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Videomessaggio di Papa Francesco ai giovani riuniti allo Stadio Olimpico di Roma per il Giubileo dei ragazzi e delle ragazze (23-25 aprile 2016), 23.04.2016


Con il Sacramento della Riconciliazione celebrato in Piazza San Pietro - trasformata per l’occasione in “Piazza della Misericordia” - ha avuto inizio questa mattina il Giubileo dei Ragazzi e delle Ragazze. Alle 11.30 Papa Francesco si è unito ai numerosi confessori che amministravano il Sacramento della Riconciliazione, ed ha ascoltato per oltre un’ora le confessioni di 16 fra ragazze e ragazzi.

In serata i giovani partecipanti si sono riuniti allo Stadio Olimpico di Roma per una grande festa all’insegna della musica e di testimonianze. La festa è stata aperta alle 20.30 dal videomessaggio preparato dal Santo Padre. Ne pubblichiamo di seguito la trascrizione:

Video-messaggio del Santo Padre

Care ragazze e ragazzi, buonasera!

Siete raccolti per un momento di festa e di gioia. Non sono riuscito a venire e mi dispiace. E ho deciso di salutarvi con questo video. Mi sarebbe piaciuto tanto poter venire allo Stadio, ma non sono riuscito a farlo…

Vi ringrazio per aver accolto l’invito a venire a celebrare il Giubileo qui, a Roma. Questa mattina avete trasformato la Piazza San Pietro in un grande confessionale e poi avete attraversato la Porta Santa. Non dimenticate che la Porta indica l’incontro con Cristo, che ci introduce all’amore del Padre e ci chiede di diventare misericordiosi, come Lui è misericordioso.

Domani, poi, celebreremo insieme la Messa. Era giusto che ci fosse anche uno spazio per stare insieme con gioia e ascoltare alcune testimonianze importanti, che vi possono aiutare a crescere nella fede e nella vita.

So che avete una bandana con scritte le Opere di misericordia corporale: mettete in testa queste opere, perché sono lo stile di vita cristiana. Come sapete le Opere di misericordia sono gesti semplici, che appartengono alla vita di tutti i giorni, permettendo di riconoscere il Volto di Gesù nel volto di tante persone. Anche giovani! Anche giovani come voi, che hanno fame, sete; che sono profughi o forestieri o ammalati e richiedono il nostro aiuto, la nostra amicizia.

Essere misericordiosi vuol dire anche essere capaci di perdono. E questo non è facile! Può succedere che, a volte, in famiglia, a scuola, in parrocchia, in palestra o nei luoghi di divertimento qualcuno ci possa fare dei torti e ci sentiamo offesi; oppure in qualche momento di nervosismo possiamo essere noi ad offendere gli altri. Non rimaniamo con il rancore o il desiderio di vendetta! Non serve a nulla: è un tarlo che ci mangia l’anima e non ci permette di essere felici. Perdoniamo! Perdoniamo e dimentichiamo il torto ricevuto, così possiamo comprendere l’insegnamento di Gesù ed essere suoi discepoli e testimoni di misericordia.

Ragazzi, quante volte mi capita di dover telefonare a degli amici, però succede che non riesco a mettermi in contatto perché non c’è campo. Sono certo che capita anche a voi, che il cellulare in alcuni posti non prenda... Bene, ricordate che se nella vostra vita non c’è Gesù è come se non ci fosse campo! Non si riesce a parlare e ci si rinchiude in se stessi. Mettiamoci sempre dove si prende! La famiglia, la parrocchia, la scuola, perché in questo mondo avremo sempre qualcosa da dire di buono e di vero.

Adesso vi saluto tutti, vi auguro di vivere con gioia questo momento e vi aspetto tutti domani in Piazza San Pietro. Ciao!

[00656-IT.01] [Testo originale: Italiano]

[B0290-XX.02]