Catechesi del Santo Padre in lingua italiana
Sintesi della catechesi e saluti nelle diverse lingue
Saluto in lingua italiana
L’Udienza Generale di questa mattina si è svolta alle ore 10.00 in Piazza San Pietro dove il Santo Padre Francesco ha incontrato gruppi di pellegrini e fedeli provenienti dall’Italia e da ogni parte del mondo.
Nel discorso in lingua italiana il Papa, continuando la sua meditazione sulla misericordia nella prospettiva evangelica, si è soffermato sulla parabola del Buon Pastore (Lc 15, 4-6).
Dopo aver riassunto la Sua catechesi in diverse lingue, il Santo Padre ha indirizzato particolari espressioni di saluto ai gruppi di fedeli presenti.
L’Udienza Generale si è conclusa con il canto del Pater Noster e la Benedizione Apostolica.
Catechesi del Santo Padre in lingua italiana
Cari fratelli e sorelle, buongiorno!
Conosciamo tutti l’immagine del Buon Pastore che si carica sulle spalle la pecorella smarrita. Da sempre questa icona rappresenta la sollecitudine di Gesù verso i peccatori e la misericordia di Dio che non si rassegna a perdere alcuno. La parabola viene raccontata da Gesù per far comprendere che la sua vicinanza ai peccatori non deve scandalizzare, ma al contrario provocare in tutti una seria riflessione su come viviamo la nostra fede. Il racconto vede da una parte i peccatori che si avvicinano a Gesù per ascoltarlo e dall’altra parte i dottori della legge, gli scribi sospettosi che si discostano da Lui per questo suo comportamento. Si discostano perchè Gesù si avvicinava ai peccatori. Questi erano orgogliosi, erano superbi, si credevano giusti.
La nostra parabola si snoda intorno a tre personaggi: il pastore, la pecora smarrita e il resto del gregge. Chi agisce però è solo il pastore, non le pecore. Il pastore quindi è l’unico vero protagonista e tutto dipende da lui. Una domanda introduce la parabola: «Chi di voi, se ha cento pecore e ne perde una, non lascia le novantanove nel deserto e va in cerca di quella perduta, finché non la trova?» (v. 4). Si tratta di un paradosso che induce a dubitare dell’agire del pastore: è saggio abbandonare le novantanove per una pecora sola? E per di più non al sicuro di un ovile ma nel deserto? Secondo la tradizione biblica il deserto è luogo di morte dove è difficile trovare cibo e acqua, senza riparo e in balia delle fiere e dei ladri. Cosa possono fare novantanove pecore indifese? Il paradosso comunque continua dicendo che il pastore, ritrovata la pecora, «se la carica sulle spalle, va a casa, chiama gli amici e i vicini e dice loro: Rallegratevi con me» (v. 6). Sembra quindi che il pastore non torni nel deserto a recuperare tutto il gregge! Proteso verso quell’unica pecora sembra dimenticare le altre novantanove. Ma in realtà non è così. L’insegnamento che Gesù vuole darci è piuttosto che nessuna pecora può andare perduta. Il Signore non può rassegnarsi al fatto che anche una sola persona possa perdersi. L’agire di Dio è quello di chi va in cerca dei figli perduti per poi fare festa e gioire con tutti per il loro ritrovamento. Si tratta di un desiderio irrefrenabile: neppure novantanove pecore possono fermare il pastore e tenerlo chiuso nell’ovile. Lui potrebbe ragionare così: “Faccio il bilancio: ne ho novantanove, ne ho persa una, ma non è una grande perdita”. Lui invece va a cercare quella, perchè ognuna è molto importante per lui e quella è la più bisognosa, la più abbandonata, la più scartata; e lui va a cercarla. Siamo tutti avvisati: la misericordia verso i peccatori è lo stile con cui agisce Dio e a tale misericordia Egli è assolutamente fedele: nulla e nessuno potrà distoglierlo dalla sua volontà di salvezza. Dio non conosce la nostra attuale cultura dello scarto, in Dio questo non c’entra. Dio non scarta nessuna persona; Dio ama tutti, cerca tutti: uno per uno! Lui non conosce questa parola “scartare la gente”, perchè è tutto amore e tutta misericordia.
Il gregge del Signore è sempre in cammino: non possiede il Signore, non può illudersi di imprigionarlo nei nostri schemi e nelle nostre strategie. Il pastore sarà trovato là dove è la pecora perduta. Il Signore quindi va cercato là dove Lui vuole incontrarci, non dove noi pretendiamo di trovarlo! In nessun altro modo si potrà ricomporre il gregge se non seguendo la via tracciata dalla misericordia del pastore. Mentre ricerca la pecora perduta, egli provoca le novantanove perché partecipino alla riunificazione del gregge. Allora non solo la pecora portata sulle spalle, ma tutto il gregge seguirà il pastore fino alla sua casa per far festa con “amici e vicini”.
Dovremmo riflettere spesso su questa parabola, perché nella comunità cristiana c’è sempre qualcuno che manca e se ne è andato lasciando il posto vuoto. A volte questo è scoraggiante e ci porta a credere che sia una perdita inevitabile, una malattia senza rimedio. E’ allora che corriamo il pericolo di rinchiuderci dentro un ovile, dove non ci sarà l’odore delle pecore, ma puzza di chiuso! E i cristiani? Non dobbiamo essere chiusi, perchè avremo la puzza delle cose chiuse. Mai! Bisogna uscire e non chiudersi in sè stessi, nelle piccole comunità, nella parrocchia, ritenendosi “i giusti”. Questo succede quando manca lo slancio missionario che ci porta ad incontrare gli altri. Nella visione di Gesù non ci sono pecore definitivamente perdute, ma solo pecore che vanno ritrovat. Questo dobbiamo capirlo bene: per Dio nessuno è definitivamente perduto. Mai! Fino all’ultimo momento, Dio ci cerca. Pensate al buon ladrone; ma solo nella visione di Gesù nessuno è definitivamente perduto. La prospettiva pertanto è tutta dinamica, aperta, stimolante e creativa. Ci spinge ad uscire in ricerca per intraprendere un cammino di fraternità. Nessuna distanza può tenere lontano il pastore; e nessun gregge può rinunciare a un fratello. Trovare chi si è perduto è la gioia del pastore e di Dio, ma è anche la gioia di tutto il gregge! Siamo tutti noi pecore ritrovate e raccolte dalla misericordia del Signore, chiamati a raccogliere insieme a Lui tutto il gregge!
[00719-IT.01] [Testo originale: Italiano]
Sintesi della catechesi e saluti nelle diverse lingue
In lingua francese
Frères et sœurs, à travers la parabole du Bon Pasteur Jésus a voulu faire comprendre que sa proximité des pécheurs ne doit pas scandaliser, mais provoquer chez tous une sérieuse réflexion sur la façon de vivre la foi. Dieu est celui qui va à la recherche de ses enfants perdus pour ensuite faire la fête et se réjouir avec tous de les avoir retrouvés. Nous sommes tous prévenus: la miséricorde envers les pécheurs est le style d’action de Dieu; et sa fidélité à cette miséricorde est absolue: rien ni personne ne pourra le détourner de sa volonté de salut. Nous devrions souvent réfléchir sur cette parabole parce que dans la communauté chrétienne il y a toujours quelqu’un qui manque et qui a laissé une place vide. La perspective de Jésus est dynamique, ouverte, stimulante. Elle nous pousse à entreprendre des chemins de fraternité. Trouver celui qui est perdu fait la joie du pasteur et de Dieu, mais c’est aussi la joie de tout le troupeau, car aucun troupeau ne peut renoncer à un frère! Nous sommes tous des brebis retrouvées et recueillies par la miséricorde du Seigneur, appelés à rassembler en lui tout le troupeau.
Santo Padre:
Sono lieto di salutare i pellegrini francesi, in particolare i seminari interdiocesani di Rennes et d’Orléans, accompagnati dai loro Vescovi, l’Istituto Giovanna d’Arco di Beaumont sur Oise, come pure gli insegnanti di religione delle scuole europee di Bruxelles e i fedeli del Gabon. Vi invito a sviluppare in voi lo slancio missionario che spinge ad andare incontro agli altri per manifestare loro la misericordia di Dio. Che Dio vi benedica!
Speaker:
Je suis heureux de saluer les pèlerins francophones, en particulier les séminaires interdiocésains de Rennes et d’Orléans, accompagnés de leurs évêques, l’Institution Jeanne d’Arc, de Beaumont sur Oise, ainsi que les enseignants de religion des écoles européennes de Bruxelles et les pèlerins du Gabon. Je vous invite à développer en vous l’élan missionnaire qui pousse à aller à la rencontre des autres pour leur manifester la miséricorde de Dieu. Que Dieu vous bénisse!
[00720-FR.01] [Texte original: Français]
In lingua inglese
Speaker:
Dear Brothers and Sisters: In our continuing catechesis for this Holy Year of Mercy, we now turn to Jesus’ parable of the Good Shepherd. The Lord uses the image of the shepherd who leaves his flock to go in search of one lost sheep to express God’s closeness to sinners. God does not want even a single person to be lost. In his infinite mercy, he is always ready to meet us wherever we are. The example of the Good Shepherd also challenges us to go out in search of those in particular need of God’s mercy, especially those who have gone astray. Jesus teaches us that in his eyes there are no lost sheep, but only sheep needing to be found. The joy which the Good Shepherd feels must also be the joy of the entire flock. For all of us are lost sheep who were found by the Lord’s mercy. All of us are called to rejoice in his merciful love, to bring that love to others and thus to join him in gathering into the fold all those whom he wishes to save.
Santo Padre:
Saluto i pellegrini di lingua inglese presenti all’odierna Udienza, specialmente quelli provenienti da Inghilterra, Scozia, Irlanda, Sud Africa, Australia, Cina, Indonesia, Singapore, Hong Kong, Filippine, Seychelles, Canada e Stati Uniti d’America. Nella gioia del Signore Risorto, invoco su di voi e sulle vostre famiglie l’amore misericordioso di Dio nostro Padre. Il Signore vi benedica!
Speaker:
I greet the English-speaking pilgrims and visitors taking part in today’s Audience, particularly those from England, Scotland, Ireland, South Africa, Australia, China, Indonesia, Singapore, Hong Kong, the Philippines, the Seychelles, Canada and the United States of America. In the joy of the Risen Lord, I invoke upon you and your families the loving mercy of God our Father. May the Lord bless you all!
[00721-EN.01] [Original text: English]
In lingua tedesca
Speaker:
Liebe Brüder und Schwestern, das Gleichnis vom verlorenen Schaf spricht uns von der Sorge Jesu für die Sünder und von der Barmherzigkeit Gottes, der sich nicht damit abfindet, jemanden zu verlieren. Die eigentliche Hauptfigur ist der gute Hirt. Sein Handeln, die Herde in der Steppe zurückzulassen, um das eine Schaf zu suchen, scheint unvernünftig. Es unterstreicht aber nur den unbändigen Wunsch des Hirten, dass ihn selbst 99 Schafe nicht von der Suche abhalten können. Nichts kann Gott von seinem Heilswillen abbringen. Entsprechend ist auch die Herde des Herrn immer unterwegs. Sie findet den Herrn dort, wo das verlorene Schaf ist, und er will, dass die übrigen Schafe an der Vereinigung der Herde teilnehmen. Dann wird die ganze Herde dem Hirten nach Hause folgen und sich mit ihm freuen. Wenn wir in unseren Gemeinden sehen, dass jemand wegbleibt, dürfen wir uns nicht entmutigen lassen und es als einen unvermeidlichen Verlust hinnehmen. Andernfalls laufen wir Gefahr, uns sozusagen im Schafstall zu verschließen, wo abgestandene Luft, Gestank herrscht. Es braucht einen missionarischen Schwung: Für Jesus gibt es keine endgültig verlorenen Schafe, sondern nur solche, die gesucht werden müssen. Mit ihm wollen wir hinausgehen auf Suche, den Brüdern und Schwestern nachgehen und die Herde sammeln.
Santo Padre:
Un cordiale benvenuto ai pellegrini di lingua tedesca e neerlandese. Saluto in particolare i familiari e amici delle nuove guardie svizzere, venuti a Roma in occasione del giuramento, i collaboratori volontari delle parrocchie dell’Arcidiocesi di Monaco e Frisinga, nonché i membri della Caritas diocesana di Münster. Gesù non ci lascia mai soli. Questa è l’espressione fondamentale della sua misericordia. La presenza del Signore nella vostra vita vi renda sempre più gioiosi missionari dell’amore di Cristo.
Speaker:
Herzliche heiße ich die Pilger deutscher und niederländischer Sprache willkommen. Ich grüße besonders die Familien und Freunde der jungen Schweizergardisten, die aus Anlass der Vereidigung nach Rom gekommen sind, die ehrenamtlichen Mitarbeiter der Pfarreien des Erzbistums München und Freising sowie die Mitglieder des Diözesancaritasverbandes Münster. Jesus lässt uns nie allein. Das ist der grundlegende Ausdruck seiner Barmherzigkeit. Die Gegenwart des Herrn in eurem Leben mache euch immer mehr zu freudigen Missionaren der Liebe Christi.
[00722-DE.01] [Originalsprache: Deutsch]
In lingua spagnola
Queridos hermanos y hermanas:
Delante de los Fariseos que se escandalizaban de su relación con los pecadores, Jesús les propone esta paradoja: «¿Quién de vosotros, si se le pierde una oveja, sería capaz de dejar a las 99 en el desierto para ir a buscarla? Fíjense que no dice que las deja en el redil, en un lugar seguro, sino en el desierto, sin agua, sin comida, a merced de las fieras y ladrones. No parece sensato, y sin embargo así hace el buen Pastor. No se preocupa de poner a salvo primero al resto del rebaño, sino que va de inmediato en busca de la oveja perdida y la lleva a casa sobre sus hombros.
Muchas veces también nosotros nos escandalizamos de esta actitud aparentemente inconsciente del Señor, pero hay una razón para este modo de actuar. No podemos exigir al Señor que permanezca con nosotros, olvidándose del otro; nadie puede sujetarle, frenar su amor por todos. Si queremos “tenerlo”, debemos seguirlo, seguirlo allí donde se encuentra la oveja descarriada, si nos movemos con él, también nosotros haremos fiesta al encontrarla y volver juntos a casa.
Saludo cordialmente a los peregrinos de lengua española, en particular a la peregrinación interdiocesana de Mérida-Badajoz y Coria-Cáceres acompañados de sus Obispos Mons. Celso Morga y Francisco Cerro, así como a los grupos provenientes de España y Latinoamérica. Cada uno de nosotros es esa oveja que el Señor lleno de misericordia ha querido cargar sobre sus hombros para llevarla a casa y, al mismo tiempo, cada uno hemos sido llamados a recoger junto al Buen Pastor a toda la grey, para participar todos de su alegría. Que Dios los bendiga.
[00723-ES.02] [Texto original: Español]
In lingua portoghese
Speaker:
A parábola da ovelha perdida mostra-nos a solicitude de Jesus pelos pecadores e a misericórdia de Deus que não quer nem se resigna a perder ninguém. Todos estão avisados e devem saber que a misericórdia para com os pecadores é o estilo do agir de Deus. A este estilo, Ele é absolutamente fiel: nada e ninguém O pode afastar desta sua vontade de salvar a todos. É capaz de deixar as noventa e nove ovelhas no deserto, para ir à procura da que anda perdida. Com isto, Jesus quer fazer-nos refletir sobre o modo como vivemos a nossa fé. Para encontrar o Senhor, temos de O procurar, não onde nós pretendemos encontrá-Lo, mas onde Ele nos quer encontrar: e o pastor só pode ser encontrado, onde está a ovelha perdida. Fazendo saber que vai à procura da ovelha perdida, provoca as outras noventa e nove para que participem na reunificação do rebanho. E, se assim procederem, não só a ovelha trazida aos ombros, mas todo o rebanho acompanhará o pastor até casa, para fazer festa com «os amigos e os vizinhos». Aos olhos de Jesus, não há ovelhas definitivamente perdidas, mas apenas ovelhas que devem ser reencontradas. E Ele impele-nos a sair à procura delas. Não há distância que o pastor não possa superar; e nenhum rebanho pode renunciar a um irmão que anda perdido. Encontrar quem se perdeu é a alegria do pastor e de Deus, mas é também a alegria do rebanho. Todos nós somos ovelhas reencontradas e trazidas para casa pela misericórdia do Senhor; e somos chamados, por nossa vez, a reunir juntamente com Ele o rebanho inteiro.
Santo Padre:
Con cordiale affetto, saluto tutti i pellegrini di lingua portoghese, in modo speciale i diversi gruppi e movimenti del Portogallo e i fedeli della parrocchia di Nossa Senhora de Lourdes, di São Tomé. Fratelli e amici, siete in buone mani, siete nelle mani della Vergine Maria. Ella vi protegga dalla tentazione di fare a meno degli altri, pensando di salvarvi da soli. Pregate per me! Dio vi benedica!
Speaker:
Com cordial afeto, saúdo todos os peregrinos de língua portuguesa, em especial os diversos grupos e movimentos de Portugal e os fiéis da paróquia de Nossa Senhora de Lourdes, de São Tomé. Irmãos e amigos, estais em boas mãos, estais nas mãos da Virgem Maria. Ela vos proteja da tentação de prescindir dos outros, pensando em salvar-vos sozinhos. Rezai por mim! Que Deus vos abençoe!
[00724-PO.01] [Texto original: Português]
In lingua araba
Speaker:
أيّها الإخوة والأخوات الأعزّاء، نتوقف اليوم لنتأمّل معًا بمثل الرّاعي الصّالح الذي يحمل على كتفَيه الخروف الضّائع. إنّ هذه الأيقونة تمثّل على الدّوام اهتمام يسوع بالخطأة ورحمة الله الذي لا يستسلم أبدًا لفقدان أحد. يخبر يسوع المثل ليفهمنا أنّه لا ينبغي أن يُشكِّكنا قربه من الخطأة ، بل على العكس ينبغي أن يولّد في الجّميع تأمُّلاً جادًّا حول كيفيّة عيشنا لإيماننا. يبدأ المثل بسؤال: "أَيُّ امرِئٍ مِنكُم إِذا كانَ لَه مِائةُ خروف فأَضاعَ واحِداً مِنها، لا يَترُكُ التِّسعَةَ والتِّسعينَ في البَرِّيَّة، ويَسْعى إِلى الضَّالِّ حتَّى يَجِدَه؟". إنّها مُفارقة تحمل على الشّكّ في تصرّف الرّاعي؛ لكنَّ التّعليم الذي يريد يسوع أن يعطينا إيّاه هو أنّه لا يمكن لأيّ خروف أن يضيع، لأنَّ الربّ لا يمكنه أن يستسلم لواقع أنّه يمكن لإنسان واحد أن يضيع بل يذهب بحثًا عن الأبناء الضّائعين ليحتفل بعدها ويفرح مع الجّميع لأنّه وجدهم. أيها الأعزاء، ينبغي علينا أن نتأمّل غالبًا في هذا المثل، لأنّه في رؤية يسوع لا توجد خراف ضائعة، وإنّما خراف ينبغي إيجادها. بالتّالي فإنّ وجهة النّظر هي ديناميكيّة، منفتحة، مُحفِّزة وخلاّقة، تدفعنا للخروج للبحث والإنطلاق في مسيرة أخوّة لأننا جميعنا خراف وجدتها رحمة الربّ وجمعتها، ومدعوّون لنجمع معه القطيع كلّه
Santo Padre:
Rivolgo un cordiale benvenuto ai pellegrini di lingua araba, in particolare a quelli provenienti dal Medio Oriente! Cari fratelli e sorelle, solo Gesù è il vero Pastore, che ci dà la vita in abbondanza. Egli ci accompagna, cammina con noi. Ascoltiamo con mente e cuore aperti la sua Parola, per alimentare la nostra fede, illuminare la nostra coscienza e seguire gli insegnamenti del Vangelo. Il Signore vi benedica!
Speaker:
أُرحّبُ بالحجّاجِ النّاطقينَ باللّغةِ العربيّة، وخاصّةً بالقادمينَ من الشّرق الأوسط. أيّها الإخوةُ والأخواتُ الأعزّاء، وحده يسوع هو الرّاعي الحقيقيّ الذي يعطينا الحياة وافرة. هو يرافقنا ويسير معنا. لنصغِ بأذهان وقلوب منفتحة إلى كلمته فيتغذّى إيماننا وتستنير ضمائرنا ونتّبع تعاليم الإنجيل. ليبارككُم الربّ!
[00725-AR.01] [Testo originale: Arabo]
In lingua polacca
Speaker:
Bracia i siostry, wszyscy znamy obraz Dobrego Pasterza, który bierze na ramiona zagubioną owcę. Jest to ikona, która ilustruje troskę Jezusa o każdego grzesznika i miłosierdzie Boga, który nigdy nie godzi się, by kogokolwiek utracić. W usłyszanej dzisiaj przypowieści Pan Jezus zadaje pytanie: „Któż z was, gdy ma sto owiec, a zgubi jedną z nich, nie zostawia dziewięćdziesięciu dziewięciu na pustyni i nie idzie za zgubioną, aż ją znajdzie?” (Łk 15, 4). Odnalazłszy owcę „bierze ją z radością na ramiona i wraca do domu; sprasza przyjaciół i sąsiadów i mówi im: «Cieszcie się ze mną, bo znalazłem owcę, która mi zginęła»” (w. 6). Oto obraz miłości Boga wobec człowieka, który zgrzeszył. Chrystus nie chce, by na pustyni życia ktokolwiek się zagubił. Dlatego wychodzi na poszukiwanie zagubionych, aby następnie wyprawić ucztę i radować się ze wszystkimi z tego powodu, że się odnaleźli. W wizji Jezusa nie ma owiec definitywnie straconych, a tylko owce, które trzeba odnaleźć. Wszyscy jesteśmy odnalezionymi owcami, wezwani, by pomagać innym znaleźć się wraz z Chrystusem w jednej owczarni. Dlatego troska o człowieka powinna pobudzać także nas do poszukiwania każdego, kto się zagubił, aby pomóc mu wrócić do Boga.
Santo Padre:
Saluto cordialmente i pellegrini Polacchi. Ieri nel vostro Paese avete celebrato la Beata Vergine Maria, Regina della Polonia. La colletta della Santa Messa di questa Solennità ci ricorda che Dio ha dato alla vostra nazione in Maria Vergine un mirabile aiuto e una protezione, affinché, grazie alla Sua intercessione, la fede godesse di continua libertà e la vostra patria si sviluppasse nella pace. Unendomi a questa preghiera benedico di cuore la Polonia e ciascuno di voi.
Speaker:
Serdecznie pozdrawiam pielgrzymów polskich. Wczoraj w waszej ojczyźnie przeżywaliście Uroczystość Najświętszej Maryi Panny, Królowej Polski. Kolekta mszalna tego dnia przypomina, że Bóg dał waszemu narodowi w Maryi Pannie przedziwną pomoc i obronę po to, aby dzięki Jej wstawiennictwu religia cieszyła się nieustanną wolnością, a wasza ojczyzna rozwijała się w pokoju. Włączając się w tę modlitwę z serca błogosławię Polsce i każdemu z was.
[00726-PL.01] [Testo originale: Polacco]
Saluto in lingua italiana
Cari pellegrini di lingua italiana: benvenuti!
Sono lieto di accogliere il pellegrinaggio della Diocesi di Savona-Noli con il Vescovo Mons. Vittorio Lupi; i detenuti e i familiari del progetto “Madonna di Roca” di Lecce e i Cavalieri di San Timoteo di Termoli. Saluto le associazioni, i gruppi parrocchiali e le scolaresche, in particolare gli studenti del Liceo Nicolò Braucci di Caivano. Auspico che il vostro pellegrinaggio giubilare sia ricco di copiosi frutti spirituali affinché, attraversando con fede la Porta Santa otteniate l’indulgenza per voi stessi, per i vostri cari e per i vostri defunti.
Un saluto particolare porgo ai giovani, agli ammalati e agli sposi novelli. Il mese di maggio è dedicato alla Madonna. Cari giovani, coltivate la devozione alla Madre di Dio con la recita quotidiana del Rosario; cari ammalati, sentite la vicinanza di Maria di Nazaret specialmente nell’ora della croce e voi, cari sposi novelli, pregatela perché non manchi mai nella vostra casa l’amore e il rispetto reciproco.
[00727-IT.01] [Testo originale: Italiano]
[B0314-XX.01]