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L’Udienza Generale, 15.06.2016


Catechesi del Santo Padre in lingua italiana

Sintesi della catechesi e saluti nelle diverse lingue

Saluto in lingua italiana

L’Udienza Generale di questa mattina si è svolta alle ore 10.00 in Piazza San Pietro dove il Santo Padre Francesco ha incontrato gruppi di pellegrini e fedeli provenienti dall’Italia e da ogni parte del mondo.

Nel discorso in lingua italiana il Papa, continuando la sua meditazione sulla misericordia nella prospettiva evangelica, si è soffermato sul miracolo del cieco di Gerico (cfr. Lc. 18,35.37-38.40-42).

Dopo aver riassunto la Sua catechesi in diverse lingue, il Santo Padre ha indirizzato particolari espressioni di saluto ai gruppi di fedeli presenti.

L’Udienza Generale si è conclusa con il canto del Pater Noster e la Benedizione Apostolica.

Catechesi del Santo Padre in lingua italiana

Cari fratelli e sorelle, buongiorno!

Un giorno Gesù, avvicinandosi alla città di Gerico, compì il miracolo di ridare la vista a un cieco che mendicava lungo la strada (cfr Lc 18,35-43). Oggi vogliamo cogliere il significato di questo segno perché tocca anche noi direttamente. L’evangelista Luca dice che quel cieco era seduto sul bordo della strada a mendicare (cfr v. 35). Un cieco a quei tempi – ma anche fino a non molto tempo fa – non poteva che vivere di elemosina. La figura di questo cieco rappresenta tante persone che, anche oggi, si trovano emarginate a causa di uno svantaggio fisico o di altro genere. E’ separato dalla folla, sta lì seduto mentre la gente passa indaffarata, assorta nei propri pensieri e in tante cose...E la strada, che può essere un luogo di incontro, per lui invece è il luogo della solitudine. Tanta folla che passa...E lui è solo.

E’ triste l’immagine di un emarginato, soprattutto sullo sfondo della città di Gerico, la splendida e rigogliosa oasi nel deserto. Sappiamo che proprio a Gerico giunse il popolo di Israele al termine del lungo esodo dall’Egitto: quella città rappresenta la porta d’ingresso nella terra promessa. Ricordiamo le parole che Mosè pronuncia in quella circostanza: «Se vi sarà in mezzo a te qualche tuo fratello che sia bisognoso in una delle tue città nella terra che il Signore, tuo Dio, ti dà, non indurirai il tuo cuore e non chiuderai la mano davanti al tuo fratello bisognoso. Poiché i bisognosi non mancheranno mai nella terra, allora io ti do questo comando e ti dico: Apri generosamente la mano al tuo fratello povero e bisognoso nella tua terra» (Dt 15,7.11). E’ stridente il contrasto tra questa raccomandazione della Legge di Dio e la situazione descritta dal Vangelo: mentre il cieco grida invocando Gesù, la gente lo rimprovera per farlo tacere, come se non avesse diritto di parlare. Non hanno compassione di lui, anzi, provano fastidio per le sue grida. Quante volte noi, quando vediamo tanta gente nella strada – gente bisognosa, ammalata, che non ha da mangiare – sentiamo fastidio. Quante volte, quando ci troviamo davanti a tanti profughi e rifugiati, sentiamo fastidio. È una tentazione che tutti noi abbiamo. Tutti, anch’io! È per questo che la Parola di Dio ci ammonisce ricordandoci che l’indifferenza e l’ostilità rendono ciechi e sordi, impediscono di vedere i fratelli e non permettono di riconoscere in essi il Signore. Indifferenza e ostilità. E a volte questa indifferenza e ostilità diventano anche aggressione e insulto: “ma cacciateli via tutti questi!”, “metteteli in un’altra parte!”. Quest’aggressione è quello che faceva la gente quando il cieco gridava: “ma tu vai via, dai, non parlare, non gridare”.

Notiamo un particolare interessante. L’Evangelista dice che qualcuno della folla spiegò al cieco il motivo di tutta quella gente dicendo: «Passa Gesù, il Nazareno!» (v. 37). Il passaggio di Gesù è indicato con lo stesso verbo con cui nel libro dell’Esodo si parla del passaggio dell’angelo sterminatore che salva gli Israeliti in terra d’Egitto (cfr Es 12,23). È il “passaggio” della pasqua, l’inizio della liberazione: quando passa Gesù, sempre c’è liberazione, sempre c’è salvezza! Al cieco, quindi, è come se venisse annunciata la sua pasqua. Senza lasciarsi intimorire, il cieco grida più volte verso Gesù riconoscendolo come il Figlio di Davide, il Messia atteso che, secondo il profeta Isaia, avrebbe aperto gli occhi ai ciechi (cfr Is 35,5). A differenza della folla, questo cieco vede con gli occhi della fede. Grazie ad essa la sua supplica ha una potente efficacia. Infatti, all’udirlo, «Gesù si fermò e ordinò che lo conducessero da lui» (v. 40). Così facendo Gesù toglie il cieco dal margine della strada e lo pone al centro dell’attenzione dei suoi discepoli e della folla. Pensiamo anche noi, quando siamo stati in situazioni brutte, anche situazioni di peccato, com’è stato proprio Gesù a prenderci per mano e a toglierci dal margine della strada e donarci la salvezza. Si realizza così un duplice passaggio. Primo: la gente aveva annunciato una buona novella al cieco, ma non voleva avere niente a che fare con lui; ora Gesù obbliga tutti a prendere coscienza che il buon annuncio implica porre al centro della propria strada colui che ne era escluso. Secondo: a sua volta, il cieco non vedeva, ma la sua fede gli apre la via della salvezza, ed egli si ritrova in mezzo a quanti sono scesi in strada per vedere Gesù. Fratelli e sorelle, Il passaggio del Signore è un incontro di misericordia che tutti unisce intorno a Lui per permettere di riconoscere chi ha bisogno di aiuto e di consolazione. Anche nella nostra vita Gesù passa; e quando passa Gesù, e io me ne accorgo, è un invito ad avvicinarmi a Lui, a essere più buono, a essere un cristiano migliore, a seguire Gesù.

Gesù si rivolge al cieco e gli domanda: «Che cosa vuoi che io faccia per te?» (v. 41). Queste parole di Gesù sono impressionanti: il Figlio di Dio ora sta di fronte al cieco come un umile servo. Lui, Gesù, Dio, dice: “Ma cosa vuoi che io ti faccia? Come tu vuoi che io ti serva?” Dio si fa servo dell’uomo peccatore. E il cieco risponde a Gesù non più chiamandolo “Figlio di Davide”, ma “Signore”, il titolo che la Chiesa fin dagli inizi applica a Gesù Risorto. Il cieco chiede di poter vedere di nuovo e il suo desiderio viene esaudito: «Abbi di nuovo la vista! La tua fede ti ha salvato» (v. 42). Egli ha mostrato la sua fede invocando Gesù e volendo assolutamente incontrarlo, e questo gli ha portato in dono la salvezza. Grazie alla fede ora può vedere e, soprattutto, si sente amato da Gesù. Per questo il racconto termina riferendo che il cieco «cominciò a seguirlo glorificando Dio» (v. 43): si fa discepolo. Da mendicante a discepolo, anche questa è la nostra strada: tutti noi siamo mendicanti, tutti. Abbiamo bisogno sempre di salvezza. E tutti noi, tutti i giorni, dobbiamo fare questo passo: da mendicanti a discepoli. E così, il cieco si incammina dietro al Signore ed entrando a far parte della sua comunità. Colui che volevano far tacere, adesso testimonia ad alta voce il suo incontro con Gesù di Nazaret, e «tutto il popolo, vedendo, diede lode a Dio» (v. 43). Avviene un secondo miracolo: ciò che è accaduto al cieco fa sì che anche la gente finalmente veda. La stessa luce illumina tutti accomunandoli nella preghiera di lode. Così Gesù effonde la sua misericordia su tutti coloro che incontra: li chiama, li fa venire a sé, li raduna, li guarisce e li illumina, creando un nuovo popolo che celebra le meraviglie del suo amore misericordioso. Lasciamoci anche noi chiamare da Gesù, e lasciamoci guarire da Gesù, perdonare da Gesù, e andiamo dietro Gesù lodando Dio. Così sia!

[01003-IT.01] [Testo originale: Italiano]

Sintesi della catechesi e saluti nelle diverse lingue

In lingua francese

Frères et sœurs, la figure de l’aveugle mendiant sur le bord de la route, à qui Jésus a rendu la vue, représente toutes ces personnes qui, même aujourd’hui, sont mises de côté à cause d’un désavantage physique ou autre. En s’arrêtant et en demandant qu’on le lui conduise, Jésus enlève l’aveugle du bord de la route et le met au centre de l’attention de ses disciples et de la foule. Le passage du Seigneur est une rencontre de miséricorde qui réunit tout le monde autour de lui pour permettre de reconnaître celui qui a besoin d’aide et de consolation. En demandant à l’aveugle ce qu’il veut qu’il fasse pour lui Jésus se comporte à son égard comme un humble serviteur. Dieu se fait serviteur de l’homme pécheur. Grâce à sa foi, désormais l’aveugle peut voir, mais surtout il se sent aimé par Jésus. Et alors, le récit nous dit que l’aveugle se met à le suivre en glorifiant Dieu. Il se fait disciple. Et, poursuit le récit, tout le peuple, en voyant cela rend gloire à Dieu. Ce qui est arrivé à l’aveugle fait en sorte que finalement les gens aussi voient. Ainsi Jésus répand sa miséricorde sur tous ceux qu’il rencontre. Il les appelle, les rassemble, les guérit et les illumine, créant un nouveau peuple qui célèbre les merveilles de son amour miséricordieux.

Santo Padre:

Sono lieto di accogliere i pellegrini venuti dalla Francia e dagli altri paesi di lingua francese. Vi incoraggio ad essere attenti alle persone che hanno bisogno di aiuto e di consolazione. Siate presso di loro il viso fraterno e misericordioso di Gesù. Buon pellegrinaggio a tutti!

Speaker:

J’accueille avec joie les pèlerins venus de France et d’autres pays francophones. Je vous encourage à être attentifs aux personnes qui ont besoin d’aide et de consolation. Soyez auprès d’elles le visage fraternel et miséricordieux de Jésus. Bon pèlerinage à tous!

[01004-FR.01] [Texte original: Français]

In lingua inglese

Speaker:

Dear Brothers and Sisters: In our continuing catechesis for this Holy Year of Mercy, we now consider Jesus’ miracle of restoring sight to a blind man on the way to Jericho (Lk 18:35-43). The blind man, forced to beg for a living, can represent all those disadvantaged persons who, even today, find themselves on the periphery of our societies. The prosperous city of Jericho, for its part, evokes the conquest of the Promised Land and Moses’ stern warning that, once settled, God’s People were not to harden their hearts or be blind to the presence of those in need (cf. Dt 15). Unlike the crowd, Jesus does not ignore the blind man or try to silence his cries. He stops, turns the eyes of all to the blind man, and, acknowledging his faith, restores his sight. Saint Luke tells us that the man, now healed, became a disciple of Jesus. Not only, but the crowd too now sees; their eyes are opened to the meaning of this encounter of mercy, and they give praise to God (v. 43). During this Jubilee of Mercy may we too open our eyes and hearts to God’s love for the poor and to the gift of healing that he offers to all who turn to him in faith.

Santo Padre:

Saluto i pellegrini di lingua inglese presenti all’odierna Udienza, specialmente quelli provenienti da Inghilterra, Scozia, Irlanda, Malta, Svezia, Siria, Israele, Zambia, Cina, Indonesia, Giappone, Filippine, Canada e Stati Uniti d’America. Con fervidi auguri che il presente Giubileo della Misericordia sia per voi e per le vostre famiglie un tempo di grazia e di rinnovamento spirituale, invoco su voi tutti la gioia e pace del Signore Gesù!

Speaker:

I greet the English-speaking pilgrims and visitors taking part in today’s Audience, particularly those from England, Scotland, Ireland, Malta, Sweden, Syria, Israel, Zambia, China, Indonesia, Japan, the Philippines, Canada and the United States of America. With prayerful good wishes that the present Jubilee of Mercy will be a moment of grace and spiritual renewal for you and your families, I invoke upon all of you joy and peace in our Lord Jesus Christ.

[01005-EN.01] [Original text: English]

In lingua tedesca

Speaker:

Liebe Brüder und Schwestern,

in den Evangelien hören wir immer wieder, wie Jesus seine Barmherzigkeit allen schenkt, denen er begegnet: Er ruft die Menschen, er sammelt, heilt und erleuchtet sie und schafft so ein neues Volk, das die Wunder seiner barmherzigen Liebe feiert. Das wird unter anderem bei der Heilung des Blinden von Jericho deutlich. Der Blinde gehört zu den Bedürftigen und an den Rand Gedrängten, denen die Gläubigen schon nach dem Gesetz des Mose zu helfen verpflichtet sind (vgl. Dtn 15, 7.11). Der Evangelist Lukas bringt zu der Episode ein interessantes Detail: Jemand erklärt dem Blinden den Grund für den Volksauflauf. Er sagt: „Jesus von Nazareth geht vorüber“ (Lk 18,37). Es klingt hier der „Vorübergang“ des Herrn im Buch Exodus, das Pascha des Alten Bundes an, das für Israel den Beginn der Befreiung bedeutete (vgl. 12,23). Der Blinde „erkennt“ im Glauben Jesus als den Sohn Davids, den Messias, der nach Jesaja den Blinden die Augen öffnet (vgl. 35,5). Jesus holt den Blinden vom Rand weg und stellt ihn in die Mitte der Aufmerksamkeit der Menschen. Der geheilte Blinde wird zu einer Botschaft der Barmherzigkeit, die den Menschen die Augen dafür öffnet, dass sie in der Zuwendung zum Bedürftigen Jesus finden und echte Gemeinschaft haben können. Sie lernen zu sehen, was es für ein Geschenk ist, von Jesus geliebt zu sein.

Santo Padre:

Saluto cordialmente i fratelli e le sorelle di lingua tedesca, in particolare i pellegrini della Diocesi di Treviri con il loro Vescovo Mons. Ackermann e con l’Ausiliare Mons. Brahm. Auspico che il vostro soggiorno a Roma rafforzi la vostra fede e l’esperienza della carità fraterna. Il Signore benedica voi e le vostre famiglie.

Speaker:

Herzlich grüße ich die Brüder und Schwestern deutscher Sprache, insbesondere die Pilger aus dem Bistum Trier mit ihrem Bischof Ackermann und mit Weihbischof Brahm. Ich wünsche euch, dass euer Aufenthalt in Rom euren Glauben stärke und die Erfahrung brüderlicher Liebe vertiefe.

Der Herr segne euch und eure Familien.

[01006-DE.01] [Originalsprache: Deutsch]

In lingua spagnola

El Evangelio que escuchamos nos muestra a Jesús que, acercándose a Jericó, restituye la vista a un ciego que mendigaba en el orilla del camino. La figura de este hombre representa tristemente a tantas personas que, aún hoy, sufren discriminación y rechazo por parte de los demás. Es llamativo que este marginado a las puertas de Jericó, ciudad bíblica que simboliza la entrada a la tierra prometida, en lugar de encontrar compasión y ayuda del prójimo, como pide la ley que Dios dio a su pueblo, encuentra en cambio insensibilidad y rechazo.

Como entonces, también ahora la indiferencia y la hostilidad causan ceguera y sordera, que impiden percibir las necesidades de los hermanos y reconocer en ellos la presencia del Señor. En contraste con esta actitud, Jesús que pasa, no es indiferente al grito del ciego que, movido por la fe, quiere encontrarlo e invoca su ayuda. El Señor, como humilde servidor, escucha la súplica del ciego y le devuelve la vista. Gracias a su fe, el hombre ve, pero sobre todo, experimenta el amor de Dios que, en Jesús, se hace siervo de todos nosotros pecadores.

Saludo cordialmente a los peregrinos de lengua española, en particular a los grupos provenientes de España y Latinoamérica. Que Cristo, en el que brilla la fuerza de la misericordia de Dios, ilumine y sane también nuestros corazones, para que aprendamos a estar atentos a las necesidades de nuestros hermanos y celebremos las maravillas de su amor misericordioso. Muchas gracias.

[01007-ES.01] [Texto original: Español]

In lingua portoghese

Speaker:

Jesus derrama a sua misericórdia sobre todas as pessoas que encontra: chama-as, reúne-as, cura-as e ilumina-as, criando um povo novo que celebra as maravilhas do seu amor misericordioso. Temos um exemplo disto na cura do cego de Jericó. Este estava lá na beira da estrada a pedir esmola, ouve o rumor da multidão que passa e pergunta a quem segue. Alguém responde: «Passa Jesus de Nazaré». E o cego começa a gritar: «Jesus, Filho de David, tem misericórdia de mim!» Então, incomodadas com os seus gritos, as pessoas querem obrigá-lo a calar. Não têm compaixão; a indiferença torna-as cegas e surdas, impede-as de verem um irmão. Tinham-lhe anunciado uma boa nova – «Passa Jesus de Nazaré» –, mas não queriam envolver-se nem ocupar-se do cego. Diversamente, Jesus parou e mandou que lho trouxessem; e assim obriga a tomar consciência de que o anúncio da boa nova implica trazer para o centro da cena quem está marginalizado. A passagem do Senhor é um encontro de misericórdia que congrega a todos ao redor d’Ele para nos possibilitar reconhecer quem precisa de ajuda e consolação. «Que queres que te faça?» - perguntou ao cego Jesus, tornando-Se seu servo humilde pronto a fazer o que ele quisesse. Pede para ver de novo e o seu desejo foi atendido: recobrou a vista e pôs-se a seguir Jesus, enquanto toda a multidão glorificava a Deus. Aqui tem lugar um segundo milagre: o sucedido ao cego fez com que também a multidão ficasse a ver; a mesma luz ilumina a todos, irmanando-os na oração de louvor.

Santo Padre:

Carissimi pellegrini di lingua portoghese, vi saluto cordialmente tutti, con una menzione speciale per il gruppo della diocesi di Limeira, augurandovi in quest’Anno Giubilare la grazia di far esperienza della potenza del Vangelo della misericordia che trasforma, che fa entrare nel cuore di Dio, che ci rende capaci di perdonare e guardare il mondo con più bontà. Così Dio benedica voi e le vostre famiglie.

Speaker:

Queridos peregrinos de língua portuguesa, de coração vos saúdo a todos, nomeadamente ao grupo da diocese de Limeira, desejando-vos neste Ano Jubilar a graça de experimentar a força do Evangelho da misericórdia que transforma, que faz entrar no coração de Deus, que nos torna capazes de perdoar e olhar o mundo com mais bondade. Assim Deus vos abençoe a vós e às vossas famílias.

[01008-PO.01] [Texto original: Português]

In lingua araba

Speaker:

أيُّها الإخوةُ والأخواتُ الأعزّاء، نُريدُ اليومَ أن نتأمَّلَ في معنى شفاءِ أعمى أريحا لأنَّهُ يُمثِّل علامةً تلمُسُنا نحنُ أيضًا بشكلٍ مُباشر، إذ يُمثِّلُ هذا الأعمى العديدَ من الأشخاصِ الذينَ اليومَ أيضًا يَجدون أنفُسَهُم مُهمَّشينَ بسبب عِلَّةٍ جسديَّةٍ أو مِن نوعٍ آخَر. وفيما يصرُخُ الأعمى متوسِّلاً إلى يسوع، ينتَهِرُه الناسُ لِيَسكُت. لم يُشفِقوا عليه، لأنَّ اللامبالاةَ والعِدائيّةَ يجعلانِنا عميانَ أصمَّاء ويمنعانِنا من رؤيةِ الإِخوة ولا يسمحان لنا برؤية الربِّ فيهم. صرخَ الأعمى مرّاتٍ عديدةً إلى يسوعَ مُعترِفًا به كابنِ داودَ والمسيح المُنتَظر، وبِعَكس الجمع، هذا الأعمى يَرى بأَعيُن الإيمان. في الواقع عندَ سماعِ صُراخِه، "وقَفَ يسوع وأَمرَ بِأَن يُؤتى بِه"، بهذه الطّريقة انتَشَل يسوعُ الأعمى من جانبِ الطَّريق ووضعَه في محورِ اهتمامِ الرُّسُل والجمع. يتوجَّهُ يسوعُ إلى الأعمى ويسأَلُه: "ماذا تُريدُ أَن أَصنعَ لَكَ". يَقِفُ إبنُ الله الآنَ كخادمٍ مُتواضِعٍ أمام الأعمى، ويَجعَلُ من نفسِه خادمًا للإِنسانِ الخاطِئ. يَطلُبُ الأعمى أَن يُبصرَ مُجدّدًا وتحقَّقَت رغبَتُه: "أََبصِر، إِيمانُكَ خَلَّصَكَ!". لقد أَظهَر إيمانَهُ من خلالِ توسُّلِه ليسوعَ ورغبَتِه المُطلَقَة بلقائِه، وهذا الأمرُ حمَلَ لهُ عطيَّةَ الخلاص. يُمكِنُه الآنَ بِفضلِ إِيمانِه أَن يُبصرَ وخاصةً أن يَشعُرَ بأنَّهُ محبوبٌ من يسوع. لذلك تَنتهي الرّوايةُ بالقولِ إنَّ الأعمى "تَبِعَه وهو يُمَجِّدُ الله". هكذا يفيضُ يسوعُ رحمتَه على جميعِ الذين يلتقي بِهم: يدعوهُم ويجمعُهُم ويَشفيهِم ويُنيرُهم ويخلُقُ شعبًا جديدًا يَحتَفل بعظائِمِ محبَّتِه الرَّحيمَة

Santo Padre:

Rivolgo un cordiale benvenuto ai pellegrini di lingua araba, in particolare a quelli provenienti dalla Siria! Cari fratelli e sorelle, il passaggio del Signore nella nostra vita è un incontro di misericordia che tutti unisce intorno a Lui per permettere di riconoscere chi ha bisogno di aiuto e di consolazione. Il Signore vi benedica!

Speaker:

أُرحّبُ بالحجّاجِ الناطقينَ باللغةِ العربية، وخاصةً بالقادمينَ من سوريا. أيها الإخوةُ والأخواتُ الأعزاء، إنَّ مرورَ الربِّ في حياتِنا هو لقاءُ رحمَةٍ يجمعُنا جميعًا حولَهُ ليسمَحَ لنا بأَن نعرِفَ مَن هو بحاجةٍ للمُساعَدةِ والعَزاء. ليُبارِككُم الرب!

[01009-AR.01] [Testo originale: Arabo]

In lingua polacca

Speaker:

Dziś w perspektywie miłosierdzia odczytujemy wydarzenie przywrócenia wzroku niewidomemu z Jerycha (por. Łk 18,35-43). Ów niewidomy siedział przy drodze i żebrał (por. w. 35), podczas gdy ludzie przechodzili zajęci swymi sprawami. Droga, która może być miejscem spotkania, była dla niego miejscem samotności.

Jest to smutny obraz człowieka usuniętego na margines. Woła przyzywając Jezusa, ludzie go ganią, aby go uciszyć. Nie mają dla niego współczucia. Ślepy, nie dając się zastraszyć woła wielokrotnie do Jezusa, uznając go za Syna Dawidowego, oczekiwanego Mesjasza, który według proroka Izajasza, otworzył oczy niewidomym (por. 35, 5). W przeciwieństwie do tłumu, ten ślepiec widzi oczyma wiary. „Jezus przystanął i kazał przyprowadzić go do siebie” (w. 40), a zatem wziął go z pobocza i umieścił w centrum uwagi swoich uczniów i tłumu. Jezus uświadamia wszystkim, że głoszenie Dobrej Nowiny wymaga umieszczenia w centrum drogi tego, który został z niej wykluczony.

Pytając niewidomego: „Co chcesz, abym ci uczynił?” (w. 41), Syn Boży staje przed nim jako pokorny sługa. Ślepiec prosił, aby mógł znowu widzieć, a jego pragnienie zostało wysłuchane: „Przejrzyj, twoja wiara cię uzdrowiła” (w. 42). Dzięki wierze może teraz widzieć, a przede wszystkim, czuje się kochany przez Jezusa. Dlatego „szedł za Nim, wielbiąc Boga” (w. 43): wyruszając za Panem stał się uczniem i członkiem Jego wspólnoty. Ten, którego chciano uciszyć, obecnie świadczy donośnym głosem o swoim spotkaniu z Jezusem z Nazaretu, a „cały lud, który to widział, oddał chwałę Bogu” (w. 43).

Santo Padre:

Do il benvenuto ai pellegrini polacchi. Carissimi, sulla strada del nostro pellegrinaggio terreno spesso possiamo incontrare uomini che, per diverse cause, sono stati spinti ai margini sociali e – spesso senza parole – gridano la salvezza, l’aiuto, un po’ di interesse, di compassione, un gesto di solidarietà e di inclusione nella vita della società. Non ci manchi mai la sensibilità e il desiderio di venire incontro a queste persone, affinché le nostre parole e opere siano un segno efficace della misericordia di Dio. Benedico di cuore voi e le vostre famiglie. Sia lodato Gesù Cristo!

Speaker:

Witam polskich pielgrzymów. Kochani, na drodze naszego ziemskiego pielgrzymowania często możemy spotkać ludzi, którzy z różnych powodów zostali zepchnięci na margines społeczny i – często bez słów – wołają o ratunek, pomoc, odrobinę zainteresowania, współczucia, gestu solidarności i włączenia w życie społeczne. Niech nam nigdy nie zabraknie wrażliwości i chęci wyjścia naprzeciw tym osobom, aby nasze słowa i czyny były skutecznym znakiem miłosierdzia Bożego. Z serca błogosławię Wam i Waszym rodzinom! Niech będzie pochwalony Jezus Chrystus!

[01010-PL.01] [Testo originale: Polacco]

Saluto in lingua italiana

Un cordiale saluto ai pellegrini di lingua italiana. Sono lieto di accogliere i Sacerdoti novelli della Diocesi di Brescia e i seminaristi del Movimento dei Focolari. Vi esorto ad essere sempre più conformi a Cristo Buon Pastore, testimoniando il Suo cuore misericordioso.

Saluto i fedeli di alcune Diocesi italiane accompagnate dai rispettivi Pastori: Albenga-Imperia, Carpi, Chioggia, Oristano, Saluzzo e San Miniato. Vi auguro un pellegrinaggio giubilare ricco di frutti spirituali per il vostro bene e per quello delle vostre comunità ecclesiali.

Un particolare saluto rivolgo ai giovani, agli ammalati e agli sposi novelli. Cari giovani, specialmente voi ragazzi dell’Epicentro Giovanile di San Severo e quelli dell’Istituto Penale di Airola, il Signore sia il vostro Maestro interiore che vi guida costantemente sulle vie del bene. Cari ammalati, offrite la vostra sofferenza a Cristo crocifisso per cooperare alla redenzione del mondo. E voi, cari sposi novelli, siate consapevoli dell’insostituibile missione d’amore a cui vi impegna il vostro matrimonio.

[01011-IT.01] [Testo originale: Italiano]

[B0440-XX.01]