Alle ore 11.30 di oggi, nell’Aula Giovanni Paolo II della Sala Stampa della Santa Sede, si tiene la conferenza stampa di presentazione - nell’ambito dell’Anno Giubilare - dell’invio dei Missionari della Misericordia e della traslazione temporanea a Roma delle spoglie di San Pio da Pietrelcina e di San Leopoldo Mandić.
Prendono parte alla conferenza stampa S.E. Mons. Rino Fisichella, Presidente del Pontificio Consiglio per la Promozione della Nuova Evangelizzazione e Mons. Bell Graham, Sotto-Segretario del medesimo Dicastero.
Pubblichiamo di seguito il testo dell’intervento di S.E. Mons. Rino Fisichella:
Intervento di S.E. Mons. Rino Fisichella
Testo in lingua italiana
Traduzione in lingua francese
Traduzione in lingua inglese
Traduzione in lingua tedesca
Traduzione in lingua spagnola
Traduzione in lingua polacca
Testo in lingua italiana
Sono passati quasi due mesi da quando Papa Francesco ha aperto la Porta Santa di San Pietro. Nel frattempo si sono aperte le Porte della Misericordia in tutto il mondo. L’incredibile partecipazione di popolo che questi eventi hanno registrato permette di verificare quanto l’intuizione del Giubileo Straordinario da parte di Papa Francesco corrispondesse a una genuina attesa del popolo di Dio, che ha accolto con gioia e grande entusiasmo questo evento di grazia. Davvero dobbiamo affermare che questo Giubileo viene vissuto intensamente in tutto il mondo e ogni Chiesa locale sta organizzando questo tempo di grazia come una genuina forma di rinnovamento della Chiesa e come un momento particolare di nuova evangelizzazione.
Ogni giorno riceviamo migliaia di foto e documentazione da tutto il mondo che attestano l’impegno e la fede dei credenti. Tutto ciò non ha impedito che anche a Roma in questo periodo i pellegrini giungessero in numero consistente. Secondo i dati che siamo in grado di verificare quotidianamente, ad oggi hanno partecipato agli eventi giubilari 1.392.000 persone. Un dato interessante è che il 40% delle presenze proviene dall’estero, in particolare sono di lingua spagnola e francese; abbiamo registrato, comunque, pellegrini da Bangladesh, da Hong Kong, Korea, Kenia, Mozambico, El Salvador, New Zeland, Argentina, Mexico, Isole Fiji, Russia, Bielorussia, Seychelles, Sri Lanka, Costa d’Avorio, Ciad, Kuwait, USA, Albania… Ribadisco che non è questo il criterio per giudicare il successo o meno del Giubileo. Un Anno Santo della misericordia va molto al di là dei numeri per toccare il cuore e la mente delle persone per aiutarle a comprendere il grande amore con il quale Dio si fa presente nella loro vita quotidiana. E’ un tempo in cui verificare la nostra vita di fede e comprendere se siamo capaci di conversione e di rinnovamento, che provengono proprio dal saper fissare lo sguardo sull’essenziale. Un bilancio generale del Giubileo, in ogni caso, non si fa dopo neppure due mesi, ma alla sua conclusione. Ogni altra considerazione al momento rimane parziale, provvisoria e non merita particolare attenzione.
Nel frattempo, Papa Francesco ha già compiuto due segni peculiari della sua testimonianza concreta della misericordia: venerdì 18 dicembre ha aperto la Porta della carità nell’Ostello “Don Luigi di Liegro” celebrando la s. Eucaristia nel refettorio dell’ostello, mentre il 15 gennaio ha visitato la casa di riposo per anziani “Bruno Buozzi” a Torrespaccata, e successivamente è andato a Casa Iride per salutare malati in stato vegetativo assistiti dai loro famigliari. Questi segni hanno un valore simbolico dinanzi ai tanti bisogni che la società oggi presenta; intendono comunque provocare tutti a verificare le tante situazioni di disagio presenti nelle nostre città per offrire una piccola risposta di attenzione e di aiuto.
Due eventi particolari meritano ora la nostra attenzione. Il primo riguarda la presenza a Roma delle urne contenenti le reliquie di san Leopoldo Mandić e San Padre Pio da Pietrelcina. Si comprende l’importanza di questo momento perché esprime realmente una primizia, conoscendo la storia di questi due santi che hanno speso la loro vita a servizio della misericordia di Dio. P. Leopoldo (1866-1942), canonizzato da Giovanni Paolo II il 16 dicembre 1983 è meno conosciuto di P. Pio; eppure la sua fama di santità si estende oltre la Chiesa di Padova dove ha vissuto gran parte della sua vita, e che ora ne conserva il ricordo e le reliquie. Di origine croata, questo padre cappuccino dedicò tutta la sua esistenza al confessionale. Per circa trent’anni passò dalle dieci alle quindici ore nel segreto della sua cella divenuta il confessionale per migliaia di persone che trovavano nel rapporto con lui la testimonianza privilegiata del perdono e della misericordia. Alcuni suoi confratelli dicevano che era “ignorante e di manica troppo larga, che assolveva tutti senza discernimento”. La sua risposta semplice e umile lasciava però senza parole: “Se il Crocefisso mi avesse a rimproverare della manica larga, gli risponderei: Questo cattivo esempio, Signore, me lo avete dato voi. Io non sono ancora giunto alla follia di morire per le anime”. Padre Pio (1887-1968) canonizzato sempre da Giovanni Paolo II nel 2002 non ha bisogno di grandi presentazioni. Il povero frate cappuccino spese tutta la sua vita a san Giovanni Rotondo senza mai lasciare quella cittadina. Certo, in vita, alcuni a Roma lo fecero soffrire, ma la sua santità ebbe la meglio. Nel silenzio dell’obbedienza divenne egli pure testimone privilegiato della misericordia dedicando tutta la sua vita alla celebrazione del sacramento della riconciliazione. Siamo grati ai Padri Cappuccini, ai Vescovi della diocesi di Padova e Manfredonia-Vieste-San Giovanni Rotondo, per avere aderito al desiderio del Papa di poter avere le reliquie dei due santi per alcuni giorni a Roma durante il Giubileo. La gratitudine si accompagna alla certezza che questo evento permetterà a migliaia di pellegrini di esprimere la loro devozione ai due santi e trovare ancora una volta la consolazione nella loro intercessione.
Il programma è molto semplice. Le urne con le reliquie giungeranno a Roma il 3 febbraio e saranno collocate nella Chiesa di san Lorenzo fuori le Mura, la Chiesa sarà aperta ai fedeli a partire dalle ore 15.00 per una celebrazione di accoglienza. Le reliquie resteranno a san Lorenzo fino alle 20.30 del giorno successivo per alcune celebrazioni riservate al vasto mondo della famiglia francescana. Una veglia notturna di preghiera è organizzata nella chiesa giubilare di san Salvatore in Lauro a partire dalle ore 22.00 del 4 febbraio. La preghiera continuerà il giorno successivo 5 febbraio con varie celebrazioni fino alla santa Eucaristia delle ore 14.00 presieduta da S. Ecc. Mons. Michele Castoro, arcivescovo di Manfredonia-Vieste-San Giovanni Rotondo. Alle ore 16.00 da san Salvatore in Lauro si snoderà la processione con le due urne delle reliquie, che attraverserà tutta via della Conciliazione per giungere fino al sagrato della basilica di san Pietro. Qui il Card. Angelo Comastri, Arciprete della Basilica Papale, accoglierà le reliquie e dopo un momento di preghiera le introdurrà nella Basilica di san Pietro dove saranno collocate nella navata centrale, dinanzi all’altare della Confessione, per la venerazione dei fedeli. Nella basilica di san Pietro le reliquie resteranno esposte fino la mattina dell’11 febbraio quando con una celebrazione eucaristica di ringraziamento alle 7.30 presso l’altare della Cattedra, ritorneranno poi alle loro rispettive sedi di provenienza. E’ bene precisare che il giorno 10 febbraio, Mercoledì delle Ceneri, la mattina la basilica resterà chiusa per l’Udienza generale e nel pomeriggio vi sarà la celebrazione eucaristica dell’inizio della Quaresima. Quanti desiderano venerare le reliquie, pertanto, sono invitati a scegliere tra i giorni precedenti e compiere il percorso giubilare per essere agevolati nei normali controlli di sicurezza.
Il secondo evento riguarda, appunto, la celebrazione del Mercoledì delle Ceneri quando il Santo Padre darà il mandato ai Missionari della Misericordia. Come si attesta nella Bolla di Indizione, Misericordiae vultus, i Missionari sono un “segno della sollecitudine materna della Chiesa per il Popolo di Dio, perché entri in profondità nella ricchezza di questo mistero così fondamentale per la fede. Saranno sacerdoti a cui darò l’autorità di perdonare anche i peccati che sono riservati alla Sede Apostolica, perché sia resa evidente l’ampiezza del loro mandato. Saranno, soprattutto, segno vivo di come il Padre accoglie quanti sono in ricerca del suo perdono. Saranno dei missionari della misericordia perché si faranno artefici presso tutti di un incontro carico di umanità, sorgente di liberazione, ricco di responsabilità per superare gli ostacoli e riprendere la vita nuova del Battesimo. Si lasceranno condurre nella loro missione dalle parole dell’Apostolo: «Dio ha rinchiuso tutti nella disobbedienza, per essere misericordioso verso tutti» (Rm 11,32)”.
I Missionari della misericordia, quindi, sono soltanto alcuni sacerdoti che ricevono l’incarico del Papa di essere testimoni privilegiati nelle loro singole Chiese della straordinarietà dell’evento giubilare. E’ solo il Papa che nomina questi Missionari, non i vescovi, e a loro affida il mandato di annunciare la bellezza della misericordia di Dio, ed essere confessori umili e sapienti, capaci di grande perdono per quanti si accostano alla Confessione. I Missionari sono più di 1.000 e provengono da tutti i continenti. Mi piace in modo particolare ricordare quelli che provengono da Paesi lontani e di particolare significato: Birmania, Libano, Cina, Corea del Sud, Tanzania, Emirati Arabi, Israele, Burundi, Vietnam, Zimbabwe, Lettonia, Timor Est, Indonesia, Thailandia, Egitto… Ci saranno, inoltre, sacerdoti di rito orientale.
Abbiamo riscontrato una grande disponibilità, ma abbiamo dovuto porre un limite alle numerose richieste, perché rimanesse il valore di un segno peculiare con il quale esprimere la straordinarietà dell’evento. Tutti i Missionari hanno ricevuto il permesso dai loro rispettivi Vescovi diocesani o Superiori religiosi e saranno ora a disposizione di quanti vorranno richiedere la loro presenza per tutto il periodo giubilare e soprattutto durante la quaresima.
Saranno presenti a Roma 700 Missionari. Papa Francesco li incontrerà il 9 febbraio per esprimere quanto ha in cuore con questa iniziativa che è certamente uno dei momenti più suggestivi e significativi del Giubileo della Misericordia. Il giorno successivo, solo i Missionari della misericordia concelebreranno con il Santo Padre e in quella occasione riceveranno come si sa il “mandato” unito alla facoltà di assolvere anche i peccati riservati alla Santa Sede. Una curiosità potrà far comprendere quanto questa iniziativa abbia suscitato interesse pastorale nel mondo. P. Richard, in Australia, visiterà 27 comunità della sua diocesi rurale di Maitland-Newcastle dove si trova una sola chiesa, ma nessun sacerdote residente. A bordo di un camper passerà da una comunità all’altra come “Missionary of mercy on wheels”, sulle ruote! Insomma, un segno di quanto il Giubileo desideri raggiungere tutti per far toccare con mano ad ognuno la vicinanza e la tenerezza di Dio.
Altri momenti giubilari, infine, riguardano anzitutto la prima Udienza Giubilare in piazza S. Pietro, sabato 30 gennaio. Papa Francesco ha accolto con generosità di venire incontro alle numerose richieste di pellegrini che desiderano incontrarlo. Per questo un sabato al mese secondo il calendario ufficiale, vi sarà un’udienza speciale oltre le classiche udienze di ogni mercoledì. Per questa prima udienza sono già iscritte oltre 20.000 persone. Un momento di particolare interesse riveste anche il Giubileo della Curia, del Governatorato e delle Istituzioni collegate con la Santa Sede che si terrà il prossimo 22 febbraio. La celebrazione prevede una riflessione nell’Aula Paolo VI alle ore 8.30 tenuta da P. Marko Rupnik. Conclusa la meditazione, si snoderà la processione per piazza San Pietro con il passaggio della Porta Santa e la celebrazione della s. Eucaristia presieduta da Papa Francesco alle ore 10.30.
Il Giubileo continua pertanto il suo percorso e siamo sicuri che, secondo i desideri di Papa Francesco, sia un’occasione importante “per vivere nella vita di ogni giorno la misericordia che da sempre il Padre estende verso di noi”.
[00140-IT.01] [Testo originale: Italiano]
Traduzione in lingua francese
Deux mois environ se sont écoulés, depuis que le Pape François a ouvert la Porte Sainte de Saint-Pierre. Entre-temps des Portes de la Miséricorde ont été ouvertes partout dans le monde. L’incroyable participation populaire à laquelle on a assisté à chaque fois, montre à quel point l’intuition du Jubilé extraordinaire de la part du Pape François correspondait à une réelle attente du peuple de Dieu, qui a accueilli avec joie et enthousiasme cet événement de grâce. On peut dire réellement que ce Jubilé est vécu intensément dans le monde entier et que chaque Eglise locale met en œuvre ce temps de grâce comme un authentique renouvellement de l’Eglise et comme un moment privilégié de nouvelle évangélisation. Chaque jour des milliers de photos et des informations de partout nous parviennent et témoignent de l’engagement et de la foi des chrétiens.Cela n’a pas empêché qu’en même temps de nombreux pèlerins rejoignent Rome. Selon les chiffres dont nous disposons, 1.392.000 personnes ont jusqu’ici pris part à ce jubilé. Il faut remarquer que 40 % des présences proviennent de l’étranger, en particulier il s’agit d’hispanophones et des francophones. Nous avons aussi enregistré des pèlerins du Bangladesh, de Hong Kong, de Corée, du Kenya, du Mozambique, du Salvador, de Nouvelle Zélande, d’Argentine, du Mexique, des Iles Fidji, de Russie, de Biélorussie, des Seychelles, du Sri Lanka, de Côte d’Ivoire, du Tchad, du Koweït, des Etats-Unis, d’Albanie…Je souligne que ce n’est pas là, le critère pour juger de la réussite du Jubilé. Une année sainte de la Miséricorde va bien au-delà des chiffres pour atteindre les cœurs et les esprits et leur donner d’accueillir l’immense amour avec lequel Dieu se rend présent dans leur vie de tous les jours.
Il s’agit d’un temps pour examiner notre propre vie de foi, pour voir si nous sommes capables de conversion et de renouvellement, ce qui est possible justement grâce à un regard fixé sur l’essentiel. En tous cas, un bilan général du Jubilé ne peut se faire après deux mois, mais à sa clôture. Toutes autres considérations actuellement ne peuvent être que partielles et ne méritent donc pas qu’on s’y attarde.
Pendant ce temps, le Pape François a déjà effectué deux signes caractéristiques qui témoignent de son témoignage concret de la miséricorde: vendredi 18 décembre, il a ouvert la Porte de la Charité de “Don Luigi di Liegro” célébrant l’eucharistie dans le réfectoire, tandis que le 15 janvier il a visité la maison de retraite pour les personnes âgées “Bruno Buozzi” à Torrespaccata. Il est allé ensuite à la Casa Iride où sont soignés les malades qui sont dans un état végétatif et assistés par leurs familles. Ces signes ont une valeur symbolique faceauxbesoins si nombreux que la société présente aujourd'hui. Mais nousvoulons surtout provoquer une réaction face aux si nombreuses situations difficiles présentes dans nos villes, pour offrir en retour une petite attention et une aide.
Deux événements particuliers méritent notre attention. Le premier concerne la présence à Rome des reliques de Saint Léopold Mandic et de Saint Padre Pio de Pietrelcina. Ce fait est important en tant qu’il témoigne d’une primeur, connaissant l’histoire de ces deux saints qui ont dépensé leur vie au service de la miséricorde de Dieu, le P. Léopold (1866-1942), canonisé par Jean Paul II le 16 décembre 1983 est moins connu que le Padre Pio, et pourtant la renommée de sa sainteté s’étend au-delà de l’Eglise de Padoue où il a passé une grande partie de sa vie, et qui maintenant en conserve le souvenir et les reliques. D’origine croate, ce père capucin a dédié toute sa vie au confessionnal : pendant environ trente ans, entre dix et quinze heures dans le secret de sa cellule, devenue un confessionnal pour des milliers de personnes qui ont trouvé dans la relation avec lui un signe privilégié du pardon et de miséricorde.
Certains de ses confrères disaient à son sujet qu’il était «sot et trop indulgent , qu’il absolvait tous sans discernement». Sa réponse simple et humble laissait cependant sans paroles: «Si le Crucifié devait me reprocher mon indulgence je lui répondrais: Ce mauvais exemple Seigneur, c’est vous qui me l’avez donné. Moi je ne suis pas encore assez fou pour mourir pour les âmes». Padre Pio (1887-1968) canonisé lui aussi par Jean Paul II en 2002, n’a pas besoin de grandes présentations. Ce pauvre frère capucin dépensa toute sa vie à San Giovanni Rotondo sans jamais quitter cette ville. Certes de son vivant certaines personnes, à Rome, le firent souffrir, mais sa sainteté eut le dessus. Dans le silence de l’obéissance il devint lui aussi un témoin privilégié de la miséricorde en consacrant toute sa vie à la célébration du sacrement de pénitence. Nous sommes reconnaissants aux Pères capucins, aux Evêques du diocèse de Padoue et de celui de Manfredonia-Vieste-San Giovanni Rotondo, d’avoir adhéré au souhait du Saint-Père; celui d’avoir les reliques des deux Saints pendant quelques jours à Rome, au cours du Jubilé. Notre gratitude s’accompagne de la conviction que cet évènement permettra à des milliers de pèlerins de manifester leur dévotion aux deux Saints et trouver une fois encore la consolation dans leur intercession.
Le programme est très simple. Les urnes contenant les reliques arriveront à Rome le 3 février et seront installées dans l’église Saint Laurent- hors- les murs qui sera ouverte aux fidèles à partir de 15.00 pour une célébration d’accueil. Les reliques resteront à Saint Laurent jusqu’au lendemain à 20.30 en raison de célébrations réservées au vaste monde de la famille franciscaine. Une veillée nocturne de prière sera organisée le 4 février à partir 22.00 dans l’église jubilaire de San Salvatore in Lauro. La prière ainsi que diverses célébrations se poursuivront le lendemain 5 février, jusqu’à la célébration à 14.00 de la Sainte Eucharistie, présidée par S. Exc. Mgr Michele Castoro, Archevêque de Manfredonia-Vieste-San Giovanni Rotondo. A partir de 16.00, une procession, avec les deux urnes contenant les reliques, partira de San Salvatore in Lauro et traversera toute la via della Conciliazione jusqu’au parvis de la basilique Saint Pierre. Là le Cardinal Angelo Comastri, Archiprêtre de la Basilique papale accueillera les reliques et après un moment de prière les introduira à l’intérieur de la Basilique Saint Pierre où elles seront placées dans la nef centrale face à l’Autel de la Confession, pour être y vénérées par les fidèles. Les reliques resteront exposées dans la Basilique jusqu’au 11 février. A cette date après une célébration eucharistique en remerciement qui aura lieu à 7.30 avec elles retourneront dans les lieux de leurs diverses provenances. Il est bon de préciser que le 10 février, Mercredi des Cendres, la Basilique restera fermée la matin pour l’audience générale, et que l’après-midi se déroulera la célébration eucharistique pour l’entrée en Carême. Ceux qui souhaitent vénérer les reliques et effectuer le parcours jubilaire sont donc priés de le faire les jours précédents pour que les contrôles de sécurités prévus puissent être facilités.
Le second évènement concerne justement la célébration du Mercredi des Cendres au cours duquel le Saint-Père remettra le mandat aux Missionnaires de la Miséricorde. Ainsi que le déclare la Bulle d’Indiction Misericordiae Vultus, les Missionnaires «seront le signe de la sollicitude maternelle de l’Eglise à l’égard du Peuple de Dieu, pour qu’il entre en profondeur dans la richesse de ce mystère aussi fondamental pour la foi. Ce seront des prêtres à qui j’aurai donné l’autorité pour pardonner aussi les péchés qui sont réservés au Siège Apostolique, afin de rendre explicite l’étendue de leur mandat. Ils seront surtout signe vivant de la façon dont le Père accueille ceux qui sont à la recherche de son pardon. Ils seront des missionnaires de la miséricorde car ils se feront auprès de tous l’instrument d’une rencontre riche en humanité, source de libération, lourde de responsabilité afin de dépasser les obstacles à la reprise de la vie nouvelle du Baptême. Dans leur mission, ils se laisseront guider par la parole de l’Apôtre : « Dieu, en effet, a enfermé tous les hommes dans le refus de croire pour faire à tous miséricorde » (Rm 11, 32).
Les Missionnaires de la Miséricorde, ne sont donc que quelques prêtres qui sont chargés par le Pape d’être des témoins privilégiés dans leur Eglise locale du caractère extraordinaire de l’événement jubilaire. C’est seulement le Pape qui nomme ces missionnaires, et non les évêques, et il leur confie le mandat d’annoncer la beauté de la Miséricorde de Dieu, et d’être des confesseurs humbles et sages, capables de pardonner largement, pour ceux qui s’approchent de la Confession. Les Missionnaires sont plus de 1.000 et proviennent de tous les continents. Il me plait, de manière particulière, de mentionner ceux qui viennent de pays lointains et particulièrement significatifs: La Birmanie, le Liban, la Chine, la Corée du Nord, la Tanzanie, les Emirats Arabes, Israël, le Burundi, le Vietnam, le Zimbabwe, la Lettonie, le Timor Est, l’Indonésie, la Thaïlande, et l’Egypte…Il y aura aussi, des prêtres de rite oriental.
Nous avons rencontré une grande disponibilité, mais nous avons dû mettre une limite aux nombreuses demandes, pour que cela garde la caractéristique de signe pour exprimer la dimension extraordinaire de cet événement. Tous les Missionnaires ont reçu l’accord de leur évêque diocésain ou de leur supérieur religieux et seront maintenant à la disposition de ceux qui souhaiteront leur présence durant tout le temps du Jubilé et surtout pendant le carême.
Seront présents à Rome 700 Missionnaires. Le Pape François les rencontrera le 9 février pour exprimer ce qu’il porte dans son cœur pour cette initiative qui est certainement une des plus parlante et significative du Jubilé de la Miséricorde. Le jour suivant, seulement les Missionnaires de la Miséricorde concélébreront avec le Pape et en cette occasion ils recevront, comme vous le savez, le “mandat" avec la faculté d’absoudre également les péchés réservés au Saint-Siège. Une curiosité pourra faire comprendre combien cette initiative a suscité un intérêt pastoral dans le monde. P. Richard, en Australie, visitera 27 communautés de son diocèse rural de Maitland-Newcastle où se trouve une seule église, mais aucun prêtre résident. A bord d’un camping-car il passera d’une communauté à l’autre comme “Missionary of mercy on wheels”, sur les roues ! En somme, un signe de la façon dont le Jubilé désire rejoindre tous pour faire toucher à chacun la proximité et la tendresse de Dieu.
Les autres moments jubilaires, enfin, regardent avant tout la première audience jubilaire place S. Pierre, samedi 30 janvier. Le Pape François a accepté avec générosité les nombreuses demandes des pèlerins qui désirent le rencontrer. Pour cela un samedi par mois, selon le calendrier officiel, il y aura une audience spéciale en plus des audiences normales de chaque mercredi. Pour cette première audience plus de 20.000 personnes sont déjà inscrites. Le Jubilé de la Curie, du Gouvernement et des institutions liées au Saint-Siège qui se tiendra le 22 février prochain sera aussi moment d’intérêt particulier. La célébration prévoira une méditation du P. Marko Rupnik dans la Salle Paul VI à 8.30. A la fin de celle-ci, se déroulera la procession place Saint-Pierre avec le passage de la Porte Sainte et la célébration de la s. Eucharistie présidé par le Pape François à 10.30.
Le Jubilé continue par conséquent son parcours et nous sommes sûrs que, selon le désir du Pape François, il est une occasion importante “pour vivre dans la vie de chaque jour la miséricorde que le Père depuis toujours étend sur nous”.
[00140-FR.01] [Texte original: Italien]
Traduzione in lingua inglese
It is has been almost two months now since Pope Francis opened the Holy Door of St. Peter’s. Since that moment, the Doors of Mercy have been opened all around the world. The incredible number of people who have registered for these events allows us to acknowledge how this insight of Pope Francis, his idea of having this Extraordinary Jubilee, has answered a true need of the people of God who are receiving this event of grace with great joy and enthusiasm. We can conclude from this participation that the Jubilee is being intensely lived in all the world and in every local Church, where this time of grace is being organized as a genuine form of renewal for the Church and as a particular moment of the new evangelization.
Every day we receive thousands of pictures and documents from around the world attesting to the commitment and the faith of believers. Yet all of this activity has not stopped a substantial number of pilgrims from arriving in Rome during this period. According to the data available to us on a daily basis, as of today 1,392,000 people have participated in Jubilee events. An interesting detail is that 40% of those who have attended come from abroad, speaking largely Spanish and French. We have registered pilgrims from Bangladesh, Hong Kong, Korea, Kenya, Mozambique, El Salvador, New Zealand, Argentina, Mexico, the Fiji Islands, Russia, Belarus, the Seychelles, the Ivory Coast, Chad, Kuwait, the U.S.A., Albania and from many other countries. I would like to reiterate that this is not the criteria by which to judge the actual outcome of the Jubilee. A Holy Year of mercy goes well beyond numbers, for it is intended to touch the hearts and the minds of people in order to assist them in coming to understand the ways in which God’s great love manifests itself in their daily lives. It is a time during which to assess our lives of faith and to understand how we are capable of conversion and renewal, both of which come from recognizing the importance of remaining focused upon what is essential. In any case, a general evaluation of the Jubilee cannot be made after only two months but must be done at its conclusion. All of the other considerations at the moment are incomplete and temporary and, thus, do not merit particular attention.
During this period, Pope Francis has carried out two particular signs of his concrete witness of mercy. On Friday, December 18, he opened the Door of Charity in the homeless shelter, “Don Luigi di Liegro”, where he celebrated Holy Mass in the refectory. On January 15, he visited the nursing home for the aged, “Bruno Buozzi” in Torrespaccata, after which he went to Casa Iride where he spent time with those in vegetative states who are being assisted by their families. These signs possess a symbolic value before all of the many needs that are present in society today. They are, however, intended to stir in all of us a greater awareness of the many situations of need in our cities and to offer a small response of caring and aid.
There are two particular events that now merit our attention. The first pertains to the presence in Rome of the urns containing the relics of Saint Leopold Mandić and Saint Padre Pio of Pietrelcina. Such an occasion is of great significance for it is an unprecedented event, given the stories of these two saints who spent their lives in the service of the mercy of God. Padre Leopold (1866-1942) was canonized by John Paul II on December 16, 1983 and is less well known than Padre Pio. Yet, his hunger for holiness spread beyond the Church of Padua, where he lived the major part of his life and where his memory and his relics remain. Originally from Croatia, this Capuchin father dedicated all of his life to the confessional. For almost thirty years, he spent from ten to fifteen hours a day in the secrecy of his cell, the very place which became a confessional for thousands of people who found in their relationships with him the privileged witness of forgiveness and of mercy. Some of his brothers noted that he was “ignorant and too lenient in forgiving everyone without discernment.” Yet, his simple and humble response to this charge leaves one speechless: “Should the Crucified blame me for being lenient, I would answer Him: Lord, you gave me this bad example. I have not yet reached the folly of your having died for souls.” Padre Pio (1887-1968), who was canonized in 2002 and also by John Paul II, does not require lengthy presentations. This simple Capuchin friar spent his entire life at San Giovanni Rotondo without ever leaving that town. Certainly, during his life, some in Rome caused him to suffer, but his holiness always prevailed. In the silence of obedience, he also became a privileged witness of mercy, dedicating all of his life to the celebration of the Sacrament of Reconciliation. We are grateful to the Capuchin Fathers and to the Bishops of the Dioceses of Padoa and Manfredonia-Vieste-San Giovanni Rotondo for having responded so graciously to the wish of the Pope that the relics of these two saints remain in Rome for a period of time during the Jubilee.
The program is quite simple. The urns containing the relics will arrive in Rome on February 3 where they will be placed in the Church of San Lorenzo Fuori le Mura. The church will be open to the faithful starting at 15:00 with a celebration of reception. The relics will remain in San Lorenzo until 20:30 the following day, during which time there will be a number of celebrations reserved for the vast extended Franciscan Family. An all-night vigil is being organized in the Jubilee Church of San Salvatore in Lauro, which will begin at 22:00 on February 4. The prayer will continue until the following day, February 5, with various celebrations and will conclude with Holy Mass at 14:00 presided by His Excellency Michele Castoro, the Archbishop of Manfredonia-Vieste-San Giovanni Rotondo. At 16:00, a procession with the two urns containing the relics will begin from San Salvatore in Lauro and then proceed the entire length of Via della Conciliazione in order to arrive at the sagrato of St. Peter’s Basilica. There on the sagrato, His Eminence Angelo Cardinal Comastri, the Archpriest of St. Peter’s Basilica, will receive the relics and after a moment of prayer, will then accompany the relics into the Basilica where they will be placed in the central nave before the Altar of the Confession for people to venerate. The relics will remain in St. Peter’s for veneration until the morning of February 11 when, after the Holy Mass of thanksgiving at 7:30 am at the Altar of the Chair, they will be returned to their original homes. It is opportune to note that on February 10, Ash Wednesday, the Basilica will remain closed in the morning for the General Audience and then, in the afternoon, Holy Mass will be celebrated in the Basilica to mark the beginning of Lent. Thus, those who wish to venerate the relics are kindly asked to choose to do so on one of the previous days and to follow along the Jubilee reserved walkway in order to enter through the security check point as rapidly as possible.
As previously noted, the second event pertains to the celebration that will take place on Ash Wednesday when the Holy Father will give the mandate to the Missionaries of Mercy. As attested to in the Bull of Indiction, Misericordiae vultus, the Missionaries are to be a “sign of the Church’s maternal solicitude for the People of God, enabling them to enter the profound richness of this mystery so fundamental to the faith. There will be priests to whom I will grant the authority to pardon even those sins reserved to the Holy See, so that the breadth of their mandate as confessors will be even clearer. They will be, above all, living signs of the Father’s readiness to welcome those in search of his pardon. They will be missionaries of mercy because they will be facilitators of a truly human encounter, a source of liberation, rich with responsibility for overcoming obstacles and taking up the new life of Baptism again. They will be led in their mission by the words of the Apostle: ‘For God has consigned all men to disobedience, that he may have mercy upon all’” (Rom 11:32).
Thus, the Missionaries of Mercy are a select number of priests who have received from the Pope the charge to be privileged witnesses in their respective Churches of the extraordinariness of this Jubilee event. It is only the Pope who nominates these Missionaries, not the Bishops, and it is he who entrusts them with the mandate to announce the beauty of the mercy of God while being humble and wise confessors who possess a great capacity to forgive those who approach the confessional. The Missionaries, who come from every continent, number over 1,000. I am delighted to announce that there are Missionaries coming from many distant countries and, among these, some of which have a uniquely significant importance such as: Burma, Lebanon, China, South Korea, Tanzania, United Arab Emirates, Israel, Burundi, Vietnam, Zimbabwe, Latvia, East Timor, Indonesia, Thailand, and Egypt. There will also be Oriental Rite priests.
We have received a great response for participation but must place a limit on the large number of requests in order to ensure that the specific sign value, one which expresses how truly special the initiative is, be maintained. All of the Missionaries have received the permission of their respective diocesan Bishops or Religious Superiors and will make themselves available to those requesting their services throughout the entirety of the Jubilee but, most especially, during the Lenten Season.
There will be 700 Missionaries arriving in Rome. Pope Francis will meet with them on February 9 in order to express his feelings regarding this initiative which will certainly be one of the most touching and significant of the Jubilee of Mercy. On the following day, only the Missionaries of Mercy will concelebrate with the Holy Father, during which time they will receive the “mandate”, as well as the faculty to absolve those sins reserved to the Holy See. An interesting story may help to capture the pastoral interest that this initiative has garnered around the world. Father Richard from Australia will visit 27 communities in his rural Diocese of Maitland-Newcastle where there is only one church and no priests in residence. Traveling in a camper, he will journey from community to community as a “Missionary of Mercy on Wheels”! This is but an example of the way in which the Jubilee is meant to reach all, allowing everyone to touch the closeness and the tenderness of God.
Finally, regarding other Jubilee events, the first Jubilee Audience will be held in St. Peter’s Square on Saturday, January 30. Pope Francis has responded generously to the many requests he has received from pilgrims who wish to meet him. Consequently, one Saturday a month has been added to the official calendar for a special audience, one which will be in addition to the regular Wednesday Audiences. This first audience already has 20,000 people registered. Another event of particular interest is the Jubilee for the Curia, the Governorate, and Institutions connected to the Holy See to be held on February 22. This celebration will begin with a reflection given by Father Marco Rupnik at 8:30 am in the Paul VI Hall. After this meditation, there will be a procession through St. Peter’s Square which will pass through the Holy Door. Holy Mass will then be celebrated by Pope Francis at 10:00.
The Jubilee continues to following its course and we are certain that, in accord with the desires of Pope Francis, it will be an important occasion “to live out in our daily lives the mercy which the Father constantly extends to all of us.”
[00140-EN.01] [Original text: Italian]
Traduzione in lingua tedesca
Fast zwei Monate sind vergangen, seit Papst Franziskus die Heilige Pforte in St. Peter aufgestoßen hat. In der Zwischenzeit sind in der ganzen Welt die Pforten der Barmherzigkeit geöffnet worden. Die große Teilnahme der Menschen zeigt uns, wie sehr dieses außerordentliche Heilige Jahr der Barmherzigkeit, das Papst Franziskus ausgerufen hat, einem tiefen Verlangen des Volkes Gottes entspricht, das diesen Moment der Gnade mit großer Freude und Begeisterung aufgenommen hat. Wir dürfen beobachten, wie in den Ortskirchen der ganzen Welt diese Zeit der Gnade als Chance für eine Erneuerung der Kirche und der Neuevangelisierung genutzt wird.
Wir erhalten fast täglich tausende von Fotos und Dokumenten aus allen Teilen der Welt, die den Einsatz und den Glauben der Katholiken bezeugen. All das hat nicht verhindert, dass auch nach Rom die Pilger in einer beachtlichen Zahl kommen. Entsprechend der Daten, die uns täglich übermittelt werden, haben bis jetzt an den verschiedenen Ereignissen des Jubiläums 1.392.000 Menschen teilgenommen. Interessant ist, dass 40% der Pilgerinnen und Pilger aus dem Ausland kommen, besonders aus Ländern spanischer und französischer Sprache. Wir haben Anmeldungen aus Bangladesch, Hong Kong, Korea, Kenia, Mozambik, El Salvador, Neuseeland, Argentinien, Mexiko, den Fidschi Inseln, Russland, Weißrussland, Seychellen, Sri Lanka, Elfenbeinküste, Tschad, Kuwait, USA, Albanien und vielen anderen Ländern mehr. Ich möchte unterstreichen, dass das nicht das Kriterium ist, an dem der Erfolg des Heiligen Jahres zu messen ist. Die Bedeutung des Jubiläums der Barmherzigkeit geht weit über die Statistiken hinaus, will es doch die Herzen und den Geist der Menschen ansprechen, um verstehen zu können, mit welch großer Liebe Gott in unserem Alltag gegenwärtig ist. Es ist Gelegenheit unser Glaubensleben genauer anzuschauen und uns zu fragen, ob wir in der Lage sind umzukehren und uns zu erneuern. Dafür müssen wir den Blick auf das Essenzielle richten. Eine allgemeine Bilanz des Jubiläums ziehen wir nicht nach zwei Monaten, sondern am Ende. Alle anderen Einschätzungen bleiben zum jetzigen Zeitpunkt bruchstückhaft und vorläufig und verdienen darum auch keine besondere Aufmerksamkeit.
Mittlerweile hat Papst Franziskus zwei konkrete Zeichen für die Werke der Barmherzigkeit gesetzt. Am Freitag, dem 18. Dezember 2015, hat er die „Pforte der Nächstenliebe“ (Porta della Carità) in der Obdachloseneinrichtung “Don Luigi di Liegro” geöffnet und anschließend im Speiseraum der angeschlossenen Suppenküche die Eucharistie gefeiert. Am 15. Januar d. J. hat er das Altenheim “Bruno Buozzi” an der östlichen Peripherie Roms (Torrespaccata) besucht. Anschließend fuhr er auch in die naheliegende Pflegestation „Casa Iride“, wo Patienten im Wachkoma auch von ihren Angehörigen gepflegt werden. Diese Gesten haben, angesichts der vielen Nöte unserer heutigen Gesellschaft, einen hohen symbolischen Wert. Sie laden ein wahrzunehmen, wo Menschen in unserer Stadt leiden, um mit kleinen Gesten der Aufmerksamkeit und Hilfe darauf zu antworten.
Zwei besondere Termine verdienen unsere Aufmerksamkeit. Der erste Termin ist die Ankunft der Urnen mit den Reliquien des hl. Leopold Mandić und des hl. P. Pio von Pietrelcina in Rom. Die Bedeutung dieses Ereignisses erkennt man daran, dass es sich hier um eine wahre Premiere handelt, und dass diese beiden Heiligen ihr Leben vollständig in den Dienst der Barmherzigkeit Gottes gestellt haben. P. Leopold Mandić (1866-1942) wurde am 16. Dezember 1983 von Johannes Paul II. heiliggesprochen. Obwohl er weniger bekannt ist als P. Pio, erstreckt sich sein Ruf der Heiligkeit weit über die Diözese Padua hinaus, wo er den größten Teil seines Lebens verbracht hat, und wo heute seine Reliquien verehrt werden. Aus Kroatien kommend, widmete dieser Kapuziner sein ganzes Leben dem Dienst im Beichtstuhl. Fast 30 Jahre lang verbrachte er täglich zwischen zehn und fünfzehn Stunden in einer kleinen Zelle, die für Tausende von Menschen zum Beichtstuhl wurde, wo sie in der Begegnung mit ihm ein besonderes Zeugnis der Vergebung und der Barmherzigkeit fanden. Für einige seiner Mitbrüder war er “ein ignoranter Beichtvater, viel zu großzügig, der allen ohne Unterschied die Lossprechung gewährte“. Seine einfache und demütige Antwort auf diesen Vorwurf lässt uns jedoch sprachlos: “Wenn der Gekreuzigte mich tadeln würde, dass ich ‘zu großzügig’ sei, würde ich ihm antworten: ‘Dieses schlechte Beispiel, Herr, hast du selber mir gegeben! Ich bin nicht auf die verrückte Idee gekommen, für die Seelen zu sterben!‘” Padre Pio (1887-1968), auch er von Johannes Paul II. heiliggesprochen (2002), braucht eigentlich keine große Vorstellung. Der schlichte Kapuzinerbruder hat sein ganzes Leben in San Giovanni Rotondo verbracht, ohne die Stadt zu verlassen. Zugegeben, einige in Rom setzten ihm sehr zu, aber seiner Heiligkeit tat das kein Abbruch. In der Stille des Gehorsams wurde auch er zum herausragenden Zeugen der Barmherzigkeit und widmete sein ganzes Leben der Feier des Sakramentes der Versöhnung. Wir sind dem Kapuzinerorden und den Bischöfen der beiden Heimatdiözesen Padova und Manfredonia-Vieste-San Giovanni Rotondo dankbar, dass sie dem Wunsch des Papstes entsprochen haben, die Reliquien der beiden Heiligen in diesem Jubiläumsjahr für einige Tage hier in Rom zu haben. Diese Dankbarkeit verbindet sich mit der Gewissheit, dass in diesen Tagen Tausende von Pilgern ihre Verehrung für diese beiden Heiligen zeigen und einmal mehr auf ihre Fürsprache hin Trost und Fürsprache finden werden.
Das Programm ist sehr schlicht. Die beiden Heiligen werden am 3. Februar nach Rom in die Basilika San Lorenzo fuori le Mura (Sankt Laurentius vor den Mauern) überführt. Ab 15 Uhr wird die Kirche geöffnet sein für die Empfangszermonie. Die Reliquien werden bis zum folgenden Tag gegen 20.30 Uhr in San Lorenzo bleiben. Dort sind vor allem Gottesdienste mit der großen franziskanischen Familie vorgesehen. Eine Gebetswache wird am 4. Februar ab 22 Uhr in der Kirche San Salvatore in Lauro stattfinden. Verschiedene Gottesdienste werden dort auch am 5. Februar gehalten. Um 14 Uhr feiert der Erzbischof von Manfredonia-Vieste-San Giovanni Rotondo, Mons. Michele Castoro, die Eucharistie. Um 16.00 wird dann von San Salvatore in Lauro die Übertragung der Reliquien in den Petersdom beginnen. Der Prozessionsweg führt über die Via della Conciliazione zur Altarinsel (Sagrato) vor dem Petersdom. Dort wird Kard. Angelo Comastri, der Erzpriester der päpstlichen Basilika, die Reliquien in Empfang nehmen und nach einem Moment des Gebets in den Petersdom hineinbegleiten. Dort werden sie vor dem Hauptaltar im Mittelschiff zur Verehrung der Gläubigen aufgestellt. In der Petersbasilika bleiben die beiden Heiligen bis zum 11. Februar. Nach einer Dankmesse um 7.30 Uhr werden sie dann an ihre Herkunftsorte zurückkehren. Am Aschermittwoch, dem 10. Februar, bleibt der Petersdom am Vormittag wegen der Generalaudienz geschlossen. Am Nachmittag ist die Eucharistiefeier zum Beginn der Fastenzeit. Wir empfehlen daher für die Verehrung der beiden Heiligen die vorhergehenden Tage zu nutzen und nach Möglichkeit den speziellen Zugang zur Heiligen Pforte zu wählen, um bei den notwendigen Sicherheitskontrollen bevorzugt zu werden.
Das zweite Ereignis betrifft den Aschermittwoch, an dem der Heilige Vater die Missionare der Barmherzigkeit aussenden wird. Die Einberufungsbulle des Heiligen Jahres Misericordiae vultus sagt von den Missionaren der Barmherzigkeit: „Sie sollen ein Zeichen der mütterlichen Sorge der Kirche für das Volk Gottes sein, damit es tiefer eindringen kann in den Reichtum dieses für unseren Glauben so grundlegenden Geheimnisses. Es handelt sich dabei um Priester, denen ich die Vollmacht geben werde, auch von den Sünden loszusprechen, die normalerweise dem Apostolischen Stuhl vorbehalten sind. Damit soll der Umfang ihrer Sendung sichtbar werden. Sie sollen vor allem ein lebendiges Zeichen dafür sein, dass der Vater jeden aufnimmt, der seine Vergebung sucht. Sie werden Missionare der Barmherzigkeit sein, denn sie sollen allen eine Begegnung voller Menschlichkeit anbieten, eine Quelle der Befreiung, einen Ort der Verantwortung, der es ermöglicht alle Hindernisse zu überwinden und das einst in der Taufe neu geschenkte Leben wieder aufzugreifen. Sie lassen sich in ihrer Mission leiten vom Wort des Apostels: » Gott hat alle in den Ungehorsam eingeschlossen, um sich aller zu erbarmen « (Röm 11,32).“
Die Missionare der Barmherzigkeit sind also einige Priester, die vom Papst die Aufgabe bekommen, in ihren Ortskirchen besondere Zeugen von der Einzigartigkeit dieses Jubiläums zu sein. Nicht die Bischöfe, sondern nur der Papst kann diese Missionare ernennen, und sie damit beauftragen, die Schönheit der göttlichen Barmherzigkeit zu verkünden und kluge und zugleich demütige Beichtväter zu sein, die in der Lage sind, allen Vergebung zuzusprechen, die zur Beichte kommen. Es sind über 1000 Missionare aus allen Kontinenten. Es freut mich besonders, dass wir auch Vertreter aus weit entfernten bzw. auf ihre Art bedeutsamen Ländern haben, wie z.B. Myanmar, Libanon, China, Südkorea, Tansania, Vereinigte Arabische Emirate, Israel, Burundi, Vietnam, Zimbabwe, Lettland, Osttimor, Indonesien, Thailand, Ägypten,… Darüber hinaus werden auch Priester aus dem orientalischen Ritus teilnehmen.
Wir haben eine große Bereitschaft für diesen Dienst gefunden und mussten sogar den zahlreichen Anfragen Grenzen setzen, um den Zeichencharakter und die Besonderheit dieser Geste zu erhalten. Alle Missionare haben die Erlaubnis des zuständigen Bischofs bzw. Ordensoberen erhalten, und stehen jetzt zur Verfügung für ihren Einsatz in diesem Heiligen Jahr, besonders natürlich in der Fastenzeit.
Nach Rom werden ca. 700 Missionare kommen. Papst Franziskus wird sich am 9. Februar mit ihnen treffen und ihnen erklären, was er mit dieser Initiative beabsichtigt, die sicher zu den Aktivitäten zählt, die in diesem Heiligen Jahr von besonderer Bedeutung sind und die die Herzen der Menschen in besonderer Weise ansprechen werden. Am Tag nach dieser Begegnung werden die Missionare der Barmherzigkeit mit dem Heiligen Vater den Aschermittwochgottesdienst feiern und von ihm selbst ausgesandt werden. Sie erhalten dabei die Vollmacht, auch die Sünden zu vergeben, deren Vergebung normalerweise dem Heiligen Stuhl vorbehaltenen ist. Ein Beispiel vermag vielleicht zu illustrieren, welches pastorale Interesse diese Initiative in der Welt ausgelöst hat. P. Richard aus Australien wird in der abgelegenen Diözese Maitland-Newcastle unterwegs sein. Dort gibt es 27 katholische Gemeinden, die aber zusammen nur über eine Kirche verfügen und die momentan keinen Priester haben. Mit einem Wohnmobil wird er als “Missionar der Barmherzigkeit auf Rädern” unterwegs sein und die Katholiken aufsuchen. Ein Zeichen dafür, dass dieses Heilige Jahr alle Menschen erreichen möchte und dazu beitragen will, dass alle mit eigenen Händen die Nähe und Zärtlichkeit Gottes ergreifen können.
Blicken wir auf weitere Heilig-Jahr-Veranstaltungen, dann ist das im Moment vor allem die erste der zusätzlichen Jubiläumsaudienzen, die am Samstag, dem 30. Januar auf dem Petersplatz stattfinden wird. Papst Franziskus hat großherzig auf die vielen Anfragen von Pilgern reagiert, die ihm natürlich gerne begegnen möchten. Darum wird, entsprechend dem offiziellen Veranstaltungskalender, in jedem Monat an einem Samstag eine zusätzliche Generalaudienz stattfinden, die die üblichen Mittwochstermine ergänzt. Für diese erste zusätzlichen Jubiläumsaudienz sind bereits 20.000 Personen angemeldet. Darüber hinaus werden wir am 22. Februar das Jubiläum der römischen Kurie, des Governatorates und der zum Heiligen Stuhl gehörenden Einrichtungen begehen. Dieses Ereignis beginnt mit einem geistlichen Vortrag von Marko Rupnik SJ. Daran anschließend ziehen die Teilnehmer in Prozession über den Petersplatz zur Heiligen Pforte, um anschließend um 10.30 Uhr mit dem Papst die Hl. Messe zu feiern.
Das Heilige Jahr nimmt seinen Lauf und wir sind sicher, dass es – entsprechend dem Wunsch von Papst Franziskus – eine bedeutende Gelegenheit ist, „um im Alltag die Barmherzigkeit zu leben, die der Vater uns von Anbeginn entgegenbringt“.
[00140-DE.01] [Originalsprache: Italienisch]
Traduzione in lingua spagnola
Han pasado casi dos meses desde que el Papa Francisco abrió la Puerta Santa de San Pedro. En este lapso de tiempo, las Puertas de la Misericordia se han abierto en todo el mundo. La increíble participación de gente registrada en estos eventos permite verificar cuánto la intuición del Jubileo Extraordinario por parte del Papa Francisco correspondiese a una genuina expectativa del pueblo de Dios, el cual ha acogido con alegría y entusiasmo este evento de gracia. En verdad tenemos que afirmar que este Jubileo se está viviendo intensamente en todo el mundo y cada Iglesia local está organizando este tiempo de gracia como una forma genuina de renovación de la Iglesia y como un momento particular de nueva evangelización.
Cada día recibimos miles de fotos y documentación de todo el mundo que atestiguan el compromiso y la fe de los creyentes. Todo esto no ha impedido que también en Roma, durante este período, los peregrinos hayan llegado en buen número. Según los datos que estamos en grado de verificar, a la fecha han participado en los eventos jubilares 1.392.000 personas. Un dato interesante es que el 40% de las participaciones proviene del exterior, en particular son de lengua española y francesa; de todas formas, hemos registrado también peregrinos de Bangladesh, Hong Kong, Corea, Kenia, Mozambique, El Salvador, Nueva Zelanda, Argentina, México, Islas Fidji, Rusia, Bielorusia, Seychelles, Sri Lanka, Costa de Marfil, Chad, Kuwait, Estados Unidos, Albania… Reafirmo que no es este el criterio para juzgar el éxito o no del Jubileo. Un Año Santo va más allá de los números y lo que busca es tocar el corazón y la mente de las personas para ayudarlas a comprender el grande amor con el cual Dios se hace presente en su vida cotidiana. Es un tiempo par revisar nuestra vida de fe y comprender si somos capaces de aquella conversión y renovación que provienen justamente del saber mirar fijamente lo esencial. En todo caso, un balance general no se puede hacer pasados dos meses, sino al final. Cualquier otra consideración es, por el momento, parcial, provisional y no merece especial atención.
Por el momento, el Papa Francisco ha realizado ya dos signos peculiares de su testimonio concreto de misericordia: el viernes 18 de diciembre abrió la Puerta de la caridad en el Comedor “Don Luigi di Liegro” donde celebró la eucaristía en el refectorio, mientras que el 15 de enero visitó el hogar para adultos mayores “Bruno Buozzi” en el barrio Torrespaccata, para dirigirse luego a la Casa Iride donde estuvo con enfermos en estado vegetativo y con los familiares que los asisten. Estos signos comportan un valor simbólico de frente a tantas necesidades que presenta la sociedad de hoy; buscan que todos puedan darse cuenta de las múltiples situaciones de dificultad existentes en nuestras ciudades, ante las que se puede ofrecer una pequeña respuesta de atención y de ayuda.
Dos eventos particulares merecen ahora nuestra atención. El primero tiene que ver con la presencia en Roma de las urnas que contienen las reliquias de san Leopoldo Mandic y San Padre Pío de Pietrelcina. Conociendo la historia de estos dos santos que gastaron su vida al servicio de la misericordia, se puede comprender la importancia de este momento y porqué constituye realmente una primicia. P. Leopoldo (1866-1942), canonizado por Juan Pablo II el 16 de diciembre de 1983 es menos conocido que el P. Pío; sin embargo, su fama de santidad se ha extendido allende la Iglesia de Padua, donde vivió gran parte de su vida y donde se conservan su memoria y sus reliquias. De origen croato, este padre capuchino dedicó toda su existencia al confesionario. Por casi treinta años pasó de las diez de la mañana a las tres de la tarde en el secreto de su celda, transformada en confesionario para miles de personas que encontraban en el trato con él el testimonio privilegiado del perdón y de la misericordia. Algunos de sus compañeros de comunidad decían que era un “ignorante y de manga ancha, que absolvía a todos sin discernimiento”. Su respuesta simple y humilde dejaba sin palabras: “Si el Crucificado viniera a reprocharme que soy de manga ancha, le respondería: Este mal ejemplo, me lo has dado Tú. Yo todavía no he llegado a la locura de morir por las almas”. Padre Pío (1887-1968) canonizado también por Juan Pablo II en el 2002 no necesita de muchas presentaciones. Este pobre fraile capuchino gastó toda su vida en san Giovanni Rotondo, sin dejar nunca esa pequeña ciudad. Es cierto, mientras vivió algunos desde Roma lo hicieron sufrir, pero su santidad fue superior. En el silencio de la obediencia también él llegó a ser testigo privilegiado de la misericordia, dedicando toda su vida a la celebración del sacramento de la reconciliación. Estamos agradecidos con los Padres Capuchinos y con los Obispos de las diócesis de Padua y Manfredonia-Vieste-San Giovanni Rotondo por haber permitido cumplir el deseo del Papa de tener en Roma, durante el Jubileo, las reliquias de estos dos santos. La gratitud va de la mano con la certeza de que este evento permitirá a muchos peregrinos expresar su devoción a los dos santos y recibir una vez más la consolación mediante su intercesión.
El programa es muy sencillo. Las urnas con las reliquias llegarán a Roma el 3 de febrero y serán puestas en la Iglesia de san Lorenzo Extramuros; la Iglesia estará abierta a los fieles desde las 3:00 p.m., hora en la cual se realizará una celebración de acogida. Las reliquias permanecerán en san Lorenzo hasta las 8:30 p.m. del día siguiente para algunas celebraciones reservadas a la vasta familia franciscana. Una vigilia nocturna de oración será organizada en la iglesia jubilar de san Salvador en Lauro, a partir de las 10:00 p.m. del 4 de febrero. La oración se prolongará el día siguiente, 5 de febrero, con varias celebraciones hasta la santa Eucaristía de las 2:00 p.m., que será presidida por S.E. Michele Castoro, arzobispo de Manfredonia-Vieste-San Giovanni Rotondo. A las 4:00 p.m. desde san Salvador en Lauro partirá la procesión con las dos urnas de reliquias que, atravesando toda la vía de la Conciliazione, llegará hasta el atrio de la basílica de San Pedro. Allí el Card. Angelo Comastri, Arcipreste de la Basílica Papal, acogerá las reliquias y luego de un momento de oración las introducirá en la Basílica de San Pedro; serán colocadas en la nave central, delante al altar de Confesión, para la veneración de los fieles. En la basílica de San Pedro, las reliquias permanecerán expuestas hasta la mañana del 11 de febrero cuando, después de una celebración eucarística de acción de gracias, volverán a sus respectivos lugares de proveniencia. Conviene precisar que el día 10 de febrero, Miércoles de Ceniza, la basílica permanecerá cerrada por la mañana para la Audiencia general y que, en la tarde, allí mismo se celebrará la eucaristía de inicio de la Cuaresma. Todos los que quieran venerar las reliquias, por tanto, están invitados a escoger uno de los días anteriores, ojala haciendo uso del corredor jubilar para que tengan facilidad a la hora de pasar por los controles normales de seguridad.
El segundo evento hace referencia, precisamente, a la celebración del Miércoles de Ceniza, cuando el Santo Padre entregará el mandato a los Misioneros de la Misericordia. Como lo atestigua la Bula de Indicción, Misericordiae vultus, los Misioneros serán un “signo de la solicitud materna de la Iglesia por el Pueblo de Dios, para que entre en profundidad en la riqueza de este misterio tan fundamental para la fe. Serán sacerdotes a los cuales daré la autoridad de perdonar también los pecados que están reservados a la Sede Apostólica, de modo que se haga evidente la amplitud de su mandato. Serán, sobre todo, signo vivo de cómo el Padre acoge cuantos están en busca de su perdón. Serán misioneros de la misericordia porque serán los artífices ante todos de un encuentro cargado de humanidad, fuente de liberación, rico de responsabilidad, para superar los obstáculos y retomar la vida nueva del Bautismo. Se dejarán conducir en su misión por las palabras del Apóstol: «Dios sometió a todos a la desobediencia, para tener misericordia de todos» (Rm 11,32)”.
Así entonces, los Misioneros de la misericordia son solamente algunos sacerdotes que reciben el encargo del Papa de ser, en sus propias iglesias, testigos privilegiados del carácter extraordinario del evento jubilar. El Papa es el único que nombra los Misioneros, no los obispos, y a ellos les confía el mandato de anunciar la belleza de la misericordia de Dios, y de ser confesores humildes y pacientes, capaces de dispensar un gran perdón a cuantos se acercan a la Confesión. Los Misioneros son más de 1000 y provienen de todos los continentes. Me complace especialmente recordar a los que vendrán de países lejanos y que revisten una importancia especial: Birmania, Líbano, China, Corea del Sur, Tanzania, Emiratos Árabes, Israel, Burundi, Vietnam, Zimbawe, Letonia, Timor Este, Indonesia, Tailandia, Egipto. Contaremos además con sacerdotes de rito oriental.
Hemos constatado una gran disponibilidad, pero hemos debido poner un límite a las numerosas solicitudes recibidas, para que se mantenga el valor de este signo peculiar que expresa el sentido extraordinario del evento. Todos los Misioneros han recibido el permiso de sus respectivos obispos o Superiores religiosos y estarán ahora a disposición de cuantos querrán solicitar su presencia a lo largo de todo el período jubilar y sobre todo durante la Cuaresma.
Se harán presentes en Roma 700 Misioneros. El Papa Francisco los encontrará el 9 de febrero para expresarles lo que guarda en su corazón respecto a esta iniciativa que es, sin duda, una de las iniciativas más sugestivas y significativas del Jubileo de la Misericordia. El día siguiente, solamente los Misioneros de la misericordia concelebrarán con el Santo Padre y en tal ocasión recibirán, como se sabe, el "mandato" junto con la facultad de absolver también los pecados reservados a la Santa Sede. Una curiosidad puede ayudar a comprender cuánto interés pastoral ha suscitado esta iniciativa en el mundo. El Padre Richard, en Australia, visitará 27 comunidades de su diócesis rural de Maitland-Newcastle, donde solo hay una iglesia, pero ningún sacerdote residente. A bordo de un campero pasará de una comunidad a otra como “Missionary of mercy on wheels”, ¡Misionero de la misericordia sobre ruedas! En fin, se trata de un signo de cuánto el Jubileo desea llegar a todos para que cada uno pueda experimentar la cercanía y la ternura de Dios.
Finalmente, otros momentos jubilares tienen que ver, ante todo, con la primera Audiencia General en la plaza San Pedro, el sábado 30 de enero. Papa Francisco ha aceptado con generosidad responder a las numerosas peticiones de peregrinos que quieren encontrarlo. Por esta razón un sábado al mes, según el calendario oficial, tendrá lugar una audiencia especial además de las clásicas audiencias de cada miércoles. Para esta primera audiencia se han inscrito ya más de 20.000 personas. Un momento de interés particular comporta también el Jubileo de la Curia, de la Gobernación y de las Instituciones pertenecientes a la Santa Sede que se llevará a cabo el próximo 22 de febrero. La celebración contempla una reflexión en el Aula Pablo VI, a las 8:30 a.m., a cargo del P. Marko Rupnik. Concluida la meditación, se iniciará la procesión por la plaza San Pedro con el paso por la Puerta Santa y la celebración de la santa Eucaristía, presidida por el Papa Francisco a las 10:30 a.m.
El Jubileo continúa su curso y estamos seguros que, según los deseos del Papa Francisco, seguirá siendo una ocasión “para vivir en la vida de cada día la misericordia que, desde siempre, el Padre nos ofrece”.
[00140-ES.01] [Texto original: Italiano]
Traduzione in lingua polacca
Od otwarcia Drzwi Świętych w Bazylice św. Piotra upłynęły już dwa miesiące. W tym czasie zostały również otwarte Bramy miłosierdzia na całym świecie. Liczny udział wiernych, którzy z radością i wielkim entuzjazmem uczestniczyli w tych wydarzeniach, potwierdza, jak bardzo trafiona była decyzja Papieża Franciszka o ogłoszeniu Nadzwyczajnego Jubileuszu Miłosierdzia. Wiele pozytywnych sygnałów dociera do nas z Kościołów lokalnych, które przezywają ten moment łaski jako formę odnowienia i szczególny czas dla nowej ewangelizacji.
Każdego dnia otrzymujemy tysiące zdjęć i relacji które potwierdzają zaangażowanie oraz wiarę ich uczestników. Znaczna liczba pielgrzymów dociera również do Rzymu. Według dostępnych nam danych, które są codziennie weryfikowane, do dnia dzisiejszego wzięło udział we wszystkich wydarzeniach jubileuszowych 1.392.000 wiernych. Około 40% pielgrzymów przybywa zza granicy. Dominuje język hiszpański oraz francuski, ale mamy tez rejestracje z Bangladeszu, Hong Kongu, Korei, Kenii, Mozambiku, Salwadoru, Nowej Zelandii, Argentyny, Meksyku, Wysp Fidżi, Rosji, Białorusi, Seszeli, Sri Lanki, Wybrzeża Kości Słoniowej, Czadu, Kuwejtu, Stanów Zjednoczonych, Albanii... Zaznaczam, że nie jest to jednakowoż kryterium do oceniania, czy Jubileusz jest sukcesem czy też nie. Rok Święty Miłosierdzia przekracza bowiem cyfry i ma za zadanie dotknąć serca oraz umysły tak, aby ludzie pojęli wielką miłość, z jaką Bóg staje się obecny w ich codziennym życiu. To czas sprawdzania naszego życia i naszej wiary, naszej zdolności do nawrócenia oraz odnowienia, które rozpoczyna się od wzroku utkwionego na tym, co najważniejsze. Bilansu ogólnego Jubileuszu nie robi się oczywiście po dwóch miesiącach, lecz po jego zakończeniu. Jakiekolwiek podsumowanie w tym momencie byłoby fragmentaryczne, prowizoryczne oraz niepotrzebnie zaprzątające nasza uwagę.
W międzyczasie Papież Franciszek dokonał już dwóch szczególnych znaków, świadcząc w sposób konkretny o miłosierdziu: w piątek 18 grudnia otworzył Bramę miłosierdzia w noclegowni „Don Luigi di Liegaro”, odprawiając Świętą Eucharystię w refektarzu; natomiast 15 stycznia pojechał z wizytą do domu opieki dla osób starszych „Bruno Buozzi” w Torrespaccata, a następnie poszedł do Domu „Iride”, aby pozdrowić chorych będących w stanie wegetatywnym, przy których czuwają ich rodziny. Znaki te mają wymiar symboliczny, szczególnie w społeczeństwie, które przejawia dziś rożne zapotrzebowania. Znaki te są swego rodzaju prowokacją do zweryfikowania tych jakże wielu trudnych sytuacji obecnych w naszych miastach, udzielając małej odpowiedzi poprzez poświęcenie uwagi oraz pomoc.
Dwa wydarzenia w sposób szczególny przykuwają naszą uwagę. Pierwsze dotyczy obecności w Rzymie relikwii św. Ojca Leopolda Mandicia oraz św. Ojca Pio z Pietrelciny. Łatwo zrozumieć wagę tego wydarzenia, które ukazuje historię tych dwóch świętych całkowicie oddanych służbie miłosierdzia Bożego. Ojciec Leopold (1866-1942), kanonizowany przez Jana Pawła II 16 grudnia 1983 roku, jest mniej znany od Ojca Pio, choć jego sława jako świętego wykracza poza Kościół z Padwy, gdzie przeżył on znaczną część swojego życia. Był on narodowości chorwackiej i poświęcił całe swoje życie służbie w konfesjonale. Przez ponad 30 lat ojciec Leopold spędzał codziennie od 10 do 15 godzin w malutkiej celi, która była konfesjonałem dla tysięcy osób. Ludzie znajdowali w jego postawie szczególne świadectwo przebaczenia i miłosierdzia. Niektórzy z jego współbraci wytykali mu, iż był ignorantem i zbyt łaskawie odpuszczał grzechy bez odpowiedniego rozeznania. Na taki zarzut ojciec Leopold odpowiadał prosto i pokornie: „Ten zły przykład, o Panie, to właśnie Ty sam mi dałeś. Ja natomiast jeszcze nie doszedłem do takiego szaleństwa, żeby umrzeć za dusze tak jak Ty. Ojciec Pio (1887-1968), również kanonizowany przez Jana Pawła II w 2002 roku, nie potrzebuje właściwie być przedstawiany. Biedny ojciec kapucyn, który spędził cale życie w San Giovanni Rotondo, nigdy nie wyjeżdżając z miasteczka. Z pewnością są takie osoby w Rzymie, które w ciągu życia ojca Pio przyprawiły go o cierpienie, ale jego świętość przeważyła. W ciszy posłuszeństwa stał się on również uprzywilejowanym świadkiem miłosierdzia, oddając całe swoje życie Sakramentowi Pojednania. Jesteśmy wdzięczni Ojcom Kapucynom, Biskupowi diecezji z Padwy oraz diecezji Manfredonia-Vieste-San Giovanni Rotondo, iż spełnili prośbę Ojca Świętego, który pragnął mieć tych dwóch świętych choć na kilka dni w trakcie Jubileuszu. Wdzięczność ta towarzyszy pewności, że wydarzenie to pozwoli tysiącom pielgrzymów na wyrażenie ich oddania tym świętym, znajdując jednocześnie pocieszenie w ich wstawiennictwu.
Program tego wydarzenia jest bardzo prosty. Relikwie przybędą do Rzymu 3 lutego i zostaną złożone w Kościele św. Wawrzyńca za Murami. Kościół będzie otwarty dla wiernych od godz. 15.00. Relikwie pozostaną w tym kościele do następnego dnia, do godz. 20.30, gdzie rodzina franciszkańska spotka się na kilku celebracjach. 4 lutego o godz. 22.00 w kościele św. Salwatora in Lauro rozpocznie się czuwanie. Modlitwa będzie kontynuowana w kolejnym dniu, 5 lutego. O godz. 14.00 zostanie odprawiona uroczysta Eucharystia po przewodnictwem Jego Ekscelencji Ks. Abpa Michele Castoro z diecezji Manfredonia-Vieste-San Giovanni Rotondo. O godz. 16.00 z kościoła św. Salwatora in Lauro wyruszy procesja z relikwiami świętych. Po przejściu Via della Conciliazione dotrą do Bazyliki św. Piotra, gdzie Kardynał Angelo Comastri, Archiprezbiter Bazyliki, wprowadzi je do Bazyliki i złoży w nawie centralnej przed Konfesją. W Bazylice relikwie pozostaną do 11 lutego. Tego dnia o godz. 7.30 zostanie odprawiona Eucharystia dziękczynna, po której święci powrócą do swoich kościołów. Chciałbym zwrócić przy tym uwagę, że 10 lutego, w Środę Popielcową, Bazylika będzie zamknięta ze względu na Audiencje Generalna, a po południu odbędzie się celebracja eucharystyczna z obrzędem posypania głów popiołem na rozpoczęcie Wielkiego Postu. Wszystkich, którzy chcą pomodlić się przy relikwiach świętych, zapraszamy do przejścia Drzwi Świętych w tych dniach w Bazylice św. Piotra.
Drugie wydarzenie dotyczy właśnie celebracji w Środę Popielcową, podczas której Ojciec Święty roześle Misjonarzy Miłosierdzia. Jak mówi o nich Bulla Misericordiae Vultus, Misjonarze „będą znakiem matczynej troski Kościoła o Lud Boży, aby wszedł on w głębokości bogactwa tej tajemnicy tak fundamentalnej dla naszej wiary. Będą to kapłani, którym udzielę władzy przebaczenia grzechów zarezerwowanych dla Stolicy Apostolskiej, aby podkreślić wielkość ich posłania. Będą przede wszystkim żywym znakiem tego, jak Ojciec przygarnia tych, którzy szukają jego przebaczenia. Będą Misjonarzami Miłosierdzia, ponieważ będą kształtować ze wszystkimi spotkanie pełne człowieczeństwa, źródło uwolnienia, bogate w odpowiedzialność za przezwyciężenie trudności i podjęcie nowego życia otrzymanego w Chrzcie świętym. W ich misji pozwolą się oni poprowadzić słowom Apostoła: « Bóg poddał wszystkich nieposłuszeństwu, aby wszystkim okazać swe miłosierdzie » (Rz 11, 32)”.
Misjonarzami Miłosierdzia będą więc tylko niektórzy księża oraz ojcowie, którzy otrzymają to zadanie z rak Papieża. Staną się oni uprzywilejowanymi świadkami tego Nadzwyczajnego Jubileuszu. Nominuje ich sam Papież, a nie biskupi, powierzając im zadanie głoszenia piękna miłosierdzia Boga oraz bycia pokornymi i mądrymi spowiednikami, zdolnymi do udzielenia przebaczenia tym wszystkim, którzy przyjdą się wyspowiadać. Na cały świat zostanie rozesłanych ponad 1000 Misjonarzy, którzy pochodzą ze wszystkich kontynentów. W sposób szczególny chciałbym przywołać tych z najbardziej odległych krajów: Birma, Liban, Chiny, Korea Poludniowa, Tanzania, Zjednoczone Emiraty Arabskie, Izrael, Burundi, Wietnam, Zimbabwe, Łotwa, Timor Wschodni, Indonezja, Tajlandia, Egipt... Będą również wśród nich kapłani rytów orientalnych, będących w łączności z Rzymem.
Spotkaliśmy się z wielka dyspozycyjnością księży, ale musieliśmy, niestety, ograniczyć ich liczbę, aby ukazać szczególny znak w jakim wyraża się wyjątkowość tego wydarzenia. Wszyscy Misjonarze otrzymali pozwolenie od właściwych Biskupów oraz Przełożonych zakonnych, będąc do dyspozycji tych, którzy poproszą o ich obecność w całym okresie jubileuszowym, a przede wszystkim w Wielkim Poście.
Do Rzymu przybędzie 700 Misjonarzy. Spotkają się oni z Ojcem Świętym 9 lutego, aby usłyszeć jak bardzo zależy mu na tej inicjatywie, która z pewnością jest jedną z najbardziej sugestywnych w tym Roku Miłosierdzia. 10 lutego Misjonarze Miłosierdzia będą koncelebrować wraz z Ojcem Świętym Eucharystie, podczas której zostaną rozesłani do wykonywania tej szczególnej funkcji, otrzymując mandat do udzielenia absolucji również z cenzur zarezerwowanych dla Stolicy Apostolskiej. Jako ciekawostkę chciałbym podać fakt, że jeden z księży z Australii, Ojciec Richard, odwiedzi 27 wspólnot w diecezji Maitland-Newcastle, gdzie znajduje się tylko jeden kościół, ale nie ma żadnego księdza. Przemierzając diecezje w swoim kamperze, jako „Misjonarz Miłosierdzia na kołach”! Znak tego, jak bardzo rzeczywistość Jubileuszu pragnie dotrzeć i przekazać bliskość oraz czułość Boga.
Z innych wydarzeń jubileuszowych chciałbym jeszcze przekazać kilka słów o pierwszej Audiencji Generalnej na Placu św. Piotra, która odbędzie się w sobotę 30 stycznia. Papież Franciszek wychodzi naprzeciw zapotrzebowaniu wiernych, którzy proszą o spotkania z nim. Dlatego też raz w miesiącu, jak to jest zaznaczone w oficjalnym kalendarzu, odbędzie się dodatkowa audiencja. Na te pierwsza audiencje sobotnia zapisanych jest już ponad 20 000 osób.
Szczególnym momentem będzie również Jubileusz Kurii Rzymskiej, który odbędzie się 22 lutego. W tym dniu w Auli Pawła VI Ojciec Marco Rupnik poprowadzi rozważania, po których procesyjnie, przez Plac św. Piotra, a następnie przez Drzwi Święte, pracownicy Kurii przejdą do Bazyliki św. Piotra, gdzie Ojciec Święty będzie przewodniczył Mszy Świętej o godz. 10.30.
Jubileusz idzie naprzód i jesteśmy pewni, ze zgodnie z pragnieniem Papieża Franciszka, staje się okazją, „aby w codzienności żyć miłosierdziem, które od zawsze Ojciec rozciąga nad nami.”
[00140-PL.01] [Texto original: Italiano]
[B0064-XX.01]