließt mit der Ermahnung, sich den barmherzigen Blick Gottes zu eigen zu machen, der für alle seine Kinder auf der ganzen Welt Sorge trägt.

Santo Padre:
Rivolgo un cordiale saluto ai pellegrini di lingua tedesca. Oggi comincia la Quaresima, tempo di grazia per la preparazione alla Pasqua, cioè all’incontro con Gesù risorto. In questi quaranta giorni siamo invitati, con la preghiera, il digiuno e le opere di carità, a diventare sempre più una sola cosa con Cristo. Per questo, il Signore benedica voi e le vostre famiglie.

Speaker:
Einen herzlichen Gruß richte ich an die Pilger deutscher Sprache. Heute beginnt die Fastenzeit als eine Zeit der Gnade zur Vorbereitung auf Ostern, also auf die Begegnung mit dem auferstandenen Jesus. In diesen vierzig Tagen sind wir eingeladen, im Gebet, mit dem Fasten und den Werken der Liebe eins mit Christus zu werden. Dazu segne der Herr euch und eure Familien.

[00247-DE.01] [Originalsprache: Deutsch]

In lingua spagnola

Queridos hermanos:

En la Misa, tras la proclamación de las lecturas bíblicas y de la homilía, guardamos un tiempo de silencio para que se pueda sedimentar en el corazón todo lo que se ha escuchado y se concreten propósitos de adhesión a lo que el Espíritu sugiere a cada uno. Después se recita el Credo, con el que toda la Asamblea litúrgica da su asentimiento y su respuesta a la Palabra de Dios que se ha proclamado, y vuelve a meditar y profesar los grandes misterios de la fe antes de celebrarlos en la Eucaristía. El Símbolo pone de manifiesto la unión entre el Bautismo y la Eucaristía. La fe de todo bautizado se inserta en la fe recibida de los apóstoles y su unión a Cristo se actualiza en la celebración de la Eucaristía.

A continuación, la oración universal expresa la respuesta a la Palabra de Dios, que ha sido acogida con fe. En esta oración, los fieles se dirigen a Dios con la confianza de ser escuchados en sus peticiones, y hacen suya la mirada de Dios, que se preocupa de todos sus hijos.

Saludo cordialmente a los peregrinos de lengua española provenientes de España y América Latina, y de modo particular saludo al grupo de peregrinos de Caravaca de la Cruz, con su Obispo Mons. José Manuel Lorca. Hoy, miércoles de Ceniza, al comenzar el tiempo de cuaresma, tiempo de gracia y de misericordia, le pedimos a la Virgen María que nos ayude a prepararnos para celebrar la pascua de Cristo con un corazón purificado. Que el Señor los bendiga. Muchas gracias.

[00248-ES.02] [Texto original: Español]

In lingua portoghese

Speaker:
Na Liturgia da Palavra, o Senhor fala a todas e cada uma das pessoas que tomam parte na Missa: chama, consola, faz germinar vida nova e reconciliada em cada um dos participantes, segundo a sua idade, condição e situação de vida. Por isso, depois da homilia, deve haver uns momentos de silêncio, que permitam sedimentar na alma a semente recebida, gerando propósitos de adesão àquilo que o Espírito sugeriu a cada um. Em seguida, temos a resposta comum da assembleia à Palavra escutada; tal resposta toma a forma da profissão de fé da Igreja, expressa no «Credo». Há uma ligação vital entre escuta e fé. Pois a fé não nasce de fantasias da mente humana, mas «surge – como nos diz São Paulo – da pregação, e a pregação surge pela palavra de Cristo». Ou seja, a fé alimenta-se com a escuta da Palavra e conduz ao Sacramento. Assim, a recitação do Credo faz com que a assembleia litúrgica volte a meditar e a professar os grandes mistérios da fé, antes da celebração destes na Liturgia Eucarística. A resposta à Palavra de Deus acolhida com fé expressa-se, depois, na Oração dos Fiéis, também chamada Oração Universal, porque abraça as necessidade da Igreja e do mundo. Sob a guia do sacerdote que a introduz e conclui, o povo, exercendo o seu sacerdócio batismal, oferece a Deus preces pela salvação de todos, como quer o Pai do Céu. Preces míopes, autorreferenciais ou ditadas por lógicas mundanas não chegam ao Céu. A Oração dos Fiéis, que conclui a Liturgia da Palavra, exorta-nos a assumir o olhar de Deus que cuida de todos os seus filhos.

Santo Padre:
Di cuore saluto i diversi gruppi di lingua portoghese, venuti dal Brasile e dal Portogallo, con risalto per i numerosi fedeli della parrocchia di «Nossa Senhora do Resgate», i membri dell’Associazione «Família Vida», e gli alunni, i professori, con i rispettivi familiari, del Collegio «São Teotónio». Su di voi e su tutti gli altri pellegrini di lingua portoghese, invoco la protezione della Vergine Maria: Ella vi prenda per mano lungo i prossimi quaranta giorni, aiutandovi a diventare più simili a Gesù risorto. Vi auguro una Quaresima santa e ricca di frutti.

Speaker:
De coração saúdo os vários grupos de língua portuguesa, vindos do Brasil e de Portugal, salientando os numerosos fiéis da paróquia de Nossa Senhora do Resgate, os membros da Associação «Família Vida», e os alunos, os professores com os respetivos familiares do Colégio São Teotónio. Sobre vós e demais peregrinos de língua portuguesa, invoco a proteção da Virgem Maria. Que Ela vos tome pela mão durante os próximos quarenta dias, ajudando-vos a ficar mais parecidos com Jesus ressuscitado. Desejo-vos uma santa e frutuosa Quaresma!

[00249-PO.01] [Texto original: Português]

In lingua araba

Speaker:
توقّفَ قداسةُ البابا اليوم، في إطارِ تعليمِهِ حولَ القدّاسِ الإلهي، عندَ إعلانِ قانون الإيمانِ والابتهالاتِ ‏التي تَليه. فلَفَتَ الانتباهَ أوّلًا إلى لحظةِ الصمتِ التي تَقتَرِحُها علينا الليتورجيا بعدَ قراءةِ الإنجيلِ والعِظَة والتي ‏تَهدِفُ إلى تَحضيرنا لإعلانِ قانون إيماننا، لأنها تَسمحُ للبذورِ التي نِلناها، بأن تَتَرسّخَ فينا وتَدفعنا للتَفاعُلِ مَعَها. ‏وقانونُ الإيمانِ هذا تَتلوهُ الجماعةُ بأسرها، وتندمِجُ إجابتُنا الشخصيّةُ في إعلانِ إيمانِ الكنيسةِ جمعاء، لأن إيمانَ ‏كلِّ مُعَمَّدٍ يقومُ على إيمانِ الرسل. ويلي هذا الإعلان رفعُ الابتهالاتِ لله، وهي صلواتٌ تُرفَعُ من أجل خيرِ ‏العالمِ بأسره. يشترك بها الشعب وهو موقن أنّه سوفَ يُستجابَ له، لأن الله يعتني بجميع أبنائه. ثم ذكّر البابا ‏بأهمّية مضمونِ هذه الصلوات الذي، إن أردنا أن تُستَجاب، يجب أن يَشمُلَ الكنيسةَ بأسرها والعالمَ أجمع‏.

Santo Padre:
Rivolgo un cordiale saluto ai pellegrini di lingua araba, ‎in ‎‎‎particolare ‎a ‎quelli ‎provenienti dal Libano, dalla Siria e dal Medio Oriente. La professione di ‎fede manifesta la comune risposta a quanto insieme si è ascoltato dalla Parola di ‎Dio. Questa risposta venga dunque dai nostri cuori e si incarni nella nostra vita quotidiana. ‎‏Il ‎Signore ‎vi ‎benedica ‎tutti e vi protegga dal maligno!

Speaker:أرحبّ بمودّة بالحجّاج الناطقين باللغة العربية، وخاصة بالقادمين من لبنان، ومن سوريا، ومن الشرق ‏الأوسط. إن إعلان قانون الإيمان يبيّن الإجابةَ المشتركةَ على ما سمعناه معًا من كلمة الله. لتنبع إذًا هذه ‏الإجابة من قلوبنا ولتتجسّد في حياتنا اليومية. ليبارككم الربّ ‏‏جميعًا ‏ويحرسكم من الشرير‏‏!‏‏

[00250-AR.01] [Testo originale: Arabo]

In lingua polacca

Speaker:
W dzisiejszej katechezie Ojciec Święty kontynuował refleksję nad liturgią Mszy św. Po lekturze czytań biblijnych i homilii następuje chwila milczenia, która pozwala osadzić otrzymane ziarno Bożego słowa w duszy, tak aby zrodziło się pragnienie pójścia za tym, co Duch Święty każdemu z nas podsunął. Po tym milczeniu osobista odpowiedź wiary wpisuje się w wyznanie wiary Kościoła, wyrażane w „Credo”. Istnieje istotny związek między słuchaniem a wiarą, gdyż – jak przypomina św. Paweł - wiara „rodzi się z tego, co się słyszy, tym zaś, co się słyszy, jest słowo Chrystusa” (Rz 10,17). Credo wiąże Eucharystię z chrztem, przypominając nam, że wiara każdego ochrzczonego wpisuje się w wiarę otrzymaną od apostołów, a jego zjednoczenie z Chrystusem aktualizuje się przez sprawowanie i uczestnictwo w Eucharystii. Odpowiedź na słowo Boże przyjęte z wiarą wyraża się następnie we wspólnej modlitwie, zwanej „modlitwą powszechną”, ponieważ obejmuje potrzeby Kościoła i świata. Ojcowie Soboru Watykańskiego II zechcieli, by przywrócić tę modlitwę po Ewangelii i homilii, aby „z udziałem ludu zanoszone były błagania za Kościół święty, za tych, którzy nami rządzą, za tych którzy znajdują się w różnych potrzebach, za wszystkich ludzi i o zbawienie całego świata”. Wieńcząca Liturgię Słowa modlitwa „powszechna” zachęca nas, abyśmy utożsamili się ze spojrzeniem Boga, który troszczy się o wszystkie swoje dzieci.

Santo Padre:
Saluto cordialmente i pellegrini polacchi. Oggi entriamo nella Quaresima, tempo di digiuno, di preghiera e di carità. Mentre le nostre fronti vengono segnate dalle ceneri con l’invito: “convertitevi e credete al Vangelo”, disponiamo i nostri cuori a vivere questo tempo nell’unione con Cristo sofferente, che con la sua passione e morte sulla croce ci ha redenti, affinché, liberi dal peccato, possiamo partecipare alla santità di Dio stesso. Vi benedico di cuore.

Speaker:
Serdecznie pozdrawiam polskich pielgrzymów. Dziś wchodzimy w okres Wielkiego Postu, czas wstrzemięźliwości, modlitwy i ofiarnej miłości. Gdy nasze głowy posypywane są popiołem, z wezwaniem „nawracajcie się i wierzcie w Ewangelię”, przygotujmy nasze serca do przeżywania tego czasu w jedności z cierpiącym Chrystusem, który przez swoją mękę i śmierć na krzyżu odkupił nas, abyśmy wolni od grzechu mogli mieć udział w świętości samego Boga. Z serca wam błogosławię.

[00251-PL.01] [Testo originale: Polacco]

In lingua italiana

Rivolgo un cordiale benvenuto ai fedeli di lingua italiana.

Saluto in particolare i partecipanti al Corso promosso dalla Congregazione per il Clero per i responsabili della formazione permanente del Clero in America Latina; i Missionari Claretiani; le Suore di San Paolo di Chartres e le Religiose Figlie di Gesù.

Saluto i ragazzi provenienti da Tezze sul Brenta; le parrocchie; i gruppi dei cresimati di Valbona e Lozzo Atestino e i cresimandi di Monselice e Arquà Petrarca. Saluto inoltre le Associazioni e gli Istituti scolastici, in particolare L’Arca di Legnano e il De Filippo di Roma. Vi esorto a ravvivare la vostra fede per essere testimoni dell’amore del Signore con concrete opere di carità.

Un pensiero speciale rivolgo ai giovani, agli ammalati e agli sposi novelli. Oggi, Mercoledì delle Ceneri, inizia il cammino quaresimale. Cari giovani, vi auguro di vivere questo tempo di grazia come un ritorno all’amore del Padre, che attende tutti a braccia aperte. Cari ammalati, vi incoraggio ad offrire le vostre sofferenze per la conversione di quanti vivono lontani dalla fede; ed invito voi, cari sposi novelli, a costruire la vostra nuova famiglia sulla roccia dell’amore di Dio.

[00252-IT.01] [Testo originale: Italiano]

Saluto ai malati nell’Aula Paolo VI

Grazie della visita. Vi do la benedizione a tutti. Io vado in piazza e voi potrete seguire da qui l’udienza in piazza. Dalla piazza vi vedranno, eh! Voi vedrete la piazza e la piazza vedrà voi. E questo è bello. Preghiamo un Ave Maria alla Madonna.

Recita Ave Maria

Benedizione

E pregate per me! Non dimenticatevi, eh! buona udienza. A dopo. Grazie!

[00257-IT.01] [Testo originale: Italiano]

[B0124-XX.02]