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L’Udienza Generale, 16.03.2016


Catechesi del Santo Padre in lingua italiana

Sintesi della catechesi e saluti nelle diverse lingue

Saluto in lingua italiana

L’Udienza Generale di questa mattina si è svolta alle ore 10.00 in Piazza San Pietro dove il Santo Padre Francesco ha incontrato gruppi di pellegrini e di fedeli provenienti dall’Italia e da ogni parte del mondo.

Nel discorso in lingua italiana il Papa, continuando il ciclo di catechesi sulla misericordia nella prospettiva biblica, ha incentrato al sua meditazione sul tema: “Misericordia e consolazione” (Ger 31,10.12a.13b).

Dopo aver riassunto la Sua catechesi in diverse lingue, Papa Francesco ha indirizzato particolari espressioni di saluto ai gruppi di fedeli presenti.

L’Udienza Generale si è conclusa con il canto del Pater Noster e la Benedizione Apostolica.

Catechesi del Santo Padre in lingua italiana

Cari fratelli e sorelle, buongiorno.

Nel libro del profeta Geremia, i capitoli 30 e 31 sono detti “libro della consolazione”, perché in essi la misericordia di Dio si presenta con tutta la sua capacità di confortare e aprire il cuore degli afflitti alla speranza. Oggi vogliamo anche noi ascoltare questo messaggio di consolazione.

Geremia si rivolge agli israeliti che sono stati deportati in terra straniera e preannuncia il ritorno in patria. Questo rientro è segno dell’amore infinito di Dio Padre che non abbandona i suoi figli, ma se ne prende cura e li salva. L’esilio era stata un’esperienza devastante per Israele. La fede aveva vacillato perché in terra straniera, senza il tempio, senza il culto, dopo aver visto il paese distrutto, era difficile continuare a credere alla bontà del Signore. Mi viene il pensiero della vicina Albania e come dopo tanta persecuzione e distruzione è riuscita ad alzarsi nella dignità e nella fede. Così avevano sofferto gli israeliti nell’esilio.

Anche noi possiamo vivere a volte una sorta di esilio, quando la solitudine, la sofferenza, la morte ci fanno pensare di essere stati abbandonati da Dio. Quante volte abbiamo sentito questa parola: “Dio si è dimenticato di me”: sono persone che soffrono e si sentono abbandonate. E quanti nostri fratelli invece stanno vivendo in questo tempo una reale e drammatica situazione di esilio, lontani dalla loro patria, con negli occhi ancora le macerie delle loro case, nel cuore la paura e spesso, purtroppo, il dolore per la perdita di persone care! In questi casi uno può chiedersi: dov’è Dio? Come è possibile che tanta sofferenza possa abbattersi su uomini, donne e bambini innocenti? E quando cercano di entrare in qualche altra parte gli chiudono la porta. E sono lì, al confine perché tante porte e tanti cuori sono chiusi. I migranti di oggi che soffrono il freddo, senza cibo e non possono entrare, non sentono l’accoglienza. A me piace tanto sentire quando vedo le nazioni, i governanti che aprono il cuore e aprono le porte!

Il profeta Geremia ci dà una prima risposta. Il popolo esiliato potrà tornare a vedere la sua terra e a sperimentare la misericordia del Signore. È il grande annuncio di consolazione: Dio non è assente neppure oggi in queste drammatiche situazioni, Dio è vicino, e fa opere grandi di salvezza per chi confida in Lui. Non si deve cedere alla disperazione, ma continuare ad essere sicuri che il bene vince il male e che il Signore asciugherà ogni lacrima e ci libererà da ogni paura. Perciò Geremia presta la sua voce alle parole d’amore di Dio per il suo popolo:

«Ti ho amato di amore eterno,
per questo continuo a esserti fedele.
Ti edificherò di nuovo e tu sarai riedificata,
vergine d’Israele.
Di nuovo prenderai i tuoi tamburelli
e avanzerai danzando tra gente in festa» (31,3-4).

Il Signore è fedele, non abbandona alla desolazione. Dio ama di un amore senza fine, che neppure il peccato può frenare, e grazie a Lui il cuore dell’uomo si riempie di gioia e di consolazione.

Il sogno consolante del ritorno in patria continua nelle parole del profeta, che rivolgendosi a quanti ritorneranno a Gerusalemme dice:

«Verranno e canteranno inni sull’altura di Sion,
andranno insieme verso i beni del Signore,
verso il grano, il vino e l’olio,
i piccoli del gregge e del bestiame.
Saranno come un giardino irrigato,
non languiranno più» (31,12).

Nella gioia e nella riconoscenza, gli esuli torneranno a Sion, salendo sul monte santo verso la casa di Dio, e così potranno di nuovo innalzare inni e preghiere al Signore che li ha liberati. Questo ritornare a Gerusalemme e ai suoi beni è descritto con un verbo che letteralmente vuol dire “affluire, scor­rere”. Il popolo è visto, in un movimento paradossale, come un fiume in piena che scorre verso l’altura di Sion, risalendo verso la cima del monte. Un’immagine ardita per dire quanto è grande la misericordia del Signore!

La terra, che il popolo aveva dovuto abbandonare, era divenuta preda di nemici e desolata. Adesso, invece, riprende vita e rifiorisce. E gli esuli stessi saranno come un giardino irrigato, come una terra fertile. Israele, riportato in patria dal suo Signore, assiste alla vittoria della vita sulla morte e della benedizione sulla maledizione.

È così che il popolo viene fortificato e consolato da Dio. Questa parola è importante: consolato! I rimpatriati ricevono vita da una fonte che gratuitamente li irriga.

A questo punto, il profeta annuncia la pienezza della gioia, e sempre a nome di Dio proclama:

«Cambierò il loro lutto in gioia,
li consolerò e li renderò felici, senza afflizioni» (31,13).

Il salmo ci dice che quando tornarono in patria la bocca gli si riempie di sorriso; è una gioia tanto grande! E’ il dono che il Signore vuole fare anche a ciascuno di noi, con il suo perdono che converte e riconcilia.

Il profeta Geremia ci ha dato l’annuncio, presentando il ritorno degli esiliati come un grande simbolo della consolazione data al cuore che si converte. Il Signore Gesù, da parte sua, ha portato a compimento questo messaggio del profeta. Il vero e radicale ritorno dall’esilio e la confortante luce dopo il buio della crisi di fede, si realizza a Pasqua, nell’esperienza piena e definitiva dell’amore di Dio, amore misericordioso che dona gioia, pace e vita eterna.

[00410-IT.01] [Testo originale: Italiano]

Sintesi della catechesi e saluti nelle diverse lingue

In lingua francese

Speaker:

Frères et sœurs, la miséricorde de Dieu est capable d’ouvrir le cœur des affligés à l’espérance. Devant des situations de souffrance et de détresse que nous traversons nous-mêmes ou que connaissent beaucoup de nos frères, il peut arriver de nous sentir abandonnés de Dieu. Comment-peut-il permettre cela? Cependant le prophète Jérémie annonçait au peuple en exil que Dieu n’est pas absent de cette épreuve, il apporte le salut à qui se confie à lui. Le Seigneur est fidèle, il n’abandonne personne dans la détresse, et puisqu’il aime d’un amour sans fin, il remplira de joie et de consolation le cœur de l’homme. La vie triomphera de la mort. Jésus-Christ porte à son accomplissement ce message d’espérance du prophète. Le Seigneur veut accomplir cette promesse de retour d’exil en chacun de nous, par son pardon qui nous convertit et nous réconcilie avec lui.

Santo Padre:

Saluto cordialmente i pellegrini di lingua francese, in particolare i giovani dei licei e dei collegi. Mentre continuiamo il nostro cammino verso la Pasqua, invito ciascuno ad avvicinarsi al Signore, particolarmente accostandosi al Sacramento della riconciliazione, per sperimentare la sua misericordia e per conoscere la pace e la gioia. Che Dio vi benedica.

Speaker:

Je salue cordialement les pèlerins de langue française, en particulier les jeunes des lycées et des collèges. Alors que nous continuons notre chemin vers Pâques, j’invite chacun à s’approcher du Seigneur, en particulier en recevant le Sacrement de la réconciliation, afin d’expérimenter sa miséricorde et de connaître la paix et la joie. Que Dieu vous bénisse.

[00411-FR.01] [Texte original: Français]

In lingua inglese

Speaker:

Dear Brothers and Sisters: As part of our continuing catechesis during this Holy Year devoted to God’s mercy, we now turn to the message of consolation found in the book of the prophet Jeremiah. The jarring experience of the Exile had shaken the faith of the Chosen People, yet the prophet proclaims that God, far from abandoning his people, reaffirms his faithful love and his promise of salvation. Jeremiah’s words of consolation and hope have a particular resonance today in the light of so many tragic situations of exile throughout our world. They also tell us of God’s gracious offer of forgiveness, restoration and the possibility of a new beginning. The prophet’s imagery of the desolate land turning into a garden, and the joyful throngs ascending Mount Zion, speak of God’s power to bring life out of death and blessing out of evil. Jeremiah’s prophecy finds supreme fulfilment in the coming of Jesus, whose paschal mystery proclaims the triumph of God’s merciful love and his promise of reconciliation, renewal and life eternal.

Santo Padre:

Saluto i pellegrini di lingua inglese presenti all’odierna Udienza, specialmente quelli provenienti da Inghilterra, Irlanda, Indonesia, Giappone, Canada e Stati Uniti d’America. Con fervidi auguri che il presente Giubileo della Misericordia sia per voi e per le vostre famiglie un tempo di grazia e di rinnovamento spirituale, invoco su voi tutti la gioia e pace del Signore Gesù. Dio vi benedica!

Speaker:

I greet the English-speaking pilgrims and visitors taking part in today’s Audience, including those from England, Ireland, Indonesia, Japan, Canada and the United States. With prayerful good wishes that the present Jubilee of Mercy will be a moment of grace and spiritual renewal for you and your families, I invoke upon all of you joy and peace in our Lord Jesus Christ. God bless you all!

[00412-EN.01] [Original text: English]

In lingua tedesca

Speaker:

Liebe Brüder und Schwestern, der Abschnitt des 30. und 31. Kapitels im Buch des Propheten Jeremia wird auch Trostschrift genannt. Dort begegnet uns die tröstende Kraft der Barmherzigkeit Gottes. Jeremia wendet sich mit Worten des Trostes an die ins Exil verschleppten Israeliten und verkündet ihnen die Rückkehr in die Heimat. Die Not und Verlassenheit des Exils, auch in seiner geistigen Dimension, lässt den Menschen immer wieder fragen: Wo ist Gott? Wie kann er das zulassen? Jeremia zeigt, dass Gott sein Volk nicht allein lässt, dass er bei ihnen ist, dass er es ist, der sie zurückführt, ihre Tränen trocknet und von Angst befreit. Gott ist treu. Er steht uns bei in jeder Not. Die Rückkehr nach Jerusalem wird beschrieben als ein hinaufströmen, hinauffließen auf den Berg Zion – ein kühnes Bild, das von der Größe der Barmherzigkeit des Herrn erzählt. Das verlassene Land erblüht wieder. Für die einst Verschleppten verwendet der Prophet das trostreiche Gleichnis vom bewässerten Garten und der fruchtbaren Erde. „Ich verwandle ihre Trauer in Jubel, tröste und erfreue sie nach ihrem Kummer“ (Jer 31,13), spricht der Herr. Dieses Wort des Trostes gilt auch uns. Gott lässt uns in aller Not und Bedrängnis nicht allein, sondern führt uns durch seine barmherzige Liebe zur Freude, zum Frieden und zum ewigen Leben.

Santo Padre:

Rivolgo un cordiale saluto a tutti i pellegrini di lingua tedesca, in particolare ai diversi gruppi scolastici della Germania e dell’Austria. Proseguite il vostro cammino con gioia! Anche nelle situazioni difficili, Dio vi è sempre vicino. Cercate la sua presenza e la sua misericordia ed Egli vi conforterà. Dio vi benedica tutti.

Speaker:

Einen herzlichen Gruß richte ich an alle Pilger deutscher Sprache, insbesondere an die verschiedenen Schülergruppen aus Deutschland und Österreich. Geht froh euren Weg! Auch in schwierigen Situationen ist euch Gott immer nahe. Sucht seine Gegenwart und seine Barmherzigkeit und er wird euch stärken. Gott segne euch alle.

[00413-DE.01] [Originalsprache: Deutsch]

In lingua spagnola

Queridos hermanos y hermanas
El Profeta Jeremías se dirige a los israelitas que habían sido deportados y les anuncia el regreso a su tierra. Esta vuelta en patria es signo del amor infinito de Dios que no abandona a sus hijos, sino que los cuida y los salva. El exilio fue una experiencia muy dura para el pueblo de Israel e hizo que su fe vacilase. También nosotros podemos vivir a veces algún tipo de exilio, como la soledad, el sufrimiento, la muerte, que nos hace pensar que estamos abandonados de Dios. Nos podemos preguntar: ¿Dónde está Dios? El Profeta Jeremías nos da una respuesta: Dios está cerca de nosotros, es fiel y hace grandes obras de salvación en aquellos que esperan en él. Dios ama con un amor sin límites, que ni el pecado puede frenar, y hace que el corazón del hombre se llene de alegría y consolación. Jesús ha llevado a plenitud el anuncio del profeta. Su pasión, muerte y resurrección es la expresión definitiva y más plena del amor misericordioso de Dios, que nos devuelve del exilio, nos conforta en las adversidades y nos concede alegría, paz y vida eterna.

Saludo cordialmente a los peregrinos de lengua española, en particular a los venidos de España y Latinoamérica. Hermanos y hermanas, los animo a no desfallecer ante las dificultades y a confiar siempre en la fidelidad de Dios. Él, con su misericordia, los consolará y les hará plenamente felices. Muchas gracias.

[00414-ES.02] [Texto original: Español]

In lingua portoghese

Speaker:

Na vida há situações, como a solidão, o sofrimento e a morte, que nos fazem sentir abandonados por Deus. Pensemos na situação dramática de tantos irmãos nossos forçados a deixar a sua pátria, levando nos olhos a imagem da casa destruída e, no coração, o medo e tantas vezes a dor pela perda de pessoas queridas. Nestes casos, pode-nos vir vontade de perguntar: Onde está Deus? Quase seiscentos anos antes de Cristo vir ao mundo, o povo de Israel viveu uma experiência devastadora – o exílio – que fez vacilar a sua fé, porque era difícil continuar a crer na bondade do Senhor lá em terra estrangeira. Então o profeta Jeremias procurou consolar o seu povo, assegurando-lhe que o Senhor é fiel: ama-o com amor eterno e não o abandona na desolação. O Senhor enxugará todas as lágrimas dos seus olhos e libertá-lo-á de todos os temores. E assim aconteceu… Setenta anos depois, o Senhor trouxe o povo de volta para a sua pátria. Israel assiste à vitória da vida sobre a morte: os retornados recebem vida duma fonte que gratuitamente os irriga, dando-lhes a fecundidade. Jeremias deu-nos o anúncio, apresentando o regresso dos exilados como um grande símbolo de consolação e ressurreição, oferecido ao coração de quem se converte. E o Senhor Jesus deu pleno cumprimento à mensagem do profeta: o verdadeiro e radical regresso do exílio e a luz consoladora depois da provação da fé realiza-se na Páscoa, experiência plena e definitiva do amor misericordioso de Deus.

Santo Padre:

Rivolgo un cordiale saluto ai pellegrini di lingua portoghese, in particolare ai gruppi qui giunti dal Brasile e alle diverse comunità scolastiche del Portogallo. Cari amici, vi auguro che niente e nessuno possa impedirvi di vivere e crescere nell’amicizia di Dio Padre; lasciate invece che il suo amore sempre vi rigeneri come figli e vi riconcili con Lui, con voi stessi e con i fratelli. Scenda su di voi e sulle vostre famiglie l’abbondanza delle sue benedizioni.

Speaker:

Dirijo uma cordial saudação aos peregrinos de língua portuguesa, especialmente aos grupos vindos do Brasil e às diversas comunidades escolares de Portugal. Queridos amigos, desejo-vos que nada e ninguém possa impedir-vos de viver e crescer na amizade de Deus Pai; mas deixai que o seu amor sempre vos regenere como filhos e vos reconcilie com Ele, com vós mesmos e com os irmãos. Desça, sobre vós e vossas famílias, a abundância das suas bênçãos.

[00415-PO.01] [Texto original: Português]

In lingua araba

Speaker:

[تكلم البابا عن نبوءة أرميا النبي بعودة المسبيين إلى وطنهم. لقد كانت خبرة السبي مؤلمة، وقد ‏بدأ المسبيون يتسألون: أين الله؟ وكيف يمكن لهذه‎ ‎الآلام المهولة أن تعصف برجال ونساء ‏وأطفال أبرياء؟ أسئلة نطرحها اليوم نحن أيضا أمام خبرة الوحدة والألم والموت، وأمام إخوننا ‏الذين يحيون في هذه الأوقات حالة سبي، بعيدا عن أوطانهم، تملأ عيونهم صور أنقاض بيوتهم، ‏ويسيطر الخوف على قلوبهم، ويعتصرهم ألم فقدان أحبائهم! فيأتي النبي كي يؤكد أن الله لا يهمل ‏أبناءه، بل يعتني بهم ويخلصهم. فالله ليس غائبا، بل قريبا، وهو يخلص من يثق فيه، ومن لا ‏يستسلم لليأس، بل يستمر في اليقين بأن الخير سينتصر على الشر، وبأن الرب سيمسح كل ‏دمعة وسيحررنا من كل خوف. فالله وحده هو القادر على تحويل خبرة اليأس إلى رجاء، وخبرة ‏الألم إلى تعزية، وخبرة الموت إلى حياة. وقد أوصل يسوع المسيح رسالة النبي هذه إلى كمالها، حين أوضح أن الحياة ‏ستنتصر على الموت، والبركة على اللعنة، وأن العودة الحقيقية والكاملة من كل سبي، هي ‏بالإيمان بالله وباختبار محبته الرحيمة والتي تمنح فرحا وسلاما وحياة أبدية].

Santo Padre:

Saluto cordialmente i pellegrini di lingua araba, specialmente quelli provenienti dal ‎Medio Oriente. Quante esperienze di esilio, di espatrio, di dolore e di ‎persecuzione ci spingono a dubitare perfino della bontà di Dio e del suo amore ‎per noi! Dubbio che si dissipa di fronte alla verità che ‎Dio è fedele e compie le sue promesse per coloro che non ne dubitano ‎e per coloro che sperano contro ogni speranza. La consolazione del Signore è ‎vicina a chi sa attraversare la dolorosa notte del dubbio, aggrappandosi e ‎sperando nell’alba della misericordia di Dio, che tutta l'oscurità e l’ingiustizia ‎non potranno mai sconfiggere. Il Signore vi benedica tutti e vi protegga dal ‎maligno!‎

Speaker:

أتوجه بتحية حارة للحجاج الناطقين باللغة العربية، وخاصة القادمين من الشرق ‏الأوسط. ما أكثر خبرات السبي والغربة والألم والاضطهاد التي تدفعنا حتى إلى ‏الشك في صلاح الله ومحبته لنا. لكنه شك يتبدد أمام اليقين بأن الله هو ‏أمين وقريب ويحقق وعوده لمن لا يشك بها، ولكل من يرجو خلافا لكل رجاء. ‏فتعزية الرب هي قريبة من كل من يعرف أن يعبر ليل الشك المؤلم، متشبثا ومتطلعا ‏لفجر رحمة الله، الذي لا يمكن لظلام أو لظلم أن يهزمه. ليبارككم الرب جميعا ‏ويحرسكم من الشرير!‏

[00416-AR.01] [Testo originale: Arabo]

In lingua polacca

Speaker:

Drodzy bracia i siostry, Boże miłosierdzie przedstawione w Księdze Proroka Jeremiasza, do której dziś nawiązujemy, jest przesłaniem pocieszania i nadziei. Prorok zapowiada przebywającym w niewoli Izraelitom powrót do ojczyzny. Przypomina o nieskończonej miłości Boga, który nie opuszcza swoich dzieci, przebacza popełnione zło, cieszy się z nawrócenia serc, zbawia. Także współczesny człowiek może przeżywać niewolę, wygnanie, samotność, cierpienie, śmierć. Czasem wydaje się, że Bóg o nas zapomniał. Wielu naszych braci przeżywa dramatyczną sytuację wygnania, przebywając z dala od własnej ojczyzny, mając przed oczyma gruzy swoich domów, ból po stracie bliskich! Ktoś z nich może zapytać: gdzie jest Bóg? Jak to możliwe, że tak wiele cierpienia dotyka ludzi, niewinne dzieci? Prorok Jeremiasz daje nam odpowiedź. Bóg pełen miłosierdzia jest blisko. Nie wolno o Nim zapomnieć, ani poddawać się rozpaczy. Trzeba mieć pewność, że dobro zwycięża, że Chrystus otrze wszelką łzę i uwolni nas, podobnie jak naród wybrany, z niewoli zła. Pan Bóg zapewnia nas słowami Proroka: zachowałem dla was łaskawość, znowu was odrodzę i nigdy już sił wam nie zbraknie. Zamienię wasz smutek w radość, pocieszę i rozweselę po waszych troskach (por. 31, 3. 12. 13.). Niech ten głos Bożego miłosierdzia i pocieszenia dociera do ludzi wypędzonych z ojczyzny, żyjących w niewoli, ale także do nas, szczególnie w chwilach naszych zmartwień, trosk, zagubienia, w chwilach kryzysów wiary.

Santo Padre:

Do il benvenuto ai fedeli polacchi. Oggi in modo particolare mi unisco spiritualmente alla gioventù di Cracovia, radunata nella Tauron Arena per vivere insieme l’evento giubilare “Giovani e Misericordia”. Cari amici, passando attraverso la Porta della Misericordia, celebrando il sacramento della penitenza, raccogliendovi nell’adorazione del Santissimo Sacramento e nella meditazione sul Buon Samaritano, seguite Cristo misericordioso, affinché – accogliendo i vostri coetanei durante la prossima Giornata Mondiale della Gioventù – siate Suoi autentici testimoni. Il Signore vi benedica!

Speaker:

Witam serdecznie Polaków. Dziś w sposób szczególny jednoczę się duchowo z młodzieżą Krakowa, zgromadzoną w Tauron Arenie, aby razem przeżywać jubileuszowe wydarzenie: „Młodzi i Miłosierdzie”. Drodzy Przyjaciele, przekraczając Bramę Miłosierdzia, celebrując sakrament pokuty i pojednania, zatapiając się w adoracji Najświętszego Sakramentu i medytacji nad miłością dobrego Samarytanina, postępujcie za miłosiernym Chrystusem, abyście, przyjmując waszych rówieśników podczas Światowych Dni Młodzieży, byli Jego autentycznymi świadkami. Niech Pan Wam błogosławi!

[00417-PL.01] [Testo originale: Polacco]

Saluto in lingua italiana

Rivolgo un cordiale benvenuto ai pellegrini di lingua italiana. Sono lieto di salutare i fedeli della Diocesi di Ischia, accompagnati dal Vescovo Mons. Pietro Lagnese; i docenti e gli studenti della Pontificia Università Auxilium di Roma; l’Associazione della Passione di Cristo di Sezze e quella per i trapianti di organi delle Marche.

Saluto i giovani dell’Università di Perugia; la Lega Nazionale dilettanti del Lazio; il gruppo del Parlamento della legalità di Monreale; l’Unitalsi della Lombardia e i dipendenti e i familiari della Gepin Contact di Roma.

Il Giubileo della misericordia, con il passaggio della Porta Santa, sia l’occasione propizia per ritornare tra le braccia del Padre, che sempre ci consola nelle difficoltà.

Saluto infine i giovani, gli ammalati e gli sposi novelli. Domani faremo memoria di San Patrizio, apostolo dell’Irlanda. Il suo vigore spirituale stimoli voi, cari giovani, ad essere coerenti con la vostra fede; la sua fiducia in Cristo Salvatore sostenga voi, cari ammalati, nei momenti di maggiore difficoltà; e la sua dedizione missionaria ricordi a voi, cari sposi novelli, l’importanza dell’educazione cristiana dei figli.

[00418-IT.01] [Testo originale: Italiano]

[B0193-XX.01]