Discorso del Santo Padre
Testo in lingua inglese
Al termine dell’Udienza Generale in Piazza San Pietro, questa mattina il Santo Padre si è recato alla nuova Fiera di Roma per rivolgere il suo saluto ai partecipanti al Congresso annuale organizzato dalla Società Europea di Cardiologia, al quale hanno preso parte in questi giorni 35.000 specialisti da 140 Paesi. Il Papa è giunto poco prima delle ore 12,30.
Dopo gli indirizzi di omaggio di Pietro Piccinetti, Amministratore unico della Fiera di Roma, e del Prof. Fausto Pinto, Presidente della Società Europea di Cardiologia, Papa Francesco ha rivolto ai presenti il discorso che riportiamo di seguito:
Discorso del Santo Padre
Gentili Signori e Signore, buongiorno!
Ho accolto con piacere l’invito della Presidenza della Società Europea di Cardiologia ad essere qui con voi, in occasione di questo Congresso mondiale che vede raccolti cardiologi da diversi Paesi. Un ringraziamento particolare al Professor Fausto Pinto per le parole di benvenuto. Nella persona del Presidente intendo ringraziare tutti voi per l’impegno scientifico di queste giornate di studio e di confronto - è tanto importante confrontarsi - ma soprattutto per la dedizione nei confronti di tanti malati. E’ una sfida confrontarsi con ogni malato.
Voi vi occupate della cura del cuore. E quanta simbologia si nasconde in questa parola e quante attese vengono riposte in questo organo umano! Tra le vostre mani passa il centro pulsante del corpo umano, pertanto la vostra responsabilità è grande! Sono certo che trovandovi di fronte a questo libro della vita, che porta in sé ancora tante pagine da scoprire, voi vi accostate con trepidazione e senso di timore.
Il Magistero della Chiesa ha sempre affermato l’importanza della ricerca scientifica per la vita e la salute delle persone. Anche oggi la Chiesa non solo vi accompagna in questo cammino così arduo, ma se ne fa promotrice e intende sostenervi, perché comprende che quanto è dedicato all’effettivo bene della persona è pur sempre un’azione che proviene da Dio. La natura in tutta la sua complessità, e anche la mente umana, sono creature di Dio. Lo studioso può e deve investigarle, sapendo che lo sviluppo delle scienze filosofiche ed empiriche e delle competenze pratiche che servono il più debole e malato è un servizio importante che si inscrive nel progetto divino. L’apertura alla grazia di Dio, fatta tramite la fede, non ferisce la mente, anzi la spinge ad andare avanti, a una conoscenza della verità più ampia e utile per l’umanità.
Sappiamo, tuttavia, che anche lo scienziato nella sua scoperta non è mai neutrale. Egli porta con sé la sua storia, il suo modo di essere e di pensare. Per ognuno esiste la necessità di avere una sorta di purificazione che, mentre allontana le tossine che avvelenano la ragione nella sua ricerca di verità e di certezza, induce a guardare con maggior intensità all’essenza delle cose. Non possiamo negare, infatti, che la conoscenza, anche la più precisa e scientifica, ha bisogno di progredire facendo le domande e trovando le risposte sull’origine, il senso e la finalità della realtà, uomo incluso. Tuttavia, le sole scienze, naturali e fisiche, non bastano per comprendere il mistero che ogni persona contiene in sé. Se si guarda all’uomo nella sua totalità – permettetemi di insistere su questo tema – si può avere uno sguardo di particolare intensità ai più poveri, ai più disagiati ed emarginati perché anche a loro giunga la vostra cura, come anche l’assistenza e l’attenzione delle strutture sanitarie pubbliche e private. Dobbiamo lottare perché non ci siano “scartati” in questa cultura dello scarto che viene proposta.
Con la vostra preziosa attività voi contribuite a guarire il corpo malato e, al tempo stesso, avete la possibilità di verificare che ci sono leggi impresse nella stessa natura che nessuno può manomettere ma solo “scoprire, usare e ordinare” perché la vita corrisponda sempre più alle intenzioni del Creatore (cfr Conc. Ecum. Vat. II, Cost. Gaudium et spes, 36). Per questo è importante che l’uomo di scienza, mentre si misura con il grande mistero dell’esistenza umana, non si lasci vincere dalla tentazione di soffocare la verità (cfr Rm 1,18).
Vi rinnovo il mio apprezzamento per il vostro lavoro - anch’io sono stato nelle mani di alcuni di voi - e chiedo al Signore di benedire la ricerca e la cura medica, in modo che a tutti possa giungere il sollievo dal dolore, una maggior qualità della vita e un accresciuto senso di speranza, e quella lotta di tutti i giorni perché non ci siano “scartati” nella vita umana e nella pienezza della vita umana. Grazie tante.
[01362-IT.02] [Testo originale: Italiano]
Testo in lingua inglese
Ladies and Gentlemen, Good morning!
I was pleased to accept the invitation of the Executive Committee of the European Society of Cardiology to meet with you on the occasion of this World Congress which brings together cardiologists from various countries. I am particularly grateful to Professor Fausto Pinto for his kind words and, through him, I thank each of you for the scientific work in these days of study and relating to one another – relating to others is so important – but above all for your dedication to so many who are sick. Relating well to those who are sick is a challenge.
You look after the heart. And how much symbolism is enshrined in this word! How many hopes are contained in this human organ! In your hands you hold the beating core of the human body, and as such your responsibility is very great! I am sure that as you find yourselves before this book of life with its many pages yet to be discovered, you are filled with trepidation and awe.
The Magisterium of the Church has always affirmed the importance of scientific research for human life and health. The Church not only accompanies you along this demanding path, but also promotes your cause and wishes to support you. The Church understands that efforts directed to the authentic good of the person are actions always inspired by God. Nature, in all its complexity, and the human mind, are created by God; their richness must be studied by skilled men and women, in the knowledge that the advancement of the philosophical and empirical sciences, as well as professional care in favour of the weakest and most infirm, is a service that is part of God’s plan. Openness to the grace of God, an openness which comes through faith, does not weaken human reason, but rather leads it to move forwards, to knowledge of a truth which is wider and of greater benefit to humanity.
At the same time, we know that the scientist, in his or her research, is never neutral, in as much as each one has their own history, their way of being and of thinking. Every scientist requires, in a sense, a purification; through this process, the toxins which poison the mind’s pursuit of truth and certainty are removed, and this enables a more incisive understanding of the meaning of things. We cannot deny that our knowledge, even our most precise and scientific knowledge, needs to progress by asking questions and finding answers concerning the origin, meaning and finality of reality; and this includes man. The sciences alone, however, whether natural or physical, are not sufficient to understand the mystery contained within each person. When man is viewed in his totality – allow me to emphasize this point – we are able to have a profound understanding of the poorest, those most in need, and the marginalized. In this way, they will benefit from your care and the support and assistance offered by the public and private health sectors. We must make great efforts to ensure that they are not “discarded” by a culture which promotes a “throwaway” mentality.
By means of your invaluable work, you contribute to the healing of physical illness and are able to perceive that there are laws engraved within human nature that no one can tamper with, but rather must be “discovered, respected and cooperated with” so that life may correspond ever more to the designs of the Creator (cf. Gaudium et Spes, 36). For this reason, it is important that men and women of science, as they examine themselves in the light of that great mystery of human existence, do not give in to the temptation to suppress the truth (cf. Rom 1:18).
With these sentiments, I renew my appreciation for your work – I too have been in some of your hands – and I ask the Lord to bless your research and medical care, so that everyone may receive relief from their suffering, a greater quality of life and an increasing sense of hope. And I ask him to bless your daily efforts so that no one will be “discarded” from society and from the fullness of human life.
[01362-EN.02] [Original text: Italian]
[B0605-XX.02]