Catechesi del Santo Padre in lingua italiana
Sintesi della catechesi e saluti nelle diverse lingue
L’Udienza Generale di questa mattina, la prima dell’anno 2018, si è svolta alle ore 9.25 nell’Aula Paolo VI, dove il Santo Padre Francesco ha incontrato gruppi di pellegrini e fedeli provenienti dall’Italia e da ogni parte del mondo.
Nel discorso in lingua italiana il Papa, continuando il ciclo di catechesi sulla Santa Messa, ha incentrato la sua meditazione sull’atto penitenziale.
Dopo aver riassunto la Sua catechesi in diverse lingue, il Santo Padre ha indirizzato particolari espressioni di saluto ai gruppi di fedeli presenti.
L’Udienza Generale si è conclusa con il canto del Pater Noster e la Benedizione Apostolica.
Catechesi del Santo Padre in lingua italiana
Cari fratelli e sorelle, buongiorno!
Riprendendo le catechesi sulla celebrazione eucaristica, consideriamo oggi, nel contesto dei riti di introduzione, l’atto penitenziale. Nella sua sobrietà, esso favorisce l’atteggiamento con cui disporsi a celebrare degnamente i santi misteri, ossia riconoscendo davanti a Dio e ai fratelli i nostri peccati, riconoscendo che siamo peccatori. L’invito del sacerdote infatti è rivolto a tutta la comunità in preghiera, perché tutti siamo peccatori. Che cosa può donare il Signore a chi ha già il cuore pieno di sé, del proprio successo? Nulla, perché il presuntuoso è incapace di ricevere perdono, sazio com’è della sua presunta giustizia. Pensiamo alla parabola del fariseo e del pubblicano, dove soltanto il secondo – il pubblicano – torna a casa giustificato, cioè perdonato (cfr Lc 18,9-14). Chi è consapevole delle proprie miserie e abbassa gli occhi con umiltà, sente posarsi su di sé lo sguardo misericordioso di Dio. Sappiamo per esperienza che solo chi sa riconoscere gli sbagli e chiedere scusa riceve la comprensione e il perdono degli altri.
Ascoltare in silenzio la voce della coscienza permette di riconoscere che i nostri pensieri sono distanti dai pensieri divini, che le nostre parole e le nostre azioni sono spesso mondane, guidate cioè da scelte contrarie al Vangelo. Perciò, all’inizio della Messa, compiamo comunitariamente l’atto penitenziale mediante una formula di confessione generale, pronunciata alla prima persona singolare. Ciascuno confessa a Dio e ai fratelli “di avere molto peccato in pensieri, parole, opere e omissioni”. Sì, anche in omissioni, ossia di aver tralasciato di fare il bene che avrei potuto fare. Spesso ci sentiamo bravi perché – diciamo – “non ho fatto male a nessuno”. In realtà, non basta non fare del male al prossimo, occorre scegliere di fare il bene cogliendo le occasioni per dare buona testimonianza che siamo discepoli di Gesù. E’ bene sottolineare che confessiamo sia a Dio che ai fratelli di essere peccatori: questo ci aiuta a comprendere la dimensione del peccato che, mentre ci separa da Dio, ci divide anche dai nostri fratelli, e viceversa. Il peccato taglia: taglia il rapporto con Dio e taglia il rapporto con i fratelli, il rapporto nella famiglia, nella società, nella comunità: Il peccato taglia sempre, separa, divide.
Le parole che diciamo con la bocca sono accompagnate dal gesto di battersi il petto, riconoscendo che ho peccato proprio per colpa mia, e non di altri. Capita spesso infatti che, per paura o vergogna, puntiamo il dito per accusare altri. Costa ammettere di essere colpevoli, ma ci fa bene confessarlo con sincerità. Confessare i propri peccati. Io ricordo un aneddoto, che raccontava un vecchio missionario, di una donna che è andata a confessarsi e incominciò a dire gli sbagli del marito; poi è passata a raccontare gli sbagli della suocera e poi i peccati dei vicini. A un certo punto, il confessore le ha detto: “Ma, signora, mi dica: ha finito? – Benissimo: lei ha finito con i peccati degli altri. Adesso incominci a dire i suoi”. Dire i propri peccati!
Dopo la confessione del peccato, supplichiamo la Beata Vergine Maria, gli Angeli e i Santi di pregare il Signore per noi. Anche in questo è preziosa la comunione dei Santi: cioè, l’intercessione di questi «amici e modelli di vita» (Prefazio del 1° novembre) ci sostiene nel cammino verso la piena comunione con Dio, quando il peccato sarà definitivamente annientato.
Oltre al “Confesso”, si può fare l’atto penitenziale con altre formule, ad esempio: «Pietà di noi, Signore / Contro di te abbiamo peccato. / Mostraci, Signore, la tua misericordia. / E donaci la tua salvezza» (cfr Sal 123,3; 85,8; Ger 14,20). Specialmente la domenica si può compiere la benedizione e l’aspersione dell’acqua in memoria del Battesimo (cfr OGMR, 51), che cancella tutti i peccati. E’ anche possibile, come parte dell’atto penitenziale, cantare il Kyrie eléison: con antica espressione greca, acclamiamo il Signore – Kyrios – e imploriamo la sua misericordia (ibid., 52).
La Sacra Scrittura ci offre luminosi esempi di figure “penitenti” che, rientrando in sé stessi dopo aver commesso il peccato, trovano il coraggio di togliere la maschera e aprirsi alla grazia che rinnova il cuore. Pensiamo al re Davide e alle parole a lui attribuite nel Salmo: «Pietà di me, o Dio, nel tuo amore; nella tua grande misericordia cancella la mia iniquità» (51,3). Pensiamo al figlio prodigo che ritorna dal padre; o all’invocazione del pubblicano: «O Dio, abbi pietà di me, peccatore» (Lc 18,13). Pensiamo anche a San Pietro, a Zaccheo, alla donna samaritana. Misurarsi con la fragilità dell’argilla di cui siamo impastati è un’esperienza che ci fortifica: mentre ci fa fare i conti con la nostra debolezza, ci apre il cuore a invocare la misericordia divina che trasforma e converte. E questo è quello che facciamo nell’atto penitenziale all’inizio della Messa.
[00003-IT.02] [Testo originale: Italiano]
Sintesi della catechesi e saluti nelle diverse lingue
In lingua francese
Speaker:
Frères et sœurs, les rites d’introduction de la Messe comprennent un acte pénitentiel. Que Dieu pourrait-il donner, en effet, à celui qui a déjà le cœur rempli de lui-même? Seul celui qui prend conscience de ses misères et baisse les yeux avec humilité sent se poser sur lui le regard miséricordieux de Dieu. Il est donc important que chacun reconnaisse, en se frappant la poitrine, que lui-même a péché; également par omission. Car il ne suffit pas de dire «je n’ai fait de mal à personne» pour être sans péché; il faut encore choisir d’accomplir le bien qu’il est possible de faire. Cette confession générale des péchés se fait en présence des frères, car le péché nous sépare de Dieu, mais aussi de nos frères. Nous implorons ensuite l’intercession de la Vierge Marie et des Saints qui nous soutiennent sur notre chemin de communion avec Dieu. Enfin, l’absolution du prêtre nous pardonne nos péchés. N’oublions pas, cependant, que cette absolution n’a pas la valeur du Sacrement de pénitence qui reste indispensable pour le pardon de péchés graves – dits mortels – qui ont fait mourir la vie divine en nous.
Santo Padre:
Saluto cordialmente i pellegrini di lingua francese, in particolare gli scout di Mesnil-le-Roi. In questo inizio d’anno, auspico per ciascuno di voi e per i vostri cari che possiate incontrare sempre di più il Signore, specialmente nella celebrazione eucaristica domenicale. Egli viene per risollevarci dai nostri sbagli, per illuminare le nostre vite e donarci la sua gioia. Il Signore vi benedica!
Speaker:
Je salue cordialement les pèlerins de langue française, en particulier les Scouts de Mesnil-le-Roi.
En ce début d’année, je forme le vœu pour chacun de vous, et pour vos proches, de rencontrer toujours davantage le Seigneur – y compris dans la célébration dominicale - qui vient nous relever de nos fautes, éclairer nos vies et nous donner sa joie.
Que Dieu vous bénisse.
[00004-FR.01] [Texte original: Français]
In lingua inglese
Speaker:
Dear brothers and sisters: In our catechesis on the Holy Eucharist, today we consider the penitential rite. To prepare ourselves to celebrate worthily the sacred mysteries, we acknowledge, before God and our brothers and sisters, that we have sinned. Significantly, we make this confession as a community, yet in the Confiteor each of us speaks personally: “I confess… that I have sinned.” Like the humble publican in Jesus’ parable, we strike our breast and recognize that we are unworthy of the gift of God’s mercy and forgiveness. We then beg the intercession of Our Lady and all the angels and saints to sustain us on the path of holiness and conversion. The priest then pronounces the absolution – “May almighty God have mercy on us, forgive us our sins, and bring us to everlasting life”. Unlike the absolution granted in confession, this does not remit mortal sin, yet it expresses our trust in God’s promise of forgiveness and reconciliation. We thus join the great line of biblical figures – like David, the Prodigal Son and Saint Peter – who, conscious of their sin, acknowledged it before God with confidence in the transforming power of his grace.
Santo Padre:
Saluto i pellegrini di lingua inglese presenti all’Udienza odierna, specialmente quelli da Corea, Canada e Stati Uniti d’America. A voi e alle vostre famiglie auguro di custodire la gioia di questo tempo di Natale, incontrando nella preghiera il Principe della Pace, che desidera farsi vicino a tutti. Dio vi benedica!
Speaker:
I greet all the English-speaking pilgrims and visitors taking part in today’s Audience, particularly those from Korea, Canada and the United States of America. May each of you, and your families, cherish the joy of this Christmas season, and draw near in prayer to the Prince of Peace who has come to dwell among us. God bless you all!
[00005-EN.01] [Original text: English]
In lingua tedesca
Speaker:
Liebe Brüder und Schwestern,
in der Katechesenreihe über die heilige Messe wollen wir heute den Bußakt betrachten. Im Bewusstsein, dass wir alle Sünder sind, bekennen wir vor Gott und vor der Gemeinde unsere Schuld, um mit reinem Herzen und würdig die heiligen Geheimnisse zu feiern. In der Stille hören wir auf die Stimme unseres Gewissens und erkennen, dass unsere Gedanken, Worte und Werke wie auch unsere Unterlassungen oft nicht dem Geist des Evangeliums entsprechen. Gerade das Bekenntnis unserer Unterlassungssünden weist darauf hin, dass es nicht nur darum geht, nichts Böses zu tun, sondern Zeugnis zu geben durch unsere guten Werke. Das Schuldbekenntnis macht zudem deutlich, dass die Sünde nicht nur von Gott trennt, sondern auch die Gemeinschaft der Glaubenden entzweit. Die Anrufung der Engel und der Heiligen zeigt uns, dass wir in unserem Mühen auf ihre Fürbitte und Hilfe vertrauen dürfen. Der Bußakt schließt mit der Vergebungsbitte des Priesters, die jedoch nicht die Wirkung des Bußsakraments besitzt und nicht damit verwechselt werden darf. Denn zur Vergebung der schweren Sünden ist immer die sakramentale Beichte und Lossprechung nötig.
Santo Padre:
Un cordiale benvenuto ai pellegrini di lingua tedesca. Tante figure della Sacra Scrittura e i Santi ci sono esempi nel riconoscere la nostra debolezza, avere il coraggio di confessare i peccati e di aprirci al perdono e alla misericordia di Dio. In quest’Anno Nuovo, il Signore ci accompagni con la sua grazia e benedizione e ci doni la sua pace. Buon Anno!
Speaker:
Herzlich heiße ich die Pilger deutscher Sprache willkommen. Viele Gestalten der Heiligen Schrift und die Heiligen sind uns darin ein Vorbild, unsere Schwächen zu erkennen sowie den Mut zu haben, unsere Sünden zu bekennen und uns der Vergebung und der Barmherzigkeit Gottes zu öffnen. Der Herr begleite uns in diesem neuen Jahr mit seiner Gnade und seinem Segen und schenke uns seinen Frieden. Ein gutes neues Jahr!
[00006-DE.01] [Originalsprache: Deutsch]
In lingua spagnola
Queridos hermanos y hermanas:
Continuamos hoy la catequesis sobre la celebración de la Eucaristía y nos centramos en el acto penitencial, el cual nos dispone a celebrar dignamente la Santa Misa, reconociéndonos pecadores delante de Dios y de los hermanos.
En ese acto introductorio, el sacerdote invita a reconocer nuestros pecados guardando un momento de silencio. Cada uno entra en su interior para tomar conciencia de todo lo que no corresponde con el plan de Dios. Por eso, confesamos en primera persona del singular diciendo: «He pecado mucho de pensamiento, palabras, obras y omisión». Esta fórmula está acompañada con el gesto de golpearse el pecho para indicar que el pecado es propio y no de otro. Después de esta confesión, suplicamos a la Virgen María, a los ángeles y a los santos que intercedan ante el Señor por nosotros. Su intercesión nos sostiene en nuestro camino hacia la plena comunión con Dios.
El acto penitencial concluye con la absolución del sacerdote, en la que se pide a Dios que derrame su misericordia sobre nosotros. Esta absolución no tiene el mismo valor que la del sacramento de la penitencia, pues hay pecados graves, que llamamos mortales, que sólo pueden ser perdonados con la confesión sacramental.
Saludo cordialmente a los peregrinos de lengua española, en particular a los venidos de España y Latinoamérica. Al inicio de este nuevo año, les deseo que sea para ustedes un tiempo de paz y que puedan contemplar el abrazo de amor y ternura del Señor en sus vidas. Los invito a que se renueven interiormente siguiendo el ejemplo de tantos personajes de la Sagrada Escritura, como el Rey David, San Pedro, la samaritana; ellos, a pesar de haber ofendido a Dios, fueron capaces de pedirle perdón con humildad y sinceridad, y pudieron experimentar su misericordia que transforma y da la alegría verdadera.
Que Dios los bendiga. Muchas gracias.
[00007-ES.02] [Texto original: Español]
In lingua portoghese
Speaker:
Nos Ritos de Introdução à Missa, que nos dispõem para a celebrar dignamente, aparece o Ato Penitencial. É uma fórmula de confissão geral pronunciada na primeira pessoa do singular: «Confesso a Deus Todo-Poderoso e a vós, irmãos, que pequei muitas vezes por pensamentos, palavras, atos e omissões…». Sim! Também pequei por omissões, quando deixei de fazer o bem que poderia ter feito. Tantas vezes acontece sentirmo-nos bons, porque não fizemos mal a ninguém. Mas não basta não fazer mal ao próximo; temos de optar por fazer bem, dando sempre testemunho de que somos discípulos de Cristo. Escutar em silêncio a voz da consciência, permite-nos reconhecer como os nossos pensamentos estão longe do pensar de Deus, como as nossas ações estão em contradição com o Evangelho. E, acompanhamos as palavras da «Confissão», com o gesto de bater a mão no meu peito, reconhecendo que pequei por culpa minha, e não dos outros. O ato penitencial termina com a absolvição do sacerdote que invoca a Deus – para ele próprio e toda a assembleia – pedindo que Ele «tenha compaixão de nós, perdoe os nossos pecados e nos conduza à vida eterna». Esta absolvição, porém, não tem o mesmo valor do sacramento da Penitência. De facto, há pecados graves – ditos também mortais, porque fazem morrer em nós a vida divina – os quais, para serem perdoados, precisam da Confissão e absolvição sacramental. Quem reconhece as suas próprias misérias – como o publicano, no templo – e abaixa os olhos com humildade, sente pousar sobre si o olhar misericordioso de Deus. Sabemos por experiência que só a pessoa que sabe reconhecer os seus erros e pedir desculpa é que recebe a compreensão e o perdão dos outros.
Santo Padre:
Carissimi pellegrini di lingua portoghese, di cuore vi saluto tutti, in particolare i fedeli della «Comunidade Católica Palavra Viva», augurando a ciascuno che sempre rifulga, nei vostri cuori e sulle vostre famiglie e comunità, la luce del Salvatore, che ci rivela il volto tenero e misericordioso del Padre celeste. Stringiamo tra le braccia il Bambino Gesù e mettiamoci al suo servizio: Lui è fonte di amore e serenità. Egli vi benedica per un sereno e felice Anno Nuovo!
Speaker:
Amados peregrinos de língua portuguesa, a minha cordial saudação para vós todos, em particular para os fiéis da «Comunidade Católica Palavra Viva», desejando a cada um que sempre resplandeça, nos vossos corações, famílias e comunidades, a luz do Salvador, que nos revela o rosto terno e misericordioso do Pai do Céu. Abracemos o Deus Menino, colocando-nos ao seu serviço: Ele é fonte de amor e serenidade. Ele vos abençoe com um Ano Novo sereno e feliz!
[00008-PO.01] [Texto original: Português]
In lingua araba
Speaker:
إن فعلَ التوبةِ الذي نقومُ به في بدايةِ القدّاسِ الإلهي، أي الاعترافَ بخطايانا أمامَ الله والإخوة، هو في غايةِ الأهميّة إذ إنّه يساعدُنا على الاستعدادِ الداخليّ لنكونَ أهلًا للاحتفال بهذا السرّ المقدّس. كُلّنا خَطأة وغالبًا ما نُخالِفُ الإنجيلَ بأفكارِنا وأقوالِنا وأفعالِنا البعيدةِ عن الله. نخطئُ أيضًا حين نُهمِلُ أعمالِ الخيرِ التي نقدرُ أن نقومَ بها. والخطيئةُ تَفصِلُنا عن الإخوةِ، وعن الشركة مع الله، لذا نطلبُ تَضَرُّعات العذراءِ مريم والقدّيسينَ، لأنّها تسانِدُنا في مسيرتِنا نحوَ الشركةِ التامّةِ مع الله حينَ تُمحَقُ الخطيئةُ نهائيًّا. في ختامِ فعلِ التوبةِ هذا ننالُ الغفرانَ عن خطايانا غير المميتة، فالمميتةُ مِنها تتطلّبُ التقرّبَ من سرَّ الاعتراف // نحنُ مدعوّون بالتالي، إلى عيشِ هذا الفعلِ المتواضعِ بكلّ جدّيةٍ، كيما نرجعَ إلى أنفُسِنا ونتوبَ فننفَتِحَ على النعمةِ التي تُجدِّدُ القلبَ وتُغيِّرُ الحياة.
Santo Padre:
Saluto cordialmente i pellegrini di lingua araba, in particolare quelli provenienti dall’Egitto, dal Libano e dal Medio Oriente. Cari fratelli e sorelle, l’atto penitenziale che compiamo comunitariamente all’inizio della Messa, ossia riconoscere davanti a Dio e ai fratelli i nostri peccati, ci permette di preparaci interiormente per essere degni di celebrare questo Santo Mistero. Chi confessa i suoi peccati con umiltà e sincerità, riceve il perdono e ritrova di nuovo l’unione con Dio e con i fratelli. Il Signore vi benedica tutti e vi accompagni nel cammino del nuovo anno!
Speaker:
أرحبُّ بمودّةٍ بالحاضرينَ الناطقينَ باللغةِ العربيّة، وخاصةً بالقادمينَ من مِصرَ ومن لبنان ومن الشرقِ الأوسط. أيّها الإخوةُ والأخواتُ الأعزّاء، إن فعلَ التوبةِ الذي نقوم به جَماعيًّا في بدايةِ القدّاسِ الإلهيّ، أي الاعتراف بخطايانا أمام الله والإخوة، يجعلُنا نَستعِدُّ داخليًّا كيما نكونَ أهلًا للاحتفالِ بهذا السرِّ المُقدَّس. ومَن يعترفُ بخطاياه بكلّ تواضعٍ وجدّية، ينالُ الغفرانَ، ويعودُ فيتّحد بالله وبالإخوة. ليبارِكَكُم الربُّ جميعًا ويرافِقَكُم في مسيرةِ السنةِ الجديدة!
[0009-AR.01] [Testo originale: Arabo]
In lingua polacca
Speaker:
Drodzy bracia i siostry, mówiąc o celebracji eucharystycznej, kontynuujemy dzisiaj rozważanie na temat aktu pokutnego. Mając świadomość własnej słabości, na początku Mszy św., w formule spowiedzi powszechnej, wobec całej wspólnoty, każdy osobiście wyznaje przed Bogiem i braćmi: bardzo zgrzeszyłem myślą, mową, uczynkiem, i zaniedbaniem. Tak, także zaniedbaniem czynienia dobra. Nie wystarcza nie czynić nic złego, trzeba czynić dobro, by dać świadectwo, że jesteśmy uczniami Jezusa. Akt pokutny kończy się absolucją kapłana, który wzywa Boga, by zmiłował się nad nami i odpuściwszy nam grzechy doprowadził nas do życia wiecznego. Absolucja ta nie posiada jednak skuteczności sakramentu pokuty. Dla odpuszczenia grzechów ciężkich, nazywanych również śmiertelnymi, konieczna jest spowiedź i rozgrzeszenie sakramentalne. Oprócz spowiedzi powszechnej znane są także inne formuły aktu pokutnego, np. pokropienie wodą święconą na pamiątkę chrztu, czy śpiew: Kyrie eléison, kiedy wzywamy Boga, jako Pana, błagając Go o miłosierdzie. Pismo Święte ukazuje nam szereg postaci czyniących pokutę: króla Dawida, syna marnotrawnego, celnika bijącego się w piersi w świątyni, św. Piotra, Zacheusza, Samarytankę. Uświadomienie sobie w akcie pokutnym własnej grzeszności pomaga nam otworzyć serca, by błagać Boga o miłosierdzie. Tylko ci, którzy potrafią uznać własne grzechy, mogą liczyć na przebaczenie, przemianę i nawrócenie.
Santo Padre:
Saluto cordialmente i Polacchi venuti all’Udienza odierna. Auguro a tutti voi un felice Anno Nuovo. Esso sia per voi, per le vostre famiglie, per le persone care, per coloro che vivono in Polonia e all’estero, per tutta la vostra Patria, un tempo di pace, di speranze compiute, carico dei doni divini e della protezione di Maria Santissima Madre di Dio. Cristo, Dio Forte, Principe della Pace, nato a Betlemme, colmi i vostri cuori con la sua presenza e vi benedica. Sia lodato Gesù Cristo.
Speaker:
Witam serdecznie przybyłych na dzisiejszą audiencję Polaków. Życzę wam wszystkim szczęśliwego i pomyślnego Nowego Roku. Niech będzie on dla was, dla waszych rodzin, bliskich, dla wszystkich żyjących w kraju i za granicą, dla całej waszej Ojczyzny, czasem pokoju, spełnionych nadziei, obfitującym w Boże dary i opiekę Świętej Bożej Rodzicielki Maryi. Niech Chrystus, Bóg Mocny, Książę Pokoju narodzony w Betlejem, przenika wasze serca swą obecnością i wam błogosławi. Niech będzie pochwalony Jezus Chrystus.]
[00010-PL.01] [Testo originale: Polacco]
In lingua italiana
A tutti i pellegrini di lingua italiana presenti a questa prima Udienza Generale del 2018 porgo un cordiale augurio di speranza e di pace per il nuovo anno.
Sono lieto di accogliere le partecipanti al Capitolo generale delle Figlie della Misericordia e della Croce, vi incoraggio a promuovere il vostro carisma con spirito di servizio e di fedeltà alla Chiesa.
Saluto i seminaristi dell’Istituto Missioni Consolata; la Famiglia associativa preghiera e carità di Agropoli e i gruppi parrocchiali, in particolare quelli provenienti da Mozzo, da Belvedere di Tezze sul Brenta e da Sant’Arsenio.
Un pensiero speciale rivolgo ai giovani, ai malati e agli sposi novelli. In questo Anno Nuovo vi invito ad accogliere e a condividere ogni giorno la tenerezza di Dio. Cari giovani, siate messaggeri dell’amore di Cristo tra i vostri coetanei; cari ammalati, trovate nella carezza di Dio il sostegno nella sofferenza; e voi, cari sposi novelli, siate testimoni della gioia del Sacramento del Matrimonio attraverso il vostro amore fedele e scambievole.
[00011-IT.01] [Testo originale: Italiano]
[B0003-XX.02]