Catechesi del Santo Padre in lingua italiana
Sintesi della catechesi e saluti nelle diverse lingue
Saluto in lingua italiana
L’Udienza Generale di questa mattina si è svolta alle ore 10.00 in Piazza San Pietro dove il Santo Padre Francesco ha incontrato gruppi di pellegrini e fedeli provenienti dall’Italia e da ogni parte del mondo.
Nel discorso in lingua italiana il Papa, continuando la sua meditazione sulla misericordia nella prospettiva evangelica, si è soffermato sul miracolo della guarigione del lebbroso (Lc 5, 12-16).
Dopo aver riassunto la Sua catechesi in diverse lingue, il Santo Padre ha indirizzato particolari espressioni di saluto ai gruppi di fedeli presenti.
L’Udienza Generale si è conclusa con il canto del Pater Noster e la Benedizione Apostolica.
Catechesi del Santo Padre in lingua italiana
Cari fratelli e sorelle, buongiorno!
«Signore, se vuoi, puoi purificarmi!» (Lc 5,12): è la richiesta che abbiamo sentito rivolgere a Gesù da un lebbroso. Quest’uomo non chiede solamente di essere guarito, ma di essere “purificato”, cioè risanato integralmente, nel corpo e nel cuore. Infatti, la lebbra era considerata una forma di maledizione di Dio, di impurità profonda. Il lebbroso doveva tenersi lontano da tutti; non poteva accedere al tempio e a nessun servizio divino. Lontano da Dio e lontano dagli uomini. Triste vita faceva questa gente!
Nonostante ciò, quel lebbroso non si rassegna né alla malattia né alle disposizioni che fanno di lui un escluso. Per raggiungere Gesù, non temette di infrangere la legge ed entra in città – cosa che non doveva fare, gli era vietato -, e quando lo trovò «gli si gettò dinanzi, pregandolo: Signore, se vuoi, puoi purificarmi» (v. 12). Tutto ciò che quest’uomo considerato impuro fa e dice è l’espressione della sua fede! Riconosce la potenza di Gesù: è sicuro che abbia il potere di sanarlo e che tutto dipenda dalla sua volontà. Questa fede è la forza che gli ha permesso di rompere ogni convenzione e di cercare l’incontro con Gesù e, inginocchiandosi davanti a Lui, lo chiama “Signore”. La supplica del lebbroso mostra che quando ci presentiamo a Gesù non è necessario fare lunghi discorsi. Bastano poche parole, purché accompagnate dalla piena fiducia nella sua onnipotenza e nella sua bontà. Affidarci alla volontà di Dio significa infatti rimetterci alla sua infinita misericordia. Anche io vi farò una confidenza personale. La sera, prima di andare a letto, io prego questa breve preghiera: “Signore, se vuoi, puoi purificarmi!”. E prego cinque “Padre nostro”, uno per ogni piaga di Gesù, perché Gesù ci ha purificato con le piaghe. Ma se questo lo faccio io, potete farlo anche voi, a casa vostra, e dire: “Signore, se vuoi, puoi purificarmi!” e pensare alle piaghe di Gesù e dire un “Padre nostro” per ognuna di esse. E Gesù ci ascolta sempre.
Gesù è profondamente colpito da quest’uomo. Il Vangelo di Marco sottolinea che «ne ebbe compassione, tese la mano, lo toccò e gli disse: «Lo voglio, sii purificato!» (1,41). Il gesto di Gesù accompagna le sue parole e ne rende più esplicito l’insegnamento. Contro le disposizioni della Legge di Mosè, che proibiva di avvicinarsi a un lebbroso (cfr Lv 13,45-46), Gesù stende la mano e persino lo tocca. Quante volte noi incontriamo un povero che ci viene incontro! Possiamo essere anche generosi, possiamo avere compassione, però di solito non lo tocchiamo. Gli offriamo la moneta, la buttiamo lì, ma evitiamo di toccare la mano. E dimentichiamo che quello è il corpo di Cristo! Gesù ci insegna a non avere timore di toccare il povero e l’escluso, perché Lui è in essi. Toccare il povero può purificarci dall’ipocrisia e renderci inquieti per la sua condizione. Toccare gli esclusi. Oggi mi accompagnano qui questi ragazzi. Tanti pensano di loro che sarebbe stato meglio che fossero rimasti nella loro terra, ma lì soffrivano tanto. Sono i nostri rifugiati, ma tanti li considerano esclusi. Per favore, sono i nostri fratelli! Il cristiano non esclude nessuno, dà posto a tutti, lascia venire tutti.
Dopo aver guarito il lebbroso, Gesù gli comanda di non parlarne con nessuno, ma gli dice: «Va’ a mostrarti al sacerdote e fa’ l’offerta per la tua purificazione come Mosè ha prescritto, a testimonianza per loro» (v. 14). Questa disposizione di Gesù mostra almeno tre cose. La prima: la grazia che agisce in noi non ricerca il sensazionalismo. Di solito essa si muove con discrezione e senza clamore. Per medicare le nostre ferite e guidarci sulla via della santità essa lavora modellando pazientemente il nostro cuore sul Cuore del Signore, così da assumerne sempre più i pensieri e i sentimenti. La seconda: facendo verificare ufficialmente l’avvenuta guarigione ai sacerdoti e celebrando un sacrificio espiatorio, il lebbroso viene riammesso nella comunità dei credenti e nella vita sociale. Il suo reintegro completa la guarigione. Come aveva lui stesso supplicato, ora è completamente purificato! Infine, presentandosi ai sacerdoti il lebbroso rende loro testimonianza riguardo a Gesù e alla sua autorità messianica. La forza della compassione con cui Gesù ha guarito il lebbroso ha portato la fede di quest’uomo ad aprirsi alla missione. Era un eslcuso, adesso è uno di noi.
Pensiamo a noi, alle nostre miserie… Ognuno ha le proprie. Pensiamo con sincerità. Quante volte le copriamo con la ipocrisia delle “buone maniere”. E proprio allora è necessario stare da soli, mettersi in ginocchio davanti a Dio e pregare: «Signore, se vuoi, puoi purificarmi!». E fatelo, fatelo prima di andare a letto, tutte le sere. E adesso diciamo insieme questa bella preghiera: “Signore, se vuoi, puoi purificarmi!”.
[01049-IT.01] [Testo originale: Italiano]
Sintesi della catechesi e saluti nelle diverse lingue
In lingua francese
Speaker:
Frères et sœurs, la supplication du lépreux de l’Evangile, qui demande à être purifié, nous montre que, lorsque nous nous présentons devant Jésus, peu de paroles suffisent; mais elles doivent être accompagnées d’une totale confiance envers lui, en sa toute-puissance, en sa bonté. Tout dépend de sa volonté et, nous devons, avec foi, oser nous mettre à genoux devant lui et l’appeler «Seigneur». De même qu’il s’est laissé toucher par cet homme, Jésus a pitié de nous: «Je le veux sois purifié». La grâce nous guérit en profondeur et nous guide sur le chemin de la sainteté. Elle ne recherche pas le sensationnel, mais elle modèle lentement et discrètement notre cœur sur celui de Jésus. Nous aussi, reconnaissons nos misères avec sincérité et sans hypocrisie. Seul avec Jésus, sachons nous agenouiller devant lui et implorer sa miséricorde.
Santo Padre:
Saluto cordialmente i pellegrini di lingua francese, in particolare la delegazione impegnata nella società civile, accompagnata da Mons. Dominique Rey. Come Gesù ha toccato il lebbroso per guarirlo, osiamo anche noi toccare le persone povere che vogliamo aiutare. Questo gesto di carità ci guarisce dall’ipocrisia e ci rimette una moltitudine di peccati. Che Dio vi benedica!
Speaker:
Je salue cordialement les pèlerins de langue française, en particulier les personnes engagées dans la société civile, accompagnées de Monseigneur Dominique Rey. De même que Jésus a touché le lépreux pour le guérir, osons toucher les personnes pauvres que nous voulons aider. Ce geste de charité nous guérit de l’hypocrisie et nous remet une multitude de péchés. Que Dieu vous bénisse!
[01050-FR.01] [Texte original: Français]
In lingua inglese
Speaker:
Dear Brothers and Sisters: In our continuing catechesis for this Holy Year of Mercy, we now consider Jesus’ healing of the leper (Lk 5:12-14). As we know, lepers were considered unclean and bound by law to avoid contact with others. Saint Luke tells us that one leper, moved by faith, did not fear to pass among the crowds and beg Jesus to cleanse him. If this leper broke the law, Jesus did likewise by touching the man and cleansing him of the disease. The Lord’s example teaches us not to be afraid to reach out and touch the poor and the needy in our midst. Significantly, the encounter does not end there. Jesus tells the healed leper to present himself to the priest to make the prescribed offering, and as a testimony to his healing. In this way, he shows us that his miracles of healing aim at the rehabilitation of sinners and that true faith bears fruit in witness. The Lord invites each of us to feel our own need and to ask for his healing touch. Like the leper, may we turn to Jesus in faith and let our lives proclaim his gifts of mercy, forgiveness and spiritual rebirth.
Santo Padre:
Saluto i pellegrini di lingua inglese presenti all’odierna Udienza, specialmente quelli provenienti da Inghilterra, Scozia, Svezia, Cina e Stati Uniti d’America. Rivolgo un saluto particolare ai numerosi gruppi di giovani studenti qui presenti. Con fervidi auguri che il presente Giubileo della Misericordia sia per voi e per le vostre famiglie un tempo di grazia e di rinnovamento spirituale, invoco su voi tutti la gioia e pace del Signore Gesù!
Speaker:
I greet the English-speaking pilgrims and visitors taking part in today’s Audience, particularly those from England, Scotland, Sweden, China and the United States of America. In a special way I greet the many student groups present. With prayerful good wishes that the present Jubilee of Mercy will be a moment of grace and spiritual renewal for you and your families, I invoke upon all of you joy and peace in our Lord Jesus Christ.
[01051-EN.01] [Original text: English]
In lingua tedesca
Speaker:
Liebe Brüder und Schwestern, in der Lesung aus dem Lukasevangelium, die wir eben gehört haben, wendet sich ein Aussätziger an Jesus: „Herr, wenn du willst, kannst du machen, dass ich rein werde“ (5,12). Er bittet nicht einfach darum, gesund zu werden, sondern um Reinheit, um umfassende Heilung. Aussatz galt als Verunreinigung des ganzen Menschen; ein Aussätziger hatte sich von den Menschen und vom Tempel fernzuhalten. Als er von Jesus hört, geht er trotzdem in die Stadt. Er glaubt mit ganzem Herzen, dass Jesus ihn heilen kann. Der Aussätzige zeigt uns, dass bei der Begegnung mit dem Herrn nicht viele Worte nötig sind. Wichtig ist das Vertrauen in seine Allmacht, seine Güte und Barmherzigkeit. Jesus hat Mitleid mit dem Aussätzigen, streckt seine Hand aus, berührt ihn und sagt: „Ich will es – werde rein!“ (Mk 1,41). Der Geheilte soll das Wunder nicht öffentlich bekannt machen, Christus unterstützt keine Sensationsgier. Aber er soll sich einem Priester zeigen und das Reinigungsopfer darbringen, um wieder ganz in die Gemeinschaft der Gläubigen und das gesellschaftliche Leben integriert zu sein. Vor dem Priester wird er zum Zeugen der messianischen Autorität Christi. Die Kraft des Mitleidens, mit dem Jesus den Aussätzigen heilt, festigt den Glauben dieses Menschen und macht ihn missionarisch.
Santo Padre:
Rivolgo un cordiale saluto a tutti i pellegrini di lingua tedesca. Il mese di giugno è dedicato alla devozione al Sacratissimo Cuore di Gesù. La consapevolezza della compassione di Gesù verso di noi riaccenda una fede gioiosa e missionaria. Dio vi benedica tutti.
Speaker:
Einen herzlichen Gruß richte ich an alle Pilger deutscher Sprache. Der Monat Juni ist der Verehrung des Heiligsten Herzens Jesu gewidmet. Das Bewusstsein des Mitleidens Jesu mit uns entzünde in uns von neuem einen frohen und missionarischen Glauben. Gott segne euch alle.
[01052-DE.01] [Originalsprache: Deutsch]
In lingua spagnola
Queridos hermanos y hermanas:
La súplica que el leproso dirige a Jesús: «Señor si quieres puedes limpiarme», manifiesta el deseo profundo del hombre de una auténtica purificación que lo una a Dios y lo integre en la comunidad. Esta petición, fruto de la fe y de la confianza en Dios, encuentra la respuesta en los gestos y en las palabras de Jesús, que, sintiendo compasión, se acerca, lo toca y le dice: «Quiero queda limpio».
Jesús nunca permanece indiferente a la oración hecha con humildad y con confianza, rechaza todos los prejuicios humanos, y se muestra cercano, enseñándonos que tampoco nosotros tenemos que tener miedo de acercarnos y tocar al pobre y al excluido, porque en ellos está el mismo Cristo. Con sus actos Jesús no busca el sensacionalismo, sino que cura con amor nuestras heridas, modelando pacientemente nuestro corazón conforme al suyo. El gesto mesiánico Jesús culmina con la inclusión del leproso en la comunidad de los creyentes y en la vida social: así se llega a la plena curación, que además convierte al sanado en testigo y anunciador de la misericordia de Dios.
Saludo cordialmente a los peregrinos de lengua española, en particular a los grupos provenientes de España y Latinoamérica. Que movidos por la humildad y la confianza de la petición del leproso, nos sintamos todos necesitados de la sanación del Señor, y aprendamos a acercarnos al pobre y al excluido reconociendo en ellos al mismo Cristo. Muchas gracias.
[01053-ES.01] [Texto original: Español]
In lingua portoghese
Speaker:
«Senhor, se quiseres, podes purificar-me!»: assim falou a Jesus um leproso; um leproso que não se resignava com a sua doença, nem com as normas sociais que faziam dele um excluído: devia manter-se separado, longe de todos. Este homem, porém, viola aquelas normas, entrando na cidade e aproximando-se de Jesus. Na sua súplica, o leproso mostra-se certo de que Jesus tem poder para curá-lo; tudo depende da vontade d’Ele. Profundamente impressionado com a fé daquele homem, o Senhor toca-o e diz-lhe: «Quero, fica purificado!» Quantas vezes encontramos um pobre que se aproxima de nós, conseguimos sentir compaixão e até dar-lhe uma esmola, mas habitualmente não tocamos a sua mão. Esquecemo-nos de que aquele é o corpo de Cristo! Jesus ensina-nos a não ter medo de tocar o pobre e o marginalizado, porque naquela pessoa está Ele próprio. Creio eu nisto ou não? Sim; mas… E começam as desculpas para não nos envolvermos. Tocar o pobre pode purificar-nos da hipocrisia e levar-nos a preocupar-nos com a sua condição. Mas pensemos em nós, nas nossas misérias… com sinceridade. Quantas vezes as cobrimos com a hipocrisia das «boas maneiras». É precisamente então que é preciso estar a sós, ajoelharmo-nos diante de Deus e rezar: «Senhor, se quiseres, podes purificar-me!»
Santo Padre:
Cari amici di lingua portoghese, che oggi prendete parte a quest’Incontro, grazie per la vostra presenza e soprattutto per le vostre preghiere! Saluto tutti voi, in particolare i membri della Comunità brasiliana Doce Mãe de Deus e il gruppo di Escuteiros di Leiria, incoraggiandovi a scommettere sui grandi ideali di servizio, che allargano il cuore e rendono fecondi i vostri talenti. Su di voi e sulle vostre famiglie scenda la Benedizione del Signore.
Speaker:
Queridos amigos de língua portuguesa, que hoje tomais parte neste Encontro, obrigado pela vossa presença e sobretudo pelas vossas orações! A todos saúdo, especialmente aos membros da Comunidade brasileira Doce Mãe de Deus e ao grupo de Escuteiros de Leiria, encorajando-vos a apostar em ideais grandes de serviço, que engrandecem o coração e tornam fecundos os vossos talentos. Sobre vós e vossas famílias desça a Bênção do Senhor!
[01054-PO.01] [Texto original: Português]
In lingua araba
Speaker:
أيّها الإخوة والأخوات الأعزّاء، "يا ربّ، إِن شِئتَ فَأَنتَ قادِرٌ على أن تُبرِئَني": إنّه الطّلب الذي يوجّهه الأبرص إلى يسوع. هذا الرّجل لا يطلب أن يُشفى وحسب وإنّما أن "يُطَهَّر" أيضًا، أي أن يَتمَّ شفاؤه بشكل شامل في الجّسد والقلب. وكي يصل إلى يسوع لم يَخَف من مخالفة الشّريعة ودخل إلى المدينة، وعندما وجد يسوع "سَقَطَ عَلى وَجهِه وَسأَلَه: يا ربّ، إِن شِئتَ فَأَنتَ قادِرٌ على أن تُبرِئَني". كلّ ما يقوله أو يفعله هذا الرّجل، الذي يُعتبر نجسًا، هو تعبير عن إيمانه! يعترف بقوّة يسوع: فهو يثق بأنّه يملك السلطة لشفائه وأنّ كلّ شيء متعلّق بمشيئته. هذا الإيمان هو القوّة التي سمحت له بأن يخرق كلّ عادة وعُرْف ويسعى للقاء يسوع، لقد لمس هذا الرّجل يسوع في العمق. يشدّد إنجيل مرقس على أن يسوع "أَشفَقَ عليهِ ومَدَّ يَدَه فلَمَسَه وقالَ له: "قد شِئتُ فَابرَأ". إنّ تصرّف يسوع يرافق كلماته ويجعل تعليمه أكثر وضوحًا. وبعكس تدابير شريعة موسى، التي كانت تمنع الإقتراب من الأبرص، يمدّ يسوع يده ويلمسه. كم من مرّة نلتقي بفقير آتٍ للقائنا! يمكننا أيضًا أن نكون أسخياء، وأن نتحلّى بالشّفقة، ولكنّنا عادة لا نلمسهم. نقدّم لهم النّقود ولكنّنا نتحاشى لمس يدهم، وننسى أنّ ذاك هو جسد المسيح! أيّها الإخوة والأخوات الأعزّاء، لنفكّر بأنفسنا وبؤسنا... بصدق. كم من مرّة نخفيه برياء "اللياقة". في هذا الوقت بالذّات من الضروريّ أن نبقى وحدنا، ونجثو أمام الله ونصلّي: "يا ربّ، إِن شِئتَ فَأَنتَ قادِرٌ على أن تُبرِئَني!"
Santo Padre:
Rivolgo un cordiale benvenuto ai pellegrini di lingua araba, in particolare a quelli provenienti dal Medio Oriente! Cari fratelli e sorelle, l’unica cosa di cui abbiamo davvero bisogno nella nostra vita è quella di essere perdonati, liberati dal male e dalle sue conseguenze di morte. Ci conceda il Signore, per intercessione di Maria, di essere testimoni della sua misericordia che purifica il cuore e trasforma la vita. Il Signore vi benedica!
Speaker:
أُرحّبُ بالحجّاجِ الناطقينَ باللغةِ العربية، وخاصةً بالقادمينَ من الشرق الأوسط. أيها الإخوةُ والأخواتُ الأعزاء، إن الشيء الوحيد الذي نحتاج إليه حقًا في هذه الحياة هو أن يُغفر لنا، وأن نتحرَّر من الشر ومن تبعاته المميتة. ليمنحنا الرب، بشفاعة العذراء مريم، أن نكون شهودًا لرحمته، التي تنقي القلب وتغيّر الحياة. ليبارككُم الرب
[01055-AR.01] [Testo originale: Arabo]
In lingua polacca
Speaker:
„Panie, jeśli chcesz, możesz mnie oczyścić” (Łk 5,12). Tymi słowami, jak słyszeliśmy w przypomnianej dzisiaj Ewangelii, błagał o cud uzdrowienia pewien trędowaty. Pan Jezus „zdjęty litością, wyciągnął rękę, dotknął go i rzekł: «Chcę, bądź oczyszczony!»” (1, 41). Prawo Mojżeszowe zakazywało zbliżać się do osób trędowatych (por. Kpł 13,45-46). Chrystus wyciągnął jednak do niego rękę, a nawet go dotknął. Ileż razy także my spotykamy w życiu biednych, bezdomnych, ludzi z marginesu. Bywamy wobec nich może nawet szczodrzy, okazujemy współczucie, ale czy podajemy dłoń? Pan Jezus uczy nas, aby nie bać się dotknięcia ręki ubogich, bo On sam jest w nich obecny. „Idź, pokaż się kapłanowi i złóż ofiarę za swe oczyszczenie, jak przepisał Mojżesz, na świadectwo dla nich” (w. 14). Ten, kolejny nakaz Jezusa ukazuje, że łaska Boża działa bez rozgłosu, jest darem, który pozwala grzesznym, zagubionym na powrót do wspólnoty, daje moc do składania ewangelicznego świadectwa. Mając świadomość własnych grzechów i win, prośmy Chrystusa: „Panie, jeśli chcesz, możesz mnie oczyścić” (Łk 5,12).
Santo Padre:
Do il mio cordiale benvenuto ai pellegrini polacchi. Fratelli e sorelle, il caso del lebbroso di cui abbiamo parlato oggi e la sua domanda di essere guarito, ci ricordano il nostro grido a Dio di essere liberati dai peccati, dalle omissioni e dalla colpa. Ricordiamoci che Dio non ci abbandona mai, anzi ci viene incontro, ci guarisce, ci assolve e perdona. Con questa consapevolezza, fiduciosi nella Sua misericordia, attraversiamo la Porta Santa dell’Anno Giubilare. Sia lodato Gesù Cristo.
Speaker:
Witam serdecznie pielgrzymów polskich. Bracia i siostry, sytuacja trędowatego, o którym dzisiaj mowa, jego prośba o uzdrowienie, przypomina nam nasze wołanie do Boga o uwolnienie z grzechów, zaniedbań i poczucia winy. Pamiętajmy, że Bóg nas nigdy nie opuszcza, przeciwnie, wychodzi nam na spotkanie, uzdrawia, rozgrzesza i przebacza. Z tą świadomością, ufni w Jego miłosierdzie, przekraczajmy Świętą Bramę Roku Jubileuszowego. Nich będzie pochwalony Jezus Chrystus.
[01056-PL.01] [Testo originale: Polacco]
Saluto in lingua italiana
Un cordiale saluto ai pellegrini di lingua italiana!
Con gioia accolgo i fedeli delle Diocesi di Alba e Alghero-Bosa, accompagnati dai loro Pastori, Mons. Brunetti e Mons. Morfino; i motociclisti venuti per il Giubileo, con il Vescovo di Città di Castello, Mons. Domenico Cancian; i medici e i volontari del Policlinico “Gemelli” aderenti all’iniziativa “Dona la vita con il cuore”, e li ringrazio per le visite cardiologiche gratuite agli indigenti attraverso l’ambulatorio mobile. Nello stesso Ospedale giovedì scorso è stata inaugurata la “Villetta della misericordia”, dormitorio per persone senza fissa dimora, gestita dalla comunità di Sant’Egidio, opera concreta di questo Giubileo straordinario. Grazie tante!
Saluto con affetto i protagonisti della Giostra del Saracino di Arezzo, quest’anno dedicata al tema della Misericordia, ed esprimo a voi vivo apprezzamento per l’impegno di rievocare vicende storiche, diffondendo un messaggio di pace, di dialogo e di confronto tra culture nel nome di San Francesco. Grazie! Saluto la fondazione UALSI di Sant’Anastasia; e i membri della Società di mutuo soccorso Cesare Pozzo. Possa questo incontro col Successore di Pietro essere di incoraggiamento nel vostro cammino di fede e di testimonianza evangelica.
Alla fine, un saluto speciale rivolgo ai giovani, agli ammalati e agli sposi novelli. Cari giovani, Gesù vi chiama ad essere “cuori ardenti”: corrispondete con generosità al suo invito ciascuno secondo il proprio talento; cari ammalati, offrite la vostra sofferenza a Cristo crocifisso per cooperare alla redenzione del mondo; e voi, cari sposi novelli, siate consapevoli dell’insostituibile missione a cui vi impegna il sacramento del matrimonio.
[01057-IT.01] [Testo originale: Italiano]
[B0460-XX.01]