Sala Stampa

www.vatican.va

Sala Stampa Back Top Print Pdf
Sala Stampa


Santa Messa e apertura della Porta Santa della Basilica di Santa Maria Maggiore presiedute dal Santo Padre Francesco, 01.01.2016


Omelia del Santo Padre

Saluto ai fedeli all’uscita dalla Basilica

Nella Solennità di Maria Santissima Madre di Dio, il Santo Padre Francesco ha presieduto questo pomeriggio, alle ore 17, la Santa Messa e il rito di apertura della Porta Santa della Basilica di Santa Maria Maggiore in Roma.

Dopo il rito di introduzione e l’atto penitenziale nell’atrio della Basilica, il Papa ha aperto la Porta Santa, sostando in preghiera sulla soglia. Quindi è entrato per primo nella Basilica, seguito dai Concelebranti e da alcuni rappresentanti di religiosi e fedeli laici, per dirigersi all’Altare, dove ha proseguito la celebrazione della Santa Messa.

Di seguito pubblichiamo il testo dell’omelia che Papa Francesco ha tenuto nel corso della celebrazione eucaristica e le parole di saluto rivolte ai fedeli fuori la Basilica al termine della Messa:

Omelia del Santo Padre

Testo in lingua italiana

Traduzione in lingua francese

Traduzione in lingua inglese

Traduzione in lingua tedesca

Traduzione in lingua spagnola

Traduzioni in lingua portoghese

Testo in lingua italiana

Salve, Mater misericordiae!

E’ con questo saluto che vogliamo rivolgerci alla Vergine Maria nella Basilica romana a lei dedicata con il titolo di Madre di Dio. E’ l’inizio di un antico inno, che canteremo al termine di questa santa Eucaristia, risalente a un autore ignoto e giunto fino a noi come una preghiera che sgorga spontanea dal cuore dei credenti: “Salve Madre di misericordia, Madre di Dio e Madre del perdono, Madre della speranza e Madre della grazia, Madre piena di santa letizia”. In queste poche parole trova sintesi la fede di generazioni di persone che, tenendo fissi i loro occhi sull’icona della Vergine, chiedono a lei l’intercessione e la consolazione.

E’ più che mai appropriato che in questo giorno noi invochiamo la Vergine Maria, anzitutto, come Madre della misericordia. La Porta Santa che abbiamo aperto è di fatto una Porta della Misericordia. Chiunque varca quella soglia è chiamato a immergersi nell’amore misericordioso del Padre, con piena fiducia e senza alcun timore; e può ripartire da questa Basilica con la certezza – con la certezza! – che avrà accanto a sé la compagnia di Maria. Lei è Madre della misericordia, perché ha generato nel suo grembo il Volto stesso della divina misericordia, Gesù, l’Emmanuele, l’Atteso da tutti i popoli, il «Principe della pace» (Is 9,5). Il Figlio di Dio, fattosi carne per la nostra salvezza, ci ha donato la sua Madre che, insieme a noi, si fa pellegrina per non lasciarci mai soli nel cammino della nostra vita, soprattutto nei momenti di incertezza e di dolore.

Maria è Madre di Dio, è Madre di Dio che perdona, che dà il perdono, e per questo possiamo dire che è Madre del perdono. Questa parola – “perdono” – tanto incompresa dalla mentalità mondana, indica invece il frutto proprio, originale della fede cristiana. Chi non sa perdonare non ha ancora conosciuto la pienezza dell’amore. E solo chi ama veramente è in grado di giungere fino al perdono, dimenticando l’offesa ricevuta. Ai piedi della Croce, Maria vede il suo Figlio che offre tutto Sé stesso e così testimonia che cosa significa amare come ama Dio. In quel momento sente pronunciare da Gesù parole che probabilmente nascono da quello che lei stessa gli aveva insegnato fin da bambino: «Padre, perdona loro perché non sanno quello che fanno» (Lc 23,34). In quel momento, Maria è diventata per tutti noi Madre del perdono. Lei stessa, sull’esempio di Gesù e con la sua grazia, è stata capace di perdonare quanti stavano uccidendo il suo Figlio innocente.

Per noi, Maria diventa icona di come la Chiesa deve estendere il perdono a quanti lo invocano. La Madre del perdono insegna alla Chiesa che il perdono offerto sul Golgota non conosce limiti. Non può fermarlo la legge con i suoi cavilli, né la sapienza di questo mondo con le sue distinzioni. Il perdono della Chiesa deve avere la stessa estensione di quello di Gesù sulla Croce, e di Maria ai suoi piedi. Non c’è alternativa. E’ per questo che lo Spirito Santo ha reso gli Apostoli strumenti efficaci di perdono, perché quanto è stato ottenuto dalla morte di Gesù possa raggiungere ogni uomo in ogni luogo e in ogni tempo (cfr Gv 20,19-23).

L’inno mariano, infine, continua dicendo: «Madre della speranza e Madre della grazia, Madre piena di santa letizia». La speranza, la grazia e la santa letizia sono sorelle: tutte sono dono di Cristo, anzi, sono altrettanti nomi di Lui, scritti, per così dire, nella sua carne. Il regalo che Maria ci dona dandoci Gesù Cristo è quello del perdono che rinnova la vita, che le consente di compiere di nuovo la volontà di Dio, e che la riempie di vera felicità. Questa grazia apre il cuore per guardare al futuro con la gioia di chi spera. E’ l’insegnamento che proviene anche dal Salmo: «Crea in me, o Dio, un cuore puro, rinnova in me uno spirito saldo. […] Rendimi la gioia della tua salvezza» (51,12.14). La forza del perdono è il vero antidoto alla tristezza provocata dal rancore e dalla vendetta. Il perdono apre alla gioia e alla serenità perché libera l’anima dai pensieri di morte, mentre il rancore e la vendetta sobillano la mente e lacerano il cuore togliendogli il riposo e la pace. Cose brutte sono il rancore e la vendetta.

Attraversiamo, dunque, la Porta Santa della Misericordia con la certezza della compagnia della Vergine Madre, la Santa Madre di Dio, che intercede per noi. Lasciamoci accompagnare da lei per riscoprire la bellezza dell’incontro con il suo Figlio Gesù. Spalanchiamo il nostro cuore alla gioia del perdono, consapevoli della fiduciosa speranza che ci viene restituita, per fare della nostra esistenza quotidiana un’umile strumento dell’amore di Dio.

E con amore di figli acclamiamola con le stesse parole del popolo di Efeso, al tempo dello storico Concilio: “Santa Madre di Dio!”. E vi invito, tutti insieme, a fare questa acclamazione tre volte, forte, con tutto il cuore e l’amore. Tutti insieme: “Santa Madre di Dio! Santa Madre di Dio! Santa Madre di Dio!”.

[00004-IT.02] [Testo originale: Italiano]

Traduzione in lingua francese

Salve, Mater misericordiae!

C’est avec ce salut que nous voulons nous tourner vers la Vierge Marie dans la Basilique romaine qui lui est dédiée avec le titre de Mère de Dieu. C’est le début d’une hymne antique, que nous chanterons à la fin de cette Eucharistie, remontant à un auteur inconnu et arrivé jusqu’à nous comme une prière qui jaillit spontanément du cœur des croyants: “Salut, Mère de miséricorde, Mère de Dieu et Mère du pardon, Mère de l’espérance et Mère de la grâce, Mère remplie d’une sainte joie”. Dans ces quelques paroles se trouve la synthèse de la foi de générations de personnes qui, gardant leurs yeux fixés sur l’icône de la Vierge, lui demandent l’intercession et la consolation.

Il est plus que jamais approprié qu’en ce jour nous invoquions la Vierge Marie, par-dessus tout comme Mère de la miséricorde. La Porte Sainte que nous avons ouverte est de fait une Porte de la Miséricorde. Quiconque passe ce seuil est appelé à s’immerger dans l’amour miséricordieux du Père, avec une pleine confiance et sans aucune crainte; et il peut repartir de cette Basilique avec la certitude – avec la certitude – qu’il aura à ses côtés la compagnie de Marie. Elle est Mère de la miséricorde, parce qu’elle a engendré dans son sein le Visage même de la divine miséricorde, Jésus, l’Emmanuel, Celui qui est attendu par tous les peuples, le «prince de la paix» (Is 9,5). Le Fils de Dieu fait chair pour notre salut, nous a donné sa Mère qui, avec nous, se fait pèlerine pour que nous ne soyons jamais seuls sur le chemin de notre vie, surtout dans les moments d’incertitude et de souffrance.

Marie est Mère de Dieu, elle est Mère de Dieu qui pardonne, qui donne le pardon, et pour cela nous pouvons dire qu’elle est Mère du pardon. Cette parole - “pardon” – bien incomprise de la mentalité mondaine, indique par contre le fruit propre, original de la foi chrétienne. Celui qui ne sait pas pardonner n’a pas encore connu la plénitude de l’amour. Et seul celui qui aime vraiment est en mesure d’arriver jusqu’au pardon, en oubliant l’offense reçue. Au pied de la Croix, Marie voit son Fils qui s’offre totalement et témoigne ainsi ce que signifie aimer comme Dieu aime. En ce moment elle entend prononcer par Jésus des paroles qui viennent probablement de ce qu’elle-même lui avait enseigné dès qu’il était enfant: « Père, pardonne-leur: ils ne savent pas ce qu’ils font» (Lc 23, 34). En ce moment, Marie est devenue pour nous tous Mère du pardon. Elle-même, à l’exemple de Jésus et avec sa grâce, a été capable de pardonner à tous ceux qui étaient en train de faire mourir son Fils innocent.

Pour nous, Marie devient une icône de la manière dont l’Église doit étendre le pardon à tous ceux qui le demandent. La Mère du pardon enseigne à l’Église que le pardon offert sur le Golgotha ne connaît pas de limites. La loi avec ses subtilités ne peut l’arrêter, ni la sagesse de ce monde avec ses distinctions. Le pardon de l’Église doit avoir la même extension que celui de Jésus sur la Croix, et de Marie à ses pieds. Il n’y a pas d’alternative. C’est pourquoi l’Esprit Saint a rendu les apôtres instruments efficaces du pardon, afin que tout ce qui a été obtenu par la mort de Jésus puisse rejoindre tout homme en tout lieu et en tout temps (cf. Jn 20, 19-23).

L’hymne marial, enfin, continue en disant : «Mère de l’espérance et Mère de la grâce, Mère remplie d’une sainte joie ». L’espérance, la grâce et la sainte joie sont sœurs : toutes sont du Christ, et même, elles sont d’autres de ses noms, écrits, pour ainsi dire, dans sa chair. Le cadeau que Marie nous donne en nous donnant Jésus Christ est celui du pardon qui renouvelle la vie, qui vous permet d’accomplir de nouveau la volonté de Dieu, et qui remplit la vie d’un vrai bonheur. Cette grâce ouvre le cœur pour regarder l’avenir avec la joie de celui qui espère. C’est l’enseignement qui provient aussi du Psaume: «Crée en moi un cœur pur, ô mon Dieu, renouvelle et raffermis au fond de moi mon esprit. […] Rends-moi la joie d’être sauvé» (50, 12.14). La force du pardon est le véritable antidote à la tristesse provoquée par la rancune et la vengeance. Le pardon ouvre à la joie et à la sérénité parce qu’il libère l’âme des pensées de mort, tandis que la rancune et la vengeance poussent l’esprit à la révolte et déchirent le cœur, lui ôtant le repos et la paix. La rancune et la vengeance sont de vilaines choses.

Franchissons donc la Porte Sainte de la Miséricorde avec la certitude de la compagnie de la Vierge Mère, la Sainte Mère de Dieu, qui intercède pour nous. Laissons-nous accompagner par elle pour redécouvrir la beauté de la rencontre avec son Fils Jésus. Ouvrons tout grand notre cœur à la joie du pardon, conscients de l’espérance confiante qui nous est rendue, pour faire de notre existence quotidienne un humble instrument de l’amour de Dieu.

Et avec l’amour des enfants acclamons-la avec les paroles mêmes du peuple d’Éphèse, au temps du Concile historique: “Sainte Mère de Dieu!”. Et je vous invite, tous ensemble, à faire cette acclamation trois fois, avec force, de tout cœur et avec amour. Tous ensemble: «Sainte Mère de Dieu! Sainte Mère de Dieu! Sainte Mère de Dieu!».

[00004-FR.02] [Texte original: Italien]

Traduzione in lingua inglese

Salve, Mater Misericordiae!

With this invocation we turn to the Blessed Virgin Mary in the Roman Basilica dedicated to her under the title of Mother of God. It is the first line of an ancient hymn which we will sing at the conclusion of this Holy Eucharist. Composed by an unknown author, it has come down to us as a heartfelt prayer spontaneously rising up from the hearts of the faithful: “Hail Mother of mercy, Mother of God, Mother of forgiveness, Mother of hope, Mother of grace and Mother full of holy gladness”. In these few words we find a summary of the faith of generations of men and women who, with their eyes fixed firmly on the icon of the Blessed Virgin, have sought her intercession and consolation.

It is most fitting that on this day we invoke the Blessed Virgin Mary above all as Mother of mercy. The door we have opened is, in fact, a Door of Mercy. Those who cross its threshold are called to enter into the merciful love of the Father with complete trust and freedom from fear; they can leave this Basilica knowing – truly knowing – that Mary is ever at their side. She is the Mother of mercy, because she bore in her womb the very Face of divine mercy, Jesus, Emmanuel, the Expectation of the nations, the “Prince of Peace” (Is 9:5). The Son of God, made incarnate for our salvation, has given us his Mother, who joins us on our pilgrimage through this life, so that we may never be left alone, especially at times of trouble and uncertainty.

Mary is the Mother of God, she is the Mother of God who forgives, who bestows forgiveness, and so we can rightly call her Mother of forgiveness. This word – “forgiveness” – so misunderstood in today’s world, points to the new and original fruit of Christian faith. A person unable to forgive has not yet known the fullness of love. Only one who truly loves is able to forgive and forget. At the foot of the Cross, Mary sees her Son offer himself totally, showing us what it means to love as God loves. At that moment she heard Jesus utter words which probably reflected what he had learned from her as a child: “Father, forgive them; for they do not know what they are doing” (Lk 23:24). At that moment, Mary became for all of us the Mother of forgiveness. Following Jesus’ example and by his grace, she herself could forgive those who killed her innocent Son.

For us, Mary is an icon of how the Church must offer forgiveness to those who seek it. The Mother of forgiveness teaches the Church that the forgiveness granted on Golgotha knows no limits. Neither the law with its quibbles, nor the wisdom of this world with its distinctions, can hold it back. The Church’s forgiveness must be every bit as broad as that offered by Jesus on the Cross and by Mary at his feet. There is no other way. It is for this purpose that the Holy Spirit made the Apostles the effective ministers of forgiveness, so what was obtained by the death of Jesus may reach all men and women in every age (cf. Jn 20:19-23).

The Marian hymn continues: “Mother of hope and Mother of grace, Mother of holy gladness”. Hope, grace and holy gladness are all sisters: they are the gift of Christ; indeed, they are so many names written on his body. The gift that Mary bestows in offering us Jesus is the forgiveness which renews life, enables us once more to do God’s will and fills us with true happiness. This grace frees the heart to look to the future with the joy born of hope. This is the teaching of the Psalm: “Create in me a clean heart, O God, and put a new and right spirit within me. […] Restore to me the joy of your salvation” (51:10,12). The power of forgiveness is the true antidote to the sadness caused by resentment and vengeance. Forgiveness leads to joy and serenity because it frees the heart from thoughts of death, whereas resentment and vengeance trouble the mind and wound the heart, robbing it of rest and peace. What horrible things are resentment and vengeance.

Let us, then, pass through the Holy Door of Mercy knowing that at our side is the Blessed Virgin Mary, the Holy Mother of God, who intercedes for us. Let us allow her to lead us to the rediscovery of the beauty of an encounter with her Son Jesus. Let us open wide the doors of our heart to the joy of forgiveness, conscious that we have been given new confidence and hope, and thus make our daily lives a humble instrument of God’s love.

And with the love and affection of children, let us cry out to Our Lady as did the faithful people of God in Ephesus during the historic Council: “Holy Mother of God!” I invite you to repeat together this acclamation three times, aloud and with all your heart and with all your love: “Holy Mother of God! Holy Mother of God! Holy Mother of God!”

[00004-EN.02] [Original text: Italian]

Traduzione in lingua tedesca

Salve, Mater misericordiae!

Mit diesem Gruß wollen wir uns an die Jungfrau Maria wenden in der römischen Basilika, die ihr unter dem Titel „Mutter Gottes“ geweiht ist. Dieser Gruß ist der Anfang eines alten Hymnus, den wir am Ende dieser Eucharistiefeier singen werden. Er geht auf einen unbekannten Autor zurück und kam auf uns als ein Gebet, dass spontan dem Herzen der Gläubigen entspringt: „Gruß dir, Mutter der Barmherzigkeit, Mutter Gottes und Mutter der Vergebung, Mutter der Hoffnung und Mutter der Gnade, Mutter reich an heiliger Fröhlichkeit.“ In diesen wenigen Worten findet sich eine Zusammenfassung des Glaubens von Generationen von Menschen, die ihre Augen fest auf die Ikone der Jungfrau gerichtet halten und Maria um ihre Fürsprache und um Trost bitten.

Mehr denn je ist es angebracht, am heutigen Tag die Jungfrau Maria vor allem als Mutter der Barmherzigkeit anzurufen. Die Heilige Pforte, die wir geöffnet haben, ist tatsächlich eine Pforte der Barmherzigkeit. Wer immer über jene Schwelle schreitet, ist gerufen, voll Vertrauen und ohne irgendwelche Furcht in die barmherzige Liebe des Vaters einzutauchen; und er kann von dieser Basilika mit der Zuversicht – mit der Zuversicht! – wieder fortgehen, dass Maria ihn an seiner Seite begleitet. Sie ist die Mutter der Barmherzigkeit, denn sie hat in ihrem Schoß das Antlitz der göttlichen Barmherzigkeit geboren, Jesus, den Emmanuel, Erwartung aller Völker und „Fürst des Friedens“ (Jes 9,5). Der Sohn Gottes, der zu unserem Heil Fleisch annahm, hat uns seine Mutter geschenkt. Zusammen mit uns wird sie zur Pilgerin, um uns auf dem Weg unseres Lebens nicht allein zu lassen, vor allem in den Augenblicken der Unsicherheit und des Schmerzes.

Maria ist die Muttergottes, sie ist die Mutter des Gottes, der vergibt, der Vergebung schenkt, und deswegen können wir sagen, sie ist Mutter der Vergebung. Dieses Wort – „Vergebung“ –, das vom weltlichen Denken so unverstanden ist, weist hingegen auf die eigentliche, originale Frucht des christlichen Glaubens hin. Wer nicht zu vergeben weiß, hat die Fülle der Liebe noch nicht erfahren. Und nur wer wirklich liebt, ist imstande, bis zur Vergebung zu gelangen, indem er die erlittene Beleidigung vergisst. Unter dem Kreuz sieht Maria ihren Sohn, der sich selbst ganz hingibt und auf diese Weise bezeugt, was es heißt, zu lieben wie Gott liebt. In diesem Augenblick hört sie Jesus Worte sprechen, die wahrscheinlich dem entspringen, was sie selbst ihn von Kind auf gelehrt hat: „Vater, vergib ihnen, denn sie wissen nicht, was sie tun“ (Lk 23,34). In diesem Augenblick wurde Maria für uns alle zur Mutter der Vergebung. Nach dem Beispiel Jesu und mit seiner Gnade war sie fähig, denen zu vergeben, die gerade ihren unschuldigen Sohn töteten.

Für uns wird Maria zum Bild, wie die Kirche die Vergebung auf die ausdehnen muss, welche sie erflehen. Die Mutter der Vergebung lehrt die Kirche, dass die auf Golgota dargebotene Vergebung keine Grenzen kennt. Das Gesetz mit seinen Spitzfindigkeiten kann sie nicht aufhalten, noch die Weisheit der Welt mit ihren Unterscheidungen. Die Vergebung der Kirche muss die gleiche Ausdehnung haben wie die Vergebung Jesu am Kreuz und jene Marias unter dem Kreuz. Es gibt keine Alternative. Eben deswegen hat der Heilige Geist die Apostel zu wirksamen Werkzeugen der Vergebung gemacht, damit das, was vom Tod Jesu erlangt wurde, jeden Menschen an jedem Ort und zu jeder Zeit erreichen kann (vgl. Joh 20,19-23).

Der Marienhymnus fährt schließlich weiter fort: „Mutter der Hoffnung und Mutter der Gnade, Mutter reich an heiliger Fröhlichkeit.“ Die Hoffnung, die Gnade und die heilige Fröhlichkeit sind Schwestern: alle sind sie Gabe Christi, ja mehr noch, sie sind ebenso seine Namen, die sozusagen in sein Fleisch eingeschrieben sind. Das Geschenk, das uns Maria mit der Gabe Jesu Christi macht, ist das der Vergebung, die das Leben erneuert, die es dem Leben erlaubt, wieder den Willen des Vaters zu tun, und die es mit wahrer Glückseligkeit erfüllt. Diese Gnade öffnet das Herz, um mit der Freude dessen, der Hoffnung hat, auf die Zukunft zu schauen. Diese Lehre kommt auch vom Psalm: „Erschaffe mir, Gott, ein reines Herz, und gib mir einen neuen, beständigen Geist! […] Mach mich wieder froh mit deinem Heil“ (Ps 51,12.14). Die Kraft der Vergebung ist das wahre Gegenmittel zur Traurigkeit, die von Groll und Rache hervorgerufen wird. Die Vergebung öffnet für die Freude und die Gelassenheit, denn sie befreit die Seele von den Gedanken des Todes, während der Groll und die Rache den Geist aufstacheln und das Herz zerreißen, indem sie ihm die Ruhe und den Frieden wegnehmen. Groll und Rache sind hässliche Dinge.

Durchschreiten wir also die Heilige Pforte der Barmherzigkeit in der Gewissheit, dass die heilige Jungfrau und Mutter Maria uns begleitet, die Mutter Gottes, die für uns als Fürsprecherin eintritt. Lassen wir uns von ihr begleiten, um die Schönheit der Begegnung mit ihrem Sohn Jesus zu entdecken. Öffnen wir weit unser Herz für die Freude über die Vergebung, und tun wir dies im Bewusstsein der vertrauensvollen Hoffnung, die uns wiedergegeben wird, um unser tägliches Leben zu einem einfachen Werkzeug der Liebe Gottes zu machen.

Und mit kindlicher Liebe rufen wir Maria mit denselben Worten an wie das Volk von Ephesus zu Zeiten des geschichtsträchtigen Konzils: „Heilige Mutter Gottes!“ Und ich lade euch alle ein, diese Anrufung dreimal zu sprechen, kräftig, mit ganzem Herzen und mit Liebe. Alle zusammen: „Heilige Mutter Gottes! Heilige Mutter Gottes! Heilige Mutter Gottes!“.

[00004-DE.02] [Originalsprache: Italienisch]

Traduzione in lingua spagnola

Salve, Mater misericordiae!

Con este saludo nos dirigimos a la Virgen María en la Basílica romana dedicada a ella con el título de Madre de Dios. Es el comienzo de un antiguo himno, que cantaremos al final de esta santa Eucaristía, de autor desconocido y que ha llegado hasta nosotros como una oración que brota espontáneamente del corazón de los creyentes: «Dios te salve, Madre de misericordia, Madre de Dios y Madre del perdón, Madre de la esperanza y Madre de la gracia, Madre llena de santa alegría». En estas pocas palabras se sintetiza la fe de generaciones de personas que, con sus ojos fijos en el icono de la Virgen, piden su intercesión y su consuelo.

Hoy más que nunca resulta muy apropiado que invoquemos a la Virgen María, sobre todo como Madre de la Misericordia. La Puerta Santa que hemos abierto es de hecho una puerta de la Misericordia. Quien atraviesa ese umbral está llamado a sumergirse en el amor misericordioso del Padre, con plena confianza y sin miedo alguno; y puede recomenzar desde esta Basílica con la certeza –¡con la certeza!– de que tendrá a su lado la compañía de María. Ella es Madre de la misericordia, porque ha engendrado en su seno el Rostro mismo de la misericordia divina, Jesús, el Emmanuel, el Esperado de todos los pueblos, el «Príncipe de la Paz» (Is 9,5). El Hijo de Dios, que se hizo carne para nuestra salvación, nos ha dado a su Madre, que se hace peregrina con nosotros para no dejarnos nunca solos en el camino de nuestra vida, sobre todo en los momentos de incertidumbre y de dolor.

María es Madre de Dios, es Madre de Dios que perdona, que ofrece el perdón, y por eso podemos decir que es Madre del perdón. Esta palabra –«perdón»–, tan poco comprendida por la mentalidad mundana, indica sin embargo el fruto propio y original de la fe cristiana. El que no sabe perdonar no ha conocido todavía la plenitud del amor. Y sólo quien ama de verdad puede llegar a perdonar, olvidando la ofensa recibida. A los pies de la cruz, María vio cómo su Hijo se ofrecía totalmente a sí mismo, dando así testimonio de lo que significa amar como lo hace Dios. En aquel momento escuchó unas palabras pronunciadas por Jesús y que probablemente nacían de lo que ella misma le había enseñado desde niño: «Padre, perdónalos porque no saben lo que hacen» (Lc 23,34). En aquel momento, María se convirtió para todos nosotros en Madre del perdón. Ella misma, siguiendo el ejemplo de Jesús y con su gracia, fue capaz de perdonar a los que estaban matando a su Hijo inocente.

Para nosotros, María es en un icono de cómo la Iglesia debe extender el perdón a cuantos lo piden. La Madre del perdón enseña a la Iglesia que el perdón ofrecido en el Gólgota no conoce límites. No lo puede detener la ley con sus argucias, ni los saberes de este mundo con sus disquisiciones. El perdón de la Iglesia ha de tener la misma amplitud que el de Jesús en la Cruz, y el de María a sus pies. No hay alternativa. Por este motivo, el Espíritu Santo ha hecho que los Apóstoles sean instrumentos eficaces de perdón, para que todo lo que hemos obtenido por la muerte de Jesús pueda llegar a todos los hombres, en cualquier momento y lugar (cf. Jn 20,19-23).

El himno mariano, por último, continúa diciendo: «Madre de la esperanza y Madre de la gracia, Madre llena de santa alegría». La esperanza, la gracia y la santa alegría son hermanas: son don de Cristo, es más, son otros nombres suyos, escritos, por así decir, en su carne. El regalo que María nos hace al darnos a Jesucristo es el del perdón que renueva la vida, que permite cumplir de nuevo la voluntad de Dios, y que llena de auténtica felicidad. Esta gracia abre el corazón para mirar el futuro con la alegría de quien espera. Es lo que nos enseña el Salmo: «Oh Dios, crea en mí un corazón puro, renuévame por dentro con espíritu firme. […]Devuélveme la alegría de tu salvación» (51, 12.14). La fuerza del perdón es el auténtico antídoto contra la tristeza provocada por el rencor y la venganza. El perdón nos abre a la alegría y a la serenidad porque libera el alma de los pensamientos de muerte, mientras el rencor y la venganza perturban la mente y desgarran el corazón quitándole el reposo y la paz. Qué malo es el rencor y la venganza.

Atravesemos, por tanto, la Puerta Santa de la Misericordia con la certeza de que la Virgen Madre nos acompaña, la Santa Madre de Dios, que intercede por nosotros. Dejémonos acompañar por ella para redescubrir la belleza del encuentro con su Hijo Jesús. Abramos nuestro corazón de par en par a la alegría del perdón, conscientes de la esperanza cierta que se nos restituye, para hacer de nuestra existencia cotidiana un humilde instrumento del amor de Dios.

Y con amor de hijos aclamémosla con las mismas palabras pronunciadas por el pueblo de Éfeso, en tiempos del histórico Concilio: «Santa Madre de Dios». Y os invito a que, todos juntos, pronunciemos esta aclamación tres veces, fuerte, con todo el corazón y el amor. Todos juntos: «Santa Madre de Dios, Santa Madre de Dios, Santa Madre de Dios».

[00004-ES.02] [Texto original: Italiano]

Traduzione in lingua portoghese

Salve, Mater misericordiae!

É com esta saudação que queremos dirigir-nos à Virgem Maria na basílica romana que Lhe é dedicada sob o título de Mãe de Deus. É o princípio dum hino antigo, que cantaremos no final desta Santa Missa, de autor desconhecido, tendo chegado até nós como uma oração que brota, espontaneamente, do coração dos crentes: «Salve Mãe de misericórdia, Mãe de Deus e Mãe do perdão, Mãe da esperança e Mãe da graça, Mãe cheia de santa alegria». Nestas poucas palavras, está sintetizada a fé de gerações de pessoas, que, mantendo os olhos fixos no ícone da Virgem, pedem a sua intercessão e consolação.

Vem muito a propósito invocar, neste dia, a Virgem Maria, antes de mais nada, como Mãe da misericórdia. A Porta Santa que abrimos é, realmente, uma Porta da Misericórdia. Toda a pessoa que cruzar aquele limiar é chamada a deixar-se mergulhar no amor misericordioso do Pai, com plena confiança e sem qualquer temor; e pode regressar, desta basílica, com a certeza – com a certeza! – de ter consigo a companhia de Maria. Ela é Mãe da misericórdia, porque gerou no seu ventre o próprio Rosto da misericórdia divina, Jesus, o Emanuel, o Esperado de todos os povos, o «Príncipe da Paz» (Is 9, 5). O Filho de Deus, que encarnou para nossa salvação, deu-nos a sua Mãe que Se faz peregrina, connosco, para nunca nos deixar sozinhos no caminho da nossa vida, especialmente nos momentos de incerteza e sofrimento.

Maria é Mãe de Deus, é Mãe de Deus que perdoa, que dá o perdão, e, por isso, podemos dizer que é Mãe do perdão. Esta palavra – «perdão» –, tão mal entendida pela mentalidade mundana, indica precisamente o fruto próprio e original da fé cristã. Quem não sabe perdoar, ainda não conheceu a plenitude do amor. E só quem ama de verdade é capaz de chegar até ao perdão, esquecendo a ofensa recebida. Ao pé da cruz, Maria vê o seu Filho que Se oferece totalmente a Si mesmo e, assim, dá testemunho do que significa amar como Deus ama. Naquele momento, ouve Jesus pronunciar palavras nascidas provavelmente do que Ela mesma Lhe ensinara desde criança: «Perdoa-lhes, Pai, porque não sabem o que fazem» (Lc 23, 34). Naquele momento, Maria tornou-Se, para todos nós, Mãe do perdão. Ela própria, seguindo o exemplo de Jesus e com a sua graça, foi capaz de perdoar àqueles que estavam a matar o seu Filho inocente.

Para nós, Maria torna-Se ícone de como a Igreja deve estender o perdão a todos os que o imploram. A Mãe do perdão ensina à Igreja que o perdão oferecido no Gólgota não conhece limites. Não o pode deter a lei com as suas subtilezas, nem a sabedoria deste mundo com as suas distinções. O perdão da Igreja deve ter a mesma extensão que o de Jesus na Cruz, e de Maria ao seu pé. Não há alternativa. É por isso que o Espírito Santo tornou os Apóstolos instrumentos eficazes de perdão, para que tudo o que foi obtido pela morte de Jesus possa chegar a todo o ser humano em todo o lugar e em todo o tempo (cf. Jo 20, 19-23).

E o hino mariano prossegue dizendo: «Mãe da esperança e Mãe da graça, Mãe cheia de santa alegria». A esperança, a graça e a santa alegria são irmãs: todas são dom de Cristo; melhor, são nomes d’Ele, inscritos, por assim dizer, na sua carne. A prenda que Maria nos dá, ao oferecer-nos Jesus Cristo, é o perdão que renova a vida, permitindo-lhe voltar a cumprir a vontade de Deus e enchendo-a de verdadeira felicidade. Esta graça abre o coração, para olhar o futuro com a alegria de quem espera. É o ensinamento que nos vem também do Salmo: «Criai em mim, ó Deus, um coração puro e fazei nascer dentro de mim um espírito firme. (...) Dai-me de novo a alegria da vossa salvação» (51/50, 12.14). A força do perdão é o verdadeiro antídoto para a tristeza provocada pelo rancor e a vingança. O perdão abre à alegria e à serenidade, porque liberta a alma dos pensamentos mortíferos quando o rancor e a vingança se insinuam na mente e dilaceram o coração tirando-lhe o descanso e a paz. Coisas detestáveis são o rancor e a vingança!

Atravessemos, então, a Porta Santa da Misericórdia com a certeza da companhia da Virgem Mãe, a Santa Mãe de Deus, que intercede por nós. Deixemo-nos acompanhar por Ela para redescobrirmos a beleza do encontro com o seu Filho Jesus. Abramos de par em par o nosso coração à alegria do perdão, conscientes da esperança segura que nos é restituída, para fazer da nossa existência diária um instrumento humilde do amor de Deus.

E, com amor de filhos, aclamemo-La com as mesmas palavras do povo de Éfeso, por altura do histórico Concílio: «Santa Mãe de Deus!» Convido a dizermos, todos juntos, esta aclamação três vezes, intensamente, com todo o coração e amor. Todos juntos: «Santa Mãe de Deus! Santa Mãe de Deus! Santa Mãe de Deus!»

[00004-PO.02] [Texto original: Italiano]

Saluto ai fedeli all’uscita dalla Basilica

Al termine della Santa Messa, Papa Francesco si è recato alla Cappella Paolina per pregare davanti all'immagine di Maria “Salus Populi Romani”.
Uscendo poi dalla Basilica di Santa Maria Maggiore per fare ritorno in Vaticano, il Santo Padre ha salutato i numerosi fedeli presenti nella piazza, rivolgendo loro le seguenti parole:

Buona sera! Questa è una bella e buona serata, davanti alla casa di Maria, nostra Madre, la Madre di Dio. Lei ci ha portato la misericordia di Dio, che è Gesù. Ringraziamo la Madre nostra; ringraziamo la Madre di Dio. E tutti insieme, un’altra volta, diciamo come gli antichi fedeli della città di Efeso: “Santa Madre di Dio!”. Tre volte, tutti insieme: “Santa Madre di Dio! Santa Madre di Dio! Santa Madre di Dio!”.

Vi auguro un buon anno, pieno della misericordia di Dio, che perdona tutto, tutto. Aprite il vostro cuore a questa misericordia, spalancate il vostro cuore, perché ci sia la gioia, la letizia del perdono di Dio.
Buona serata e pregate per me. E buon anno!

[00005-IT.01] [Testo originale: Italiano]

[B0003-XX.02]