Sala Stampa

www.vatican.va

Sala Stampa Back Top Print Pdf
Sala Stampa


L’Udienza Generale, 18.11.2015


Catechesi del Santo Padre in lingua italiana

Sintesi della catechesi e saluti nelle diverse lingue

Saluto in lingua italiana

Appelli del Santo Padre

L’Udienza Generale di questa mattina si è svolta alle ore 10.00 in Piazza San Pietro dove il Santo Padre Francesco ha incontrato gruppi di pellegrini e fedeli provenienti dall’Italia e da ogni parte del mondo.

Nel discorso in lingua italiana il Papa, continuando la sua catechesi sulla famiglia, ha incentrato la sua meditazione sulla dimensione dell’accoglienza anche in riferimento all’apertura ormai prossima della Porta Santa del Giubileo della Misericordia (Gv 10,9.10b).

Dopo aver riassunto la Sua catechesi in diverse lingue, il Santo Padre ha indirizzato particolari espressioni di saluto ai gruppi di fedeli presenti. Quindi ha pronunciato un appello in occasione della Giornata Mondiale dei diritti dell’infanzia che si celebra domani e un invito alla preghiera per il dono delle vocazioni monastiche nella vita della Chiesa.

L’Udienza Generale si è conclusa con il canto del Pater Noster e la Benedizione Apostolica.

Catechesi del Santo Padre in lingua italiana

Cari fratelli e sorelle, buongiorno!

Con questa riflessione siamo arrivati alle soglie del Giubileo, è vicino. Davanti a noi sta la porta, ma non solo la porta santa, l’altra: la grande porta della Misericordia di Dio - e quella è una porta bella! -, che accoglie il nostro pentimento offrendo la grazia del suo perdono. La porta è generosamente aperta, ci vuole un po’ di coraggio da parte nostra per varcare la soglia. Ognuno di noi ha dentro di sé cose che pesano. Tutti siamo peccatori! Approfittiamo di questo momento che viene e varchiamo la soglia di questa misericordia di Dio che mai si stanca di perdonare, mai si stanca di aspettarci! Ci guarda, è sempre accanto a noi. Coraggio! Entriamo per questa porta!

Dal Sinodo dei Vescovi, che abbiamo celebrato nello scorso mese di ottobre, tutte le famiglie, e la Chiesa intera, hanno ricevuto un grande incoraggiamento a incontrarsi sulla soglia di questa porta aperta. La Chiesa è stata incoraggiata ad aprire le sue porte, per uscire con il Signore incontro ai figli e alle figlie in cammino, a volte incerti, a volte smarriti, in questi tempi difficili. Le famiglie cristiane, in particolare, sono state incoraggiate ad aprire la porta al Signore che attende di entrare, portando la sua benedizione e la sua amicizia. E se la porta della misericordia di Dio è sempre aperta, anche le porte delle nostre chiese, delle nostre comunità, delle nostre parrocchie, delle nostre istituzioni, delle nostre diocesi, devono essere aperte, perché così tutti possiamo uscire a portare questa misericordia di Dio. Il Giubileo significa la grande porta della misericordia di Dio ma anche le piccole porte delle nostre chiese aperte per lasciare entrare il Signore - o tante volte uscire il Signore - prigioniero delle nostre strutture, del nostro egoismo e di tante cose.

Il Signore non forza mai la porta: anche Lui chiede il permesso di entrare. Il Libro dell’Apocalisse dice: “Io sto alla porta e busso. Se qualcuno ascolta la mia voce e mi apre la porta, io verrò da lui, cenerò con lui ed egli con me» (3,20). Ma immaginiamoci il Signore che bussa alla porta del nostro cuore! E nell’ultima grande visione di questo Libro dell’Apocalisse, così si profetizza della Città di Dio: «Le sue porte non si chiuderanno mai durante il giorno», il che significa per sempre, perché «non vi sarà più notte» (21,25). Ci sono posti nel mondo in cui non si chiudono le porte a chiave, ancora ci sono. Ma ce ne sono tanti dove le porte blindate sono diventate normali. Non dobbiamo arrenderci all’idea di dover applicare questo sistema a tutta la nostra vita, alla vita della famiglia, della città, della società. E tanto meno alla vita della Chiesa. Sarebbe terribile! Una Chiesa inospitale, così come una famiglia rinchiusa su sé stessa, mortifica il Vangelo e inaridisce il mondo. Niente porte blindate nella Chiesa, niente! Tutto aperto!

La gestione simbolica delle “porte” – delle soglie, dei passaggi, delle frontiere – è diventata cruciale. La porta deve custodire, certo, ma non respingere. La porta non dev’essere forzata, al contrario, si chiede permesso, perché l’ospitalità risplende nella libertà dell’accoglienza, e si oscura nella prepotenza dell’invasione. La porta si apre frequentemente, per vedere se fuori c’è qualcuno che aspetta, e magari non ha il coraggio, forse neppure la forza di bussare. Quanta gente ha perso la fiducia, non ha il coraggio di bussare alla porta del nostro cuore cristiano, alle porte delle nostre chiese… E sono lì, non hanno il coraggio, gli abbiamo tolto la fiducia: per favore, che questo non accada mai. La porta dice molte cose della casa, e anche della Chiesa. La gestione della porta richiede attento discernimento e, al tempo stesso, deve ispirare grande fiducia. Vorrei spendere una parola di gratitudine per tutti i custodi delle porte: dei nostri condomini, delle istituzioni civiche, delle stesse chiese. Spesso l’accortezza e la gentilezza della portineria sono capaci di offrire un’immagine di umanità e di accoglienza all’intera casa, già dall’ingresso. C’è da imparare da questi uomini e donne, che sono custodi dei luoghi di incontro e di accoglienza della città dell’uomo! A tutti voi custodi di tante porte, siano porte di abitazioni, siano porte delle chiese, grazie tante! Ma sempre con un sorriso, sempre mostrando l’accoglienza di quella casa, di quella chiesa, così la gente si sente felice e accolta in quel posto.

In verità, sappiamo bene che noi stessi siamo i custodi e i servi della Porta di Dio, e la porta di Dio come si chiama? Gesù! Egli ci illumina su tutte le porte della vita, comprese quelle della nostra nascita e della nostra morte. Egli stesso l’ha affermato: «Io sono la porta: se uno entra attraverso di me, sarà salvo; entrerà e uscirà e troverà pascolo» (Gv 10,9). Gesù è la porta che ci fa entrare e uscire. Perché l’ovile di Dio è un riparo, non è una prigione! La casa di Dio è un riparo, non è una prigione, e la porta si chiama Gesù! E se la porta è chiusa, diciamo: “Signore, apri la porta!”. Gesù è la porta e ci fa entrare e uscire. Sono i ladri, quelli che cercano di evitare la porta: è curioso, i ladri cercano sempre di entrare da un’altra parte, dalla finestra, dal tetto ma evitano la porta, perché hanno intenzioni cattive, e si intrufolano nell’ovile per ingannare le pecore e approfittare di loro. Noi dobbiamo passare per la porta e ascoltare la voce di Gesù: se sentiamo il suo tono di voce, siamo sicuri, siamo salvi. Possiamo entrare senza timore e uscire senza pericolo. In questo bellissimo discorso di Gesù, si parla anche del guardiano, che ha il compito di aprire al buon Pastore (cfr Gv 10,2). Se il guardiano ascolta la voce del Pastore, allora apre, e fa entrare tutte le pecore che il Pastore porta, tutte, comprese quelle sperdute nei boschi, che il buon Pastore si è andato a riprendere. Le pecore non le sceglie il guardiano, non le sceglie il segretario parrocchiale o la segretaria della parrocchia; le pecore sono tutte invitate, sono scelte dal buon Pastore. Il guardiano – anche lui – obbedisce alla voce del Pastore. Ecco, potremmo ben dire che noi dobbiamo essere come quel guardiano. La Chiesa è la portinaia della casa del Signore, non è la padrona della casa del Signore.

La Santa Famiglia di Nazareth sa bene che cosa significa una porta aperta o chiusa, per chi aspetta un figlio, per chi non ha riparo, per chi deve scampare al pericolo. Le famiglie cristiane facciano della loro soglia di casa un piccolo grande segno della Porta della misericordia e dell'accoglienza di Dio. E’ proprio così che la Chiesa dovrà essere riconosciuta, in ogni angolo della terra: come la custode di un Dio che bussa, come l’accoglienza di un Dio che non ti chiude la porta in faccia, con la scusa che non sei di casa. Con questo spirito ci avviciniamo al Giubileo: ci sarà la porta santa, ma c’è la porta della grande misericordia di Dio! Ci sia anche la porta del nostro cuore per ricevere tutti il perdono di Dio e dare a nostra volta il nostro perdono, accogliendo tutti quelli che bussano alla nostra porta.

[01999-IT.01] [Testo originale: Italiano]

Sintesi della catechesi e saluti nelle diverse lingue

In lingua francese

Speaker:

Frères et sœurs, arrivés au seuil du Jubilé, devant nous se tient la grande porte de la Miséricorde de Dieu qui accueille notre repentir et nous offre la grâce de son pardon. Cette porte nous est généreusement ouverte, mais nous devons courageusement en franchir le seuil. En ces temps difficiles, l’Eglise est encouragée à ouvrir ses portes pour sortir avec le Seigneur à la rencontre de ses enfants. De même les familles chrétiennes doivent ouvrir leur porte au Seigneur qui attend d’entrer, avec sa bénédiction et son amitié. Il ne force pas la porte, il demande la permission d’entrer. En de nombreux endroits les portes blindées sont devenues normales. Une Eglise inhospitalière, ou une famille renfermée sur elle-même humilient l’Evangile et endurcissent le monde. La porte dit beaucoup de chose de la maison, comme de l’Église. Jésus est la vraie porte, qui nous fait entrer et sortir. Nous devons passer sans crainte par cette porte et écouter la voix de Jésus. L’Église doit être reconnue partout comme un signe de l’accueil d’un Dieu qui ne te ferme jamais la porte avec l’excuse que tu n’es pas de la maison!

Santo Padre:

Sono lieto di accogliere i pellegrini di lingua francese. Vi auguro che le vostre famiglie facciano sempre delle loro soglie di casa un segno di quella Porta della Misericordia che Gesù apre a tutti. Dio vi benedica!

Speaker:

Je suis heureux d’accueillir les pèlerins de langue française. Je souhaite que vos familles fassent toujours du seuil de leurs maisons un signe de la Porte de la Miséricorde que Jésus ouvre à tous. Que Dieu vous bénisse!

[02000-FR.01] [Texte original: Français]

In lingua inglese

 

Speaker:

Dear Brothers and Sisters: As the extraordinary Holy Year of Mercy approaches, today we consider the great open door of God’s mercy, symbolized by the Holy Doors which will open in Churches throughout the world. The recent Synod of Bishops on the Family encouraged families in a particular way to enter this door of mercy and to open the doors of their hearts to others. Jesus tells us that he stands knocking at our door, asking that we open it to him (Rev 3:20). How important it is for us to be good doorkeepers, capable of opening our doors and making our homes places of encounter and welcome, especially to our brothers and sisters in need! Jesus also tells us that he himself is the door (Jn 10:9) which leads to salvation; if we pass through him, we will find lasting security and freedom. As guardians of that door, we in the Church are called to be welcoming to all who seek to enter the fold of the Good Shepherd. May the doors of our Christian homes be signs and symbols of the door of God’s mercy, a door ever open to all who knock and desire to meet Jesus.

Santo Padre:

Saluto i pellegrini di lingua inglese presenti all’odierna Udienza, specialmente quelli provenienti dall’Inghilterra e dagli Stati Uniti d’America. Rivolgo un saluto particolare al gruppo di preghiera El Shaddai ed ai chirurghi della “Ivins Society”. Su tutti voi e sulle vostre famiglie invoco la gioia e la pace del Signore. Dio vi benedica!

Speaker:

I greet the English-speaking pilgrims and visitors taking part in today’s Audience, including those from England and the United States of America. My special greeting goes to the El Shaddai prayer fellowship and the orthopaedic surgeons of the Ivins Society. Upon you and your families I invoke the Lord’s blessings of joy and peace. God bless you all!

[02001-EN.01] [Original text: English]

In lingua tedesca

Speaker:

Liebe Brüder und Schwestern, nur noch wenige Wochen trennen uns vom Beginn des Heiligen Jahres der Barmherzigkeit. Die offene Tür der Barmherzigkeit Gottes will uns reumütige Sünder empfangen und uns Gnade und Verzeihung gewähren. Wir müssen nur den Mut aufbringen, die Schwelle zu überschreiten. Nicht zuletzt die Bischofssynode hat die Männer und Frauen, die Familien, die ganze Kirche ermuntert, sich in dieser offenen Tür zu begegnen. Zudem sind wir als Kirche eingeladen, gemeinsam mit Jesus hinauszugehen, um den Menschen, die manchmal unentschlossenen sind und sich verirrt haben, auf dem Weg entgegenzugehen. Besonders sind die christlichen Familien angesprochen, dem Herrn die Tür zu öffnen, der Einlass erbittet, um seinen Segen und seine Freundschaft zu bringen. Die Tür hat die Aufgabe, die Hausbewohner zu schützen. Sie darf aber nicht abweisend sein. Eine Tür sagt sehr viel über das Haus aus. Die Öffnung der Tür erfordert eine aufmerksame Entscheidung und sollte zugleich von einem großen Vertrauen geleitet sein. Wir sind die Türhüter der Tür Gottes, die Jesus ist. Der Wärter hört die Stimme des Herrn; er öffnet und lässt die Schafe herein, die der Gute Hirte führt, auch jene, die sich in den Wäldern verirrt hatten. Die Kirche ist gleichsam die Pförtnerin des Hauses des Herrn, die immer wieder auf die Stimme Jesu Christi hört.

Santo Padre:

Rivolgo un cordiale saluto a tutti i pellegrini di lingua tedesca. Carissimi, una Chiesa inospitale e una famiglia rinchiusa su sé stessa mortificano il Vangelo e rendono arido il mondo. Lo Spirito Santo accompagni il vostro cammino con la sua luce.

Speaker:

Einen herzlichen Gruß richte ich an alle Pilger deutscher Sprache. Liebe Freunde, eine ungastliche Kirche und eine in sich verschlossene Familie demütigen das Evangelium und verhärten die Welt. Der Heilige Geist begleite euch mit seinem Licht auf euren Wegen.

[02002-DE.01] [Originalsprache: Deutsch]

In lingua spagnola

Queridos hermanos y hermanas:
En el umbral del Año de la Misericordia, quiero reflexionar hoy sobre el sentido de la puerta santa. Una puerta que se abre en la Iglesia para salir al encuentro de aquellos que por tantas razones se encuentran lejos. También las familias están invitadas a abrir sus puertas para salir al encuentro de Jesús que nos espera paciente, y que quiere traernos su bendición y su amistad. Una Iglesia que no fuera hospitalaria o una familia cerrada en sí misma sería una realidad terrible, que mortifica el Evangelio y hace más árido el mundo.
La puerta abierta nos habla de confianza, de hospitalidad, de acogida. La puerta es para proteger, no para rechazar, y además no puede ser forzada, porque la hospitalidad brilla por la libertad de la acogida. Jesús siempre llama, siempre pide permiso. Al mismo tiempo, la puerta debe abrirse frecuentemente, aunque sólo sea para ver si hay alguien que espera y que no tiene el valor ni la fuerza de llamar.
En el evangelio de san Juan, Jesús se compara con la puerta del redil, en el que encontramos seguridad. Jesús, una puerta por la que podemos entrar y salir sin temor. La Iglesia debe colaborar con Cristo como el guardián del que habla el evangelio, escuchando la voz del Pastor y dejando entrar a todas las ovejas que Él trae consigo.

Saludo cordialmente a los peregrinos de lengua española, en particular a los grupos provenientes de España y Latinoamérica. Pidamos a la Sagrada Familia, que supo lo que significa encontrar una puerta cerrada, que ayude a los hogares cristianos a ser un signo elocuente de la Puerta de la Misericordia, que se abre al Señor que llama y al hermano que viene. Que Dios los bendiga.

[02003-ES.02] [Texto original: Español]

In lingua portoghese

Speaker:

Com esta catequese, chegamos ao limiar do Jubileu. Diante de nós, está a grande porta da Misericórdia de Deus, que acolhe o nosso arrependimento e nos oferece a graça do perdão. Do recente Sínodo dos Bispos, veio um grande encorajamento para todas as famílias e a Igreja inteira se encontrarem no limiar desta porta aberta. Existem lugares no mundo onde nunca se fecham as porta à chave, mas há tantos outros onde se tornou normal ter as portas blindadas. Embora compreensível, não deixa de ser um mau sinal! Não devemos render-nos à ideia de aplicar este sistema à vida da família, da cidade, da sociedade e, menos ainda, à vida da Igreja. Seria terrível! Uma Igreja inospitaleira, tal como uma família fechada em si mesma, atraiçoa o Evangelho e desertifica o mundo. É que nós somos os guardiões e os servos da Porta de Deus que é Jesus. Se o guardião ouve a voz de Jesus, então abre e faz entrar as ovelhas todas que Ele traz, incluindo as que se extraviaram nos bosques e que o bom Pastor procurou até encontrar e trouxe aos ombros para o redil. Não é o guardião que escolhe as ovelhas, mas o bom Pastor. A Igreja é a porteira da casa do Senhor, não a patroa. Assim deve ser reconhecida a Igreja por toda a terra: como a guardiã de um Deus que bata à porta, como a recepcionista de um Deus que não te fecha a porta com a desculpa de que não és de casa.

Santo Padre:

Carissimi pellegrini di lingua portoghese, in particolare brasiliani di Belém, João Pessoa, Olinda e Recife, di cuore vi saluto e vi auguro che la vostra visita a Roma si compia con lo spirito del vero pellegrino, che, sapendo di non possedere ancora il Bene più grande, si mette in viaggio deciso a cercarLo. Sappiate che Dio si lascia trovare da quanti Lo desiderano in questo modo. Su di voi e sulle vostre famiglie scendano abbondanti benedizioni del Signore!

Speaker:

Queridos peregrinos de língua portuguesa, em particular os brasileiros de Belém, João Pessoa, Olinda e Recife, de coração vos saúdo e desejo que a vossa vinda a Roma se cumpra com o espírito do verdadeiro peregrino que, sabendo de não possuir ainda o Bem maior, põe-se a caminho decidido a procurá-Lo! Sabei que Deus Se deixa encontrar por quantos assim O desejam. Sobre vós e vossas famílias desçam, em abundância, as bênçãos do Senhor.

[02004-PO.01] [Texto original: Português]

In lingua araba

Speaker:

[تكلم قداسة البابا عن يوبيل الرحمة الذي أصبح على الأبواب، وقال إن الله يقبل توبتنا ويهبنا نعمة غفرانه، ‏فباب رحمته مفتوح على مِصْرَاعَيْه، ولكن علينا أن نعبر العتبة بشجاعة وبثقة في رحمته. واستعدادا لليوبيل قد ‏تم تشجيع الكنيسة على فتح أبوابها، كي تخرج برفقة الرب لملاقاة الأبناء والبنات على دروبهم؛ كما دعيت ‏العائلات المسيحية إلى فتح أبوابها للرب الذي ينتظر ليدخل، حاملا معه بركته وصداقته. فالرب لا يدخل ‏الباب أبدا بالقوة بل يقرع منتظرا أن نأذن له بالدخول. وأكد قداسته أن كنيسة غير مضيافة وأن أسرة منغلقة ‏على ذاتها، يخنقان الإنجيل ويجففان العالم ويحرمانه من يسوع المسيح، الذي هو الباب الذي يدخلنا ويخرجنا ‏لحظيرة الرب. كما أوضح قداسته أن حظيرة الله هي ملجأ، وليست سجنا؛ وأن الكنيسة هي حارس لبيت الله، ‏وليست ربة البيت؛ وأن كل أسرة مسيحية هي مدعوة للتشبه بعائلة الناصرة المقدسة].

Santo Padre:

Rivolgo un cordiale benvenuto ai pellegrini di lingua araba, in particolare a ‎quelli provenienti dal Libano e dalla Siria! Nel Giubileo della Misericordia, le ‎famiglie cristiane facciano della loro soglia di casa un segno della misericordia ‎e dell’accoglienza di Dio; e ogni Chiesa sia testimone della Misericordia del ‎Padre celeste, che non chiude mai la porta del Suo perdono di fronte ai pentiti e ‎non ci tratta mai secondo i nostri meriti, ma secondo l’immensità della Sua ‎misericordia e del Suo amore. Il Signore vi benedica e vi protegga tutti dal ‎male!‎

Speaker:

أرحب بالحجاج الناطقين باللغة العربية، وخاصة بالقادمين من لبنان ومن سوريا! في يوبيل الرحمة، لتجعل ‏الأسر المسيحية من عتبة بيوتها علامة لباب رحمة الله ولاستقباله. كما ينبغي على كل كنيسة أن تكون شاهدة ‏لرحمة الآب السماوي الذي لا يقفل ابدا باب غفرانه أمام التائبين، ولا يعاملنا ابدا بحسب استحقاقاتنا ولكن ‏بحسب عظة رحمته ومحبته. ليبارككم الرب ويحرسكم ‏جميعا من ‏‏الشرير!‏‏‏‏

[02005-AR.01] [Testo originale: Arabo]

In lingua polacca

Speaker:

Drodzy bracia i siostry, dzień dobry!

Z naszą refleksją dotarliśmy na próg Jubileuszu. Stoimy przed wielką brama Bożego Miłosierdzia, które przyjmuje naszą skruchę, oferując łaskę przebaczenia. Brama ta jest szeroko otwarta, a my powinniśmy odważnie przekroczyć jej próg.

Kościół otrzymał od Synodu Biskupów, który obradował w październiku, wielkie zaproszenie do spotkania na progu tej otwartej bramy, a równocześnie zachętę do otwarcia swych bram, aby wraz z Panem wyjść na spotkanie pielgrzymujących synów i córek, niekiedy niepewnych i zagubionych w tych trudnych czasach. Rodziny chrześcijańskie zostały szczególnie zachęcone do otwarcia bram Panu, który czeka, aby wejść, przynosząc Swoje błogosławieństwo i przyjaźń.

W istocie, dobrze wiemy, że my sami jesteśmy strażnikami i sługami Bramy Boga, którą jest Jezus. On nam daje jasne wskazania odnośnie do wszystkich bram życia, w tym naszych narodzin i śmierci. On powiedział: „Ja jestem bramą. Jeżeli ktoś wejdzie przeze Mnie, będzie zbawiony - wejdzie i wyjdzie, i znajdzie paszę” (J 10,9). Jezus jest bramą, która pozwala nam wejść i wyjść. Trzeba przejść przez bramę i słuchać głosu Jezusa. Wtedy jesteśmy bezpieczni, jesteśmy ocaleni.

Santo Padre:

Do un cordiale benvenuto ai pellegrini polacchi. Saluto in particolare i rappresentanti del Sindacato Autonomo dei Lavoratori “Solidarność”. Da trentacinque anni il vostro Sindacato si impegna a favore del mondo del lavoro, sia fisico, che intellettuale, nonché per la tutela dei diritti fondamentali della persona e delle società. Siate fedeli a questo impegno, affinché gli interessi politici o economici non prevalgano sui valori che costituiscono l’essenza della solidarietà umana. Affido voi e tutti i membri del Sindacato alla protezione del vostro patrono, il beato don Jerzy Popieluszko, e vi benedico di cuore. Sia lodato Gesù Cristo!

Speaker:

Serdecznie witam polskich pielgrzymów. Pozdrawiam szczególnie przedstawicieli Niezależnego Związku Zawodowego “Solidarność”. Od trzydziestu pięciu lat wasz Związek angażuje się na rzecz świata pracy, zarówno fizycznej, jak i intelektualnej, jak również na rzecz obrony podstawowych praw osoby i społeczeństw. Bądźcie wierni temu zaangażowaniu, aby interesy polityczne albo ekonomiczne nie były ważniejsze od wartości, które stanowią istotę ludzkiej solidarności. Zawierzam was i wszystkich członków Związku opiece waszego patrona, błogosławionego księdza Jerzego Popiełuszki, i z serca wam błogosławię. Niech będzie pochwalony Jezus Chrystus!

[02006-PL.01] [Testo originale: Polacco]

Saluto in lingua italiana

Rivolgo un cordiale benvenuto ai pellegrini di lingua italiana.

Sono lieto di accogliere i sacerdoti di Gubbio, accompagnati dal loro Vescovo, Mons. Ceccobelli.

Saluto l’Associazione Thalidomidici Italiani, i partecipanti al Convegno Nazionale promosso dall’Opera Romana Pellegrinaggi, l’Associazione Love Bridges di Iglesias e l’Associazione Santa Maria della Strada di Messina.

In questo giorno, in cui celebriamo la Dedicazione delle Basiliche dei Santi Pietro e Paolo, auguro a tutti che la visita alle tombe degli Apostoli rafforzi la gioia della fede.

Porgo un pensiero speciale ai giovani, agli ammalati e agli sposi novelli. Cari giovani e studenti, in particolare di Afragola e di Roma, la testimonianza degli Apostoli, che hanno lasciato tutto per seguire Gesù, accenda anche in voi il desiderio di amarlo con tutte le forze e di seguirlo; cari ammalati, le gloriose sofferenze dei Santi Pietro e Paolo diano conforto e speranza alla vostra offerta; cari sposi novelli, le vostre case possano essere templi di quell’Amore da cui nessuno potrà mai separarci.

[02007-IT.01] [Testo originale: Italiano]

Appelli del Santo Padre

Dopodomani ricorrerà la Giornata mondiale dei diritti dell’infanzia. È un dovere di tutti proteggere i bambini e anteporre ad ogni altro criterio il loro bene, affinché non siano mai sottoposti a forme di servitù e maltrattamenti e anche a forme di sfruttamento. Auspico che la Comunità internazionale possa vigilare attentamente sulle condizioni di vita dei fanciulli, specialmente là dove sono esposti al reclutamento da parte di gruppi armati; come pure possa aiutare le famiglie a garantire ad ogni bambino e bambina il diritto alla scuola e all’educazione.

Il 21 novembre, poi, la Chiesa ricorda la Presentazione di Maria Santissima al Tempio. In tale circostanza ringraziamo il Signore per il dono della vocazione degli uomini e delle donne che, nei monasteri e negli eremi, hanno dedicato la loro vita a Dio. Affinché le comunità di clausura possano compiere la loro importante missione, nella preghiera e nel silenzio operoso, non facciamo mancare la nostra vicinanza spirituale e materiale.

[02009-IT.01] [Testo originale: Italiano]

[B0896-XX.01]